Madre Speranza e il santuario di Collevalenza
Puntata speciale di Nel cuore dei giorni Arancio, condotta da Vito D'Ettorre, dedicata a Madre Speranza di Gesù fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell'Amore Misericordioso, e del Santuario di Collevalenza di Todi, oggi meta di pellegrinaggi, fonte di tanti prodigi e dovunque conosciuto.
In studio: Marina Berardi che si occupata della causa di canonizzazione ed è il direttore responsabile della Rivista dell'Amore Misericordioso. In collegamento dal Santuario di Collevalenza Daniele Morini raccoglie le testimonianze delle persone che frequentano il santuario. In studio Elena e Maurizio Fossa, genitori di Francesco Maria, il protagonista del miracolo di madre Speranza. Giovanna e Gabriele Frison, raccontano la loro devozione all'Amore Misericordioso e la grazia ricevuta. Nel servizio di Paolo Fucili, la testimonianza di Tania Frison, la figlia della coppia.
In studio un gruppo di laici appartenenti all'Ordine dell'Amore Misericordioso, cantano e suonano in studio alcuni brevi brani in onore di Madre Speranza.
Assisi - San Francis land
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CHRIS ISAAK PLEASE
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Assisi è un comune italiano di 28 428 abitanti[4] della provincia di Perugia in Umbria. 2016.
È conosciuta per essere la città in cui nacquero, vissero e morirono san Francesco, patrono d'Italia, e santa Chiara.Il territorio comunale assisano comprende porzioni sia pianeggianti sia collinari che di bassa montagna. La città serafica grazie alla sua posizione posta in collina ed affacciata sulla Valle Umbra, presenta un clima gradevole ma di transizione tra l'area di pianura ad ovest e quella più montuosa ad est, con estati calde ma non afose ed inverni non eccessivamente rigidi. Caratteristica invernale sono le temperature percepite dal corpo umano a seguito dei freddi venti di tramontana che scorrono lungo il bordo nord occidentale del Monte Subasio, poiché solitamente tendono ad essere intensi, ed il loro wind chill associato è di vari gradi sotto lo zero. Una volta o due l'anno fa comparsa nella città anche la neve, ma grazie alla propria posizione riparata, molto difficilmente cade in quantità rilevanti. La primavera e l'autunno tendono ad essere piovose e piuttosto tiepide.
Le aree del territorio assisiate che sono situate nella Valle Umbra presentano invece un clima, rispetto alla città, caratterizzato da estati leggermente più calde e talvolta afose a causa del maggior tasso di umidità, mentre nel periodo autunnale ed invernale nelle giornate di cielo sereno sono spesso ricoperte dalla nebbia che talvolta perdura per tutto l'arco della giornata.
In inverno possono prodursi brinate sia in città, sia nella valle sottostante, con temperature notturne anche ben al di sotto degli zero gradi. Il territorio a nord del capoluogo comunale, che si protrae verso i comuni di Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Valfabbrica, è di tipo collinare-bassa montagna, e presenta pertanto un clima più simile a quello montano, con estati non troppo calde e solitamente ventilate, mentre gli inverni risultano talvolta rigidi con nevicate localmente abbondanti soprattutto a seguito delle irruzioni di aria fredda da nord-est.
San Giovanni Valdarno
San Giovanni fu fondata dal governo fiorentino nel 1299. Inizialmente chiamata San Giovanni in Altura, presenta una struttura urbanistica, tipica delle Terre Nuove fiorentine, attribuita alla mano di Arnolfo di Cambio. La struttura del centro è organizzata intorno a una grande piazza, sede del potere politico, posta all'incrocio dei due assi principali, perpendicolari tra loro, dai quali si dipartono le strade secondarie.
Basilica di Santa Maria delle Grazie
La Basilica di Santa Maria delle Grazie, il più importante santuario mariano della Diocesi di Fiesole, è nato intorno a una raffigurazione trecentesca della Madonna. L'altare maggiore racchiude l'affresco che narra il miracolo di Monna Tancia verificatosi durante l'epidemia di peste che aveva colpito il Valdarno nel 1479. La chiesa durante i secoli ha subito ampliamenti, nuovi cicli decorativi e restauri come l'odierna facciata risalente alla seconda metà dell'Ottocento. Delle varie fasi stilistiche ne sono testimonianza la lunetta di terracotta invetriata di Giovanni della Robbia e altre due lunette di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, con l'Annunciazione e lo Sposalizio della Vergine, poste all'entrate della Basilica, salendo le scale.
Museo della Basilica
Il Museo della Basilica fu istituito nel 1864 per raccogliere i più prestigiosi dipinti provenienti dalle chiese della città. Adiacente alla Basilica di S. Maria delle Grazie, il museo si affaccia sulla centralissima piazza Masaccio, alle spalle dell'imponente Palazzo d'Arnolfo.
Fulcro di tutto il museo è la splendida Annunciazione del Beato Angelico, una delle tre conservate al mondo. Di pregio anche opere del Quattrocento fiorentino tra le quali spiccano i dipinti Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio e opere del primo Seicento di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, che qui ha i natali.
Casa Masaccio
Il Museo Casa Masaccio ha sede nella casa natia del pittore che ha rivoluzionato la pittura introducendo il nuovo stilemi rinascimentali. Oggi è uno spazio aperto alla creatività giovanile, con l'intento di valorizzare le esperienze artistiche e diffondere la conoscenza e la sperimentazione dei nuovi linguaggi. E' sede della Collezione Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea che comprende, oltre alle opere acquistate o donate in occasione del Premio Masaccio, testimonianze dell'attività espositiva dal 1980 a oggi. Promuove, insieme all'Archivio Produzione Giovanile, occasioni di confronto e di sviluppo con i giovani artisti del Valdarno, attraverso la realizzazione di laboratori, workshop, mostre, concerti e cantieri della creatività
Palazzo Arnolfo
Nel 1299 al centro della città fu costruita l'imponente mole del Palazzo d'Arnolfo, secondo quanto scrive il Vasari nelle Vite de'più eccellenti pittori scultori e architettori, su progetto di Arnolfo di Cambio al quale sarebbe stato affidato il compito di progettare sia l'impianto urbanistico innovativo della Terra Nuova, sia il suo palazzo principale: il Palazzo Pretorio, fulcro del nuovo insediamento. Sulle pareti sono conservati gli stemmi dei podestà che si sono succeduti al governo della città, tra cui alcuni in terracotta invetriata attribuiti a Luca, Andrea e Giovanni Della Robbia, a Benedetto e Santi Buglioni. L'edificio sarà sede del Museo delle Terre Nuove Toscane. Dedicato alla narrazione del loro fenomeno, esporrà i materiali con i quali le Terre Nuove si raccontano: reperti, documenti di archivio, ma soprattutto fotografie.
Le campane di Siena - Parrocchia di San Cristoforo
Siena, Parrocchia di San Cristoforo
Arcidiocesi di Siena - Colle Val d'Elsa - Montalcino
Concerto di 3 campane in La3
fuse da: ??
Sistema: Slancio
Plenum per la Santa Messa Festiva delle 11.00 (h.10.50)
Purtroppo il campanone ha il battaglio che spatola
30/10/11
A presto da Campanaro29
Centro histórico de Siena (UNESCO/NHK)
Siena es la encarnación de la ciudad medieval por excelencia. Tras proyectar su rivalidad con Florencia en el plano urbanístico, sus habitantes persiguieron a lo largo de los siglos la realización de un sueño gótico y supieron conservar el aspecto que había cobrado su ciudad entre los siglos XII y XV. En esta época, Duccio, los hermanos Lorenzetti y Simone Martini trazaban los ...
Source: UNESCO TV / © NHK Nippon Hoso Kyokai
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Abbadia Isola - Monteriggioni (SI) 4K
Abbadia a Isola (anche Badia a Isola, già Abazia dell'Isola o Abazia del Lago, anticamente Borgonuovo[) è una frazione del comune italiano di Monteriggioni, nella provincia di Siena. L'abbazia fu fondata nel 1001 dalla contessa Ava, figlia del conte Zanobi e vedova d'Ildebrando Signore di Staggia e di Val di Strove, lungo la via Francigena ed in particolare presso uno dei castelli di proprietà della stessa famiglia denominato Borgonuovo. Per l'organizzazione spaziale e per le scelte decorative la chiesa abbaziale è stata il modello a cui hanno attinto in seguito per realizzare le pievi di Scola, di Ponte allo Spino, di Pernina e di Casole e in quanto modello per la pieve casolana, completata nel 1161, è un edificio databile alla metà del XII secolo ma non oltre il 1173.La chiesa abbaziale è collocata al centro del complesso fortificato di Abbadia a Isola e consiste in una basilica a tre navate, coperta a tetto con cripta e conclusa da una tribuna triabsidata. La chiesa attuale venne costruita al posto di un precedente edificio ecclesiastico che presentava una struttura a tre navate divise da pilastri conclusa da un'abside e con una cripta, questa chiesa era stata realizzata prima del 1001. La chiesa attuale, anche se pesantemente rimaneggiata nel corso del tempo, appare come frutto di un'unica fase costruttiva.La facciata è suddivisa in tre ordini sovrapposti; quello più in basso presentava un portale gemino, fatto eccezionale per la Val d'Elsa, al quale, come nelle pievi di Casole e di Mensano, si affiancavano due semicolonne. Il doppio portale era un elemento tipico dei santuari e delle chiese di pellegrinaggio come Badia a Isola ma tale portale venne sostituito in seguito da un più anonimo portale architravato. Sulla sinistra sono i resti di un'apertura, oggi tamponata, realizzata forse per contenere un sarcofago. Nella parte centrale spiccalo le ali della facciata di cui solo quella della parte sinistra è originale; in entrambe le parti sono presenti due semicolonne che formano una galleria cieca coronata da archetti pensili. Nella parte superiore in mezzo a due larghe lesene sono due bifore ricassate secondo il modello lombardo, solo quella di sinistra è originale; la struttura delle bifore è costituita da due archi monolitici poggianti su una colonna di marmo conclusa da un capitello cubico e pulvino decorato con zig-zag, rosette e corda. In passato in mezzo alle due bifore venne aperto un grande occhio. La vetta della facciata presenta una coronatura costituita da arcatelle cieche poggianti su mensole antropomorfe e sottoposte a una cornice doppia decorata con una teoria di animali mostruosi e fantastici e da altre figure fitomorfi quali palme triangolari, rose a forma di stella e altre figure, tutti motivi tipici delle chiese valdelsane del periodo come la chiesa di San Pietro a Cedda, la Badia a Coneo e la pieve di Cellole. Probabilmente dopo i danni subiti nelle guerre tra Siena e Firenze e lamentati nel 1238 vennero rimontati e riscolpiti, peraltro malamente, gli archetti sulla destra; questa nuova cornice presenta dei motivi a foglie nervate e ricurve sullo stile della Pieve di San Gimignano e della chiesa di Talciona datate rispettivamente 1239 e 1234.All'interno, un affresco staccato con Madonna in trono con Bambino, cherubini, angeli e santi di Taddeo di Bartolo, della fine del XIV secolo; il bel fonte battesimale istoriato del 1419; e l'affresco con l'Assunzione della Vergine di Vincenzo Tamagni (1520).( Wikipedia ).
Sull'altare maggiore pala di Sano di Pietro del 1476 raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Benedetto, Cirino, Donato e Giustina. Inoltre vi è un'urna reliquiario in marmo (arte classica romana) risalente al I secolo dopo Cristo.
L'acqua miracolosa di Madre Speranza
L'acqua miracolosa di Madre Speranza
Servizio di Giacomo Avanzi
L' Angelo di S. Stefano
Original soundtrack from Andry Verga's Masterblack full-lenght documentary il Priorato di S. Stefano, la chiesa romanica di Candia Canavese.
Tema di Santo Stefano (I. Ferro)
recorded & mixed at:
ONE BLACK SOCK STUDIO, TURIN, ITALY
Sound engineer: CARLO FAJO GIRARDI
SENTIERO DEL FIUME
Escursione lungo il sentiero del fiume Meria,partendo da Somana,frazione di Mandello del Lario,Si raggiunge l'Alpe di Era e si ritorna dalla strada alta passando per la chiesa di Santa Maria.Il sentiero ,come si puo' vedere dalle immagini non e' adatto a tutti.
L'URSEA ALLA PIEVE DI CELLOLE
L'Ursea alla Pieve di Santa Maria Assunta a Cellole nel Comune di San Gimignano - Già citata nell'anno 904, attualmente ospita una Comunità Monastica del Monastero di Bose, fondato dal priore Ezio Bianchi - 27 marzo 2017 - Foto di Aldo Innocenti - ursea.it
Montesano sulla Marcellana: Presentazione calendario 2009 Centro Studi
Montesano sulla Marcellana: presentato l'edizione 2009 del calendario del Centro Studi di Montesano sulla Marcellana. Realizzato con dagli studenti del circolo didattico di Montesano con il supporto del Comitato regionale campano Unicef, Comune di Montesano, Comune di Casalbuono, Comune di Buonabitacolo, Bcc Sassano, Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano.
Campo Regio Relais - Siena - Dimore D'Epoca in Toscana
Campo Regio Relais è una residenza d'epoca situata in un'antica dimora gentilizia nel pieno centro storico senese che, grazie alla sua particolare struttura architettonica, ancora oggi è conosciuta come Palazzo Bastone del Pappagallo. Di grande interesse storico e architettonico è il pregevole ingresso cinquecentesco; la struttura è poi impreziosita da due splendide terrazze, dalle quali è possibile godere di una superba vista sulla città, che abbraccia da oriente a occidente la Torre del Mangia, la Cattedrale, il Santuario di Santa Caterina e la Chiesa di San Domenico. Elegante, raffinata e accogliente, la residenza offre ai suoi ospiti sei camere, quattro standard e due superior con vista panoramica, arredate con mobili di antiquariato e dotate di ogni comfort moderno.
URL:
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Campo Regio Relais is a charming period hotel housed in an ancient noble palace in the very heart of Siena which, because of its extravagant architectural features, is still nicknamed the Parrot Perch Palace. The elegant entrance is a jewel of Renaissance art; two splendid terraces offer a gorgeous view over the city's main sights, including Torre del Mangia, the Cathedral, the Churches of St. Caterina and St. Domenico. The atmosphere is refined, elegant and friendly for the guests who can be accommodated in four standard and two superior rooms, splendidly appointed with antique furnishings and the best modern comforts and offering a panoramic view.
URL:
Sosta Libera in Camper alla Madonna del Sasso | Goodmorning Fulltimers Ep.18
In questo episodio vi portiamo a visitare la splendida rocca della Madonna del Sasso grazie anche alle riprese fatte con il nostro drone. Fra tutti i laghi dell’Italia settentrionale, il lago D’Orta ha un fascino particolare forse dovuto all’aspetto selvaggio dell’ambiente circostante. Meravigliosi balconi naturali offrono dall’alto viste mozzafiato e assicurano numerose possibilità di escursioni.
A pochi passi da questa splendida terrazza vista lago si trova l’area di sosta che vi segnaliamo, immersa nel verde e nella tranquillità più totale. Il meraviglioso parco circostante vi consentirà di preparare ottime grigliate e di pranzare all’aperto sui numerosi tavoli in legno posti tra il fresco degli alberi.
Trovate qui la descrizione delle nostre soste lungo il lago d'Orta:
Buona Vita da Pier e Amelie
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CHI SIAMO
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Siamo Pier e Amelie.
Abbiamo lasciato un lavoro sicuro e abbiamo deciso di dedicare più attimi alla nostra vita. Una scelta maturata nel tempo, con gli anni e con lunghe riflessioni. All'inizio sembra difficile, quasi impossibile. Bisogna pensarci bene e pianificare tutto al meglio.
Vendere la propria casa, vendere o regalare molti dei propri beni. Le vostre collezioni di dischi o di fumetti. I vostri vestiti e magari le scarpe a cui tenete tanto; non c’è molto posto su un camper. Dire addio alla propria città, dove avete i vostri riferimenti: gli amici, i parenti, i colleghi di lavoro. Il vostro supermercato o il medico di fiducia. Dire addio a certe consuetudini: la partita di calcetto oppure l'aperitivo al bar o la serata al cinema. Salutare tutti e partire. Tornare magari ogni tanto per un abbraccio ai famigliari. Sembra facile ma, a pensarci bene, forse per molti non lo è...
La risposta a molte delle vostre domande la trovate qui:
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LA NOSTRA STORIA
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Mollare tutto ? Una follia, forse. Noi lo abbiamo fatto. Siamo Pier e Amelie, nomadi digitali e fulltimers. Viviamo a bordo di un camper e viaggiamo On The Road in giro per l'Europa. Vuoi saperne di più ?
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Don Gino Serafini-MESSA RAI 1
Diretta tv nello spazio del programma A sua immagine; domenica 11 settembre 2016; chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine Maria (Alanno, Pescara).
Per info e contatti:
EMAIL: officina.sogni@hotmail.it
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Collevalenza, la Piccola Lourdes di Madre Speranza
Collevalenza, la Piccola Lourdes di Madre Speranza, raccontata da P. Aurelio Perez Garcia, Figli dell'amore misericordioso
***** PRATO (Toscana) MUSEO dell'OPERA del DUOMO e PULPITO di DONATELLO
Sito internet ufficiale:
Official website:
Sala del Pulpito
La contigua sala presenta al centro il parapetto del pulpito esterno della Cattedrale (per le ostensioni solenni della sacra Cintola), realizzato da Donatello e dalla sua bottega tra il 1434 ed il 1438. I rilievi vennero tolti dall’esterno nel 1970 per le cattive condizioni di conservazione, sostituendoli con calchi. Dopo un laborioso restauro (completato nel 1999) curato dall’Opificio delle Pietre Dure con tecniche innovative (laser a infrarossi), il complesso ha recuperato leggibilità e unità.
La veduta ravvicinata consente di apprezzare la felicità inventiva del disegno, la cui libertà creativa assoluta è da attribuire totalmente a Donatello, anche se nei rilievi l’esecuzione è condotta a più mani nella bottega dell’artista. Il parapetto, di potente suggestione, ripropone le forme di un tempietto circolare su pilastrini scanalati che lo dividono in sette riquadri, all’interno dei quali si intreccia con carica incontenibile la danza dei gruppi di angeli festanti, dal ritmo incalzante, resi pittoricamente grazie allo “stiacciato”, ai complessi scorci prospettici e al vibrare del mosaico dei fondi.
Nella sala è esposto l’originale del Capitello in bronzo del pulpito esterno. Il prezioso Capitello fuso nel 1433 da Michelozzo e Maso di Bartolomeo, ricollega genialmente le forme convesse del pulpito al pilastro angolare della chiesa, sul fronte principale (lo doveva completare un secondo lato simile – mai realizzato – sull’altra faccia del pilastro). Spetta a Donatello il disegno e parte del modellato del geniale capitello, caratterizzato dall’esuberante, fantasiosa invenzione di motivi che rielaborano liberamente spunti classici. Gli elementi architettonici, strutturali, sembrano germinare grumi di foglie e fiori, e si popolano di piccole figure alate, mentre il ritmo sembra placarsi nei tre angeli – genietti principali: il primo sporge curioso dalla concavità dell’abaco, a sostenere le soprastanti cornici del pulpito; gli altri reggono un festone, mollemente sdraiati alla base del capitello. Il recente restauro (2011) oltre a evidenziare la notevole finezza del modellato ha riportato in luce parte della doratura a mordente, eseguita nel 1438.
Collegato alla reliquia della Sacra Cintola è un capolavoro assoluto di oreficeria, realizzato da Maso di Bartolomeo: la piccola Capsella della Sacra Cintola (1446-7), che contenne la reliquia fino al 1633.
Il prezioso scrigno in rame dorato, osso e corno, rielabora il motivo donatelliano della danza di putti tra le colonne di un tempietto, con coronamento a robuste volute di gusto brunelleschiano.
Vicino alla cultura donatelliana, in particolare a Nanni di Bartolo detto il Rosso, è un interessante busto in terracotta con San Lorenzo, proveniente da Pizzidimonte, della prima metà del Quattrocento. La sala ospita anche alcune sculture in marmo eseguite dal fiesolano Francesco di Simone Ferrucci per la Cattedrale (il Gesù bambino benedicente, scolpito intorno al 1486, e resti del coro della chiesa, fatto nel 1474-76).
101 anni della Pinacoteca comunale di Città di Castello - Buon Compleanno
Breve racconto della mostra allestita nei giardini della pinacoteca comunale per festeggiare i 101 anni dalla data d'inaugurazione.
Canto popolare a San Rocco | Organo della Chiesa di San Rocco | Siano
Canto popolare eseguito a Siano, Salerno, in occasione della novena per i festeggiamenti in onore del patrono San Rocco
Strofe:
I. Lascia gli agi e le delizie
del regal paterno tetto:
o San Rocco poveretto,
vai in cerca di Gesù
II. Di trovarlo tu confidi
tra gli infermi e tra i languenti;
dei mendichi e dei morenti
ti fai padre e protettor
III. Senti dir nel tuo viaggio
attraverso il franco regno
che l'Italia è fatta segno
dello sdegno del Signor.
IV. Corri, a rischio della morte,
mentre porti a tutti vita;
ed al Cielo l'uomo invita
il tuo gesto pien d'amor!
V. Nel viaggio di ritorno,
con le piaghe gloriose,
in un bosco si nascose:
sol un cane lo consolò!
VI. Ritornato al patrio suolo,
quale vile malfattore,
come fu del Redentore,
fosti inviso pure Tu!
VII. Come presto l'uomo oblia
tutto il bene che riceve!
e S. Rocco sì riceve
il compenso sol dal Ciel.
VIII. O S. Rocco benedetto,
protettore di Siano,
porgi a noi la tua mano
per condurci tutti in Ciel!