Tradizioni del Friuli: Carnevale in Val Resia | Museo Etnografico del Friuli
In Val Resia, valle alpina situata nella parte nord-orientale del Friuli Venezia Giulia, il Carnevale è una festa corale che coinvolge le diverse generazioni, giovani e adulti e che un tempo coinvolgeva le diverse frazioni.
Anche oggi elemento importante è la danza eseguita con i tipici strumenti musicali resiani, la cïtira [zitira] (violino) e la bünkula (violoncello). Le danze del carnevale in Val Resia si protraggono per ore e ore, nelle osterie e negli spazi allestiti per la festa. Si balla, nelle occasioni e negli spazi che lo permettono. Spiccano le belle maschere bianche con nastri colorati, cappelli policromi addobbati, ma anche quelle brutte, cui si aggiunge l’arte di travestirsi secondo fantasia.
Questo video di Paolo Comuzzi sul Carnevale in Val Resia fa parte dell’allestimento del Museo Etnografico del Friuli, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
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Il racconto al Museo Etnografico del Friuli parte dal fogolâr (focolare) e dalla simbologia del fuoco. Il fogolâr, spazio della casa e cuore pulsante della vita quotidiana dove si cucinava, ci si scaldava e si raccontavano storie, aveva una funzione talmente importante che è diventato il simbolo della dimensione comunitaria friulana, anche per le comunità emigrate all’estero: le associazioni, diffuse in tutto il mondo, di emigrati originari del Friuli Storico e dei loro discendenti prendono proprio il nome di fogolârs furlans. Ma il fuoco è presente anche in altre tradizioni popolari, come i falò propiziatori (pignarul e Kries) e il lancio di rotelle di legno infuocate per augurare fortuna alle coppie del paese (Tir des Cidulis).
Il Museo Etnografico del Friuli affronta anche il tema del sacro, della medicina nella cultura popolare, della musica come momento rituale che scandisce i ritmi feriali e festivi, del gioco, della tradizione del mobile, di una portante risorsa prodotta dai boscaioli, l’approvvigionamento del legno. L’ultima parte del percorso è completamente dedicata all’abito.
Val Resia, Un Angolo di Friuli
Documentario sulla Val Resia andato in onda su Geo (Rai Tre) il 12 dicembre 2013
Funerale del Pust 2011 - Val Resia
Scene del Pust 2011, il Carnevale della Val Resia.
Regione Friuli Venezia Giulia - Italia
San Giorgio - 06 marzo 2011
Carnevale di Resia (Processione e funerale del Babaz)
Footage collected at Resia, Friuli Venezia Giulia (Italy) on 22/02/2012 in the course of fieldwork for EU Project Carnival King of Europe. Camerawork and cutting: Michele Trentini. Produced by Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, San Michele all'Adige 2012. All further information on site carnivalkingofeurope.it
Püst Val Resia - S. Giorgio/Bïla - Friuli Venezia Giulia
Il Terremoto in Friuli Venezia Giulia - ARROTINI VAL RESIA
La Val Resia candida le sue tradizioni all'Unesco
Servizio del TG3 del Friuli - Venezia Giulia del 12/04/2013 relativo alla richiesta di salvaguardia come patrimonio dell'Unesco della Musica e della Danza della Val Resia
Val Resia - Musica e danza da tutelare
Servizio tratto da Il Settimanale del TGR del Friuli - Venezia GIulia del 18/05/2013
VAL RESIA - SAN GIORGIO - CARNEVALE 1973
TIPICO CARNEVALE RESIANO
valresia carnevale2015 hd
durante il carnevale resiano, oltre al programma ufficiale, ci si può godere, nei locali pubblici ,momenti più particolari.... che un turista per caso neppure si immagina...questo è solo un piccolo assaggio
pust tuw Ucij
pust carnevale
RESIA PUST 2017 - CARNEVALE RESIANO 2017
Pustawa nadëja 2017. Carnevale Resiano PUST 2017
PUST 2015 Carnevale in Val Resia - © Daniele Buttolo -
Tradizioni del Friuli: il Tîr des Cidulis | Museo Etnografico del Friuli
Il Tîr des Cidulis è un'antica tradizione che si tiene in molti paesi della montagna del Friuli. Da una zona sopraelevata i ragazzi del luogo, dopo aver acceso un fuoco visibile dal paese, lanciano rotelle di legno alle quali viene dato fuoco. Secondo la tradizione del Tîr des Cidulis, a ogni lancio si accompagna una filastrocca (raganizza). Il lancio avviene per la maggior parte dei casi nel periodo del solstizio d'inverno, con diverse varianti; è comunque per tutti un modo per augurare fortuna per l’anno successivo a tutte le coppie del paese.
Questo video di Erica Barbiani sul Tîr des Cidulis fa parte dell’allestimento del Museo Etnografico del Friuli, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
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Il racconto al Museo Etnografico del Friuli parte dal fogolâr (focolare) e dalla simbologia del fuoco. Il fogolâr, spazio della casa e cuore pulsante della vita quotidiana dove si cucinava, ci si scaldava e si raccontavano storie, aveva una funzione talmente importante che è diventato il simbolo della dimensione comunitaria friulana, anche per le comunità emigrate all’estero: le associazioni, diffuse in tutto il mondo, di emigrati originari del Friuli Storico e dei loro discendenti prendono proprio il nome di fogolârs furlans. Ma il fuoco è presente anche in altre tradizioni popolari, come i falò propiziatori (pignarul e Kries) e il lancio di rotelle di legno infuocate per augurare fortuna alle coppie del paese (Tir des Cidulis).
Il Museo Etnografico del Friuli affronta anche il tema del sacro, della medicina nella cultura popolare, della musica come momento rituale che scandisce i ritmi feriali e festivi, del gioco, della tradizione del mobile, di una portante risorsa prodotta dai boscaioli, l’approvvigionamento del legno. L’ultima parte del percorso è completamente dedicata all’abito.
Tradizioni del Friuli: il Pust (Carnevale) | Museo Etnografico del Friuli
Il video spiega una tradizione del Friuli legata al Carnevale. Nelle Valli del Natisone, il Pust, il Carnevale, segna un passaggio fra un ciclo stagionale e l'altro. I caratteri propiziatori sono legati alla tradizione locale e si ritrovano nelle varianti dei mascheramenti. Il Pust con il suo comportamento bizzarro rappresenta fondamentalmente proprio il diavolo e la gente con questa sua rappresentazione riusciva ad esorcizzare le proprie paure del male.
Questo video di Erica Barbiani sul Pust (Carnevale) fa parte dell’allestimento del Museo Etnografico del Friuli, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
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Il racconto al Museo Etnografico del Friuli parte dal fogolâr (focolare) e dalla simbologia del fuoco. Il fogolâr, spazio della casa e cuore pulsante della vita quotidiana dove si cucinava, ci si scaldava e si raccontavano storie, aveva una funzione talmente importante che è diventato il simbolo della dimensione comunitaria friulana, anche per le comunità emigrate all’estero: le associazioni, diffuse in tutto il mondo, di emigrati originari del Friuli Storico e dei loro discendenti prendono proprio il nome di fogolârs furlans. Ma il fuoco è presente anche in altre tradizioni popolari, come i falò propiziatori (pignarul e Kries) e il lancio di rotelle di legno infuocate per augurare fortuna alle coppie del paese (Tir des Cidulis).
Il Museo Etnografico del Friuli affronta anche il tema del sacro, della medicina nella cultura popolare, della musica come momento rituale che scandisce i ritmi feriali e festivi, del gioco, della tradizione del mobile, di una portante risorsa prodotta dai boscaioli, l’approvvigionamento del legno. L’ultima parte del percorso è completamente dedicata all’abito.
Val Resia 2013
Parole e musica - Stefano Micelli.
Val Resia - Musica Tradizionale
Val Resia - Musica Tradizionale - Registrazione durante Pust 2014 - Carnevale Resiano 2014 - video by camminofriuli 2014
TIPICO CANTO RESIANO 1960-1962 cantano Luigia Di Floriano e Anna Di Floriano
Ta Fassalawa di Pascutti Elisa e Di Lenardo Gabriella
Carnevale di Resia - Il Cammino della Musica
Intervista a Gigino di Biasio (Promotore della Cultura Resiana e del carnevale)
Reportage di Andrea Zuin (Il Cammino della Musica - ilcamminodellamusica.it)
Leggi post e vedi foto qui:
A San Giorgio di resia, sbucano da ogni parte strani fantocci colorati, sistemati in diverse posizioni. Ce ne sono due che si amano davanti alla chiesetta del paesino. Sono i babaz, protagonisti inanimati del carnevale resiano; uno di loro tra poche ore finirà sul rogo, maltrattato, percosso e insultato dalla foga del popolo.