I capolavori di Colle Val d'Elsa tornano nel Museo San Pietro
Dopo quasi venti anni di chiusura riaprono le porte del Museo nato dalla fusione del Museo Civico e Diocesano d’Arte sacra con la Collezione del Conservatorio di San Pietro
MUSEO CHIUSDINO
Il Museo civico e diocesano di arte sacra di San Galgano è stato istituito nel 2015 tramite una convenzione tra l'amministrazione comunale di Chiusdino, proprietaria dell'immobile destinato alla sede museale ed ente gestore del museo, e l'arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino, in rappresentanza delle parrocchie del territorio da cui proviene gran parte delle opere d'arte esposte e con il contributo finanziario del Monte dei Paschi di Siena.
Inaugurato il 20 dicembre 2015, il Museo ha sede nel centro storico di Chiusdino, in via Umberto I, nel palazzo Taddei. La ristrutturazione dell'immobile per le finalità museali è stata realizzata dall'architetto Paolo Zermani, di Bologna; la selezione delle opere e l'allestimento espositivo è stato curato in collaborazione con la Soprintendenza per l'Archeologia, le Belle Arti ed il Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto, Arezzo.
E’ titolato a san Galgano, cavaliere ed eremita, nato a Chiusdino intorno alla metà del XII secolo, morto il 30 novembre del 1181 e canonizzato quattro anni dopo e trova la sua ragione nel fatto che la maggior parte delle opere esposte fanno riferimento a lui.
Museo del Duomo, Città di Castello
REGGELLO. PIEVE DI S.PIETRO A CASCIA (FIRENZE, ITALY)
Pieve romanica di S.Pietro a Cascia a Reggello, provincia di Firenze, Valdarno, Toscana, Italia. È una tra le più interessanti pievi valdarnesi per la qualità delle sculture e per l'impianto architettonico romanico riferibile al tardo XII secolo. La facciata decorata con arcatelle è preceduta da un portico a quattro arcate con colonne e capitelli classicheggianti. All'interno le tre navate sono divise da colonne monolitiche, cui fa eccezione nella penultima campata la presenza di pilastri quadrangolari; a conclusione è una sola grande abside semicircolare. Molte delle opere un tempo esposte in chiesa si trovano nell'adiacente Museo Masaccio di Arte Sacra inaugurato nell'aprile del 2002: la Madonna in trono con il bambino con angeli adoranti e santi, noto anche come il Trittico di San Giovenale di Masaccio (1422) è senza dubbio l'opera più importante che sia stata ospitata in questa chiesa, la Madonna con il bambino e santi di ambito ghirlandaiesco, nonchè l'affresco staccato con l' Annunciazione di Mariotto di Cristofano.
***** PRATO (Toscana) MUSEO dell'OPERA del DUOMO e PULPITO di DONATELLO
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Official website:
Sala del Pulpito
La contigua sala presenta al centro il parapetto del pulpito esterno della Cattedrale (per le ostensioni solenni della sacra Cintola), realizzato da Donatello e dalla sua bottega tra il 1434 ed il 1438. I rilievi vennero tolti dall’esterno nel 1970 per le cattive condizioni di conservazione, sostituendoli con calchi. Dopo un laborioso restauro (completato nel 1999) curato dall’Opificio delle Pietre Dure con tecniche innovative (laser a infrarossi), il complesso ha recuperato leggibilità e unità.
La veduta ravvicinata consente di apprezzare la felicità inventiva del disegno, la cui libertà creativa assoluta è da attribuire totalmente a Donatello, anche se nei rilievi l’esecuzione è condotta a più mani nella bottega dell’artista. Il parapetto, di potente suggestione, ripropone le forme di un tempietto circolare su pilastrini scanalati che lo dividono in sette riquadri, all’interno dei quali si intreccia con carica incontenibile la danza dei gruppi di angeli festanti, dal ritmo incalzante, resi pittoricamente grazie allo “stiacciato”, ai complessi scorci prospettici e al vibrare del mosaico dei fondi.
Nella sala è esposto l’originale del Capitello in bronzo del pulpito esterno. Il prezioso Capitello fuso nel 1433 da Michelozzo e Maso di Bartolomeo, ricollega genialmente le forme convesse del pulpito al pilastro angolare della chiesa, sul fronte principale (lo doveva completare un secondo lato simile – mai realizzato – sull’altra faccia del pilastro). Spetta a Donatello il disegno e parte del modellato del geniale capitello, caratterizzato dall’esuberante, fantasiosa invenzione di motivi che rielaborano liberamente spunti classici. Gli elementi architettonici, strutturali, sembrano germinare grumi di foglie e fiori, e si popolano di piccole figure alate, mentre il ritmo sembra placarsi nei tre angeli – genietti principali: il primo sporge curioso dalla concavità dell’abaco, a sostenere le soprastanti cornici del pulpito; gli altri reggono un festone, mollemente sdraiati alla base del capitello. Il recente restauro (2011) oltre a evidenziare la notevole finezza del modellato ha riportato in luce parte della doratura a mordente, eseguita nel 1438.
Collegato alla reliquia della Sacra Cintola è un capolavoro assoluto di oreficeria, realizzato da Maso di Bartolomeo: la piccola Capsella della Sacra Cintola (1446-7), che contenne la reliquia fino al 1633.
Il prezioso scrigno in rame dorato, osso e corno, rielabora il motivo donatelliano della danza di putti tra le colonne di un tempietto, con coronamento a robuste volute di gusto brunelleschiano.
Vicino alla cultura donatelliana, in particolare a Nanni di Bartolo detto il Rosso, è un interessante busto in terracotta con San Lorenzo, proveniente da Pizzidimonte, della prima metà del Quattrocento. La sala ospita anche alcune sculture in marmo eseguite dal fiesolano Francesco di Simone Ferrucci per la Cattedrale (il Gesù bambino benedicente, scolpito intorno al 1486, e resti del coro della chiesa, fatto nel 1474-76).
Fondazione Musei Senesi | Amiata Val d'Orcia
L'inconfondibile paesaggio della Val d'Orcia, Patrimonio dell'Umanità Unesco, si ritaglia sulla quinta scenografica di un antico vulcano, il Monte Amiata. Una terra unica ricca di tappe imperdibili: Pienza, città ideale del Rinascimento e essa stessa Patrimonio dell'Umanità Unesco; Monticchiello, col suo Teatro Povero, Castiglione d'Orcia, con la sua celebre Rocca; Montalcino, patria del Brunello; Abbadia San Salvatore, presidio minerario e naturalistico; e ancora San Quirico, Bagno Vignoni, Sant'Antimo, Radicofani.
Una produzione Fondazione Musei Senesi realizzata da Moviement HD
The blue sky over St. Gimignano
San Gimignano is a small walled medieval hill town in the province of Siena, Tuscany, north-central Italy. It is mainly famous for its medieval architecture, especially its towers, which may be seen from several kilometers outside the town.
Towers in San GimignanoSan Gimignano was founded as a small village in the 3rd century BC by the Etruscans. Historical records begin in the 10th century, when it adopted the name of the bishop Saint Geminianus, who had defended it from Attila's Huns.
In the Middle Ages and Renaissance era, it was a stopping point for Catholic pilgrims on their way to Rome and the Vatican, as it sits on the medieval Via Francigena. The city's development also was improved by the trade of agricultural products from the fertile neighbouring hills.
In 1199, during the period of its highest splendour, the city made itself independent from the bishops of Volterra. Divisions between Guelphs and Ghibellines troubled the inner life of the commune, which nonetheless, still managed to embellish itself with artworks and architectures.
Saint Fina, known also as Seraphina and Serafina, was a thirteenth century Italian saint born in San Gimignano during 1238. Since Saint Fina died on March 12, 1253 her feast day became March 12. Her major shrine is in San Gimignano and the house said to be her home still stands in the town.
On May 8, 1300, San Gimignano hosted Dante Alighieri in his role of ambassador of the Guelph League in Tuscany.
The city flourished until 1348, when the plague that affected all of Europe, compelled it to submit to Florence. San Gimignano became a secondary centre until the nineteenth century, when its status as a touristic and artistic resort began to be recognized.
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San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m.334) a dominio della Val dElsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) inziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava. Tantè che San Gimignano ebbe una straordinaria fioritura di opere darte che adornarono chiese e conventi. Nel 1199 divenne libero comune, combattè contro i Vescovi di Volterra ed i comuni limitrofi, patì lotte intestine dividendosi in due fazioni al seguito degli Ardinghelli (guelfi) e dei Salvucci (ghibellini). Lotto maggio 1300 ospitò Dante Alighieri, ambaciatore della lega guelfa in Toscana. La terribile peste del 1348 ed il successivo spopolamento gettarono San Gimignano in una grave crisi. La cittadina dovette perciò sottomettersi a Firenze. Dal degrado e abbandono dei secoli successivi si uscì soltanto quando si cominciò a riscoprire la bellezza della città, la sua importanza culturale e loriginaria identità agricola.
Itinerari artistici
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Il Duomo o Chiesa Collegiata, consacrata nel 1148, strutturata su tre navate è arricchita da pregevoli affereschi di scuola senese: Vecchio e Nuovo Testamento (Bartolo di Fredi e Bottega dei Memmi); Giudizio Universale (Taddeo di Bartolo), opere di scuola fiorentina: Storie di Santa Fina (Ghirlandaio), San Sebastiano (Benozzo Gozzoli), Statue Lignee (Jacopo della Quercia) e sculture di Giuliano e Benedetto da Maiano. Tutto questo fà della Collegiata di San Gimignano un museo di grande prestigio.
Itinerari artistici
Palazzo Comunale: Cortile e Sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi. Museo Civico e Pinacoteca con opere di Filippino Lippi, Pinturicchio,Benozzo Gozzoli, Domenico di Michelino, Pier Francesco Fiorentino, Sebastiano Mainardi, Lorenzo di Niccolò di Martino, Coppo di Marcovaldo ecc... Inoltre dal museo civico si può visitare la Torre Grossa o del Podestà costruita nel 1311 ed alta 54 metri.
Museo darte Sacra: Tele, tavole e frammenti lapidei provenienti da chiese e conventi soppressi. Argenterie, corali e vesti liturgiche.
Museo Archeologico reperti archeologici etruschi, romani e medioevali provenienti da scavi e ritrovamenti nel territorio comunale.Spezieria di Santa Fina, materiale proveniente dalla Spezieria dello Spedale di Santa Fina, che riproduce lantica farmacia, con i contenitori di ceramica e vetro ed i medicamenti. Galleria di Arte Moderna e Contemporanea R. De Gradaimportante spazio espositivo della città.
Chiesa di SantAgostino: Storie di SantAgostino (Benozzo Gozzoli) resti di affreschi trecenteschi, tavole e tele di autori diversi (Benozzo Gozzoli, Piero del Pollaiolo, Pier Francesco Fiorentino, Vincenzo Tamagni, Sebastiano Mainardi). Cappella di Santo Bartolo(Benedetto da Maiano).