PISA - GIPSOTECA DI ARTE ANTICA nella chiesa di S. PAOLO ALL'ORTO
La raccolta della Gipsoteca di Arte antica, tra le prime italiane, prende avvio nel 1887 su iniziativa di Gherardo Ghirardini che si ispirò al modello dell’archeologia germanica. La collezione offre oggi una sintesi delle opere più note e significative dell’arte greca, etrusca e romana, accanto ad esemplari meno noti o inediti, e piccoli manufatti plastici: riproduzioni fedeli di opere antiche conservate in differenti musei nazionali ed esteri, in qualche caso perdute e, talvolta, versioni particolari frutto di restauri storici o ricostruzioni appositamente realizzate a Pisa in base a nuove proposte interpretative.
La Gipsoteca ospita oggi anche la collezione dell’Antiquarium di archeologia classica e le Collezioni Paletnologiche.
Antiquarium
L'Antiquarium di Archeologia è una collezione eterogenea di circa 1500 pezzi originali in cui sono rappresentate quasi tutte le classi di manufatti dell'antichità, in particolare le produzioni ceramiche, dall'area egea a quelle dell'Etruria, ai vasi attici dipinti, con tecnica a figure nere e a figure rosse, con decorazione sovradipinta di età ellenistica, oltre a vasellame da mensa e da cucina dell'epoca romana nelle sue varie classi.
A queste si aggiunge un consistente nucleo di terrecotte architettoniche e votive, da aree santuariali del mondo antico, accanto ad altri piccoli oggetti fittili, e una serie di manufatti in metallo (es. fibule, affibbiagli di cinturoni, rasoi in bronzo) e vetro (es. balsamari, bastoncini ritorti), in qualche caso provenienti da corredi funerari di età ellenistica e romana; e alcuni esemplari in materiale lapideo a tutto tondo e a rilievo.
Pisa - La Chiesa di San Frediano
La chiesa di San Frediano si trova a Pisa in piazza San Frediano.
La chiesa è per volere dell'arcivescovo chiesa universitaria, punto di incontro per tutti gli studenti universitari di Pisa.
Ricordata come esistente già nel 1061, ha nella facciata le forme tipiche dell'architettura pisana dell'epoca introdotte da Buscheto nella cattedrale (arcate cieche, losanghe, bicromia). Fu dedicata in origine anche a san Martino di Tours, ed ebbe annesso un ospedale.
L'interno a struttura basilicale a tre navate conserva colonne e capitelli marmorei figurati. L'arredo degli altari è stato ristrutturato nei secoli XVI e XVII. Conserva una rara grande croce dipinta su tavola dorata con Crocifisso con storie della Passione (XII secolo), altari barocchi e dipinti seicenteschi di Ventura Salimbeni (Annunciazione e Natività), Aurelio Lomi (Adorazione dei Magi), e affreschi di Domenico Passignano; gli affreschi della cupola sono di Rutilio Manetti. Sopra l'abside della chiesa una monofora che reca, al centro, lo stemma della famiglia Agostini, patrona della chiesa.
Le cappelle all'interno della chiesa sono otto: notevoli la prima sulla sinistra, rispetto all'entrata, che ospita il crocifisso del XII secolo e tre iscrizioni relative alla famiglia Pesciolini, e la terza da destra nella quale, oltre a numerose iscrizioni funebri, si trova la salma del Beato Bartolomeo Aiutamicristo.
I confessionali in pietra sono quattro e degno di particolare nota è l'imponente opera marmorea della famiglia Ruschi, che ospita le ceneri di Giovanni Battista, professore di filosofia, medicina e anatomia a Pisa nel XVII secolo.
Pisa - sei in una Città Meravigliosa
La città di Pisa è conosciuta in tutto il mondo per la meravigliosa Piazza dei Miracoli o Campo dei Miracoli, cioè la Piazza del Duomo, il luogo dove sorgono monumenti unici come la Torre Pendente, il Duomo, il Camposanto e il Battistero.
Il Duomo è un capolavoro d’arte romanica costruito tra l’XI e il XII secolo con al suo interno una quantità impressionante di capolavori.
Il Battistero che fronteggia la facciata del Duomo è un altra opera d’arte del romanico, fu edificato tra il XII e il XIV secolo.
La Torre di Pisa o Torre Pendente è l’edificio più famoso della città, conosciuta per la sua spettacolare inclinazione, è il campanile del Duomo e fu edificato tra il XII e il XIV secolo.
Il Camposanto è un capolavoro dello stile gotico toscano e risale al XIII secolo, vi si trovano dei meravigliosi affreschi di Benozzo Gozzoli, Andrea di Bonaiuto, Antonio Veneziano, Buffalmacco, Taddeo Gaddi, Piero di Puccio e Spinello Aretino, una serie di importanti sarcofagi di epoca romana e vari altri capolavori.
Il Museo delle Sinopie e il Museo dell’Opera del Duomo completano i capolavori del Campo dei Miracoli.
Oltre alle architetture presenti in Piazza dei Miracoli la città ha altri notevoli edifici come la Chiesa di Santa Maria della Spina situata lungo l’Arno, la Chiesa di San Frediano, la Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno con la vicina Cappella di Sant’Agata, la Chiesa del Santo Sepolcro, il Palazzo Arcivescovile, la Chiesa di San Michele in Borgo, la Chiesa di San Nicola.
La Piazza dei Cavalieri con il Palazzo dei Cavalieri, il Palazzo dell’Orologio e la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri.
Nel quartiere di San Francesco si trovano le chiese di: San Zeno (X-XII secolo), San Paolo all’Orto, Santa Cecilia e Sant’Andrea Forisportam.
Tra le opere di fortificazione restano vaste sezioni delle mura medievali con numerose porte, la Cittadella Nuova e la Cittadella Vecchia.
Tra i ricchi musei della città merita un posto di primo piano il Museo Nazionale di San Matteo unico la mondo per la pittura su tavola a fondo oro dei secoli XII-XIV custodisce anche altri capolavori pittorici della stessa epoca.
Il viaggio di Renzo
Renzo Roccas, nasce a Roma il 10 giugno 1927 da una famiglia ebraica. Il padre Mario Roccas e la madre Elda di Nola si trasferirono a Pisa per motivi di lavoro del padre e la famiglia andò a vivere in un appartamento in Piazza San Paolo all’Orto, accanto alla chiesa omonima. A Pisa Renzo fu iscritto al liceo classico Galilei, ma poi, a causa dell'approvazione delle leggi razziali, fu espulso dalla scuola e costretto a frequentare l’istituto Santa Caterina. Allo scopo di sfuggire alla deportazione, dopo l’8 settembre del ’43, fu sfollato con la famiglia a Chianni, paesino in provincia di Pisa. Il 21 aprile del 1944, vennero arrestati e Renzo fu temporaneamente relegato nel carcere di Pisa. Da qui, dopo un trasferimento al campo di concentramento di Fossoli, in provincia di Modena, venne deportato ad Auschwitz. La partenza avvenne con il convoglio n.10 del 16 maggio e fu per loro l'ultimo viaggio: sul quel treno c'erano anche suo padre Mario e sua madre Elda e la nonna Valentina; raggiunsero Auschwitz con un viaggio terribile durato ben otto giorni, e non fecero mai ritorno.
Renzo, dall'arrivo al tristemente famoso campo di sterminio in Polonia, il 23 maggio del 1944, sopravvisse fino al 31 ottobre dello stesso anno. Non si hanno informazioni in merito alla causa del suo decesso.
La vita di questo ragazzo e della sua famiglia verrà a breve ricordata con la posa di una Pietra d’inciampo che sarà posta davanti alla loro abitazione a Pisa.
Pisa - Chiesa di San Sisto ed epigrafe araba - Spedizioni Pisane nel Mediterraneo 2/4
San Sisto era l'antico patrono di Pisa e veniva festeggiato il 6 agosto.
Questo giorno era ritenuto propizio per la città in quanto anniversario di importanti vittorie riportate dalla Repubblica.
Il 6 agosto 1284 però, Pisa perse 12.000 uomini nella battaglia della Meloria e da allora San Sisto non fu più festeggiato.
La chiesa fu consacrata nel 1133 ma era già utilizzata da tempo come sede dei più importanti atti notarili del Comune.
Tourists in Pisa. 9/9/01.
00:00 - Via Giovanni Randaccio, 00:43 - Nun riding bicycle on Via Contessa Matilde, OO:56 - Via Cardinale Pietro Maffi, 01:17 - Leaning Tower, Torre Inclinada de Pisa, 03:20 - Souvenir stands along the Piazza del Miracoli, 04:00 - Posing for pictures pretending to push against the leaning tower, 04:09 - Pisa Cathedral, 05:09 - Via Santa Maria, 06:48 - Piazza del Cavalieri, 08:02 - Via Ulisse Dini, 08:47 - Chiesa di San Michele in Borgo, 08:37 - Sculpture on the Via Guglielmo Oberdan 08:57 - Ponte di Mezzo, 09:15 - Walking on the Corso Italia, 09:30 - having a beer at the Cafeteria Centro Storico, Corso Italia, 47 56125 Pisa, Italy, 10:50 - The Arno River, 11:12 - Eredi Vincenti Clothing store at 58 Lungarno Mediceo, 11:30 - Dog trotting on top of wall next to Arno River, 11:38 - Cupido Bomboniere, 11:44 - San Paolo all'Orto, 12:033 - Car show on Via Guglielmo Oberdan, 21:11 - Smart Cars, 12:20 - Mercedes Bicycles, 12:51 - Uffici Amministrativi, University Degli, 13:01 - Santa Maria del Spina, 13:23 - Arno River at 21 Lungarno Antonio Pacinotti, 14:18 - At Ristorante Pizzeria Bella Napoli. Via del Borghetto, 44, 56124, 15:24 - The leaning Tower at night.
Pisa - Le epigrafi del Duomo - Spedizioni Pisane nel Mediterraneo 1/4
All'esterno del Duomo di Pisa è presente una serie di importanti epigrafi, databili tra l'XI e il XII secolo, che recano una straordinaria quantità di informazioni sui suoi costruttori e committenti e sulle ragioni storiche che portarono alla sua edificazione.
Le opere trafugate da Napoleone dalla chiesa di San Francesco di Pisa
Video della conferenza tenuta dalla Prof.ssa Chiara Pasquinelli sulle opere d'arte trafugate da Napoleone dalla chiesa di San Francesco di Pisa e finite al Museo del Louvre a Parigi.
Il 14 maggio 2017 durante un pomeriggio di festa dedicato alla chiesa e al convento di San Francesco, monumento nazionale storico- artistico, di proprietà del Demanio, tra i più preziosi e ricchi di storia nella nostra città, chiuso dal 16 aprile 2016, in attesa di essere recuperato e riaperto dopo la chiusura per rischio crollo tetto, si è parlato della sua storia e delle sue curiosità.
Riprese di Franco Mariani.
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MILANO Chiesa di S. PIETRO IN GESSATE + Cappella di Sant'Antonio Abate o Cappella Obiano
ESPLORIAMO UN BORGO AGRICOLO COMPLETAMENTE DISABITATO [Urbex Italia]
Urbex Italia: Abbiamo deciso di riproporvi uno dei luoghi abbandonati che avevamo già esplorato un anno fa: una fattoria abbandonata che presenta dei veri e propri scenari post apocalittici!!!
Se vi piacciono i posti abbandonati, non perdetevi le nostre esplorazioni più belle, le trovate in questa playlist:
STORIA DEL POSTO:
Nel complesso agricolo che abbiamo esplorato oggi c’è ancora la chiesa, con l'altare realizzato in marmi policromi, il confessionale in marmo bianco di Carrara; ci sono ancora i silos e le stalle, i due sovrapassaggi chiusi che collegavano la villa coi magazzini, senza passare, e le vecchie case dei contadini. Intorno all'anno 900 dc, la fattoria di G., fondata in quegli anni, aveva inglobato numerosissimi poderi ed era la più estesa della zona. Inizialmente sotto le dipendenze di Sant'Ermo all'Orto e di San Michele della Verruca, fu poi dato in enfiteusi (una specie di affitto) al signor Paolo della famiglia Medici (forse un ramo dal quale poi derivò la prestigiosa famiglia dei granduchi di Toscana. Nel corso dei secoli la fattoria ha avuto svariati proprietari, prima di arrivare a quelli attuali.
Nel dopoguerra la fattoria aveva un’estensione immensa, possedeva ben 50 poderi e produceva grano, fieno e foraggio utilizzato per sfamare gli animali che venivano allevati in tutta la zona.
Prima dell’abbandono c’era anche un piano di recupero, doveva essere convertita in struttura ricettiva ma poi le spese eccessive di ristrutturazione e questioni burocratiche hanno reso impossibile la realizzazione e tutto è stato lasciato così come lo vediamo oggi
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4) Walking Into Darkness - myuu
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6) Night music - kevin macleod
7) Dark Times - Kevin Macleod
Dark Times di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Fonte:
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8) NightmareOwl - Spiritual Vibes
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LA GIPSOTECA LIBERO ANDREOTTI di PESCIA
La Gipsoteca “Libero Andreotti” di Pescia è situata all’interno del Palagio, uno degli edifici della città più ricchi di storia, il cui nucleo originario risale almeno al XIII secolo. Le opere di Andreotti, colate in bronzo o scolpite nel marmo, sono oggi conservate perlopiù in musei e collezioni private, italiane e straniere. La città di Pescia, tuttavia, ha il pregio di poter mostrare ai suoi visitatori l’intera collezione dei bozzetti in gesso realizzati dallo scultore. Estratto dalla Trasmissione Viaggiando in Toscana .
Lucca cosa vedere Palazzo Pfanner a Lucca visita al Palazzo del Marchese del Grillo
Il canale you tube la Rondine hotelowcost la Tv promozione per la Toscana, Vi porta a Palazzo Pfanner e da una posizione insolita Vi mostra la città di Lucca e i dintorni, prendiamo lo spunto per parlare di Palazzo Pfanner e il suo giardino visitabili da primavera ad autunno, consigliamo di visitare il sito palazzopfanner.it, tel.0583/954029. Se avete in programma una visita, un soggiorno, un fine settimana in Toscana, venite a Lucca a visitare Lucca, il centro storico, fate una passeggiata sulle mura e camminando su queste vedrete all'altezza di Porta San Maria, accanto alla Basilica di San Frediano, uno splendido Palazzo Vi apparirà alla vista; questo è Palazzo Pfanner, location di film di produzione italiana e internazionale. A Palazzo Pfanner è stato girato il Marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981) con Alberto Sordi e Paolo Stoppa, Arrivano i Bersaglieri di Luigi Magni (1980) con Ugo Tognazzi e Pippo Franco, Ritratto di Signora di Jane Campion (1996), con Nicole Kidman e John Malkovich. Palazzo Pfanner è uno dei simboli della città di Lucca, luogo di eventi e spettacoli, i suoi giardini ben curati sono meta di visita da parte dei turisti e dei lucchesi stessi. La costruzione di Palazzo Pfanner risale al 1660. Furono i Moriconi, membri del Patriziato mercantile lucchese, a commissionarne l'edificazione. Travolti dal fallimento economico vendettero (1680) ai Controni anch'essi mercanti della seta ascesi al rango nobiliare.La vicenda della famiglia Pfanner s'intreccia con la secolare storia del Palazzo verso la metà dell'800. Fu infatti Felix Pfanner, birraio nativo di Horbranz (Austria), ma di famiglia bavarese, ad acquistare progressivamente l'intera struttura dopo avervi installato, a partire dal 1846, la sua Birreria, una delle prime in Italia. Il Palazzo è tuttora di proprietà della famiglia Pfanner, la quale, a partire dal 1995, ha intrapreso un'impegnativa opera di valorizzazione promuovendone il restauro e l'apertura ai visitatori. Venite a Lucca, anche solo per un fine settimana, visitate il centro storico, passeggiando per le strade di Lucca anche Voi Ve ne innamorerete. La Rondine Lucca casa vacanza Lucca mura, appartamento in residence per affitto per un soggiorno di lavoro, vacanza o studio a Lucca con spese a consumo è ideale per offrire al visitatore un ottimo rapporto qualità prezzo. La Rondine casa vacanze si propone come un Nido di Rondine con tutti i comfort per offrire al visitatore il massimo al giusto prezzo. La rondine Lucca, il Nido della Rondine è situata a 800 metri dalle mura, in un tranquillo residence, con parcheggio privato e ampia terrazza. Video della Rondine Lucca, come arrivare alla Rondine Lucca li trovate sul nostro canale la rondine hotelowcost. Amiamo Lucca, la Toscana, il nostro territorio, le attività e i luoghi e le persone che incontrerete Vi faranno apprezzare ancora meglio il vostro soggiorno a Lucca , in Toscana. La rondine Lucca casa vacanza è anche la Rondine Pisa, bed and breakfast, Villa in affitto rustica lungo i Monti Pisani in campagna tra Lucca, Pisa e il mare della Versilia.Visitate, conoscete, scoprite la nostra Toscana, larondinepisa.it richiedete via mail info@larondinepisa.it un preventivo di soggiorno, in ogni stagione. Arianna 3398585561.
***** BERGAMO - PINACOTECA CARRARA - integrale
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
L'appello del Duecento dell'Arcivescovo Visconti ai Pisani per la chiesa di San Francesco di Pisa
Video della conferenza tenuta dalla Prof.ssa Gabriella Garzella su l'appello, lanciato nel Duecento, dall'Arcivescovo Visconti ai Pisani per la chiesa di San Francesco di Pisa.
Il 14 maggio 2017 durante un pomeriggio di festa dedicato alla chiesa e al convento di San Francesco, monumento nazionale storico- artistico, di proprietà del Demanio, tra i più preziosi e ricchi di storia nella nostra città, chiuso dal 16 aprile 2016, in attesa di essere recuperato e riaperto dopo la chiusura per rischio crollo tetto, si è parlato della sua storia e delle sue curiosità.
Riprese di Franco Mariani.
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Pisa - Orto e Museo Botanico
L'Orto Botanico dell'Università di Pisa nacque nel 1543-1544 per iniziativa di Luca Ghini, medico e botanico di Imola, con l'appoggio finanziario del granduca di Toscana, Cosimo I de' Medici.
Come data di fondazione, si tratta del più antico orto botanico universitario del mondo, ma il fatto che la localizzazione originale fosse diversa dall'attuale rende l'Orto botanico di Padova titolare di questo primato: il primitivo orto pisano sorgeva infatti nel giardino annesso al Convento di San Vito, nei pressi della Cittadella e dell'Arsenale mediceo, ed era per l'appunto denominato Giardino dell'Arzinale. Qualche anno più tardi, con la demolizione del suddetto convento, l'orto si estese anche nella zona da esso occupata. Nel 1563, sotto la guida del botanico Andrea Cesalpino, a causa dell'espansione dell'Arsenale l'orto fu trasferito in una seconda sede, nella zona nord-orientale della città, nei pressi dell'Orto del Convento di Santa Marta. Neanche questa sede risultò tuttavia soddisfacente, sia per la cattiva esposizione che per la distanza dalla sede dell'Università. Così nel 1591 l'Orto, sotto la direzione di Lorenzo Mazzanga, fu trasferito nella attuale localizzazione, presso la celebre Piazza del Duomo, in un terreno acquistato appositamente dal Granduca Ferdinando I. I lavori di trasferimento furono completati nel 1595 ad opera del fiammingo Joseph Goedenhuitze, noto in Italia come Giuseppe Casabona, ed inclusero anche la ristrutturazione dell'edificio che ospitava l'Istituto di Botanica con l'annesso Museo di Scienze Naturali. L'ingresso principale dell'Orto fu aperto nella seconda metà del XVIII secolo.
La disposizione delle piante all'interno dell'Orto, come risulta da una mappa pubblicata da Michelangelo Tilli nel 1723, era ispirata ai canoni stilistici comuni a molti giardini dell'epoca con allusione ai quattro elementi: il quadrato per quelli terrestri, il cerchio per quelli celesti, il triangolo per il fuoco e le vasche per il riferimento diretto all'acqua. Le specie erano infatti collocate in otto grandi aiuole quadrate, a loro volta suddivise in porzioni più piccole di forma geometrica definita, simmetricamente disposte intorno a otto fontane con vasca.
Nel XIX secolo l'Orto subì sostanziali cambiamenti: l'impianto cinquecentesco delle grandi aiuole venne smantellato per dare spazio ad aiuole più piccole, di forma rettangolare, intercalate da viali e muretti, al cui centro si trovavano sei residue fontane con vasca originaria (attualmente quattro perché due sono state tolte per costruire un piccolo edificio, probabilmente un secondo museo). Tali trasformazioni, attuate in varie fasi dai prefetti Gaetano Savi, Pietro Savi e Teodoro Caruel, rifletterono le mutate esigenze della botanica in base alle quali le piante vengono classificate e presentate secondo criteri scientifici che evidenziano le affinità biologiche. A lavoro ultimato si contavano 148 aiuole con più di 2.000 specie disposte in ordine sistematico.
All'assetto planimetrico attuale si giunse verso la fine del XIX secolo, dopo una ulteriore serie di modifiche ed ampliamenti che portano l'Orto a coprire una superficie di circa 3 ettari.
A dicembre 2014 il Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo ha approvato una serie di opere per la riqualificazione dell'Istituto e per la creazione di un polo museale di ateneo. Tra le opere vi è il restauro della facciata della sede storica dell'Istituto di botanica, anche chiamata palazzina delle conchiglie e del cancello antistante.
One of Lucca's gated entry ways (Porta San Pietro)
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Francesco Mallegni, lo studioso che dà un volto ai grandi del passato
È un paleoantropologo di fama internazionale, che ha studiato oltre quattromila scheletri illustri, da Dante, al Conte Ugolino della Gherardesca, a Giotto, fino all'imperatore Enrico VII. In questa puntata dell'«Intervista» (programma prodotto dalla redazione di Toscana Oggi e in onda anche su Tsd Arezzo e Tv Prato) il professor Francesco Mallegni, già ordinario all'Università di Pisa, attualmente direttore scientifico del Museo di archeologia e dell'uomo «Blanc» di Viareggio, ci racconta come da anni riesce a ricostruire scientificamente volti, tratti, abitudini e segreti di grandi personaggi e non solo.
Intervista di Lorella Pellis. Montaggio di Matteo Fagioli.
Cathedral of st. Martin, Lucca, Tuscany, Italy, Europa
The Cathedral of St Martin is a church in Lucca, Italy. It was begun in 1063 by Bishop Anselm (later Pope Alexander II). Of the original structure, the great apse with its tall columnar arcades and the fine campanile remain. The nave and transepts of the cathedral were rebuilt in the Gothic style in the 14th century, while the west front was begun in 1204 by Guido Bigarelli of Como, and consists of a vast portico of three magnificent arches, and above them three ranges of open galleries adorned with sculptures. In the nave a small octagonal temple or chapel shrine contains the most precious relic in Lucca, the Volto Santo di Lucca or Sacred Countenance. This cedar-wood crucifix and image of Christ, according to the legend, was carved by his contemporary Nicodemus, and miraculously conveyed to Lucca in 782. Christ is clothed in the colobium, a long sleeveless garment. The chapel was built in 1484 by Matteo Civitali, the most famous Luccan sculptor of the early Renaissance. The tomb of Ilaria del Carretto by Jacopo della Quercia of Siena, the earliest of his extant works was commissioned by her husband, the lord of Lucca, Paolo Guinigi, in 1406. Additionally the cathedral contains Domenico Ghirlandaio's Madonna and Child with Saints Peter, Clement, Paul and Sebastian; Federico Zuccari's Adoration of the Magi, Jacopo Tintoretto's Last Supper, and finally Fra Bartolomeo's Madonna and Child (1509). There is a legend to explain why all the columns of the façade are different. According to the tale, when they were going to decorate it, the inhabitants of Lucca announced a contest for the best column. Every artist made a column, but then the inhabitants of Lucca decided to take them all, without paying the artists and used all the columns. The labyrinth or maze is embedded in the right pier of the portico and is believed to date from the 12th or 13th century. Its importance is that it may well pre-date the famous Chartres maze, yet is of the Chartres pattern that became a standard for mazes. The rustic incised Latin inscription refers to ancient pagan mythology: This is the labyrinth built by Dedalus of Crete; all who entered therein were lost, save Theseus, thanks to Ariadne's thread (HIC QUEM CRETICUS EDIT. DAEDALUS EST LABERINTHUS . DE QUO NULLUS VADERE . QUIVIT QUI FUIT INTUS . NI THESEUS GRATIS ADRIANE . STAMINE JUTUS).