DRONE :Monastero di San Daniele in Monte - Abano Terme - Padova
Si datano agli ultimi decenni del XI secolo le prime testimonianze storiche dell’esistenza dell’edificio, fondato dai signori Montagnon per onorare la memoria del santo martire Daniele, le cui ossa vennero rinvenute il 26 dicembre 1075 scavando sotto il pavimento della chiesa di Santa Giustina a Padova.
Il Monastero venne affidato dai fondatori a una comunità di monaci benedettini. Nel corso del Trecento, la grave crisi spirituale, che interessò tutta Europa a seguito dello scisma d’Occidente, investì anche la comunità di San Daniele che, a causa della mancanza di vocazioni, venne soppressa nel 1460 da papa Pio II, dopo vari tentativi di rivitalizzazione.
Ai monaci benedettini succedettero i Canonici Regolari di San Salvatore di Venezia che presero possesso del colle nel 1461. Nel ‘500 i canonici si impegnarono nella demolizione dell’antico monastero e nella sua ricostruzione secondo i criteri e il gusto dell’epoca. Dopo un periodo di crisi spirituale dovuta al rilassamento della disciplina regolare, tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700, il monastero rifiorì grazie a una serie di riforme. In questo clima di generale rinascita si colloca il restauro edilizio dell’abbazia che previde non solo il risanamento degli locali monastici ma anche la realizzazione di opere di abbellimento come la costruzione della chiesa, piccolo gioiello architettonico ideato dall’architetto palladiano Francesco Muttoni di Vicenza.
Sulla scia delle soppressioni degli Istituti religiosi, il 12 settembre 1771 un decreto portò alla vendita all’asta dei beni dei canonici che vennero acquistati dall’avvocato Federico Todeschini di Venezia. La proprietà divenne la dote della figlia Elisabetta, unica erede del casato, quando andò in sposa al conte Bartolomeo Bonomi nel 1832. All’edificio monastico vennero apportate alcune modifiche per renderlo una comoda ed elegante dimora estiva. Con la seconda guerra mondiale la famiglia Bonomi subì un tracollo finanziario: la villa-castello venne persa al gioco d’azzardo a favore della famiglia Pescarin di Montagnana.
L’edificio, nato con una vocazione religiosa, ritornò alla sua originaria funzione nel 1948 quando vi si insediarono le monache benedettine di Fiume. Gli anni seguenti, fino al 1958, furono frenetici per i lavori di sistemazione e manutenzione dei locali per adattarli alle necessità e allo stile di vita regolare della comunità. ( da: )
I contenuti sono interamente realizzato da Daniele Bovo ????????
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Sant'Antonio e Bologna
12PORTE - 13 giugno 2013: Giacomo Biffi è nato il giorno di Sant'Antonio del 1928. Il Cardinale ha raccontato qualche volta che i suoi genitori, sposatisi non più giovani il 16 agosto del 1927, andarono in viaggio di nozze come pellegrini a Padova e, nonostante la povertà, lasciarono al Santo la somma di 10 lire d'argento, chiedendo la grazia e la consolazione di un figlio. Giacomo nacque puntualmente il giorno di Sant'Antonio dell'anno successivo. Ed è anche questo un piccolo debito che la Chiesa di Bologna ha con il grande santo di Padova. A proposito di Sant'Antonio, vale la pena di ricordare che Bologna ebbe un posto importante nella sua biografia. Battezzato con il nome di Fernando, il Santo è originario del Portogallo. Era sacerdote agostiniano in un convento di Coimbra e colpito dalla testimonianza di un gruppo di frati francescani che furono martirizzati in Marocco e decise di seguire anch'egli la giovane famiglia di Francesco, desideroso di martirio. Un naufragio lo fece invece approdare in Sicilia e qui giunse la convocazione del fondatore al Capitolo nella Pentecose del 1221. Il superiore della Romagna lo invitò ad unirsi ad una piccola comunità dell'eremo di Montepaolo, nell'appennino forlivese, dove visse nell'umiltà e nel nascondimento, fino a quando quasi per caso venne scoperta la sua grande capacità di predicazione. Trasferitosi a Bologna, ottenne, non senza fatica da San Francesco il permesso di insegnare teologia ai frati minori, che erano in gran parte illetterati. Il biglietto esiste ancora: Ho piacere che tu insegni teologia ai frati purché non si perda lo spirito di preghiera. Nasceva così a Bologna da Antonio la scuola teologica francescana, che avrebbe dato un grande contributo alla vita della Chiesa e alla cultura europea. Antonio rimase nella nostra città almeno fino al 1224 nel convento allora esistente presso l'attuale Chiesa di San Carlo al Porto. La sua opera venne richiesta nella Francia assediata da gruppi ereticali, per poi ritornare in Italia, e soprattutto a Padova dove concluse la sua giovane vita.
La Chiesa degli Eremitani a Padova
L'11 marzo del '44, un bombardamento sulla città di Padova distrusse la Cappella Ovetari della Chiesa degli Eremitani, riducendo in polvere gli affreschi di Andrea Mantegna. All'indomani dell'attacco aereo, i cittadini raccolsero quanti più frammenti possibili dell'opera d'arte del '400. Appena concluso il ripristino di una parte degli affreschi. Un gigantesco puzzle di 80.000 frammenti ricostruito mediante una tecnica chiamata anastilosi virtuale, attuato da un programma informatico in grado di confrontare e ricollocare i frammenti su una mappa. La percentuale dei frammenti riallocati rispetto alla totalità dell'opera è piuttosto esigua; eppure, la speranza che questo procedimento apre è di arrivare ad una ricostruzione che renda nuovamente visibile l'opera del Mantegna.
PADOVA TG - 11/12/2015 - SPOGLIE DI SAN LEOPOLDO: CUORE E CERVELLO IN PARTE CONSERVATI
PADOVA TG (venerdì 11 dicembre 2015) - La figura dell’umile frate cappuccino tanto cara a Padova e ai padovani sarà una dei protagonisti del Giubileo della Misericordia aperto da Papa Francesco lo scorso 8 dicembre. Proprio il Papa ha voluto che le spoglie del piccolo frate, nato in Dalmazia nel 1866, venissero esposte a Roma nella Basilica di San Pietro dal 5 all’ 11 febbraio. In occasione dell’ostensione i frati del convento padovano insieme agli esperti dell’Università hanno eseguito una ricognizione sul corpo di San Leopoldo morto nella città del Santo nel 1942. Con stupore dopo 40 anni dall’ultima apertura della tomba è stato constatato un buono stato di conservazione del corpo e grazie ad una tac si è visto che parzialmente cuore e cervello sono rimasti all’interno rispettivamente di torace e cranio.
Le spoglie del frate cappuccino faranno ritorno a Padova il 17 febbraio e verranno accolte dal Vescovo con una solenne veglia di preghiera prima dell’apertura della Porta della Misericordia che proclamerà il santuario di San Leopoldo chiesa Giubilare. La salma resterà esposta alla venerazione dei fedeli fino alla conclusione del Giubileo il 20 novembre 2016
Progetto speciale Nativitas 2018 - prima parte
giovedì 13 dicembre
UDINE Chiesa di San Pietro Martire, ore 20.30
Daniele Zanettovich (1950)
Symphonia XI super tenor Aquileiensis
Charles Gounod (1818-1893)
Messe solennelle en l’honneur de Sainte-Cécile
Coro Castions delle Mura (Ud)
Coro Gianni De Luca di Faedis (Ud)
Coro Sante Sabide di Goricizza di Codroipo (Ud)
Iuvenes Harmoniae di Udine
Orchestra del Conservatorio J. Tomadini di Udine
soprano Delia Stabile
tenore Emanuele Giannino
basso Antonio De Gobbi
maestro del coro Davide Pitis
direttore Walter Themel
Viaggio in Veneto primo episodio Padova
l Veneto
(Vèneto in veneto /ˈvɛːneto/, Veneto in ladino, Venedigen in cimbro), ufficialmente Regione del Veneto, è una regione italiana a statuto ordinario di 4 907 159 abitanti[2] situata nella parte orientale del Norditalia; capitale storica e capoluogo amministrativo è la città di Venezia. È al quinto posto per popolazione, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Confina a nord con l'Austria, a nord-ovest con il Trentino-Alto Adige, a sud con l'Emilia-Romagna, a sud-ovest con la Lombardia, a est con il Friuli-Venezia Giulia e a sud-est con il mare Adriatico. Insieme con il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia il Veneto costituisce la macroarea del Triveneto o delle Tre Venezie.
Secondo i dati Eurostat[5] il Veneto è la 6ª regione più visitata in Europa e la prima in Italia, con 19,5 milioni di arrivi e 69,9 milioni di presenze turistiche nel 2018[6].
La regione prende il nome dal popolo dei Veneti, popolazione indoeuropea che si insediò nel territorio dopo la metà del II millennio a.C.
Padova
Secondo l'Eneide virgiliana, la città sarebbe nata per mano di Antenore, principe troiano (Virgilio, Eneide, 1, 247 - 249), nell'anno 1185 a.C., una tradizione che fa di Padova una delle più antiche città della penisola, e la più antica del Veneto. Sebbene la fondazione sia leggendaria[7] i dati archeologici hanno confermato l'antichissima origine della città, sviluppatasi tra il XIII e XI secolo a.C. e legata alla civiltà dei Veneti antichi.
La città è stata una delle capitali culturali del Trecento: le testimonianze pittoriche del XIV secolo - tra tutte, il ciclo di Giotto alla Cappella degli Scrovegni - la rendono nodo cruciale negli sviluppi dell'arte occidentale. Lo splendore artistico trecentesco fu uno dei frutti del gran fervore culturale favorito dalla signoria dei Carraresi che resero Padova uno dei principali centri del preumanesimo. A Padova, tra il XIV secolo e il XV secolo si sviluppò in concomitanza con Firenze una imponente corrente culturale votata all'antico che tramuterà nel Rinascimento padovano, e influenzerà la compagine artistica dell'intera Italia settentrionale del Quattrocento. Dal 1222 è sede di una prestigiosa università che si colloca tra le più antiche del mondo.
Sede vescovile a capo di una delle diocesi più estese ed antiche d'Italia è universalmente conosciuta anche come la città del Santo, appellativo con cui viene chiamato a Padova sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel 1195, che visse in città per alcuni anni e vi morì il 13 giugno[8] 1231. I resti del Santo sono conservati nella Basilica di Sant'Antonio, importante meta di pellegrinaggio della cristianità e uno dei monumenti principali cittadini. Antonio è uno dei quattro santi patroni della città con Giustina, Prosdocimo e Daniele. A Padova si venerano pure le reliquie di san Luca, san Mattia e san Leopoldo Mandić. Nel 1829, Padova fu la sede del primo Convitto Rabbinico, importante istituzione dell'ebraismo italiano[9].
La chiesa di Sant'Agostino, Ascoli Piceno
Simulazione di una videoproiezione architetturale; Laboratorio di Disegno dell'Architettura e del Paesaggio, laurea magistrale in Architettura, Scuola di Architettura e Design E. Vittoria di Ascoli Piceno, Università di Camerino.
Prof. Daniele Rossi; prof.ssa Angela Magionami
Campane della chiesa Francescana di San Daniele - Lonigo (VI)
Suonata: distesa a 2 campane.
Concerto di 4 campane alla Veronese.
Video dedicato a Matteo Brusa.
Buona visione da campanaro vicentino
Le campane di S.Pietro in Casale (BO)
S.Pietro in Casale (BO) - Parrocchia dei Ss.Pietro e Paolo
4 campane intonate in quarto maggiore:
Sol3 = Cesare Brighenti, 1947
La3 = Cesare Brighenti, 1947
Si3 = Cesare Brighenti, 1947
Re4 = Cesare Brighenti, 1947
L'immagine più antica della chiesa di San Pietro In Casale risale al 1578. è uno schizzo a penna di Egnazio Danti che ci presenta la facciata con una tripartizione a canna, con semicolonne corrispondenti alla struttura interna a tre navate; la porta è di foggia romanica, architravata e con lunetta. Vi è una grande finestra circolare per dare maggiore luce all'interno. La casa a sinistra è verosimilmente la canonica. Il campanile non appare ancora completato con la cella campanaria ma ha un semplice tetto a quattro acque che copre le campane e l'intera costruzione. L'immagine ci mostra la Chiesa di San Pietro In Casale dopo i diversi lavori di restauro che furono eseguiti verso la fine del 500. Nel 1849 la Chiesa si presentava con una facciata di linea barocca, probabilmente settecentesca, della cui costruzione non si è però rinvenuta alcuna traccia documentaria. Dietro questa facciata si trova ancora il corpo dell'antica Chiesa, molto più basso. Il Campanile è stato completato con una cella campanaria ma è ben visibile il distacco tra l'antica costruzione romanica e le aggiunte successive. A destra troviamo inoltre l'oratorio della Visitazione, costruito nel 1687. Vediamo inoltre un muro con pilastri che delimitava l'area dell'antico cimitero che verrà poi tolto nel 1853. Nel 1845 ci fu il bisogno di un restauro, ma si decise di costruire una chiesa nuova vista l'elevato costo per il restauro. Il cimitero fu successivamente spostato dove si trova angora oggi, in via Asia, e benedetto nel 1853. La nuova chiesa (o la chiesa che noi conosciamo adesso) venne costruita tra il 1855 e il 1863 e inaugurata l'8 settembre 1863. Presentava e presenta tuttora tre navate, poiché si volle conservare la forma basilicale della chiesa antica, di stile neoclassico, con sei grosse colonne per parte per separare le navate minori, larghe ciascuna sei metri, e la maggiore, larga otto metri. Il corpo della chiesa risultò lungo ventiquattro metri che, sommati agli ulteriori 15,50 metri del presbiterio e del coro, diedero una lunghezza totale di 39,50 metri. La navata maggiore è a volto a tutto sesto, le due minori invece sono a soffitto piano dipinto a grandi quadri. La navata centrale porta al presbiterio dove c'è l'altare con il tabernacolo chiuso da una piccola porta. La navata centrale si conclude l'abside che contiene l'antico coro e organo, essa in alto fu interamente affrescata da pittore Don Gherardo Rossi. Nella navata di sinistra vicino all'entrata si trova l'antico fonte battesimale, un quadretto di Santa Clelia, l'altare del sacro cuore e i confessionali. Bambino Gesù, (da alcuni anni vi è anche il nuovo organo). Nella navata di destra si trova l'altare di Sant'Antonio da Padova, l'altare della Madonna, i confessionali e in fondo in una nicchia la Madonna e il quadro dietro all'altare maggiore è invece opera del Faimmingo, Matteo Lopez, scolaro del famoso Barbieri, detto Guercino. Essa rappresenta la Madonna col Bambin Gesù e nella parte inferiore San Pietro e San Paolo, sullo sfondo il paese. Il campanile fu invece restaurato nel 1930. Le 4 campane furono fuse dal Cav.Cesare Brighenti di Bologna nel 1947. La grossa di nota Sol3 pesa 6,20 q.li ca. ed ha un diametro di 100 cm. La mezzana di nota La3 pesa 4, 79 q.li ed ha un diametro di 79,5 cm. La mezzanella di nota Si3 pesa 3,10 q.li ca. ed ha un diametro di 79,5 cm. La piccola di nota Re4 leggermente crescente pesa 1,85 q.li ed ha un diametro di 68 cm.
Suonate:
-Doppio: 3 Scappate in S.Pietro con 6 buttate prima di ogni scappata, nella prima 12 Vecchie in Scala, nella seconda 18 Vecchie in S.Pietro, 3 Fatte a Campanini e Mezze
-Doppio e Tirabasse: 6 Buttate, 24 di S.Bartolomeo, calata in Den Dan, 10 di Monzuno e 12 Lisce
-Doppio: 3 Fatte a Mezze
-Tirabasse: 12 Martellate
27 Marzo 2018, suonate prima della Messa delle ore 20:30 nella giornata conclusiva delle 40 Ore di Orazione
Buona visione :-)
Giacomo (Bolocampanaro02):
Andrea Tescari:
Nicolò (CampanaroBolognese 2002):
Campane della Parrocchia di Sant'Antonino Martire in Sant'Antonino di TREVISO v.336
Battiore sulla grande e Plenum ascendente (dura 3 minuti) in cui il sonello è stato aggiunto per la ripresa delle 16:00 per l'Annuncio di Resurrezione del sabato pomeriggio
Concerto di 3 campane in Mib3 calante fuse dalla fonderia Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) nel 1860 + 1 sonello in Mib4 calante fuso dalla fonderia Pontificia Colbachini di Padova nel 1986 ed elettrificate a slancio dalla ditta Vanin Mario di Trebaseleghe (PD) e gestite da un programmatore Ecat Beta8.
Primo video di un bellissimo pomeriggio in compagnia di altri quattro amici campanari in queste bellissime terre.
La prima tappa e Sant'Antonino dove ad aspettarci ci sono i due campanari locali: Alberto (Alberto Ortali) e Nicolò (Campanaro Trevigiano).
Arrivati da Jesolo in compagnia di Campanaro Veneto ci siamo trovati con Umberto (Umbe03) e gli altri due campanari locali che ci hanno permesso di vedere l'interno della bella chiesa e il programmatore.
Dopo siamo andati in posizione, pronti per la suonata.
Puntuale parte il battiore e dopo un bellissimo plenum ascendente che comprende anche il sonello che è stato gentilmente suonato da Alberto.
Dopo questa ripresa ci siamo diretti verso la tappa successiva....
Come avete visto da questo, i 4 video ricavati da questo pomeriggio saranno abbastanza scarni perché, causa spostamenti logistici ho fatto le cose un po'di fretta.
I (Teresa): Mib3, fusa dalla fonderia Pietro Colbachini di Bassano (VI) nel 1860;
I (Maria): Fa3 calante, fusa dalla fonderia Pietro Colbachini di Bassano (VI) nel 1860;
III (Anna): Sol3 calante, fusa dalla fonderia Pietro Colbachini di Bassano (VI) nel 1860;
Sonello: Mib4 calante, fusa dalla fonderia Pontificia Daciano Colbachini di Padova nel 1986.
Si ringraziano Campanaro Veneto e Umberto (Umbe03) per la compagnia e simpatia e i campanari locali Alberto (Alberto Ortali) per aver acceso il Plenum e Nicolò (Campanaro Trevigiano), entrambi per la compagnia e simpatia.
Video 336
110614 La processione del Santo
Padova - La processione del Santo, come ogni anno un appuntamento per i fedeli che arrivano da tutto il mondo per onorarlo (Valentina Ravazzolo)
Terremoto, a Cascia riapre la Basilica di Santa Rita
Una nota positiva dalle terre colpite dal sisma. Con una Messa solenne celebrata dal vescovo di Spoleto - Norcia, a Cascia la Basilica di Santa Rita ha riaperto le porte. Grande la commozione tra i fedeli. Servizio di Daniele Morini
Processione di '' SAN PANTALEONE '' Camerota 28 Settembre 2014
Parrocchia di San Daniele - San Nicola -
'' SOLENNITA' DI SAN PANTALEONE '' - medico e martire -
Riprese e Montaggio: Gioacchino Cavaliere
'' Licusati nel Mondo Live ''
Città Sant'Angelo festeggia il suo protettore
Le feste in onore del patrone di Città Sant'Angelo, San Michele Arcangelo, chiudono le manifestazioni estive angolane. Ricca la settimana di venti
SAN BIAGIO SCENDE DAL CASTELLO
Si rinnova a Maratea la festa di San Biagio patrono e protettore della Città nel quarantennale del rifacimento del Busto in argento rifatto dall’Artista Romani Vio dopo che mani sacrileghe avevano rubato l’originale nel 1976 e mai piu’ ritrovato con il secolare cammino dalla Basilica alla Chiesa Madre. La suggestiva ed emozionante cerimonia della richiesta da parte del Sindaco pro tempore, della statua per realizzare la festa e lo stesso che si impegna a riconsegnarla alla Basilica la Domenica successiva entro le ore 12.00 e il Rettore della Basilica risponde così. Da questo momento i portatori di San Biagio possono cominciare a coprire il Busto con un manto rosso. Che significa portare la statua da una Parrocchia quella di San Biagio a quella di S. Maria Maggiore nel centro storico di Maratea, in forma strettamente privata per un percorso che prima passa su i tornanti panoramici e poi, costeggia la montagna da dove si gode un panorama mozzafiato. Preghiere, canti, invocazione al Santo patrono con la benedizione al mare. Il cammino prosegue spedito verso località Capocasale, dove le autorità civili e militari e il popolo di Dio aspettano il busto di San Biagio che viene prima scoperto dal decano dei portatori, poi benedetto dai Sacerdoti che consegnano al Santo le insegne Episcopali. Il Sindaco Domenico Cipolla al termine del suo mandato da primo cittadino consegna per l’ultima volta le chiavi della Città al Santo.
La festa prosegue nei giorni 10-11 e 12 Maggio 2019
02/11/2018 - DOMANI SU TELEQUATTRO IL PONTIFICALE DI SAN GIUSTO IN DIRETTA
IL NOTIZIARIO (venerdì 2 novembre 2018) - Pochi triestini conoscono la vicenda del martirio di San giusto, il patrono cittadino, celebrato il 3 novembre con una Santa Messa solenne che Telequattro trasmetterà in diretta. La ripercorriamo nel prossimo servizio.
Parrocchia di San Paolo Apostolo Vallato di Fano (PU)
Parrocchia di San Paolo Apostolo Vallato di Fano (PU)
Servizio di Daniele Morini
Campane della Basilica Pontificia di Sant'Antonio in PADOVA (04) v.275
Distesa festiva di II°, III°, IV°, V° delle 16:30 per la Messa festiva delle 17:00
Concerto di 8 campane in Do3 fuse da Daciano Colbachini di Padova nel 1962 ed elettrificate a slancio.
Siamo tornati alla Basilica di Sant'Antonio a Padova, ma sarà l'ultima volta per riprendere le sue campane, salvo casi particolari.
Infatti per completare tutte le suonate delle campane di questa Basilica mi mancava fare un bel video sul festivo.
Così, salvo imprevisti, potete stare tranquilli che nel mio canale video di questo concerto non ne troverete più.
Dopo aver fatto una visita in Basilica, mi sono recato nel chiostro della Magnolia per vedere il caratteristico Presepio ambientato quest'anno a Fatima per l'anniversario delle Apparizioni.
Sentendo che però in quel chiostro c'era troppa confusione di gente dato che c'era il Presepio, mi sono andato a posizionare nel chiostro del Noviziato, meno conosciuto dai turisti e più tranquillo (durante la ripresa nel chiostro non era passato nessuno).
Finita la suonata sono tornato a casa anche se ero consapevole che avrebbe risuonato il festivo alle cinque meno un quarto e la VII° sette minuti prima della Messa, ho deciso di non fermarmi perché avrebbe suonato la stessa cosa ai '45 e la distesa della VII° l'avevo già ripresa.
Con questo concludo la saga su questo concerto e quindi diamo spazio a nuovi luoghi mai ripresi da nessuno.
I°: Do3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962;
II°: Re3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962;
III°: Mi3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962;
IV°: Fa3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962;
V°: Sol3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962;
VI°: La3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962;
VII°: Si3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962;
VIII°: Do4, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1962.
Video 274
The bells of Chiesa degli Eremitani
I took this short video with my iPhone at Chiesa degli Eremitani in Padua - the bells happened to be ringing.as we were leaving the fantastic Giotto frescoes in Cappella degli Scrovegni.
Petritoli (Marche,Italy), l'Affresco restaurato, saluti e ringraziamenti (manortiz)
PETRITOLI - Sabato 29 giugno 2013 alle ore 18.00, presso la Chiesa di Santa Maria dei Martiri di Petritoli, si terrà, a cura del Comitato Santa Maria ad Martyres, la cerimonia di presentazione del restauro di due importanti opere d'arte: un affresco raffigurante la Madonna del latte del XV° sec. ed un dipinto ad olio su tela rappresentante L'incoronazione della Beata Vergine Maria del XVII° secolo.
La chiesa di S Maria dei Martiri di Petritoli è straordinaria testimonianza di fede, di devozione e dello spirito comunitario della cittadinanza che, alla fine del '500, già ne autofinanziò la costruzione.
Il Comitato è composto da cittadini petritolesi ed è sorto spontaneamente lo scorso anno con l'unico scopo di raccogliere fondi per il restauro mediante sottoscrizioni e sponsorizzazioni. Il costo totale del restauro è di circa 5000 euro e la spesa è stata resa possibile grazie al contributo elargito dai cittadini petritolesi, dall'Amministrazione Comunale di Petritoli, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, dal Rotary Club di Fermo, dalla Steat. Il lavoro è stato eseguito dal restauratore Marco Salusti di Smerillo sotto le direttive e la supervisione di Daniele Diotallevi funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici delle Marche.
Il Comitato esporrà le due opere con la presentazione video dell'intera fase di restauro curata da Anna Cortellucci, collaboratrice del restauratore. Interverranno anche il funzionario della Soprintendenza Daniele Diotallevi e Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno. Intermezzi musicali saranno eseguiti dal maestro Stefania Massucci con il prezioso organo Callido del XVIII° secolo.
I ringraziamenti, dicono i rappresentanti del Comitato, vanno a tutti i cittadini che ci hanno sostenuti economicamente e alle due belle realtà, sempre pronte a valorizzare le opere d'arte del nostro territorio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, il Rotary Club di Fermo e al Comune di Petritoli che ci ha sempre supportati e sopportati.
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