TERME LA CONTEA
Video Corporate Terme La Contea
Stabilimento termale I.N.P.S. a Battaglia Terme
O meglio, quello che ne rimane. Uno slide fotografico, raccogliendo le vecchie foto stampate sulle cartoline oramai ingiallite dal tempo, e dissolte con quello che si vede ora. Un ringraziamento all'amico Massico Brigato che mi ha concesso l'uso delle sue fotografie, ed al custode Pietro Nauva che ci ha aperto le porte dello stabilimento, luogo in cui qualche decennio fa anch'io ho prestato la mia attività lavorativa.
HOTEL TERME EUGANEE - STABILIMENTO TERMALE BATTAGLIA TERME (PADOVA)
HOTEL TERME EUGANEE - STABILIMENTO TERMALE 34, vl. S. Elena Tel 049 525055 Fax 049 525443 Lo stabilimento termale, dotato delle tecnologie più avanzate, si trova in una delle più amene località dei Colli Euganei in provincia di Padova e sfrutta due fonti naturali di acqua ipertermale a 72° supermineralizzata appartenente al gruppo salso-bromoiodico: le fonti naturali consentono a tutti coloro che abbisognano di cure specifiche di accedervi in tutta libertà anche senza obbligo di soggiorno. L'assistenza è assicurata da medici specialisti. L'Hotel Terme Euganee sorge ai piedi dei Colli Euganei, facile da raggiungere sia in treno che in macchina. Offre la possibilità di un soggiorno rilassante, lontano dai rumori del grande traffico. Circondato da un grande giardino, è dotato di camere singole e camere doppie con doccia e WC, telefono, balcone. Aria climatizzata in sala da pranzo.
Al ferro di cavallo
Se in una Domenica soleggiata e primaverile non sapete cosa fare, prendete il treno della linea Padova Bologna, e scendete alla stazione di Battaglia Terme. Una volta scesi, per chi proviene da Padova, fate il sottopasso ferroviario ed entrate nel quartiere di via Mohringen. Pochi passi per arrivare all'area attrezzata camper, nella quale c'è anche un posto di ristoro per coloro che vogliono fare pic nic. Da qui ci sono diverse strade da scegliere, o all'interno della ex cava oppure diretti al sentiero denominato ferro di cavallo.
Qui a seguito una ampia descrizione ricavata dal sito web ufficiale del parco Colli Euganei, da leggere per avere una più ampia scelta di sentieri ed alternative.
Il percorso inizia presso il Museo della Navigazione Fluviale, situato nel borgo Ortazzo di Battaglia Terme; unico del genere in Italia, esso raccoglie le testimonianze delle tradizionali attività della navigazione lungo le vie d’acqua. Usciti dalla via del Museo, si percorre un breve tratto nel centro storico fino a giungere sulla statale 16, che attraversa la cittadina. Svoltando a destra, prima della conca di navigazione, una delle opere idrauliche più importanti del primo Novecento, si passa il ponte e si segue in discesa a destra la nuova strada, svoltando nuovamente a destra sul sentiero vero e proprio poco prima del sottopasso. Immerso in un anfiteatro naturale, la villa - castello del Cataio fa da sfondo al percorso. Il sentiero si addentra pianeggiante, con tratti larghi e spesso rettilinei, nelle antiche proprietà del Catajo, percorrendo un tracciato a “Ferro di Cavallo”, ai piedi dei monti Ceva, Spinefrasse e Croce, le cui cime possono essere raggiunte attraverso facili deviazioni. L’unico tratto a saliscendi è quello imposto dal superamento della linea ferroviaria. Il sentiero interessa anche la cava del Monte Croce, oggi importante sito geologico e naturalistico con presenza di un’area umida e di una consistente popolazione di fico d’India nano, specie di origine americana naturalizzata anche in altre zone lungo lo stesso sentiero e presso la cima del M. Ceva. Usciti dalla cava, si arriva su via Galzignana; la si attraversa e si continua lungo via Petrarca, iniziando la seconda parte del tracciato, nella zona agricola del paese. Oltrepassato lo stabilimento termale La Contea, si svolta a sinistra rientrando nella zona denominata argine dello scajaro. Qui si ammira il panorama verso Villa Selvatico e Villa Lispida. La prima, costruita sul Colle di Sant’Elena con pianta quadrata a partire dal 1593 da Bartolomeo Selvatico, ha un parco all’inglese disegnato agli inizi dell’Ottocento da G. Jappelli. Il percorso prosegue costeggiando la ferrovia; oltrepassato il sottopasso si gira a destra e si attraversa il centro abitato di Battaglia percorrendo via dei Colli e, raggiunto il canale, svoltando a sinistra per via Terme. Sulla destra, al di là del canale, svetta la chiesa di San Giacomo. Si attraversa ora il ponte alla veneziana, detto dei scaini, presidiato dalla statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore contro i pericoli delle acque. Svoltando a sinistra si prosegue lungo la statale 16 fino ad incontrare, sulla destra, via Chiodare che riconduce al Museo della Navigazione dove si chiude l’anello.
Testo estratto dal link:
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natale 2017 a Battaglia Terme
Natale a Battaglia Terme
TG PADOVA (07/09/2016) - ROCCAMBOLESCO INCIDENTE A BATTAGLIA TERME
TG PADOVA (mercoledì 7 settembre 2016) - Incidente spettacolare verso le 14 di oggi in viale degli Alpini. Un’auto, forse per l’alta velocità, sbanda in curva appena prima del sottopasso e si cappotta. Miracolosamente illeso il conducente che esce autonomamente dall’abitacolo dopo l’aiuto di alcuni automobilisti per sbloccare la portiera. (
[ TEANO ] ■○■ BY Mark Lo Stallone
■ TEANO ■
Il territorio era stato frequentato in epoca protostorica e la città venne fondata nel IV secolo a.C. come capitale dal popolo italico dei Sidicini, facente parte degli Osci[3]: a quest'epoca sono attribuiti i resti tuttora esistenti delle mura pre-romane. La città era situata in posizione strategica sulla via Latina (odierna Via Casilina), tra Suessa e Cales.
Nel 340 a.C. i Sidicini furono alleati con i Latini e i Campani contro Roma, nella guerra latina.
Si oppose agli attacchi dei Sanniti prima e dei Romani dopo. Con la conquista romana, Teano divenne quindi municipio romano (Teanum Sidicinum) con propria monetazione. Ottenne lo stato di colonia sotto Augusto.
Secondo Strabone era in epoca augustea la maggiore città della parte interna della Campania dopo Capua, raggiungendo al culmine del suo sviluppo una popolazione di circa 50.000 abitanti.[senza fonte]
In questo periodo, di grande sviluppo urbanistico, si estese dalla sommità del colle verso la pianura, e si arricchì di edifici pubblici: un anfiteatro, un Foro, un teatro - tempio di età tardo repubblicana e ampliato nella media età imperiale, con capienza stimata a circa 5000 persone, templi e strutture termali.
Nella prima metà del IV secolo divenne sede episcopale, soppressa tuttavia nel periodo tra il 555 e l'860. Fu espugnata nel 594 dai Longobardi del duca Arechi I, e fu sede di una contea longobarda e insediamento militare a guardia del confine. Fu governata in quest'epoca da un gastaldo, dipendente da Capua (Landenolfo, il nipote Ajenardo, Adelgisi e Maginolfo si successero nella carica nel corso del IX secolo). Dopo aver fatto parte della contea di Capua, Teano e Caserta (Pandenolfo), fu quindi contea indipendente dal 981, sotto Landolgo e Gisulfo, figli di Pandenolfo.
Nel IX secolo vi si trovavano tre monasteri benedettini. Nel monastero di San Benedetto si rifugiarono temporaneamente i monaci dell'abbazia di Montecassino, in seguito alla distruzione della loro sede (22 ottobre 883) e all'uccisione dell'abate Bertario per mano dei Saraceni. I monaci portarono con loro parte del tesoro abbaziale e l'originale della regola scritta dal fondatore e per circa 30 anni rimasero a Teano, finché un incendio distrusse il monastero e la regola.
Nella curia comitale di Teano vennero redatti due dei quattro Placiti cassinesi ( probabilmente primissimi documenti scritti in lingua italiana[senza fonte]), il Placito di Teano dell'anno 963 e il Memoratorio, conservati nell'archivio storico dell'abbazia di Montecassino conseguentemente al rientro dei benedettini, che li portarono con loro.
Federico II, dopo la sua incoronazione ad imperatore, rese demaniali le città di Sessa Aurunca, Teano e Mondragone. Successivamente, mentre Federico era impegnato in Siria per la crociata, l'esercito papale ne approfittò per impadronirsi con la forza di Teano, Calvi e tutte le terre dei figli di Pandolfo, cioè del territorio dell'antica contea longobarda di Teano. L'imperatore, ritornato in Italia nel 1229, riconquistò le città e nell'ottobre dello stesso anno le truppe del pontefice, di stanza a Teano, si arresero a Federico.