Verona - Arche Scaligere e Chiesa di Santa Maria Antica
Verona - Le Arche Scaligere situate nel centro storico di Verona, sono un monumentale complesso funerario in stile gotico della famiglia degli Scaligeri, destinate a contenere le arche (o tombe) di alcuni illustri rappresentanti della casata, tra cui quella del più grande Signore di Verona, Cangrande, a cui Dante dedica il Paradiso: esse si trovano a fianco della chiesa di Santa Maria Antica, vicino alla Piazza dei Signori. Lo storico francese Georges Duby nel suo L'Europa del medioevo ha definito le arche «uno dei più insigni e significativi monumenti dell'arte gotica».
La Chiesa di Santa Maria Antica è una chiesa in stile romanico situata nel centro storico di Verona, a lato delle gotiche arche scaligere. La chiesa, del 1185, sorge sull'area di una chiesetta del VII secolo.
Della cappella longobarda del VII secolo, distrutta dal terremoto del 1117, rimane solo un frammento di pavimento a mosaico, con tessere bianche e nere. La chiesa attuale, consacrata dal patriarca d’Aquileia, fu la cappella privata degli Scaligeri, i quali costruirono a lato le Arche Scaligere, cioè il cimitero di famiglia. Verso il 1630 l'interno fu modificato in barocco, ma alla fine del XIX secolo la chiesa è stata restaurata ed ha ripreso l'aspetto originario.
Da Verona a Gerusalemme - I Templari a Verona
Ma nel periodo delle crociate, c’erano i Templari a Verona? E se sì cosa facevano? Dove erano? A queste e a tante altre domande cercheremo di rispondere nella dodicesima tappa del nostro percorso in compagnia di Pietro Amedeo esperto di Storia Templare, scoprendo anche i tesori nascosti nel reliquiario di Santa Maria del Paradiso.
Le Arche scaligere (Verona, Veneto, ITALIA)
Le arche scaligere, situate nel centro storico di Verona, sono un monumentale complesso funerario in stile gotico della famiglia degli Scaligeri, destinate a contenere le arche (o tombe) di alcuni illustri rappresentanti della casata, tra cui quella del più grande Signore di Verona, Cangrande, a cui Dante dedica il Paradiso: esse si trovano a fianco della chiesa di Santa Maria Antica, vicino alla Piazza dei Signori. Lo storico francese Georges Duby nel suo L'Europa del medioevo ha definito le arche «uno dei più insigni e significativi monumenti dell'arte gotica».
Sospeso tra cielo e terra: il Santuario della Madonna della Corona, una meraviglia tutta italiana
Il Santuario della Madonna della Corona è situato a Spiazzi, sul confine fra Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo in provincia di Verona, in un incavo scavato nel monte Baldo. Sospeso tra cielo e terra, a 774 metri sul livello del mare, è a strapiombo sulla valle dell’Adige. Meta di pellegrinaggio e luogo di silenzio e di meditazione, è l’ideale per chi cerca un momento di serenità interiore e al tempo stesso desidera godere dello spettacolo della natura.
Fonte video:
Barletta - Duomo di Santa Maria Maggiore
I testi sacri di santa Teresa, prendono forma nella chiesa della Kalsa
TELE ONE canale 19: Si è concluso a santa Teresa d’Avila alla Kalsa, parole e musica, un percorso mistico che ha toccato alcune chiese del centro storico di Palermo.
Le interviste di Massimo Brizzi tratte dal TG Medianews
Verona - Chiesa di San Lorenzo - videomix
Verona - Chiesa di San Lorenzo
I chiostri del Santuario della Quercia
Due meraviglie all'interno del santuario della Madonna della Quercia. I chiostri chiusi al pubblico.
Oggi in Sant'Eufemia l'ultimo abbraccio di Verona allo chef Giorgio Gioco
Oggi nella chiesa di Sant’Eufemia a Verona il capoluogo scaligero ha dato l’estremo, affettuoso saluto allo chef veronese Giorgio Gioco, Una vita legata al ristorante 12 Apostoli, che aveva dato il nome al premio letterario fondato dallo chef con Enzo Biagi, Indro Montanelli, Giulio Nascimbeni e Cesare Marchi nel 1968
Canto e discanto mariano: Chiese dei Santi Apostoli e San Lorenzo Martire - Verona
In occasione della giornata organizzata per ricordare i 14 secoli di arte campanaria nella città di Verona,i campanari della Scuola Campanaria Verona eseguono la suonata combinata in canto e discanto sui campanili delle chiese dei Santi Apostoli e di San Lorenzo Martire,distanti tra loro pocchi metri.
Chiesa Parrocchiale dei Santi Apostoli:
Concerto di 6 campane in Lab3
Pietro Partilora - Verona 1817
(Reb4 fuso 1818,Fa4 e Mib4 Ettore Cavadini - Verona 1929)
Chiesa di San Lorenzo Martire:
Concerto di 5 campane in Sib3
Antonio Selegari - Verona 1830
(Mib4 Pietro Partilora - Verona 1837,Fa4 Achille Cavadini - Verona 1898)
Dentro la chiesa si trovano altre 3 campane: una fusa da Pietro Selegari nel 1830 di nota Reb5,le altre fusa da Cavadini di nota Lab5 e Mi5.
Entrambi i campanili sono tornati a suonare manualmente negli ultimi anni grazie all'interessamento della Scuola Campanaria Verona.
2. Testimoni della Chiesa fiorentina dal Rinascimento all’età Moderna
Giovedì 12 novembre i delegati del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale visiteranno 30 siti in diversi punti della città di Firenze, individuati dalla diocesi che ospita il Convegno come espressione e testimonianza del proprio impegno spirituale, sociale e culturale.
L'incontro intitolato Testimoni della Chiesa fiorentina dal Rinascimento all’età Moderna (ambito Firenze e la sua Chiesa: storia e testimoni) si svolge nella Biblioteca “E. Levasti” del Convento di San Marco sui seguenti temi: Sant’Antonino Pierozzi, il Beato Angelico, Fra’ Girolamo Savonarola e Suor Domenica da Paradiso; San Filippo Neri; Santa Maria Maddalenade’ Pazzi; il Beato Ippolito Galantini.
Coordina il can. prof. Carlo Nardi (professore ordinario di patologia nella Facoltà Teologica dell'Italia Centrale).
» Per approfondire:
Abbazia di Santa Croce in Sassovivo (Foligno)
L'Abbazia di Santa Croce in Sassovivo è un'abbazia benedettina che sorge a circa 6 km da Foligno (PG), ad un'altitudine di 565 m s.l.m. alle pendici del monte Serrone. Dal punto di vista amministrativo è una frazione del comune di Foligno appartenente alla Circoscrizione n. 4 Flaminio - INA-Casa - Uppello. L'abbazia è fu fondata nella seconda metà del XI secolo riutilizando una preesistente residenza fortificata dei Monaldi. La Comunità Monastica creata dall'abate Mainardo, acquisì presto un vasto patrimonio ed ebbe l'appoggio del papato che, a partire dal 1138, la esentò dalla giurisdizione vescovile e dal pagamento delle tasse ai Comuni; all'inizio del '200, dipendevano da Sassovivo 92 monasteri, 41 chiese e 7 ospedali.
Nella seconda metà del '400 , passata ai Benedettini olivetani, l'abbazia cominciò a decadere e nel 1860 fu soppressa e demanializzata.
Ora è sede della Comunità Jesus Caritas del Padre Foucauld.
Dal cortile superiore si entra nella Chiesa ricostruita dopo il terremoto del 1832 ed è in fase di ultimazione di restauro per l'ultimo terremoto del 1997.
Dall'atrio che precede la chiesa, una porticina conduce al bellissimo chiostro romanico, opera del maestro romano Pietro de Maria (1229; il nome compare con quello dell'abate nell'iscrizione in versi leonini sul lato sud), composto di 128 colonnine binate o a spirale, sorreggenti 58 archi a pieno centro e una solenne trabeazione classica con marmi colorati e due liste di mosaici decorati.
Dal chiostro si può accedere all'interno del Monastero dove rimangono avanzi della decorazione pittorica tra cui, il refettorio, un Ultima Cena, datata 1595, i dormitori voltati sono di origine duecentesca.
Al cortile si accede per uno scalone seicentesco o per una scaletta interna dove si trova una Loggia detta Del Paradiso con frammenti di affreschi monocromi del primo Quattrocento. dell'ambito di Giovanni di Corraduccio.
Proseguendo si trova una loggia costruita nel 1442 utilizzando alcune strutture medievali per proteggere una Cripta del secolo XI, detta cappella del beato Alano, residuo di S. Maria del Vecchio (o della Valle), che fu il primo nucleo di Sassovivo. Poco distante vi è un'antica fonte, alcuni sentieri si inoltrano nella lecceta secolare di circa 7 ettari che si stende sotto il complesso.
Soave, incantevole gioiello medievale tra poggi ridenti e odorati colli.
La cittadina di Soave, strutturata come borgo medievale circondato dalle mura merlate scandite in ventiquattro torri che discendono dal Castello, si colloca a metà strada tra Verona, il Lago di Garda e Vicenza e a pochi Km da Padova e Venezia, città d'arte e di interesse commerciale, per businessman e turisti.
Al visitatore si presenta ancora oggi come un'intatta cittadina medioevale, suggestivo scenario fatto di torri e mura merlate che, quasi dipanandosi dall'imponente Castello, scendono a racchiudere il cuore più antico di Soave, il vecchio borgo con i suoi vicoli ombrosi ed suoi palazzi gotici.
Una fuga ondeggiante di fertili e verdi colline sembra volerla proteggere ed un piccolo fiume, il Tramigna, lambisce le sue mura.
Qui a Soave, la natura è disposta all'arte e la vite con il suo frutto ne esalta la magica bellezza.
Facile da visitare, Soave sembra entrare negli occhi in un solo colpo con una incomparabile prospettiva.
Al turista, comunque, offre una quantità di cose da vedere, testimonianze storiche ed artistiche bellezze piene di fascinose memorie, che sembrano ricreare un quadro vivente emerso dall'Alto Medioevo.
Soave, oltre al Castello, nel Suo centro storico offre numerosi altri monumenti come: il Palazzo dei Conti Sambonifacio del XIII sec., il Palazzo dei Conti Cavalli del 1411, il Palazzo di Giustizia ed il Palazzo del Capitano del 1375, il Palazzo Pullici del XV sec. Abitazione di Ippolito Nievo, il Palazzo dei Conti Moscardo del XVII sec., il Duomo di S.Lorenzo martire del 1303, le Chiese di S.Giorgio del XI sec., di Santa Maria di Monte Santo dei Padri Domenicani del 1443, di San Rocco del XV sec., di Sant'Antonio del 1667 ed il Santuario di Santa Maria della Bassanella del I sec.
L'Hotel Roxy Plaza, cat. 4 stelle, interamente rinnovato e inaugurato nel Maggio di quest'anno, è sito appena fuori le mura del Castello Scaligero, e comodo a tutti i servizi che offre il paese di Soave, uno dei pochi comuni italiani certificati come Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano.
Ambiente raffinato e confortevole, ideale per una clientela di lavoro che desidera un albergo riservato, ottimo per i turisti che possono visitare l'antico Castello Medievale, i monumenti dislocati nel centro storico e le cantine del Soave DOC, ottenuto dall'uva Garganega, frutto dell'ininterrotto tappeto verde che si estende come un verde mare intorno alla cinta muraria, vino noto in tutto il Mondo e considerato il CLASSICO VINO BIANCO D'ITALIA.
Le camere sono molto spaziose, con pavimento in parquet, elegantemente arredate e provviste dei migliori comfort compresi nel prezzo: telefono con linea diretta, aria climatizzata, minibar, nuove televisioni con programmi satellitari e Mediaset Premium, cassetta di sicurezza, bollitore con dotazione di the e caffè. I bagni, completamente rivestiti di marmo, dispongono di asciugacapelli, set cortesia e scalda salviette. Alcune camere offrono la vista sul Castello Medievale, principale attrazione del luogo.
Per maggiori informazioni:
Volti e storie dal Santuario di Santa Teresa del Bambin Gesù a Verona /1
Volti e storie dal Santuario di Santa Teresa del Bambin Gesù a Verona
Basilica di San Eustorgio: cappella Portinari
La chiesa nella città OGGI - Basilica Sant'Eustorgio: cappella Portinari
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Visitabile accedendo al Museo di Sant'Eustorgio, la Cappella Portinari deve il suo nome a Pigello Portinari (1421-1468), trasferitosi a Milano nel 1452 per assumere al direzione della filiale lombarda del Banco Mediceo. Intorno al 1462 avviò il progetto per la costruzione di una cappella intitolata a s. Pietro Martire, destinata a conservare la reliquia del capo del martire domenicano e a divenire luogo di sepoltura della famiglia.
La data di conclusione dei lavori è concordemente ritenuta il 1468, dal momento che, nell'ottobre di quell'anno, vi fu sepolto il committente. La struttura architettonica, a pianta centrale, derivata da modelli fiorentini, fu attribuita, per secoli ad architetti toscani. La critica più recente propende per un affidamento dell'incarico, sulla base di precise istanze della commitenza, finalizzate a sottolineare l'adesione al casato mediceo, ad una figura appartenente all'area lombarda.
Solamente a seguito della riscoperta degli affreschi (1868), avvenuta in concomitanza con i lavori di ripristino che coinvolsero l'intera basilica, e dei successivi interventi di restauro (1871-73), venne avanzato per la prima volta il nome di Vincenzo Foppa, suscitando un ampio dibattito tra gli studiosi che, nel corso del Novecento, ne hanno definitivamente accertato la paternità.
La cappella è contraddistinta da un sistema decorativo progettato unitariamente all'architettura.
Sul tamburo è modellata una danza angelica ad altorilievo in terracotta, composta da venti figure effigiate frontalmente, di tre quarti e di profilo. Il ciclo, allusivo alla raffigurazione del paradiso, manifesta rimandi alla plastica antica.
Negli spicchi della cupola sono dipinte scaglie policrome, colorate a fasce concentriche, secondo una scala cromatica simbolica, allusiva all'irradiarsi della luce divina. Nelle unghie, alternati alle otto finestre, sono rappresentati altrettanti busti di santi. Privi di attributi, sono stati identificati con gli Apostoli .
Nei pennacchi che raccordano il tiburio al vano quadrato della cappella sono inseriti quattro tondi con i Dottori della Chiesa (Gregorio Magno, Gerolamo, Ambrogio e Agostino). Al di sotto di essi, nei vertici inferiori dei pennacchi, sorretti da angeli dalle ali policrome, si trovano gli scudi a testa di cavallo che recavano lo stemma della famiglia Portinari. Sull'arcone di fronte all'ingresso è dipinta l' Annunciazione . Su quello in controfacciata è rappresentata l' Assunzione della Vergine .
Gli affreschi delle pareti laterali celebrano san Pietro da Verona in qualità di predicatore, esorcista, taumaturgo e martire. Nella parete sud, a sinistra della bifora, Il miracolo della nube . Nella stessa, a destra della finestra, il Miracolo della falsa Madonna . In questo episodio è stato individuato, nella figura posta alle spalle del santo, di profilo, il ritratto di Pigello Portinari, rappresentato anche nel Miracolo della nube. Nella parete nord, a sinistra della bifora, è dipinto il Miracolo del piede risanato . Accostato ad esso, alla destra della finestra, il Martirio di s. Pietro Martire .
Nella parete di fondo della scarsella si trova una tavola (sec. XV) che la critica ha variamente attribuito a Giovanni da Vaprio o a un maestro dell'ambito di Benedetto Bembo. L'opera ricorda l'episodio, leggendario, in cui il santo domenicano apparve al banchiere fiorentino, comandandogli di edificare la cappella.
Su iniziativa dei padri predicatori nel 1736 venne trasferita nell'abside della cappella l'arca contenente il corpo di s. Pietro Martire. Commissionata intorno al 1336, dai domenicani, grazie al contributo elargito da Azzone Visconti, e dallo zio vescovo, allo scultore Giovanni di Balduccio, formatosi nell'ambiente di Giovanni Pisano e Tino di Camaino. Il monumento venne ultimato in tre anni di lavoro. L'anno successivo vi fu traslato il corpo del santo. Nel corso dei restauri, avvenuti nell'ottavo decennio dell'Ottocento, venne spostato presso il centro della cappella, ove attualmente si vede.
L'arca è in marmo di Carrara, sorretta da otto pilastrini in marmo rosso di Verona; ad essi sono addossate otto statue, a due terzi del naturale, rappresentanti Virtù, ai cui piedi sono collocati animali simbolici. Sul sarcofago sono scolpiti otto rilievi con le storie di s. Pietro Martire. Le scene sono intervallate da otto statuine.
Al di sopra di esse, in corrispondenza della base del coperchio a tronco di piramide, si elevano otto sculture simboleggianti i cori angelici. Sugli spioventi dello stesso, sono scolpite varie figure. Al di sopra del coperchio, è posto un finimento, a forma di tabernacolo cuspidato, entro il quale sono scolpite le statue a tutto tondo di Maria assisa, s. Domenico e s. Pietro Martire ; sulla cimasa si trova il Salvatore con due serafini.
(da
Campane chiesa Gesù Divino Lavoratore di Verona
Allegrezza per l'Ave Maria serale con tema natalizio.
Itinerario da San Rocco di Camogli alla Chiesa di San Nicolò di Capodimonte
Abbiamo raggiunto San Rocco di Camogli, una frazione dove vivono poco più di 200 abitanti, siamo nel Golfo Paradiso, a circa 200 metri sul livello del mare.
Da qui la vista spazia sul Golfo Paradiso, sulla città di Genova e sulla costa.
Le città principali del comprensorio, Recco e Camogli, sono famose la prima per la focaccia al formaggio, la pallanuoto e i fuochi d'artificio mentre la seconda per le acciughe, i velieri e le case colorate che si affacciano sul mare.
Il nucleo del Borgo di San Rocco si estende intorno alla omonima chiesa, da qui partono due sentieri, uno congiunge con Camogli, l'altro porta alla Chiesa di San Nicolò di Capodimonte e, proseguendo, fino a piccolo borgo di Porto Pidocchio e oltre fino alla scogliera di Punta Chiappa.
A San Rocco il 16 agosto si svolge il Premio fedeltà del cane, in concomitanza con le celebrazioni patronali della frazione. Ogni anno vengono premiati i cani che si sono distinti per la loro fedeltà verso il padrone o per atti eroici in situazioni pericolose.
La Chiesa parrocchiale di San Rocco, con vista panoramica sul Golfo Paradiso fu edificata nel 1863 sul luogo di una preesistente cappella del XV secolo, già dedicata a san Rocco e conserva al suo interno un monumentale cornicione marmoreo di Bernardo Schiaffino che racchiude il dipinto Madonna della Salute di Carlo Dolci.
Il percorso si snoda principalmente all'interno di creuze (tipiche stradine mulattiere) che discendono verso il mare alternate a scalinate ed a tratti in mezzo al bosco. Vi consigliamo di utilizzare scarpe da tempo libero o da ginnastica.
Scendendo verso Punta Chiappa si arriva alla Chiesa di San Nicolò di Capodimonte del XII secolo. La chiesa romanica fu fondata, secondo la tradizione, nel XII secolo dai monaci di San Rufo nei pressi di una già presente cappella di San Romolo del 345. Abbandonata dal XV secolo per le frequenti incursioni dei pirati e trasformata in abitazione civile dopo l'editto napoleonico, fu nuovamente riaperta al culto religioso dal 1870. Tra le tracce di affreschi vi è la raffigurazione di una Madonna che protegge un'imbarcazione, la Stella Maris, ripresa nel mosaico di Punta Chiappa e oggetto di venerazione durante le omonime festività religiose.
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Gianni Morandi - Una vita che ti sogno
UNA VITA CHE TI SOGNO è disponibile in download e streaming qui:
Troupe:
Regia: Gianluca Calu Montesano
Dop: Stefano De Pieri
MDP: Shake Plastik Dreamer
Aiuto Regia: Thomas Goldschmidt
Produzione: Mario Nuzzo/Carlo Paramidani per Noura Film
Casting Director: Luca Confortini
Trucco/Capelli: Lucia Giacomin
Assistente di Produzione: Davide Orlando
Edit / Montaggio: Simone Varano
Color Correction: Marco Polito
Service: Plastik Dreamer - Movie Chrome - Backstage PA
Locations: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Union Club - Milano, YAM112003, InsideOut Milano di Luciano Botta
Attori:
Davide Cenci - Ragazzo 18 anni
Eleonora Haerens - Ragazza 18 anni
Luca Confortini - Padre
Micol Donghi - Ragazza Laureanda
Antonella Grecchi - Donna Imprenditrice
Saverio Buono - Uomo sportivo
Adriano Freri - Uomo Artista
Ashley Scoup Cancian - ragazzo fiori
Special Thanks:
Lorena Castiglioni
Matilde Dondena
Daniele Giulietti
Davide Grigoli
Luciano ed Elisa
Michele Garofali - Plastik Dreamer
Grande Concerto di Natale nella Basilica di S.Giovanni in Laterano
Il Coro della Diocesi di Roma e l'Orchestra Fideles et Amati diretti dal M° Mons. Marco Frisina nel XXVIII Edizione del Grande Concerto di Natale nella Basilica Papale di San Giovanni in Laterano.
Programma:
Puer natus est nobis
Tu scendi dalle stelle
Adeste fideles
Joy to the world
Quando nascette Ninno (vers. sinf.)
O little town of Bethlehem
O magnum Mysterium
White Christmas
Marcia dei tre Re
The first Nowell
Pues el amor
In cordis iubilo
Magnificat anima mea
Tante schiere d'angeli
You'll never walk alone
Stille nacht
Solisti:
Paola Cecchi, Mariangela Topa, Rossella Mirabelli, Barbara Leo.
Gianni Proietti, Fabrizio Flamini , Danilo Defant, Andrea Sconosciuto.
corodiocesidiroma.com
marcofrisina.com