case history Argenteria F.lli Peruzzi @ Le Arti Orafe Jewellery School
case history by Gianna Peruzzi from F.lli Peruzzi -- Ponte Vecchio, Florence
Mrs Gianna Peruzzi tells the history of her family company, the production and she show you the original design of some of art work made from the laboratory since 1800.
Le Arti Orafe Jewellery School, Florence, Italy
Florence, Italy - Basilica of the Holy Cross (di Santa Croce)
Florence, Italy - Basilica of the Holy Cross. Basilica di Santa Croce is the principal Franciscan church in Florence, Italy, and a minor basilica of the Roman Catholic Church.
The present basilica, traditionally attributed to Arnolfo di Cambio, was built from 1295, on the site where, around 1210, the first Franciscan friars to arrive in Florence had a small oratory. Santa Croce is planned as an Egyptian cross, with an open timber roof; there are many tomb slabs set into the pavement. The nave is wide and well-lit, with massive widely-spaced piers supporting pointed arches. On entering the basilica, in the Florentine gothic style, our attention is immediately drawn to the east end, where the tall narrow stained glass windows pierce the walls beneath the vaulting.
A fundamental feature of early Franciscan churches was the frescoed narration, in simple and clear terms, of the stories of Christ, of St. Francis and of other saints. Several of the great Florentine families, including the Bardi, the Peruzzi, the Alberti, the Baroncelli and the Rinuccini, acquired the patronage of chapels in Santa Croce, thereby assuming the honour of decorating and furnishing them. Some of this 14th-century decoration has survived down to our own time, including that painted by the great Giotto, who frescoed the chapels of the banking families Bardi and Peruzzi (1320-25), respectively with Scenes from the life of St. Francis and Scenes from the lives of St. John the Baptist and St. John the Evangelist. Giotto’s closest followers, Taddeo Gaddi, Bernardo Daddi and Maso di Banco painted frescoes in the chapels patronised by the Baroncelli, the Pulci and Berardi, and the Bardi di Vernio. From the mid-14th century the walls of the aisles and the Sacristy were frescoed by Andrea Orcagna, Giovanni da Milano, Niccolò di Pietro Gerini and Agnolo Gaddi. The 14th century decoration was crowned by Agnolo Gaddi’s frescoes for the Chapel of the high altar, commissioned by the Alberti and illustrating the Story of the True Cross.
The Sacristy, which includes the Rinuccini Chapel, is reached from the south transept. Its well-preserved frescoes and original 14th-century furnishings give a good idea of how the whole church must have looked in the 14th century when it was completely covered with paintings. In the following century Santa Croce received some important architectural additions. In 1429 Andrea de’ Pazzi undertook the construction of the Chapter House (known as the Pazzi Chapel), which was designed and begun by Filippo Brunelleschi, but not completed until long after his death. It is one of the most harmonious buildings of the Florentine Renaissance, and is decorated not by frescoes but by glazed terracotta roundels, made by Luca della Robbia and his followers.
The Chapel of the Noviciate, which Michelozzo built around 1445 for Cosimo de’ Medici, has a glazed terracotta altarpiece by Andrea della Robbia, of the Madonna and Child with Saints.
The wooden Crucifix in the Bardi di Vernio Chapel in the left transept, and the stone Annunciation (commissioned by the Cavalcanti) in the right aisle, are both by Donatello.
The pulpit carved in relief by Benedetto da Maiano (c. 1475), with Scenes from the life of St. Francis, is one of the most beautiful in Florence.
It is significant that Santa Croce, which was to become the resting-place of so many great Italians, has the first truly renaissance funerary monument: the tomb of Leonardo Bruni, Chancellor of the Republic, sculpted by Bernardo Rossellino (1444). Bruni’s successor, Carlo Marsuppini, is buried in another fine renaissance tomb on the other side of the nave, by Desiderio da Settignano (c. 1455), which follows the same scheme. From then on, the history of the Santa Croce is marked by its tombs.
Michelangelo, who died in Rome in 1564, was buried here beneath a monument with allegorical figures of Sculpture, Architecture and Painting, designed by Giorgio Vasari. Michelangelo’s tomb served as the model for others, such as the tomb of Galileo, who died in 1642 (his monument was made by Giovanni Battista Foggini). Funerary monuments continued to be added to the interior, including ones to Niccolò Machiavelli, Vittorio Alfieri, Gioachino Rossini and the cenotaph to Dante Alighieri (1829). Ugo Foscolo, who died in England, was reburied here in 1871; in his celebrated Sepolcri he had written of the Santa Croce tombs as ‘urns of the strong, that kindle strong souls to great deeds’, and had thereby given rise to the secular view of the basilica as a Pantheon of civic memories. In the 19th century the church received a new bell tower (by Gaetano Baccani, 1847) and a marble façade (designed by Nicola Matas, 1853-63), in the neo-gothic style.
Olivia Peruzzi
Olivia Peruzzi (La Compagnia delle Pelli S.p.A., FI) racconta la sua storia di imprenditrice nell'ambito del progetto La tua idea di impresa.
Firenze/Florence - La Basilica di Santa Croce
La Basilica di Santa Croce, una delle più alte espressioni del gotico in Italia, è opera, probabilmente, di Arnolfo di Cambio che vi avrebbe lavorato a partire dal 1294-1295. La chiesa venne terminata circa 90 anni dopo ma fu consacrata solo nel 1443.
La facciata odierna fu realizzata tra il 1853 e il 1863, ad opera dell'architetto Niccolò Matas. L'interno di Santa Croce è apparentemente semplice e altamente monumentale al tempo stesso, con tre navate divise da due file di grandi pilastri a base ottagonale. La grandiosa navata centrale (m. 115,43x38,23) segna una tappa fondamentale nel percorso artistico e ingegneristico che condurrà alla navata di Santa Maria del Fiore. I muri sottilissimi, sostenuti da archi a sesto acuto su pilastri ottagonali, richiamano le basiliche paleocristiane di Roma dove Arnolfo lavorò a lungo, ma la scala è infinitamente più grande e i problemi strutturali costituirono una vera e propria sfida alle capacità tecniche del tempo. Il soffitto a capriate, ingannevolmente francescano, richiese un complicato congegno strutturale data l'enorme luce libera e il peso che rischiava di soverchiare le sottili murature.
La basilica custodisce innumerevoli tombe. Solo sul pavimento sono disseminate 276 lastre di marmo con rilievi e stemmi intarsiati e molti monumenti funebri si trovano sulle pareti tra gli altari vasariani. Sebbene la basilica fosse stata usata come luogo di sepoltura di molti personaggi illustri, al pari di molte altre chiese, è solo nell'Ottocento che diventò un vero e proprio pantheon di personaggi celebri legati all'arte, alla musica e alla letteratura. Nel 1871 infatti veniva qui sepolto con una affollatissima cerimonia pubblica Ugo Foscolo, morto nel 1827 in Inghilterra. Dopo questo episodio iniziarono ad arrivare altre salme di celebrità decedute anche molti anni prima, come Gioacchino Rossini nel 1887, Leon Battista Alberti, Vittorio Alfieri, ecc., per i quali i migliori scultori dell'epoca realizzarono i monumenti che ancora si allineano nella navata. Anche per Dante fu approntato un grande sepolcro, ma la città di Ravenna si rifiutò strenuamente di consegnare le spoglie del poeta morto in esilio. La tomba più famosa è forse quella di Michelangelo, tra il primo e il secondo altare della navata destra, progettata dal Vasari. Proseguendo lungo la stessa navata, troviamo il cenotafio di Dante, il monumento funebre a Vittorio Alfieri di Antonio Canova, il monumento a Niccolò Machiavelli e, poco dopo, l'edicola con l'Annunciazione Cavalcanti di Donatello (1435 circa), capolavoro in pietra serena con dorature, realizzata con una tecnica inconsueta. All'inizio della navata sinistra, dopo il primo altare, è sepolto Galileo Galilei.
Importanti sono,tra gli altri, gli affreschi nelle due cappelle a destra dell'altare maggiore, la Cappella Peruzzi e la Cappella Bardi, entrambe decorate da Giotto tra il 1320 e il 1325. Uscendo dalla testa del transetto destro si passa dal portale disegnato da Michelozzo, architetto prediletto della famiglia Medici, e si giunge all'androne del Noviziato, che porta alla Sagrestia ed alla Cappella Medici.
Sul lato destro della facciata della Basilica si trova il chiostro trecentesco che introduce alla Cappella Pazzi, capolavoro di Filippo Brunelleschi e di tutta l'architettura rinascimentale. Il percorso espositivo prosegue nei locali del refettorio trecentesco dove sono posti importanti esempi di arte sacra tra i quali spicca il Crocifisso di Cimabue, una delle opere d'arte più importanti di tutti tempi, chiave nel passaggio dalla pittura bizantina a quella moderna, purtroppo diventato tristemente famoso come simbolo della distruzione causata dall'alluvione del 1966; nonostante il restauro la superficie pittorica è andata in gran parte perduta. La parete ovest del refettorio è dominata dalla grande serie di affreschi (1333) di Taddeo Gaddi, che la ricoprono interamente. Lo schema delle decorazioni diventerà tipico per i cenacoli conventuali, con una Crocifissione, qui rappresentata come Albero della Vita, contornata da alcune scene fra le quali spicca l'Ultima cena in basso, primo prototipo dei cenacoli fiorentini che andranno a decorare i refettori dei più prestigiosi conventi e monasteri della città.
Ubaldo Bocci: Ecco la Firenze che ho in mente
Il candidato sindaco del centrodestra: Ci sono due Firenze. Una è quella che l'amministrazione ha cercato di vendere come vetrina a tutto il mondo, e l'altra abbandonata a se stessa. Io voglio occuparmi di tutta la città
Jewellery making at LAO - Le Arti Orafe
Jewellery making at LAO - Le Arti Orafe
Florence, Italy
artiorafe.it
6aZONA - Storie di una formazione partigiana (integrale)
2012 © Ufficio Comunicazione Provincia di Genova. 6aZONA è uno spettacolo in musica dedicato a vicende della lotta partigiana, che dopo Merano, Bolzano, Cabella e Parodi Ligure giunge a Genova, città a queste vicende intimamente legata, con il patrocinio del Teatro Stabile di Genova e dell'ANPI.
Lo spettacolo ripercorre le storie individuali, le motivazioni e le emozioni di alcuni giovani che nel '43 seppero inventarsi una nuova strada a partire dal rifiuto del fascismo e della sua guerra. Le voci dei protagonisti delineano la vicenda della più importante formazione partigiana locale che, nata come piccola banda di ribelli della montagna, diventò un insieme omogeneo di unità (su tutte la divisione Cichero e Pinan-Cichero) andando a costituire la VI Zona Operativa Ligure, che copriva un'area compresa tra il chiavarese, il piacentino, l'oltrepò e Genova.
Non sono i fatti militari a tenere banco nei loro ricordi, ma il sale dell'esperienza umana e politica fondamentale che li coinvolse profondamente, segnando le loro vite e il destino del nostro Paese. È così che diverse storie personali legate a una realtà specifica, assumono un carattere universale toccando temi comuni al movimento di Resistenza nel suo insieme. Attraverso gli occhi dei narranti, infine, si abbozza un ritratto di Aldo Gastaldi (Bisagno) che della Sesta Zona fu l'anima e la guida. L'idea dello spettacolo è nata dieci anni fa come reazione alla grave crisi democratica manifestatasi nei tragici fatti del G8 di Genova, nel desiderio di tornare alla fonte almeno simbolicamente più importante del pensiero e dell'agire democratico nella nostra storia recente. Ne è nato un omaggio intimo, in parole, musica e immagini, al movimento partigiano. Un tributo alla straordinaria ricchezza di prospettive che questa pagina di storia porta in sé, lontano da retorica o revisionismo. Il lavoro si basa su un testo approntato da Manlio Calegari su fonti testimoniali, rielaborato per il teatro da Marcello Fera e Lorenza Codignola. La partitura, così come l'ideazione dello spettacolo sono di Marcello Fera. I protagonisti di VI ZONA sono attori non professionisti, studenti preparati dalla regista Johanna Porcheddu, con un ciclo di formazione offerto da Licei e ITC Merano e dall'Associazione Conductus. L'esecuzione musicale è affidata all'ensemble Conductus, le elaborazioni video a Giuseppe Tedeschi.
con
Martina Bacher
Lorenzo Belgrano
Oscar Bettini
Karl Blumtritt
Gianluca Dominici
Michele Citarda
Tobia Peruzzi
Mauro Lazaretto - fonica
Daniel Mazza - immagini
Marco Costa - luci
Johanna Porcheddu - regia
Marcello Fera - direzione
Ensemble Conductus - esecuzione musicale
Registrato il 24 Aprile 2012 al Teatro Duse di Genova
Potrebbe interessarti: Noi della Jori 3^ Brigata Divisione Cichero e Donne per la Libertà Resistenza a Sampierdarena
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Welcome to Le Arti Orafe 2013
Welcome to LAO - Le Arti Orafe jewellery school in Florence, Italy. 7 october 2013
Laboratorio Artigiano Fratelli Peruzzi
I was born in a 1900 craftsmen family who were my
uncles, not my father who died very young.
So I have been a craftsman since I was 14-15 years old (today I’m 80) in Delle Maglianti street. I have been working in Peruzzi firm since I retired but I already worked for them for many years.
ITALIAN NATIONAL ANTHEM - Italian football team FIFA WorldCup 2006 Champions
The Italian National Anthem executed by the Italian national football soccer team who has won the FIFA worldcup 2006 in Germany
ITALIAN FOOTBALL SOCCER WORLD CHAMPIONS TEAM: Gianluigi Buffon (Juventus), Gianluca Zambrotta (AC Milan), Fabio Cannavaro (Juventus), Marco Materazzi (Inter Milan), Fabio Grosso (Juventus), Andrea Pirlo (AC Milan), Genaro Gattuso (AC Milan), Mauro Camoranesi (Juventus), Alessandro Del Piero (Juventus), Francesco Totti (Roma), Daniele De Rossi (AS Roma), Simone Perrotta (Roma), Luca Toni (Bayern), Vincenzo Iaquinta (Juventus), Peruzzi (ex Lazio), Amelia (Genoa), Oddo (Milan), Barzagli (Palermo), Barone (Palermo), Gilardino (Fiorentina), Pippo Inzaghi (AC Milan), Coach Marcello Lippi (AIAC coach) 2006 FIFA WORLD CUP CHAMPIONS
Himno Nacional de Italia
El himno nacional de Italia cantado por los campeones del Mundo Alemania 2006 con Totti, Gattuso, Pirlo y todos los demas jugadores que han ganado el Mundial de futbol
ITALIAN SOCCER SCHOOL
The Italian Soccer School, supported by WBN Inc. USA, is proud to introduce the AIAC (Italian football soccer association of Coaches) Florence Italy.
The Italian Soccer School offers to your players the best in technical and tactical training from the Italian World Class Coaches. We offer to your Team, in your city, our Italian World Champion Coaches (only professionals coming from AIAC) and become a champion in your field.
This is your chance to learn from the World Champions. For more info
OUR MAIN GOALS, export with each of our coaches, the italian Football Soccer ideologies and training systems by promoting the Football Soccer knowledge of technical, tactical, physical, social, cultural, fair play, educational and psychological development of the young players.
End of the year exhibition 2013-2014 - Le Arti Orafe
LAO - LE ARTI ORAFE
CONTEMPORARY JEWELLERY SCHOOL & ACADEMY IN FLORENCE
End of the year exhibition 2013-2014
Florence, 26 June 2014
Artigianelli new school's installments
Organizer
LE ARTI ORAFE JEWELLERY SCHOOL
Giò Carbone, Anna Balatti
Exhibition layout
Mauro Vegliante, Arksign, Florence
Happens to be a jewel
Live performance by the students
An idea by
Sophie Beer and Luigi Piantanida
with : Gabriela Jordao Duarte Costa, Sangsoon Choi, Luca Ferrari, Lévon Hadidian, Francesca Luce, Susana Echanique Robalino, Yuqi Tang, Catalina Salinas Trentini, Sezen Tulgarer, WanYing Xu
Special thanks
Luca Ferrari, Luigi Piantanida
and staff LE ARTI ORAFE
Video
Paolo Lazzerini
artiorafe.it
© 2014 LAO - Le Arti Orafe
Intervento di EdiliziAcrobatica® sulla Basilica di Santa Croce a Firenze
Intervento sulla Basilica di Santa Croce con la tecnica dei lavori su corda realizzato dalle squadre di EdiliziAcrobatica®
Il nuovo spumante toscano de La Regola
Guarda il canale Youtube:
Parliamo ancora di eccellenza in campo viti vinicolo, con la presentazione di un nuovissimo spumante. E' la novità dell'azienda La Regola, condotta dai fratelli Luca e Flavio Nuti. Durante le giornate del Vinitaly hanno presentato il loro nuovo prodotto, uno spumante tutto italiano, anzi, tutto toscano. Andiamolo a conoscere
Portabici posteriore universale Padova by Peruzzo solo su leopardh.com
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FATTORIA LAVACCHIO, agriturismo, vino e olio biologico. Pontassieve (FI)
Fattoria Lavacchio,L'agriturismo si compone di quattro case coloniche completamente ristrutturate nel rispetto dell'ambiente e della più autentica tradizione toscana.
Ampi spazi, candide pareti e sofisticati dettagli in un paesaggio suggestivo ed incantevole, assicurano ai propri ospiti un soggiorno semplicemente indimenticabile.
La storia della Fattoria risale al 1700 quando la nobile famiglia fiorentina dei Peruzzi la edificò. Nel 1800 passò ai marchesi Strozzi Sacrati di Mantova ed infine, nel 1978, agli attuali proprietari i fratelli Lottero, genovesi da sempre amanti della Toscana, che hanno intrapreso una completa opera di ristrutturazione consentendone il rilancio produttivo.
Da allora la Fattoria ha preservato le migliori tradizioni di azienda agricola vocata alla coltivazione e produzione biologica del vino e dell'olio abbinando, ai metodi produttivi artigianali, le tecniche più moderne.
Nel parco della casa padronale si trova un secolare cedro del Libano di oltre 250 anni, diventato il simbolo della Fattoria
La Fattoria, situata sulla sommità del colle di Montefiesole a 450 metri di altitudine, a pochi Km da Firenze, è una tipica azienda a conduzione familiare, immersa nell'incantevole susseguirsi di dolci colline ricche di oliveti e vigneti, poste tra i comuni di Sieci e Pontassieve.
Tra le aziende di una certa dimensione presenti nella zona di produzione del Chianti Rufina, la Fattoria Lavacchio è stata la prima ad aderire ai programmi di produzione biologica; adesione convinta, scaturita dalla filosofia che l'azienda ha sempre perseguito: armonizzare la propria attività con gli equilibri posti dalla natura.
La produzione aziendale di vino, olio, grano e prodotti dell'orto avviene con il solo impiego di sostanze organiche per il governo delle piante; alla natura si chiede collaborazione e, per contrastare l'aggressione di parassiti nocivi, si favorisce la conservazione di un habitat dove possano prosperare animali antagonisti ai parassiti stessi; per verificare precocemente la presenza di malattie, sono state collocate in aderenza ai vigneti, centinaia di piante di rose, particolarmente sensibili a talune malattie.
L'agricoltura biologica è tuttavia effettuata con l'impiego di mezzi di lavorazione moderni e secondo cognizioni attuali, nel pieno rispetto di un equilibrio, che rappresenta il solo uso corretto del territorio da parte dell'uomo.
Insieme ai Fratelli d'Italia, centrodestra unito per Roma
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BENVENUTI NEL E-COMMERCE MOTOINAUTO, ABBIAMO SCELTO PER VOI UNA VASTA SELEZIONE DI COPRICERCHI E ACCESSORI AUTO E MOTO DI QUALITÀ PER SODDISFARE TUTTE LE VOSTRE ESIGENZE.
Incendio macchina 2 marzo 2012 a Blera.avi
Macchina in fiamme a Blera la notte del 2 marzo 2012
lavorazione artigiana
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UNA PREGHIERA PER MORIRE
1880, Stati Uniti d'America: due fratelli, Billy e Will consumano un pasto in un rifugio provvisorio insieme al signor Smith, un comune viandante di quei territori . Per trascorrere le ore della notte, il signor Smith racconta una storia sentita poco tempo prima: una storia che parla di una vendetta, di diamanti, di un Prete e di numerosi morti, ma il cui finale deve ancora essere scritto.
CREDITI
Produzione SpeedArrow 2013
Cast:
Henry Bartolini, Guido Dispenza, Massimo Pascucci, Sandro Stefanini, Tommaso Ghezzi, Alessandro Paiano, Gianni Fiorenzoni, Martina Belvisi, Pietro Ventura, Elisa Billi, Mascia Massarelli, Francesca Romanini, Giulia Rossi, Francesca Fenati, Pierangelo Margheriti, Valerio Santoni, Massimo Pasqualini, Francesca Paolucci, Agar Accetturo, Agnese Seriacopi, Nicolò De Ferrari, Ideale Tondi, Sergio Piccinetti, Anné Cavender
Troupe:
Soggetto e regia: Niccolò Notario
Sceneggiatura: Niccolò Notario - Laura Fatini
Organizzatore generale: Rita Vannuccini
Direttore di produzione: Fabio Stefanucci
Direttore della fotografia: Francesco Peruzzi
Musiche originali: Filippo Ferrari - Davide Vannuccini
Operatori: Emiliano Migliorucci - Alessandro Guerri
Gaffer: Marco Scalzo
Fonico: Yari Svetoni
Microfonista: Alessio Rosi
Segretaria di edizione: Anita Romeo
Segretaria di produzione: Vittoria Bianchini
Ass.te di produzione: Elisa Peruzzi - Fabio Bibiani
Costumi: Alice Bucelli
Scenografia: Grabiele Valentini - Pamela Guerrini
Ass.te scenografia: Rosaria Ricci - Denise Fazi
Montaggio: Niccolò Notario
Post-produzione video: Emiliano Migliorucci - Francesco Peruzzi
Sound Design: Yari Svetoni
Casting: Rita Vannuccini
Ass.te Casting: Angela Dispenza
Trucco: Eleonora Farina - Gloria Santoni
Aiuto trucco: Maria Sole Rinaldi
Parrucchiera: Bianca Lorenzoni
Maestro d'armi: Pietro Ventura Effetti speciali: Pasquale Catalano
Backstage: Carlo Pellegrini
Editor grafico: Antonio Attanasio
Sottotitoli: Francesco Minasi
Si Ringrazia:
Cantine Boscarelli - Montepulciano (SI)
Nuova Accademia degli Arrischianti - Sarteano (SI)
El Comancero Ranch - Cortona (AR)
Multisala CleVillage - Macciano (SI)
Giulio Petri_Negozio di-vino - Montepulciano (SI)
Caffè Poliziano - Montepulciano (SI)
Hotel Giardino - Abbadia San Salvatore (SI)
Hotel Gambrinus - Abbadia San Salvatore (SI)
BCC - Montepulciano (SI)
C'era una volta (ristorante) - Montepulciano (SI)
Osteria Primo Rifugio - Abbadia San Salvatore (SI)
Caledart - Montepulciano (SI)
Ristorante L'Angolo - Montepulciano (SI)
Ghost Sfx - Roma
Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano - Siena
Mondo Pixel - Sinalunga (SI)
Ristorante Villa Nottola - Montepulciano (SI)
Associazione Macchia Faggeta - Abbadia San Salvatore (SI)
Circolo Arci E. RIGACCI - Firenze
Febbre da Cavallo - Sarteano (SI)
Compagnia Teatrale Bucchero - Bettolle (SI)
Contrada del Granocchiaio - Chiusi (SI)
Publimarket SAS - Abbadia San Salvatore (SI)
Jolly Riparazioni - Chianciano Terme (SI)
Con il patrocinio:
Comune di Sarteano
Comune di Abbadia San Salvatore