Pinacoteca Tosio Martinengo
La Pinacoteca Tosio Martinengo, ha appena riaperto dopo quasi 10 anni, nel centro storico di Brescia.
Visitarla è come viaggiare per il mondo. Respirando l'aria della National Gallery o del Louvre a Parigi.
Davvero una bellissima sorpresa, e un appuntamento obbligatorio per chi viene in città.
***** Brescia MUSEO SANTA GIULIA (2/2) - PINACOTECA TOSIO MARTINENGO (UNESCO)
Nel palazzo Martinengo da Barco in piazza Moretto, trova sede la Pinacoteca Civica, sorta nel 1908 dall'unione delle due gallerie costituite con i lasciti del conte Paolo Tosio (1844) e del conte Francesco Leopardo Martinengo (1883) e arricchitasi nel tempo con altri legati, con opere provenienti da chiese soppresse o edifici distrutti fino alle recenti acquisizioni. Lungo un percorso articolato in venticinque sale, è esposta una collezione tra il XIII e il XVIII secolo che vanta veri e propri capolavori, tali da porre la raccolta bresciana ai vertici non soltanto in Italia nell'ambito della pittura antica, a cominciare da dipinti di bellezza incomparabile di Raffaello Sanzio e Lorenzo Lotto. Importante e cospicua è la rappresentazione di opere di Vincenzo Foppa, caposcuola della pittura lombarda del Quattrocento, e dei maestri del rinascimento bresciano: Savoldo, Romanino, Moretto. La ritrattistica del Cinquecento offre tele di Tintoretto e Sofonisba Anguissola. Per il XVII e il XVIII sec. spiccano alcune grandi figure di aree culturali diverse (Palma il giovane, Andrea Celesti); in ambito bresciano, meritano attenzione i cosiddetti pittori della realtà come Antonio Cifrondi e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, del quale assolutamente straordinaria per numero e qualità è la serie di opere visibili nel museo.
Non meno eccezionale è la sezione di grafica. Questa collezione, iniziata nel Settecento dal cardinale Angelo Maria Querini, si è arricchita nel corso dell'Ottocento e del Novecento. La parte più rilevante del fondo è costituita da circa trentamila esemplari, che documentano lo sviluppo dell'incisione nelle sue varie tecniche (xilografia, bulino, acquaforte, chiaroscuro, litografia) dal Quattrocento all'età contemporanea. E' da segnalare l'ampia serie dei bulini di ambito tedesco: gli esemplari antichi di Martin Schongauer e la serie pressochè completa delle opere di Albrecht Dürer. Altrettanto ricca e preziosa la sequenza delle incisioni del Cinquecento italiano, con Parmigianino, Annibale e Ludovico Carracci. La scuola olandese comprende molte opere di Luca di Leida e celebri capolavori di Rembrandt. Sono pure presenti Guido Reni e Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto. Il Settecento è ben rappresentato dalle acqueforti dei maestri veneti (Canaletto, i due Tiepolo, Piranesi). Tra gli esemplari ottocenteschi, spiccano un'edizione completa, ancora rilegata, dei Capricci di Goya e le notissime litografie satiriche di Daumier. Tra le stampe moderne di notevole valore emerge la Grande natura morta di Giorgio Morandi del 1928, considerata un capolavoro dell'incisione italiana del Novecento.
Restituito un gioiello a Brescia: riecco la pinacoteca Tosio Martinengo
L’atteso momento è finalmente arrivato: sabato 17 marzo la pinacoteca Tosio-Martinengo è stata ufficialmente riaperta dopo 9 lunghissimi anni. La collezione va dalla storia dell'arte bresciana del Trecento al Settecento, con opere di Raffaello, del Filippini, del Moretto, Romanino, del Lotto.
All’inaugurazione erano presenti il sindaco Del Bono, il vicesindaco Castelletti, l’assessore Muchetti, il presidente di fondazione Brescia Musei Massimo Minini e il direttore Di Corato ed è pure arrivata la benedizione del vescovo di Brescia Tremolada.
Un gioiello di Brescia restituito ai bresciani, uno scrigno al cui interno sono presenti dei veri e propri capolavori che potranno essere visitati grazie al grande impegno del Comune di Brescia, di Fondazione Cariplo e di Fondazione Brescia Musei.
Protagonisti assoluti, nel giorno della riapertura, tanti bambini.
BRESCIA pinacoteca Tosio Martinengo
cogitoergoadsum.it
Pinacoteca Tosio Martinengo _Teaser 1
A un mese esatto dall’attesissima riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo, conclusi gli impegnativi interventi tecnici e di restauro dell’immobile, è da pochi giorni iniziato il trasferimento delle opere nella storica sede di Piazza Moretto, che si presenta oggi con un colpo d’occhio totalmente nuovo e sorprendente
GIACOMO CERUTI IL PITOCCHETTO - BRESCIA - Pinacoteca Tosio Martinengo - MUSEO DI SANTA GIULIA
Giacomo Antonio Melchiorre Ceruti, detto il Pitocchetto (Milano, 13 ottobre 1698 – Milano, 28 agosto 1767), è stato un pittore italiano, annoverato tra i più importanti esponenti del tardo barocco italiano.
Nacque a Milano, probabilmente da quel Fabiano Ceruti che fu allievo di Cristoforo Agricola; fin dai primi anni venti del Settecento fu attivo a Brescia, città in cui si guadagnò il soprannome di «Pitocchetto» per il genere pittorico che aveva come soggetti principali i poveri, i reietti, i vagabondi, i contadini (i pitocchi, appunto), raffigurati in quadri a grande formato e ripresi con stile documentaristico e con uno spirito di umana empatia.
Il suo percorso artistico è parte di quel filone della pittura di realtà, che ha in Lombardia una tradizione secolare: prima di lui grandissimi artisti come Vincenzo Foppa, la scuola bresciana intorno a Moretto e Savoldo, Caravaggio, tutti avevano toccato l'argomento, ma nessuno prima del Ceruti seppe indagare con tanta spietata lucidità la verità quotidiana.
Il Ritratto del conte Giovanni Maria Fenaroli (1724, collezione Fenaroli, Corneto) è la sua prima opera di certa attribuzione.
Donna con cane di Giacomo Ceruti
Nel 1736 l'artista lombardo si trasferì prima a Venezia e poi a Padova, dove la sua attività per la Basilica del Santo e per altre chiese è documentata nel triennio successivo.
A Padova in particolare operò per la Basilica del Santo e per altre chiese, tra cui quella di Santa Lucia presso la quale, oltre ad una pala dedicata alla santa e un Battesimo di San Giustino, sono presenti anche i Quattro Padri della Chiesa, i Quattro Evangelisti e i Quattro Santi protettori della città.
Da ricordare anche la pala d'altare di Gandino (1734), gli affreschi di Palazzo Grassi a Venezia (1736) e le tele del Ciclo di Padernello.
Sulle sue produzioni artistiche per i luoghi sacri, gli influssi che ebbero le opere di Carlo Ceresa e Antonio Cifrondi sono innegabili.
Dopo il soggiorno veneziano, ricevette varie commissioni pubbliche e tornò a Milano, dove è documentata la sua presenza nel triennio dal 1742 al 1745, trasferendosi in seguito a Piacenza.
Le commissioni ottenute in quegli anni gli diedero l'occasione di acquisire e padroneggiare strumenti stilistici e compositivi tali da consentirgli un'attività di pittore di storia, più proficua e di più ampia risonanza, condotta parallelamente alla pratica del ritratto e della scena di genere.
Tra le opere che lo resero celebre la Lavandaia (1736 circa), attualmente alla pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, e le molte nature morte. Intorno al 1785 dipinse il Ritratto di viandante ora conservato al Museo civico Amedeo Lia di La Spezia, il suo ciclo pittorico presso la Basilica di Santa Maria Assunta a Gandino.
La rivalutazione della sua figura si deve a Roberto Longhi.
A Brescia riapre, dopo 9 anni, la Pinacoteca Tosio Martinengo
9 anni sono passati da quando la Pinacoteca Tosio Martinengo aveva chiuso i battenti. Anni di lavori e di restauri per riportare ai bresciani, ma non solo, uno dei più importanti luoghi artistici della città. Intervista a Emilio Bel Bono, sindaco di Brescia.
Pinacoteca Tosio Martinengo _Teaser 3
Conclusi gli impegnativi interventi tecnici e di restauro dell’immobile, è da pochi giorni iniziato il trasferimento delle opere nella storica sede di Piazza Moretto, che si presenta oggi con un colpo d’occhio totalmente nuovo e sorprendente
Nuova Pinacoteca Tosio Martinengo/2
Dopo 9 anni di chiusura riapre a Brescia la pinacoteca Tosio Martinengo. Inaugurazione sabato 17 marzo 2018 alle ore 10.
Credits: AlbatrosFilm
La Pinacoteca Tosio-Martinengo 1/3 : uno scrigno d’arte restituito alla città
Tesori di Brescia: Conversazioni d’arte per portare alla scoperta il patrimonio artistico della città
a cura di Teresa Benedetti, storica dell’arte
giovedì 14 giugno ore 18.00 – La Pinacoteca Tosio-Martinengo: uno scrigno d’arte restituito alla città
Il 16 Marzo scorso la Pinacoteca Tosio Martinengo ha riaperto finalmente al pubblico dopo la chiusura per restauri avvenuta nel 2009.
L’incontro si pone l’obiettivo di ripercorrere le vicende collezionistiche e storiche che hanno portato alla nascita della pinacoteca nel lontano 1851, le successive acquisizioni e l’analisi artistica delle opere più importanti in essa conservate.
Il restauro dei dipinti di Moretto e Savoldo esposti a Brescia e la collezione UBI Arte
La Madonna col Bambino e San Rocco di Alessandro Bonvicino detto il Moretto e il Riposo durante la fuga in Egitto di Giovanni Gerolamo Savoldo, entrambi della collezione di UBI Banca, saranno esposti, grazie a un accordo con la Fondazione Brescia Musei, nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, che riaprirà il 17 marzo, dopo 9 anni di lavori di restauro:
Le interviste ad Antonella Crippa, curatrice responsabile della Collezione UBI Banca, e Delfina Fagnani, restauratrice.
Le tele faranno parte del percorso espositivo della sezione cinquecentesca del museo che, con la pittura bresciana del Rinascimento, costituisce il cuore del percorso espositivo.
In occasione del prestito, le tele sono state sottoposte ad un intervento di manutenzione straordinaria e di restauro, che si è appena concluso.
Questa iniziativa è solo uno tra i molti progetti di valorizzazione della collezione UBI Banca che, grazie alla fusione di più di 15 raccolte che derivano da numerosi istituti di credito e dalla recente acquisizione di 3 banche nel centro Italia, negli ultimi mesi ha assunto una dimensione decisamente significativa e una rilevanza nazionale.
Rendere le collezioni sempre più fruibili e, allo stesso tempo, potenziare le partnership con i centri di cultura e i musei del territorio, è uno tra gli obiettivi di UBI Banca che considera l’arte uno strumento di sviluppo culturale e sociale.
GIOIELLI SOTTO CASA del 11 ottobre 2018
Brescia la pinacoteca Tosio Martinengo
La Pinacoteca Tosio-Martinengo 2/3 : uno scrigno d’arte restituito alla città
Tesori di Brescia: Conversazioni d’arte per portare alla scoperta il patrimonio artistico della città
a cura di Teresa Benedetti, storica dell’arte
giovedì 14 giugno ore 18.00 – La Pinacoteca Tosio-Martinengo: uno scrigno d’arte restituito alla città
Il 16 Marzo scorso la Pinacoteca Tosio Martinengo ha riaperto finalmente al pubblico dopo la chiusura per restauri avvenuta nel 2009.
L’incontro si pone l’obiettivo di ripercorrere le vicende collezionistiche e storiche che hanno portato alla nascita della pinacoteca nel lontano 1851, le successive acquisizioni e l’analisi artistica delle opere più importanti in essa conservate.
Primotel Brescia **** Hotel Review 2017 HD, Brescia, Italy
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ASPETTANDO LA PINACOTECA. Gli uomini e le donne che fecero l'impresa
Terzo incontro del ciclo “Aspettando la Pinacoteca. Gli uomini e le donne che fecero l’impresa. Figure chiave nella storia della Tosio Martinengo” promosso da AAB e Fondazione Brescia Musei. Maria Paola Pasini interverrà su “Il primo direttore Giulio Zappa”. Stefano Lusardi affronterà invece il tema “Giorgio Nicodemi, Alessandro Scrinzi e Fausto Lechi, la Pinacoteca e il Ventennio”
Opera del mese di settembre 2017: San Giorgio e il drago, 1460 – 1465
L'OPERA DEL MESE - CAPOLAVORI A BRESCIA
Opera del mese di settembre 2017
SAN GIORGIO E IL DRAGO, 1460 – 1465
Pittore bresciano (?)
dalla chiesa di San Giorgio, ora presso la Pinacoteca Tosio Martinengo
Introduce l’opera: Roberta D’Adda, conservatore Fondazione Brescia Musei
Ideazione progetto: Comune di Brescia
Coordinamento scientifico: Settore Musei - Fondazione Brescia Musei
SAVOLDO e IL MORETTO '500
Pittori a Brescia il 500 Bresciano
Film del 1986 con Computer Grafica applicata all'analisi della pittura.
Ideazione Giuseppina Conte Archetti
Regia e realizzazione: Walter Buonfino
Consulenti: Bruno Passamani-Elena Ragni
Musiche: Claudia Mina
Musei Civici di Brescia
Ars ad Artem - Il cibo nell'Arte - Brescia - Palazzo Martinengo 1/2
Ars Antiqua ha il piacere di presentare la prima parte dello speciale Ars ad Artem dedicato alla mostra IL CIBO NELL'ARTE in corso a Brescia presso Palazzo Martinengo.
Nell'occasione saremo accompagnati dal curatore dott. Davide Dotti.
Saremo in onda domenica prossima dalle 17.00 sui canali 126 del digitale terrestre, 908 di Sky e in streaming e replica sul nostro sito arsantiquasrl.com, con il proseguimento della visita.
ART TRAILER - 6^ il duello
Presentazione degli elaborati del progetto di alternanza scuola lavoro realizzato grazie alla collaborazione tra Fondazione Brescia Musei, Liceo Scientifico A. Calini e Ordine degli Architetti, per l’anno scolastico 2018.
Com’è visto il museo dagli adolescenti? Come lo vorrebbero? Che cosa potrebbero fare per il museo?...E il museo per loro? Da questi e altri interrogativi, dettati dalla consapevolezza che gli adolescenti spesso percepiscono i musei come realtà distanti e difficilmente appetibili, ha preso il via il progetto che ha coinvolto per quasi 15 giorni i ragazzi della 3D del Liceo Calini. Gli studenti sono stati invitati a realizzare un breve corto - un trailer - della durata di pochi minuti, che raccontasse la loro esperienza al museo. Come strumento per le riprese si è chiesto loro di utilizzare lo smartphone, un dispositivo che ormai fa parte della quotidianità di ciascuno e con cui gli adolescenti hanno molta familiarità. Al termine del progetto hanno visto la luce sei lavori, sei trailer che raccontano la Nuova Pinacoteca Tosio Martinengo da un punto di vista nuovo e insolito e che vengono ora proiettati sul grande schermo del Cinema Nuovo Eden.
Videomaker: Nicola Zambelli