Monastero Santa Maria delle Rose Sant'Angelo in Pontano
Festival di Sant'Angelo in Pontano 2017 Daniela Perroni
Il Santo del giorno San Nicola da Tolentino
Liturgia del giorno: 1Cor 10,14-22; Sal 115; Lc 6,43-49
Nicola da Tolentino, un santo popolarissimo non soltanto nelle Marche, ma in tutta Italia, è un asceta, un severo penitente che, contrariamente a quanto si potrebbe credere, sapeva trasfondere gioia. Nato nel 1245 a Castel Sant’Angelo in Pontano, nel Maceratese, sugli undici-dodici anni entrò come oblato – cioè senza obbligo di voti - tra gli Eremitani di Sant’Agostino. Più tardi venne accolto nell’Ordine e, dopo il noviziato a San Ginesio, completò gli studi di teologia a Tolentino e a Cingoli, dove fu ordinato sacerdote nel 1269. Da allora la comunità agostiniana di Tolentino divenne centro di irradiazione di un apostolato instancabile nel territorio marchigiano tra i vari conventi dell’Ordine che lo accoglievano nel suo itinerario di predicatore. Anche le regole monastiche più severe alleggeriscono di solito certi obblighi (lunghe preghiere, digiuni) per chi è in viaggio o è costretto fuori sede; lui invece non si fece mai sconti, alternando le preghiere alle penitenze più rigide: si batteva, soprattutto il venerdì, con verghe e flagelli; non mangiò mai carne, uova, latticini e frutta; il solo cibo fu verdura e brodaglia di legumi senza condimento; digiunava a pane e acqua il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato e durante la Quaresima tutti i giorni eccetto la domenica. Il santo è anche una delle figure più significative tra gli apostoli del confessionale, dove passava lunghe ore ad ascoltare i penitenti, in Quaresima dall’alba fino all’ora di vespro senza nutrirsi. Per i poveri, i malati e i disperati era sempre disponibile: non gli bastava “portare” aiuto, voleva “essere” l’aiuto, anche con la sua persona, grazie alla sua capacità di promotore della comunicazione e della convivenza. Morì a Tolentino il 10 settembre 1305. Nonostante la diffusa fama di miracoli ottenuti per sua intercessione, la canonizzazione, a causa delle vicende della Chiesa (l’esilio del papa ad Avignone e lo Scisma d’Occidente) si ebbe soltanto il 5 giugno 1446.
Marche. Ricostruzione post terremoto, a Sant’Angelo in Pontano apre centro di comunità
Nelle Marche, a Sant’Angelo in Pontano, va avanti la ricostruzione post terremoto. Servizio di Laura Meda
Sant'Angelo in Pontano: il sindaco senza casa e il Comune è in un'ex macelleria
Sant'Angelo in Pontano: il sindaco senza casa e il Comune è in un'ex macelleria:
Sant'Angelo in Pontano (MC) - Terremoto, lavori per Torre Civica (17.02.17)
- Sant'Angelo in Pontano (Macerata) - Terremoto, lavori per Torre Civica (17.02.17)
Sant'Angelo in Lizzola
Descrizione
Bagno a Torre Sant'Angelo
davide e corrado a torre sant'angelo
Visita al Museo - Monastero Benedettine in Fabriano
Produced by:
Manuel Brega Video & Multimedia
manuelbrega.com
TOLENTINO. DAL 7 NOVEMBRE RACCOLTA DIFFERENZIATA IN ALTRI 4 COMUNI MACERATESI
Tolentino. 25 ottobre 2011. Da lunedì 7 novembre parte in quattro piccoli comuni dell'alto maceratese (Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni e Sant'Angelo in Pontano) il progetto di raccolta differenziata porta a porta promosso dal Cosmari. Un servizio che aiuta l'ambiente e il territorio. Servizio di Tiziana Tiberi.
Il Santo del giorno San Germano di Parigi
Liturgia del giorno: Gd 17,20-25; Sal 62; Mc 11,27-33
Quello che conosciamo della vita di questo santo, patrono di Parigi, lo dobbiamo ad un suo amico, il poeta Fortunato di Poitiers. Germano nacque a Autun verso la fine del V secolo. Dopo gli studi compiuti ad Avallon, andò ad abitare presso un parente conducendo una vita da eremita, usanza assai frequente nella Francia del secolo V e VI. Chiamato dal vescovo di Autun, venne ordinato diacono e, tre anni dopo, sacerdote; più tardi gli fu affidata la direzione del monastero di S. Sinforiano, dove portò l’impronta di un forte ascetismo, tanto da suscitare le proteste dei monaci, costretti talvolta alla fame per dar da mangiare ai poveri. Da lì comunque egli prenderà i primi elementi per la sua fondazione parigina. Verso il 556, mentre si trovava a Parigi presso il re Chilperico, venne da questo chiamato a succedere al vescovo Libano e da allora egli ebbe anche la funzione di “moderatore” presso la famiglia reale, non sempre ascoltato soprattutto in occasione delle accese lotte che segnarono la successione di Clotario. Ma il suo nome è soprattutto legato alla consacrazione di una chiesa, fatta erigere dal re Chilperico, dedicata al martire san Vincenzo di Saragozza, accanto alla quale Germano fondò un monastero, collocandovi un primo nucleo di confratelli provenienti da Autun. Nel secolo VII la fondazione diventerà luogo di sepoltura dei re merovingi. Il santo partecipò ad alcuni importanti eventi della Chiesa francese, tra i quali i concili di Tours (nel 567)e di Parigi (nel 573). Morì ottantenne il 28 maggio 576 e fu sepolto nella cappella di S. Sinforiano attigua alla chiesa abbaziale di S.Vincenzo. Da lì nel 754, diffusasi la fama della sua santità e dei miracoli ottenuti per sua intercessione, i suoi resti furono traslati, per ordine di Pipino il Breve, sotto l’altar maggiore della stessa chiesa, che da allora fu dedicata a Germano. L‘intero complesso ha dato il nome ad uno dei più noti quartieri parigini, Saint-Germain-des-Prés.
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