Museo di Cenacolo di Sant'Apollonia Firenze
Sant'Apollonia was a former Benedictine convent, founded in 1339, just north of the center of Florence.
The best known component is the former refectory or dining hall of the convent, the Cenacolo of Sant'Apollonia. It harbors the well-conserved fresco, The Last Supper (Castagno), by the Italian Renaissance artist Andrea del Castagno. - Wikipedia
Firenze - L'ULTIMA CENA di Andrea del Castagno nel Cenacolo di Sant'Apollonia
Il Cenacolo è solo una piccola parte di quello che un tempo era il grande Convento di Sant'Apollonia, di regola benedettina, fra i più grandi conventi femminili della città, posto nella zona fra le odierne piazze San Marco e Indipendenza.
La particolarità dello spazioso refettorio è nel grande affresco di Andrea del Castagno, dipinto tra il 1445 e il 1450, raffigurante l'Ultima Cena, un tema molto usato per le sale dove i monaci o le monache consumavano i pasti.
L'affresco, che occupa l'intera parete ovest del refettorio, è composto di una parte centrale, dove si trova per tutta la lunghezza della parete l'Ultima Cena (concepita come se si svolgesse in un piccolo edificio) con la figura di Giuda separata dagli altri apostoli e da Gesù secondo i dettami dell'iconografia corrente, e di una parte superiore dove, intervallate da due finestre, si trovano le scene della Resurrezione, Crocifissione e Deposizione.
Il cenacolo di sant'Apollonia a Firenze, capolavoro di Andrea del Castagno
Il cenacolo era il refettorio monumentale del monastero benedettino di sant'Apollonia, fondato nel 1339 e ingrandito nel Quattrocento.
Gli affreschi di Andrea del Castagno furono eseguiti tra il luglio e il dicembre 1447 e raffigurano a metà della parete di fondo l’Ultima cena, sopra la quale sono disposte le scene della Crocifissione (al centro), della Resurrezione (a sinistra) e della Deposizione nel sepolcro (a destra).
L’affresco – non citato in nessuna fonte, né dal Vasari né da altri – rimase celato in virtù della stretta clausura delle monache fino alla soppressione dello stato unitario, quando le religiose furono costrette ad abbandonare definitivamente il monastero. Dal 1891 lo spazio del cenacolo venne adibito a Museo, poi ingrandito nei decenni successivi fino ad assumere l’aspetto e l’allestimento attuale.
La scena dell’Ultima cena è interpretata da Andrea del Castagno sulla base del Vangelo di Giovanni, immaginata all’interno di un padiglione con una prospettiva dal basso verso l’alto: la tavola è posta su un alto zoccolo con un forte aggetto, mentre la loggia è contenuta dalle due pareti laterali e coperta da un tetto a spiovente con tegole e coppi. L’intero padiglione si trova al centro di un prato fiorito, cinto da muretti di mattone che salgono per tutta l’altezza delle mura. Le scene superiori sono collocate illusoriamente su un piano arretrato.
Tutta la composizione, caratterizzata anche cromaticamente tramite l’impiego di toni scuri per l’Ultima Cena – con una predominanza di rossi e grigi – e toni più chiari per le scene superiori, distingue quest’opera di Andrea del Castagno quale primo cenacolo rinascimentale a Firenze e massimo capolavoro della pittura fiorentina. Colpisce la potenza scultorea delle figure, di grande realismo ed efficacia drammatica.
Nel refettorio sono esposte anche altre opere di Andrea del Castagno – la lunetta affrescata con il Cristo in pietà (1447 circa) e la Crocifissione (1455 circa), con le relative sinopie – e dipinti di Paolo Schiavo e di Neri di Bicci, provenienti dal monastero.
Questo di sant'Apollonia è uno dei cenacoli fiorentini che meritano una visita dedicata, come parlo nel mio articolo sul blog:
Firenze Cenacolo di S. Apollonia - Ultima Cena di Andrea del Castagno
L'Ultima Cena è dipinta come se si stesse svolgendo in un piccolo edificio, un triclinium imperiale nello stile rievocato negli scritti di Leon Battista Alberti, con la parete anteriore assente, in modo da permettere allo spettatore la visione dell'interno.
La cena di Gesù con gli apostoli si svolge in una stanza all'antica, decorata con lussuosa e raffinata eleganza: attorno a un lungo tavolo con una tovaglia bianca, che evidenzia lo sviluppo orizzontale della scena, stanno seduti su scranni coperti da un drappo con motivi floreali, gli apostoli e Gesù, tranne Giuda che si trova sul lato opposto, su uno sgabello. La collocazione di Giuda separato dal resto degli apostoli è tipica dell'iconografia (anche se di solito si trova a destra, piuttosto che a sinistra di Gesù) e la sua figura barbuta e di profilo assomiglia a quella di un satiro della mitologia romana, dalla quale i cristiani avevano mutuato molte delle caratteristiche fisiche del diavolo.
Anche il san Giovanni dormiente accanto a Cristo è un elemento tradizionale, presente ad esempio, assieme al Giuda di spalle, anche nel cenacolo di Santa Croce di Taddeo Gaddi, per rimanere in ambito fiorentino. la scatola prospettica ha invece un precedente trecentesco nel cenacolo di Santo Spirito di Andrea Orcagna (1360-65 circa).
Firenze - L'ULTIMA CENA di Domenico Ghirlandaio nel Cenacolo di Ognissanti
Nel Cenacolo adiacente al convento di Ognissanti l'intera parete di fondo è ricoperta dal grande affresco dell' ULTIMA CENA di Domenico Ghirlandaio, databile al 1480.
L'artista in quest'opera abbandonò la tradizionale scatola prospettica della stanza chiusa (usata ad esempio da Andrea del Castagno in Sant'Apollonia), per impostare una finta apertura della parete in una loggia, che asseconda le forme architettoniche della sala.
A questo effetto illusionistico contribuisce anche lo studio della luce, che coincide con la realtà dell'ambiente.
Gli apostoli sono ordinati a coppie e reagiscono con vari atteggiamenti all'annuncio di Gesù secondo cui uno fra loro lo tradirà. Gli aspetti drammatici risultano, però, contenuti e la scena complessiva appare misurata e serena.
Giuda, come da tradizione, è separato dal gruppo dei dodici, trovandosi seduto sul lato opposto della tavola, di spalle.
La testa di Gesù, che appare non ben definita, è frutto di un maldestro restauro avvenuto in tempi moderni.
Florence: The Smaller Churches of Firenze
Take a tour of the highlights of some of the smaller churches of Florence-- and some that are not so small!
Santa Felicità
San Felice
San Spirito
Santa Maria Maddalena dei Pazzi
Crucifixion by Perugino
Badia Fiorentina
Cenacolo di Fuligno
Cenacolo di Sant'Apollonia
Santa Trinita
San Miniato
Santissima Annunziata
Ognissanti
The Cloister of The Scalzo
Tour di Firenze Agosto 2006
1) Cenacolo di Sant'Apollonia
Nel 1447 circa Andrea de Castagno dipinge insieme a una Crocifissione, una Deposizione nel sepolcro e una Resurrezione, il Cenacolo sulla parete di fondo del refettorio di Sant'Apollonia.
2) Basilica di Santo Spirito
La chiesa di Santo Spirito è una delle principali basiliche della città di Firenze. È situata nel quartiere dell'Oltrarno, la parte sud del centro storico, e con la sua semplice facciata domina la piazza omonima.
3) Cappella Brancacci
La cappella Brancacci, situata all'interno della chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze rappresenta uno degli esempi più elevati di pittura del Rinascimento.
Il futuro di Sant'Apollonia
La Regione intende valorizzare il complesso di Sant'Apollonia a Firenze ed ha attivato un processo partecipativo aperto. La notizia
Firenze - L'ULTIMA CENA di Andrea del Sarto nel Cenacolo di San Salvi
Nel refettorio dell'antica abbazia adiacente alla pieve benedettina di San Michele in San Salvi, nella periferia fiorentina, Andrea del Sarto dipinse ad affresco, dal 1511 al 1525, la veristica Ultima Cena, il suo capolavoro più spettacolare.
La scena si svolge nel momento in cui Gesù rivela agli apostoli la certezza del tradimento di uno di loro, con i vari personaggi ritratti in modo da esprimere una gamma di sentimenti che varia dalla sorpresa, allo sconforto, all'angoscia, pur senza arrivare alla drammaticità del Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano, più antico di un ventennio.
Come in quest'ultimo, Giuda non è posto di spalle e separato dagli altri apostoli (come voleva una tradizione consolidata) ma è ritratto alla destra del Cristo con la mano sul petto a dimostrare la sua incredulità, mentre riceve da Gesù un pezzo di pane inzuppato.
Alessandra Panzacchi La tradizione dei cenacoli a Firenze
Già stimata medico (geriatria) la dottoressa Alessandra Panzacchi, appassionata di arte, ha voluto conseguire la Laurea in Beni e attività culturali all'Università di Perugia discutendo una interessante tesi sui Cenacoli a Firenze
Firenze - L'ULTIMA CENA del Franciabigio nel Cenacolo della Calza
Il Convento della Calza, nato nel 1362 come ospedale, deve il suo nome ai frati Ingesuati che lo abitarono dal 1531 e che usavano portare appoggiato sulla spalla un particolare cappuccio allungato a forma di calza. Oggi il complesso, situato accanto alla Porta Romana, ospita una struttura alberghiera, ma nella sala dell'antico refettorio (ottimamente restaurata) è ancora possibile ammirare l'affresco dell'Ultima Cena dipinto nel 1514 da Francesco di Cristofano detto Il Franciabigio, già collaboratore di Andrea del Sarto.
L'impianto della composizione è quello tradizionale, con Giuda posto isolato sul davanti della tavola. Caratterizzano l'opera le tre finestre dipinte sulla parete di fondo dalle quali si vedono scorci di panorama come si sarebbero effettivamente visti all'epoca con aperture vere.
Convento di San Marco, Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio
Convento di San Marco, Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio
L'affresco, ultimo di una serie di tre cenacoli dipinti da Ghirlandaio durante la sua carriera (gli altri sono il Cenacolo della Badia di Passignano del 1476 e il Cenacolo di Ognissanti del 1480), venne chiesto al pittore ormai all’apice della carriera dai frati domenicani di San Marco, per decorare il “Refettorio piccolo”, dove mangiavano in genere le persone ospitate nel convento, non i frati.
Notevole è anche in questo affresco la cura dei dettagli, che dà ai singoli oggetti il valore di una vera e propria natura morta, riprendendo l’esempio dell’arte fiamminga. Sul tavolo si allineano bottiglie di vetro con acqua e vino, bicchieri, coppe, coltelli, pane, formaggi e vari frutti, tra cui soprattutto ciliegie, che col loro colore rosso ricordano simbolicamente il sangue della Passione; la tovaglia ha un ricamo alle estremità in punto Assisi. Molti sono i virtuosismi, come la visione delle mani degli apostoli oltre i vetri della caraffa, o gli spunti di estremo realismo, come il cerchio rosso residuo del vino bevuto nei bicchieri svuotati. Notevole è il ricamo della tovaglia alle estremità, di ascendenza esotica.
Tra gli uccelli in volo si vedono due coppie che volano assieme, simbolo dei cicli naturali che si rinnovano, e un pavone, simbolo di immortalità. Due vasi di fiori con richiami alla simbologia mariana (gigli, rose) adornano i lati delle lunette.
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Firenze - L'ULTIMA CENA di Taddeo Gaddi nel Cenacolo di Santa Croce
L'affresco dell'Ultima Cena di Taddeo Gaddi (1340 c.a) si trova nel refettorio del convento della Basilica di Santa Croce.
È solo una delle sei scene che compongono un più grande complesso di affreschi che riempiono la parete, e che hanno al centro l'Albero della Croce.
L'Ultima Cena occupa la parte più in basso e anticamente era stata attribuita a Giotto nella cui bottega il Gaddi aveva lavorato fino alla morte del maestro. Forse è la prima grande rappresentazione della Cena a Firenze.
La scena si svolge nel tipico momento nel quale Gesù annuncia il tradimento di uno degli Apostoli.
Giuda, secondo l'iconografia corrente, è rappresentato di schiena e isolato dal resto dei compagni, in modo da permettere allo spettatore di individuarlo immediatamente.
La parte inferiore dell'affresco è stata seriamente danneggiata dalla tragica alluvione del 1966.
KRZYSZTOF PENDERECKI - Cenacolo di Sant'Apollonia 27 novembre 2012
Trailer del video integrale disponibile in download nella Community NEM - nuovieventimusicali.it
La Fiera delle Idee - 21 ottobre 2016 - Chiostro di Santa Apollonia, Firenze
Sintesi di una giornata tra le giovani aziende impegnate nello sviluppo di un nuovo tipo di modello economico, dove lo scarto diventa materia prima per la produzione di nuovo valore, vantaggi nel sociale e nuovi posti di lavoro. Si parla infatti di economia circolare e le aziende intervistate sono un primo modello virtuoso italiano che va in questa sostenibile direzione
Music Festa Florence 2018 - Competition
Music Festa Florence 2018 - Competition in Auditorium of Sant'Apollonia, Firenze - 14 March 2018
Firenze - L'ULTIMA CENA di Pietro Perugino nel Cenacolo di Fuligno
Il Cenacolo di Fuligno, detto anche delle monache di Foligno, era così chiamato dal nome delle monache francescane provenienti dall'Umbria che lo occuparono a partire dal 1419.
Nella parete di fondo del refettorio è collocata l'Ultima Cena, affrescata alla fine del Quattrocento da Pietro Perugino e allievi ma scoperta solamente nel 1845 (e, al momento, attribuita a Raffaello). La scena si svolge in un portico dove è rappresentato, sullo sfondo, anche un altro episodio della Passione: l'Orazione nell'Orto.
La grande opera mostra una tavola a ferro di cavallo lungo la quale sono disposti Gesù e gli apostoli, seduti su uno scranno continuo con la spalliera tappezzata di verde; fa eccezione, come di consueto, Giuda, che si trova dall'altra parte della tavola di spalle e fa per girarsi verso lo spettatore. Sulla pedana sono riportati, a mo' di didascalia, i nomi dei convitati.
ARTH 4037 Andrea del Castagno
Art Historian Dr. Vida Hull
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Italian Renaissance
PASSEGGIATE NELLA STORIA - Museo di San Marco
PASSEGGIATE NELLA STORIA - Museo di San Marco
La Cène de Andrea del Castagno
Conçue pour le réfectoire des bénédictines de Florence, cette fresque imposante de presque 10 m de long est le chef-d´oeuvre d´Andrea de Castagno. Le décor centre la méditation des religieuses sur les réactions des apôtres, aux émotions intenses et aux gestes eucharistiques ; sur le Judas caricatural, manifestement jaloux d´un Jean pleine de confiance...
Pictura du 22/06/2019.