Le campane di Fallavecchia, Morimondo (MI) - Distesa
Morimondo (MI), fraz. Fallavecchia, Chiesa Parrocchiale di San Giorgio
Concerto di 3 campane in SIb3 crescente
Bartolomeo Bozzi 1773
Distesa a 3 campane
Una pergamena del 1145 cita un piccolo edificio religioso in località Fara Vetula, come dipendente dalla pieve di Casorate Primo. La chiesa di Fallavecchia venne edificata in un primo tempo nel XIII secolo, dopo il completamento della chiesa abbaziale di Morimondo, su spinta degli stessi monaci cistercensi. L’influenza architettonica della chiesa di Morimondo, era evidente già nell’impianto della facciata, che riprendeva i canoni stilistici, pur differendo per la grande complessità dell’edificio abbaziale. L’edificio originale venne ampliato dopo due eventi miracolosi, avvenuti rispettivamente il 4 marzo 1512 e il 3 agosto 1514, nei quali un bel quadro raffigurante la Madonna con il Bambino, pianse lacrime di sangue in presenza di alcuni notabili del luogo. Nel frattempo, con una bolla papale del 1561, Pio IV decretò il passaggio dei terreni e dei beni dell’abbazia di Morimondo all’Ospedale Maggiore di Milano, al fine di fornire mezzi e risorse al più importante ospedale del ducato, che dal 1456 operava sul territorio. La piccola cappelletta con la Vergine quattrocentesca, venne pian piano inglobata all’interno della nuova struttura del tempio, eretto a parrocchia da san Carlo Borromeo nel 1569 e riconsacrato nel 1573 dopo un accurato restauro. La parrocchia fu affidata ai monaci cistercensi di Morimondo, presenti già dal 1174 per donazione dell’imperatore Federico Barbarossa. Nel XVII secolo l’interno della chiesa subì un restauro radicale, che gli fece perdere la struttura originale in mattoni a vista, in favore di alcune decorazioni marmoree. Nel 1676 fu eretto il protiro d'ingresso della chiesa e furono realizzate le due piccole cappelle laterali, una delle quali ancora oggi ospita il quadro della Madonnina. I monaci persero la cura della parrocchia per un decreto dell’imperatore Giuseppe d’Asburgo, che assegnò definitivamente Fallavecchia ai sacerdoti diocesani di Milano nel 1769. A questo periodo vengono fatti risalire l'altare maggiore di marmo e gli altari laterali a stucco. Nel 1772 venne demolito il campanile, provvisto all’epoca di una piccola campana, e ricostruito ex novo sul luogo del precedente in poco meno di un anno. Il quadro mariano venne restaurato nel 1957 dall'ultimo parroco diocesano, che nel 1964 ricevette in dono dal beato papa Paolo VI quattro corone auree, fuse con l’oro di alcuni ex voto per grazia ricevuta: con esse la Vergine e il Bambino furono incoronati il 12 settembre dello stesso anno. Nel 1968 la parrocchia venne affidata agli Oblati di Maria Vergine, a cui successero a partire dal 1991 i Servi del Cuore Immacolato di Maria. Una volta tornata al clero diocesano, la chiesa di Fallavecchia venne completata nel suo restauro, compresa la piccola immagine di Maria, che ha da poco festeggiato il cinquecentesimo anniversario dal secondo miracolo.
Un sentito ringraziamento al parroco don Mauro per l'accoglienza e la disponibilità.
Le campane di Fallavecchia, Morimondo (MI) - Concerto per il S. Natale 2014
Morimondo (MI), fraz. Fallavecchia, Chiesa Parrocchiale di San Giorgio
Concerto di 3 campane in SIb3 crescente
Bartolomeo Bozzi 1773
Concerto solenne a 3 campane nella vigilia del Santo Natale del Signore
Una pergamena del 1145 cita un piccolo edificio religioso in località Fara Vetula, come dipendente dalla pieve di Casorate Primo. La chiesa di Fallavecchia venne edificata in un primo tempo nel XIII secolo, dopo il completamento della chiesa abbaziale di Morimondo, su spinta degli stessi monaci cistercensi. L’influenza architettonica della chiesa di Morimondo, era evidente già nell’impianto della facciata, che riprendeva i canoni stilistici, pur differendo per la grande complessità dell’edificio abbaziale. L’edificio originale venne ampliato dopo due eventi miracolosi, avvenuti rispettivamente il 4 marzo 1512 e il 3 agosto 1514, nei quali un bel quadro raffigurante la Madonna con il Bambino, pianse lacrime di sangue in presenza di alcuni notabili del luogo. Nel frattempo, con una bolla papale del 1561, Pio IV decretò il passaggio dei terreni e dei beni dell’abbazia di Morimondo all’Ospedale Maggiore di Milano, al fine di fornire mezzi e risorse al più importante ospedale del ducato, che dal 1456 operava sul territorio. La piccola cappelletta con la Vergine quattrocentesca, venne pian piano inglobata all’interno della nuova struttura del tempio, eretto a parrocchia da san Carlo Borromeo nel 1569 e riconsacrato nel 1573 dopo un accurato restauro. La parrocchia fu affidata ai monaci cistercensi di Morimondo, presenti già dal 1174 per donazione dell’imperatore Federico Barbarossa. Nel XVII secolo l’interno della chiesa subì un restauro radicale, che gli fece perdere la struttura originale in mattoni a vista, in favore di alcune decorazioni marmoree. Nel 1676 fu eretto il protiro d'ingresso della chiesa e furono realizzate le due piccole cappelle laterali, una delle quali ancora oggi ospita il quadro della Madonnina. I monaci persero la cura della parrocchia per un decreto dell’imperatore Giuseppe d’Asburgo, che assegnò definitivamente Fallavecchia ai sacerdoti diocesani di Milano nel 1769. A questo periodo vengono fatti risalire l'altare maggiore di marmo e gli altari laterali a stucco. Nel 1772 venne demolito il campanile, provvisto all’epoca di una piccola campana, e ricostruito ex novo sul luogo del precedente in poco meno di un anno. Il quadro mariano venne restaurato nel 1957 dall'ultimo parroco diocesano, che nel 1964 ricevette in dono dal beato papa Paolo VI quattro corone auree, fuse con l’oro di alcuni ex voto per grazia ricevuta: con esse la Vergine e il Bambino furono incoronati il 12 settembre dello stesso anno. Nel 1968 la parrocchia venne affidata agli Oblati di Maria Vergine, a cui successero a partire dal 1991 i Servi del Cuore Immacolato di Maria. Una volta tornata al clero diocesano, la chiesa di Fallavecchia venne completata nel suo restauro, compresa la piccola immagine di Maria, che ha da poco festeggiato il cinquecentesimo anniversario dal secondo miracolo.
Un sentito ringraziamento al parroco don Mauro per l'invito e alla popolazione locale per l'accoglienza.
Percorso 8 - Cascina Conca
Le campane di Gravellona Toce (VB) Chiesa Parrocchiale di San Pietro
Gravellona Toce, Chiesa Parrocchiale di San Pietro
Diocesi di Novara
Concerto di 5 campane in Fa#3
Fuse da: ??
Sistema: Ambrosiano
Distesa a 5 campane per la Santa Messa Festiva delle ore 18 nella XVI Domenica di T.O. (Ore 17.30)
Ed ecco le campane di Gravellona Toce, località che abbastanza nota, forse perchè vi si interrompe l'autostrada A26, questo campanile l'avevo già notato da piccolo e mi aveva sorpreso per la sua bellezza, pensavo che anche le campane non fossero da meno ed invece mi sono dovuto ricredere.. peccato! :-(
Con questo video vi do appuntamento a domenica prossima 4 ottobre per i prossimi video! :D
Campane di Vergeletto
Vergeletto, chiesa parrocchiale dell'Annunciazione.
Tre campane ambrosiane manuali:
Si3: Felice Bizzozero (Milano) 1859;
Do#4, Re#4: Roberto Mazzola 1967.
Distesa a tre campane.
Le campane dell'Abbazia di Chiaravalle, Milano - Distesa festiva
Milano, loc. Chiaravalle Milanese, Abbazia di Santa Maria e San Pietro
Concerto di 5 campane a corda in RE3
Giorgio Pruneri 1907
Distesa delle 4 campane minori per la S. Messa festiva
Il monastero fu edificato il 22 gennaio 1135 per espressa volontà di san Bernardo, come sorta di ringraziamento al santo, che fu invitato a rimanere a Milano come arcivescovo, per acclamazione popolare. San Bernardo, che passò per Milano di ritorno dal Concilio di Pisa del 1134, dovette rifiutare tale proposta e scelse un luogo sul quale sarebbe dovuto sorgere il primo insediamento cistercense nella regione lombarda; egli scelse la zona di Rovegnano, circa quattro chilometri fuori dalla città. Con l’aiuto e la benevolenza dei cittadini milanesi, l’abbazia poté ben presto consolidarsi, sia come guida spirituale della città che come monumento architettonico. Del primo abate non si ha notizia fino al 1138; vista l’assenza dell’abate per i primi quattro anni, farebbe intendere nel frattempo un periodo di completamento dell'edificio ecclesiale. Il primo abate di Chiaravalle fu tal Brunone, nominato in una bolla papale di Innocenzo II, che poneva l’abbazia del Cerreto sotto quella di Chiaravalle. Durante tutto il XIII secolo, cominciarono i lavori per la realizzazione del primo chiostro, situato a sud della chiesa. Nel XIV secolo vennero realizzati il tiburio e il refettorio, mentre nel 1412 venne costruita una piccola cappella, posizionata in corrispondenza del transetto meridionale e rimaneggiata nel XVII secolo per essere adibita a sacrestia. Nel 1442 l'abbazia venne affidata in commenda ai signori di Milano, salvo poi ritornare nelle mani dei cistercensi nel 1474. Durante il periodo di commenda, venne fusa una piccola campana e collocata nella celebre torre nolare della Ciribiciaccola, costruita dall'architetto Francesco Pecorari tra il 1329 e il 1340. La campana dal suono argentino, risulta essere la più antica montata a sistema ambrosiano, poiché fa sentire la sua voce ancora oggi come se fosse quel mattino del 1453, giorno nel quale fece udire i suoi primi rintocchi. La campana si chiama Bernarda, in onore del suo santo patrono. Nel 1490, gli artisti Bramante e Giovanni Antonio Amadeo iniziarono a costruire il celebre Chiostro Grande (demolito per far spazio alla ferrovia nel corso del XIX secolo) e il capitolo, un'opera alla quale ne seguirono molte altre di celebri artisti. Nel XVI secolo molti pittori e artisti lavorarono all'interno dell'abbazia; a questo periodo risalgono le opere di Bernardino Luini, mentre dal 1613 al 1616 i Fiammenghini ebbero l'incarico di decorare le pareti interne della chiesa, ricoperte di splendidi affreschi visibili ancora oggi. L'abbazia fu soppressa il 13 maggio 1798, come conseguenza di un regio decreto di Napoleone. Dopo due secoli di vita parrocchiale, l'ordine cistercense poté fare il suo ritorno a Chiaravalle nel 1952, grazie all’intervento del cardinale arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster. La facciata e il campanile, completati in epoca barocca, vennero rimaneggiati nel 1926 fino ad assumere l'odierna forma con mattoni a vista. Il campanile ospita un pregevole concerto di cinque bronzi, fusi dalla fonderia Pruneri di Grosio in sostituzione delle tre precedenti del Settecento. In cima alla ripida scala del transetto, si giunge in un piccolo pianerottolo, abbellito da uno dei primissimi capolavori assoluti di Bernardino Luini: la Madonna della buonanotte (1512). Accanto a quest'opera vengono citate le sculture del fiorentino Lorenzo Lotti, su disegni del celebre Raffaello Sanzio.
2009-02: Campane a distesa a Cilavegna
Frammento di suonata a tre campane a distesa a Cilavegna (PV).
Le campane della chiesa di San Fedele a Verceia (SO) - Glocken von Verceia (SO, I)
Concerto - Concerto di 5 campane ambrosiane, mi3, fa#3, sol#3, la3 e si3 - Giovedì 25 dicembre 2014 (S. Natale), h. 12.00, by