castelli.wmv
Castelli in Umbria, astello di Antognolla a Perugia
Castello Bufalini a San Giustino
Castello di Carnaiola a Parrano
Castello di Civitella Ranieri ad Umbertide
Castello di Colmollaro a Gubbio
Castello delle Formiche a Otricoli
Castello del Leone a Castiglione del Lago
Castello di Migiana a Corciano
Castello di Montalera a Panicale
Castello di Montalto ad Umbertide
Castello di Montebuono ad Umbertide
Castello di Petroia a Gubbio
Castello della Sala ad Orvieto
Castello di San Gregorio e Castello di Giomici a Valfabbrica e Casacastalda
Castello di Serra Partucci ad Umbertide
Castello di Vallingegno a Gubbio
Castello di Vernazzano a Tuoro
Rocca di Ferentillo
Rocca Flea a Gualdo Tadino - Rocca Paolina a Perugia - Rocca di Spoleto -
La Rocca di Assisi fu distrutta nel 1198, ricostruita nel XIV
secolo e poi sottoposta a modifiche, senza perdere il suo aspetto austero.
La Rocca Albornoziana caratterizza la città di Spoleto.
A Magione troviamo la Rocca sull'Isola Polvese e il Castello dei Cavatieri di Malta
A Umbertide sorge la magnifica Rocca emblema stesso della città e la fortezza di Civitella Ranieri.
A Narni troviamo la poderosa Rocca de XIV secolo
Unica è la Pieve del Vescovo di Corciano
A Norcia c'è la Castellina del XVI secolo
A Pietralunga la Rocca d'Aries
UMBRIA - CORCIANO I GIRASOLI
°° by CLAUDIO MORTINI °° Il Girasole, è' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo. Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole. E' dal Perù che il girasole venne per la prima volta importato in Europa. CORCIANO PIEVE DEL VESCOVO Dimora suggestiva e carica di storia, il Castello di Pieve del Vescovo immerso nel verde della valle dominata dall'antico insediamento di Corciano, è considerato uno dei monumenti architettonici più significativi del territorio perugino.
Fu costruito alla fine del XIV secolo intorno ad un edificio religioso preesistente, attestato come plebs Sancti Johannis nel privilegio del 1206 con cui veniva posto da papa Innocenzo III sotto la giurisdizione del vescovo di Perugia.
Occupata nel 1394 dai nobili fuoriusciti perugini e subito liberata dai popolani guidati dal capitano di ventura Biordo Michelotti. A seguito dell'unità d'Italia, per intercessione presso il Governo del vescovo perugino Gioacchino Pecci, il complesso fu sottratto all'incameramento dei beni conseguente alle leggi demaniali e lo stesso vescovo vi dimorò fino al 1887, anno in cui salì al soglio pontificio con il nome di Leone XIII.
Attualmente il castello, a pianta quadrangolare con quattro torri cantonali, si presenta ancora massiccio e imponente
CORCIANO CORTEO DEL GONFALONE
°° by CLAUDIO MORTINI °° Nell'ambito del Corciano festival nel borgo bello si svolge ogni 15 di agosto il:
CORTEO QUATTROCENTESCO DEL GONFALONE
dal convento di Sant'Agostino a piazza Coragino
Scene di vita medievale
Liberazione dei prigionieri Pro amore Dei
Solenne incontro presso le mura del Castello tra Sua Eccellenza Monsignor Giacomo Vannucci
in ritiro al Castello di Pieve del Vescovo e la popolazione di Corciano
CORCIANO - CORTEO STORICO DEL GONFALONE [HD]
© By CLAUDIO MORTINI °°
Nell'ambito del Corciano festival nel borgo bello si svolge ogni 15 di agosto il: Corteo quattrocentesco del Gonfalone. Dal convento di Sant'Agostino a piazza Coragino, scene di vita medievale liberazione dei prigionieri pro amore Dei ,solenne incontro presso le mura del Castello tra Sua Eccellenza Monsignor Giacomo Vannucci, in ritiro al Castello di Pieve del Vescovo e la popolazione di Corciano!
CORCIANO Corteo storico del Gonfalone - Full HD
© CLAUDIO MORTINI -
Nell'ambito del Corciano festival nel borgo bello si svolge ogni 15 di agosto il: Corteo quattrocentesco del Gonfalone. Dal convento di Sant'Agostino a piazza Coragino, scene di vita medievale liberazione dei prigionieri pro amore Dei ,solenne incontro presso le mura del Castello tra Sua Eccellenza Monsignor Giacomo Vannucci, in ritiro al Castello di Pieve del Vescovo e la popolazione di Corciano!
UMBRIA - I GIRASOLI - SUNFLOWERS - HD
© CLAUDIO MORTINI - All rights reserved. Use without permission is illegal.
Il Girasole, è' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo.I suoi petali gialli mettono allegria solo a guardarli.
Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole. E' dal Perù che il girasole venne per la prima volta importato in Europa.
CORCIANO PIEVE DEL VESCOVO Dimora suggestiva e carica di storia, il Castello di Pieve del Vescovo immerso nel verde della valle dominata dall'antico insediamento di Corciano, è considerato uno dei monumenti architettonici più significativi del territorio perugino. ________________________________________
Il Girasole, is' a flower that has ancient origins: in North America have been found remains of this flower that date back to three thousand years before Christ.
The American Indians considered it a sacred plant because it enabled man to make multiple uses. In Peru, the emblem of the Sun God And 'from Peru that the sunflower was first imported into Europe.
CORCIANO PARISH CHURCH OF THE BISHOP Dimora charming and full of history, the Castle of Pieve del Vescovo in the green valley dominated by the ancient settlement of Corciano, is considered one of the most significant architectural monuments of Perugia area.
I GIRASOLI - SUNFLOWERS - #UMBRIA - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
L'Umbria verde, si tinge d'oro! Lo spettacolo si vede nelle nostre campagne. I girasoli si mostrano al meglio in tutto il loro splendore. I petali gialli mettono allegria solo a guardarli.
In antichità i girasoli erano i fiori che rappresentavano proprio il Dio Sole presso le popolazioni indigene. Impossibile infatti non pensare al sole con i suoi petali gialli!
Proprio questa affinità del fiore con il sole, fa sì che il girasole venga associato un significato allegro e spensierato, in grado di infondere gioia e allegria ma è anche simbolo di amore!
Il Girasole, è' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo.I suoi petali gialli mettono allegria solo a guardarli.
Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole. E' dal Perù che il girasole venne per la prima volta importato in Europa.
I Borghi umbri che si vedono, in provincia di Perugia sono: Solomeo, San Mariano, Migiana e Corciano Pieve del Vescovo, dimora suggestiva e carica di storia, il Castello di Pieve del Vescovo immerso nel verde della valle dominata dall'antico insediamento di Corciano, è considerato uno dei monumenti architettonici più significativi del territorio perugino. ________________________________________
Il Girasole, is' a flower that has ancient origins: in North America have been found remains of this flower that date back to three thousand years before Christ.
The American Indians considered it a sacred plant because it enabled man to make multiple uses. In Peru, the emblem of the Sun God And 'from Peru that the sunflower was first imported into Europe.
Gubbio - Umbria
Gubbio - Ph by
Video by Iaphet Elli
A Umbertide si trova la Rocca, emblema della città, oggi
vivace centro di cultura. Immersa in un bosco antico svetta
la spettacolare fortezza di Civitella Ranieri. Il Castello
di Petroia (IX-X secolo), nelle vicinanze di Gubbio, è un
incantevole borgo medievale racchiuso da mura. Calata
nel paesaggio della Valnerina ternana la poderosa Rocca
di Narni (XIV secolo). Bellissima anche la Pieve del
Vescovo di Corciano, una solida fortificazione adattata
poi a residenza signorile. Non perdete inoltre la visita
all’imponente Castellina (XVI secolo) di Norcia, al Castello
di Vallingegno di Gubbio, alla millenaria Rocca Flea
di Gualdo Tadino, con l’interessantissimo museo, e
all’imponente Rocca d’Aries di Pietralunga.
CORCIANO Corteo storico del Gonfalone #umbria - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il corteo è una riproduzione storica dell’antico corteo religioso del Gonfalone di Corciano, che si svolgeva nel giorno dell’Assunta nel tardo ‘400. Il dipinto, voluto dai padri Agostiniani e realizzato dall’ insigne rappresentante dell’arte pittorica perugina dell’epoca (Pictor civitatis Perusiae), Benedetto Bonfigli, raffigura i santi protettori della comunità ed era condotto solennemente dalla chiesa di S.Agostino per tutto il castello, in segno di benedizione per scongiurare le pestilenze e le calamità.
A guidare l’incolonnamento di oltre 200 personaggi, rappresentanti dei differenti ceti sociali e religiosi, è il Gonfalone del Comune. Si tratta di uno scudo a quarti, due dei quali in argento e due in rosso. È uno degli stemmi più antichi della regione Umbra. La leggenda araldica vuole che questo stemma sia stato donato dal cavaliere Orlando di Francia, paladino di Carlo Magno, a Cornaletto “dominus” di Corciano, e discendente del mitico fondatore Coragino (compagno di Ulisse).
Il corteo storico si apre con i rappresentanti degli ordini religiosi , Francescani e Agostiniani.
La loro presenza in prima fila testimonia uno degli intenti fondamentali della processione: radunare la popolazione per rimarcare su di essa il potere e l’autorità del clero e rivitalizzare l’evangelizzazione. All’interno delle mura del castello vi sono sei chiese appartenenti alle due confraternite; la Chiesa di Santa Maria Assunta, in piazza Coragino, è il punto d’arrivo di tutte le processioni che partono dalle varie chiese; il pievano è la persona che incarna l’unità tra le confraternite e gli ordini religiosi.
A seguire sfilano le diverse confraternite, aggregazioni laiche e religiose con scopi di culto e carità. L’appartenenza alle confraternite è demarcata da un crocefisso coperto di preziosi velluti ricamati e denominato Benda. L’ordine di partecipazione al corteo è definito in base al calendario liturgico delle festività che celebrano il patrono di ciascuna.
Il corteo delle autorità religiose è seguito dalla sfilata delle autorità cittadine.
Il Capitano del Popolo, rappresentante istituzionale della città, apre questo settore del corteo affiancato dai Massari, ovvero ricchi borghesi della comunità cittadina che dal 1244 erano eletti liberamente dal comune in qualità di magistrati. All’interno di questo corteo spiccano i Priori, che in base a quanto stabilito dallo statuto medievale erano obbligati per la festa di Mezz’Agosto a dedicare un cero alla Chiesa dell’Assunta, cero che la sera prima in occasione della Luminaria era portato in processione dai fedeli. Il giorno della Festa dell’Assunta lo statuto perugino demandava al Capitano del Popolo la grazia “pro amore dei” ad un prigioniero e ad una donna di facili costumi che a conclusione del corteo vengono assolti in piazza Coragino, liberando delle bianche colombe simbolo d’innocenza e pace.
Una serie di damigelle e paggi con tralci di fiori introducono il corteo della nobiltà, formato dai signori e dalle dame delle casate nobili del Comune.
Nel corteo presenziano anche gli armigeri, vestiti con corazze ed armi, simbolo del coraggio e della protezione assicurata alle mura cittadine e i musici che al rullo dei tamburi e allo squillo delle trombe scandiscono il passaggio del corteo. Negli ultimi strali del corteo figurano i rappresentati del popolo minuto e della campagna: piccoli artigiani, commercianti e contadini che portano in dono offerte per omaggiare la Vergine del Gonfalone.
Infine a chiudere definitivamente il Corteo è il Gonfalone del Bonfigli portato in processione sulle spalle di 4 valletti del comune vestiti con abiti di rappresentanza istituzionale a scacchi bianchi e rossi. Il posto d’onore davanti al Gonfalone era riservato al Vescovo di Perugia che solitamente usufruiva del Castello della Pieve, sito nel contado corcianese in qualità di residenza estiva. Il vescovo partecipava al corteo con tutto il suo seguito di chierici e valletti e con una scorta di uomini armati.
UMBRIA - I GIRASOLI - SUNFLOWERS - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
L'Umbria verde, si tinge d'oro! Lo spettacolo si vede nelle nostre campagne. I girasoli si mostrano al meglio in tutto il loro splendore. I petali gialli mettono allegria solo a guardarli.
In antichità i girasoli erano i fiori che rappresentavano proprio il Dio Sole presso le popolazioni indigene. Impossibile infatti non pensare al sole con i suoi petali gialli!
Proprio questa affinità del fiore con il sole, fa sì che il girasole venga associato un significato allegro e spensierato, in grado di infondere gioia e allegria ma è anche simbolo di amore!
Il Girasole, è' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo.I suoi petali gialli mettono allegria solo a guardarli.
Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole. E' dal Perù che il girasole venne per la prima volta importato in Europa.
I Borghi umbri che si vedono, in provincia di Perugia sono: Migiana e Corciano Pieve del Vescovo, dimora suggestiva e carica di storia, il Castello di Pieve del Vescovo immerso nel verde della valle dominata dall'antico insediamento di Corciano, è considerato uno dei monumenti architettonici più significativi del territorio perugino. ________________________________________
Il Girasole, is' a flower that has ancient origins: in North America have been found remains of this flower that date back to three thousand years before Christ.
The American Indians considered it a sacred plant because it enabled man to make multiple uses. In Peru, the emblem of the Sun God And 'from Peru that the sunflower was first imported into Europe.
#Umbria - I COLORI DELL'AUTUNNO - Foliage - Autumn landscapes Dream [HD 1080p]
© CLAUDIO MORTINI™◊
Autunno: la colorazione delle foglie assume tonalità strabilianti, e la luce del sole disegna veri e propri quadri en plein air che prima o poi tutti gli amanti della fotografia aspirano a fotografare. Anche nella nostra Penisola si può assistere al fenomeno del foliage simile all' Indian Summer statunitense. Queste immagini le ho riprese alle falde del MONTE TEZIO, in zona: Castello di Antognolla, Corciano, Pieve del vescovo e nei dintorni di Città della Pieve, tutti in provincia di Perugia.
UMBRIA - CITTA' DI CASTELLO - Full HD
© CLAUDIO MORTINI -
L'Umbria è un territorio ricco di bellezze naturali, di storia e di cultura. I suoi monumenti, gli edifici civili, le chiese gotiche, i conventi e i borghi medievali raccontano storie senza tempo, stagliandosi tra il verde delle colline e l'azzurro del cielo.
Città di Castello, adagiata sul corso superiore del Tevere, a 20 km a nord di Umbertide e 17 km a sud est di San Sepolcro, è una delle città più rappresentative. Con circa 40 mila abitanti è anche una delle città maggiori della provincia di Perugia (la distanza con il capoluogo regionale è di circa 56 km).
Legata alla Toscana e alle Marche, sospesa tra la cultura umbra ed etrusca, la città si cela dietro le colline dell'Appennino.
La città attuale occupa il sito dell'antica Tifernum Tiberinum (dal nome datogli dagli antichi Romani), che nel VI secolo venne devastata da Totila re degli Ostrogoti e anche rex Italiae, cioè della penisola italica (dal 541 al 552).
Venne ricostruita dal vescovo Florido, divenuto poi santo e attuale patrono della città. Longobardi, Franchi e Stato Pontificio, si susseguirono tutti al governo del piccolo borgo, che trovò il suo maggiore splendore da prima come libero Comune (con il nome di Civitas Castelli), quindi qualche secolo dopo, sotto l'oligarchia delle famiglie dei Vitelli, dei Fucci e dei Tartarini. I primi guadagnarono successivamente il potere assoluto della città. Con la Congiura di Senigallia, Cesare Borgia (detto il Valentino) si impadronì della città autoproclamandosi duca.
Le mura medievali di Città di Castello per lunghi tratti sono rimaste ancora intatte e circondano l'antico centro. La città si suddivide in tre quartieri (o rioni): Mattonata-Santa Maria, Prato (il più antico) e San Giacomo.
La presenza spiccata di musei nel centro della città fa capire immediatamente quanto, a Città di Castello, sia considerato importante il passato del borgo, con il ricco repertorio di tradizioni, ricordi e reperti che include. Alle esposizioni tematiche, dedicata a particolari vicende storiche o sociali, si possono visitare numerose gallerie tutte incentrate sull'arte, coi capolavori di maestri quali Raffaello, Luca Signorelli o Alberto Burri.
Un itinerario particolarmente suggestivo, da rintracciare nel cuore della città, è quello che segue le orme del Rinascimento. Si può dire che tutta la zona più antica assomigli a un museo all' aperto, dove si incontrano le dimore patrizie del Cinquecento, il campanile cilindrico dell'XI e XII secolo, la Torre Civica del Trecento o il Palazzo del Podestà, con una facciata barocca del 1686 che guarda verso la piazza.
Il Palazzo Comunale o Palazzo dei Priori, edificio gotico concepito da Angelo da Orvieto, è un altro colosso da non farsi scappare, ma vale la pena anche solo di passeggiare per le stradicciole, godendosi gli angoli più semplici e segreti, apprezzando scorci nuovi e inaspettati.
Particolarmente interessanti si riveleranno la Piazza Matteotti e la Piazza Gabriotti,
soprannominate rispettivamente Piazza de' Sopra e Piazza de' Sotto.
Non mancano poi le chiese, eccezionali testimoni della fede d'un tempo, erette a Città di
Castello in periodi differenti. L'elenco è davvero ricco: non si possono non citare lo splendido Duomo, la chiesa di San Francesco, quella della Madonna delle Grazie o di Santa Maria Maggiore
COLLEMANCIO Borgo gioiello dell'UMBRIA - village jewel of Umbria - HD
© CLAUDIO MORTINI ❀
Arroccato alla sommità di un colle nei pressi di Cannara - PG, il borgo di Collemancio è circondato da boschi ed olivi, ricco di storia e profondamente immerso nella quiete e nel silenzio, lasciando il proscenio a profumi e tradizioni antiche che si rinnovano nella quotidianità dei collemancioli.
La storia di Collemancio affonda le proprie radici sino all'epoca romana, ne è testimonianza il sito archeologico di Urvinum Hortense, il cui antico municipio romano è collocato in una posizione incantevole, perfetto dominatore del magnifico panorama.
La storia di Urvinum Hortense sembra avere inizio nel corso del III secolo a.C. durante il consolidamento delle posizioni militari romane nell'area umbra. Nel 545 d.C. le orde barbariche guidate da Totila saccheggiarono la città.
Le prime campagne di scavo furono effettuate sotto la direzione del Prof. Bizzozzero negli anni dal 1932 al 1938, in quell'occasione furono riportati alla luce una grande quantità di reperti tra i quali un mosaico policromo del I sec. d.C. Attualmente gli scavi proseguono con un piano annuale in collaborazione con l'Università di Perugia.
Dopo la distruzione della città romana, il nucleo abitativo si spostò dove si trova tuttora e la tradizione vuole che a fondarlo sia stato l'abate Mancio.
Le notizie più antiche riguardanti Collemancio ed il suo Castello risalgono al 1224, anno in cui Onorio III concesse al vescovo di Assisi la giurisdizione temporale sull'allora Collismanci, ma le sue origini vanno certamente ricondotte a prima dell'anno 1000.
Nel 1923 Collemancio diventa comune e nel 1377 si sottomette a Perugia. In seguito, nel 1435, entrò a far parte dello stato dei Baglioni che ne fecero la loro residenza estiva per la bellezza e la piacevolezza del luogo.
Dal 1500 Collemancio visse la sua autonomia come libero comune, avendo quindi statuti propri, scuole, chiese e gendarmi. Successivamente, come Cannara, entrò a far parte dei territori ecclesiastici nel 1648, e del comune di Cannara nel 1870.
Le sue solide mura a strapiombo, il robusto cassero a protezione della principale porta d'accesso al borgo, dove è scolpito lo stemma di Collemancio (una torre sormontata da un cassero e merli guelfi), rievocano un fascino antico ancora vividamente presente.
Il Castello è di pianta molto semplice, all'interno si snodano due strade principali e parallele che attraversano tutto il borgo.
La strada inferiore conduce al nucleo intorno al quale si è sviluppato l'antico paese, costituito dalla chiesa di Santo Stefano e dal Palazzo del Podestà.
Nota sin dal trecento, la Chiesa di Santo Stefano ha un'unica navata ed al suo interno sono presenti diversi affreschi nonché una colonna romana. Nella piazzetta antistante è presente il Palazzo del Podestà, una costruzione del XIV secolo, al cui piano terra era sita una piccola cappella detta Santa Maria Nuova a destra della quale esisteva un piccolo e tetro carcere.
Attualmente il Palazzetto è sede dell Antiquarium Urvinum Hortense, sorta per valorizzare le risorse artistiche del luogo.
Oggi Collemancio è una frazione del comune di Cannara; è un ridente borgo dove il tempo sembra essersi fermato.
Durante la Festa del Vino il nettare di Bacco viene offerto ai visitatori lungo le vie del Castello; dopo l'acquisto di un boccale di coccio all'ingresso del paese, possono attingere direttamente dalle botti poste lungo le vie. Possiamo poi ritrovare Collemancio anche in settembre, in occasione della Festa della Cipolla di Cannara, durante la quale è possibile scegliere la sapienza culinaria e la cordialità della Taverna del Castello di Collemancio.
Campane di San Martino in Colle (PG)
San Martino in Colle (da non confondere con la vicina San Martino in Campo, nasce come gruppo di case costruite intorno ad una chiesa, l’antica Pieve di S.Martino, di cui si ha notizia nel 1163, quando viene citata in un diploma di Federico I, col quale l’imperatore accoglie sotto la sua protezione il Vescovo di Perugia.
Inizialmente i Dieci della Guerra, ovvero i dieci Magistrati che si occupavano della difesa della città di Perugia, fecero costruire intorno al piccolo nucleo di case un castello di forma quadrangolare, con mura, torri e bastioni come ornamento della collina, ma principalmente, visto il suo punto strategico, come sicurezza per la difesa contro gli attacchi della città di Todi.
Nelle epoche successive la storia di S. Martino in Colle si intreccia con quelle dello Stato Pontificio e subisce le scelte e le decisioni politiche dei Papi.
Prima delle guerre di Indipendenza che portarono all’unità d’Italia è importante ricordare un altro evento di carattere ecclesiastico: la visita pastorale del vescono Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII, il quale il 27 maggio del 1859 dette ordine di edificare la nuova chiesa parrocchiale in onore di S. Martino vescovo di Tour, consacrata poi nel maggio del 1869 e facente parte delle 54 chiese “leonine”.
L’attuale campanile risulta essere una torre di difesa, una delle sette torri dell’antico castello.
Al suo interno è gelosamente conservato un orologio meccanico installato nel 1920 dai fratelli Terrile di Recco; venne parzialmente elettrificato nel 1970 (soltanto quanto riguarda la ricarica dei pesi) su progetto di Verecondo Lemmi e Paolo Tosti, sammartinesi.
Nella cella campanaria vi è un concerto di 4 campane di diverse epoche: la più grande e antica venne realizzata dai fratelli Baldini nel 1825, anno in cui fusero anche tre campane per S. Maria Nuova in Perugia ( una per Montevibiano Nuovo e ancora un'altra a Boneggio; segue la seconda, fusa da Giustiniani nel 1885, anno in cui fuse anche la maggiore del santuario di Gualdo Tadino ( Chiudono il concerto attuale due Colbacchini del 1971, probabilmente ottenute dalla rifusione di una precedente terza campana.
Campane di Mezzenile (TO) - fraz. Rangiroldo
Cappella di San Grato vescovo in fraz. Rangiroldo di Mezzenile (TO).
1 campana manuale in re5 fusa nel 1822 da Tommaso Carmagnano.
* * *
distesa
si ringraziano il parroco don Silvio e gli abitanti della borgata per la simpatica accoglienza e per la gentile collaborazione dimostrata.
FB:
WEB:
CenerentE'DNapl,,.wmv
la piu gettonata nanà a bimbetta bastard
Le campane di Borgo Vercelli, Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Borgo Vercelli, Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Arcidiocesi di Vercelli
5 campane in Re3
fuse da Pietro Antonio Silventi nel 1829
Maggiore rif. da Roberto Mazzola nel 1932
Distesa del Sol3 per il richiamo della Santa Messa delle ore 20:30 della settima giornata della Novena per la Festa Patronale (20:15).
Ho anche registrato il richiamo che suona sempre un quarto d'ora prima della Messa e visto che campanaro29 mentre aveva registrato la distesa delle 4 minori poteva approfittarne di registrarlo ma visto che sono il campanaro di casa ne ho approfittato. Spero che vi piaccia e arrivederci dal vostro grande Criperone! ;-)