La pittura di Lorenzo Lotto
Capire l'arte di Lorenzo Lotto attraverso l'analisi di uno dei suoi capolavori, la Pala di San Bernardino: è Giovanni Carlo Federico Villa, curatore della mostra che le Scuderie del Quirinale di Roma dedicano al pittore, a spiegare in questo video il significato e il valore dell'opera.
Risulta così evidente come Lorenzo Lotto, tra i più grandi protagonisti del rinascimento europeo, sia stato l'alternativa alla classicità di Raffaello e all'aulicità di Tiziano: le sue opere rifiutano la rigidità delle simmetrie e grazie all'intensità della sua tavolozza cromatica è riuscito a raccontare meglio di ogni altro artista le emozioni dei suoi personaggi.
J.S. BACH MINUET 1 SUITE Luca Paccagnella cello Santuario del Pilastrello
J.S. BACH MINUET 1 SUITE
Luca Paccagnella cello
Santuario del Pilastrello di Lendinara . L' Abbazia situata a pochi chilometri da Rovigo e in vicinanza delle provincie di Ferrara, Padova e Vicenza, fa parte della Congregazione Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto. I primi monaci giunsero nel settembre 1578, chiamati dal Consiglio di Lendinara a reggere il Santuario mariano, ancora oggi cuore spirituale del Polesine e meta di pellegrinaggi. Il 29 ottobre 1771 i monaci lasciarono il luogo per decreto di soppressione da parte della Repubblica Veneta. Nel 1905, dopo 134 anni di forzata assenza, vi fecero ritorno. Il monastero venne eretto in abbazia il 15 dicembre 1920 da papa Benedetto XV.Il Santuario di Santa Maria del Pilastrello è considerato a più titoli il tesoro di Lendinara. La venerazione della statua lignea, cinquecentesca, della Madonna con Bambino risale al 1509. L'artistico Santuario, iniziato il 26 agosto 1577, venne affidato ai monaci Benedettini Olivetani il 7 settembre 1578.L'architettura della chiesa attuale è frutto di notevoli rimaneggiamenti di fine Settecento e inizio Ottocento curati dall'architetto lendinarese don Giacomo Baccari. La facciata, col doppio ordine ritmato da lesene, è stata modificata parzialmente nel 1933. Lo spazio interno della chiesa è diviso in tre navate ed è ritmato da archi a pieno centro che poggiano su pilastri. Le volte e il catino absidale vennero affrescati tra il 1939 e il 1942 dal pittore caucasico Giuseppe Chiacigh. Nel soffitto della navata centrale si trova Il Sacro simulacro che riceve forza dalla Vergine in gloria, nella controfacciata sopra il portale La salvezza dall'alluvione del 1822, verso la navata laterale sinistra il Miracolo della preservazione di Lendinara dalle rotte dell'Adige, verso la navata laterale destra La preservazione della città dalla peste del 1630 e La liberazione degli animali dalla peste del 1748, nel catino absidale L'incoronazione di Maria e dei Santi Benedetto e Francesca Romana, e del beato Bernardo Tolomei, La Natività della Vergine e I quattro profeti, nelle navate laterali gli angeli e i simboli araldici e nella cappella di Sant'Antonio Le virtù cardinali, dipinte in monocromo. Nell'altare a sinistra si trova l'opera di G. Angeli, allievo del Piazzetta, San Francesco visitato da un angelo (1750 ca.), nel II l'Ascensione di Cristo in presenza degli apostoli e del committente V. Malmignati (1580 ca.) opera di P. Veronese e bottega. Nel III altare si colloca Il battesimo di Cristo del Montemezzano, allievo del Veronese. Salendo la scalinata sinistra si incontrano due delle sei tele dipinte tra il secondo e il terzo decennio del Settecento da Angelo Trevisani sulla storia del Pilastrello: La giovane Lucia Zante risuscitata durante il suo funerale (11 febbraio 1592) e La giovane Francesca Bimbato, annegata nel Canalbianco, viene ritrovata viva (19 luglio 1613). Una volta in cima alle scale ci si trova davanti all'altare che conserva una copia della statuetta miracolosa, derubata nel 1981. La statua è circondata da angeli in marmo scolpiti da Giovanni Maria Morlaiter (o dal bellunese Marchiori) tra il 1743 e il 1745. Dello stesso artista le statue della Verginità e dell‘Umiltà ai fianchi dell'altar maggiore.
Scendendo la scalinata opposta si incontra la cappella dedicata all'abate Celestino Colombo in cui si trova una tavola con San Pietro (inizi XVI sec.) di scuola dossesca. Nel II e III altare di destra si collocano due pale tardo settecentesche del pittore siciliano di formazione romana Tommaso Sciacca: Sant'Antonio da Padova che riceve Gesù Bambino e Sant'Antonio abate che visita San Paolo eremita. Nella seconda cappella sono conservate altre due opere splendide del ciclo di Trevisani: La giovane Maria Rigo viene resa invisibile a giovani patrizi male intenzionati (16 maggio 1591) e L'acqua mutata in sangue (1576) (1730 ca.). Tra due statue del padovano T. Bonazza si colloca una seconda pala dello Sciacca San Sebastiano e Santa Lucia (1814).
Un'altra opera di rilievo è conservata nel I altare a destra. Si tratta de I Santi Bartolomeo, Benedetto e il beato Bernardo Tolomei e i committenti Bartolomeo e Battista Malmignati (1580 ca.) di J. e D. Tintoretto. Altre due grandi tele del Trevisani sono conservate nella sacrestia: La città di Lendinara viene preservata dalla pestilenza che infuria in vari luoghi d'Italia e del Polesine (1630) e Per intercessione di Giovanni Battista, la Madonna del Pilastrello salva Lendinara da una tremenda rotta dell'Adige (24 giugno 1677). Sono, inoltre presenti, la Glorificazione del podestà di Lendinara Ludovico Pisani (seconda metà del sec. XVII) attribuita ad Andrea Celesti (o a Matteo Ghidoni), Sant'Andrea (metà del XVII sec.) di J. Ribera, alcuni dipinti di scuola romana di fine Settecento e una copia dal Guercino.
THE SOUND OF STONE -Architetture Sonore (Live Recording)
Luca Paccagnella AVE MARIS STELLA for cello (2017) from INVOCATIONS
LUCA PACCAGNELLA from INVOCATIONS (2017)
AVE MARIS STELLA for cello prima esecuzione assoluta
Preghiera dedicata alla Madonna nera del Pilastrello di Lendinara THE SOUND OF STONE - Architetture Sonore (Live Recording)
L' Abbazia situata a pochi chilometri da Rovigo e in vicinanza delle provincie di Ferrara, Padova e Vicenza, fa parte della Congregazione Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto. I primi monaci giunsero nel settembre 1578, chiamati dal Consiglio di Lendinara a reggere il Santuario mariano, ancora oggi cuore spirituale del Polesine e meta di pellegrinaggi. Il 29 ottobre 1771 i monaci lasciarono il luogo per decreto di soppressione da parte della Repubblica Veneta. Nel 1905, dopo 134 anni di forzata assenza, vi fecero ritorno. Il monastero venne eretto in abbazia il 15 dicembre 1920 da papa Benedetto XV.Il Santuario di Santa Maria del Pilastrello è considerato a più titoli il tesoro di Lendinara. La venerazione della statua lignea, cinquecentesca, della Madonna con Bambino risale al 1509. L'artistico Santuario, iniziato il 26 agosto 1577, venne affidato ai monaci Benedettini Olivetani il 7 settembre 1578.L'architettura della chiesa attuale è frutto di notevoli rimaneggiamenti di fine Settecento e inizio Ottocento curati dall'architetto lendinarese don Giacomo Baccari. La facciata, col doppio ordine ritmato da lesene, è stata modificata parzialmente nel 1933. Lo spazio interno della chiesa è diviso in tre navate ed è ritmato da archi a pieno centro che poggiano su pilastri. Le volte e il catino absidale vennero affrescati tra il 1939 e il 1942 dal pittore caucasico Giuseppe Chiacigh. Nel soffitto della navata centrale si trova Il Sacro simulacro che riceve forza dalla Vergine in gloria, nella controfacciata sopra il portale La salvezza dall'alluvione del 1822, verso la navata laterale sinistra il Miracolo della preservazione di Lendinara dalle rotte dell'Adige, verso la navata laterale destra La preservazione della città dalla peste del 1630 e La liberazione degli animali dalla peste del 1748, nel catino absidale L'incoronazione di Maria e dei Santi Benedetto e Francesca Romana, e del beato Bernardo Tolomei, La Natività della Vergine e I quattro profeti, nelle navate laterali gli angeli e i simboli araldici e nella cappella di Sant'Antonio Le virtù cardinali, dipinte in monocromo. Nell'altare a sinistra si trova l'opera di G. Angeli, allievo del Piazzetta, San Francesco visitato da un angelo (1750 ca.), nel II l'Ascensione di Cristo in presenza degli apostoli e del committente V. Malmignati (1580 ca.) opera di P. Veronese e bottega. Nel III altare si colloca Il battesimo di Cristo del Montemezzano, allievo del Veronese. Salendo la scalinata sinistra si incontrano due delle sei tele dipinte tra il secondo e il terzo decennio del Settecento da Angelo Trevisani sulla storia del Pilastrello: La giovane Lucia Zante risuscitata durante il suo funerale (11 febbraio 1592) e La giovane Francesca Bimbato, annegata nel Canalbianco, viene ritrovata viva (19 luglio 1613). Una volta in cima alle scale ci si trova davanti all'altare che conserva una copia della statuetta miracolosa, derubata nel 1981. La statua è circondata da angeli in marmo scolpiti da Giovanni Maria Morlaiter (o dal bellunese Marchiori) tra il 1743 e il 1745. Dello stesso artista le statue della Verginità e dell‘Umiltà ai fianchi dell'altar maggiore.
Scendendo la scalinata opposta si incontra la cappella dedicata all'abate Celestino Colombo in cui si trova una tavola con San Pietro (inizi XVI sec.) di scuola dossesca. Nel II e III altare di destra si collocano due pale tardo settecentesche del pittore siciliano di formazione romana Tommaso Sciacca: Sant'Antonio da Padova che riceve Gesù Bambino e Sant'Antonio abate che visita San Paolo eremita. Nella seconda cappella sono conservate altre due opere splendide del ciclo di Trevisani: La giovane Maria Rigo viene resa invisibile a giovani patrizi male intenzionati (16 maggio 1591) e L'acqua mutata in sangue (1576) (1730 ca.). Tra due statue del padovano T. Bonazza si colloca una seconda pala dello Sciacca San Sebastiano e Santa Lucia (1814).
Un'altra opera di rilievo è conservata nel I altare a destra. Si tratta de I Santi Bartolomeo, Benedetto e il beato Bernardo Tolomei e i committenti Bartolomeo e Battista Malmignati (1580 ca.) di J. e D. Tintoretto. Altre due grandi tele del Trevisani sono conservate nella sacrestia: La città di Lendinara viene preservata dalla pestilenza che infuria in vari luoghi d'Italia e del Polesine (1630) e Per intercessione di Giovanni Battista, la Madonna del Pilastrello salva Lendinara da una tremenda rotta dell'Adige (24 giugno 1677). Sono, inoltre presenti, la Glorificazione del podestà di Lendinara Ludovico Pisani (seconda metà del sec. XVII) attribuita ad Andrea Celesti (o a Matteo Ghidoni), Sant'Andrea (metà del XVII sec.) di J. Ribera, alcuni dipinti di scuola romana di fine Settecento e una copia dal Guercino.
2/6 - Messa latino cantata HD 05/08/2010
Vespri e Messa in latino Madonna della Neve 05/08/2010 chiesa di Vaglia (Firenze) - Per informazioni lasciare un commento nel blog o scrivere al sacertote amenvila(at)yahoo.it
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Latin Vespers and Latin Tridentine Church of Vaglia 05/08/2010 (Florence) - For information leave a blog comment or write to the priest amenvila (at) yahoo.it
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Latine Vêpres Messe Tridentine Eglise de Vaglia 05/08/2010 (Florence) - Pour plus d'informations laisser un commentaire blog ou écrire à l'amenvila prêtre (at) yahoo.it
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Latina en las vísperas e Misa por la fiesta 05/08/2010 Iglesia de Vaglia (Florencia) - Para más información escribir un comentario blog o escribir en el amenvila sacerdote (at) yahoo.it
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Latin Vésperas e Misa por la fiesta na Igreja de Vaglia 05/08/2010 (Florença) - Para mais informações deixe um comentário no blog ou escrever para o amenvila padre (at) yahoo.it
Meraviglie - patrimonio mondiale dell'ignoranza - parodia Alberto Angela - puntata del 24/01/2018
Siamo sicuri che le meraviglie, patrimonio mondiale dell'umanità, siano effettivamente le vere meraviglie?
▼▼ LEGGERE ATTENTAMENTE IL FOGLIO ILLUSTRATIVO ▼▼
Un viaggio nell'Italia tra le meraviglie del degrado e della speculazione edilizia: una finestra sui siti patrimonio mondiale dell'ignoranza.
Ripercorriamo insieme la storia e analizziamo le cose non tanto belle del nostro paese.
Una parodia del programma Meraviglie condotto da Alberto Angela.
MERAVIGLIE - Patrimonio mondiale dell'ignoranza - puntata del 10 gennaio 2018
MERAVIGLIE - Patrimonio mondiale dell'ignoranza - puntata del 17 gennaio 2018
Consiglio la visione dell'originale su RaiPlay
Meraviglie - La penisola dei tesori - con Alberto Angela - prima puntata 04/01/2018
Meraviglie - La penisola dei tesori - con Alberto Angela - seconda puntata 10/01/2018
tags: #meraviglie #albertoangela #patrimoniomondialedellumanità #rai1
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Cos'è Canale Test? Una serie di video d'animazione? Un mix di contenuti divertenti? Parodie d'attualità? Nonsense? Satira? Che importa: guarda i video che fai prima; anzi, poi facci sapere cos'è che non lo sappiamo nemmeno noi. Una cosa però la sappiamo, siamo su YouTube dal 2006, sul web ancora prima, e sempre con pessimi risultati.
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Le campane di Torreglia (PD) - Parrocchiale di San Sabino - festa della Mira
_Concerto solenne a 5 campane (la 2a non parte)
Concerto di 6 campane in la3
1=la3
2=si3
3=do#4
4=re4
5=mi4
6=fa#4
1a parte
Buon ascolto
Domine Jesu Christe (Offertorio)
Provided to YouTube by Believe SAS
Domine Jesu Christe (Offertorio) · Coro Vallicelliano di Roma, Antonio Sartori direttore
Messa da requiem (A tre voci maschili) (feat. C. Agostini organo)
℗ Heristal Entertainment Srl
Released on: 2012-05-13
Composer: Lorenzo Perosi
Music Publisher: D.R
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Alleluja
Coro Lorenzo Perosi di Orbassano - Alleluja di G.F. Haendel - Chiesa di S. Franceso a Trevi (PG) - 22 novembre 2009
ELLE TV - Palcheventi: a Sant'Agata dei Goti, convegno promosso dalla S.Alfonso fra noi
L'emergenza educativa ed il ruolo del Maestro. E' il tema del convegno che verrà promosso domani 11 gennaio, alle 10, presso la Sala ex Cinema Italia, a S. Agata dei Goti dall'Associazione Sant'Alfonso tra noi ed il patrocinio del Comune. Il tema sarà presentato da Andrea De Rosa, presidente della compagine, nata per celebrare il 250° anniversario della elezione di S. Alfonso a Vescovo della Diocesi (11 luglio 1762.
Uniche finalità della onlus, quelle della solidarietà sociale nel campo dell'assistenza, della beneficenza, della tutela, promozione e valorizzazione delle cose di interesse artistico e storico, della cultura e dell'arte, mediante lo studio e l'attualizzazione della figura e dell'opera di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, del suo insegnamento e della sua azione sociale.
Nel convegno si discuterà dell'emergenza educativa, che lo stesso Sant'Alfonso si trovò a fronteggiare ai suoi tempi, e che per molti versi ritroviamo anche nelle questioni attuali. Non è esso 'un problema' esaminabile nei suoi diversi risvolti, con analisi puntuali ed esaurienti. La questione, infatti, coinvolge tutto e tutti, dai giovani alla famiglia, dalla scuola alla cultura, dalla politica alla società. Senza trascurare, naturalmente, la Chiesa che fin dalla sua origine ha ricevuto il mandato di evangelizzare e di educare, con l' euntes, ergo docete (Mt 28, 19) con cui Cristo inviò nel mondo i suoi discepoli.
Il Papa ha più volte denunciato una preoccupante emergenza in tal senso e ha invocato veri maestri che trasmettano, insieme a contenuti e saperi scientifici, un rigoroso metodo di ricerca e valori e motivazioni profonde. L'educazione, però, è frutto di esperienza e competenza, ma si acquista soprattutto con la coerenza della propria vita e con il coinvolgimento personale, espressione dell'amore vero.
Sant'Alfonso può essere indicato ad esempio, poiché iniziò un'azione di evangelizzazione e di catechesi tra gli strati più umili della società, a cui amava predicare, e che istruiva sulle verità basilari della fede. Non poche di queste persone, povere e modeste, a cui egli si rivolgeva, molto spesso erano dedite ai vizi e compivano azioni criminali. Con pazienza insegnava loro a pregare, incoraggiandole a migliorare il loro modo di vivere.
Al convegno di domani interverranno il sindaco Valentino, il dirigente Miur di Benevento, Angelo Francesco Marcucci, il dirigente dell'Itc Galiani di Napoli, Armida Filippelli, ed il dirigente dell'Iis Galilei Vetrone di Benevento, Grazia Pedicini. Le conclusioni saranno affidate al sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria.
Al termine dell'incontro saranno premiati gli alunni partecipanti al concorso Sulle orme di Sant'Alfonso.
Messa Santa Marta 01-06-2015
Dallo scarto Dio tira fuori la salvezza
Papa Francesco, nell’omelia della Messa del mattino celebrata a Casa a Santa Marta, ha commentato la parabola dei vignaioli omicidi: “una storia di amore, che sembra finire in una storia di fallimenti, finisce con il grande amore di Dio”.
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