Le celebrazioni per il centenario dell'Unità d'Italia.
La settimana Incom 02050 del 17/03/1961
Le celebrazioni per il centenario dell'Unità d'Italia.
Descrizione sequenze:immagini del centro storico di Roma da Castel San'Angelo ; veduta dall'alto di ponte Sant'Angelo ; veduta dal ponte di Castel Sant'Angelo ; immagine della statua dell'angelo ; un giornalista televisivo passeggia per le sale del museo di Castel Sant'Angelo ; il giornalista illustra i beni conservati nel museo ; immagini dei cimeli che ricordano le battaglie del Risorgimento ; panoramica su Torino ; un manifesto pubblicizza il progetto di Italia61 ; molta gente e diverse automobili sostano a ridosso dell'area della futura esposizione di Italia 61 ; Gronchi, Agnelli e altre autorità passeggiano per i cantieri di lavoro ; immagini dei cantieri di lavoro ; le autorità salutano gli operai al lavoro sui ponteggi ; veduta del nuovo Palazzo del Lavoro ; immagine del progetto del palazzo ; l'architetto Nervi illustra il progetto steso su un tecnigrafo ; immagini del disegno dell'interno del palazzo ; immagini esterne del palazzo ultimato ; veduta del lavoro degli operai ; veduta di un gruppo di pietre ammucchiate a terra ; attraverso un'animazione su una carta geografica dell'Italia si ripercorrono le tappe dell'indipendenza e dell'unità della nazione ; in sovraimpressione compaiono le date delle varie tappe che hanno segnato l'unità ; una ragazza si affaccia alla finestra mostrando la bandiera tricolore ; altre ragazze si affacciano alle finestre mostrando bandiere tricolori ; immagini di una piazza di Reggio Emilia ; veduta di una bandiera tricolore ; iscrizione alla base della bandiera:Qui dove nacque per sempre ; veduta del Golfo di Napoli ; facciata del Palazzo Reale ; immagine della statua di Gioacchino Murat ; una barca a remi parte dal molo ; panoramica del centro storico di Rimini ; veduta della piazza principale di Rimini ; immagini degli antichi palazzi medievali ; una ragazza beve da una fontana antica ; panoramica sul centro storico di Torino ; immagini dei ritratti ad olio di Sirtori e Medici ; monumento e statua di Daniele Manin ; monumento con statua di La Farina ; monumento e statua di Giuseppe Mazzini ; monumento e statua di Giuseppe Garibaldi ; monumento e statua di Cavour ; immagini di piazza Castello e di Palazzo Madama ; dipinto ad olio raffigurante i senatori piemontesi attorno a Vittorio Emanuele II ; veduta del centro storico di Milano ; le guglie del Duomo ; veduta della piazza e del monumento dove sorgeva Porta Tosa ; immagini di dipinti ad olio commemorativi delle 5 giornate di Milano ; veduta dell'antica piazza dei Mercanti ; immagini dei palazzi antichi nella piazza ; le campane suonano in un campanile a vela ; veduta di un fenditura nella campana ; lapide commemorativa alla base della campana :Campana del Comune. Già sulla torre di piazza dei mercanti spezzata suonando a martello il 22 marzo 1848 ; veduta di palazzo ducale e di piazza San Marco da un motoscafo in corsa sulla laguna ; immagini di palazzo ducale e di Riva degli Schiavoni ; veduta di un ponte di legno ; dipinto ad olio raffigurante Daniele Manin ; facciata del palazzo che ospitava l'Arsenale ; il portone del palazzo si apre ; immagine del dipinto raffigurante Manin nel cortile interno dell'Arsenale ; un conduttore televisivo illustra le divise dei garibaldini all'interno di alcune vetrine ; immagini delle divise e delle armi ; veduta del faro del Gianicolo ; panoramica sul centro storico di Roma ; statua di Giuseppe Garibaldi al Gianicolo ; carrellata sui busti dei patrioti della Repubblica Romana al Gianicolo ; il cancello di Villa Doria Pamphili si apre ; veduta della porta al Vascello ; iscrizione dedicata alle imprese di Garibaldi ; il conduttore televisivo illustra un quadro commemorativo della Battaglia di Solferino ; dipinti e disegni commemorativi delle battaglie del Risorgimento ; una torre medievale ; un'altra torre medievale con un bambino con un fucile in mano ; panoramica del paesaggio con una torre medievale sullo sfondo in località San Martino della Battaglia ; iscrizione :O Roma o morte ; un acquarello commemora la presa di Roma ; disegni e tempere commemorativi delle battaglie risorgimentali ; un dipinto raffigura l'incontro a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele ; disegno di Palazzo Carignano ; immagini esterne del Palazzo ; interno di una sala del Palazzo ; Gronchi, Agnelli, Pella ed altre autorità camminano discutendo per i cantieri di lavoro di Italia61 ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Walk around Pisa Italy 4K.
In this walk through the city of Pisa, Italy, we will go from the train station through the whole city to the famous Torre di Pisa on the Piazza dei Miracoli and return back, but already on a different road.
0:00 Pisa Central Station Piazza della Stazione
0:45 Viale Antonio Gramsci
3:15 Piazza Vittorio Emanuele II Chiesa di Sant'Antonio abate Monument to Vittorio Emanuele II
4:25 Corso Italia
7:15 Statue of Nicola Pisano by Salvino Salvini Chiesa di Santa Maria del Carmine
10:20 Logge dei Banchi
10:45 Via di Banchi
11:15 Piazza XX Settembre
11:50 Ponte Di Mezzo
13:45 Piazza Garibaldi
15:00 Borgo Stretto
15:25 Chiesa di San Michele in Borgo
16:50 Piazza delle Vettovaglie
17:37 Borgo Stretto
20:52 Via Ulisse Dini
23:10 Piazza dei cavalieri
23:30 Palazzo della Carovana
23:40 Chiesa Nazionale di Santo Stefano dei Cavalieri
26:10 Palazzo dell'Orologio - Torre della Muda o della Fame
27:05 Via Dalmazia
27:50 Via della Faggiola
30:10 Via Capponi
31:00 Piazza Arcivescovado
33:10 Piazza del Duomo Fontana dei Putti Cattedrale di Pisa Battistero di San Giovanni
33:45 Torre di Pisa
40:00 Porta Nuova
40:20 Piazza Daniele Manin
1:30:00 Via Roma
1:05:15 Orto e Museo Botanico
1:05:35 Via Roma
1:08:30 Via Trento
1:09:45 Parrocchia di San Nicola Via Santa Maria
1:13:40 Lungarno Antonio Pacinotti
1:16:00 Ponte Solferino
1:18:15 Lungarno Gambacorti
1:19:00 Chiesa di Santa Maria della Spina
1:24:50 Via Giuseppe Mazzini
1:26:45 Via la Nunziatina
1:28:55 Corso Italia
1:30:30 Via S. Martino
1:34:20 Parrocchia di San Martino
1:35:20 Via Antonio Ceci
1:36:25 Piazza Giuseppe Toniolo
1:38:00 Via Benedetto Croce
1:43:10 Piazza Vittorio Emanuele II
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-Arnaldo Fusinato Ode a Venezia-
“Ode a Venezia è una poesia sul Risorgimento che narra la sfortunata sollevazione di Venezia nel 1848, in appoggio al tentativo di unificazione dell'Italia iniziato (con prudenza e diffidenza) da Carlo Alberto (I Guerra di Indipendenza).
Dopo la sconfitta di Carlo Alberto ad opera del generale austriaco Radetzky (il re fu poi costretto all'esilio) Venezia e Roma continuarono, com’è noto, l’insurrezione, proclamando la Repubblica.
Roma fu soverchiata dalle forze armate del Regno delle Due Sicilie, di Francia e di Spagna, mentre Venezia, assediata dagli austriaci, fu colpita anche da un’epidemia di colera: il morbo, più volte citato in questo malinconico componimento.”
Arnaldo Fusinato (Schio, 25 novembre 1817 – Roma, 28 dicembre 1888) è stato un poeta e patriota italiano.
Autore di numerose poesie giocose, e romantiche, compì a Schio, sua città natale i primi studi, per poi proseguirli all'Università di Padova. In questo periodo cominciarono le sue lotte contro l'Austria.
La situazione politica e culturale di quegli anni era caratterizzata dalla mancanza di libertà, specialmente nei confronti degli intellettuali ed i personaggi non strettamente conformi al pensiero politico dominante. Nel marzo del 1848 insorsero le città del Lombardo Veneto, costringendo alla ritirata le guarnigioni Austriache. Il 17 e 18 marzo insorse anche la città di Vicenza. L'allora trentenne Fusinato fu in prima fila a combattere per la difesa della città, ma ciò non servì, in quanto Vicenza venne assediata. Fu in questi giorni che Fusinato compose la canzone il Canto degli insorti.
Perduta Vicenza, Fusinato continuò a combattere gli Austriaci a Venezia, dove era stata proclamata la Repubblica di San Marco. Anche qui, nonostante l'epica difesa guidata da Daniele Manin, dopo quasi un anno la città si dovette arrendere alle forze austriache. Nella poesia Ode a Venezia si può leggere tutto lo sconforto provato da Fusinato in quei momenti (celebre il passaggio: Il morbo infuria / il pan ci manca / sul ponte sventola / bandiera bianca). Gli ultimi due versi sono stati resi celebri in tempi recenti dalla famosa canzone di Franco Battiato Bandiera bianca, contenuta nell'album La voce del padrone (album) del 1981.
Nel 1874 si trasferisce a Roma dove lavora per il Senato. Muore nel 1888 a Roma ed è sepolto al cimitero del Verano.
Da Wikipedia.
Le facce dell'ultimo Doge
Questi volti ornano la barchessa di villa Manin a Passariano.
Venedig, ein Spaziergang durch die Gassen
Der Reisende fährt mit dem Boot durch die Lagune oder dem Bus über den Damm zur Lagunenstadt. Da die Busfahrer gerade streikten, nahmen wir das Boot, das Vaporetto, mit dem wir am Fondamenta Nóve Venedig erreichten. Der Weg zu unserem Hotel, dem Canaletto, führte durch enge Gassen und über zahlreiche Brücken. Das Hotel liegt im Stadtteil Castello zentral zwischen der Rialto-Bruecke und dem Markus-Platz in der Nähe SALIZZADA Di SAN LIO, einer Gasse, die auch für einen Ortsunkundigen leicht zu finden ist.
Von hier aus erkundeten wir Venedig, manchmal mit dem Vaporetto, meistens jedoch zu Fuß. So erreichten wir das Ghetto Nuove im Stadtteil Cannaregio.
Auf dieser kleinen fünfeckigen Insel hatten bis zum 14.Jahrhundert venezianische Gießereien ihren Sitz. Wegen des Feuers, mit dem gearbeitet wurde, bot sich das von Wasser umgebene Gebiet als idealer Standort an. Man nannte den Handwerksbezirk getto , abgeleitet von dem Wort gettare (gießen). Als im frühen 16. Jahrhundert diese Insel den Juden als dauerhafter Aufenthaltsort zugewiesen wurde, hielt sich der Name, jedoch leicht verändert als ghetto ausgesprochen. Anfangs war es den Juden nicht gestattet, die Insel nach Sonnenuntergang bis Morgendämmerung zu verlassen. Mächtige Tore versperrten die Zugangsbrücken. Der Name für dieses geschlossene jüdische Viertel wurde später für alle jüdischen Ghettos auf der Welt übernommen. Tagsüber konnten sich die Mitglieder der Gemeinde frei bewegen, mussten jedoch ein Erkennungszeichen tragen. Da zeitweise mehrere tausend Menschen auf dieser kleinen Insel lebten, baute man Häuser mit bis zu sieben Stockwerken, was im übrigen Venedig wegen der schlechten Bodenverhältnisse nicht üblich war. Auf Grund der engen Platzverhältnisse gab es für den Bau von Synagogen keine eigenen Grundstücke und so wurden diese in die Häuser integriert. Bei unserem Besuch zählten wir vier Synagogen. Man erkennt die Gotteshäuser an den fünf gleich großen nebeneinander liegenden Fenstern im obersten Geschoß eines Hauses.
Unser Weg zur Accademia-Brücke führt uns an einem mächtigen Gebäudekomplex vorbei, in dem sich heute die Hauptpost befindet. Damals diente das Gebäude, direkt am Canal Grande gelegen, der deutschen Handelsniederlassung in Venedig, der Fondaco dei Tedeschi, als Umschlagplatz für den Handel zwischen Venedig und den Staaten nördlich der Alpen. Mit eigener Zisterne versehen, waren die Bewohner autark und nicht auf die Zisternen der Venezianer angewiesen. Später überdachte man den riesigen Innenhof.
Wir nähern uns dem Campo Manin, machen jedoch vorher einen Abstecher zum Palazzo Contarini del Bovolo. Der gotische Palazzo aus dem 15.Jahrhundert liegt verborgen in einer Seitengasse. Hätten wir an einem Gebäude nicht zufällig einen kleinen Hinweis erspäht, wären wir an dieser Gasse vorbeigegangen. So stehen wir jetzt vor dem architektonischen Schmuckstück mit einer Wendeltreppe, die sich an fuenf Loggiengeschossen empor schraubt. Es gleicht einem lang gezogenen Schneckenhaus, daher der Beiname Bovolo (Schnecke).
Auf dem Campo Manin sieht die Statue des Freiheitskämpfers Daniele Manin und auf dem Campo Santo Stefano die von Nicolò Tomasseo auf uns herab. Beide fuehrten 1848 eine Bewegung an, die Venedig fuer eineinhalb Jahre vom österreichischen Joch befreiten.
Città di VENEZIA: Sacchetti Veritas, all'ora di pranzo sono già visibili in Rio Terà S.Leonardo
Continua la problematica dei sacchetti veritas, abbandonati accanto ai cestini pubblici, a partire dal pomeriggio, fino alla raccolta della mattina successiva. Problematica, che continua nel non essere risolta dall'Ufficio Ambiente del Comune di VENEZIA, e dalla sig.ra Cristiana Scarpa della Direzione Ambiente del Comune di VENEZIA, con sede in Campo Manin, anche se gli stessi sono stati più volte interessati, anche con esposti protocollati ed inviati via mail, se non incontrati in due occasioni e personalmente, anche assieme al responsabile della comunicazione della stessa Veritas sig.Adolfo Federico. In quelle occasione, la sig.ra Scarpa, ha ammesso che nessuna sanzione, per questa situazione, è stata mai elevata all'attuale azienda investita dell'onere della raccolta rifiuti, di fatto, dividendo i veneziani che sono multati, ovviamente perchè non rispettano gli orari dell'abbandono dell'immondizia, dalla società Veritas, che continua imperterrita con questo comportamento, in qualsiasi modo non multato, come regolamento prevede. A questo riguardo, il sottoscritto ha chiesto le dimissioni dell'Assessore all'Ambiente, e per la dipendente comunale sig.ra Scarpa, e nei prossimi giorni, sarà protocollato un'esposto alla Corte dei Conti, per quantificare il danno erariariale alle Casse del Comune di VENEZIA, per le sanzioni non elevate nel corso degli anni, per questa situazione.
Places to see in ( Udine - Italy ) Piazza San Giacomo
Places to see in ( Udine - Italy ) Piazza San Giacomo
If you want to understand better history of Friuli with a touch of art combined with a pinch of leisure and relaxation,you can't miss the 'living room' in the heart of the city: we are talking about Piazza Matteotti, better known as Piazza San Giacomo. once a place for the city market.
This square is one of the city's scenery key places: the style of the old school, frames and contains the church of San Giacomo, the sixteenth-century fountain by Giovanni da Udine, the column with the statue of the Virgin and Child, and the countless ancient palaces with lingering traces of frescoes and bright arcades in the other three sides of the square. 1378 is the year of construction of the Church of St. James (Chiesa di San Giacomo), built for the will of the Brotherhood of furriers.
Bernardino da Morcote is the author of the current facade, dating back to 1525, while the side chapel was added after 1650. The clock above the portal is surmounted by a balcony, and a mullioned window surmounts the belfry. Alongside stands the chapel of Souls, with the statues of the four cardinal virtues, made in 1744.
The sophistication of this religious building lies inside, adapted in the Baroque period with decorations by Pietro Venier with Stories of St. James and other artists. Piazza San Giacomo is a place loved by the Udinesi with the pleasure of sipping a tajut (wine drink) with the crostino with friends in one of the several osterie and pubs and bars.
( Udine - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Udine . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Udine - Italy
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***** Maser villa Barbaro (arch. Palladio) UNESCO (provincia Treviso Veneto)
Villa Barbaro (anche nota come Villa Barbaro Basadonna Manin Giacomelli Volpi) a Maser (Treviso) è una villa veneta, costruita da Andrea Palladio tra il 1554 e il 1560 per l'umanista Daniele Barbaro e per suo fratello Marcantonio Barbaro, ambasciatore della Repubblica di Venezia, trasformando il vecchio palazzo medievale di proprietà della famiglia in una splendida abitazione di campagna consona allo studio delle arti e alla contemplazione intellettuale, decorata con un ciclo di affreschi che rappresenta uno dei capolavori di Paolo Veronese.
Il complesso della villa, che comprende anche un tempietto palladiano, è stato inserito dall'UNESCO nel 1996 - assieme alle altre ville palladiane del Veneto - nella lista dei patrimoni dell'umanità.
Il corpo centrale, nonostante sporga notevolmente rispetto alle barchesse, se osservato frontalmente sembra rientrare dolcemente nel fronte dei porticati. Un effetto particolarmente dinamico risulta invece evidente quando si osserva la villa percorrendo la strada in leggera curva ai piedi del colle. Il prospetto della facciata, che si innalza sopra un basso podio, presenta interessanti analogie con quello del Tempio di Portuno, analizzato da Palladio nel tredicesimo capitolo dell'ultimo de I quattro libri dell'architettura[1]: quattro semicolonne ioniche reggono un'importante trabeazione sormontata da un timpano carico di decorazione in stucco. La trabeazione, sulla quale è leggibile l'epigrafe dedicatoria DAN•BARBARUS•PAT•AQUIL - ET•MARCUS•ANT•FR•FRANC•E, è interrotta in corrispondenza del balcone del piano nobile dall'unico foro ad arco: le finestre del piano terra sono infatti sormontate da frontoncini curvilinei, quelle del piano nobile da frontoncini triangolari. Ben più semplici sono le aperture dei fianchi, tre per piano oltre ad una porta sormontata da un balcone con arco a tutto sesto, anch'essi dotati di piccoli frontoni.
Le barchesse, pure a due piani, sono caratterizzate da un porticato a cinque arcate.
Le ali agricole sono affiancate da due colombaie, leggermente avanzate: sopra le tre arcate, ben più distanziate rispetto alle precedenti, giganteggiano due meridiane: quella a ovest segna l'ora e l'inizio delle stagioni, quella est è un calendario zodiacale e indica mensilmente la data d'ingresso del Sole nel corrispondente segno dello Zodiaco.
Dalla villa scende un'ampia scalinata, affiancata dai semplici giardini un tempo arricchiti da siepi in bosso disposte a formare eleganti disegni secondo la moda italiana. Essi continuano idealmente oltre la strada in un'esedra semicircolare con al centro la fontana del Nettuno, ed ancora oltre nel viale alberato che si allontana verso la pianura.
Più semplice, e ad un solo piano, è il prospetto verso la collina.
Su retro si apre il giardino segreto, ornato da una peschiera e dall'esedra del ninfeo. Anche quest'ultimo ricorda la struttura di un tempio: sopra il fronte semicircolare decisamente allungato, arricchito di stucchi e statue inserite in nicchie a esedra e rettangolari, si innalza un basso timpano.
Pier Fortunato Calvi monument (patriot) in Pieve di Cadore
After the Congress of Vienna in 1815 the Veneto region was in the hands of Austria and would remain under its dominion until 1866, as part of the Regno Lombardo-Veneto. The Veneto participated in the Italian Risorgimento most generously: the Bandiera and Moro brothers, shot in 1821, the year in which many centres rebelled, were Venetians. In 1848 the entire region rose up against the Austrians (except for Verona, Peschiera and Legnago, strongholds of the famous Quadrilateral). In Venice Daniele Manin proclaimed the Republic and the people forced the Austrians to abandon the city on March 21, 1848. The same occurred in others cities and in Cadore (with Pier Fortunato Calvi): in July, when Piedmont entered the war, all of the Veneto supported and proclaimed its annexation. With the victory of Novara, however, Austria regained the upper hand. Led by Daniele Manin and Tommaseo, Venice resisted desperately for nearly 5 months, yielding at last only to hunger and cholera.
Finally, when Prussia defeated Austria in 1866, the Veneto was freed. A triumphant plebiscite (674, 426 favourable votes, 69 contrary) decreed the annexation of the region to the Kingdom of Italy.
News Telecittà 28.10.2016