Camera - Centro Italiano per la Fotografia // L’Italia di Magnum
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
L’Italia di Magnum. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin
A cura di Walter Guadagnini con Arianna Visani
3 marzo - 21 maggio 2017
Walter Guadagnini, curatore della mostra e direttore di Camera, racconta la mostra.
Info su:
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Militaire Electronic di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Fonte
Artista
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Camera - Centro Italiano per la Fotografia . Conferenza Stampa a Torino.
Arrivano i paparazzi! - Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Arrivano i paparazzi!. Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi.
13 settembre - 7 gennaio 2017
a cura di Walter Guadagnini e Francesco Zanot
Intervista a Walter Guadagnini, Direttore di Camera.
Info su:
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Camera - Centro Italiano per la Fotografia - Conferenza Stampa
Torino, Ottobre 2015
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Conferenza stampa di presentazione
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Boris Mikhailov: Ukraine // Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Boris Mikhailov: Ukraine
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
1 Ottobre 2015 - 10 Gennaio 2016
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Torino: L'archivio fotografico di Camera - GRP Televisione
Realizzare un censimento delle raccolte e degli archivi fotografici di tutt'Italia. Questo è l'obiettivo del progetto promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo in collaborazione con Camera, Centro Italiano per la Fotografia di Torino. Il direttore Walter Guadagnini ci spiega gli sviluppi del progetto.
#grp #tg #tgnews #news
Ai Weiwei. Photographs 1983-2016 - Camera, Torino 2016
Un affondo approfondito sulla produzione fotografica di Ai Weiwei occupa gli spazi espositivi di Camera - Centro Italiano per la Fotografia di Torino. Una mostra che fa il paio con la già celeberrima Ai Weiwei. Libero allestita a Palazzo Strozzi di Firenze. Mentre al Castello di Rivoli l'artista cinese è protagonista con l'installazione Fragments del 2005
Le Storie della Fotografia | Gli anni Duemila
Un ciclo di incontri dedicati alla storia della fotografia italiana dagli anni Settanta a oggi.
Negli ultimi anni la fotografia è cambiata radicalmente; si sono modificati, ibridandosi tra loro, i suoi usi e le sue funzioni. Francesco Zanot, Curatore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia a Torino, ci racconta come si è trasformato il linguaggio fotografico, adeguandosi e rispondendo agli stimoli circostanti. È cambiato il mezzo con cui le immagini vengono riprese, seguendo le innovazioni tecnologiche e innestandosi nel corpo di altri dispositivi. Il lavoro degli artisti ha partecipato a questi cambiamenti e ne è stato influenzato. L’archivio è diventato un fondamentale serbatoio per lo sviluppo di opere fondate su immagini preesistenti: prelevate, ricontestualizzate e, spesso, manipolate. Il risultato è un’ecologia delle immagini, che procura il distacco definitivo della fotografia dalla realtà e conduce a opere di natura prevalentemente installativa.
venerdì 11 novembre 2016, 18:00 - 19:30
Le Storie della Fotografia
Gli anni Duemila: post-fotografia. Dall’archivio all’installazione. Con Francesco Zanot
A series of seminars devoted to the history of Italian photography from the Seventies to the present.
Over the last few years, photography has changed radically; its uses and functions have modified and hybridized. Francesco Zanot, Curator of CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia in Turin, , explains how the photographic idiom has transformed, adapting and responding to the stimuli of the times. The means by which the images are captured has changed, keeping pace with technological innovation and being grafted onto other devices. Artists have contributed to and have been influenced by these changes. The archive has become a fundamental reservoir for the development of works based on pre-existing images: taken, recontextualized and frequently manipulated. The result is an ecology of images, which has resulted in a definitive detachment from the photography of reality and led to works of a prevalently installative nature.
Friday 11 November 2016, 6:00PM - 7:30PM
The Histories of Photography.
The 2000s: post-photography. From archive to installation. With Francesco Zanot
Torino: La stagione di Camera - GRP Televisione
Presentata la nuova stagione espositiva di Camera, il Centro Italiano per la Fotografia a Torino. Dal 3 marzo al 21 maggio le oltre 200 immagini raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese negli ultimi settant'anni.
The Many Lives of Erik Kessels - Camera Torino
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
The Many Lives of Erik Kessels
A cura di Francesco Zanot
1 Giugno - 30 Luglio 2017
Info su:
FFLAG PRJ 2 — Fabulous Failures
curated by Erik Kessels
—
an exhibition by Fflag
with the collaboration of Camera – Centro Italiano per la Fotografia
—
FFLAG — via Reggio 13 | Turin, Italy
June 23rd — July 21st, 2017
Errors are scary, but not here in the world of Kessels. After years of research, cataloguing and publication, the artist is added to the design of a fragmented constellation, a centrifuge of involuntary lyricism which shatters the boredom of juxtaposed photography like a bull in a china shop.
Facing this exhibition we have to deal with a puzzle box which has just been opened but which we cannot put back together. It shall be our eyes which restart the synapses and bonds between the single problematic, erroneous and vagabond elements.
In Kessels, photography bows poetically to the image and it is in this act that it inhabits its uniqueness. We are talking about a certain visual spontaneity which calls for an obsessive procedure: the optical assembly of the casual and the just occurred. A land where errors are not a problem, they are something which gives life to everything and Fabulous Failures is one of the infinite number of rivulets of this stream, it’s one of the hundreds of examples of proof that harmony can exist without control.
text by
Achille Filipponi
—
video by
Giuliano Girelli
Intervista a Erik Kessels
Intervista a Erik Kessels
A cura di Marco Aruga.
L'intervista è stata realizzata in occasione della mostra The Many Lives of Erik Kessels, ospitata negli spazi di Camera - Centro Italiano per la Fotografia.
Info su:
Dentro la mente di Carlo Mollino: a CAMERA le sue fotografie
Torino (askanews) - Un architetto, prima di progettare, guarda, forse più intensamente di altri. Di certo lo faceva Carlo Mollino, uno dei grandi nomi del Novecento, che è stato anche un artista complesso e affascinante. Come dimostrano le sue fotografie, dai celebri nudi a tanti lavori meno noti al grande pubblico, che sono state raccolte nella mostra L'occhio magico di Carlo Mollino, che inaugura la stagione 2018 di CAMERA, il Centro italiano per la Fotografia di Torino diretto da Walter Guadagnini. A introdurci nel mondo fotografico di Mollino è stato il curatore Francesco Zanot, che ha ricostruito la trama della mostra.
E' un percorso - ci ha detto - che indaga il rapporto di Mollino con la fotografia, che è un rapporto ovviamente complesso, nel senso che per lui la fotografia è tante cose, e tutte queste cose insieme.
Visoni e oggetti, luoghi e persone, ipotesi ed edifici, seduzione e montagna, architetture e collage, aeroplani e bolidi incredibili: nelle sale di CAMERA sfilano mondi diversi, unificati dalla personalità multiforme ed eccentrica di Mollino.
Abbiamo deciso - ha aggiunto Zanot - di raccontare questo percorso, questo rapporto tra Mollino e la fotografia, in una mostra che non fosse suddivisa per generi o per soggetti, ma troviamo quattro sezioni, ognuna delle quali dedicata a un motivo della poetica molliniana e quindi sostanzialmente rimescolano il suo lavoro. Non è un percorso lineare o cronologico.
Guardando le fotografie si ha la sensazione di scoprire mondi che forse non conoscevamo, ma anche di guardare dentro la mente di un uomo che, tra le altre cose, progettava pure dei draghi da passeggio multicolori. Scusate se vi sembra poco.
I am nothing - Intervista a Valerio Spada
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Valerio Spada. I am nothing
A cura di Francesco Zanot
3 marzo – 21 maggio 2017
Intervista all'artista che presenta la mostra.
PER INFO E RICHIESTE RIGUARDANTI I VIDEO, SCRIVERE A: redazione@contemporarytorinopiemonte.it
Info su:
Torino: this must be the Place for Art
Artissima is one of the most important fairs on the international art scene, presenting carefully selected galleries and attracting each year over 50,000 visitors.
It takes place the first week of November in Torino – unique Italian cultural, wine and food capital – an enchanting and elegant city in which baroque architecture blends with an excellent contemporary art network.
Torino: this must be the Place for Art” is a video reportage by ARTISSIMA.
Enjoy a taste of the stunning exhibitions held on the occasion of the past edition of the fair:
► Hito Steyerl / Cally Spooner
Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea
► Mike Nelson
OGR - Officine Grandi Riparazioni Torino
► Marianna Simnett
in collaboration with Vdrome at Museo Nazionale del Cinema di Torino
► Petrit Halilaj
Fondazione Merz
► Rachel Rose
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
► Marcello Maloberti
GAM Torino
► Zheng Bo
PAV - Parco Arte Vivente
► Giuseppe Chiari / La Luce (Audiovisual Installation by Tempo Reale)
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
► 100% Italia
Museo Ettore Fico
► Camera Pop
Camera Centro Italiano per la Fotografia
► Rebecca Horn
Luci d'artista
Torino: Camera i 70 anni di Magnum - GRP Televisione
Camera, presenta la mostra “L'Italia di Magnum”, che celebra il settantesimo anniversario di Magnum Photos, agenzia fotografica americana nata nel 1947. Fino al 21 maggio il Centro italiano per la fotografia ospita una carrellata di oltre duecento immagini che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese negli ultimi 70 anni.
Paparazzi e divi dalla Dolce Vita a oggi in mostra a Torino
Torino (askanews) - Da Walter Chiari che insegue Tazio Secchiaroli, il fotografo che negli anni Cinquanta immortalava la movida dei divi in Via Veneto a Roma raccontata ne La Dolce Vita di Federico Fellini, agli scatti rubati a Flavio Briatore in Sardegna, dalle foto di Audrey Hepburn che fa la spesa, impeccabile anche nella quotidianità, fino agli scatti di Ellen Von Unwerth che hanno come protagonisti star come David Bowie e Kate Moss, ritratti come se fossero stati paparazzati.
Sono alcuni dei 150 scatti che compongono la mostra Arrivano i Paparazzi! Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi, dal 13 settembre al 7 gennaio a Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino, che indaga la storia della fotografia rubata.
Questa mostra racconta la storia del paparazzo, a partire dalla sua nascita, dalla metà dagli anni Cinquanta, fino ai giorni nostri. Narra le metamorfosi di questa figura che ha segnato in qualche modo la storia d'Italia e del costume. L'esposizione parte dalle figure classiche dei paparazzi, come Tazio Secchiaroli e arriva seguendo un percorso cronologico al paparazzo di oggi.
La figura del paparazzo è cambiata moltissimo nel corso degli anni e internet e i social network non sembrano averla mandata in soffitta. All'inizio cercava una sorta di conflitto con il suo soggetto, c'era una battaglia tra il divo e il paparazzo. Ad un certo punto il paparazzo si allontana, usa il teleobiettivo e passa da una sorta di battaglia corpo a corpo ad una guerra di posizione. Oggi i paparazzi sono in parte sostituiti dai selfie dei divi, ma questi fotografi continuano a svolgere una sorta di ruolo di sorveglianza dal basso. Oggi il paparazzo si oppone sia al fotografo ufficiale, sia al personaggio pubblico che si fa un autoritratto e si rappresenta come vuole.
Intesa Sanpaolo, partner di Camera, il prossimo anno porterà la mostra alle Gallerie d'Italia di Vicenza a Palazzo Leoni Montanari.
Francesco Zanot L'occhio magico di Carlo Mollino
Fonte:
Francesco Zanot
curatore della mostra
L'occhio magico di Carlo Mollino
Fotografie 1934 - 1973
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Torino
Walter Guadagnini, Direttore di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, ha scelto per l’avvio della stagione espositiva del 2018 una mostra insieme molto torinese e altrettanto internazionale, dedicata a Carlo Mollino.
“L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973”, a cura di Francesco Zanot, sarà a CAMERA (Torino), dal 18 gennaio al 13 maggio 2018. L’esposizione attraversa l’intera produzione fotografica di Carlo Mollino, in un percorso di oltre 500 immagini tratte dall’archivio del Politecnico di Torino. Questa iniziativa fa seguito alla mostra Carlo Mollino. In viaggio, tenutasi presso CAMERA nella primavera del 2016, a testimonianza del rafforzamento della collaborazione tra Politecnico e CAMERA, anche grazie a un accordo di collaborazione siglato nell'aprile di quest'anno.
L’attività di CAMERA è realizzata grazie a Intesa Sanpaolo, Eni, Reda, Lavazza, in particolare la programmazione espositiva e culturale è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo.
“Mi rallegro che la mostra nasca da una collaborazione proficua con il Politecnico di Torino - dichiara Emanuele Chieli, Presidente di CAMERA - a dimostrazione della sempre più forte capacità di CAMERA di dialogare con le istituzioni locali e di trarre da questo dialogo progetti che uniscono rigore scientifico e motivi di interesse e curiosità per il vasto pubblico. Il rapporto con la città è da sempre al centro dell'attenzione di CAMERA, così come l'attenzione al più vasto mondo della cultura internazionale. Carlo Mollino condensa nella sua straordinaria e polimorfa figura entrambi questi aspetti: torinese di nascita e sempre attivo nel capoluogo piemontese, Mollino è divenuto negli ultimi decenni una figura apprezzata ben al di fuori dei confini cittadini e nazionali, maestro eccentrico della cultura del XX secolo”.
Tra i più noti e celebrati architetti del Novecento, Carlo Mollino ha da sempre riservato alla fotografia un ruolo privilegiato, utilizzandola sia come mezzo espressivo, sia come fondamentale strumento di documentazione e archiviazione del proprio lavoro e del proprio quotidiano. Questa esposizione, la più grande e completa mai realizzata sul tema, indaga il rapporto tra Mollino e la fotografia evidenziandone l’unicità e le caratteristiche ricorrenti, a partire dalle prime immagini d’architettura realizzate negli anni Trenta fino alle Polaroid degli ultimi anni della sua vita. Sulle orme del padre Eugenio, ingegnere e appassionato fotografo, Carlo Mollino si è avvicinato a questo linguaggio espressivo fino dalla gioventù, sviluppando non soltanto un vasto corpus di immagini a metà tra il canone della tradizione, di cui aveva consapevolezza profonda, e lo slancio della sperimentazione, ma anche una peculiare coscienza critica che lo ha condotto a pubblicare nel 1949 “Il messaggio dalla camera oscura”, volume innovativo quanto fondamentale per la diffusione della cultura fotografica in Italia e la sua accettazione tra le arti maggiori. Questa mostra si propone così di approfondire la straordinaria complessità e fecondità della riflessione di Carlo Mollino sulla fotografia, situandolo
definitivamente nella storia di questa disciplina attraverso un percorso che alterna grandi classici a opere del tutto inedite e mai precedentemente esposte.
Superando qualsiasi classificazione tra generi, incompatibile con la stessa natura molteplice e sfaccettata di Carlo Mollino, che porta avanti contemporaneamente progetti e interessi molto diversi facendoli inevitabilmente confluire tra loro, la mostra è suddivisa in quattro sezioni tematiche, ognuna intitolata con una citazione tratta dagli scritti dello stesso autore.
Nella prima sezione, “Mille case”, sono raccolte le immagini relative al tema dell’abitare, che caratterizza ovviamente una porzione fondamentale del lavoro fotografico di Mollino: oltre alle immagini degli edifici (Mollino è tra i pochi architetti che, dopo averle realizzate, reinterpretano con la fotografia le proprie costruzioni), compaiono qui still-life di oggetti domestici, ritratti ambientati nei celebri interni progettati da lui stesso, e una serie di istantanee riprese durante i suoi viaggi come annotazioni visive di architetture più o meno note, dalle case in legno e paglia della campagna rumena al Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright a New York, dai mulini olandesi alla Chandigarh di Le Corbusier.
La seconda sezione, “Fantasie di un quotidiano impossibile”, è centrata sull’atmosfera e le ispirazioni surrealiste che pervadono una parte della produzione fotografica molliniana. È il capitolo più libero e imprevedibile dell’intera mostra. Include fotografie molto diverse tra loro, sempre tese a mettere in discussi
Camera - Carlo Mollino
L'occhio magico di Carlo Mollino
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
18 gennaio - 13 maggio 2018
Ilaria Abbiento per EyesOpen! Portraits
EYESOPEN! Portraits, i ritratti (video) dei fotografi.
EyesOpen! Portraits è il canale di EyesOpen! dedicato ai video d'autore che fa parlare grandi maestri o talenti emergenti. L'obiettivo è raccontare la vita e il lavoro dei fotografi e degli artisti della fotografia con un linguaggio nuovo e chiaro che svelerà al pubblico la loro storia e qualche curiosità. Cosa c'è dietro alla fotografia? lo scopriremo video dopo video.
Ilaria Abbiento
Artista di stanza a Napoli ha il primo incontro con la fotografia durante la sua infanzia quando uno zio fotografo la introduce per gioco in camera oscura. Ha all’attivo una mostra personale Concetta dei fiori nel 2013 anno in cui entra in Labper un laboratorio irregolare del fotografo Antonio Biasiucci. Con LAB espone il suo progetto fotografico In ogni luogo nella collettiva “Epifanie” al Castel dell'Ovo a Napoli, al Museo Macro per il Festival Internazionale della Fotografia a Roma e al SiFest Immagini Festival a Savignano sul Rubicone. Per due anni consecutivi (2014/2015) selezionata come artista visiva al Festival Internazionale d'Arti Performative, AltoFest, con l‘Opera Appartamenti e poi con “Corrispondenze”. Partecipa a Photissima Art Fair 2014 a Torino. Premiata a Corigliano Calabro Fotografia con l’Opera “Corrispondenze” vince Portfolio Italia 2015 al Centro Italiano Fotografia d’Autore a Bibbiena, Arezzo. Partecipa alla Residenza d’Artista BoCS Art 2015 con l’Opera “Opificio” per la collezione del Museo di Arte Contemporanea di Cosenza. Selezionata nel 2016 tra gli artisti di Smartup Optima/Premio di Arte Contemporanea con l’Opera “Harmonia”. Predilige la fotografia concettuale che le consente di costruire una poetica di immagini sospese nel tempo.
© EyesOpen! © Gianluca Gulluni