VIDONI. TRACCE DI ESISTENZA _ Gradisca d'Isonzo 2015
“Vidoni. Tracce di esistenza”
Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo (GO)
9 ottobre – 15 novembre 2015
L’esposizione alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, chiude l’ampio ed esaustivo progetto dedicato dall’Associazione Culturale “Venti d’arte” nel corso del 2015, a Carlo Vidoni, articolato in cinque specifiche rassegne, svolte in diverse sedi museali del territorio regionale.
Intitolata “Pneuma”, la serie inedita di fotografie realizzate dall’artista nel 2012 che prende il nome dal primo fotogramma delle sequenze: un frammento di pneumatico scoppiato. Un’associazione di pensiero ha portato Vidoni a contrarre il termine pneumatico in “pneuma”, assimilandolo al “pneuma divino” infuso all’uomo per donargli la vita: un gioco di parole per assegnare all’immagine fotografica il potere di ridare realtà a un frammento ormai inutilizzabile, riportandolo con lo scatto di un attimo all’attenzione dell’essere umano che lo ha realizzato, usato e gettato via. La riflessione sul frammento, sull’oggetto “restituito” alla natura dopo l’uso e casualmente ritrovato, costituisce il filo conduttore della mostra di Vidoni che, per la prima volta, assume la fotografia come mezzo espressivo autonomo, slegato da ogni contingenza documentaria. La massima attenzione è volta all’oggetto in sé che, decontestualizzato da ogni riferimento ambientale, approda alla “monumentalizzazione dell’anti-monumentale”. Uno spaesamento della dimensione, un’astrazione dalla realtà che consente anche agli oggetti più umili e dimenticati di diventare monumento. Sono relitti di un passato appena prossimo, ma completamente degradati, come il panino dimenticato nella dispensa. L’interesse non è per il disfacimento in quanto tale, ma per il processo di trasformazione. Cogliere un momento di questa metamorfosi può avere anche una valenza estetica, ma il punto focale è l’interesse per il divenire delle cose.
Nella primavera 2016, presso il Comitato delle Regioni e nella Sede di rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia di Bruxelles (Belgio), saranno presentate alcune delle opere esibite dall’artista nelle cinque esposizioni realizzate nel 2015 in ambito regionale, e potrà considerarsi il “finissage” dell’intera manifestazione.
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Promosso e organizzato
Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo (GO)
Associazione Culturale “Venti d’arte”, Udine
In collaborazione
Associazione Culturale Dieci.Due! international research contemporary art, Milano
Associazione Culturale AQA, Udine
Circolo ARCI Hybrida, Tarcento
Associazione Alveare Onlus, Udine
Con il sostegno e il patrocinio
Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia
Provincia di Gorizia
Comune di Gradisca d’Isonzo
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone
Con il patrocinio
Provincia di Pordenone
Provincia di Udine
Università degli Studi di Udine
Mostra a cura
Stefano Chiarandini, Annalia Delneri
Responsabile artistico-scientifico
Francesca Agostinelli
Coordinamento organizzativo
Laura Marchesan
Progetto allestimento
Maria Rosa Pividori
Trasporto e allestimento
Omero Drigo, Rafaella Loffreda
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VIDEO
Suono e post produzione sonora
Andrea Blasetig
Produzione
“Venti d'arte” 2015
VIDONI. TRACCE DI ESISTENZA _ Cormons 2015
Vidoni. Tracce di esistenza
Museo Civico del Territorio di Cormons
22 maggio – 5 luglio 2015
Presso il Museo Civico del Territorio di Cormons sono state presentate ventidue opere, tra sculture e installazioni, provenienti da collezioni pubbliche, private e dell’artista. A stupire il visitatore, per la loro poetica, sono i lavori realizzati “ad hoc” sul tema “uomo/natura” e le installazioni Stereometrie_Oltrenatura (2013), Sole e acciaio (2013), Comò_Sprofondamento / crescita (2015), Gemelli (2015), collocate nel cortile di Palazzo Locatelli.
Il progetto, volto a valorizzare la produzione artistica di Carlo Vidoni degli ultimi decenni, è stato e sarà sviluppato in altre cinque sedi espositive sul territorio regionale e internazionale, che avranno specifiche peculiarità artistico-creative:
- Galleria d’Arte “Mario Di Iorio”, Biblioteca Statale Isontina, Gorizia, 5 – 27 giugno 2015: installazioni dedicate al libro;
- Casa Ado Furlan, Pordenone, 11 settembre – 3 ottobre 2015: opere plastiche gran parte inedite;
- Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, 25 settembre – 25 ottobre 2015: lavori creati dall’artista, al fine di fare interagire l’arte contemporanea con gli ambienti espositivi degli anni Trenta;
- Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo (GO), 9 ottobre – 8 novembre 2015: fotografie realizzate da Carlo Vidoni, strettamente connesse alla sua produzione scultorea;
- Comitato delle Regioni d'Europa, Bruxelles (Belgio), primavera 2016: potrà considerarsi il finissage dell’intera manifestazione.
Il filo conduttore delle diverse mostre è la ricerca di un rapporto tra segni lasciati dal contesto antropologico e segni ritrovati dall’artista in ambito naturale. Le due visioni, quella naturale e quella umana, da sempre dialogano nell’opera di Vidoni, in un rapporto sia conflittuale sia apertamente dialettico. Il legame con la realtà regionale di matrice rurale, il ricordo dell’infanzia dell’artista, sono rievocati ed elaborati in opere che spesso riprendono elementi naturali, mescolati e talvolta fusi con oggetti realizzati dall’uomo. Inoltre, l’esperienza acquisita nel corso del tempo sulla lavorazione di resine sintetiche, legno e materiali vari, consente all’artista di operare una metamorfosi continua, in un’ibridazione di diversi ambiti usualmente separati tra loro.
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Promosso e organizzato
Comune di Cormons, Museo Civico del Territorio
Associazione Culturale “Venti d’arte”, Udine
In collaborazione
Associazione Culturale DIECI.DUE! international research contemporary art, Milano
Associazione Culturale AQA, Udine
Circolo ARCI Hybrida, Tarcento
Associazione Alveare Onlus, Udine
Con il patrocinio
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Provincia di Gorizia
Provincia di Pordenone
Provincia di Udine
Università degli Studi di Udine
Mostra a cura
Stefano Chiarandini
Responsabile artistico-scientifico
Francesca Agostinelli
Coordinamento organizzativo
Laura Marchesan
Progetto allestimento
Maria Rosa Pividori
Trasporto e allestimento
Marco Chiopris, Omero Drigo, Olivia Rossi
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VIDEO
Suono e post produzione sonora
Andrea Blasetig
Produzione
Venti d'arte©2015
VIDONI. TRACCE DI ESISTENZA _ Pordenone 2015
Vidoni. Tracce di esistenza
Fondazione Ado Furlan, Pordenone
11 settembre – 3 ottobre 2015
Nelle sale della Fondazione Ado Furlan sono state esposte una decina di opere di carattere scultoreo-installativo, realizzate da Carlo Vidoni dal 2002 a oggi. L’evento, inserito nel programma della manifestazione “Pordenonelegge”, ha proposto una serie di lavori in cui l’artista, con un approccio originale e poetico, ha interpretato il complesso rapporto contemporaneo fra l’uomo e l’ecosistema in cui esso vive. Le opere “utopisticamente” ipotizzano una sorta di “rivalsa/rinascita” della natura su un territorio fortemente antropizzato: rami, tronchi che tornano a riprendere vita come nel ciclo “Crescite”, oppure edifici abbandonati che perdono la loro funzione originaria, lasciando spazio alla vegetazione di riappropriarsi dei propri spazi (“Casa rossa” 2010 e “Condizione” 2014-15). Altro tema, recentemente affrontato dall’artista, sono le tracce lasciate dall’uomo e dagli animali nel proprio ambiente, proposte nella serie di lavori denominati “Xilofagie” e “Chiocchiole_tracce di esistenza”. Infine, l’opera “Sedia elettrica” (2002) rappresenta un’esplicita denuncia delle esecuzioni capitali e il rapporto conflittuale tra cultura e poteri forti antidemocratici.
Il progetto, volto a valorizzare la produzione artistica di Carlo Vidoni degli ultimi decenni, è stato e sarà sviluppato in altre sette sedi espositive sul territorio regionale e internazionale, che avranno specifiche peculiarità artistico-creative: Museo Civico del Territorio, Palazzo Locatelli, Cormons (GO), 22 maggio – 5 luglio 2015; Galleria d’Arte “Mario Di Iorio”, Biblioteca Statale Isontina, Gorizia, 5 – 27 giugno 2015; Casa Ado Furlan, Pordenone, 11 settembre – 3 ottobre 2015; Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, 25 settembre – 6 dicembre 2015; Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo (GO), 9 ottobre – 15 novembre 2015; Comitato delle Regioni e Sede di rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Bruxelles (Belgio).
Il filo conduttore delle diverse mostre è la ricerca di un rapporto tra segni lasciati dal contesto antropologico e segni ritrovati dall’artista in ambito naturale. Le due visioni, quella naturale e quella umana, da sempre dialogano nell’opera di Vidoni, in un rapporto sia conflittuale sia apertamente dialettico. Il legame con la realtà regionale di matrice rurale, il ricordo dell’infanzia dell’artista, sono rievocati ed elaborati in opere che spesso riprendono elementi naturali, mescolati e talvolta fusi con oggetti realizzati dall’uomo. Inoltre, l’esperienza acquisita nel corso del tempo sulla lavorazione di resine sintetiche, legno e materiali vari, consente all’artista di operare una metamorfosi continua, in un’ibridazione di diversi ambiti usualmente separati tra loro.
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PROMOSSO E ORGANIZZATO
Fondazione Ado Furlan, Spilimbergo (PN)
Associazione Culturale “Venti d’arte”, Udine
IN COLLABORAZIONE
Conservatorio Statale di Musica “Jacopo Tomadini”, Udine
Associazione Culturale Dieci.due! international research contemporary art, Milano
Associazione Culturale AQA, Udine
Circolo ARCI Hybrida, Tarcento
Associazione Alveare Onlus, Udine
CON IL SOSTEGNO E IL PATROCINIO
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Provincia di Gorizia
Comune di Gradisca d’Isonzo
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone
CON IL PATROCINIO
Provincia di Pordenone
Provincia di Udine
Università degli Studi di Udine
MOSTRA A CURA
Stefano Chiarandini, Caterina Furlan
RESPONSABILE ARTISTICO-SCIENTIFICO
Francesca Agostinelli
COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO
Laura Marchesan
PROGETTO ALLESTIMENTO
Maria Rosa Pividori
TRASPORTO E ALLESTIMENTO
Marco Chiopris, Omero Drigo, Olivia Rossi
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VIDEO
Suono e post produzione sonora
Andrea Blasetig
Produzione
Venti d'arte©2015
VIDONI. TRACCE DI ESISTENZA _ Gorizia 2015
Vidoni. Tracce di esistenza
Galleria d’Arte “Mario Di Iorio”, Biblioteca Statale Isontina, Gorizia
5 – 27 giugno 2015
Presso la Galleria d’Arte “Mario Di Iorio”, della Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, sono state presentate tre installazioni in cui il legame fra il libro – rapporto intimo con l'interiorità dell'essere umano – e le sue radici antropologico-culturali, appare evidente: “Il tavolo di Rousseau” (2006), “Composizioni e decomposizioni” (2015) e “Arcipelago” (2015).
Il progetto, volto a valorizzare la produzione artistica di Carlo Vidoni degli ultimi decenni, è stato e sarà sviluppato in altre cinque sedi espositive sul territorio regionale e internazionale, che avranno specifiche peculiarità artistico-creative:
- Museo Civico del Territorio di Cormons, 22 maggio – 5 luglio 2015: ventidue lavori, tra sculture e installazioni, provenienti da collezioni pubbliche, private e dell’artista;
- Casa Ado Furlan, Pordenone, 11 settembre – 3 ottobre 2015: opere plastiche gran parte inedite;
- Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, 25 settembre – 25 ottobre 2015: lavori creati dall’artista, al fine di fare interagire l’arte contemporanea con gli ambienti espositivi degli anni Trenta;
- Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo (GO), 9 ottobre – 8 novembre 2015: fotografie realizzate da Carlo Vidoni, strettamente connesse alla sua produzione scultorea;
- Comitato delle Regioni d'Europa, Bruxelles (Belgio), primavera 2016: potrà considerarsi il finissage dell’intera manifestazione.
Il filo conduttore delle diverse mostre è la ricerca di un rapporto tra segni lasciati dal contesto antropologico e segni ritrovati dall’artista in ambito naturale. Le due visioni, quella naturale e quella umana, da sempre dialogano nell’opera di Vidoni, in un rapporto sia conflittuale sia apertamente dialettico. Il legame con la realtà regionale di matrice rurale, il ricordo dell’infanzia dell’artista, sono rievocati ed elaborati in opere che spesso riprendono elementi naturali, mescolati e talvolta fusi con oggetti realizzati dall’uomo. Inoltre, l’esperienza acquisita nel corso del tempo sulla lavorazione di resine sintetiche, legno e materiali vari, consente all’artista di operare una metamorfosi continua, in un’ibridazione di diversi ambiti usualmente separati tra loro.
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Promosso e organizzato
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Biblioteca Statale Isontina, Gorizia
Associazione Culturale “Venti d’arte”, Udine
In collaborazione
Associazione Culturale DIECI.DUE! international research contemporary art, Milano
Associazione Culturale AQA, Udine
Circolo ARCI Hybrida, Tarcento
Associazione Alveare Onlus, Udine
Con il patrocinio
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Provincia di Gorizia
Provincia di Pordenone
Provincia di Udine
Università degli Studi di Udine
Mostra a cura
Stefano Chiarandini
Responsabile artistico-scientifico
Francesca Agostinelli
Coordinamento organizzativo
Laura Marchesan
Progetto allestimento
Maria Rosa Pividori
Trasporto e allestimento
Marco Chiopris, Omero Drigo, Olivia Rossi
Ufficio stampa
Margherita Reguitti, Biblioteca Statale Isontina, Gorizia
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VIDEO
Suono e post produzione sonora
Andrea Blasetig
Produzione
Venti d'arte©2015
Roberto Kusterle - αναχρονος - Photography
Roberto Kusterle was born in Gorizia in 1948, where he still lives and works.
He began with painting and installation in the 1970’s, before identifying photography as the ideal means for his artistic expression.
During the following years the principal themes of his poetics emerged: a continuity between the human, animal and vegetable world, the mediating role of the body, the negation of the gaze, the constant practice of irony, ambiguity and displacement to shape an idea and to make the viewer wonder.
Photography is used to maintain the tension between fiction and reality. Kusterle has a very personal approach to the camera: the actual taking of the picture is only the last step in a complex and articulated creative process.
During the 1990’s Kusterle brought together the search for the formal equilibrium of the image with the use of photosensitive emulsions, resins, glass and natural elements to create three dimensional installations and photographic objects.
In 2003 Kusterle exhibited the cycle of works Rites of the Body at the Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan in Gradisca d’Isonzo (Gorizia). In these works the link between man and the animal world is celebrated through the mimetic exchange and borrowing of eyes, heads and hair.
The bodies are covered in clay and imprints, they reproduce the pattern of animal coats or alphanumeric characters, exploring a familiar, yet undecipherable, linguistic dimension.
This was followed by αναχρονος (Anakronos), made between 2004 and 2006. This work broadened the range of his subjects, revealing the worlds from whence they come or that they shape, each according to their own logic.
Kusterle began creating and producing experimental short films in collaboration with the filmmaker Ferruccio Goia. These are independent projects, which add a temporal depth and a process based aspect to the themes and atmospheres explored in photography (Homage St. Elizabeti Turingijski, Looking in the Eyes, Dancing Water in 2008 and Stabat Mater, 2009), question the relationship between human work and the industrial landscape (The Last Night, 2009) or identify rituals, pauses and codes in reality itself, such as in the documentary Flower Sunday (2008).
Meadows, ponds and dry river beds in the Gorizian landscape become phantasmagorical and surreal theatres. A Silent Mutation was Kusterle’s first exhibition in the United States. First held in 2009 at the Wook & Lattuada Gallery in New York, this was shown again in 2011 at the Garden of the Zodiac Gallery in Omaha as part of a solo show. This marks a return to studio photography, a close and intimate atmosphere which permits a silent dialogue between female figures and vegetable elements. They are metaphysical portraits interspersed with towering flowers, which are in turn made up of a myriad of corollas, fruits and leaves.
The complex work of planning, research and creation of the costumes, scenery and photographic sets, which underpin all of Kusterle’s work, were given new energy with the adoption of digital techniques and graphic manipulation. The first example of this was the series Mutabiles Nymphae exhibited at the Mestna Galerija in Nova Gorica (Slovenia) in 2010. Here the sea envelops the bodies and garments of timeless nymphs with gentleness and elegance.
Changing perspective, Kusterle followed this with the cycle Stone Marks (2011), first shown in Spilimbergo (Pordenone) and then at the Antonio Nardone gallery in Brussels in 2013. As well as his familiar use of clay to seal the relationship of the human body with the earth, the artist added the reproduction of cracks and crevices to the skin, a sculptural fusion of the characters with the rocky element creating new archaeological artefacts. This research continued in the series The Structure of Appearances (2012), where the human figure is exposed and apparently left alone.
There are no animal or vegetable elements to complete it: stone is once again a pedestal. The poses, far removed from classicism, give an absolute and mysterious power to the body in its marble-like appearance.
music; Ben Lukas Boysen - Keep Watch