030 - La chiesa e il convento di Santa Maria delle Grazie dei Frati Minori Osservanti
Gli zoccolanti e quel che resta di un convento importante.
Servizio sulla chiesa Santa Maria delle Grazie
La chiesa Madre di Caccuri. Fu distrutta da due terremoti, venne ricostruita ed oggi è considerata una delle belle chiese della provincia di Crotone
Galatina - Chiesa di Santa Maria delle Grazie
icitymap.it
Gli Alea alla Parrocchia S. Maria delle Grazie di Avellino
La presentazione del coro
Best Attractions and Places to See in Avellino, Italy
Avellino Travel Guide. MUST WATCH. Top things you have to do in Avellino. We have sorted Tourist Attractions in Avellino for You. Discover Avellino as per the Traveler Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Avellino.
This Video has covered Best Attractions and Things to do in Avellino.
Don't forget to Subscribe our channel to view more travel videos. Click on Bell ICON to get the notification of updates Immediately.
List of Best Things to do in Avellino, Italy
Monte Terminio
Country Sport Avellino
Duomo di Avellino
Torre dell'Orologio
Pasticceria Cose Da Mat
Azienda vinicola Feudi di San Gregorio
Museo Irpino
Santuario Santa Filomena
Chiesa E Convento Di Santa Maria Delle Grazie
Fontana dei Caracciolo o di Bellerofonte
Speciale Santa Messa chiesa del Rosario di Avellino
Santa Messa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio a L'Aquila - 06/01/2019
Non sappiamo molto di questa primitiva costruzione, di proprietà del Capitolo di San Biagio, ma essa aveva ricevuto nel 1679 un ammodernamento ideato da Francesco Bedeschini, caposcuola del barocco cittadino: si parla nei documenti di «volta e linternino», dunque l’ambiente doveva configurarsi come una pianta centrale cupolata. Due pregevoli altari di questo primo edificio sono giunti sino a noi, reimpiegati nelle testate del transetto dell’attuale chiesa del Suffragio: furono realizzati dai marmorari Pietro Pedetti e Bernardo Ferradini, e dal loro garzone Giacomo Peduzzi. Non erano ancora terminati quando, sull’edifico in via Roio, si abbatté il terremoto del 1703. Fu questo terribile sisma che,
colpendo duramente l’oratorio, portò a edificarne uno del tutto improvvisato e temporaneo in un sito prospiciente la piazza: tale baracca, in legno, era una delle circa novanta che andarono a configurare quello spazio urbano come una sorta di area di accoglienza postemergenziale ante litteram.
Nel 1708, le accresciute possibilità economiche del pio sodalizio — alimentate dal sentimento di pietà popolare per le 2.500 vittime causate dal terremoto — portarono alla decisione di edificare in quello stesso luogo una chiesa stabile, abbandonando definitivamente la vecchia sede. Prospettare sulla piazza cittadina a precipua vocazione commerciale — «quasi della grandezza di Navoni in Roma» e luogo di convergenza di ben «sedici stradi», come la descriveva icasticamente il Fonticulano (1582) — costituiva un indubbio vantaggio; ciononostante, il sito comportava la sconveniente prossimità con una malfamata taverna.
Nel 1712, intanto, si iniziò a rafforzare la baracca con mura in mattoni: solo grazie a questo intervento, essa poté scampare ad un incendio che ne incenerì la sagrestia. Nel 1713 la Congregazione dei Vescovi e Religiosi autorizzò la nuova costruzione, determinando la chiusura del vicolo della «malacucina». Dopo una prima perizia di massima di Pietro Paolo Porani, la progettazione della chiesa fu affidata a Carlo Buratti (1651-1734). La scelta di un architetto romano — fors’anche caldeggiata dal confratello Pietro Marchi, suo parente aquilano — rientra nei percorsi storici che portarono la città a divenire, nel post-sisma, fecondo melting pot di tendenze stilistiche allogene e tradizioni costruttive locali: Fontana, Contini, Cipriani, Buratti, Barigioni, Fuga sono solo alcuni degli architetti formatisi nella capitale pontificia che — assieme a stuccatori lombardi (es. Piazzola, Ferradini, Bossi) e pittori partenopei e veneti (es. Cenatiempo, Damini) — contribuirono a ricostruire la città devastata, rendendola à la page, senza cancellare i segni della sua storia plurisecolare. La pianta adottata fu quella gesuitica, esemplata, cioè, sulla chiesa del Gesù di Roma: una monoaula coperta a volta e aperta da brevi cappelle laterali, culminante in un transetto non sporgente, sormontato da cupola. Compositivamente, l’interno è scandito da un’alternanza pulsante di interassi stretti (chiusi) e larghi (aperti in cappelle), dando luogo alla cosiddetta travata ritmica. Alla realizzazione della scenografica facciata borrominiana — la nota forse più appariscente dell’edificio — si provvide solo sessant’anni dopo (1770-1775), su progetto dell’architetto Giovan Francesco Leomporri, nativo di Cuvio ma molto attivo a L’Aquila, anche in ambito gerosolimitano. Trovandosi la chiesa del Suffragio sul fianco della piazza, normale cioè all’asse prevalente, la facciata è pensata per una visione diagonale e si presta — con l’estrosa dominante concava, il cassettonato della calotta terminale, il ritmo sincopato delle partiture verticali, l’aggetto dei cornicioni, le numerose bucature e l’avviluppo degli orecchioni laterali flessi — a essere percorsa da un’elegante trama chiaroscurale, cangiante secondo le diverse incidenze della luce e del punto di osservazione. Delle statue che ornano la facciata, quelle dell’ordine superiore, raffiguranti San Sisto e San Gregorio, sono opera di Filippo Zughi da Bassano di Sutri (1777); quelle inferiori, che rappresentano Sant’Antonio da Padova e San Nicola da Tolentino, vi furono collocate solo nel 1908
Santa Maria delle Grazie. Nuova immagine della Beata Vergine.
saraci
Santa Messa dalla Chiesa Santa Maria Assunta in Montefalcione (Avellino)
Clip iniziale di presentazione del paese in bassa risoluzione
Avellino è in lutto per la scomparsa di Padre Innocenzo Massaro
Avellino ; Servizio a cura di Barbara Ciarcia
E' l'intera comunità irpina a piangere la scomparsa di Padre Innocenzo Massaro, venuto a mancare questa notte presso l'Ospedale di Ancona. Fondatore della Casa di Riposo Roseto di Avellino, era nato a Macerata Campania (CE) il 21 febbraio 1927. Sin dalla più tenera età è attratto dalla vita religiosa. All'età di 11 anni entra nel Convento dei Padri Cappuccini di S. Agnello di Sorrento, ove indossa il saio di fratino. Seguiranno vari trasferimenti negli studentati dei Conventi di Avellino, Nola, Arienzo. Nel settembre del '43, dopo i bombardamenti di Avellino, è inviato pressa la sua famiglia. Qui, miracolosamente sfugge ad un rastrellamento eseguito nel suo paese dai soldati tedeschi in ritirata. Il 12 luglio 1953 è ordinato sacerdote dal Vescovo Gaetano Melchiorre nella Santa Casa di Loreto (AN). Dopo una permanenza nel Convento di S. Eframo Vecchio di Napoli, nel 1960 viene trasferito, in qualità di guardiano, presso il Convento di S. Maria delle Grazie, ove inizia l'avventura del Roseto. L'idea nasce dalla continua predicazione effettuata nei tanti paesi dell'Irpinia durante gli anni della nuova emigrazione nei paesi del nord. Nei piccoli centri irpini rimangono solo bambini e anziani, molti dei quali in amara solitudine. Da qui l'impegno di assicurare agli anziani un luogo sereno e sicuro. Collaborato da un nutrito stuolo di terziarie francescane prende corpo la realizzazione della Casa di Riposo in contrada Zoccolari. La prima pietra sarà benedetta da Mons. Pasquale Venezia, Vescovo di Avellino, nel 1970. In poco tempo, grazie anche alla generosità di tante persone, irpine e non, il Roseto cresce fino a diventare un moderno e accogliente complesso di accoglienza per anziani, oggi anche per i non autosufficienti. L'attività di Padre Innocenzo spazia dalla predicazione all'insegnamento. La scuola Agraria e l'Istituto Magistrale lo vedranno impegnato per molti anni.Fu nominato esorcista dal Vescovo Mons. Gerardo Pierro.Fu assistente dei Maestri Cattolici, membro del Consiglio presbiterale e consultore, vicario episcopale per la vita consacrata. La sua figura, molto nota in Avellino, si è distinta in varie occasioni a favore della gente diella città. Le mura sicure del Roseto si aprirono la sera del terremoto del novembre 1980, accogliendo per vario tempo oltre un centinaio di persone.
Guardia dei Lombardi ( AV ) - visita guidata alla Chiesa Madre con il prof. Federico Magnotta
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, detta anche Chiesa Madre, fu costruita nel 1315; data rilevabile al centro del pilastro di travertino rosato a sinistra dell'altare maggiore del Tempio. Durante il disastroso terremoto nel 5 dicembre 1456, dell'XI grado della scala Percalli, la Chiesa Matrice fu quasi distrutta; rimasero in piedi solo i 4 pilastri di pietra rosata. Nel 1565 ad iniziativa della feudataria Maria Donata del Balzo la chiesa venne ricostruita,con una maestosa facciata affiancata da un monumentale campanile. Nel 1609 sulla piazzetta antistante la Chiesa(detto sagrato) venne sostituita la pavimentazione , selciata con ciottoli, con massicci basoli rettangolari. Lo si rileva dalla lapide in latino posta sul centro della facciata, che tradotta dice L'Università di Guardia, avendo in passato aggiunto un imponente campanile, al Tempio dedicato alla Madre di Dio,recentemente lo ha abbellito con la pavimentazione della piazza nell'anno 1609..... Durante il terremoto dell'8 settembre 1694 ( X grado della scala Percalli) -- durante il quale 250 guardiesi perironosotto le macerie e 150 restarono feriti -- la Chiesa venne distrutta assiemea molte abitazioni, a 36 anni dalla sua ricostruzione e a 22 dalla sua consacrazione. Alle 13,30 del 29 novembre 1732 l'Irpinia subì un altro terribile sisma, simile ai precedenti e la Chiesa crollò. Fu ricostruita , come si legge sulla lapide al centro della facciata, in latino, che nella traduzione in italiano si legge Questo Tempio già da alcuni secoli era stato dedicato alla Santa Vergine Madre di Dio, ma siccome crollò per la violenza del terremoto del 1732, il popolo di Guardia dei Lombardi lo ha ricostruito dalle fondamenta con le stesse rendite di cui lo aveva arricchino nel passato, e nel restauralo lo ha anche abbellito. Da evidenziare che si interessò della ricostruzione, lungo gli anni, della Chiesa la Feudataria di Guardia la N.D. Silvia Della Marra, moglie di D. Guglielmo Ruffo di Calabria, Principe di Scilla e Conte di Palazzolo, che sposò nel 1699. Il 23 luglio 1930 si verificò in Irpinia un altro disastroso terremotoche distrusse Aquilona e Villanova del Battista. Guardia ebbe 10 case crollate e 691 lesionate. La Chiesa Madre ebbe anch'essa i suoi danni .Per ripararli gli Amministratori del tempo, con Nulla Osta della Santa Sede decisero di vendere i rottami dell'oro custodito nella cassa forte della Parrocchia ( Kg. 3,600 per un valore di £. 14.500). Il 23 novembre 1980 si ebbe l'ultimo disastro terremoto del secolo, con migliaia di morti e feriti e il crollo di innumerevoli case.Fu gravemente danneggiata anche la Chiesa Cattedrale di Santa Maria delle Grazie. Il crollo dell'ultimo livello del campanile sulla copertura della Chiesa ne provocò lo sfondamento nell'area della navata laterale sinistra ( dov'era il Battistero), danneggiando la volta della prima cappella. Le altre volte furono lesionate dalle vibrazioni indotte dalla centinatura lignea dell'incannucciata, mentre quelle delle due cappelle della navata destra, costituite con mummule di terracotta, più rigide, crollarono. Restaurata assieme al Campanile, dopo alterne e prolungate vicissitudini tecnico burocratiche, durate circa 20 anni, la Chiesa fu aperta al culto e consacrata il 2 luglio 1999( giorno dedicata alla Madonna delle Grazie ) alle ore 16 dall'Arcivescovo della Diocesi padre Salvatore Nunnari,da Mons. Bertoldo Arduino, vescovo di Foligno( città in cui il Santo Patrono è S.Feliciano,Vescovo e Martire, le di cui reliquie sono da secoli conservate e venerate nella nostra Chiesa Madre), Mons. Gastone Moyasky Perrelli, Arcivescovo emerito, dal Parroco don Antonio Parziale e da tutti i sacerdoti della Diocesi.
I created this video with the YouTube Video Editor (
I created this video with the YouTube Video Editor (
SANTAMARIA NEL CUORE TD'I (ch.97)
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, anche conosciuta come la chiesa dei Cappuccini.
Cuore della città, spesso centro di eventi che ne hanno segnato il corso.
A cura di Annarita De Feo, con la partecipazione di Andrea Massaro e padre Gianluca.
Chiesa ed annesso convento di S. Antonio a Bonito (Avellino)
Mostra presepiale
Montoro (AV) Fraz.Torchiati: Chiesa di Santa Maria degli Angeli - 2013
Festa di San Francesco d'Assisi nella Chiesa Santa Maria degli Angeli della frazione Torchiati di Montoro (AV) - video del 4 Ottobre 2013 ore 10.45
Christiana Fraternitas. Meditazione Decano 11-3-2018. Agnano (Na)
Meditazione sulla Parola di fratello Antonio Perrella, (Decano della Christiana Fraternitas), con la Comunità Ecclesiale della Chiesa Ecumenica d’Italia in occasione dell’invito fatto dal vescovo Rosario Ferrara.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie agli Astroni, Agnano (Na). Intervento avvenuto durante l’assistenza alla celebrazione della Domenica Laetare.
Santuario di Santa Maria Occorrevole, Piedimonte Matese
Il Santuario fu costruito nel Quattrocento, a 546 m di altezza, nel luogo in cui, secondo la tradizione, nella quaresima del 1437, un pastore aveva trovato una pecora inginocchiata davanti ad un'immagine della Madonna. Il complesso conventuale, rifatto nel XVIII sec., comprende un campanile settecentesco di pietra scura che domina solitario allo scopo di estendere, nell'intera vallata, il suono della grande campana. Il Santuario presenta pianta a tre navate ed un'abside ricostruita nel '700 che ha sostituito quella originaria, con affreschi quattrocenteschi eseguiti da un ignoto pittore campano in cui compaiono 8 figure sacre: S. Filippo, S. Elena, la Madonna delle Grazie, S. Caterina d'Alessandria, S. Maria Maddalena, la Madonna del Giglio, S. Giacomo Minore, la Madonna del Granato, al centro delle quali campeggia l'immagine di S. Maria Occorrevole. È certamente uno dei luoghi dello spirito più suggestivi del Matese e dell'intera Campania; un'oasi di pace, di silenzio e serenità, che offre al visitatore l'emozione di un'atmosfera ricca di misticismo, con una meravigliosa vista sulla valle del Volturno.
Luigi Restaino Chiesa dei Cappuccini
Completamento della posa di 850 riggiole per il pavimento del presbiterio della Chiesa di Santa Croce dei Frati Cappuccini in Nola. Opera di Luigi Restaino.
Complesso Monumentale Santa Maria La Nova a Napoli Restaura La Nova
Restaura La Nova, dona il tuo contributo per il Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova di Napoli, uno scrigno di arte, storia e religiosità. Con un mistero: la tomba di Dracula...
Il lavoro dei Caschi Blu della Cultura nelle zone del sisma
Roma, (askanews) - Lavorano senza sosta i Caschi Blu della Cultura, la task force specializzata nel recupero del patrimonio culturale e attiva nelle aree più colpite dalle scosse sismiche iniziate a fine agosto nel Centro Italia, tra i comuni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.
Qui siamo a Visso, nelle Marche, in provincia di Macerata, paese quasi interamente distrutto dopo il terremoto di ottobre. Ci sono centinaia di opere da salvare e mettere in sicurezza. E il loro destino è nelle mani dei Caschi Blu, esperti, storici dell'arte, carabinieri specializzati nella tutela del patrimonio, vigili del fuoco e volontari; sono la versione culturale dei Caschi Blu dell'Onu per la pace.
Il capitano Paolo Montorsi: Parliamo anche di candelabri piccoli, statue, reliquari, in una-due settimane pensate che sono stati recuperati circa 5.000 beni culturali.
Una volta recuperate, le opere vengono catalogate e passano nelle mani dei restauratori e degli archeologi se sono state danneggiate. Il lavoro è tanto, il personale poco.
Sonia Melideo storica dell'arte del ministero dei Beni culturali: C'è bisogno di un aiuto, di manovalanza, le opere sono tante e il recupero è impegnativo, i luoghi sono angusti, servono i mezzi per entrare. Pierluigi Moriconi, anche lui storico dell'arte. Gli affreschi, le statue, è un continuo cantiere.
Grazie a un accordo tra Italia e Unesco, squadre del genere in futuro saranno inviate in tutto il mondo per la salvaguardia del patrimonio storico e artistico, nelle zone devastate da conflitti o disastri naturali, come nell'antica Palmira, quando sarà più sicura. Ma, al momento, la priorità è mettere in salvo i nostri tesori.
Ex convento, l’ira di Don Enzo: “Snobbati dalle suore”
Accoglienza migranti. Esplode la polemica tra chiesa e stimmatine. L’amarezza di Don Enzo:hanno preferito i provati alla chiesa.