SAN GIOVANNI VALDARNO Palazzo d'Arnolfo, Basilica di S. Maria delle Grazie, Chiesa di S. Lorenzo
La città di San Giovanni Valdarno è uno dei maggiori centri del Valdarno sviluppatosi lungo la strada di grande comunicazione Arezzo-Firenze. Quì, il 21 dicembre 1401 nacque Masaccio, l'artista innovatore della pittura rinascimentale. In Corso Italia è possibile visitare, in occasione di esposizioni, la sua casa natale.
Cuore del centro storico è piazza Masaccio con il Palazzo Pretorio progettato, secondo il Vasari, da Arnolfo di Cambio. Le fanno da contorno notevoli edifici: la quattrocentesca Basilica di Santa Maria delle Grazie ed il Museo che conserva una ricca collezione pittorica e una bellissima Annunciazione del Beato Angelico; la Chiesa di San Lorenzo del XIV secolo con pareti adorne di affreschi del '400
San Giovanni Valdarno
San Giovanni fu fondata dal governo fiorentino nel 1299. Inizialmente chiamata San Giovanni in Altura, presenta una struttura urbanistica, tipica delle Terre Nuove fiorentine, attribuita alla mano di Arnolfo di Cambio. La struttura del centro è organizzata intorno a una grande piazza, sede del potere politico, posta all'incrocio dei due assi principali, perpendicolari tra loro, dai quali si dipartono le strade secondarie.
Basilica di Santa Maria delle Grazie
La Basilica di Santa Maria delle Grazie, il più importante santuario mariano della Diocesi di Fiesole, è nato intorno a una raffigurazione trecentesca della Madonna. L'altare maggiore racchiude l'affresco che narra il miracolo di Monna Tancia verificatosi durante l'epidemia di peste che aveva colpito il Valdarno nel 1479. La chiesa durante i secoli ha subito ampliamenti, nuovi cicli decorativi e restauri come l'odierna facciata risalente alla seconda metà dell'Ottocento. Delle varie fasi stilistiche ne sono testimonianza la lunetta di terracotta invetriata di Giovanni della Robbia e altre due lunette di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, con l'Annunciazione e lo Sposalizio della Vergine, poste all'entrate della Basilica, salendo le scale.
Museo della Basilica
Il Museo della Basilica fu istituito nel 1864 per raccogliere i più prestigiosi dipinti provenienti dalle chiese della città. Adiacente alla Basilica di S. Maria delle Grazie, il museo si affaccia sulla centralissima piazza Masaccio, alle spalle dell'imponente Palazzo d'Arnolfo.
Fulcro di tutto il museo è la splendida Annunciazione del Beato Angelico, una delle tre conservate al mondo. Di pregio anche opere del Quattrocento fiorentino tra le quali spiccano i dipinti Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio e opere del primo Seicento di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, che qui ha i natali.
Casa Masaccio
Il Museo Casa Masaccio ha sede nella casa natia del pittore che ha rivoluzionato la pittura introducendo il nuovo stilemi rinascimentali. Oggi è uno spazio aperto alla creatività giovanile, con l'intento di valorizzare le esperienze artistiche e diffondere la conoscenza e la sperimentazione dei nuovi linguaggi. E' sede della Collezione Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea che comprende, oltre alle opere acquistate o donate in occasione del Premio Masaccio, testimonianze dell'attività espositiva dal 1980 a oggi. Promuove, insieme all'Archivio Produzione Giovanile, occasioni di confronto e di sviluppo con i giovani artisti del Valdarno, attraverso la realizzazione di laboratori, workshop, mostre, concerti e cantieri della creatività
Palazzo Arnolfo
Nel 1299 al centro della città fu costruita l'imponente mole del Palazzo d'Arnolfo, secondo quanto scrive il Vasari nelle Vite de'più eccellenti pittori scultori e architettori, su progetto di Arnolfo di Cambio al quale sarebbe stato affidato il compito di progettare sia l'impianto urbanistico innovativo della Terra Nuova, sia il suo palazzo principale: il Palazzo Pretorio, fulcro del nuovo insediamento. Sulle pareti sono conservati gli stemmi dei podestà che si sono succeduti al governo della città, tra cui alcuni in terracotta invetriata attribuiti a Luca, Andrea e Giovanni Della Robbia, a Benedetto e Santi Buglioni. L'edificio sarà sede del Museo delle Terre Nuove Toscane. Dedicato alla narrazione del loro fenomeno, esporrà i materiali con i quali le Terre Nuove si raccontano: reperti, documenti di archivio, ma soprattutto fotografie.
Quiete, Invenzione e inquietudine
Il Comune di San Giovanni Valdarno e il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie presentano, nell'ambito delle iniziative per il SEICENTO IN VALDARNO la mostra Quiete, Invenzione e Inquietudine. Il Seicento fiorentino intorno a Giovanni da San Giovanni.
Sangiovanni Valdarno: apre il Museo delle Terre Nuove
Il trecentesco Palazzo di Arnolfo a San Giovanni Valdarno si trasforma in museo ospitando il Museo delle Terre Nuove il primo museo dedicato al fenomeno della fondazione dei nuovi centri abitati nel Tardo Medioevo, le Terre Nuove, un fenomeno che interessò gran parte dell' Europa e segnò la sua rinascita, dopo i secoli bui.
Palazzo d'Arnolfo, sarà l'anno del Museo
L'inaugurazione forse a primavera 2012
Servizio di Valdarno Channel
Cattedrale - Duomo di San Lorenzo ( Viterbo )Nikon D5100
La Cattedrale di San Lorenzo fa parte del polo monumentale del Colle del Duomo di Viterbo. Venne eretta alla fine del XII secolo sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Ercolei. La città di Viterbo ed il suo circondario, già pieve nel 775, furono erette a diocesi da Papa Celestino III nel 1192 e San Lorenzo divenne così Cattedra vescovile. La Cattedrale assunse una significativa importanza nella seconda metà del XIII secolo, allorché essa ed il vicino Palazzo dei Papi divennero sede del papato. Nel marzo del 1940 papa Pio XII elevò la chiesa alla dignità di basilica minore. La chiesa ha un’imponente struttura romanica risalente al XII secolo anche se la facciata, a causa dei rimaneggiamenti del XVI secolo, si presenta come struttura di stile rinascimentale. Il campanile, costruito nel 1369, presenta le caratteristiche del gotico toscano formato nella parte alta da strati segnati da doppie bifore e da fasce policrome orizzontali che alternano il bianco del locale travertino e l’azzurro del basalto, ed è l’unico elemento rimasto fedele all’originale. La facciata fu realizzata per volere del Cardinale Giovan Francesco De Gambara nel 1570, e ulteriori rifacimenti seicenteschi eliminarono l’originaria struttura medioevale. Anche il duomo, come molti edifici storici viterbesi, fu colpito dai bombardamenti del 1944, pertanto parte della chiesa è stata ricostruita. L’interno dell’edificio è suddiviso in tre navate. La parte centrale è ricoperta da un pavimento cosmatesco. Nella navata destra si possono ammirare: il fonte battesimale del XV secolo, le Cappelle di Santa Caterina verso l’entrata e quella dei Santi Valentino ed Ilario a metà della navata, e diversi dipinti del XVII secolo, tra cui quello di Giovan Francesco Romanelli con la Sacra Famiglia e S. Bernardino. Nel Cappellone, che si apre dietro il presbiterio, si trova la volta affrescata da Giuseppe Passeri (XVII secolo) con il Giudizio Universale e le Virtù Cardinali e una tela del Romanelli con S. Lorenzo in gloria. La navata sinistra conserva il monumento funebre di Giovanni XXI e le lastre tombali di Alessandro IV (1261) e Clemente IV (1268). Da menzionare anche la riproduzione della Madonna della Carbonara, conservata in originale al Museo Colle del Duomo. Seguono: la Cappella di S. Lucia con affreschi barocchi ed altre tele eseguite tra XVII e XVIII secolo. Alla fine della navata è collocata la tavola del Redentore Benedicente tra S. Giovanni Evangelista, S. Leonardo, S. Benedetto e S. Giovanni Battista (1472). Nella Cattedrale furono sepolti due Papi: Papa Alessandro IV (1199 – 1261), al secolo Rinaldo di Jenne, rifugiatosi a Viterbo temendo la cattura da parte di Manfredi di Sicilia, la cui tomba è andata perduta e Papa Giovanni XXI (1210 – 1277), al secolo Pedro Julião, unico papa di origini portoghesi, che morì dopo essere rimasto vittima di un grave incidente nel Palazzo papale: la volta del suo studio gli crollò addosso, probabilmente per un difetto di costruzione. La tomba è tuttora visibile al fondo della navata sinistra.
SAN GIOVANNI LA PUNTA,3 LUGLIO 2016 - MADONNA DELLE GRAZIE
L' uscita del simulacro della Madonna delle Grazie con i fuochi eseguiti dalla ditta NUOVA PIROTECNICA di Nicola Occhino
***** Aosta - MAR MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE + ipogei romani + museo egizio e numismatico
Il percorso di visita al MAR si snoda tra epoche e continenti diversi. Dalle formelle nord-africane, alle stelle antropomorfe, a reperti che vanno dal Mesolitico all'epoca dei Salassi, fino a testimonianze risalenti al medioevo. Una parte importante è dedicata al periodo romano, con l'esposizione di suppellettili della vita quotidiana, corredi funerari, gioielli e ornamenti, stampe che riportano testimonianze dell'edilizia dell'epoca. Anche le civiltà etrusca, egiziana e mesopotamica (e molto altro ancora!) trovano spazio al MAR... La sede ospita, ogni anno, al primo piano, importanti mostre temporanee.
Chiesa di San Lorenzo L'esterno
Terranuova Bracciolini
L'antica Castel Santa Maria, fondata nel 1337, fu l'ultima delle Terre Nuove costruite dalla Repubblica di Firenze nel Valdarno, fu poi gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, ma il nucleo più antico conserva l'impianto originario ortogonale, delimitato da una cinta muraria ancora a tratti evidente, mentre delle porte-torri resta solo il piedritto della Porta San Niccolò, situata a nord.
Chiesa di santa Maria
Sulla grande piazza centrale venne edificata la chiesa dedicata alla Natività della Vergine, poi radicalmente modificata tra il Seicento e il Settecento.
All'interno, possiamo osservare molte opere seicentesche ma tra tutte spicca, nella canonica, la Samaritana al Pozzo del montevarchino Giovanni Martinelli, ricca di riferimenti caravaggeschi.
Palazzo Concini
Palazzo Concini era proprietà della omonima famiglia nobile dei Conti della Penna.
Fu Bartolomeo di Giovanbattista, nato nel 1507 e segretario di Cosimo I de' Medici, a volere edificare il palazzo di famiglia.
Il palazzo oggi è di proprietà del comune e i suoi spazi ospitano un ricco calendario di attività espositive e culturali.
I Castelli
Le frazioni di Terranuova Bracciolini, Penna, Cicogna, Tasso, Campogialli, Persignano, Le Ville, Castiglion Ubertini sono le vestigia di antichi castelli appartenuti alla famiglia comitale dei Conti Guidi e ai loro feudatari, Pazzi e Ubertini.
Il piccolo e suggestivo borgo di Piantravigne ha la particolarità di essere inserito in un ambiente naturale di notevole suggestione, affacciandosi sullo straordinario scenario delle balze, che come un anfiteatro naturale, rende il paesaggio decisamente fiabesco.
In un ambiente campestre quasi incontaminato troviamo la Traiana, resa famosa oggi dal ritrovamento di un bellissima e struggente tela dell'Annunciazione di Giovanni Martinelli, che dopo il restauro tornerà nella piccola chiesa parrocchiale per offrirsi ai fedeli e ai visitatori.
All'antico castello di Montemarciano, riedificato nel Trecento come una terra murata, si accede ancora oggi tramite la medievale Porta Campana opposta alla porta detta Arco Etrusco, dalla quale si scende per la strada delle Cave.
Dall'altra parte, invece, inserendoci nella strada Setteponti incontriamo l'Oratorio della Madonna delle Grazie, riconoscibile dal bel porticato seicentesco e al cui interno sono conservate notevoli opere pittoriche rinascimentali e seicentesche.
2007 - Rinascimento in Valdarno - 1/5 Cascia
Una mostra nella provincia di Firenze per cinque maestri: Giotto, Beato Angelico, Masaccio, Andrea Della Robbia, Domenico Ghirlandaio.
La Coradini in concerto per festeggiare i 30 anni
Domenica 6 ottobre alle 11,30 nel chiostro di palazzo comunale, la scuola di musica F. Coradini, in collaborazione con Comune di Arezzo / Fiera Antiquaria, propone al pubblico il concerto dal titolo: Apatride. Musiche dal mondo.
Servizio di Elena Pagliai
Riprese: Gianni Stanganini
Intervistati: Luigi Basco, direttore della scuola di musica F. Coradini Paola Magnanensi, assessore alle attività produttive del Comune di Arezzo
TSD Notizie del 3.10.2013
Un Sindaco a bordo - Diretta da Bibbiena
Puntata di “Un Sindaco a bordo” in diretta dal Centro Creativo Casentino di Bibbiena. Ospiti della trasmissione il sindaco Daniele Bernardini, Annalisa Baracchi, pres. Centro Creativo Casentino, Lola Poggi, segr. Gen. del Consiglio internazionale del cinema e della televisione dell’Unesco e Luigi Biggeri, già pres. Istat e pres. Polo universitario aretino.
Nel corso del programma verranno proposti video con le immagini e le testimonianze più belle che le telecamere di TSD hanno girato nel territorio di Bibbiena alla scoperta delle sue bellezze e delle sue eccellenze. In particolare scopriremo i tesori del Museo archeologico casentinese che custodisce tra le altre cose i reperti etruschi recuperati negli scavi al Lago degli Idoli. Scopriremo la vocazione di Bibbiena per la fotografia con il suo Centro italiano della fotografia d’autore ricavato nei locali di un ex carcere. A pochi chilometri da Bibbiena sorge il Santuario di Santa Maria del Sasso, luogo di grandissima devozione e custodito dai padri domenicani che celebrano il VIII centenario dalla loro fondazione e per questo chiesa giubilare. Ci sposteremo poi nella frazione di Soci alla Villa la Mausolea dove si producono prodotti agricoli di qualità attingendo alla tradizione millenaria dei monaci camaldolesi. Visiteremo Aruba spa il gigante del web nato proprio qui, in Casentino, e oggi leader nel servizio dei domini, hosting, cloud e molto altro. Infine avremo modo di ammirare una esibizione degli sbandieratori di Bibbiena, un gruppo conosciuto in tutto il mondo e che grazie al suo impegno è stato scelto per ospitare la sede europea della Confederazione degli sbandieratori.
Un Sindaco a bordo” è un ciclo di trasmissioni che di settimana in settimana ci accompagnerà alla scoperta di 20 Comuni della provincia di Arezzo e Siena, accompagnati di volta in volta dal Sindaco e rappresentanti di associazioni, aziende e realtà che coltivano con impegno l’amore per il proprio territorio. Si tratta di un doppio appuntamento settimanale che si ripeterà ogni giovedì dalle 21.20 alle 23 in diretta sul canale 85 del digitale terrestre e in streaming all'indirizzo tsdtv.it/live e il sabato alle 21.25 (sempre sul canale 85 del digitale terrestre e in streaming all'indirizzo tsdtv.it/live) con un’ora di “reportage” realizzato a bordo di un minivan guidato dal Sindaco che ci accompagnerà alla scoperta delle eccellenze, della storia e delle persone che animano questi territori.
Puntata andata in onda il 14.4.2016
L'impegno della Diocesi per il lavoro.
In un incontro presso il Comune di Altamura la Diocesi di Altamura -- Gravina -- Acquaviva delle Fonti ha presentato le proprie iniziative nell'ambito della Pastorale sociale e del Lavoro. Cinque le iniziative presentate in vari ambiti, dalla formazione ai progetti della Caritas.
Questi i progetti presentati:
1) EureKa Europa, partecipare al globale: Scuola di formazione Socio
--Politica: la Scuola si prefigge di educare alla partecipazione sociale e politica nel quadro delle scienze umane, dei valori indicati dalla Costituzione Italiana e del Magistero sociale della Chiesa, rivalutando il significato della politica come pratica di valori piuttosto che come sistema di regole.
2) Che Musica Ragazzi: Laboratorio di formazione socio-politica per giovani che si sviluppa come percorso sui temi della partecipazione, cultura, socialità, fede e politica, solidarietà, giustizia e legalità. Ogni laboratorio prevede il coinvolgimento di tutti: è musica e gioco per essere tutti cittadini attivi delle nostre realtà!
3) Progetto Incubaritas: La Chiesa diocesana -- riferisce Mons. Mario Paciello - prova ad offrire delle possibilità ai giovani del territorio che hanno idee, sogni da realizzare nel mondo del lavoro.
Si tratta di un percorso di formazione, la Diocesi sponsorizza e promuove questa iniziativa, non si sostituisce a niente e nessuno ma offre un'opportunità.
4) Il progetto di formazione e avviamento al lavoro per la panificazione, prodotti da forno, pasticceria, produzione di ostie. Un progetto creato in collaborazione con l'opera Mariana del Samaritano finanziato dall'Otto mille di Caritas Italiana.
E' stato inoltre presentato il Forum delle Associazioni Cattoliche che nascerà il 9 novembre a Gravina.
«San Giovanni Bosco, padre e maestro di giovani»
Ha dedicato la vita intera ai ragazzi più poveri nella Torino dell’Ottocento, intuendo l’importanza della formazione e dei luoghi dove coltivare l’educazione dei giovani. A duecento anni dalla nascita – avvenuta il 16 agosto 1815 nel borgo i Becchi di Castelnuovo d’Asti - san Giovanni Bosco è al centro della puntata di «Italiani» con Paolo Mieli, curata da Antonia Pillosio e in onda martedì 6 ottobre alle 21,30 su Rai Storia. «Oggi Don Bosco è senza dubbio il piemontese italiano universale per la Chiesa e per il mondo» afferma Angel Fernandez Artime, rettor maggiore della Congregazione salesiana. «Don Bosco è stato prima di tutto un italiano tenace, un italiano che ha veramente pensato all’Italia, senza occuparsi di politica, ma pensando agli italiani» ricorda Domenico Agasso jr di La Stampa-Vatican Insider. E Paolo Mieli aggiunge: «Don Giovanni Bosco è stato uno dei religiosi più amati, ma nell’Ottocento, non era facile per un sacerdote essere amato dagli italiani. Il Risorgimento in quell’occasione fu fatto in contrasto con la Chiesa cattolica. È questa la stagione in cui si è trovato a operare don Giovanni Bosco e a fare proseliti con uno spirito di lealtà verso il suo Papa Pio IX, ma senza mai scadere nel diventare un sacerdote reazionario». Il Documentario ricostruisce i successi e gli insuccessi della sua vita, i suoi scontri e incontri con personaggi famosi, il suo carisma, il suo metodo, la sua spiritualità, i suoi continui viaggi e le sue misteriosi doti soprannaturali. «La sua è stata una religione sociale rivoluzionaria, coraggiosa, che ha cambiato completamente quello che era l’assetto della cultura e della società che gli era attorno” conclude Marco Pizzo, vicedirettore Museo del Risorgimento di Roma. Il racconto della vita di san Giovanni Bosco, che continua a essere chiamato semplicemente don Bosco, è stato realizzato con materiali delle Teche Rai, sulla base di spunti biografici suggeriti dagli ospiti Angel Fernandez Artime, Marco Pizzo e Domenico Agasso jr. Sono, inoltre, state utilizzate fotografie storiche, documenti e spezzoni cinematografici provenienti dall’«Archivio Fotografico Salesiano», dall’«Archivio Centrale Salesiano» e dall’«Archivio Video Fotografico Missioni Don Bosco». In chiusura, i ricordi salesiani di papa Francesco registrati da Rai Vaticano il 21 giugno scorso nel pellegrinaggio del Pontefice a Torino, in cui don Bosco viene descritto come riferimento importante nella vita di Francesco, grazie anche alla comune provenienza delle famiglie dalle stesse colline astigiane.
San Lorenzo Nuovo - Chiesa di San Giovanni
Lago di Bolsena, San Lorenzo Nuovo - Chiesa di San Giovanni in Val di Lago
LA CASTELNUOVESE e l'Annunciazione dell'Angelico
La Castelnuovese ha sponsorizzato il restauro dell'Annunciazione del Beato Angelico, preziosissima opera quattrocentesca custodita nel Museo della Basilica di San Giovanni Valdarno. L'opera è stata esposta ai Musei Capitolini per la Mostra Beato Angelico. L'alba del Rinascimento.