13/04/2014 Bosco dei Cento Passi - San Vito di Gaggiano
Bosco dei Cento Passi - Gaggiano 13 aprile 2014
Min.00:12 Inaugurazione del frutteto
Min.06:48 Presentazione dell'opera Land Art
Min.14:54 Presentazione del collegamento ciclabile San Vito - Gaggiano
Min.16:02 Giro del bosco
Min.18:28 Apiario
Il frutteto nel Bosco dei cento passi a Gaggiano
Il 13 aprile è stato inaugurato il frutteto nel Bosco dei cento passi, all'interno del parco sud di Milano, nella frazione di San Vito, a Gaggiano. L'assessore all'ambiente del Comune di Gaggiano, Maria Grazia Vantadori spiega che il progetto prevede la piantumazione di piante autoctone per produrre e vendere frutta e marmellatae che il frutteto sarà un importante contributo alla salvaguardia della biodiversità del bosco, in una zona con molte monocolture come la Pianura Padana.
Primo miele antimafia in lombardia 1/4
Uno spazio durante la manifestazione del FAI che promuove i territori e le culture del Parco Agricolo Sud di Milano dedicato al miele del bosco dei Cento Passi!! Nei terreni della frazione di San Vito in Gaggiano confiscati al boss Salvatore Di Marco condannato con sentenza definitiva il 16 gennaio 2002 per traffico internazionale di stupefacenti, è stata creata un'area di coltivazione ed installazione di alveari per la raccolta e produzione del miele in ricordo di tutte le vittime di mafia.
Il Gusto del miele, il 1° prodotto di Libera Terra in Lombardia, per testimoniare che oggi le Mafie stanno soprattutto qui in Lombardia. Da qui occorre far partire una grande stagione di lotta civile e pacifica al fianco dei magistrati e delle forze dell'ordine!
L'Associazione Distretto Economico Solidale Rurale Parco Sud, Slow Food Condotta Corsichese, Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, insieme al Comune di Gaggiano hanno sottoscritto un protocollo di intesa per testimoniare come dai beni confiscati possano e debbano prendere vita e corpo progetti economici e lavorativi.
I riusi a fini sociali dei beni confiscati non possono restare solo sedi anonime prive di memoria e testimonianza, ma devono offrire occasioni di sviluppo economico ed occupazionale.
Questa prima produzione non è che il primo passo di un progetto per mettere a resa economica gli oltre 111.000 metriquadrati di bosco.
Grazie a questo miele, nel Bosco dei Cento Passi, organizzeremo momenti di incontro e riflessioni sulle mafie in Lombardia e daremo cuore, gambe e cervello ad un progetto che sia memoria, testimonianza e sviluppo economico occupazionale.
Cento passi ci separano dalle case dei mafiosi, cento passi che Giuseppe Impastato denunciava tra Cinisi e Palermo, ma che sono arrivati qui, in Lombardia, e insieme dobbiamo trovare il coraggio di percorrerli.
Il Bosco dei Cento Passi vuole essere uno strumento, un segno per la diffusione dell'operato del consorzio Libera Terra nelle terre confiscate alle mafie nel nord Italia, oggi poco valorizzate e conosciute. Un progetto di sviluppo economico e lavorativo, un percorso da costruire insieme per sconfiggere tutte le mafie.
Primo miele antimafia in lombardia 2/4
Uno spazio durante la manifestazione del FAI che promuove i territori e le culture del Parco Agricolo Sud di Milano dedicato al miele del bosco dei Cento Passi!! Nei terreni della frazione di San Vito in Gaggiano confiscati al boss Salvatore Di Marco condannato con sentenza definitiva il 16 gennaio 2002 per traffico internazionale di stupefacenti, è stata creata un'area di coltivazione ed installazione di alveari per la raccolta e produzione del miele in ricordo di tutte le vittime di mafia.
Il Gusto del miele, il 1° prodotto di Libera Terra in Lombardia, per testimoniare che oggi le Mafie stanno soprattutto qui in Lombardia. Da qui occorre far partire una grande stagione di lotta civile e pacifica al fianco dei magistrati e delle forze dell'ordine!
L'Associazione Distretto Economico Solidale Rurale Parco Sud, Slow Food Condotta Corsichese, Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, insieme al Comune di Gaggiano hanno sottoscritto un protocollo di intesa per testimoniare come dai beni confiscati possano e debbano prendere vita e corpo progetti economici e lavorativi.
I riusi a fini sociali dei beni confiscati non possono restare solo sedi anonime prive di memoria e testimonianza, ma devono offrire occasioni di sviluppo economico ed occupazionale.
Questa prima produzione non è che il primo passo di un progetto per mettere a resa economica gli oltre 111.000 metriquadrati di bosco.
Grazie a questo miele, nel Bosco dei Cento Passi, organizzeremo momenti di incontro e riflessioni sulle mafie in Lombardia e daremo cuore, gambe e cervello ad un progetto che sia memoria, testimonianza e sviluppo economico occupazionale.
Cento passi ci separano dalle case dei mafiosi, cento passi che Giuseppe Impastato denunciava tra Cinisi e Palermo, ma che sono arrivati qui, in Lombardia, e insieme dobbiamo trovare il coraggio di percorrerli.
Il Bosco dei Cento Passi vuole essere uno strumento, un segno per la diffusione dell'operato del consorzio Libera Terra nelle terre confiscate alle mafie nel nord Italia, oggi poco valorizzate e conosciute. Un progetto di sviluppo economico e lavorativo, un percorso da costruire insieme per sconfiggere tutte le mafie.
Il G(i)usto del miele
Il primo prodotto di Libera Terra in Lombardia, per testimoniare che oggi le mafie non sono presenti soltanto al sud, ma sono radicate in tutta Italia. Nei terreni della frazione di San Vito in Gaggiano confiscati al boss Salvatore Di Marco condannato con sentenza definitiva il 16 gennaio 2002 per traffico internazionale di stupefacenti, è stata creata un'area di coltivazione ed installazione di alveari per la raccolta e produzione del miele in ricordo di tutte le vittime di mafia: il Bosco dei Cento Passi.
Giro in moto su e giu' per le valli bergamasche
Giro in moto su e giu' per le valli bergamasche
Neve nel milanese il 6 dicembre 2010
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Ecosin ~ Disciplina nell'associazionismo, di L. Tranquillino (convegno a Venegono, 7 dicembre '13)
Venegono Superiore (VA), 7 dicembre 2013: Forum contro la guerra, in collaborazione con i Missionari Comboniani, presenta il convegno di studi Informazione e guerra: l'informazione come vittima, ostaggio e arma di guerra.
#01 ~ Informazione e guerra: l'informazione come vittima, ostaggio e arma di guerra, di Massimo Robol (G.I.M. - Giovani Missionari Comboniani):
#02 ~ Africa, notizia in crisi, di Raffaello Zordan (Nigrizia):
#03 ~ Corto-circuiti informativi per la mancata verifica delle fonti: O.N.G., commissioni O.N.U., media e attivisti, di Marinella Correggia (giornalista e scrittrice):
#04 ~ Net generation: la cultura giovanile in una prospettiva di società virtualizzata, di Paolo Borgognone (C.I.V.G. - Centro per le Iniziative per la Verità e la Giustizia):
#05 ~ No F35, di Giorgio Magarò (R.I.D. - Rete Italiana per il Disarmo):
#06 ~ Verità e guerra, di Nanni Salio (Centro di studi Domenico Sereno Regis di Torino):
#07 - Il rifiuto della guerra come responsabilità individuale, di Giuseppe Bruzzone (L.O.C. - Lega degli Obiettori di Coscienza):
#08 - L'attivismo pacifista tra politica e informazione, Giorgio Magarò (R.I.D. - Rete Italiana per il Disarmo):
#09 - La necessità di un confronto tra associazioni pacifiste, O.N.G. e gli attivisti locali, di Olivia Pastorelli (Associazione per la Pace):
#10 - La necessità di una maggiore disciplina nell'associazionismo pacifista, di Luigi Tranquillino (C.C.G. - Comitato Contro la Guerra di Milano).
#11 - Informazione ed educazione come strumenti necessari contro la guerra, di Laura Tussi (Peace Link):
#12 - L'Italia, l'export di armi e le guerre: come Finmeccanica manipola l'informazione, di Giorgio Beretta (R.I.D. - Rete Italiana per il Disarmo):
#13 - Cittadini in movimento: i No TAV nella Val di Susa, di Gigi Richetto (No TAV):
#14 - Cittadini in movimento: i No TAV nella Val di Susa, di Marco Banfi (No TAV):
#15 - L'azione della Chiesa Cattolica per la costruzione della pace, di Luigi Bettazzi (Vescovo emerito di Ivrea, Torino):
#16 - Guerra ed informazione locale, di Patrick Boylan (Rete No War):
#17 - L'esperienza di Unexpected Israel, di Raffaele Simonetti (giornalista):
#18 - L'ostruzionismo della stampa verso il movimento No F35, di Domenico Argirò (Movimento No F35 di Novara):
Convegno integrale: on line a breve.
Una produzione Ecosin a cura di Chiara Bellini, Francesco Scura ed Isabella Cirillo.
Il logo Ecosin è di Giovanni Fallacara.
MORGANA PRODUCTION S.R.L.
~ redazione@ecosin.it ~ info@morganalab.eu
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Villa in vendita in Piemonte a Torino in provincia di Torino
Vendita Villa di lusso al centro di Torino
Fantastica e prestigiosa posizione della Villa nelle colline che guardano Torino a pochi passi dalla città, si accede tramite una strada asfaltata per 900 metri dal corso principale che fiancheggia il fiume, ed è sita a 120 metri circa di altezza dal suo livello in una zona altamente signorile e unica, frequentata da personaggi noti nel campo industriale, sportivo culturale.
L'Immobile è stato costruito su un progetto giapponese a travi rovescie per la tenuta di smottamenti o terremoti.
Il sottotetto abitabile è funzionale e di grande effetto con travi a vista molto imponenti.
Al piano terra c'è l'alloggio dei custodi con 2/3 camere + cucinino e servizi, un caveau, la lavanderia, la taverna + 3 locali, garage per 4 vetture.
Un vasto giardino con piante di pregio tra le altre un castagno di 10 metri di circonferenza di 600 anni circa, un pioppo canadese di 300 anni circa, 2 olivi di 100 anni e parecchie pregiate piante ornamentali oltre a vari alberi da frutta su di un parco di oltre 7000 m2 di terreno.
La serra misura 20 mt X 6 mt con tetto sollevabile del 1900, ampio locale per attrezzi da giardino.
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La proprietà vanta 2 rimesse per animali di taglia grossa più ulteriore locale per attrezzi e altro già impostato tutto in stile come la villa.
Esiste all'esterno un impianto automatico distributore di benzina, tutte le gronde sono in rame oltre a un pozzo di falda, un rifugio antiaereo/caveau ora adattato a favolosa cantina vini.
I locali si articolano su 3 piani:
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La proprietà dispone di 2 cortili, un bel viale d'accesso di 100 mt alberato ed un vialetto pedonale pure alberato che entrambi portano al cancello con apertura elettrica.
L'edificio è di 870 m2 con gli annessi si raggiungono superando i 1000 m2.
Il Terreno è di 8000 m2 scarsi.
Trattativa Riservata