Campane chiesa San Felice Martire - San Felice Circeo (Lt)
Il Santo del giorno San Felice di Nola
Liturgia del giorno: Eb 4,12-16; Sal 18; Mc 2,13-17
La vita narrata da san Paolino di Nola in forma poetica è il primo documento storico sul santo che la Chiesa ricorda oggi. Felice nacque a Nola nel III secolo da un ricco padre di origini orientali. Consacratosi da giovane al Signore come presbitero, diventò fedele collaboratore del vescovo di Nola, Massimo, che durante l’ultima persecuzione anti-cristiana abbandonò la propria sede per rifugiarsi in un luogo deserto, lasciando in città Felice che lui aveva designato come suo successore. Ma anche Felice fu imprigionato e crudelmente torturato, venendo poi liberato miracolosamente da un angelo e da lui condotto dove si trovava Massimo, gravemente infermo, che fu portato dal santo a Nola e affidato alle cure di un’anziana cristiana. La persecuzione, momentaneamente sospesa, ebbe poi una seconda ondata costringendo il nostro protagonista, che aveva ripreso con zelo il suo ministero sacerdotale, a fuggire perché nuovamente ricercato. Rimase nascosto in una cisterna disseccata per circa sei mesi, nutrito da una pia donna. Tornata la calma con la pace di Costantino (nel 313), essendo morto il vescovo Massimo, Felice fu candidato a succedergli, ma egli rifiutò per umiltà, a favore di un sacerdote di nome Quinto, dando alla propria vita una svolta decisiva all’insegna della povertà: rinunciò infatti a rivendicare i beni che gli erano stati confiscati e trascorse il resto dei suoi giorni lavorando e dedicandosi a opere di carità. Non si conosce la data della sua morte, avvenuta presumibilmente dopo il 313. Venerato sempre come martire, anche se non fu ucciso, per le molte sofferenze patite, fu sepolto nella necropoli di Cimitile, presso Nola, uno dei più importanti complessi paleocristiani del Mezzogiorno d’Italia. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi, anche per i miracoli che vi si verificavano. Il santo vescovo Paolino gli dedicò ben 14 dei suoi carmi, diffondendone la fama di santità. che è tuttora molto viva.
SAN FELICE CIRCEO: Cristo del Circeo del 21-10-2017
Dopo 25 ani il cristo del Circeo è riemerso dalle acque. L'opera subirà un restauro e verrà inabissata il 25 aprile. Alle operazioni di recupero c'eravamo anche noi.
Festa San felice Martire ultima sera
Processione San Felice martire (San Felice Circeo)
15/4/2018
#Vlog- Una giornata a San Felice Circeo
Girando Circeo con gli amici :)
Processione Parrocchia S. Agnese V. e M. PIEDARIENZO S. Felice a Cancello (CE) 22 settembre 2019
PROCESSIONE
Parrocchia S: Agnese V. e M.
Fraz. PIEDARIENZO
San Felice a Cancello (Caserta)
22 settembre 2019
processione di San Felice da Nola 4
processione di San Felice confessore e martire. Cimitile, 14 gennaio 2015
❤︎ GIUSEPPE & ROSA ° San Felice Circeo, 21 settembre ° WEDDING SAN FELICE CIRCEO ❤︎
Il divertimento è assicurato!
San Felice Circeo, 21 Settembre
--- Video: GRAZIANO BERTAGGIA ---
--- Foto: CARLO MASSA --- carlomassa.com
Conferenza Stampa Stagione 2016 - 2017
santacecilia.it
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twitter.com/santa_cecilia
Che festa a San Felice con Tutti tinti
Quasi mille partecipanti ieri, domenica 2 settembre, all'evento Tutti tinti, che si è tenuto a San Felice all'ombra della Rocca. Tanto divertimento e soprattutto tanto colore. Video di Gino Esposito
commento Giuria, San Felice Circeo
Selezione di Piccole Stelle Cantano, San Felice Circeo , provincia di Latina, Italia,
S. Felice Martire - Montepaone - 2015 - Inizio Processione - by giomellea
Sabaudia (Latina Lazio) Città Teorica città fascista - architetture di epoca fascista - slideshow
È una delle città di fondazione d'epoca fascista, fondata il 5 agosto 1933 su una palude bonificata del comune di San Felice Circeo, e inaugurata il 15 aprile 1934. A differenza di molte di queste nuove strutture urbane, che fecero riferimento nella loro architettura al neoclassicismo semplificato di Marcello Piacentini, Sabaudia è una delle città-simbolo del razionalismo italiano in architettura (Gruppo 7 e M.I.A.R.).
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
All'interno della chiesa della Santissima Annunziata si trova la cappella reale, donata dalla regina Margherita di Savoia alla città negli anni trenta, originariamente collocata all'interno di palazzo Margherita a Roma.
Sulle sponde del lago di Paola si trova il Santuario di Santa Maria della Sorresca, risalente al XII secolo anche se originariamente fondata dai benedettini nel VI secolo. Anche se si trova nel comune di Sabaudia fa parte della Parrocchia di San Felice Martire, che lo gestisce fin da prima della nascita di Sabaudia. Nel Santuario viene conservata l'antica statua lignea della Sorresca, festeggiata il lunedì dopo la Pentecoste con una processione che da San Felice Circeo giunge fino alla piccola chiesina.
Architetture civili
I maggiori edifici pubblici, risalenti alla fondazione, sono di struttura e concezione razionalista: tra questi, il palazzo del Comune, con la torre civica e la prospiciente piazza, la chiesa della Santissima Annunziata, con il suo battistero, il palazzo delle Poste, l'ospedale e la sede dell'allora Opera Nazionale Maternità e Infanzia.
Il palazzo delle Poste, progettato da Angiolo Mazzoni, è composto da un unico piano rialzato da terra tramite una scalinata, è completamente rivestito di tessere azzurre (il colore di casa Savoia), ha ampi finestroni (da cui la grande sala interna prende luce) incorniciati da un cordolo in marmo rosso di Siena ed un elegante cornicione. Tali elementi architettonici fanno assumere all'edificio un forte senso aerodinamico. È stato acquistato dal comune di Sabaudia e finalmente restaurato e restituito ai cittadini nel 2011. L'illuminazione della struttura è opera di Vittorio Storaro (premio oscar per la fotografia 1980,1982 e 1988) e della figlia Francesca Storaro, architetto specializzata nell'illuminazione.
Sorresca 2016 - Banda L. Ceccarelli -San Felice Circeo
ROCCA SAN FELICE (Avellino-Irpinia-Italy) - il castello,il borgo medievale,la mefite,il paese -
Rocca San Felice è un comune italiano di 894 abitanti della provincia di Avellino in Campania.I momumenti e luoghi di interese sono il Castello,l'area archeologica della Valle d'Ansanto detta anche Mefite,la Chiesa di Santa Maria Maggiore,il borgo medievale,il Santuario di Santa Felicita.Un odore di uova marce preannuncia la presenza della Mefite. La strada che si percorre, anche se asfaltata, è antichissima: dalla gente del luogo viene chiamata ancora la Domizia, la Napoletanao, più modernamente, la via dei contrabbandieri, in quanto di qui passano coloro che vogliono raggiungere Napoli dalla Puglia, evitando la 303 e l'autostrada. Tra Rocca San Felice, Frigento e Villamaina, in contrada Santa Felicita, è ubicata quindi la Mefite o Mofeta della Valle di Ansanto. Ricordata da Virgilio (Eneide, libro VII, 568), che vi immaginò uno degli ingressi degli Inferi e da altri scrittori latini, consiste in un laghetto di circa 50 m di diametro nel quale l'acqua grigia e melmosa ribolle non per l'alta temperatura, ma per lo sprigionarsi violento di gas venefici. Intorno al laghetto vi sono altre piccole pozze, banchi di fango e pendii privi di vegetazione ricoperti da cristalli di gesso e zolfo; immediatamente al lato scorre un ruscello, noto come Vallone dei Bagni. Il sito Ampsanctus o Ansactus (oggi Valle d'Ansanto) venne celebrato da diversi autori latini, tra cui il celeberrimo poeta Virgilio nell'Eneide (VII Canto, Versi 563-565):
Est locus Italiae medio sub montibus altis,
nobilis et fama multis memoratus in oris,
Ampsancti valles...
Hic specus horrendum et saevi spiracula Ditis
Monstrantur, ruptoque ingens Acheronte vorago
Pestiferas aperit fauces.
Traducendo liberamente:
Esiste nell'Italia centrale un luogo ai piedi di alte montagne
conosciuto e famoso dovunque,
la valle d'Ansanto...
Qui un orrendo speco e gli spiragli di Dite
vengono mostrati, e una vasta voragine dove inizia l'Acheronte
che spalanca le fauci pestifere.
La descrizione della Mefite fatta millenni fa da Virgilio è attualissima: egli parla di specus orrendum e di pestiferas ... fauces, fornendo una descrizione fedele del sito.
Infatti, il centro delle Valle d'Ansanto è occupato da un'area pianeggiante arida e desolata dal colore grigiastro con chiazze gialle (zolfo), priva di vegetazione. Sotto ad un dirupo, si trova il laghetto detto Mefite, caratterizzato dai gas che provengono dal sottosuolo, che a contatto con l'acqua superficiale, la fanno ribollire, originando delle esalazioni gassose, rumorose e tossiche, in quanto ricche di anidride carbonica ed acido solforico. Vengono creati anche dei vortici e gorghi che inghiottono tutto ciò che vi si getta (per restituirlo, talvolta, dopo tempo totalmente disidratato, come tanti oggetti antichi).In alcuni momenti, avvicinarsi troppo è estremamente pericoloso, tanto l'aria sia pesante ed irrespirabile. Non a caso, purtroppo, si sono registrate diverse morti, sia di persone che di animali. Ciò spiega perchè coloro che vogliano avvicinarsi al luogo, possono evitare i gas mettendosi sopra vento. II laghetto, visitato ancora oggi da vari studiosi, ha un perimetro di circa 40 metri e una profondità non superiore ai due metri.
I rinvenimenti archeologici dimostrano che qui sorgeva il santuario della dea Mefite, il cui culto era diffuso in tutta l'Italia meridionale sin dal VI secolo a.C. Ad esso si sovrappose in seguito la devozione per Santa Felicita, venerata in una chiesa vicina. Vincenzo Maria Santoli, appassionato studioso della storia delle Mefite così scriveva: fermarsi in questi luoghi non è sicuro per gli uomini, specialmente se soffiano venti. Il luogo è stato da sempre frequentato da curiosi che talvolta sono quivi deceduti, come documentano sin dal XVII secolo i registri parrocchiali di Rocca San Felice. Risale al 21 agosto 1993 l'ultimo decesso di due geologi che hanno perso la vita ignorando la pericolosità del luogo. Nel 1820 il geologo Giovan Battista Brocchi dimostrò che gli effetti venefici erano dovuti all'anidride carbonica scrivendo: ho computato che l'altezza dello strato di gas acido carbonico sta nel maggiore bulicame di cinque palmi all'incirca (130 cm)... e la mofete è più energica ancora presso la ripa destra del contiguo torrente in luogo perciò chiamato vado mortale. La causa di morte è rappresentata quindi dai gas venefici provenienti dal sottosuolo, più pesanti dell'aria e, perciò, soggetti a ristagnare quando non ci sono venti o quando questi impediscono la loro dispersione.
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Il Ministro Sergio Costa a San Felice a Cancello 3/4
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Luna Notizie - Cristo del Circeo, il restauro dopo 25 anni
ALLARME a Sabaudia (Latina) TG1 20 agosto 2018 - itinerario dei ponti Morandi dopo disastro Genova
ALLARME a Sabaudia (Latina) TG1 20 agosto 2018 - itinerario dei ponti Morandi dopo disastro Genova
:wp-en: Sabaudia is a coastal town in the province of Latina, Lazio, central Italy. Sabaudia's center is characterized by several examples of Fascist architecture.
:wp-it: Sabaudia è un comune italiano di 20 613 abitanti della provincia di Latina nel Lazio.
(...)
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
All'interno della chiesa della Santissima Annunziata si trova la cappella reale, donata dalla regina Margherita di Savoia alla città negli anni trenta, originariamente collocata all'interno di palazzo Margherita a Roma.
Sulle sponde del lago di Paola si trova il Santuario di Santa Maria della Sorresca, risalente al XII secolo anche se originariamente fondata dai benedettini nel VI secolo. Anche se si trova nel comune di Sabaudia fa parte della Parrocchia di San Felice Martire, che lo gestisce fin da prima della nascita di Sabaudia. Nel Santuario viene conservata l'antica statua lignea della Sorresca, festeggiata il lunedì dopo la Pentecoste con una processione che da San Felice Circeo giunge fino alla piccola chiesina.
== Architetture civili ==
I maggiori edifici pubblici, risalenti alla fondazione, sono di struttura e concezione razionalista: tra questi, il palazzo del Comune, con la torre civica e la prospiciente piazza, la chiesa della Santissima Annunziata, con il suo battistero, il palazzo delle Poste, l'ospedale e la sede dell'allora Opera Nazionale Maternità e Infanzia.
Il palazzo delle Poste, progettato da Angiolo Mazzoni, è composto da un unico piano rialzato da terra tramite una scalinata, è completamente rivestito di tessere azzurre (il colore di casa Savoia), ha ampi finestroni (da cui la grande sala interna prende luce), incorniciati da un cordolo in marmo rosso di Siena, ed un elegante cornicione. Tali elementi architettonici fanno assumere all'edificio un forte senso aerodinamico. È stato acquistato dal comune di Sabaudia e finalmente restaurato e restituito ai cittadini nel 2011. L'illuminazione della struttura è opera di Vittorio Storaro (premio oscar per la fotografia 1980,1982 e 1988) e della figlia Francesca Storaro, architetto specializzata nell'illuminazione.
=== Monumento agli Sminatori ===
== Siti archeologici ==
Del periodo romano sono la villa di Domiziano, risalente al I secolo d.C., che si estende per oltre 45 ettari lungo le sponde del lago di Sabaudia, e la fonte di Lucullo, successivamente sfruttata anche come vasca per impianti termali. Lungo la costa si trovano inoltre il porto-canale romano in opus incertum.
== Aree naturali ==
* lago dei Monaci
* lago di Caprolace
* lago di Paola
* Fonte di Lucullo, una grotta artificiale romana con funzione di cisterna d'acqua.
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Festa patronale San Felice 2019