La Fontana del Nettuno Napoli
Napoli - Torna a zampillare la restaurata Fontana del Carciofo -2- (24.05.15)
- Napoli – E’ tornata a zampillare la Fontana del Carciofo in piazza Trieste e Trento. A inaugurare la conclusione del restauro, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe.
Il restauro della fontana è stato realizzato nell'ambito del programma 'Monumentando' che si fonda sul finanziamento di privati per provvedere al restauro di 27 monumenti cittadini per complessivi 3 milioni e mezzo di euro.
La fontana del Carciofo è il primo monumento portato a termine grazie al programma avviato la scorsa primavera. “La sinergia tra istituzioni e mondo dell'imprenditoria - ha detto de Magistris - è il modo migliore per restituire alla città le sue bellezze e per metterla in sicurezza. C'è - ha aggiunto - un grande clima di orgoglio e partecipazione”.
La fontana deve il nome alla forma particolare dell'elemento floreale da cui sgorga l'acqua. Presente in piazza Trieste e Trento fin dagli anni Cinquanta, negli ultimi anni era stata danneggiata dagli agenti atmosferici e dall'inquinamento cittadino che avevano «annerito» la fascia basamentale e cambiato il colore della corolla. L'intervento ha riguardato anche gli spazi verdi esterni.
“Oggi - ha affermato il cardinale Sepe - si restituisce alla città un pezzo della sua storia, simbolo della nostra cultura. La collaborazione fra istituzioni e privati - ha concluso - non può che far bene a Napoli nella speranza che si possa contrastare il male che purtroppo esiste”.
All'inaugurazione, presente anche l'assessore alle Politiche urbane Carmine Piscopo che ha annunciato la conclusione del restauro della Colonna Spezzata per il 20 luglio e l'avvio, in estate, dei lavori per il recupero delle Fontane di piazza Mercato e dell'ingresso monumentale del Parco Virgiliano. (24.05.15)
Napoli - Restaurata la Fontana della Maruzza (08.01.16)
- Napoli - Una nuova opera d’arte restituita alla città di Napoli. Inaugurata la Fontana della Maruzza, restaurata grazie all’aiuto di privati ed aperta al pubblico nei pressi della chiesa di Porto Salvo.
L’importante opera, caratterizzata dal marmo bianco di Carrara nel quale è scolpita una lumaca, da cui il nome Maruzza, e dalla pietra lavica che ne compone la vasca, rappresenta uno dei quattro restauri finora conclusi nell’ambito del programma “Monumentando” promosso dall’Amministrazione comunale e che prevede l’intervento su 27 monumenti cittadini.
La fontana, risalente allo stesso anno di costruzione della Chiesa di Porto Salvo, ovvero al 1554, fu voluta dalla Corporazione dei Marinai, e venne in seguito innalzata all’inizio del Novecento seguendo l’andamento del livello stradale.
Fra i presenti il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a cui è spettato l’onore di dare ufficialmente nuova vita alla fontana che, da oggi, ritorna al suo antico splendore. (08.01.16)
Napoli - Ripulita e di nuovo vandalizzata la Fontana di Monteoliveto (03.02.15)
- Napoli – A pochi giorni dalla ripulitura, da parte di volontari, azione che aveva creato non poche polemiche, l'inciviltà torna a mettere a segno un punto e compaiono già le prime scritte ad imbrattare la storica Fontana di Monteoliveto. Nella serata di domenica 1 febbraio già erano evidenti nuove scritte, appena realizzate con pennarello.
“Questa volta – spiega Francesco Emilio Borrelli della ‘Radiazza’ - sono apparse delle scritte con delle iniziali ‘MH’ e ‘nnt’. Purtroppo nonostante le minacce di denunciare i volontari dell'associazione ‘Sii turista della tua città’ avevano ripulito il monumento a spese proprie nei giorni scorsi la soprintendenza e le istituzioni locali poco sembrano essersi interessate a tutelarlo concretamente. La Soprintendenza in particolare è secondo noi è dedita soprattutto nell'approvare costose opere di restauro del patrimonio pubblico cittadino che poi non viene difeso nella quotidianità da vandali e incivili”.
“A noi – prosegue Borrelli – sembra che oramai in città si è creato un circuito vizioso per cui si realizzano in modo sistematico degli interventi di restauro estremamente onerosi per il pubblico ma poi non si prevede nessuna forma di difesa degli stessi monumenti. E' noto infatti che la Soprintendenza napoletana è da sempre ostile alle cancellate protettive ma allo stesso tempo non riesce a garantirne che non venga vandalizzato il patrimonio monumentale napoletano. Per quanto ci riguarda, noi siamo dalla parte dei volontari che puliscono i monumenti e che in questi giorni hanno subito delle sorte di intimidazioni con minacce di denunce da parte della Soprintendenza che però non è stata allo stesso modo solerte secondo noi nel difendere i monumenti cittadini. A pensar male sembra quasi che vandali e restauratori super pagati siano due facce della stessa medaglia. Entrambi hanno grandi benefici dalla devastazione dei monumenti napoletani”.
Dicevamo che l’azione di pulizia, risalente allo scorso 24 gennaio, aveva creato polemiche: c'è chi sottolineava che la riqualificazione della fontana era già prevista nell'ambito di un progetto del Comune che prevede la ricerca di sponsor privati per il restyling di 27 monumenti cittadini. Pertanto, ad avviso dei detrattori, c’era il rischio che quell’azione avesse causato danni al monumento, ritenendo che i giovani avrebbero dovuto ottenere i permessi dagli enti preposti per questo tipo di azione e allertando, per questo, la Sovrintendenza. I giovani, su Facebook, hanno però assicurato di essere stati supportati, in una pulizia certamente delicata, da professionisti del restauro, che li hanno indirizzati su tecniche non invasive. (03.02.15)
Napoli - Il Bar Gambrinus adotta l'aiuola della fontana del carciofo (06.07.12)
- Napoli - Il Bar Gambrinus adotta l'aiuola della fontana del carciofo. Lo storico Bar Gambrinus adotta l'aiuola della fontana del carciofo e in accordo con il Comune di Napoli la riporta all'antico splendore. Il progetto di recupero degli spazi verdi, lanciato dal Comune di Napoli come 'adotta' uno spazio verde, ha visto già 47 richieste di assegnazione, da parte di associazioni di cittadini o di strutture storiche in città. Dopo la prima area di piazza Vanvitelli, sono 22 le assegnazioni già fatte che oltre al Molosiglio presentato alcune settimane fa e alla fontana di Piazza Trieste e Trento, vedrà anche il prossimo recupero delle aree verdi di Mergellina vicino agli Chalet, del parco giochi al Casale a Posillipo, dei giardini di Piazza Medaglie d'Oro e di piazza Bernini.
In Piazza Trieste e Trento alla consegna della Fontana del Carciofo hanno partecipato il vicesindaco, Tommaso Sodano, il Presidente della I Municipalità Fabio Chiosi, i titolari del Gambrinus, Antonio ed Arturo Sergio e il presidente della commissione consiliare Ambiente, Carmine Attanasio e il Prefetto di Napoli, Andrea Di Martino. (06.07.12)
La morte du ciucce
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La morte du ciucce · Leone Di Lernia
Motorlover
℗ 1977 Carosello Records
Released on: 1993-11-01
Auto-generated by YouTube.
La Fontana del Carciofo di Napoli restaurata 22/4/2015
Sgorga acqua dalla luminosa e restaurata Fontana del Carciofo di piazza Trieste e Trento a Napoli. (video di F.E. Borrelli)
Le bellezze di Napoli:Mergellina e Borgo Marinari
Mergellina
(in napoletano Margellìna) è una zona della città di Napoli, nel quartiere Chiaia. Si trova in riva al mare, ai piedi della collina di Posillipo. Il suo stesso nome è legato alla posizione sul Golfo: deriva infatti dal termine mergoglino (uccello acquatico). Celebrata nei secoli per la sua bellezza da pittori e poeti, la zona è stata completamente modificata dalle colmate che hanno avanzato la linea costiera, nella seconda metà del XIX secolo.Dal porticciolo di Mergellina (un tempo di pescatori, oggi turistico) partono quotidianamente gli aliscafi per le isole del golfo.
Mergellina è caratterizzata anche dalle rampe, sistemate dal viceré Medina de Las Torres nel 1643, che salgono dal limite nord di piazza Sannazaro e prendono il nome dalla chiesa di Sant'Antonio a Posillipo, situata sulla loro sommità. Altri monumenti sono l'antica Fontana del Leone, lungo via Sannazaro, l'ottocentesca Fontana della Sirena e la chiesa di Santa Maria del Parto, fondata (su un podere avuto in dono da Federico d'Aragona) dal poeta Jacopo Sannazaro, ivi sepolto.
Il Borgo Marinari
E' ubicato sull'Isolotto di Megaride, a ridosso del Castel dell'Ovo. Esso è collegato tramite un ponte alla terraferma ed è ricompreso nel Borgo Santa Lucia, nel quartiere San Ferdinando .Ospita un porticciolo turistico dove sono ormeggiati motoscafi, yacht e barche a vela.Il borgo oggi consta di poche abitazioni. I palazzi, tutti a due piani, sono sei ed al centro c'è una piazzetta.
Fontana a doppia vasca con bocche di leone orientale
Fontana del nettuno- piazza del popolo ( roma )
In seguito alla trasformazione urbanistica di piazza del Popolo, progettata dall’architetto Giuseppe Valadier (1762-1839) per dare nuovo assetto al principale accesso alla città per chi proveniva dal nord, insieme alla fontana dei Leoni collocata al centro della piazza stessa, furono costruite le due fontane poste lungo i grandi emicicli laterali.
Autore: Giuseppe Valadier, Giovanni Ceccarini
Datazione: 1814-1823
Materiali: marmo, travertino
Alimentazione originaria: acquedotto Vergine
La fontana del Nettuno, costruita nell’emiciclo sinistro, fu ultimata nel 1823. Collocata esattamente di fronte a quella della Dea Roma nell’emiciclo opposto, essa si compone di un’ampia vasca di travertino di forma semicircolare sopra la quale una grande valva di conchiglia, anch’essa di travertino, raccoglie l’acqua riversata da una piccola tazza posta poco più in alto.
La fontana è ornata da un imponente gruppo scultoreo disegnato da Giuseppe Valadier e scolpito da Giovanni Ceccarini (c. 1790-1861), nel quale l’elemento principale è rappresentato da una statua raffigurante Nettuno con il tridente nella mano destra, ai piedi della quale trovano posto due statue di tritoni appoggiati a delfini.
Nel progetto originario del Valadier alla base dei due emicicli erano previsti anche due piccoli laghi a livello del terreno che non furono mai realizzati.
Un importante restauro di tutto il complesso monumentale ed artistico della piazza è stato realizzato nel 1997-1998.
La fontana del Nettuno in Piazza Plebiscito a Napoli - Proposta
Restituita alla città la Fontana del Belvedere di Capodimonte grazie a Ferrarelle SPA
Fontana dei 4 leoni dopo il restauro ( roma )
S.O.S. Fontane Storiche di Napoli, appello al Ministro Franceschini
All’attenzione del Ministro dei Beni Culturali Onorevole Dario Franceschini
Oggetto: S.O.S. Fontane Storiche di Napoli
Gentilissimo Ministro ci rivolgiamo disperati alle Vostre competenze Istituzionali, nella speranza di promuovere un intervento concreto del Suo Ufficio, in grado di porre termine o perlomeno limitare lo scempio che umilia, offende e danneggia alcune delle fontane storiche più belle di Napoli. Le più massacrate, accomunate dal fenomeno urbano da noi definito “ il V.I.D.” : Vandalismo, inciviltà e Degrado, andrebbero, per come sono aggredite da tale fenomeno, rimosse e riposizionate in luoghi più sorvegliati, magari recintati e aperti al pubblico in orari diurni. Neanche la fontana di Monteoliveto, allocata sotto una caserma dei carabinieri riesce a sfuggire alla barbarie dei vandali. Fontane che sono parte di un patrimonio architettonico da tutelare, fondamentale per il rilancio culturale e turistico della città
Le fontane di piazza Mercato
Le settecentesche fontane-obelischi del Securo detto “Seguro” sono le più vandalizzate. Nel giugno 2007 furono addirittura decapitate 2 delle sfingi. Create da Francesco Sicuro, architetto e incisore, nato a Messina nel 1746 e morto a Napoli nel 1826, sono state restaurate ad aprile, ma gia contano diverse aggressioni vandaliche, nonostante siano sotto sorveglianza di una telecamera. L’ultima è avvenuta una decina di giorni fa : imbrattate con vernice rossa.
Fontana di Monteoliveto
La fontana, barocca, fu fatta costruire dal viceré Don Pietro Antonio d'Aragona, per celebrare il sovrano di Spagna Carlo II. I lavori iniziarono nel 1669 e si protrassero per alcuni anni, vedendo l'alternarsi di diversi scultori e molti ripensamenti sulle modalità di raffigurazione del sovrano. È costruita su una vasca polilobata a tre bracci, su cui si erge un piedistallo con tre leoni e tre aquile, con gli stemmi del re, del Vicerè e della città di Napoli. Al centro, un obelisco piramidale termina con una base triangolare, su cui poggia la statua in bronzo del re (eseguita da Francesco D'Angelo su disegno del Fanzago). Da anni è diventata luogo di ritrovo per i giovanissimi “alcolizzati on the road” della Movida. E da queste parti la movida è manifestazione di routine giornaliera.
La fontana dei Leoni
Realizzata nel 1788 da Francesco Securo, si trova nei giardini del Molosiglio , ridotta a discarica. Nel 1938, in occasione della sistemazione della zona dopo l'apertura della Galleria della Vittoria che unisce Via Acton a Piazza della Vittoria, e della visita di Hitler a Napoli, la fontana venne prelevata da Poggioreale e posta nei giardini del Molosiglio. È costituita da una vasca in pietra semiellittica e da un blocco in pietra lavica ai cui lati si trovano due leoni in marmo; al centro si eleva l'obelisco in pietra nera. Recentemente oggetto di studio, i tecnici sono giunti alla conclusione che l'originale monumento fosse di dimensioni maggiori. Al momento è ridotta a discarica.
Alleghiamo documentazione fotografica – evitando il video troppo impressionante
Cordialmente, Antonio Alfano, presidente associazione culturale No Comment
Napoli 16 – ottobre 2016
Fontana del Nettuno in piazza della Signoria
Buongiorno. Fontana del Nettuno ????, dopo anni è tornata a sprizzare acqua.
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Rome Italy
00:00 Campidoglio
03:48 Largo di Torre Argentina
06:13 Castel Sant'Angelo Ponte Vittorio Emanuele II
10 28 Castel Sant'Angelo Ponte Sant'Angelo
14:33 Panerama Castel Sant'Angelo Tiber Basilica di San Pietro
16:31 View of the Basilica di San Pietro
20:16 Piazza San Pietro
28:07 Piazza Mattei Fontana delle Tartarughe
31:05 Palazzo Mattei
35:28 View of Teatro Marcello and Piazza D'Aracoeli
40:42 View of Ponte Sant'Angelo and Basilica di San Pietro
41:54 Corso Vittorio Emanuele II Piazza di San Pantaleo
50:05 Corso Vittorio Emanuele II Largo di Torre Argentina
01:07:18 Piazza D'Aracoeli
01:10:16 Piazza della Madonna di Loreto Foro Traiano
01:13:17 Foro Traiano
01:17:52 Foro Romano
01:19:49 Teatro Marcello
01:21:35 Via del Corso Piazza Colonna Galleria Alberto Sordi
Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Superquark 18/07/2018
LA PUNTATA INTEGRALE SU RAIPLAY
TUTTE LE PUNTATE - Con Alberto Angela andiamo a curiosare nei depositi e nelle soffitte del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, scoprendo così una infinità di capolavori, un vero e proprio tesoro nascosto. Migliaia di reperti, oggetti di uso quotidiano, ma anche statue, bronzi e affreschi, provenienti da Pompei e da tutto il territorio colpito dalla tremenda eruzione del 79 d.C.
Via delle 4 fontane ( roma )
Via Quattro Fontane-via A.Depretis) è caratterizzato dalla presenza, ai quattro angoli, di Quattro Fontane, che danno il nome all'incrocio . Terminato nel 1587 il restauro ed il ripristino dell’antico Acquedotto alessandrino, chiamato da allora “Acqua Felice” dal nome del papa Sisto V, al secolo Felice Peretti, sotto il cui pontificato venne terminata l’opera, come era stato fatto in precedenza per l’Aqua Virgo, furono iniziati i lavori per una ramificazione sotterranea secondaria del condotto, in modo da assicurare l’approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale, allora scarsamente serviti, e venne di conseguenza progettata anche l’edificazione di un certo numero di fontane. Dopo la Fontana del Mosè e contemporaneamente a quella posta davanti al palazzo del Quirinale, Sisto V volle che l'incrocio tra quelle due importanti arterie avesse un degno ornamento. Inizialmente gli vennero proposte quattro statue sacre, ma il pontefice era talmente entusiasta del “suo” acquedotto che preferì una fontana. Il progetto (il cui autore ci è ignoto) sviluppò invece una fontana per ogni angolo del quadrivio, anche per non intralciare il traffico urbano.
Sisto V aveva però speso talmente tanto per la realizzazione dell’acquedotto e per la Fontana del Mosè che per questa nuova opera ricorse ad un espediente che in futuro riscosse un certo favore: affidarsi alla munificenza dei privati, in modo che le fontane fossero “semipubbliche”. Del resto dell'acqua fornita dall'acquedotto sistino fino a Monte Cavallo non godevano solo i proprietari del Quirinale, ma anche i proprietari dei terreni che insistevano in prossimità del percorso dell'acquedotto. Sicché Muzio Mattei, che già qualche anno prima aveva insistito ed ottenuto che si costruisse la Fontana delle Tartarughe davanti al suo palazzo di Sant'Angelo, e che possedeva, in corrispondenza dell’incrocio, terreni che la via oggi delle Quattro Fontane aveva ben valorizzato pur tagliandoli in due, offrì il suo finanziamento per la costruzione di due delle quattro fontane[1]. Le altre due vennero finanziate da un monsignor Grimani, e da un Giacomo Gridenzoni (o Gridenzani) cremonese, che avevano proprietà sull’incrocio[2].
Le quattro opere in travertino (ma in realtà è più corretto parlare di una sola opera suddivisa in quattro parti) furono realizzate tra il 1588 e il 1593, sfruttando delle nicchie rettangolari di diversa dimensione, appositamente ricavate negli angoli dei palazzi. I soggetti, tutti diversi, sono però raggruppati a coppie analoghe: due figure maschili barbute, allegorie del Tevere e dell'Arno, che fronteggiano rispettivamente due femminili, che rappresentano Diana e Giunone. Le prime due simboleggiano Roma e Firenze, mentre quelle di Diana e Giunone sono simbolo rispettivamente di Fedeltà e Fortezza. Tutte le figure sono sdraiate su un fianco, con l’acqua che si riversa in piccole vasche semicircolari. Tevere e Giunone hanno un ricco sfondo decorato (nel primo gruppo è ovviamente presente la lupa), mentre quello dell’Arno è molto più piccolo, con un semplice rilievo di vegetazione da cui spunta un leone, e Diana non ne possiede affatto, ma è fornita di alcuni elementi caratteristici delle insegne di papa Sisto V (la stella e la testa di leone scolpiti sulla vasca e il trimonzio su cui la figura poggia il gomito).
Il disegno delle fontane del Tevere, dell'Arno e di Giunone è forse di Domenico Fontana (ma esistono diversi dubbi sull’attribuzione), che aveva progettato la via. La quarta, quella di Diana che volge le spalle a nord, è attribuita a Pietro da Cortona. Le realizzazioni sono state affidate a scultori sconosciuti, ma sicuramente di scarso valore artistico, considerata la mediocrità dei risultati.
L'incrocio sul quale insistono le fontane è oggi il punto di raccordo di tre rioni diversi: Monti, Trevi e Castro Pretorio.
Nell'estate 2009, la fontana rappresentante il Tevere è stata danneggiata; il ritrovamento del frammento mancante ha tuttavia permesso l'avvio dei lavori di restauro.
Giovanna Epis, 10 x 1200 mt. aspettando Napoli e la Maratona di Rotterdam. Milano, 17 febbraio 2019
Milano, Centro Sportivo XXV Aprile, 17 febbraio 2019.
Ottimo lavoro degli Atleti di Giorgio Rondelli con in testa Giovanna Epis che ripete i 1200 mt dieci volte magistralmente aiutata da Dario Rognoni. La stessa distanza per 8 volte per Carlotta Missaglia, Dameno, Toschi, Fetter, Brambilla, Favaro, Costanza, Daniele, Luca e Alessandro. Nicole Reina esegue 10 x 800 mt inserendosi nelle prove di Giovanna. 15 X 400 MT su prato per Zahir, Giovinazza ed Aymen
Napoli - Piazza Garibaldi come sarà
- Napoli - Piazza Garibaldi come sarà. Alla presenza del Sindaco Rosa Iervolino Russo e del Vice Sindaco Assessore alle Infrastrutture Sabatino Santangelo, si è concluso con l'atto di cessione volontaria il procedimento espropriativo in virtù del quale il Comune di Napoli è divenuto proprietario di Piazza Garibaldi, fino ad oggi delle Ferrovie dello Stato. Il documento conclusivo è stato sottoscritto dai rappresentanti della Società Metropolitana S.p.A., quale Concessionaria del Comune di Napoli e della Società FS Sistemi Urbani.
Il trasferimento è avvenuto in occasione dei lavori di recupero della Piazza e di realizzazione della stazione della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, posta in sottosuolo a meno 40 metri rispetto al livello stradale.
La prima stazione ferroviaria della Città era collocata in una posizione molto più avanzata rispetto a quella attuale e occupava quindi la quasi totalità dell'odierna Piazza Garibaldi; fu progettata da Enrico Alvino e realizzata alla fine dell'800. Negli anni 20 furono però eliminati i cancelli laterali che chiudevano i piazzali ad est e ad ovest dell'antica stazione e in quell'occasione fu pure tolta dal centro della Piazza la Fontana della Sirena, opera di Francesco Ierace, che oggi è posta a Piazza Sannazzaro; in luogo della Fontana fu collocata la statua di Garibaldi. Tra il 1923 e il 1926 furono sottoscritte più convenzioni tra il Comune di Napoli e le Ferrovie dello Stato con affidamento in uso al Comune di Napoli di tutti gli spazi determinatisi a seguito dell'abbattimento dei cancelli di chiusura dei laterali.
Nel 1954 le Ferrovie dello Stato decisero l'ammodernamento delle stazioni delle più importanti città italiane e si stabilì quindi di demolire il vecchio edificio della stazione, demolizione aspramente criticata poiché da molti la struttura architettonica dell'antica stazione era apprezzata. Con quell'abbattimento e il conseguente arretramento della nuova stazione si determinò l'odierna configurazione di Piazza Garibaldi.
L'attuale stazione, oggi in corso di restauro, è considerata opera di grande rilievo architettonico, sia per il tetto a piramide che per i pilastri così detti ad albero; fu inaugurata nel 1960 e il progetto fu curato da illustri architetti quali Pierluigi Nervi, Carlo Cocchia, Massimo Bottoglini, Bruno Zevi, Giulio De Luca, Luigi Piccinato e Giuseppe Vaccaro.
Allorchè le Ferrovie dello Stato vennero autorizzate a realizzare la nuova grande stazione fu anche stabilito che al Comune sarebbe stata trasferita la Piazza, con un vincolo di destinazione d'uso e ad un prezzo da convenirsi.
A distanza di circa 80 anni si è finalmente realizzato l'antico proposito e il Comune di Napoli, pagando un'indennità di espropriazione di € 6.590.000,00 (fissata dall'Agenzia del Territorio) è finalmente divenuto proprietario di una delle più grandi e significative Piazze della Città.
L'intera Piazza Garibaldi, per la parte oggi acquistata e per quella già in proprietà del Comune di Napoli, è pari a circa tre ettari e mezzo ed è oggi in pieno restyling, con l'obiettivo di riqualificare l'area attraverso la valorizzazione di un nevralgico nodo d'interscambio che costituisce anche una delle porte principali della città.
Il progetto di rammodernamento e riqualificazione, che è stato affidato all'architetto francese Dominique Perrault, parte dalla Statua di Garibaldi e divide la Piazza in due grandi aree: nella prima si trova uno spazio aperto destinato a giardini, la Piazza della Stazione Centrale, gli accessi al parcheggio FS e alle linee metropolitane 1 e 2; il secondo spazio coperto, consente il traffico pedonale degli utenti provenienti o diretti alle diverse destinazioni servite dalle Ferrovie dello Stato, dalla Metropolitana e dalla Circumvesuviana. (18.10.11)