TORINO - Basilica del Corpus Domini
La basilica del Corpus Domini è una chiesa eretta in ricordo del grande miracolo eucaristico che, secondo le testimonianze avvenne nel 1453.
Un prodigioso evento che sarebbe accaduto in Torino, sotto il regno di Ludovico di Savoia, il 6 giugno del 1453, mentre il Piemonte era in guerra con la Francia. La vicenda si lega strettamente alle vicende politiche, poiché Renato d'Angiò, volendo attraversare le Alpi, si diresse verso il piccolo villaggio di Exilles, in Val di Susa, luogo che già all'epoca si presentava fortificato per ovvi motivi strategici sulla vallata.
È, infatti, ad Exilles e non a Torino che la vicenda ha inizio, secondo tradizione. Nel saccheggio che seguì l'occupazione francese, sembra che due uomini della soldataglia francese fossero entrati a forza nella chiesa di San Pietro Apostolo del piccolo paese della Val di Susa e l'avessero depredata, non risparmiando nemmeno il Santissimo Sacramento. Per rivendere il bottino, di consistente valore, si diressero a Torino, che raggiunsero il 6 giugno, festa del Corpus Domini; in città, nel luogo ove oggi sorge il luogo sacro, il mulo che trasportava l'ostia consacrata inciampò e cadde, sgualcendo i sacchi con la refurtiva nella caduta e facendo fuoriuscire il contenuto. Dalle cronache, sembra che il Santissimo, libratosi in aria, abbia illuminato la piazza. Accorso il vescovo Ludovico da Romagnano, l'ostia si sarebbe deposta sul calice rubato dai ladri, che venne portato in processione nel duomo di Torino.(Wikipedia)
Il Barocco a Torino: Chiesa del CORPUS DOMINI
Chiesa Corpus Domini Video foto
La Basilica del Corpus Domini è un maestoso edificio in stile barocco, ubicato nell’omonima piazza torinese, che si trova poco distante da Piazza Castello.
La storia di questa chiesa è direttamente collegata al ricordo del miracolo eucaristico che, secondo le cronache, sarebbe avvenuto a Torino nel 1453. Un miracolo eucaristico è per la Chiesa Cattolica un miracolo che coinvolge l’eucarestia. Nel caso specifico della Chiesa del Corpus Domini di Torino si narra che due soldati francesi, dopo l’occupazione, fossero entrati nella Chiesa di San Pietro Apostolo nella Val di Susa e avessero rubato tutto compreso il calice e l’eucarestia. Giunti a Torino, per rivendere tutto, si narra che uno dei due sia caduto proprio nel luogo dove sorge oggi la Basilica facendo cadere il bottino a terra. Ne seguì l’apparizione divina che libratasi in aria illuminò la piazza facendo accorrere il vescoco. In quel momento l’ostia si depose da sola sul calice che era stato rubato.
Prima della costruzione della Chiesa del Corpus Domini, nella stessa posizione sorgeva una piccola cappella, opera del maestro Sanmicheli. Il piccolo oratorio, tuttavia, venne distrutto nel 1609 per far posto alla ben più imponente basilica. Infatti, oltre alla costruzione di un luogo sacro che ricordasse il miracolo eucaristico, la città di Torino aveva progettato anche di edificare una basilica per mantenere fede a un voto fatto durante una precedente epidemia di peste.
La costruzione del templio iniziò nel 1598 per essere ultimata solo nel 1671, secondo il progetto dell’architetto Ascanio Vitozzi, su richiesta di Carlo Emanuele I di Savoia. Al progetto contribuì anche il Castellamonte, a cui si deve soprattutto l’ideazione dell’imponente facciata, arricchita da diverse statue e colonne. Le sculture sono risalenti al XVIII secolo e rappresentano personaggi biblici.
All’interno della chiesa sono presenti sei cappelle, poste ai lati dell’unica navata che percorre la superficie della chiesa. Sono, inoltre, diversi i simboli posti all’interno di questo luogo sacro a ricordo del miracolo eucaristico, come la pala posta sull’altar maggiore, opera Seicentesca di Bartolomeo Carovaglia. Ma anche gli affreschi della volta, dipinti da Luigi Vacca, e i quadri di Pietro Domenico Olivero sono ispirati ai momenti di questo sacro episodio. Inoltre, a pochi metri dalla balaustra si trova una grata di ferro che racchiude una lapide, a indicare il luogo esatto dove sarebbe avvenuto il miracolo
Vivaldi
Mottetti
“Longe mala, umbrae, terrores” RV 629
Mottetto per contralto, archi e continuo “Vestro Principi divino” RV 633
“Canta in prato, ride in monte” RV 623
Mottetto per contralto, archi e continuo “Invicti, bellate” RV 628
Mottetto per soprano, archi e continuo “Nulla in mundo pax sincera” RV 630
Anke Hermann (soprano)
Laura Polverelli (mezzo-soprano)
Academia Montis Regalis
Alessandro de Marchi
Chiesa Corpus Domini - Torino 21 Marzo 2016
Chiesa Corpus Domini - Torino 21 Marzo 2016
Laudes Paschales 2016
Fiari Ensemble
Soprano Valentina Chirico
direttore Marilena Salavagione
Hugo Wolf Fabio Niender
Cinque Lieder,per soprano e cinque strumenti
TORINO - Chiesa della Gran Madre di Dio
La chiesa della Gran Madre di Dio è uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Torino Terminata nel 1831, la chiesa della Gran Madre riveste particolare importanza per la città, la sua storia e la sua posizione. Da un'idea dell'architetto Ferdinando Bonsignore, la sua forma riprende quella del Pantheon romano Una delle leggende sulla chiesa è che essa sorga ove, nell'antichità, vi era un tempio dedicato alla dea egizia Iside, detta allora Grande Madre.[
Una delle due statue ai lati della scalinata, quella di sinistra, rappresenta una donna che tiene nella mano destra un libro aperto e con la sinistra leva un calice.
La sequenza del Corpus Domini
12PORTE - 4 giugno 2015: Siamo alla festa del Corpus Domini, importante ricorrenza del calendario, nella quale la Chiesa mette al centro delle sue attenzioni il mistero che ogni giorno è la sua forza, il cemento che la tiene unita, il segreto della sua esistenza: è il santissimo sacramento del Corpo e del Sangue del Signore.
La festa affonda le sue origini storiche in quel medioevo nel quale, soprattutto nell’Europa occidentale, si diffondevano eresie che tendevano a mettere in discussione la fede nell’Eucaristia, che veniva considerata un rito puramente simbolico, mentre è realmente la Carne e il Sangue del Signore risorto, immolato per noi.
Caratteristica speciale di questa ricorrenza è la processione nella quale si intende offrire una testimonianza pubblica di fede e di adorazione al Cristo, presente nel sacramento dell’Eucaristia.
Per questa occasione non commenteremo il salmo responsoriale, che è il 115, e che abbiamo già incontrato nel corso in quaresima. Ci soffermeremo invece su un testo caratteristico della Liturgia di questo giorno che è la sequenza.
Le sequenze nacquero da una invenzione di alcuni monaci francesi che per memorizzare le lunghe modulazioni degli alleluia gregoriani, presero a inserire dei testi in rima, ispirati alla liturgia del giorno. Pian divennero molto popolari, ma nella liturgia ufficiale ne sopravvivono solo 5.
Quella del Corpus Domini fu composta da San Tommaso d’Aquino, al quale papa Urbano IV affidò la composizione anche di tutti i testi della festa.
Oggi il canto della sequenza è facoltativo, oppure può essere eseguita solo la parte finale.
Se si pensa oltre alla melodia tradizionale, la sequenza ha ispirato i grandi compositori della musica sacra, sarebbe proprio triste recitarla come una filastrocca.
Sentite la potenza di questo Lauda Sion di Giuseppe Maria Carretti, che nel ‘700 fu maestro di Cappella in San Petronio. Ne ascoltiamo un brevissimo frammento, che ci da l’idea della grande cura dei nostri padri per la solennità del culto divino.
Lauda, Sion, Salvatorem. “O Chiesa, Sion, loda il Salvatore”. La sequenza si apre con un invito corale, popolare, tutta la comunità è chiamata a unire le sue forze migliori in questo atto di culto e di gratidine: Dio è e resterà sempre più grande delle nostre lodi. Tutte le energie che potremmo mettere a disposizione della lode divina, non potranno mai raggiungere l’adorazione che è dovuta alla sua grandezza.
San Tommaso usa anche il linguaggio delle certezze, un linguaggio al quale il mondo di oggi è piuttosto allergico, ma non dovrebbe esserlo per un credente. È triste, ad esempio, che un cristiano usi con imbarazzo la parola “dogma”, come se la cultura in cui viviamo non sia incredibilmente dogmatica, piena di certezze indiscutibili.
Noi benediciamo il Signore che ci ha donato nella sua parola dei punti fermi, che non dipendono dall’umore, dalle sensibilità, dagli stati d’animo: non c’è dubbio, il Signore davanti ai 12 ha realmente donato se stesso.
Dogma datur Christiánis
Un dogma, una certezza solida, indiscutibile è donata ai Cristiani: che il pane si muta in carne e il vino in sangue di Cristo.
Poi la meraviglia per un dono che ci sorpassa e che non può essere avvilito dai nostri limiti e dalle nostre incredulità.
Si spezza il segno del pane, ma non si frantuma il Corpo di Cristo. Se ne assume un piccolo frammento, ma il Signore è presente con tutto se stesso. Che ci sia un fedele solo, che siano mille, il dono è sempre totale e non si consuma…
Il tutto è presente in ogni singolo frammento. Questo vale per ogni aspetto della nostra fede: in ogni parola di Dio, cerchiamo tutta la parola di Dio; in ogni Chiesa c’è tutta la Chiesa del Signore; in ogni verità di fede, c’è tutto il disegno della salvezza; in ogni festa, ci sono tutte le feste, perché Cristo è uno e nell’eucaristia dona tutto se stesso.
Ma non c’è nulla di automatico nei doni di Dio, neppure nell’Eucaristia. Lo ricevono i buoni, lo ricevono i malvagi, ma l’effetto non è la stesso: è morte per i malvagi, vita per i buoni.
Quando la Chiesa invita alla comunione, invita a vivere una vita degna di questa comunione. L’eucaristia è amore e verità fatta carne e richiede una vita nell’amore e nella verità.
Può sembrare un elenco di dogmi eucaristici, ma dentro al canto di lode della Chiesa, è espressione di stupore, gratitudine, adorazione.
Ecco il pane degli angeli
fatto cibo dei viandanti:
vero pane dei figli
Buon pastore, pane vero,
o Gesù, abbi pietà di noi.
Solennità del Corpus Domini - S. Messa Cantata della Fraternità San Pio X (FSSPX Italia)
Con questa pagina, il Priorato Madonna di Loreto propone, per chi è legittimamente impedito, di seguire in diretta la Santa Messa domenicale delle ore 10.30.
Ricordiamo che il 1° precetto della Chiesa, che obbliga di assistere alla Santa Messa la domenica e le feste di Precetto, richiede una presenza fisica. Chi guarda la Messa in televisione o su internet non adempie in sé a questo precetto. Ma chi non può assistere alla Santa Messa per una ragione grave (malattia, distanza troppo grande...) può recitare la corona del S. Rosario, leggere i testi della Messa o anche unirsi in preghiera ad una S. Messa che si guarda su internet. L'essenziale è dedicare un tempo della domenica o della festa al Signore.
L'assistenza alla nuova messa costituisce un pericolo oggettivo per la fede perché si allontana in maniera impressionante dalla teologia della messa definita dal Concilio di Trento (Card. Bacci ed Ottaviani, Lettera di introduzione al Breve esame critico del Novus Ordo Missae).
Cosa vedere a Torino: 10 cose da fare in un giorno a Torino
Cosa visitare a Torino? 10 cose da vedere in un giorno o in un week-end nel capoluogo del Piemonte. Info e mappa su
1) MOLE ANTONELLIANA
La Mole Antonelliana è simbolo della città di Torino e uno dei più celebri del paese. Grazie all'ascensore panoramico è possibile vedere la città di Torino da un'altezza di 85 metri. Dal 1953 la Mole Antonelliana è anche sede del Museo Nazionale del Cinema tra i più importanti al mondo.
Dove dormire vicino alla Mole Antonelliana
2) MUSEO EGIZIO DI TORINO
l Museo Egizio di Torino è il più importante museo al mondo sull'antica civiltà egizia dopo quello egiziano di Il Cairo. Dopo la recente ristrutturazione il museo ha più che raddoppiato la propria superficie espositiva e conta quasi un milione di visitatori all'anno confermandosi uno dei musei più visitati d'Italia.
Dove dormire vicino al Museo Egizio di Torino
3) DUOMO DI TORINO
Il Duomo di Torino o Cattedrale di San Giovanni Battista è dedicato al santo patrono della città e rappresenta l'unica chiesa in stile rinascimentale presente a Torino. La struttura ospita anche la preziosa Sindone e il Museo Diocesano di Torino.
Dove dormire vicino al Duomo di Torino
4) PIAZZA CASTELLO
Piazza Castello è la piazza più importante di Torino. La piazza ospita il complesso architettonico di Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja, sede del Museo Civico d'Arte Antica, il Palazzo della Prefettura, l'Armeria Reale, il Teatro Regio, l'ex Palazzo della Regione Piemonte, la Chiesa di San Lorenzo, l'antica Galleria Subalpina, la Torre Littoria. A nord-ovest la piazza si estende su un'area costeggiata da Palazzo Chiablese, nota come Piazzetta Reale che porta a Palazzo Reale.
Dove dormire vicino a Piazza Castello
5) PARCO DEL VALENTINO
Il Parco del Valentino sorge lungo le rive del fiume Po presso il centro e rappresenta il più antico e famoso parco di Torino. Nel parco troviamo anche il Castello del Valentino, il Borgo Medievale, l'Orto Botanico dell'Università degli Studi di Torino e la Fontana dei Mesi e delle Stagioni.
Dove dormire vicino al Parco del Valentino
6) PORTA PALATINA
Davanti al Duomo di Torino si erge la Porta Palatina che rappresentava. I resti rappresentano la maggiore testimonianza dell'epoca romana torinese, ma anche una delle porte difensive risalenti al I secolo a.C. meglio conservate in assoluto.
Dove dormire vicino alla Porta Palatina
7) VIA PO E PIAZZA VITTORIO VENETO
Via Po collega la Piazza Castello con Piazza Vittorio Veneto. Al termine dei 704 m di lunghezza nasce Piazza Vittorio Veneto che è la piazza con portici più grande d'Europa. La piazza dalla parte opposta a Via Po è delimitata dalle rive del fiume Po e dal ponte Vittorio Emanuele I che punta dritto alla Chiesa della Gran Madre di Dio che costituisce uno dei luoghi di culto più rinomati di Torino.
Dove dormire vicino Piazza Vittorio Veneto
8) VIA ROMA E PIAZZA SAN CARLO
Via Roma è una delle più importanti vie di Torino, collega Piazza Castello alla di Porta Nuova attraversando le famose Piazza San Carlo detta il Salotto di Torino e Piazza C.L.N. fino a giungere in Piazza Carlo Felice che si estende davanti alla stazione ferroviaria.
Dove dormire vicino Piazza San Carlo
9) PALAZZO CARIGNANO
Palazzo Carignano è uno dei più importanti palazzi storici di Torino, ma anche uno delle più apprezzate testimonianze dell'architettura barocca. Oggi Palazzo Carignano ospita il Museo nazionale del Risorgimento Italiano che rappresenta il grande museo dedicato all'epoca risorgimentale.
Dove dormire vicino Palazzo Carignano
10) PIAZZA PALAZZO DI CITTA' E BASILICA DEL CORPUS DOMINI
Piazza Palazzo di Città sorge in quello che era il cuore dell'antica città romana. La piazza è collegata alla vicina Piazza Corpus Domini famosa per ospitare la Basilica del Corpus Domini, eretta in ricordo del grande miracolo eucaristico di Torino.
Dove dormire vicino Piazza Palazzo di Città
A TORINO, IL GIRO DELLE 7 CHIESE
Si è svolto a Torino, in occasione del Venerdi Santo, Il Giro delle Sette Chiese. Si tratta di un pellegrinaggio a piedi praticato per alcune chiese del capoluogo.
Torino. Duomo e Chiesa del Santo Volto
Il Duomo di San Giovanni Battista con l'organo Vegezzi Bossi e la Chiesa del Santo Volto con l'Organo Ruffatti a Torino sede della Curia Arcivescovile.
Foto di Roberto Fadda
Chiesa della Misericordia detta anche degli impiccati-TO
Chiesa della Misericordia -( detta anche degli impiccati ) Torino
( Colonna Sonora Bach: Cantata No.131 - Aus der Tiefen rufe ich )
Fonte Museo Torino
- Trasformazione: 1720
la Confraternita acquista dalle monache di Santa Croce la chiesa e il convento -
La chiesa della Misericordia divenne sede della Confraternita omonima dopo che questa la acquistò dalle monache di Santa Croce. La pianta settecentesca è a croce greca e si articola su due cupole, mentre la facciata neoclassica è del 1828. La chiesa viene bombardata nel dicembre del 1942.
Storia dell'edificio
In una stretta via del centro storico della città di Torino e in un'area urbana che raccoglie le testimonianze religiose più importanti della città, sorge la chiesa dedicata a San Giovanni Decollato, eretta dalla Confraternita della Misericordia, compagnia già attiva nella città dal 1578 quando venne istituita dal duca Emanuele Filiberto di Savoia per accompagnare al supplizio i condannati a morte ed assisterli. Ancora oggi alcune teche nella chiesa conservano il registro con i nomi dei condannati, i cappucci neri, il bicchierino per un ultimo sorso e il crocifisso che veniva fatto baciare prima dell’esecuzione.
Nel 1720 la Confraternita acquista, dalle monache di Santa Croce, il convento e la chiesa, trasformando quest’ultima nell’attuale chiesa della Misericordia e dichiarando questi i luoghi della loro sede definitiva. Tra il 1723 al 1758 vengono avviati una serie di interventi di ristrutturazione e consolidamento dell’antica fabbrica. Nel 1751, a causa di alcuni e gravi problemi strutturali, il progetto per la ricostruzione parziale dell’edificio viene affidato all’ingegnere Filippo Nicolis di Robilant (1722-1801). Interessante la cupola a catino con un’ellissi il cui asse maggiore è normale a quello della Chiesa. Nel 1753 vengono realizzate le due cappelle laterali con gradini in pietra di Gassino (Cappella del Crocifisso e Cappella dell’Addolorata).
Del 1792 è il pregevole altare maggiore in marmi policromi e riccamente decorato, opera dell’artista Francesco Benedetto Feroggio, dietro al quale è collocata la Decollazione di San Giovanni Battista di Federico Zuccari (1539-1609). All’interno della chiesa, con pianta a croce greca che si articola su due cupole, si possono ammirare l’ampio presbiterio, con eleganti fianchi decorati da coretti e la cupola emisferica di gusto guariniano, e vari apparati decorativi e scultorei attribuiti a Carlo Giuseppe Plura (1665-1737) e Stefano Maria Clemente (1719-1794).
La facciata attuale in stile neoclassico del 1828, opera dei fratelli Lombardi, Gaetano e Lorenzo, presenta un frontone triangolare a dentelli sostenuto da quattro colonne ioniche su stilobati, che ripropone quasi fedelmente il disegno di facciata del Robilant, a suo tempo non eseguito per mancanza di fondi.
La chiesa è stata recentemente oggetto di un recupero strutturale e di un restauro che ha anche riguardato integralmente gli apparati decorativi.
colonna sonora
Bach,Handel-il giardino armonico,Antonini 06.09.2013
1. Bach: Cantata No.131 - Aus der Tiefen rufe ich
2. Händel: Acis and Galathea
Roberta Invernizzi - soprano,
Sonia Prina - alt,
Krystian Adam - tenor,
Christopher Purves - bass
Wroclaw Philharmonic Chorus
Il Giardino Armonico
Giovanni Antonini - conductor
6 september 2013, Wroclaw
Qualche minuto prima inizio Messa del Corpus Domini in Cattedrale a Sora
Messa Corpus Domini in Cattedrale a Sora in diretta Rai, qualche minuto prima dell'inizio.
Torino: Chiesa del Carmine
Immagini di Roberto Fadda
Chiesa del Santo Volto Torino - concerto MITO 13 settembre 2015
Torino Chiesa del Santo Volto
Coro Maghini - direttore Claudio Chiavazza
organo Luca De Benedicti
musiche di Felix Mendelssohn -Bartholdy
Preludio e fuga in sol maggiore op 37 n.2 per organo
Tre salmi op 68 per soli e doppio coro
Sonata in la maggiore op 65 n.3 per organo
Denn er hat seinen Engeln Befohlen per doppio coro
Heiling ist Gott der Herr per doppio coro
Verleih uns Frieden coro e organo
Torino Chiesa di Santa Teresa
Immagini di Roberto Fadda
Chiesa san Lorenzo a Torino -
Chiesa di San Lorenzo ( Torino ) - un gioiello al centro di Torino
La Real Chiesa di S. Lorenzo, restaurata in occasione delle due
Ostensioni della Sindone (avvenute nel 1998 e nel 2000), offre al
visitatore, sia assiduo, sia occasionale, la visione coinvolgente di
questo gioiello di Guarino Guarini.
Cappella ducale dedicata al santo titolare del giorno in cui venne
vinta la battaglia di San Quintino (10 agosto 1557), fu progettata da
Guarino Guarini che, tra il 1670-1679, vi innalzò una stupefacente
cupola ad archi intrecciati. L’interno è preziosamente decorato con
marmi policromi.
Costruzione: 1670 - 1679
Inaugurazione: 1680
1. Il progetto e la cupola
Sorta per commemorare la vittoria del duca Emanuele Filiberto nella
fondamentale battaglia di San Quintino in Piccardia, il giorno di San
Lorenzo del 1557, la chiesa fu costruita su progetto del padre Guarino
Guarini (1624-1683) per il proprio ordine, i Teatini, a cui era stata
assegnata nel 1634. A Torino dalla fine del 1666, Guarini si trovò a
riprogettare un edificio a pianta centrale in parte esistente, per il
quale era già intervenuto nel 1664 l’architetto conte Amedeo di
Castellamonte (1613-1683), il cui disegno era stato realizzato in
minima parte. L’impresa di Guarini consistette nell’innalzare su un
sito costretto all’angolo di piazza Castello un’ampia cupola – pari
quasi alle proporzioni dell’invaso della chiesa – costituita da otto
costoloni, che, slanciandosi a due a due tra i finestroni alla base del
tamburo, s’intersecano nel mezzo disegnando un motivo stellare. Quasi a
dimostrare la natura non strutturale delle volte gettate tra le
costolature, una serie di oculi ne bucano la superficie facendo
filtrare la luce, e ancor più sorprendentemente proprio alla base della
lanterna. L’ardita struttura, compiuta tra il 1670-1679, nel
reinventare il disegno della cupola tradizionale, ne contraddiceva pure
la statica: gli archi e pennacchi su cui si regge la trabeazione,
anziché fondarsi su robusti piloni si appoggiano, infatti, sul vuoto di
cappelle angolari, cosicché la cupola parrebbe reggersi soltanto sugli
esili sostegni di otto colonne. In realtà, la vera struttura portante è
costituita da quattro arconi in muratura, mascherati tra l’anello
d’imposta e l’involucro murario esterno. Priva di una vera facciata, la
chiesa è preceduta dall’Oratorio dell’Addolorata, ricavato nello spazio
originario a portico costruito per assecondare il disegno uniforme
della piazza.
2. La decorazione dell’interno
Completata la copertura, alla fine degli anni Settanta iniziò la
decorazione dell’interno. Gran parte del ricco paramento in marmi
policromi che riveste tutto il livello inferiore della chiesa fu messo
in opera sotto la direzione di Guarini, che si discostò non poco dai
modelli collaudati della tradizione torinese: bandito quasi del tutto
il nero, è, infatti, il bianco delle pietre locali a prevalere,
accostando alle già note varietà importate dalle maestranze luganesi
una nuova selezione di marmi colorati di gran pregio provenienti dalle
Alpi Apuane, dal Veneto, dal Trentino e dalla Liguria. L’apprezzamento
per la qualità del materiale lapideo è esibita nell’invenzione formale
del disegno per le lesene dell’aula, dove Guarini andò a simulare
l’aspetto dei castoni di gemme e pietre preziose, espressione di un
gusto per l’opulenza ostentata e profusa senza risparmio, in cui si
riconobbero i patroni delle cappelle, fedelissimi cortigiani
dell’entourage della Madama Reale, Maria Giovanna Battista di Savoia
Nemours (1644-1724), e della principessa Ludovica di Savoia (1629-
1692). Anche l’altare maggiore, progettato da Guarini e finanziato da
Madama Reale a partire dal 1680, rappresentò un’assoluta novità per la
scena torinese nella soluzione, “alla romana”, di isolare la mensa e
addossare alla parete del coro l’architettura destinata ad incorniciare
la pala.
Chiesa di Santa Cristina - (Torino)
La chiesa di Santa Cristina è una delle chiese principali della città di Torino, sita in piazza San Carlo, nel cuore della città. Assieme alla gemella chiesa di san Carlo Borromeo, posta ad ovest del lato, delimita il lato sud della piazza, in direzione di piazza Carlo Felice e della stazione di Torino Porta Nuova.
TORINO - Chiesa di Santa Teresa
La chiesa di Santa Teresa è una chiesa in stile barocco situata non lontano da Piazza San Carlo.
Messa cantata tradizionale della Festa del Corpus Domini (solo audio)
3 giugno 2018
Chiesa sita nella cintura torinese
Messa cantata tradizionale della Festa del Corpus Domini
Programma dei canti
(i numeri di pagina si riferiscono al Liber Usualis, 1961)
Kyriale II (Kyrie fons bonitatis, per le feste di I classe, p. 19)
Credo III (p. 68)
Proprio della festa del Corpus Domini
- Introito: Cibavit eos (p. 943)
- Graduale: Oculi omnium (p. 944)
- Alleluia: Caro mea (p. 944)
- Sequenza: Lauda Sion (p. 945)
- Offertorio: Sacerdotes Domini (p. 949)
- Communio: Quotiescumque (p. 950)
All'Ultimo Vangelo: Salve Regina (t. simplex, p. 279)
Alla Esposizione Adorazione e Benedizione del SS. Sacramento:
- T'adoriam Ostia divina (popolare)
- Pange Lingua (t. III, p. 957) - Tantum ergo (F. J. Haydn)
- Lodi in riparazione della bestemmia
- Inni e canti (popolare)
Processione del Corpus Domini Oslo 7 giugno 2015
Canti Africani nella Processione del Corpus Domini a Oslo il 7 giugno 2015