Storie di Persone e di Musei - Museo Archeologico di Colle di Val d'Elsa (SI)
Il ciclo di Storie di Persone e di Musei termina il suo itinerario toscano con il Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli di Colle di Val d'Elsa (SI), che ci viene illustrato da Giacomo Baldini, Curatore scientifico del Museo, Anna Maria Cotoloni, Assessore alla Cultura e Matteo Milletti, archeologo SABAP Siena.
Il Museo è ospitato nel Palazzo Pretorio (o del Podestà), già sede del Podestà del Comune di Colle di Val d'Elsa dagli inizi del XIV secolo. Ubicato nel centro storico della cittadina valdelsana, ai lati della Cattedrale, il palazzo occupa un intero lato della piazza, con la facciata scandita da ordinate finestre e impreziosita da stemmi podestarili in terracotta e pietra serena. Una scalinata e un elegante portone danno accesso all'edificio, le cui vicende storiche sono leggibili all'interno del complesso monumentale: infatti i significativi affreschi devozionali e gli stemmi podestarili ricordano l'originale funzione di palazzo pubblico, mentre le carceri al piano terreno testimoniano un momento importante della storia civile valdelsana.
Il primo nucleo espositivo nacque come Antiquarium etrusco nel 1976, in conseguenza dell'acquisto compiuto dal Comune di Colle di Val d'Elsa di una parte consistente della Collezione Terrosi, raccolta dal conte Giulio Terrosi a seguito di scavi nei propri possedimenti a Monteriggioni, nell'area nota come Piana del Casone: tra i più reperti più significativi meritano una particolare menzione gli oggetti recuperati all'interno dell'ipogeo dei Calisna Śepu.
A seguito delle ricerche condotte sul territorio tra la seconda metà degli anni '70 e gli anni '80 del XX secolo, che avevano creato i presupposti per la realizzazione di una nuova e più adeguata struttura, il museo, dopo un periodo di chiusura, venne riaperto nel 1990: nasceva il Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli, costituito da nove sale dedicate ai materiali recuperati in contesti sepolcrali dal territorio (in particolare dalle necropoli di Dometaia e de Le Ville). Al museo fu riconosciuto il titolo di Museo del Territorio dell'Alta Valdelsa, poiché illustrava, in un percorso arricchito da ricostruzioni e pannelli didattici dedicati, il tipo di occupazione e di popolamento del suo territorio con particolare riferimento all'età etrusca, nei secoli compresi tra l'Orientalizzante e la romanizzazione. Oggi il museo è stato notevolmente ampliato (quindici sale espositive) e, dal 2012, è annoverato tra le strutture riconosciute di rilevanza regionale: il percorso è stato impreziosito dai reperti provenienti dal sito artigianale di Quartaia (fine VI - III secolo a.C.) e dalla ricostruzione del volto della ‘Ragazza delle Porciglia'.
Dal 2011 è possibile completare il percorso del museo con la visita al Parco Archeologico di Dometaia, una necropoli in uso tra la metà del VI secolo a.C. e il II secolo d.C. Il museo, dal 2017, fa parte del percorso Colle Alta Musei, che unisce tutti i musei della parte alta della città. Il palazzo pretorio, già sede detentiva fin dal medioevo, ospitava all'inizio del XX secolo le carceri mandamentali di Colle di Val d'Elsa, che furono oggetto di interventi manutentivi, che conferirono l'aspetto attuale; sopra alle pareti bianche e sul legno scuro dei letti è così narrata una parte importante della storia civile della Valdelsa, lasciata come memoria dai detenuti politici che tra il 1919 e il 1924 vennero incarcerati in queste stanze, precoce testimonianza dello spirito di lotta e libertà che, qualche anno dopo, dette vita alla Resistenza. Proprio a ricordo di questo particolare momento, il 27 gennaio 2012, in occasione della Giornata della Memoria e a conclusione delle celebrazioni per il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, sono state inaugurate le Stanze della Memoria Gracco del Secco, antifascista e partigiano ucciso dalla ferocia nazifascista il 17 giugno del 1944.
Attualmente il museo è in restauro per adeguamenti normativi, ma la riapertura è prevista entro il 2018.
torre grossa san gimignano
La Torre Grossa è la torre più alta di San Gimignano (da cui il nome) e si trova in piazza del Duomo, accanto al palazzo nuovo del Podestà. Fu iniziata esattamente il 21 agosto del 1300, quattro mesi dopo che la città aveva ospitato Dante Alighieri, e venne terminata nel 1311. È alta 54 metri ed l'unica, insieme alle due torri gemelle della piazza delle erbe sulla quale sia consentito l'accesso al pubblico.
La torre poggia su un passaggio voltato ed ha, come tutte le altre torri sangimignanesi, base quadrata. Il paramento a vista è in pietra, tagliata in bozze ben regolari. Sulla sommità, dalla quale si gode una stupenda vista sulla cittadina e sulla campagna circostante, è presente una cella campanaria, circondata da un camminamento protetto da parapetto poggiante su archetti pensili. la copertura della cella è piramidale e ricorda quella della vicina torre Rognosa. La torre è visitabile con lo stesso biglietto del Museo Civico.
San Gimignano, in provincia di Siena, a circa 45 km dal capoluogo e a poca distanza anche da altre città turistiche come Colle Val d’Elsa, è una delle tappe fondamentali di una vacanza in Toscana. Il borgo toscano si trova sopra un colle e, come molte altre cittadine medievali è circondata da mura. Abitato fin dal periodo etrusco, come dimostrano i vari reperti rinvenuti, il colle di San Gimignano fin dall’antichità è stato scelto da molte popolazioni per la sua collocazione, che rendeva facile il controllo delle vallate circostanti.
Il nome attuale le venne attribuito nel X secolo, quando, secondo la leggenda, il vescovo Gimignano la salvò dalle orde dei barbari, apparendo loro sulle mura della città. Uno dei suoi periodi più floridi è stato senza dubbio il Medioevo; essendo attraversata dalla Via Francigena, San Gimignano rappresentò uno dei punti di riferimento per l’economia della zona, e dopo essere divenuta un “libero comune“, fu al centro delle lotte che videro scontrarsi tra loro Firenze e Siena.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. ( CC BY - SA )
Que Visitar en Siena Turismo (Toscana - Italia)
Siena es una ciudad italiana de la región de la Toscana (Italia), capital de la provincia de Siena. Es una ciudad de ladrillo contruida sobre tres colinas, de ahí la división en terzi, es decir, en tres barrios. La torre del Ayuntamiento emerge como una flecha del centro de la colina con su maraña de casas color ladrillo y sus callejuelas empinadas. En constraste, la catedral es de mármol blanco y negro descansando majestuosamente sobre la loma más alta.
- Visite: en Siena, todo el casco antiguo; en Rapolano, la feligresía de SanVittore, de estilo románico, y las termas; en Asciano la iglesia de Sant’Agostino y la de Sant’Agata; en Monte Oliveto Maggiore, la abadía benedictina del siglo I XIV; en Buonconvento, la iglesia de San Roberto e San Paolo y el Palazzo Pretorio; Gaiole, Badia a Coltibuono, Radda y Castellina están en el Chianti, territorio famosos por sus viñedos y por las feligresías y los castillos como el de Brolio y el de Meleto; en Poggibonsi, la basílica de San Lucchese; en Colle di Val d’Elsa, el casco antiguo, con el Palazzo Campana, magnífico ejemplo de arquitectura manierista; en San Gimignano, las torres, la plaza de la Cisterna, el Palazzo del Podestà y el del Comune (Ayuntamiento); en Monteriggioni, el burgo amurallado.
- Museos: en Siena, el Museo dell’Opera Metropolitana y la Pinacoteca Nazionale; en Asciano, el Museo Etrusco y el Museo d’Arte Sacra; en Buonconvento, el Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia.
- Gastronomía: pecorino delle Crete (queso de cabra), lentejas con faisán, zuppa di fagioli alla senese (alubias), ribollita (sopa de verduras), cavallucci, panforte. Enoteca Italiana (Fortezza Medicea).
I pilastri della Terra IT21 - San Gimignano - Chiesa di Sant'Agostino
La chiesa di Sant'Agostino è un luogo di culto cattolico del centro storico di San Gimignano, in provincia di Siena, Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino.
U.Andir - Gloria cz1.: 0-5:42
San Gimignano ( SI )
San Gimignano sorge su un luogo abitato sicuramente dagli etruschi, almeno dal III secolo a.C. Il colle era stato scelto per questioni strategiche, essendo dominante (324 m s.l.m.) sull'alta Val d'Elsa.
Sulle pendici del Poggio del Comune (624 m s.l.m.) sono presenti i ruderi di Castelvecchio, un villaggio di epoca longobarda.
La prima menzione risale al 929.
Nel Medioevo la città si trovava su una delle direttrici della via Francigena, che Sigerico, arcivescovo di Canterbury, percorse tra il 990 e il 994 e che per lui rappresentò la XIX tappa (Mansio) del suo itinerario di ritorno da Roma verso l'Inghilterra. Sigerico la nominò Sce Gemiane, segnalando il borgo anche come punto di intersezione con la strada fra Pisa e Siena.
Secondo la tradizione il nome derivò dal santo vescovo di Modena, che avrebbe difeso il villaggio dall'occupazione di Attila.San Gimignano è soprattutto famosa per le torri medievali che ancora svettano sul suo panorama, che le hanno valso il soprannome di Manhattan del medioevo. Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d'oro del Comune, ne restavano venticinque nel 1580 ed oggi ne restano quattordici, con altre scapitozzate intravedibili nel tessuto urbano. La più antica è la torre Rognosa, che fu eretta all'inizio del XIII secolo. La più alta è la Torre del Podestà, detta anche Torre Grossa, di 54 metri. Un regolamento del 1255 vietò ai privati di erigere torri più alte della torre Rognosa (che all'epoca era la più alta), anche se le due famiglie più importanti, Ardinghelli e Salvucci, fecero costruire due torri poco più basse di quasi eguale grandezza, per dimostrare la propria potenza.
Chiesa Collegiata: detta anche comunemente il Duomo, terminata nel 1148 è considerata uno dei più prestigiosi esempi di romanico toscano. Costruita su tre navate, le pareti sono interamente affrescate. Tra le opere pregevoli ad affresco: San Sebastiano di Benozzo Gozzoli e le Storie di Santa Fina di Domenico Ghirlandaio nella Cappella di Santa Fina; tra quelli di scuola senese: Vecchio e Nuovo Testamento di Bartolo di Fredi e della bottega dei Memmi e Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo. Notevoli le sculture di Giuliano e Benedetto da Maiano e l'Annunciazione lignea di Jacopo della Quercia.
Il Palazzo Comunale, sede del governo di San Gimignano, fu costruito nel 1288. Ampliato nel 1323, il palazzo divenne sede del comune dopo che esso aveva avuto luogo nel vicino Palazzo vecchio del Podestà, dal 1337. Caratterizzato da una facciata con finestre ad archi ribassati, il registro inferiore è a grosse bozze di pietra squadrate, mentre la parte superiore è in laterizio. Al primo piano è in bella mostra un balcone che poggia su mensole antiche, un tempo a sostegno di un ballatoio detto arengo, dal quale il podestà parlava alla folla. L'edificio ospita il museo civico dal 1852. Il coronamento merlato e altri elementi risalgono al restauro effettuato da Giuseppe Partini tra il 1878 e il 1881.( Wikipedia ).
Inserti realizzati con Google Earth Studio.
Eventi TOP a Siena e provincia dal 22 al 29 Giugno 2018 presentati da Ludovica
I migliori eventi a Siena e provincia dal 22 al 29 Giugno 2018
PLACE2B Siena TOP10
22-29 Giugno
MUSICA&PARTY
23 Giugno
Sabato 23 Giugno Bottega Roots a Colle di Val d’Elsa presenta Kristal & Jonny Boy live. Lo stile acustico di Kristina si mescola con le trovate elettroniche di Jonny, mentre le loro performance dal vivo sono uno spettacolo imperdibile grazie all’espressività delle coreografie di ballo e teatrali ideate da Kristina.
26 Giugno
Martedì 26 Giugno Cacio&Pere a Siena presenta album release party di Koshka. Koshka (gatto in russo) è una band di derivazione post-punk e post-hardcore senese attiva dal 2015. Si caratterizzano per una musica aggressiva con testi rigorosamente in italiano. Hanno all'attivo un EP di 7 pezzi dal titolo Il gatto non fa le fusa rigorosamente DIY
ARTE
22 Giugno
Venerdì 22 Giugno a Siena inizia il fine settimana di poesia con grandi ospiti italiani e internazionali per un ciclo di letture e musica! Tra i poeti ed editori che parteciperanno agli eventi, Anne Stevenson, Pauline Lucas, Mairead Byrne e gli italiani Carla Buranello, Valeria Manzi e Damiano Abeni, mentre il rapper Zatarra realizzerà un workshop per ragazzi dai 10 ai 16 anni e i musicisti Valeria Indice e Jeff Shapiro presenteranno una selezione di musica madrigalistica.
27 Giugno
Mercoledì 27 giugno alle ore 21:30 la cittadinanza è invitata a “In Lucem Veniet”, una serata evento che inaugura la scopertura straordinaria del pavimento della Cattedrale che per questo 2018 splenderà di nuova luce. In Piazza Duomo, l’artista Marco Nereo Rotelli attraverso un percorso visivo di arte, musica e scrittura darà voce alla facciata per poi passare alla luce dell’emozione donata all'interno del Duomo: lo splendore del pavimento musivo ‘acceso’.
FESTIVAL
23 Giugno
Sabato 23 Giugno a Ancaiano inizia TerraRossa Etnofestival. Musica, cibo e tanto divertimento. Sul palco saliranno Balbazar Folkgroup, Collettivo Impastato Cmpi e Sando Joyeux. Inizio concerti ed Apertura stand gastronomici dalle 19,00 con a disposizione una selezione di cibi etnici e del territorio.
29 Luglio
Venerdì 29 Luglio iniziano i due giorni di Val d’Orcia in Swing 2018! Radicofani sarà la culla dell’appuntamento di quest’anno. Immancabili sonorità swing ai piedi della Fortezza di Radicofani.
Mercatino Vintage, musica live, numerosi punti di ristoro, tanto ballo e entusiasmo!
TEATRO
22 Giugno
Venerdì 22 Giugno torna il Cantiere del Bruscello di Castelnuovo Berardenga con la rappresentazione 2018, che metterà in scena il romanzo dello scrittore francese Jules Verne, Il Giro del Mondo in 80 Giorni. Lo spettacolo si terrà anche Sabato 23 e Domenica 24 Giugno.
CONTRADE DI SIENA
22 Giugno
Venerdì 22 Giugno si festeggia l’arrivo dell’estate nella Contrada della Selva. La serata si svolgerà in Piazza San Giovanni. Dalle ore 19.30 Aperitivo, dalle 20.15 Cena e dalle 22.30 la Festa vera e propria con il djset di Ghigo Certosini, 3 punti Bar e gli ottimi panini del Buongusto.
PALIO DI SIENA
26 Giugno
Martedì 26 Giugno alle ore 19 presso il Cortile del Podestà a Siena sarà presentato il Drappellone. Quest'anno è Emilio Giannelli, disegnatore e vignettista senese che ha ricevuto l'incarico di dipingere il Drappellone per il Palio del Provenzano. Dopo la presentazione del Drappellone sarà presentato anche il Masgalano.
29 Giugno
Venerdì 29 Giugno, in Piazza del Campo, primo giorno verso il Palio di Provenzano del 2 Luglio. Alle ore 9:00 la Tratta con le batterie dei cavalli prescelti durante le Prove di Notte del 27 e 28 Giugno e poi, alle 12 circa, davanti a Palazzo Pubblico, si terrà l’Assegnazione dei cavalli alle Contrade che correranno il Palio di Luglio.. Seguiteci con l’hashtag #paliolive.
70 anni della Liberazione di Rimini. Gnassi Riprendere appartenenza alla città
396 bombardamenti e l’82% degli edifici distrutti, 607 i civili deceduti: ciò che rimaneva di Rimini all’alba del 21 settembre 1944 era una città deserta.
Rimini celebra i 70 anni passati da quel 21 settembre, giorno della Liberazione della città, raccontando attraverso numerose iniziative, proprio la storia di quei giorni, la storia di tanti riminesi, nati e vissuti in quel periodo.
Come Sergio e Otello che, a Viserba nella casa requisita diventata il comando della Wermacht il primo, in una stalla “come Gesù bambino” il secondo, nacquero in quei giorni terribili del settembre ’44 mentre il fronte passava, raccontando con la propria presenza il senso di una storia personale, ma anche collettiva.
“Il senso di questi settant’anni è riprendere l'appartenenza di una città. Rimini è un tronco robusto che ha 2000 anni, nel ‘44 qualcuno ha provato a reciderlo, sembrava che questa città, questo tronco, che aveva 2000 anni fosse morto, è risorto in settant'anni di sviluppo oggi dobbiamo cambiare ancora. Aver avuto qua Sergio e Otello che sono due neonati di 70 anni, che sono nati sotto le bombe, è per dire che noi apparteniamo a qualcosa. Il nostro passaggio, io da Sindaco, è temporaneo e quando sei qui temporaneamente puoi decidere di fare delle cose devi avere il coraggio, come allora nel ’44, di ripartire. Se ce l'hanno fatta allora, in una Rimini distrutta, ce la dobbiamo fare anche noi oggi nella nostra Rimini” ha commentato il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi.
La cerimonia ufficiale per le Celebrazioni dei 70 anni della Liberazione è prevista per domenica 21 alle ore 11 con la deposizione di corone d’alloro al monumento ai Caduti nel cimitero di guerra del Commonwealth sulla superstrada di San Marino e al monumento ai Caduti in località Monte Cieco (via Santa Cristina). In serata alle 21, presso la Chiesa di Sant’Agostino, concerto dedicato al 70° anniversario della Liberazione di Rimini “La Risonanza” Coro Costanzo Porta direttore Fabio Bonizzoni, direttore del coro Antonio Greco, soprano Giorgia Cinciripi e mezzosoprano José Maria Lo Monaco.
Inoltre, alle 16 previsto “Tra le vie della memoria. Itinerari della città di Rimini 1943-1945” percorso guidato a cura di Elisa Gardini e Daniele Susini, I.S.R.I.C. Rimini. Nell’occasione sarà presentata anche l’app “Resistenza mAPPe”, che consentirà di conoscere i luoghi della Resistenza in Emilia Romagna. Alle 17.30 alla Biblioteca Comunale inaugurazione della mostra “100.000 fratelli. Sfollati d’Italia a San Marino durante la Seconda Guerra Mondiale” fotografie di Luigi Severi e Giorgio Zani a cura di Angelo Turchini, direttore I.S.R.I.C. Rimini. La mostra “RIMINI 1944-2014 ... Pur l’avvenir siam noi” allestita presso il Palazzo del Podestà in piazza Cavour sarà inaugurata alle 18.30. Le fotografie provengono dall’Archivio Moretti - Studio Morosetti, le immagini e documenti sono della Biblioteca Gambalunga, la mostra è a cura della Biblioteca Civica Gambalunga e del Consorzio dei saperi.
Un ulteriore appuntamento è previsto per sabato 27 settembre alle 17 al Palazzo del Podestà - Sala riunioni in piazza Cavour con la presentazione del volume “Non piu’ leggenda. Racconti della Resistenza di ieri e di oggi” di Giuseppe Bonura, Cesare Padovani, Giancarlo Rossi, Piero Meldini, Mario Guaraldi. Con un saggio di Angelo Turchini e Daniela Calanca.
Tutti gli eventi sono promossi dal Comune di Rimini e l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della Provincia di Rimini.
Cinegiornale Istituto Luce - Maria Elena Boschi Principessa del Popolo (fixed)
con effetti speciali (film grain, vignetting, vertical bars, vinyl audio distortions)
San Giovanni Valdarno
San Giovanni fu fondata dal governo fiorentino nel 1299. Inizialmente chiamata San Giovanni in Altura, presenta una struttura urbanistica, tipica delle Terre Nuove fiorentine, attribuita alla mano di Arnolfo di Cambio. La struttura del centro è organizzata intorno a una grande piazza, sede del potere politico, posta all'incrocio dei due assi principali, perpendicolari tra loro, dai quali si dipartono le strade secondarie.
Basilica di Santa Maria delle Grazie
La Basilica di Santa Maria delle Grazie, il più importante santuario mariano della Diocesi di Fiesole, è nato intorno a una raffigurazione trecentesca della Madonna. L'altare maggiore racchiude l'affresco che narra il miracolo di Monna Tancia verificatosi durante l'epidemia di peste che aveva colpito il Valdarno nel 1479. La chiesa durante i secoli ha subito ampliamenti, nuovi cicli decorativi e restauri come l'odierna facciata risalente alla seconda metà dell'Ottocento. Delle varie fasi stilistiche ne sono testimonianza la lunetta di terracotta invetriata di Giovanni della Robbia e altre due lunette di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, con l'Annunciazione e lo Sposalizio della Vergine, poste all'entrate della Basilica, salendo le scale.
Museo della Basilica
Il Museo della Basilica fu istituito nel 1864 per raccogliere i più prestigiosi dipinti provenienti dalle chiese della città. Adiacente alla Basilica di S. Maria delle Grazie, il museo si affaccia sulla centralissima piazza Masaccio, alle spalle dell'imponente Palazzo d'Arnolfo.
Fulcro di tutto il museo è la splendida Annunciazione del Beato Angelico, una delle tre conservate al mondo. Di pregio anche opere del Quattrocento fiorentino tra le quali spiccano i dipinti Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio e opere del primo Seicento di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, che qui ha i natali.
Casa Masaccio
Il Museo Casa Masaccio ha sede nella casa natia del pittore che ha rivoluzionato la pittura introducendo il nuovo stilemi rinascimentali. Oggi è uno spazio aperto alla creatività giovanile, con l'intento di valorizzare le esperienze artistiche e diffondere la conoscenza e la sperimentazione dei nuovi linguaggi. E' sede della Collezione Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea che comprende, oltre alle opere acquistate o donate in occasione del Premio Masaccio, testimonianze dell'attività espositiva dal 1980 a oggi. Promuove, insieme all'Archivio Produzione Giovanile, occasioni di confronto e di sviluppo con i giovani artisti del Valdarno, attraverso la realizzazione di laboratori, workshop, mostre, concerti e cantieri della creatività
Palazzo Arnolfo
Nel 1299 al centro della città fu costruita l'imponente mole del Palazzo d'Arnolfo, secondo quanto scrive il Vasari nelle Vite de'più eccellenti pittori scultori e architettori, su progetto di Arnolfo di Cambio al quale sarebbe stato affidato il compito di progettare sia l'impianto urbanistico innovativo della Terra Nuova, sia il suo palazzo principale: il Palazzo Pretorio, fulcro del nuovo insediamento. Sulle pareti sono conservati gli stemmi dei podestà che si sono succeduti al governo della città, tra cui alcuni in terracotta invetriata attribuiti a Luca, Andrea e Giovanni Della Robbia, a Benedetto e Santi Buglioni. L'edificio sarà sede del Museo delle Terre Nuove Toscane. Dedicato alla narrazione del loro fenomeno, esporrà i materiali con i quali le Terre Nuove si raccontano: reperti, documenti di archivio, ma soprattutto fotografie.
SAN GIMIGNANO, SIENA, ITALY (1 of 4)
San Gimignano, provincia di Siena, Toscana, Italia.
Questo borgo è soprattutto famoso per le circa sedici torri medievali che ancora svettano sul suo panorama. Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d'oro del Comune, ne restavano venticinque nel 1580 ed oggi ne restano circa quattordici ufficiali, con altre scapitozzate intravedibili nel tessuto urbano. La più antica è la torre Rognosa, che è alta 51 metri, mentre la più alta è la Torre del Podestà, detta anche Torre Grossa, di 54 metri. Un regolamento del 1255 vietò ai privati di erigere torri più alte della Torre del Podestà, anche se le due famiglie più importanti, Ardinghelli e Salvucci, non potendolo rispettare, fecero costruire due torri poco più basse della torre Grossa di quasi eguale grandezza, per dimostrare la propria potenza.
Garibaldi Panorama e la Sala del Risorgimento
In occasione delle celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, la Fondazione Musei Senesi, il Comune di Siena, la Brow University e Microsoft Research presentano al grande pubblico, in esclusiva nazionale, un fondamentale documento visivo dedicato al protagonista del nostro Risorgimento: Giuseppe Garibaldi.
La collocazione più adeguata per un tale monumento figurativo dedicato a Garibaldi non poteva che essere la grandiosa Sala del Risorgimento nel Palazzo Pubblico di Siena, uno dei principali cicli pittorici dedicati all'epopea della nostra
Patria. I celebri affreschi, dedicati a Vittorio Emanuele II, primo re dell'Italia unita, furono realizzati tra il 1886 e il 1888 dai maggiori esponenti della scuola pittorica senese capitanata da Luigi Mussini, e presenta i principali episodi del Risorgimento italiano attraverso i sapienti pennelli di Amos Cassioli, Cesare
Maccari e Pietro Aldi. Grazie al software messo a punto dalla Brown University e installato in un touchscreen da 46, sarà possibile indagare da vicino le singole scene, descritte nei dettagli più curiosi, e conoscere dal vero i personaggi che
hanno fatto la Storia, che qui si incontra con la Tecnologia.
SAN GIMIGNANO
San Gimignano is a small walled medieval hill town in the province of Siena, Tuscany, north-central Italy. It is mainly famous for its medieval architecture, especially its towers, which may be seen from several kilometers outside the town.
Towers in San GimignanoSan Gimignano was founded as a small village in the 3rd century BC by the Etruscans. Historical records begin in the 10th century, when it adopted the name of the bishop Saint Geminianus, who had defended it from Attila's Huns.
In the Middle Ages and Renaissance era, it was a stopping point for Catholic pilgrims on their way to Rome and the Vatican, as it sits on the medieval Via Francigena. The city's development also was improved by the trade of agricultural products from the fertile neighbouring hills.
In 1199, during the period of its highest splendour, the city made itself independent from the bishops of Volterra. Divisions between Guelphs and Ghibellines troubled the inner life of the commune, which nonetheless, still managed to embellish itself with artworks and architectures.
Saint Fina, known also as Seraphina and Serafina, was a thirteenth century Italian saint born in San Gimignano during 1238. Since Saint Fina died on March 12, 1253 her feast day became March 12. Her major shrine is in San Gimignano and the house said to be her home still stands in the town.
On May 8, 1300, San Gimignano hosted Dante Alighieri in his role of ambassador of the Guelph League in Tuscany.
The city flourished until 1348, when the plague that affected all of Europe, compelled it to submit to Florence. San Gimignano became a secondary centre until the nineteenth century, when its status as a touristic and artistic resort began to be recognized.
------------------------------------------------------------------------
San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m.334) a dominio della Val dElsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) inziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava. Tantè che San Gimignano ebbe una straordinaria fioritura di opere darte che adornarono chiese e conventi. Nel 1199 divenne libero comune, combattè contro i Vescovi di Volterra ed i comuni limitrofi, patì lotte intestine dividendosi in due fazioni al seguito degli Ardinghelli (guelfi) e dei Salvucci (ghibellini). Lotto maggio 1300 ospitò Dante Alighieri, ambaciatore della lega guelfa in Toscana. La terribile peste del 1348 ed il successivo spopolamento gettarono San Gimignano in una grave crisi. La cittadina dovette perciò sottomettersi a Firenze. Dal degrado e abbandono dei secoli successivi si uscì soltanto quando si cominciò a riscoprire la bellezza della città, la sua importanza culturale e loriginaria identità agricola.
Itinerari artistici
--------------------------------------------------------------------------------
Il Duomo o Chiesa Collegiata, consacrata nel 1148, strutturata su tre navate è arricchita da pregevoli affereschi di scuola senese: Vecchio e Nuovo Testamento (Bartolo di Fredi e Bottega dei Memmi); Giudizio Universale (Taddeo di Bartolo), opere di scuola fiorentina: Storie di Santa Fina (Ghirlandaio), San Sebastiano (Benozzo Gozzoli), Statue Lignee (Jacopo della Quercia) e sculture di Giuliano e Benedetto da Maiano. Tutto questo fà della Collegiata di San Gimignano un museo di grande prestigio.
Itinerari artistici
Palazzo Comunale: Cortile e Sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi. Museo Civico e Pinacoteca con opere di Filippino Lippi, Pinturicchio,Benozzo Gozzoli, Domenico di Michelino, Pier Francesco Fiorentino, Sebastiano Mainardi, Lorenzo di Niccolò di Martino, Coppo di Marcovaldo ecc... Inoltre dal museo civico si può visitare la Torre Grossa o del Podestà costruita nel 1311 ed alta 54 metri.
Museo darte Sacra: Tele, tavole e frammenti lapidei provenienti da chiese e conventi soppressi. Argenterie, corali e vesti liturgiche.
Museo Archeologico reperti archeologici etruschi, romani e medioevali provenienti da scavi e ritrovamenti nel territorio comunale.Spezieria di Santa Fina, materiale proveniente dalla Spezieria dello Spedale di Santa Fina, che riproduce lantica farmacia, con i contenitori di ceramica e vetro ed i medicamenti. Galleria di Arte Moderna e Contemporanea R. De Gradaimportante spazio espositivo della città.
Chiesa di SantAgostino: Storie di SantAgostino (Benozzo Gozzoli) resti di affreschi trecenteschi, tavole e tele di autori diversi (Benozzo Gozzoli, Piero del Pollaiolo, Pier Francesco Fiorentino, Vincenzo Tamagni, Sebastiano Mainardi). Cappella di Santo Bartolo(Benedetto da Maiano).
The blue sky over St. Gimignano
San Gimignano is a small walled medieval hill town in the province of Siena, Tuscany, north-central Italy. It is mainly famous for its medieval architecture, especially its towers, which may be seen from several kilometers outside the town.
Towers in San GimignanoSan Gimignano was founded as a small village in the 3rd century BC by the Etruscans. Historical records begin in the 10th century, when it adopted the name of the bishop Saint Geminianus, who had defended it from Attila's Huns.
In the Middle Ages and Renaissance era, it was a stopping point for Catholic pilgrims on their way to Rome and the Vatican, as it sits on the medieval Via Francigena. The city's development also was improved by the trade of agricultural products from the fertile neighbouring hills.
In 1199, during the period of its highest splendour, the city made itself independent from the bishops of Volterra. Divisions between Guelphs and Ghibellines troubled the inner life of the commune, which nonetheless, still managed to embellish itself with artworks and architectures.
Saint Fina, known also as Seraphina and Serafina, was a thirteenth century Italian saint born in San Gimignano during 1238. Since Saint Fina died on March 12, 1253 her feast day became March 12. Her major shrine is in San Gimignano and the house said to be her home still stands in the town.
On May 8, 1300, San Gimignano hosted Dante Alighieri in his role of ambassador of the Guelph League in Tuscany.
The city flourished until 1348, when the plague that affected all of Europe, compelled it to submit to Florence. San Gimignano became a secondary centre until the nineteenth century, when its status as a touristic and artistic resort began to be recognized.
------------------------------------------------------------------------
San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m.334) a dominio della Val dElsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) inziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava. Tantè che San Gimignano ebbe una straordinaria fioritura di opere darte che adornarono chiese e conventi. Nel 1199 divenne libero comune, combattè contro i Vescovi di Volterra ed i comuni limitrofi, patì lotte intestine dividendosi in due fazioni al seguito degli Ardinghelli (guelfi) e dei Salvucci (ghibellini). Lotto maggio 1300 ospitò Dante Alighieri, ambaciatore della lega guelfa in Toscana. La terribile peste del 1348 ed il successivo spopolamento gettarono San Gimignano in una grave crisi. La cittadina dovette perciò sottomettersi a Firenze. Dal degrado e abbandono dei secoli successivi si uscì soltanto quando si cominciò a riscoprire la bellezza della città, la sua importanza culturale e loriginaria identità agricola.
Itinerari artistici
--------------------------------------------------------------------------------
Il Duomo o Chiesa Collegiata, consacrata nel 1148, strutturata su tre navate è arricchita da pregevoli affereschi di scuola senese: Vecchio e Nuovo Testamento (Bartolo di Fredi e Bottega dei Memmi); Giudizio Universale (Taddeo di Bartolo), opere di scuola fiorentina: Storie di Santa Fina (Ghirlandaio), San Sebastiano (Benozzo Gozzoli), Statue Lignee (Jacopo della Quercia) e sculture di Giuliano e Benedetto da Maiano. Tutto questo fà della Collegiata di San Gimignano un museo di grande prestigio.
Itinerari artistici
Palazzo Comunale: Cortile e Sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi. Museo Civico e Pinacoteca con opere di Filippino Lippi, Pinturicchio,Benozzo Gozzoli, Domenico di Michelino, Pier Francesco Fiorentino, Sebastiano Mainardi, Lorenzo di Niccolò di Martino, Coppo di Marcovaldo ecc... Inoltre dal museo civico si può visitare la Torre Grossa o del Podestà costruita nel 1311 ed alta 54 metri.
Museo darte Sacra: Tele, tavole e frammenti lapidei provenienti da chiese e conventi soppressi. Argenterie, corali e vesti liturgiche.
Museo Archeologico reperti archeologici etruschi, romani e medioevali provenienti da scavi e ritrovamenti nel territorio comunale.Spezieria di Santa Fina, materiale proveniente dalla Spezieria dello Spedale di Santa Fina, che riproduce lantica farmacia, con i contenitori di ceramica e vetro ed i medicamenti. Galleria di Arte Moderna e Contemporanea R. De Gradaimportante spazio espositivo della città.
Chiesa di SantAgostino: Storie di SantAgostino (Benozzo Gozzoli) resti di affreschi trecenteschi, tavole e tele di autori diversi (Benozzo Gozzoli, Piero del Pollaiolo, Pier Francesco Fiorentino, Vincenzo Tamagni, Sebastiano Mainardi). Cappella di Santo Bartolo(Benedetto da Maiano).