Pisa - I Lorena, Museo Nazionale di Palazzo Reale, Piazza Carrara e Teatro Rossi.
Storia di Pisa e i Lorena, Museo Nazionale di Palazzo Reale, Piazza Carrara (ex piazza San Nicola) e Teatro Rossi.
Il Museo nazionale di Palazzo Reale di Pisa si trova sul Lungarno Antonio Pacinotti 46.
Il Palazzo Reale fu costruito nel 1583 da Bernardo Buontalenti per Francesco I de' Medici, ed andava a sostituire - come dimora della Signoria a Pisa - il palazzo Medici sito presso la chiesa e il convento di San Matteo.
Il progetto inglobò alcune domus e torri medievali risalenti fino all'XI-XII secolo e in parte ancora visibili: quella dei conti Gaetani di Terriccio, Pomaya e d'Oriseo (la torre della Verga d'Oro e la torre del Cantone, quest'ultima ancora in parte scorgibile su un fianco) e venne rimaneggiato più volte, durante il XVII e il XIX secolo.
Sulla sinistra del palazzo si possono vedere in un vicolo gli arconi a tutto sesto di un edificio medievale, ormai ribassati per via dell'interramento dovuto all'alzarsi del piano di calpestio. Dall'interno del cortile si può vedere una torre antica meglio identificabile, con un portale ad arco in verrucano, due finestrelle con architrave pentagonale e una monofora più in alto. Al piano terra del cortile si vedono anche i resti di un loggiato, con due colonne con capitelli istoriati, in parte abrasi.
La corte medicea vi si riuniva soprattutto in inverno e furono suoi ospiti, tra gli altri, Galileo Galilei e Francesco Redi, che morì qui il 1º marzo 1697. Passato poi ai Lorena, prese il nome di Reale quando divenne residenza dei Savoia, dai quali passò poi allo Stato Italiano nel 1919.
Dal 1989 ospita il Museo nazionale, che conserva numerose testimonianze delle famiglie che vi hanno abitato, costituite da dipinti, ritratti, arredi, arazzi, armature.
Piazza Francesco Carrara (già San Nicola, dalla chiesa adiacente) è una grande piazza di Pisa, aperta sul Lungarno Pacinotti. Si tratta di una delle più antiche piazze pisane.Al centro della piazza si trova un monumento in marmo bianco dedicato a Ferdinando I de' Medici. Realizzata da Pietro Francavilla su disegno del Giambologna, la statua fu inizialmente posta a ridosso delle spallette di Lungarno, per essere poi spostata nella collocazione attuale in seguito ai lavori di riordinamento delle sponde nel 1872.In fondo alla piazza alcuni antichi palazzi cinquecenteschi, sedi di istituzioni: il collegio Ricci, il palazzo Mazzarosa, il teatro Ernesto Rossi, inoltre il settecentesco palazzo del Pellegrino, sede dell'Intendenza di Finanza. Sulla sinistra la parte absidale della chiesa di San Nicola, la cui facciata è sulla via Santa Maria.
Il Teatro Ernesto Rossi si affaccia su piazza Carrara a Pisa.Fu costruito nel 1770, in sostituzione dell'antico e angusto teatro della piazzetta di Banchi, che fu attivo fin dalla metà del Seicento. Nel 1798 passò di proprietà all'Accademia dei Costanti; proprio a questo periodo risale il progetto di rifacimento redatto da Alessandro Gherardesca e Antonio Niccolini. Il disegno non fu realizzato e quindi, nel 1822, passò alla costituita Accademia dei Ravvivati, per essere infine intitolato nel 1878 al grande attore livornese e commediografo Ernesto Rossi. Dopo un tentativo di demolizione all'inizio degli anni Trenta del Novecento, sventato dalla notifica di interesse storico-artistico della Soprintendenza all'Arte Medievale e Moderna di Pisa, fu venduto per fallimento alla Cassa di Risparmio di Pisa nel 1940, per poi essere alienato alla locale federazione del Fascismo nel 1942, e quindi diventare proprietà demaniale nel 1944; infine venne dato in affitto al Comune di Pisa.È stato un glorioso e rinomato palcoscenico, sia per la prosa che per la lirica e il ballo; ha ospitato importanti compagnie teatrali, tra cui quelle di: Gustavo Modena, Ernesto Rossi, Adelaide Ristori, Ermete Zacconi, Tommaso Salvini e Flavio Andò. Nella Lirica sono state numerose le rappresentazioni, specie nei primi anni del XX secolo e fino agli anni cinquanta.
Dal 27 settembre 2012 è stato riaperto con l'occupazione dello stabile portata da un gruppo di cittadini composto da studenti, artisti, precari della ricerca e dell'editoria e operatori dello spettacolo. Oggi continua a essere aperto e funzionante, con la programmazione di laboratori ed eventi a tema teatrale, musicale, culturale e politico, grazie al proseguimento dell'azione di occupazione e autogestione.
***** Pisa - MUSEO NAZIONALE DI SAN MATTEO
Il Museo nazionale di San Matteo è il più importante museo di pittura e scultura a Pisa, situato nella piazzetta di San Matteo in Soarta.
Situato nel convento medievale di San Matteo, si affaccia sull'Arno con un elegante prospetto in stile romanico pisano ed una facciata (dove si trova l'ingresso) classicheggiante. Possiede una serie completa di opere dei principali maestri pisani e più in generale toscani dal XII al XVII secolo, oltre a reperti archeologici e ceramici. Il numero e la rilevanza delle opere qui custodite fanno del San Matteo, sito forse meno noto di quanto meriterebbe, uno dei musei più importanti d'Europa in tema di arte medioevale. Straordinaria in particolare è la collezione di opere pittoriche del territorio pisano del XII e XIII secolo. Il valore di queste opere porta sempre più gli studi storico-artistici a riconoscere che quella pisana sia stata la maggior scuola pittorica italiana sino alle soglie del XIII secolo.
Il Museo Nazionale di San Matteo di Pisa raccoglie opere provenienti dai principali edifici ecclesiastici della città e del territorio. La collezione di scultura lapidea comprende opere dal primo Medioevo al Cinquecento, tra cui spiccano notevoli testimonianze del periodo “romanico” e i capolavori di Nicola e Giovanni Pisano, di Andrea e Nino Pisani, Francesco di Valdambrino, Donatello, Michelozzo e Andrea della Robbia. Ricchissima la collezione di pittura, che annovera oltre duecento dipinti dell’arte toscana tra il Cinquecento e il Settecento. La pinacoteca, una delle più notevoli al mondo per l'arte cristiana, conserva mirabili tavole di Giunta Pisano, Berlinghiero, Volterrano, Simone Martini, Lippo Memmi, Francesco Traini, Taddeo Gaddi, Spinello Aretino affiancate, per il Quattrocento, dalle opere eccelse di Masaccio, di Gentile da Fabriano, del Beato Angelico, di Benozzo Gozzoli e del Ghirlandaio. Il museo conserva anche importanti testimonianze di codici miniati (secoli XII-XIV), di scultura lignea del Trecento e del Quattrocento, di ceramiche medievali (oltre 600 rarissimi bacini ceramici di fattura islamica dei secoli X-XIII e maioliche arcaiche pisane dagli inizi del XIII secolo).
Pisa - Museo Nazionale di San Matteo
Il Museo nazionale di San Matteo è il più importante museo di pittura e scultura a Pisa, situato nella piazzetta di San Matteo in Soarta.
Situato nel convento medievale di San Matteo, si affaccia sull'Arno con un elegante prospetto in stile romanico pisano ed una facciata classicheggiante. Possiede una serie completa di opere dei principali maestri pisani e più in generale toscani dal XII al XVII secolo, oltre a reperti archeologici e ceramici. Il numero e la rilevanza delle opere qui custodite fanno del San Matteo, sito forse meno noto di quanto meriterebbe, uno dei musei più importanti d'Europa in tema di arte medioevale. Straordinaria in particolare è la collezione di opere pittoriche del territorio pisano del XII e XIII secolo. Il valore di queste opere porta sempre più gli studi storico-artistici a riconoscere che quella pisana sia stata la maggior scuola pittorica italiana sino alle soglie del XIII secolo.
Il monastero di San Matteo risale all'XI secolo e venne ampliato nel XIII secolo. L'articolazione delle sale si sviluppa attorno al chiostro quadrato, modificato nel Cinquecento con la costruzione del portico.
L'origine del museo risale alle collezioni raccolte dal canonico Sebastiano Zucchetti, che la donò all'Opera del Duomo di Pisa nel 1796. In seguito altri lasciti, donazioni e acquisti arricchirono il nucleo originario nel corso dell'Ottocento e nel 1893 fu ordinato (come Museo civico) nell'ex-convento di San Francesco, per trovare la collocazione attuale nel 1949.
Il riordino delle collezioni è tuttora in corso.
SCULTURE LIGNEE dal Museo Nazionale di San Matteo di PISA
I luoghi dell'arte e della cultura # 2 - Museo Nazionale di Villa Guinigi
Questa serie di video censiscono gli spazi museali e i luoghi culturali presenti nel centro storico di Lucca.
Il censimento comprende non solo gli spazi museali, ma anche quelli espositivi e congressuali che ospitano mostre temporanee o in tema ai congressi stessi e che contribuiscono, seppur fugacemente, a diffondere cultura, al di là della qualità dell’offerta.
Anche se con una fruizione culturale diversa, i luoghi di interesse storico e turistico, tra i quali le casermette, i castelli, le porte, gli stessi sotterranei delle mura urbane e i siti archeologici, fanno parte di un unicum storico-culturale che permette di definire l’intero centro storico “città-museo”.
Ogni spazio/luogo storico-culturale è strettamente collegato agli altri. Ogni spazio/luogo storico-culturale ne genera e/o ne richiama altri, perciò un corretto e approfondito censimento DEVE includere tutti quei luoghi che non solo custodisco le testimonianze storiche e artistiche del nostro passato rendendole accessibili, ma anche producono, divulgano, ospitano, seppur spesso brevemente, cultura in senso più ampio, a tutti i livelli, con diverse funzioni e scopi.
Sì pensi che nel nostro piccolissimo centro storico vi sono ben 67 luoghi di questo tipo:
14 spazi museali;
21 spazi espositivi, concertistici e congressuali;
05 siti di interesse storico/turistico;
05 siti archeologici;
06 centri di studio, archivi e biblioteche;
05 teatri e affini;
12 tra casermette, castelli, sotterranei delle Mura Urbane.
Tutto si può dire, quindi, ma di certo non che manchino gli spazi, il problema, semmai, è che la maggior parte di essi non è accessibile a chiunque ne faccia richiesta. L’uso di questi luoghi, infatti, è nella quasi totalità dei casi riservato a una ristretta cerchia di persone e gruppi in qualche modo collegati ai loro proprietari o a chi li gestisce (Comune, Provincia, Enti vari, Fondazioni, Curia, associazioni, attività commerciali, privati, ecc.). Alcuni, poi, sono a pagamento e il costo non è modesto, quindi le attività fuori dai circuiti mainstream sono escluse dal mercato dell’offerta culturale perché effettivamente impossibilitate a trovare luoghi adeguati in cui espletare le attività, ivi comprese le funzioni associative di base (come, ad esempio, avere una sede).
Altro fenomeno che non sfuggirà all’osservatore più accorto, è che alcuni di questi spazi sono così malmessi da risultare addirittura pericolosi, perciò non vi si dovrebbe nemmeno entrare, e tuttavia, occasionalmente, ospitano mostre ed altre attività sfuggendo “miracolosamente” a qualsiasi controllo. Lucca è storicamente terra di prodigi e santi protettori. Chi la abita lo sa bene.
Buona visione :)
Palazzo Reale- i tesori nascosti di Pisa
Visita al Museo nazionale di Capodimonte
Pisa - il periodo lorenese e il Granduca Pietro Leopoldo
Noto per aver abolito la tortura e la pena di morte in Toscana, Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena viene ricordato come un innovatore, figlio ribelle dell’ancien régime; governò il Granducato con una politica illuminata ed efficace tra il 1765 e il 1790.
Le fonti ci ricordano che dopo la morte nel 1737 di Gian Gastone, ultimo Granduca della famiglia de’ Medici, subentrò in Toscana la famiglia reale degli Asburgo Lorena che governò il territorio toscano fino all’annessione al Regno d’Italia, con l’unica esclusione del periodo napoleonico.
Pietro Leopoldo nasce nel castello di Schönbrunn di Vienna il 7 maggio del 1747 da Francesco Stefano, primo Granduca di casa Lorenese e da sua moglie Maria Teresa d’Austria; la coppia regnante ebbe sedici figli tra i quali, oltre a Pietro Leopoldo,la più nota Maria Antonietta divenuta nel 1774 regina di Francia, conosciuta per i suoi lussi ed eccessi a corte, alla quale sono stati dedicati romanzi, tragedie e film tra i quali “Marie Antoinette” della regista Sofia Coppola diventato un cult per costume e scenografie.
Prima di salire al trono imperiale con il nome di Leopoldo II, Pietro Leopoldo governò per 25 anni, anni segnati da grandi riforme in tutti i campi: riorganizzò l’amministrazione, emanò riforme tributarie e promosse opere di bonifica sopratutto nell’area paludosa della Maremma . Nella sua vita fu un importante mecenate, patrocinò artisti, opere architettoniche e urbanistiche.
Si interessò a tutti i suoi possedimenti e a differenza del padre, localizzò la sede ufficiale di governo a Palazzo Pitti ma per sei mesi l’anno, in inverno, si trasferiva insieme alla corte a Pisa, per il clima invernale più mite e per vivere con un’etichetta di corte meno pressante.
Proprio a Pisa in Palazzo Reale il 30 novembre 1786, firmò la legge di Riforma Criminale, detta anche Leopoldina, n. LIX nella quale è presente all’articolo 51 l’atto di Abolizione della Pena di morte con cui il Granduca rese la Toscana il primo paese al mondo ad abolire la tortura e la pena di morte, ponendosi all’avanguardia di molti Stati europei.
Nella Pisa odierna si possono ripercorrere i luoghi di Pietro Leopoldo, le modifiche a Pizza Carrara (ex Piazza San Nicola), la costruzione del Teatro Rossi, fino ad arrivare a Calci alla Certosa con la Foresteria Granducale.
Curò inoltre la sistemazione dei viali di San Rossore e il viale principale che da Pisa porta alle Cascine, facendovi apporre alle due estremità dell’ingresso del Parco, quattro statue di soggetto mitologico provenienti dal Giardino di Boboli, due delle quali ancora esistenti: le originali sono conservate al Museo Nazionale di San Matteo mentre le copie sono ancora visibili in loco.
Documentario Musei di Pisa - Prima puntata
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Pisa - Chiesa di San Sisto ed epigrafe araba - Spedizioni Pisane nel Mediterraneo 2/4
San Sisto era l'antico patrono di Pisa e veniva festeggiato il 6 agosto.
Questo giorno era ritenuto propizio per la città in quanto anniversario di importanti vittorie riportate dalla Repubblica.
Il 6 agosto 1284 però, Pisa perse 12.000 uomini nella battaglia della Meloria e da allora San Sisto non fu più festeggiato.
La chiesa fu consacrata nel 1133 ma era già utilizzata da tempo come sede dei più importanti atti notarili del Comune.
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Paesaggi sonori 3D di Luigi Agostini per l'iniziativa Musei in Musica del 20 Novembre 2010 al Museo Nazionale di Palazzo Reale a Pisa; ispirati a temi risorgimentali e masterizzati in 3D-EST con X-spat boX2, sono stati riprodotti con vari X-spat player da SD card.
TWN 134 - Ed. del 25/03/2011 - Museo Nazionale del Risorgimento
Edizione del 25/03/2011 dedicata alla riapertura del Museo Nazionale del Risorgimento di piazza Carlo Alberto.
Pisa - i Lungarni
I lungarni pisani sono ampie strade che da una parte costeggiano antichi palazzi e dall'altra le cosiddette spallette, muri in pietra e mattoni che costituiscono la parte più elevata degli argini del fiume.
La grande ampiezza dei Lungarni dà un aspetto signorile e di largo respiro al centro storico, specie al tramonto.
La sera i lampioni posti sulle spallette dell'Arno si specchiano nel fiume, creando un'atmosfera magica.
I lungarni pisani sono stati molto amati da numerosi scrittori italiani ed europei dell'Ottocento per la bellissima scenografia urbana descritta dalla lunga curva del fiume. Gli italiani li descrivevano “pieni di carrozze e pedoni, vi si sentono parlare dieci o venti lingue, vi brilla un sole bellissimo tra le dorature dei caffè, nelle botteghe piene di galanterie e nelle invetriate dei palazzi e delle case, tutte di bella architettura” (Giacomo Leopardi). I francesi trovavano “i lungarni rivestiti di pietra somiglianti a Parigi”; basta accennare alla descrizione con cui si apre il settimo capitolo di Chavornay, uno tra i primi “best seller” europei, dello scrittore e viaggiatore Charles Didier, pubblicato a Bruxelles nel 1838 - “Le Lung'arno de Pise est la plus belle ligne de quais qu'il y ait en Europe [...] ” - ed ambientato al caffè dell'Ussero, dove “convenivano i napoleonisti d'alta condizione” e i “Beccaccini, amanti di portare al collo de' fazzoletti sopraffini colle becche del solino pinzute, e fuori della corvetta, ricusando di mostrarsi al pubblico in cacciatora verde, che è il distintivo dei Carbonici”. Gli inglesi rimanevano affascinati dagli stupendi alberghi e palazzi con gli eleganti caffè che trovavano forniti “with excellent cakes and good tea” (John Ruskin).
Sui lungarni si affacciano numerosi e importanti edifici, come la chiesa di San Sepolcro, il palazzo Pretorio, il palazzo Lanfranchi, il palazzo Gambacorti, palazzo Agostini, il Palazzo Reale, il palazzo alla Giornata, il caffé dell'Ussero, il museo di San Matteo, la chiesa di San Paolo a Ripa D'Arno (il duomo vecchio), la chiesa di Santa Maria della Spina (che fu smontata e ricostruita per salvarla dalle piene dell'Arno) e molti altri edifici storici.
Oltre alle spallette, la struttura comprende due cale, lo scalo Roncioni in lungarno Mediceo, da cui partono i battelli turistici, e lo scalo davanti al Giardino Scotto, arrivo storico delle regate sull'Arno, in lungarno Galilei. Altra struttura collegata con i lungarni è la Cittadella Medicea, che conclude la parte murata dei lungarni. Anticamente erano presenti altri scali, che poi sono stati eliminati, lasciando il posto ad alcune scalette di ferro, ormai in disuso.
Una curiosità ancora visibile nel lungarno Galilei è il piedistallo del ponte di ferro provvisorio, realizzato dai genieri dopo la seconda guerra mondiale: una passerella sul fiume, unico passaggio agibile subito dopo la guerra nel centro della città. Nel periodo estivo alcuni lungarni (Pacinotti, Mediceo, Galilei) vengono chiusi al traffico serale im modo da consentire alla cittadinanza di invadere tranquillamente quelle strade.
Pisa - Il Museo/Cantiere delle Navi Antiche
Il museo delle navi antiche di Pisa è un museo archeologico di Pisa, destinato a contenere le circa 30 navi antiche scoperte nel 1998.
Nel dicembre del 1998 durante i lavori per la costruzione di un edificio che avrebbe dovuto ospitare la sede del nuovo Sistema di Comando e Controllo (SSC) presso la stazione di Pisa San Rossore iniziarono a emergere dagli scavi sotterranei tracce di materiale archeologico.
La scoperta si rivelò presto ben più importante del previsto, trattandosi di un sito di grande importanza. Inizialmente si riteneva si trattasse di uno scalo portuale, ma ben presto si è identificata la vera natura del deposito: si tratta del punto di incrocio di un canale della centuriazione pisana con il corso del fiume Serchio (l'antico Auser), dove, a seguito di una serie di disastrose alluvioni (ne sono state identificate almeno nove, dal II secolo a.C. al VII secolo d.C.), sono affondate almeno trenta imbarcazioni.
Le imbarcazioni, tra navi da trasporto e barche fluviali, sono risultate essere perfettamente conservate, grazie alla particolare situazione di completa mancanza di ossigeno e la presenza di falde sotterranee. Ci sono così potuti pervenire una grande quantità di materiali solitamente deperibili, quali legno, cordami, cesterie, attrezzi da pesca e utensili. Inoltre si è recuperato buona parte del carico di queste navi contenuto in anfore e vasi. Dagli studi approfonditi si è potuti risalire anche a valide ipotesi sull'area di provenienza delle navi, che sarebbero giunte da varie parti del Mediterraneo: Gallia, Campania, Adriatico, ecc.
La scoperta eccezionale ha fatto parlare di una Pompei in versione marittima. Il cantiere, data la grande complessità della situazione stratigrafica, è stato reso stabile e trasformato in un cantiere scuola, dove gli scavi proseguono alacremente. Le imbarcazioni sono in corso di restauro presso il Centro di Restauro del Legno Bagnato, realizzato presso il Cantiere.
Il cantiere delle Navi Antiche e il centro di restauro del Legno Bagnato, oltre ad ospitare studenti e tirocinanti in Archeologia e Restauro da tutto il mondo, sono visitabili in un percorso attrezzato, che permette di osservare le attività di scavo, restauro e studio in corso.
Pise (Italie) : Itinéraire de visite touristique et culturelle par vue aérienne de la ville en 3D
aircitytour.com, l'itinéraire de vos visites touristiques et culturelles en vidéo en 3D (visite virtuelle). D'autres visites sont disponibles sur aircitytour.com
Visite virtuelle de la ville de Florence (Italie), par vue aérienne en 3D, à partir du logiciel Google Earth.
Détail de la visite par lieux :
- Piazza dei Miracoli
- Torre di Santa Maria
- Porta del Leone
- Porta Nuova
- Baptistère de Pise
- Camposanto monumentale
- Cathédrale de Pise
- Tour de Pise
- Museo delle sinopie
- Putti Fountain
- Santa Chiara
- Museum of the Anatomy Institute
- Jardin et Musée botanique de Pise
- Chiesa di San Sisto
- Piazza dei Cavalieri
- Palazzo del Consiglio dei Dodici
- Église Santo Stefano dei Cavalieri
- Piazza Martiri della libertà
- Santa Caterina
- Chiesa di San Zeno
- Église San Nicola de Pise
- Museo Nazionale di Palazzo Reale
- Torre Del Campano
- Gipsoteca di Arte Antica dell'Università di Pisa
- Chiesa di San Michele in Borgo
- Ponte di Mezzo
- Palazzo Gambacorti
- Logge di Banchi
- Palazzo Vecchio de' Medici
- Musée national San Matteo
- Graphics Museum
- Cittadella Nuova
- Tuttomondo of Keith Haring
- Église San Paolo a Ripa d'Arno
- Museo degli Strumenti per il Calcolo
Museo dell'Duomo Pisa Italy
The Museo dell'Opera del Duomo of Pisa is located in Piazza dei Miracoli, in the hall of Capitoilo Cathedral, which dates back to the thirteenth century.
Fu inaugurato nel 1986 per ospitare i reperti rimossi dal Duomo e dal Battistero per ragioni di salvaguardia e anche per poterli esporre secondo metodi di esposizione moderni, che ne permettono un'ottima presentazione e un maggiore apprezzamento. It was opened in 1986 to house the exhibits removed from the Cathedral and the baptistery for reasons of preservation and also in order to expose the second exposure modern methods, which allow excellent presentation and a greater appreciation.
Tra le sculture si segnalano le opere di Tino di Camaino e Giovanni Pisano , compresa la Vergine con bambino in avorio , scolpita da Giovanni nel 1300 per l'altare maggiore del Duomo. Among the sculptures include the works of Tino di Camaino and Giovanni Pisano, including the Virgin and child ivory, carved by John in 1300 for the high altar of the cathedral.
Nelle sale del Tesoro sono presenti molti reliquiari dei secoli XVII e XVIII, e anche alcuni medievali salvati dall'incendio, tra i quali quello contenente (secondo la tradizione) alcuni sassi del Golgota e il vestito da eremita di San Ranieri , patrono della città. In the halls of the Treasury are many relics of the seventeenth and eighteenth centuries, and even some medieval saved the fire, including one containing (according to tradition) some rocks of Golgotha and dressed as a hermit of San Ranieri, patron of the city.
Pisa - Keith Haring, Piazza del Duomo, Palazzo Blu e il Doge Giovanni Dell'Agnello
Estratto dal film documentario Io&George di 6 puntate diretto da Riccardo Mastropietro.
Il docufilm, presentato in anteprima al Prix Italia Village nel mese di settembre, descrive il viaggio da Londra alla Sicilia intrapreso dalla scrittrice Simonetta Agnello insieme al figlio George, malato di sclerosi multipla primaria progressiva.
Le puntate si snodano lungo le città di Londra (città in cui risiedono e vivono i personaggi), Milano, Pisa, Roma, Napoli e Palermo/Agrigento, dove, nella contrada Mosé, ha sede la casa di campagna della famiglia degli Agnello.
GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA
Presentazione della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, Piazza Pellicceria, Genova.
Video realizzato da Fabio Tornabene, Coordinamento Prof. Diego Scarponi
presso il Laboratorio Buster Keaton del Campus di Savona
Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione
Facoltà di Scienze della Formazione
Università di Genova
Palazzo Blu a Pisa, due piani di collezione permanente
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Paesaggi sonori 3D di Luigi Agostini per l'iniziativa Musei in Musica del 20 Novembre 2010 al Museo Nazionale di Palazzo Reale a Pisa; ispirati a temi risorgimentali e masterizzati in 3D-EST con X-spat boX2, sono stati riprodotti con vari X-spat player da SD card.