MANTOVA - PALAZZO DUCALE Reggia dei Gonzaga - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il Palazzo Ducale di Mantova, noto anche come reggia dei Gonzaga, è uno dei principali edifici storici cittadini.
Dal 1308 è stata la residenza ufficiale dei signori di Mantova, i Bonacolsi, e quindi la residenza principale dei Gonzaga, signori, marchesi ed infine duchi della città virgiliana.
Ospitava il Gonzaga dominante del tempo, sua moglie, il figlio legittimo primogenito e gli altri figli legittimi sino alla maggiore età nonché gli ospiti importanti
Assunse la denominazione di Palazzo Reale durante la dominazione austriaca a partire dall'epoca di Maria Teresa d'Austria regnante.
Ambienti distinti e separati tra loro furono costruiti in epoche diverse a partire dal XIII secolo, inizialmente per opera della famiglia Bonacolsi successivamente su impulso dei Gonzaga. Fu il duca Guglielmo ad incaricare il prefetto delle Fabbriche Giovan Battista Bertani perché collegasse i vari edifici in forma organica così da creare, a partire dal 1556, un unico grandioso complesso monumentale e architettonico, uno dei più vasti d'Europa (34.000 m² circa ), che si estendeva tra la riva del lago Inferiore e Piazza Sordello, l'antica Piazza di San Pietro. Morto Bertani nel 1576, l'opera fu proseguita da Bernardino Facciotto che completò l'integrazione di giardini, piazze, loggiati, gallerie, esedre e cortili, fissando definitivamente l'aspetto della residenza ducale.
Nei quattro secoli di dominazione gonzaghesca la reggia si espanse gradualmente, sia con aggiunta di nuove costruzioni, sia modificando quelle esistenti . Si formarono diversi nuclei che presero il nome di:
Corte Vecchia, comprendente gli edifici più antichi verso piazza Sordello
Domus Nova, edificata da Luca Fancelli
Corte Nuova, di fronte al lago, costruita da Giulio Romano e successivamente ampliata dal Bertani e dal Viani
Basilica palatina di Santa Barbara, costruita dal Bertani.
Del complesso facevano parte anche alcuni edifici e cortili demoliti, tra i quali la Palazzina della Paleologa e il Teatro di corte.
L'interno del palazzo è quasi spoglio poiché, in seguito a ristrettezze finanziarie i Gonzaga, iniziando dal duca Ferdinando, alienarono opere d'arte (soprattutto a Carlo I d'Inghilterra) e arredi, mentre di quanto rimase, una parte fu successivamente sottratta in epoca napoleonica.
I terremoti dell'Emilia del 2012 hanno provocato inizialmente danni ad alcune sale del palazzo gonzaghesco (Sala di Manto, Galleria dei Mesi, Corridoio del Bertani). Il palazzo, chiuso dal 20 maggio 2012 , è stato successivamente riaperto alla visite turistiche solo parzialmente, dovendosi procedere a importanti opere di ripristino in Corte Nuova, l'ala del palazzo maggiormente danneggiata dalle scosse telluriche. Ben più gravi sono risultati i danni causati dalle scosse del 29 maggio che oltre a peggiorare le lesioni risalenti alla scossa del 20, hanno colpito il campanile della Basilica palatina di Santa Barbara e il Castello di San Giorgio
Mantova, Lago di mezzo gonfio d'acqua nei pressi di Porta Mulina
Mantova. 5 feb. - Dopo il maltempo i laghi si sono gonfiati. L'acqua ha invaso la ciclabile e sommerso il parco della scienza lungo le sponde.
MANTOVA - PALAZZO TE 1525 - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Mantova, una volta era circondato da quattro laghi formati dal fiume Mincio. Non lontano dall'isola su cui è stata costruita la città era un'altra isola, nel Medioevo chiamato Teieto (poi abbreviato in Te ).
Questo è stato collegato alle mura sud della città da un ponte. Ci sono due teorie probabili per quanto riguarda il significato della parola Teieto : potrebbe derivare da Tiglieto , legno di tiglio, o Tegia , dal latino attegia , significa capanna.
L'isola, che sarebbe stato verdeggiante e tranquilla, divenne ben presto un luogo di svago per la famiglia Gonzaga.
Numerosi documenti ci informano che era già in uso dalla metà del XV secolo. All'inizio del 1500 Francesco II Gonzaga, marito di Isabella d'Este, aveva una casa e le stalle per i suoi cavalli di razza costruite qui. Tracce rimangono di un prestigioso edificio con le pareti dipinte della zona al di sotto del tetto del presente Palazzo. Uno degli affreschi è datato 1502.
L'incontro tra Giulio Romano e Federico II Gonzaga, e conseguente incarico di costruire il Palazzo Te è suggestivamente descritto dal Vasari nelle sue Vite degli artisti .
Quando Giulio arrivò a Mantova nel mese di ottobre 1524, il marchese gli ha fornito una casa, lui una pioggia di regali e, dopo avergli dato uno dei suoi cavalli preferiti, cavalcava con lui per l'isola Te. Qui Federico addebitato Giulio rinnovare stalle esistenti per costruire una piccola residenza a cui poteva andare in pensione a volte a festa, o cenare a piacere.
Anche se l'intenzione originale sembra essere stato abbastanza modesto, il Vasari ci dice che quando il marchese vide bellissimo modello di Giulio, ha immediatamente gli ordinò di iniziare la costruzione del palazzo.
Lo scopo della costruzione è chiaramente espressa anche in una iscrizione nella camera di Psiche: questo è un palazzo per il tempo libero e il divertimento, per il piacere onesto del principe, la cui energia viene ripristinato tra la pace e la calma.
Palazzo Te stato spesso utilizzato dai Gonzaga di ricevere e onorare ospiti importanti, come è il caso della visita di Carlo V, che soggiornò a Te in due occasioni, nel 1530 e 1532. Enrico III, re di Francia, è stato qui ha ricevuto nel 1574.
La storia d’Italia attraverso le immagini della Polizia scientifica
Inaugurata questa mattina, presso lo Spazio Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica a Roma, la mostra fotografica “Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi della Polizia Scientifica”. L’esposizione aperta al pubblico, è stata presentata alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli.
I ragazzi del Mantegna custodi del Parco (Mantova, 24/05/2017)
Nella giornata della Custodia del Parco promossa da Parco del Mincio e Regione Lombardia, gli studenti della 3° AA dell'ITET Mantegna hanno ripulito un tratto di sponda del lago Superiore.
CICCIOvsMONDO #3: SCIEmeNZA - I PARCO GIOCHI
✮✮✮UN BENVENUTO DAI PARCO GIOCHI✮✮✮
OU!!! Oggi il biglietto lo offre casa Merrino!
Andatevene a fare in culo voi che credete a quelle menzogne inumane. Da oggi una nuova materia introdotta nelle scuole: REALISMO, basta dare spiegazioni ad ogni cosa, le cose vanno per come devono andare, è cosi che deve essere.
VI ODIO BASTARDI!
E POI HO UN BRUFOLO GRANDE QUANTO IL MIO NASO NEL MIO NASO.
---
★ Supportaci acquistando il gioco! ★
★ Attrezzatura canale I PARCO GIOCHI! ★
★ Dave's American Food! ★
★ Il nostro fornitore! ★
★ Seguici su Facebook! ★
★ Contatto Commerciale! ★
iparcogiochi@gmail.com
★ Volete inviarci ROBA da giocare o recensire/mostrare? ★
Letterio Merrino
Via Palermo 369, Palazzina C
Messina, ME, 98121
Dagli Etruschi ai Gonzaga Duemila anni di storia lungo il Mincio
Il documentario descrive l’emporio etrusco del Forcello di Bagnolo San Vito e l’antica città di Mantova, due luoghi che testimoniano con la loro storia l’importanza che avevano le terre del basso Mincio all’interno di quel caleidoscopico mondo di culture che fu la grande pianura padana. Straordinaria via di comunicazione che univa l’arco alpino alle coste adriatiche, il Mincio divenne nel I millennio a.C. privilegiato mezzo di espansione e di collegamento di popoli diversi: Etruschi, Galli Cenomani e Romani. Al Forcello la storia si è fermata all’epoca etrusca e l’antico centro rivive oggi grazie all’impegno degli archeologi e degli operatori culturali del Parco Archeologico. La città di Mantova offre invece una straordinaria continuità di occupazione testimoniata in modo esemplare dai recenti scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia all’interno del Palazzo Ducale e dai reperti esposti nel Museo Archeologico Nazionale
RICERCA E SVILUPPO: IL PARCO SCIENTIFICO SI APRE AI PRIVATI - Assia La Rosa
(Assia La Rosa) «In Sicilia fare ricerca e creare innovazione, può essere il lascia passare per un'economia più solida». Così il presidente del Parco Scientifico e tecnologico Marco Romano presenta il convegno del 19 dicembre Ricerca industriale e sviluppo del territorio: l'integrazione delle filiere produttive che, nell'arco dell'intera giornata di confronti e approfondimenti, ha fatto il punto sui nuovi modelli di business, partendo proprio da quello del Parco che da dieci anni fa rete tra ricerca, imprese e territorio con l'obiettivo di rendere competitiva la Sicilia in ambito nazionale ed europeo.
Il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia si trova nella Zona industriale (Blocco Palma I) in Via V. Lancia, 57 -- Catania.
pstsicilia.it
Inaugurata la mostra della Polizia Scientifica Parco Pitagora
Occup-azione a Sabbioneta - iLike Museo 2014
La classe 2°C del Liceo delle Scienze Applicate di Mantova il 5 maggio 2014, divisa in 5 gruppi ha occupato i luoghi simbolo
della Sabbioneta del duca Vespasiano Gonzaga: Palazzo Giardino,
la Galleria degli Antichi, il teatro all'antica e il Palazzo Ducale.
Per lasciare dei segni e per lanciare un messaggi di modi nuovi di interpretare questi spazi storici. Così nasce l'idea di questa occupazione, dove il visitatore svolge un ruolo attivo nella narrazione storica, dove lasciare un messaggio che sia su carta o
su smartphone è un gesto naturale. Il progetto è stato condotto da:
Marcella Luzzara e Alessandra Benecchi con l'insegnante di riferimento Luca Rinaldi, esperti esterni l'attore Alan Beccari e il
filmaker Pierluigi Bonfatti Sabbioni che ha realizzato il video.
NAF Nuovo Auditorium di Firenze
Master IN/ARCH BIM. Gestione integrata dei processi di progettazione e costruzione.
Video di sintesi a cura di Gaetano Carambia, Giada Giovagnoli, Monica Giovanniello, Ludovica Gismondi, Antonio Luigi Migliarino, Alice Pazzaglia, Serena Romantini, Chiara Rossi.
Il video, risultato delle attività di animazione e post- produzione, illustra il caso studio del Master, opera progettata e realizzata dallo studio ABDR: il nuovo Teatro dell'Opera di Firenze.
Come si sviluppa un parco scientifico
Intervista a Fabrizio Conicella, business development Bioindustry Park Silvano Fumero
ATAG Italia event • festivaletteratura 2010 Mantova
FESTIVALETTERATURA 2010 Mantova live painting and green guerrilla - ATAG ITALIA EVENT
ATAG Italia, l'azienda leader in Europa nelle caldaie a condensazione ha invaso il centro storico di Mantova con una simpatica azione di green guerrilla con oltre 1.000 fiorellini brandizzati ATAG, la prima caldaia che fa crescere gli alberi, si è voluto festeggiare così la propria vocazione come green company. ATAG Italia finanzia la forestazione di importanti parchi Italiani come Parco Nord Milano e Parco del Po e dell'Orba. In piazza Andrea Mantegna, al Caffè Mirò c'è stato il cocktail e la performance Live Painting di Serafino Rudari, artista/musicista che ha dipinto oltre 100 T-shirt, presenti numerosi scrittori, artisti e clienti di ATAG Italia, in omaggio due volumi offerti da Kyoto Club di Edizioni Ambiente: La corsa della green economy di Antonio Cianciullo e Gianni Silvestrini
e rivoluzione bici di Silvia Zamboni.
• L'evento è stato realizzato a emissioni zero, la CO2 prodotta è stata compensata con un'azione di forestazione sul Parco dei Fluviale del Po e dell'Orba.
• Partner tecnico scientifico AzzeroCO2, la società creata da Legambiente e Ambiente Italia.
idea event:
FANNICOM green marketing and communication strategy
info@fannicom.it 02 9170 0522
VERONA - Museo Lapidario Maffeiano
Verona / Aprile 2015 - Il Museo Lapidario Maffeiano inaugurato dal marchese Scipione Maffei nel 1738 è il più antico museo lapidario d'Europa e si trova vicino a Piazza Brà nel centro dalla città .
FANPAGE - Piero Angela a Città della Scienza: Napoli è una città in pieno fermento
Ospite della rassegna Futuro Remoto a Città della Scienza di Napoli, Piero Angela ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla struttura tragicamente data alle fiamme in vista della sua definitiva ricostruzione: Il trentennale di questa manifestazione benemerita è importante per avvicinare i giovani alla scienza vedendo le cose accadere, non solo leggendo libri o guardando la televisione.
Tentato suicidio un serbo a Mantova محاولة إنتحار في مدينة مانطوفة
Tentato suicidio un serbo a Mantova محاولة إنتحار في مدينة مانطوفة
Miró L'impulso creativo a Palazzo Te di Mantova
Miró L'impulso creativo è la mostra che porta a Mantova un nutrito numero delle opere più importanti e significative dell'artista catalano
L'esposizione di Palazzo Te, fortemente voluta dal Comune di Mantova e realizzata in collaborazione con la Fundació Pilar i Joan Miró di Mallorca e 24 Ore Cultura si propone di fornire diverse chiavi di lettura dell'opera di Joan Miró per dare al pubblico gli strumenti per comprendere la passione, la forza interiore, il desiderio che accompagnavano e spingevano il maestro nel proprio percorso artistico. Non si tratta quindi di una retrospettiva ma di un viaggio in compagnia di uno degli artisti più significativi dell'arte del secolo breve.
Sono pochi e riconoscibili i temi e i motivi ricorrenti dell'arte di Joan Miró. Essi sono la donna, gli uccelli, la testa elementi che trovano nelle mani dell'artista forme e rappresentazioni sempre diverse, sempre in divenire, componendo un repertorio in continua trasformazione.
La mostra Miró L'impulso creativo è curata da Elvira Camara Lopez, direttore della Fondazione Mirò, che ha realizzato il percorso espositivo suddividendolo in sette sezioni, con l'obiettivo di fornire la visione più completa dell'opera dell'artista. Queste sono il gesto, la forza del nero, il trattamento dei fondi, l'eloquenza della semplicità, la sperimentazione coi materiali.
Miró L'impulso creativo è stata inaugurata a Palazzo Te di Mantova il 26 novembre 2014 e resterà aperta al pubblico fino al 6 aprile 2015.
interviste:
Elvira Camara Lopez
Fernando Gilet Sancenon
Joan Punyet Miró
Nicola Sodano
IL PATRIMONIO DI MANTOVA
Progetto Mantova, un territorio che accoglie
Saper leggere il territorio per comunicarlo, promuoverlo, farlo rivivere. Cultura dell'accoglienza nella comunità mantovana
Missione
(A) Premiare il maggior numero di cittadini mantovani con il riconoscimento di STEWARD URBANO ONORARIO
(B) Promuovere un modello formativo innovativo sul fronte dell'accoglienza turistico-culturale.
Descrizione
Mantova, un territorio che accoglie: il cittadino/steward per un'accoglienza d'eccellenza. Si tratta di un'azione sperimentale, volta a definire un modello formativo innovativo sul fronte dell'accoglienza turistico-culturale.
Concretamente sarà offerta a tutti i cittadini mantovani la possibilità di diventare STEWARD URBANI ONORARI della propria città e provincia.
Essere steward urbani onorari significa possedere una capacità di accogliere l'altro, quale importante strumento di promozione e sviluppo del proprio territorio. Significa possedere anche conoscenze certificate in ambito turistico-culturale relativamente alla provincia di Mantova.
Cosa fare per diventare STEWARD URBANI ONORARI?
Occorre collegarsi alla piattaforma web - che vi comunicheremo a breve - e richiedere di avviare il modulo di autovalutazione.
Il sistema procederà a somministrare al candidato 200 domande per valutare la padronanza dei contenuti proposti nelle diverse aree conoscitive con la produzione immediata del risultato.
Quindi? Cosa aspetti a diventare steward? collegati a
Seguici su
Caffaro, la fabbrica che ha avvelenato Brescia
Presadiretta: Caffaro, la fabbrica che ha avvelenato Brescia
L'inchiesta di Presadiretta sull'inquinamento da Pcb nella città lombarda, dove i tumori sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni. A produrre il veleno era la Caffaro, chiusa a metà anni '80. Nei pressi della fabbrica c'è una scuola, dove agli alunni è proibito andare nel verdeCoinvolta è tutta la popolazione di Brescia, visto che in 50 anni di continuo inquinamento il Pcb è entrato nella catena alimentare, tramite le verdure, la carne, il latte e anche attraverso l'allattamento materno. Secondo Philippe Grandjean, il più grande studioso delle conseguenze nell'uomo della contaminazione da diossine e Pcb che siamo andati a intervistare a Boston, nella Harvard University dove insegna e fa ricerca, più della metà del Pcb depositato nel grasso della madre passa al neonato tramite il latte materno. La vicenda è conosciuta almeno da dieci anni, da quando cioè nel 2002 il sito Caffaro è entrato a far parte ufficialmente dei siti di interesse nazionale individuati dal ministero dell'Ambiente come sito fortemente contaminato da Pcb e quindi da bonificare. Quelli che invece sono nuovi sono i dati sull'insorgenza dei tumori, che questa sera vi mostreremo per la prima volta in Presadiretta.
Sono il risultato di una recente ricerca svolta da Paolo Ricci, epidemiologo della Asl di Mantova che segue il sito Caffaro da quando si è scoperto il grave inquinamento. La ricerca è stata realizzata dall'Istituto superiore di sanità in collaborazione con il Registro nazionale dei tumori, ed è quindi uno studio importante. Finora la Asl di Brescia aveva condotto negli anni studi sulla mortalità per malattie tumorali nella città, a confronto con quella media del nord dell'Italia e per questa strada aveva già registrato un aumento quasi del doppio di tante forme tumorali, ma la particolarità e l'importanza di questo studio è che rende conto della incidenza dei tumori a Brescia, la mortalità risente della velocità di una popolazione ad ammalarsi ma anche del livello di assistenza mentre l'incidenza ci dice esclusivamente del rischio.
È quindi più puntuale e precisa sul rischio che i cittadini di Brescia hanno di ammalarsi di tumore, ci spiega Paolo Ricci che ho invitato in trasmissione perché raccontasse quello che ha scoperto. Nella sua ricerca il tumore maligno alla tiroide segna un più 49 per cento di incidenza a Brescia rispetto al Nord Italia, il linfoma non hodgkin più 20 per cento, il tumore al fegato il più 58 per cento, mentre infine il tumore al seno schizza al 26 per cento in più. Secondo Ricci la correlazione tra questa maggiore incidenza e il Pcb è più che probabile, visti i risultati della ricerca scientifica internazionale, ma date anche le incredibili dimensioni dell'inquinamento dei terreni a sud della Caffaro rilevati dai tecnici del ministero dell'Ambiente e dell'Arpa.
Per i dati vale quello che ci ha detto Grandjean quando ci ha raccontato i risultati delle ricerche sugli effetti del Pcb sui quali lavora da più di venti anni : È ormai provato che il Pcb provoca il cancro, in particolare cancro al seno, tumori del sangue e tumore al fegato. Ma fa anche molto di più: è collegato allo sviluppo del diabete e secondo le nostre ricerche impedisce il corretto sviluppo del cervello dei bambini, i bambini esposti al Pcb hanno capacità cognitive ridotte. Ma abbiamo visto anche che attacca il sistema immunitario del nostro corpo indebolendolo, aprendo la strada a diverse malattie. Grandjean dà un giudizio senza appello: Questo tipo di inquinamento va trattato come un serio problema di salute pubblica che richiederebbe una immediata bonifica perché espone la popolazione a malattie mortali. Per quanto riguarda la dimensione, e l'estensione dell'inquinamento a Brescia, abbiamo ricostruito quartiere per quartiere l'incidenza del Pcb, nei terreni tra le case, nei parchi pubblici, persino vicino alle scuole elementari che i bambini continuano a frequentare.
Che cosa è stato fatto finora? Pochissimo. Un'ordinanza del Comune, in vigore da dieci anni, vieta alle persone che vivono nelle zone contaminate di passare sulle superfici non coperte da asfalto o da cemento, mentre la bonifica non è mai partita perché la Caffaro è una società fallita, una scatola vuota senza soldi e al ministero dell'Ambiente risorse non ce ne sono. Ma soprattutto, tranne pochi comitati, non si è voluto prendere atto di questa situazione, come se l'emergenza sanitaria non esistesse, un silenzio che a Presadiretta vogliamo squarciare.
di Riccardo Iacona
da il Fatto Quotidiano del 31 marzo 2013
Il paradiso dei bambini in un museo
⇩ IN QUESTO VIDEO ⇩
In questa struttura museale dedicata alle scienze, la conoscenza viene trasmessa anche in maniera ludica, rendendo così tale struttura un autentico luogo di culto anche per i più piccoli, grazie a giochi, strumenti interattivi e dispositivi elettronici: vi narriamo come funziona
⇩ LEGGI L'ARTICOLO ⇩
⇩ ISCRIVITI AL CANALE ⇩
⇩ SIAMO SU ⇩
Facebook ►
Twitter ►
Instagram ►