alla scoperta di Cagliari sotterranea Chiesa e cripta san Sepolcro
10 ottobre 2013
Cripta del San Sepolcro Cagliari
Del XIV SECOLO forse dei Templari
La Cripta della chiesa di S.Sepolcro - SPECIALE La Chiesa nella città
Riapre la cripta di San Sepolcro a Milano
Dopo un radicale restauro, è nuovamente accessibile la chiesa sotterranea legata alle memorie di Gerusalemme e della Terra Santa.
Cagliari sotterranea: Mauro Dadea racconta la scoperta della Cripta di San Sepolcro
La Chiesa di S. Sepolcro, situata nel cuore del quartiere di Marina, ha una storia affascinante, antica, che inizia con tutta probabilità nel XIV secolo e si lega secondo alcuni studiosi alla figura dei Cavalieri Templari. Di certo c'è che questo luogo già dal XIV secolo svolse la funzione di culto e dopo i Templari fu occupata dalla Confraternita del SS. Crocifisso, chiamata anche dell'Orazione o della Buona Morte. Quest'ordine religioso, istituito nel 1564, si occupava soprattutto di dare degna sepoltura agli emarginati.
Nel 1992, in occasione dei lavori di ristrutturazione della Chiesa, furono effettuati dei controlli accurati sul sottosuolo per risolvere un problema di umidità. Fu così che venne individuato un grande vano ricolmo di terra misto a ossa umane. E' noto infatti che prima dell'editto napoleonico di Saint Cloud del 1805 i corpi venissero seppelliti all'interno delle mura cittadine e dunque quelle ossa potrebbero essere i resti del vecchio cimitero del quartiere.
Con molta probabilità furono gli stessi confratelli del SS. Crocifisso ad occuparsi di quelle sepolture e pare che avessero addirittura fatto pervenire della terra santa dalle catacombe romane affinché i defunti potessero unirsi ai santi martiri per l'eternità.
Non è chiaro se quella cripta sia legata a uno o due cimiteri, ma di certo racconta un passato di solitudine e di emarginazione; racconta il gesto caritatevole di alcune persone, la loro premura nell'assicurare una tomba a poveri e sventurati uniti nella morte dallo stesso destino di miseria.
La cornice di questa storia è appunto la cripta funeraria: un vano in tre stanze al quale si accede attraverso una breve scalinata subito appena varcato l'ingresso della Chiesa. Gli spazi sono stati probabilmente ricavati nella roccia e la seopoltura avveniva tramite cumuli di terra stratificata.
Il vano principale è interamente dipinto di nero, con la tecnica della tempera a carbone, come se le pareti fossero rivestite da funesti tendaggi. Sulla volta a botte è raffigurata la morte, rappresentata in abito regale, che nella mano destra tiene una falce con su scritto Nemini parco (lugubre monito che significa non risparmio nessuno) e nell'altra una clessidra, simbolo del tempo che scorre.
Cripta San Sepolcro: Raffigurazione della morteA distanza di vent'anni Mauro Dadea, archeologo, ha voluto raccontarci il 17 gennaio del 1992, (VIDEO sopra) giorno in cui ha scoperto quasi per caso quello che lui stesso definisce il maggiore esempio di architettura funeraria barocca dell'intera Sardegna.
Passando per un pertugio, Dadea si ritrovò letteralmente a strisciare su un letto di migliaia di ossa umane, che ancora oggi vengono assegnate agli studenti come tesi di laurea, così da ricostruirne la storia. Sono proprio quegli scheletri a raccontare chi fossero le persone sepolte là dentro e di quali particolari patologie soffrissero; possono dire se in passato hanno percorso a lungo terreni sconnessi, come succede ai vagabondi, se in vita hanno svolto un' intensa attività fisica o se non l'hanno svolta affatto.
La Cripta di S.Sepolcro è aperta al pubblico tutti i giorni:
dalle10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 17.30
Recentemente nello stesso quartiere di Marina è stata rinvenuta un vano sotterraneo sotto le rovine della Chiesa di Santa Lucia (l'archeologa Stefania Dore è alla guida dei lavori), che ha attirato lo sguardo di curiosi e che presto avrà una sua storia e una sua memoria, proprio come le cavità che popolano il cuore della città.
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Regia e Montaggio: Marco Cadinu
Riprese: Bruno Cadinu e Marco Cadinu
Video intervista che mostra la rappresentazione e processione messa in atto dall'associazione Memoriae Milites per la chiesa di San Sepolcro a Cagliari con commenti e impressioni degli stessi organizzatori e attori.
| DAL MISTERO DELLA CRIPTA SOTTERRANEA DELLA CHIESA DEL SANTO SEPOLCRO |
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L'area della Marina era sicuramente abitata in età romana, di cui si trovano testimonianze architettoniche nell'area archeologica presso la chiesa di Sant'Eulalia, dove gli scavi condotti hanno portato alla luce una porzione di strada lastricata e, ai lati, resti di abitazioni. Nell'area sottostante la cinquecentesca chiesa di Sant'Agostino sono invece presenti resti di ambienti riferibili a un edificio termale.
Il quartiere è caratterizzato dalla presenza di numerosi edifici religiosi. Fra i più antichi si trova la chiesa di Sant'Eulalia, parrocchia collegiata, edificata nella seconda metà del XIV secolo in stile gotico - catalano, dedicata alla patrona di Barcellona.
Rilevante dal punto di vista artistico è la chiesa di Sant'Agostino, del XVI secolo, una delle poche testimonianze di architettura rinascimentale in Sardegna.
Degne di nota anche le altre chiese del quartiere: il Santo Sepolcro, Santa Rosalia, che conserva il corpo di San Salvatore da Horta, San Francesco di Paola, Sant'Antonio abate, la chiesa delle Monache Cappuccine, dedicata alla Vergine della Pietà e la Cappella dell'Asilo della Marina, già Oratorio della Vergine d'Itria, luogo legato al ricordo della venerabile suor Giuseppina Nicoli.
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Foto e filmato di Ignazio Carboni
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