Best Attractions and Places to See in Spilimbergo, Italy
Spilimbergo Travel Guide. MUST WATCH. Top things you have to do in Spilimbergo. We have sorted Tourist Attractions in Spilimbergofor You. Discover Spilimbergoas per the Traveller Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Spilimbergo.
This Video has covered Best Attractions and Things to do in Spilimbergo.
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List of Best Things to do in Spilimbergo, Italy
Scuola Mosaicisti del Friuli
Duomo Di Santa Maria Maggiore
Palazzo Dipinto
Corso Roma, le Torri, i Portici, i Palazzi
Palazzo degli Spilimbergo Di Sopra
Chiesa dei SS. Giuseppe e Pantaleone
Chiesa San Giovanni Dei Battuti
Chiesetta di Santa Cecilia
Santuario dell'Ancona
Chiesa di San Rocco
Spilimbergo (Pordenone, Friuli Venezia Giulia) piazza Castello piazza Duomo via Roma videomix
Il cuore della città è sicuramente Corso Roma, che attraversa il centro storico da est ad ovest. È luogo di passeggio sul quale si affacciano storici edifici multicolori.
Percorrendo la via partendo da ovest si incontra subito la Torre occidentale, risalente al XIV secolo e che era l'ingresso al Borgo Nuovo, racchiuso dalla terza cinta muraria, ora scomparsa.
Proseguendo verso est si incontra prima il Palazzo Monaco e si giunge poi in Piazza Garibaldi, centro ideale della città. A sud della piazza si trovano la Chiesa di San Giuseppe e Pantaleone, nel cui interno è conservato il Coro Ligneo, e la Chiesa di San Giovanni.
Proseguendo ancora si arriva alla Torre Orientale, che apparteneva alla seconda cinta muraria. Adagiata alla torre si può ammirare la Casa Dipinta, con affreschi del XVI secolo rappresentanti scene della vita di Ercole.
Corso Roma termina in piazza Duomo, delimitata a sud dal Duomo, risalente al XIII secolo. Affacciati alla piazza, a ovest il Palazzo de Daziaro e a nord la Loggia della Macia, sulla cui colonna ad angolo è ancora visibile la Macia, unità di misura di lunghezza anticamente usata negli scambi commerciali.
Dalla piazza, attraverso un ponte sull'antico fossato, si entra nel Castello, l'edificio più orientale della città, costruito sul limitare del fiume Tagliamento. Risale al 1120 il primo documento che parla del Castrum de Spengenberg. Distrutto da un incendio nel 1511 fu ricostruito secondo schemi medioevali. Al suo interno il Palazzo Dipinto e il Palazzo Tadea, costruzione portata a termine nel 1566 da Tadea, vedova del conte Bernardino.
A nord del castello si trova il Palazzo di sopra, recentemente restaurato e ora sede del Municipio. Dal cortile del palazzo si gode di una magnifica vista sulla valle del Tagliamento. Di fronte al palazzo il quartiere Valbruna, dalla tipica struttura medioevale.
Tra il Castello e il Palazzo di sopra, a fianco della strada che scende verso il greto del fiume Tagliamento, si trova la Chiesetta dell'Ancona.
Spilimbergo (Friuli Venezia Giulia provincia di Pordenone) la città INTERA
Il cuore della città è sicuramente Corso Roma, che attraversa il centro storico da est ad ovest. È luogo di passeggio sul quale si affacciano storici edifici multicolori.
Percorrendo la via partendo da ovest si incontra subito la Torre occidentale, risalente al XIV secolo e che era l'ingresso al Borgo Nuovo, racchiuso dalla terza cinta muraria, ora scomparsa.
Duomo
Proseguendo verso est si incontra prima il Palazzo Monaco e si giunge poi in Piazza Garibaldi, centro ideale della città. A sud della piazza si trovano la Chiesa di San Giuseppe e Pantaleone, nel cui interno è conservato il Coro Ligneo, e la Chiesa di San Giovanni.
Proseguendo ancora si arriva alla Torre Orientale, che apparteneva alla seconda cinta muraria. Adagiata alla torre si può ammirare la Casa Dipinta, con affreschi del XVI secolo rappresentanti scene della vita di Ercole.
Castello
Corso Roma termina in piazza Duomo, delimitata a sud dal Duomo, risalente al XIII secolo. Affacciati alla piazza, a ovest il Palazzo de Daziaro e a nord la Loggia della Macia, sulla cui colonna ad angolo è ancora visibile la Macia, unità di misura di lunghezza anticamente usata negli scambi commerciali.
Palazzo di sopra, attuale sede municipale
Dalla piazza, attraverso un ponte sull'antico fossato, si entra nel Castello, l'edificio più orientale della città, costruito sul limitare del fiume Tagliamento. Risale al 1120 il primo documento che parla del Castrum de Spengenberg. Distrutto da un incendio nel 1511 fu ricostruito secondo schemi medioevali. Al suo interno il Palazzo Dipinto e il Palazzo Tadea, costruzione portata a termine nel 1566 da Tadea, vedova del conte Bernardino.
A nord del castello si trova il Palazzo di sopra, recentemente restaurato e ora sede del Municipio. Dal cortile del palazzo si gode di una magnifica vista sulla valle del Tagliamento. Di fronte al palazzo il quartiere Valbruna, dalla tipica struttura medioevale.
Tra il Castello e il Palazzo di sopra, a fianco della strada che scende verso il greto del fiume Tagliamento, si trova la Chiesetta dell'Ancona.
I Civici Musei Udine in 5 minuti
I Civici Musei di Udine sono una fitta rete di musei che con le loro raccolte offrono un ricco ed eterogeneo percorso storico, culturale, artistico e scientifico all’interno della città di Udine. Si va dai Musei del Castello con Museo Archeologico, Museo del Risorgimento, Galleria d’Arte Antica e Museo della Fotografia, alle Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo, sede di esposizioni temporanee a tema e degli archivi di architettura e design; dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea che trova spazio a Casa Cavazzini, con le pregevoli collezioni Astaldi e FRIAM, al Museo Etnografico del Friuli, esauriente contenitore di cultura e tradizioni friulane. Di prossima apertura sarà la nuova sede del Museo Friulano di Scienze Naturali.
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Il CASTELLO DI UDINE, simbolo del Friuli, già sede del patriarca di Aquileia e del Luogotenente veneto della Patria del Friuli, divenne sede museale il 26 luglio 1906 in occasione delle celebrazioni del quarantesimo anniversario dell’unione del Friuli all’Italia.
Oggi il Castello ospita al piano terra due recenti allestimenti museali: il MUSEO DEL RISORGIMENTO e il MUSEO ARCHEOLOGICO, entrambi frutto di un’accurata scelta museografica corredata da innovativi supporti multimediali.
Lungo tutto il piano nobile del Castello di Udine si snoda il percorso della GALLERIA D’ARTE ANTICA con pregevoli opere d’arte dal ‘300 all’800 tra cui si annoverano dipinti di Vittore Carpaccio, Caravaggio e Giambattista Tiepolo. Presenti sono anche alcune collezioni normalmente consultabili su prenotazione: le Raccolte Numismatiche, la Gallerie di Disegni e Stampe, le Raccolte di Scultura e Gipsoteca. Inoltre presso il Castello vi sono due importanti servizi culturali aperti al pubblico: la Biblioteca d’Arte con oltre 45.000 volumi e circa 350 periodici e la Fototeca che conserva più di 180.000 immagini di fotografie, negativi e lastre originali.
CASA CAVAZZINI dal 2012 è la sede del nuovo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, che raccoglie un patrimonio di circa quattromila opere in cui spiccano nomi di primo piano nel panorama internazionale, come quelli di Roy Lichtenstein, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Willem de Kooning, Filippo de Pisis. Nell’edificio, che fu del commerciante udinese Dante Cavazzini, sono ancora visibili affreschi del Trecento, alcune tempere murali che Afro Basaldella realizzò per decorare pareti e soffitti e una vasca-cisterna “alla veneziana” del XVI secolo.
In pieno centro storico a Udine, a pochi passi da Casa Cavazzini e dalla veneziana piazza Libertà, si trova Palazzo Morpurgo, sede Comunale e del polo museale delle GALLERIE DEL PROGETTO, che custodiscono gli archivi di architettura e di design.
Dedicata al mondo della progettazione in Friuli e ai progettisti che nella storia hanno reso celebre la regione a livello internazionale (tra cui Raimondo D’Aronco, Pietro Zanini e Marcello D’Olivo), questa sede dei Civici Musei di Udine raccoglie oltre quindicimila disegni, plastici, fotografie e diapositive storiche, consultabili su appuntamento.
Esplorare la cultura e le tradizioni popolari del Friuli, terra con una forte identità dentro e fuori dai suoi confini: è questa la possibilità offerta al visitatore del MUSEO ETNOGRAFICO DEL FRIULI, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
Pordenone, Viaggio nel Centro Storico | ItalianVita | Backpacker Diaries
Venerdì vuol dire Backpackers Diaries! Venite con noi a vivere il centro storico di Pordenone, la città dipinta e l'emozione di visitare l'ex convento di S. Francesco. Italianvita vi porta a ricoprire l'Italia venire con noi in questo fantastico viaggio!
Italy as you never seen it before on italianvita. Here we are in Pordenone entering the beautiful centro storico the centre of the city where ancient buildings are beautifully preserved till today. Discover with us as never before Italy, come and join Italianvita
イタリア、フリウリ州ポルデノネ市のバックパッカー ダイアリズシリーズ動画を紹介したいです。イタリアンビタと一緒にイタリア人の知らないイタリアを見にきてくださいませ!
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008 I_Tosini_Manufatti tessili e dipinti su tela diagnostica e conservazione.avi
I Chiaristi danno luce alle Sale dell'Arte al Circolo del Commercio
Ai Chiaristi (Cristoforo De Amicis, Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni, Adriano di Spilimbergo) è dedicata la mostra del ciclo “Le Sale dell’Arte” al Circolo del Commercio di Milano (Palazzo Bovara, corso Venezia 51). Nel video raccontiamo l’inaugurazione della mostra (i dipinti restano esposti fino al 18 dicembre – dal lunedì al venerdì orario 10-17) con le testimonianze di Stefano Crespi, critico d'arte e curatore dell’iniziativa e di due figli degli autori: Pier Rosa De Rocchi e Piero De Amicis.
Sgarbi a Cortina di ombrasera
Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi è il titolo scelto apposta per provocare l'invidia degli altri nei suoi confronti. Dal 23 dicembre 2016 al 28 febbraio 2017, la mostra è presente presso la Casa delle Regole di Cortina d'Ampezzo (BL). In questa mostra è possibile ammirare in esclusiva un gruppo di circa 120 opere scelte tra le oltre quattromila della collezione Cavallini-Sgarbi. La selezione di dipinti, disegni e sculture dal Cinquecento all’Ottocento comprende, tra gli altri, grandi artisti come Lorenzo Lotto, Francesco Podesti, Nicola Pisano, Bastianino, Guercino, Guido Cagnacci, Simone Cantarini, Artemisia Gentileschi, Jusepe de Ribera anche se la parte più interessante è forse la scoperta dei cosiddetti “minori” che come facilmente capirete non lo sono affatto! “Per uno storico dell’arte — dice Sgarbi — il collezionismo è legato anche a un divertimento competitivo: dimostrare che sa riconoscere un’opera e un artista prima degli altri. Ecco perché un vero collezionista non avrà mai un Raffaello in casa, ma per un Bastianino può arrivare a uccidere”. La mostra si articola tra il pianterreno e il primo piano ma, attenzione, non dimenticatevi per nessun motivo di salire al secondo piano sede del Museo d’arte moderna Mario Rimoldi che a rotazione espone opere straordinarie dei più importanti artisti del ‘900: De Pisis, Carrà, Guttuso, Sironi, Severini, Picasso, De Chirico, Campigli, Guidi, Morandi, Depero, Arturo Martini, Marino Marini, Music e molti altri: imperdibile! Qui purtroppo non si può fotografare, mentre per la mostra di Sgarbi ho potuto usare il mio smarphone senza problemi. Buona visita.
English version
From December 23 2016 until February 28 2017, over 100 artworks from the Cavallini-Sgarbi collection can be admired in Casa delle Regole, Cortina d'Ampezzo (BL). The exhibition includes paintings, drawings and sculptures from the sixteenth to the eighteenth century by Lorenzo Lotto, Francesco Podesti, Nicola Pisano, Bastianino, Guercino, Guido Cagnacci, Simone Cantarini, Artemisia Gentileschi and Jusepe de Ribera, among others. Vittorio Sgarbi is Italy’s renowned art critic and art historian.
Perito (Salerno) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La IV puntata stagionale di borghi d’Italia ci accompagnerà nel Cilento, alla scoperta del Comune di Perito (Salerno). Il paese, dalle origini antichissime, è interamente circondato da castagneti e oliveti. Nel corso del programma incontreremo il primo cittadino, il parroco e gli abitanti. Visiteremo il borgo antico, la parrocchiale di San Nicola, sormontata dal bel campanile normanno, raggiungeremo anche la frazione di Ostigliano ed i ruderi della chiesa “basiliana” di Santa Caterina. Racconteremo la storia di Perito, e nell’osteria della signora Ersilia presenteremo le tante tipicità del territorio, compresi i piatti tradizionali. Con il presidente dell’ Ass. Pro Loco parleremo delle due manifestazioni più importanti dell’anno: La Festa nel Bosco di agosto e Peritolive che si tiene a dicembre per celebrare l’olio nuovo.
La puntata sarà allietata con canti e balli cilentani dal gruppo folk “Coros Mediterraneo”, ma non mancheranno altre curiosità.
Buona visione!
I pittori dell'arte del vetro.
La settimana Incom 00940 del 07/05/1953
Murano: nel laboratorio dei pittori del vetro Carraro, Tonello, Krayer, Bergamini, Seibezzi. Il sottosegretario Vischia inaugura la mostra del Centro dei pittori nell'arte del vetro.
Descrizione sequenze:vasi di vetro di Murano esposti su piedistalli; sullo sfondo paesaggio lagunare ; artigiano durante la lavorazione del vetro ; l'artigiano introduce in un forno il vao di vetro ; l'artigiano soffia nel vetro e modella con le mole la materia vetrosa ; facciata del palazzo sede del centro dei pittori nell'arte del vetro ; Vischia accompagnato da autorità locali visita la mostra ; bozzetti su carta accatastati sul tavolo ; un pesce di vetro ruota appeso al soffitto ; presentazione delle opere esposte: vasi e altri oggetti di vetro soffiato e dipinto ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Città Della Pieve CATTEDRALE (dipinti di PERUGINO) + S. Francesco SANTUARIO DELLA MADONNA DI FATIMA
MUSEO DELLA COLLEGIATA - Castiglione Olona (Varese)
“L’isola di Toscana in Lombardia”: è la celebre definizione data da Gabriele d’Annunzio a Castiglione Olona, borgo che conserva ancora oggi il sapore di un prezioso scrigno quattrocentesco. Di origine tardoromana, fu riplasmato tra 1421 e 1441 secondo il modello delle città ideali del Rinascimento, per volere del cardinale Branda Castiglioni, uno degli uomini più insigni della sua epoca, cultore delle arti e grande diplomatico, uomo di fiducia di diversi papi e dell’Imperatore Sigismondo di Ungheria.
Il più importante monumento voluto da Branda è la Collegiata, che sorge sul colle più alto del borgo, sul sito dell’antico castello di Castiglione, di cui è ancora visibile l’antico portale di ingresso.
Il complesso museale comprende la Chiesa e il Battistero, affrescati da Masolino da Panicale, artista fiorentino tra i più grandi mediatori della straordinaria epoca di passaggio dal Gotico Internazionale al Rinascimento. Insieme al senese Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta e al fiorentino Paolo Schiavo, attivi al suo fianco nell’abside della Collegiata, Masolino ha lasciato a Castiglione il suo capolavoro: il ciclo affrescato del Battistero, con la sua suggestiva mescolanza di paesaggi e architetture, storia religiosa e attualità rinascimentale, amalgamate dalla limpida atmosfera caratteristica di Masolino, rende la cappella, dipinta in ogni centimetro, una delle vette artistiche del primo Rinascimento italiano.
Un mio personale ringraziamento alla gentilissima signora Carla Zanon Maffioli che con grande disponibilità e conoscenza mi ha guidato nella visita, altri ringraziamenti vanno al direttore del museo Dario Poretti e all'amico Antonio Simonetto che da ex sindaco ama e conosce questi luoghi come pochi e forte della nostra amicizia mi ha chiesto di valorizzarli nel modo che vedete.
Madrid celebra gli 80 anni del Guernica di Picasso
Madrid (askanews) - Guernica è probabilmente il quadro più celebre di Pablo Picasso. Realizzato nel 1937 per il padiglione spagnolo all'Esposizione Universale di Parigi per denunciare la tragedia della guerra civile è diventato il simbolo della condanna di tutte le guerre. Il genio creativo di Picasso colse la drammaticità e la tragedia del bombardamento aereo sul villaggio di Guernica che lo rase al suolo.
Da un lato è diventato emblema della riconciliazione di un paese e dall'altro è il simbolo del ritorno delle libertà spiega Rosario Peiro direttrice del Centro de Arte Reina Sof a di Madrid, che ospita l'opera dal 1982. Il museo festeggia gli 80 anni del grande quadro in bianco e nero con la mostra Pietà e terrore in Picasso: la strada a Guernica.
Lui disse chiaramente che il quadro non poteva tornare in Spagna fino a che la democrazia e le libertà non fossero restaurate. Quindi Guernica ha avuto una vita da esiliato, è il simbolo degli spagnoli esiliati che hanno fatto ritorno in patria con la democrazia aggiunge la direttrice.
Nell'esposizione, che resta aperta fino a settembre, altre 150 opere provenienti dai musei di tutto il mondo.
Provincia di Pordenone - 100 Paesi in Festa con gli Alpini 2014
Provincia di Pordenone -- 100 Paesi in festa con gli Alpini è la vetrina turistica della Destra Tagliamento, che vede protagoniste le Pro Loco pordenonesi.
Una grande fiera sul territorio, aperta alla cultura, all'arte, alla musica, alla storia, alle tradizioni popolari, all'ambiente, ai prodotti culinari e agroalimentari e alla produzione artigianale.
L'edizione 2014 si è svolta a Pordenone dal 9 all'11 maggio, in concomitanza con l'Adunata Nazionale degli Alpini, ed è sata ospitata negli spazi della Provincia: palazzo Sbrojavacca, palazzo Pera, ex albergo Danubio e pertinenze, tra corso Garibaldi e largo San Giorgio.
L'iniziativa è nata anche quest' anno dalla collaborazione tra la Provincia di Pordenone e i Consorzi fra le Pro Loco della provincia, per promuovere congiuntamente il turismo nel territorio. La prima edizione della festa si è svolta nella primavera 2009 a Valvasone; successivamente è stata ripetuta a Toppo di Travesio nel 2010, a Polcenigo nel 2011; a Basaldella di Vivaro nel 2012 e a Cordovado nel 2013.
Bari Liberty
dal Kursal Santa Lucia al Palazzo Mincuzzi. Un ibsilito sguardo sull'architettura barese degli anni venti.
Salvini: Nuove consultazioni, cercheremo di farvi perdere poco tempo
(Agenzia Vista) - Treviso, 8 Aprile 2018 - Il leader della Lega Salvini ha tenuto un comizio a Treviso, insieme al Governatore del Veneto Zaia, in sostegno del candidato leghista al comune Righi. Fonte Facebook
ARTISTI NEL 900 - prima mostra del ciclo La tavola del vivere,del convivere
A Palazzo Bovara, Circolo del Commercio (corso Venezia 51), nell’ottica di Expo, un nuovo ciclo di esposizioni per “Le sale dell’Arte” - realizzato in collaborazione con la Consulta della Cultura della Confcommercio milanese - dal titolo: “La tavola del vivere, del convivere”. Tre mostre dedicate agli artisti del 900, agli artisti contemporanei e ai giovani artisti, future promesse dell'arte, con la prima edizione del Premio Dino Sangalli .
Nel video - girato in occasione dell'inaugurazione della prima mostra Artisti nel 900 - ne parliamo con il critico d'arte prof. Stefano Crespi e con Maria Antonia Rossini della Consulta della Cultura di Confcommercio Milano.
La prima collettiva artisti nel 900vede protagonisti Filippo DE PISIS, Cristoforo DE AMICIS, Angelo DEL BON, Francesco DE ROCCHI, Adriano SPILIMBERGO, Oreste BOGLIARDI, Mario VELLANI MARCHI, Luigi BRAMBATI, Umberto VITTORINI, Gianni VAGNETTI, Alfredo BELTRAME, Ugo Vittore BARTOLINI, Dina BELLOTTI, Franco ROGNONI, Edoardo FRAQUELLI, Gianfranco FERRONI, Giovanni TESTORI, Bernard DAMIANO, Paolo VALLORZ, Jose JARDIEL, VARLIN.
A Palazzo Bovara, dal 9 al 27 marzo. Ingresso libero.
Sesto Al Reghena (Pordenone Friuli V.G.) chiesa S. Maria in Sylvis, isola e fiume Reghena
Sesto al Reghena (Siest in friulano) è un comune italiano della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia. È uno dei Borghi più belli d'Italia.
Cinta muraria e torre d'ingresso
Anche se nei primi secoli l'abbazia forse non possedeva un sistema di difesa, una prima cinta muraria fu sicuramente realizzata a partire dal X secolo, dopo le devastazioni operate dagliungari. Nel 1431 vi erano ben sette torri di difesa, come rappresentato nel sigillo di Tommaso de' Savioli, ultimo abate residenziale. Ora ne rimane una sola, che funge anche da ingresso al complesso; in origine era dotata di un ponte levatoio. La torre fu restaurata dagli abati commendatari Giovanni Michiel e Domenico Grimani, che la trasformarono come oggi la vediamo; nel Settecento venne realizzato il ponte in pietra in sostituzione di quello levatoio.
La facciata è dominata da un affresco rappresentante un leone di San Marco, risalente alla fine del Quattrocento; appena sotto è posto un bassorilievo con lo stemma del cardinale Grimani con la data del 1521; a sinistra vi è l'affresco dove è ripetuto lo stemma Grimani, mentre a destra si trova l'affresco di uno stemma con croce, di cui si ignora il proprietario. Più sotto si può vedere dipinta un'allegoria del buon governo veneziano e della famiglia Grimani, che controllava con i suoi membri sia l'abbazia di Sesto che il Patriarcato di Aquileia. Anche se mancano le prove documentarie, l'autore di queste opere è ritenuto Giovanni Battista Grassi, uno dei maggiori rappresentanti del manierismo maturo in Friuli.
Campanile
Oltrepassata la torre di ingresso si accede all'ampio cortile, recentemente pavimentato, sul quale si affacciano tutti gli edifici principali del complesso abbaziale.
Proprio di fronte all'ingresso è posto il campanile, alto 33,60 m con base quadrata di 7,70 m e costruito totalmente in mattoni. Fu realizzato probabilmente tra l'XI ed il XII secolo ed è simile ad altre torri contemporanee presenti in area lagunare, con lesene verticali e rare aperture lungo i fianchi. Il paramento è abbellito da alte arcate a doppia ghiera, tre per lato, di uguale altezza su tutti i lati, tranne che sul lato sud, dove l'arcata centrale è stata ribassata in un secondo tempo per posizionare l'orologio che compare per la prima volta in una stampa di finesettecento. L'attuale orologio è stato sistemato dopo i lavori di restauro del 1914.
Portale rinascimentale
A fianco della torre campanaria si trova un portale di origine rinascimentale con arco a tutto sesto sostenuto da pilastri. Il tutto è reso più aggraziato da lesene, che reggono una trabeazione con mensole aggettanti che ricopia la cornice a dentelli del palazzo abbaziale.
L'opera fu probabilmente realizzata in concomitanza con i lavori eseguiti sulla torre d'ingresso promossi dagli abati Giovanni Michiel e Domenico Grimani, cioè verso la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Il portale permette l'accesso ad un parco, dove forse un tempo si trovava il convento.
Palazzo della Cancelleria
L'edificio è posto ad ovest, in prossimità del campanile; è fatto in mattoni ed ha una pianta rettangolare di circa 25,5 x 10 m con un'altezza di circa 9 m. Si ritiene che la struttura risalga al periodo tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, anche se è stato pesantemente ristrutturato e modificato nei secoli. La sua utilizzazione primitiva è ignota, anche se l'opinione prevalente è che fosse la sede della autorità civile, posta di fronte all'antica residenza abbaziale, sede dell'autorità religiosa.
Antica residenza abbaziale
Sulla facciata sono presenti quattro stemmi di alcuni abati commendatari del XVII e XVIII secolo. A partire dalla sinistra in alto abbiamo quelli di Giovanni Alberto Badoer, di Carlo Pio di Savoia-Carpi, di Girolamo Colonna di Sciarra e di Giovanni Cornaro.
Il palazzo è ora utilizzato come sede comunale.
Attuale residenza abbaziale
L'attuale residenza abbaziale è posta verso il margine sud-orientale della abbazia, dove si trovava una delle torri di difesa, in parte conglobata nell'edificio. L'edificio che si vede ora è il risultato dei lavori di ristrutturazione avvenuti nella prima metà del Settecento.
Cimolais (Pordenone Friuli Venezia Giulia) chiesa di San Floriano - interni - slideshow
La chiesa detta anche di San Frean, si trova sulla sponda est del torrente Cimoliana, e dà il nome all’omonima frazione di Cimolais.
C’è da dire che il culto del Santo trova giustificazione dal fatto che in queste valli gli incendi erano frequenti e disastrosi. Sino al 1931, infatti, molte case avevano i tetti in scandole o in paglia ed accanto ad esse si trovavano stalle e fienili. Quando scoppiava un incendio la popolazione veniva allarmata con il suono della sciampana medhana o sciampana del fouc. L’edificio è una tipica chiesa campestre, succursale della pieve di Cimolais. L’epoca di costruzione risale alla metà del Seicento, forse su un nucleo edilizio anteriore. Essa venne rimaneggiata radicalmente nella prima metà del XIX secolo e restaurata nel 1982. All’esterno, a ridosso dei due muri laterali, vi sono due piccoli portici a tetto spiovente. Sotto il portico della parete rivolta verso il paese, si apre una nicchia, affrescata nel XVII secolo, che rappresenta San Floriano sullo sfondo di un paesaggio rurale.
Nel presbiterio vi è un altare in legno del XVII secolo. la pala in esso contenuta non è quella originale. Il dipinto, eseguito in questo secolo, rappresenta San Floriano nell’atto di spegnere il fuoco con l’ampolla e San Eramcora, Vescovo, rivolto verso la Madonna. la tela, in avanzato stato di degrado, è interessante perché ai piedi del Santo riproduce il paesaggio locale con la chiesa in una fase precedente a quella attuale.
L’altare minore posto nella cappella di sinistra risale al XVII secolo. La paka in esso contenuta, opera di E. manfrin, raffigura san Ermacora Vescovo rivolto verso la madonna della misericordia, e San Fortunato. Questi Santi sono un esplicito richiamo all’antica appartenenza di Cimolais alla diocesi di Udine.
L’altare minore posto nella cappella di destra è un’opera del XVIII secolo. La pala, restaurata da Modolo, raffigura Santa Apollonia al centro con san Sebastiano e San Valentino rivolti verso la Trinità. Sullo sfondo si vede un lago che richiama quello che c’era in fondo alla Val Cimoliana, in località Meluzzo.
I banchi disposti in doppia fila lungo la navata, provengono dalla chiesa parrocchiale. quelli di testa sono interessati perché provvisti di due fori che un tempo dovevano sostenere le lanterne per l’illuminazione.
Alla chiesa di San Floriano gli abitanti di Cimolais si recavano in processione la sera del venerdì santo. Ora si celebra la Santa Messa in onore di Santa Apolllonia (9 febbraio), san Valentino (14 febbraio), san Floriano (4 maggio), san Sebastiano (20 gennaio) e dei Santi Ermacora e Fortunato (12 luglio).
Archetipi, simbologie, trasformazioni
Le opere qui presentate, cinque come il numero che nella simbologia esoterica esemplifica il cambiamento e la trascendenza verso una condizione superiore, sono accomunate dal fatto di alludere o illustrare tematiche legate ad alcuni archetipi e simboli che hanno contraddistinto la cultura occidentale dalle origini ai nostri giorni.
Il quadro di Renato Guttuso, intitolato Lamento per la morte di Picasso (1973), ripropone – attraverso i richiami a Guernica e ad altri dipinti emblematici dell’artista spagnolo – una riflessione sul tema della guerra e della pace, mentre la scultura di Claudio Parmiggiani, Alchimia (1982), sollecita una riflessione sulle trasformazioni alchemiche, strettamente connesse con il problema della conoscenza e il “mistero” della creazione artistica.
Il mondo archetipico è evocato attraverso il Mammut di Piero Gilardi (1998) e l’Unicorno di Carlo Vidoni (2012). Le due sculture, caratterizzate dalla presenza di lunghe protuberanze ossee, una coppia di zanne e un corno dal simbolismo inequivocabilmente fallico, dialogano a distanza ravvicinata con le Mythologiae di Poldelmengo (2017), vera e propria “reinvenzione” dello studio dello scultore Ado Furlan tuttora conservato nel castello di Spilimbergo, contraddistinto anch’esso dalla presenza di una coppia di corna di cervo provenienti dalla “mitica” casa pordenonese di via Mazzini, al cui posto fu costruito l’edificio che ospita oggi la Fondazione a lui dedicata.