Macchietto di Cadore Chiesa della Madonna della Salute
Macchietto di Cadore Chiesa della Madonna della Salute
AURONZO DI CADORE in estate - HD
© CLAUDIO MORTINI -
Auronzo di Cadore (Belluno) in Veneto, è una località turistica in forte espansione. Forte della sua posizione a fianco dei gruppi dolomitici più spettacolari, ma unità ad una eccezionale accessibilità e trovandosi a pochi minuti d'auto dalla rete autostradale e dalla bella conca di Cortina, questa località della valle del fiume Ansiei attende i turisti forte dei sui panorami spettacolari, dei boschi e delle cime eterne delle Tre cime di Lavaredo che fanno da cornice sublime al paesaggio dolce e rilassato della città ai piedi del lago di S. Caterina.
Dal punto di vista storico, la regione di Auronzo era conosciuta già in epoca romana, come testimoniano alcuni reperti numismatici, ma probabilmente la val d' Ansiei era frequentata da popolazioni preromane. Se nel corso della storia l'uomo ha modellato il paesaggio con la creazione di terrazzamenti artificiali, è indubbio che l'impatto ambientale più cospicuo al territorio fu inferto nel 1931, con la costruzione della diga che ha sbarrato il corso del fiune Ansiei determinando la formazione del Lago di S. Caterina. Si tratta di una struttura di tipo a gravità tracimabile che si elva per un altezza complessiva di circa 58 metri. E' una diga su cui si possono compiere passeggiate con ottime viste sul lago e la città di Auronzo .
Da visitare ad Auronzo: Questa località, seppur molto frequentata in estate, si anima in inverno, quando parte la stagione sciistica. Auronzo offre i suoi impianti di risalita che si inerpicano fino alla quota di 1585 m sulle pendici orientali del monte Agudo. Da qui il panorama è splendido, si getta in basso sullo scorcio di Auronzo ed il lago di S. Caterina alla Croda di Ligonto, il Monte Popera, fino alle Drei Zinnen cioè le Tre Cime di Lavaredo. La cittadina nel suo complesso consta undici borgate che prendono il nome rispettivamente di Villapiccola, Villagrande, Riziò, Reane, Pause, Ligonto, Misurina , Girale, Cima Gogna e Cella, S. Marco, estese su circa 26 km di strada. In città merita una visita la chiesa parrocchiale di Santa Giustina, datata 18° secolo, che è considerata uno dei più grandi edifici religiosi di questa porzione del territorio Veneto . Una passeggiata in centro è resa comunque gradevole dalla presenza di negozi dove fare shopping o spulciare tra i prodotti tipici dell'artigianato del Cadore.
Campana del Santuario di S.M. del Riparo in Scandolaro di Foligno (PG) v.623
Festa di S.Michele Arcangelo, 29 Settembre 2018.
Distesa simulata per la messa solenne delle ore 10:00 presieduta dal Vescovo di Foligno Mons. Gualtiero Sigismondi:
[07:51] I° suonata alle 9:50 circa (dura poco più di 1 minuto e mezzo);
[09:46] II° suonata alle 11:00 circa per l’uscita (dura 2 minuti).
1 campana a slancio manuale in La4 calante, fusa da Bacchettini di Foligno tra fine Settecento ed inizio Ottocento. È inceppata in legno, purtroppo un po’ marcio, su di una piccola struttura in ferro; pur dotata di battaglio a boccia con naso lungo, non è possibile mandarla a distesa completa nonostante un paio di vani tentativi.
In fondo alla descrizione trovate il link relativo alla storia di questo magnifico angolo di paradiso, che come tutte le altre chiese del circondario, fa parte della comunità parrocchiale di S.Eraclio. Chiedo venia per il pollaio durante le due suonate, è una chiesetta aperta soltanto poche volte l’anno e i santuracchiesi non fanno mai mancare la loro devozione!
Fun Bob ad Auronzo di Cadore Nipote e nonno
Estate 2009 fun bob ad Auronzo di Cadore
Auronzo di Cadore
Un giro in Italia, Auronzo di Cadore, Belluno, Veneto.
Fun bob - Auronzo di Cadore - giugno 2013 - parte2
Tutta le discesa sul fun bob fatta a discreta velocità.
FUN BOB
E' una delle attrattive principali del periodo estivo ad Auronzo di Cadore: si tratta di una discesa mozzafiato con uno slittino su rotaia. La pista è quella più lunga del mondo, infatti il percorso è di 3 km.
Si trova presso gli impianti di risalita che portano al Monte Agudo, in località Taiarezze.
La chiesa di Costalta di Cadore
E' dedicata a S. Anna. Parrocchiale dal 1943. Una prima chiesa fu eretta nel secolo XVI, rifatta nel 1820; essendo questa pericolante, ne fu eretta una terza, l'attuale, nel 1862 su disegno dell'ing. Antonio Pante. L'altar Maggiore è in marmo con modesta pala con la Madonna, Bambino, S. Giuseppe e due sante. Ai lati affreschi grossolani con l'Adorazione dei Magi e l'Annunciazione. Buona la pala dell'altare con Madonna in trono con Bambino, santi e sante e, a sin. in basso, uno stemma con l'aquila a due teste. L'organo è della Fonica di Padova (1957).
(da G. Fontana, Notizie storiche del Comelico dallle origini al 1866)
Altre notizie sulla chiesa... nel sito di Costalta
dove riportiamo le osservazioni storico-artistiche di Sergio Gentilini, scrittore friulano, che soggiorna a Costalta, nel periodo estivo, da diversi anni.
Altre immagini sul Papa a Costalta:
e
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Processione Solenne della Notte della Venuta a Loreto (AN), 9 Dicembre 2018 (10) v.638
Ed anche lo scorso 9 Dicembre 2018 sono tornato pellegrino alla bellissima basilica lauretana per prendere parte, nuovamente, alla tradizionale Notte della Venuta, sicuramente l’evento più importante della piccola quanto famosa cittadina, nonostante non sia ritenuta la festa patronale poiché la stessa è stata fissata l’8 Settembre (di cui trovate il video con la processione della Vigilia [ ). Tuttavia, è proprio da quella notte che nacque il mito lauretano, anche se per contrastare il credo angelico se ne sono dette talmente tante al punto da insinuare che la Santa Casa non sia quella originale.
Non ho intenzione di dilungarmi su questo discorso anche perché di studi se ne sono svolti veramente assai (molti di questi sono stati poi emanati in forma documentativa da migliaia di emittenti televisive mondiali); piuttosto voglio soffermarmi particolarmente su quella notte, che più delle altre volte è stata contrassegnata da due eventi: un incidente mortale del collega di un mio amico, verificatosi sulla SS76 vicino all’uscita Jesi Centro la mattina di Venerdì 7 (appena 2 giorni prima); e soprattutto la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (AN), avvenuta nella notte del giorno dopo. Quest’ultima tragedia ha segnato profondamente il piccolo paese che ha dato i natali a S.Maria Goretti, i cui effetti non si sono mai attenuati neanche diversi mesi dopo, suscitando un clamore mediatico senza precedenti al punto da richiamare persino gli organi di stato! Considerando che la discoteca, pur inscritta nel comune, è ubicata a qualche km fuori dalla cinta muraria, direi che tutto questo si poteva anche evitare… Ho maturato quest’opinione anche in virtù del fatto che ho visitato tante volte questi luoghi, e come Macerata, altro comune interessato dalla cronaca nera per il recente omicidio della povera Pamela Mastropietro, anche Corinaldo è un paese molto tranquillo nonché davvero piccolo e accogliente.
E in qualche modo, essa si è riflettuta in tutto l’anconetano e quindi anche sul santuario lauretano. La Notte della Venuta, infatti, è stata presieduta da Mons. Rino Fisichella, Presidente Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione e concelebrata dall’Arcivescovo di Loreto Mons. Fabio Dal Cin in memoria di quelle vittime, e come probabile segno di lutto, Loreta non è stata suonata né prima della veglia, iniziata alle ore 21:00, né durante o dopo il rientro della processione nel perimetro di Piazza della Madonna. Trattandosi comunque della festa delle feste, le 8 campane del concerto hanno suonato sia poco prima del Rosario (circa 8-9 minuti, non ricordo bene, si tratta praticamente della medesima distesa immortalata in occasione della processione della Natività) che al rientro della Statua (all’uscita sono rimaste ferme) per circa 12 minuti (che io ricordi, una tale durata non si è mai riscontrata in tempi recenti senza Loreta!).
L’emozione è stata tanta anche in quest’occasione, non c’è che dire, ma la vera novità rispetto alla processione immortalata nel 2015 [ è l’angolo di ripresa: se in quell’occasione sono stato costretto ad immergermi nella folla della piazza (che, come tradizione, saluta la statua della Vergine con i fazzoletti bianchi) a causa della chiusura del loggiato, ritenuto pericoloso in seguito all’attentato terroristico del 13 Novembre 2015 a Parigi che ha fatto inevitabilmente alzare il livello di allerta in tutta la nazione, questa volta non ho avuto particolari patemi; in questo modo è ben osservabile il percorso della statua.
Prima della processione ho fatto un’introduzione sulla Loreto notturna con le decorazioni natalizie, con un’annessa breve camminata dal parcheggio del Bramante fino alla Basilica passando per Corso Boccalini (ho purtroppo perso l’accensione del cero poiché sono stato impegnato a trovare il parcheggio data la notevole folla di pellegrini). Verso la fine della stessa il battiore delle 19:30 su torre civica e orologio astronomico, quindi l'ennesima melodia mariana che dovrebbe rifarsi a un Tantum Ergo.
Non è detto che i video su questo paese siano finiti, in quanto esso offre sempre nuovi eventi di notevole fattura: da quest’anno a seguire, però, non sarà possibile osservare il santuario in tutta la sua imponenza a causa dei restauri riguardanti la facciata (termineranno a breve) e soprattutto della cupola.
P.S. il monumento inquadrato a 5:46 si riferisce in realtà all'associazione dei donatori del sangue, l'aviazione non c'entrava nulla in quel caso. Scusate ma quella sera non stavo bene ed era quasi un miracolo che mi reggevo in piedi..!!
UMBRIA - MASSA MARTANA Antico Borgo Medievale - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Massa Martana è un antico borgo medioevale, tornato ad antico splendore grazie ai lavori di restauro eseguiti dopo il terremoto del 1997; in una decina d’anni Massa Martana ha chiuso quel drammatico capitolo e recuperato tutto quello che serviva per ridare dignità all’antico borgo di origine romana, nato come stazione di sosta sulla via Flaminia.
Posto il castrum nell’Alto Medioevo su una rupe alle falde dei Monti Martani, conserva ancora le mura castellane e interessanti edifici sia civili sia religiosi. Si accede al centro storico dalla grande porta che affaccia su piazza Umberto I, decorata nella parte destra da pietre scolpite e in quella superiore dallo stemma comunale.
Oltre la porta, subito a destra si trova la chiesa di San Felice e dalla parte opposta della piazza il palazzo che ospitò Giuseppe e Anita Garibaldi nel 1849
Di incantevole fascino, sorge in un contesto ambientale di grande rilevanza e di forte impatto visivo.
Protetta dalle montagne circostanti che sembrano disegnare un anfiteatro naturale, il castello si presenta chiuso dalle possenti mura della fine del XIII secolo. Garanzia di sicurezza ma anche espressione di prestigio.
Il territorio comunale, attraversato dall'antica via Flaminia, è ricco di reperti di epoca romana e di chiese.
Massa Martana fa parte delle Città dell'olio. È inserito tra i Borghi più belli d'Italia.
Da Calalzo di Cadore al Rifugio Chiggiato
10/11-03-.2012 10/11-03-2012( Riprese effettuate con Videocamera Samsung HMX-H100P/EDS ) Rifugio Chiggiato-Calalzo di Cadore. Partendo da Calalzo su strada si entra nella Valle Vedossena, fino ai fienili La Stua e si prosegue su comodo sentiero fino al Rifugio Chiggiato. Il Rifugio è situato sulle Marmarole, da dove si ha un bellissimo colpo d'occhio: l'Antelao, la Val d'Oten, la forcella piccola, il Pian dei Buoi e gli Spalti di Toro e giù fino a Calalzo. Pernottiamo al calore del Rifugio, dopo lauta cena...Il giorno seguente , dopo abbondante colazione, scendiamo per un sentiero che cala ripidamente in mezzo al bosco per raggiungere la Cascata delle Pile, per poi fare ritorno al bar Alpino e alla Chiesetta dedicata alla Beata Vergine del Caravaggio, punto di arrivo e partenza!
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Complimenti per questo video Gianni, da vero, molto bello... molto suggestivo! Un caro saluto, Catalina
oggi colazione qui nel rifugio si sta al calduccio VENITE CHE VI ASPETTO VI OFFRO IL CAPPUCCINO E LO STRUDEL
sono stata più volte a Calalzo ma mai al rifugio che peccato,mi limitavo a salire a piedi aPieve di cadore che è bello bello
ora sai che vale la pena di andarci ricordati quando ci andrai ancora che sicuramente avrai l'occasione di farlo in futuro
bravo ,,, excellent movie !
Bravo Gianni!! Video molto carino. Aspettiamo la seconda parte. Ciao.
@miro7101 Hi Miro, thanks for your comment! Greetings Gianni.
@MyPerla1990 Grazie MyPerla per il commento, avevo fatto un video unico, ma non me lo hanno accettato perchè era troppo lungo! ma in realtà probabilmente con la nuova impostazione grafica è cambiato qualcosa penso io! perchè avevo già in precedenza dei video superiori anche ai 25 minuti, evidentemente qualcosa è cambiato! per me in peggio! un caro saluto! Gianni.
PACIANO Natura, silenzio e pace - Umbria - HD
© CLAUDIO MORTINI -
La struttura urbana di Paciano (PG), di origine duecentesca, presenta una pianta a ventaglio articolata su tre strade parallele collegate da vicoli ortogonali.
Il borgo è racchiuso nella cinta muraria trecentesca lunga circa 600 metri, in cui sono incluse otto torri e tre porte di accesso, la Fiorentina, la Perugina e la Rastrella. Per tutto il medioevo il borgo ha costituito un importante castello a guardia del dominio perugino sul territorio del Chiugi.
Una passeggiata per i vicoli del centro permette di immergersi in antiche atmosfere. Entrando da porta Rastrella ci si trova di fronte palazzo Cennini (XIV secolo), ristrutturato dal cardinale Francesco Cennini intorno al 1500.
Il palazzo, a pianta irregolare, è diviso in due corpi collegati da un camminamento che si trova sopra la porta. La facciata sud è caratterizzata dalla torre oggi conosciuta come rocca Buitoni. L´edificio è a tre piani, di cui il primo ricco di affreschi del XVI secolo; al suo interno si trovano due cappelle.
Superato il pozzo etrusco, ecco due chiese vicine. La chiesa di S. Giuseppe risale al Trecento, è interamente in pietra e per tre quarti sotto il piano stradale.
Al suo interno è conservato l´antico gonfalone comunale, una tela del 1450 con la Madonna delle Grazie della bottega di Benedetto Bonfigli. Nel 2000 sotto le intercapedini di protezione sono stati rinvenuti affreschi risalenti al XV secolo.
L´edificio ospita anche una piccola raccolta di paramenti sacri.
La chiesa di San Carlo Borromeo è stata costruita nel Seicento per opera del cardinale Cennini, ha un bel portale in pietra serena dell´epoca e contiene un Cristo ligneo del 1620.
In piazza Repubblica il palazzo del Municipio è interamente ristrutturato in pietra e conserva una Madonna col Bambino del XVI secolo. Infine è da notare il seicentesco palazzo Baldeschi, realizzato per volontà dell´Abate Giacomo Baldeschi in pietra locale e mattoni.
Tre le ipotesi.
La più suggestiva è quella che fa derivare il nome dal dio latino Giano, nelle versioni Pax Iani, pace di Giano, Passus Iani, passaggio al tempio di Giano (i cui resti sono ancora visibili lungo l´antica via di collegamento tra Chiusi e Perugia), o Pagus Iani, villaggio dedicato a Giano.
La seconda interpretazione è Pagus Dianus, villaggio luminoso, in bella posizione.
Infine, Paciano (come in genere i toponimi in -ano) da un nome di origine romana legato al possesso di fondi rustici: Pacius.
409-Santuario di Boca NO 20-12-2012
Santuario Madonna della Corona
This video is about Santurio Madonna della Corona
Campane della Parrocchia di San Lorenzo in Lozzo di Cadore (BL) v.395
Battiore e distesa della mezzana (dura 3 minuti e mezzo) delle 12:00 per l’Angelus feriale
Concerto di 4 campane in accordo di quarto maggiore di Reb3 elettrificate alla trevigiana sincronizzata fuse da fonditori ed in epoche diversi.
Dopo il precedente bel video a Lorenzago, ora ci troviamo nel vicinissimo paese di Lozzo, una volta dopo aver ripreso il campanotto di Lorenzago dalla cella.
Anche a Lozzo viene mantenuta la tradizione del campanotto manuale, celebre è infatti la contesa tra i due paesi (Lozzo e Lorenzago) per chi suona più forte.
Su questo concerto veramente niente da dire, di sicuro non possenti e grandi come quelle di Lorenzago, ma comunque delle ottime campane veramente degne di nota.
Dicevo, dopo il video dalla cella a Lorenzago (video precedente) sono sceso da questo bellissimo paese per raggiungere il luogo sottostante, Lozzo, seconda tappa di questo venerdì in montagna.
Una volta arrivato ho iniziato col fare le panoramiche, scoprendo una cosa di cui non ero a conoscenza.
Lozzo infatti possiede due chiese, la chiesa vecchia di San Lorenzo purtroppo pericolante quindi non officiata, e la chiesa nuova, leggermente spostata rispetto alla vecchia ma in posizione leggermente più centrale.
Nelle panoramiche esterne vedete la chiesa vecchia (la nuova fuori è veramente obbrobriosa) e in quelle interne, invece, la nuova.
Ha una struttura decisamente particolare.
Una volta messo in posizione, puntuale, parte il battiore seguito poi dalla distesa della mezzana, bella campana, niente da dire.
Peccato solo per la frenata fin troppo brusca a fine suonata.
Durante la suonata si può sentire in diversi punti il campanotto di Lorenzago per il termine della Messa Patronale.
Dopo la ripresa mi sono diretto a Pieve di Cadore per pranzare anche se qui non ho fatto video.
Da questo venerdì montanaro però non è tutto..ai prossimi video!
I: Reb3, fusa da Lucio Broili nel 1956;
II: Mib3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1925;
III: Fa3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1925;
IV: Lab3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1925.
Video 395
Teremoto Amatrice recupero campana secolare museo civico
I Vigili del Fuoco hanno recuperato in Via Cola, in piena zona rossa ad Amatrice, una secolare campana posta sopra la Torre Urbica nell'ex Chiesa di Sant'Emidio da anni adibita a Museo Civico. Attraverso l'uso di tecniche SAF Speleo Alpine Fluviali, anche grazie all'ausilio di una Autoscala, la vecchia campana cittadina dapprima è stata imbracata e messa in sicurezza nella sommità della torre e poi si è fatta successivamente giungere a terra. Al termine delle operazioni, grazie ad un Bobcat dei Vigili del Fuoco, è stata portata fuori dalla zona rossa e messa a disposizione delle autorità competenti.
La campana dei Ss. Re Magi a Induno Olona (VA)
Induno Olona (VA), loc. Olona, Chiesa dei Santi Re Magi
1 campana a corda in MI5
Distesa (manuale)
Nella località “Olona” di Induno, caratterizzata dalla presenza di mulini che sfruttavano le acque del fiume, era presente un oratorio dedicato a santa Caterina. Da ciò che scrisse San Carlo Borromeo, dopo la sua visita del 27 agosto 1574, sappiamo che era una costruzione abbastanza ampia “con un altare in campo, mancante della parete anteriore e chiusa da un cancello in legno, con n uscio in mezzo, ma senza chiavistello”.
Dopo la sua disposizione di demolire l’altare e chiudere il cancello a chiave, non sappiamo altro: né quando l’Oratorio fu demolito, ne dove esattamente si trovasse.
L’attuale chiesa di Olona è dedicata ai Santi Magi e, nonostante che nel nostro territorio la loro raffigurazione ad affresco sia un’iconografia abbastanza frequente, la dedicazione è inusuale e piuttosto rara: pare che siano pochissime (solo 6 in Italia e 2 in Germania) le chiese dedicate ai saggi d’Oriente che andarono a Betlemme per offrire omaggio al Bambino Gesù.
Si narra che Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, nel 315 avesse affidato il corpo dei Magi a Eustorgio, vescovo di Milano, che li conservò nella chiesa che porta il suo nome.
Federico I Barbarossa, nel 1162, dopo aver conquistato Milano, fece trasportare le reliquie a Colonia deponendole nella cattedrale di San Pietro e nel 1247, visto il grande culti instauratosi, papa Innocenzo IV concesse speciali indulgenze per i pellegrini.
Il “Martyrologium Romanum” riporta al 24 luglio la celebrazione della traslazione. Parte delle reliquie furono restituite a Milano, nel 1903, su richiesta dell’allora Card. Ferrari.
Esempio del barocchetto lombardo, l’edificio, sormontato da un campaniletto, è ad unica navata, con abside rettangolare, affiancata sulla destra da una piccola sacrestia. Gli accurati restauri del 1985 hanno riportato la chiesa al suo splendore. I lavori di costruzione veri e propri, dopo un periodo di ideazione e di raccolta fondi, iniziarono nel 1741 per volere sopratutto di Giacomo Antonio Bernasconi e dei suoi fratelli, su un terreno già donato dalla stessa numerosa famiglia e con il concorso economico di tutti i residenti.Completata la struttura nel 1744, l’anno successivo furono intraprese le opere di rifinitura interna e la chiesa fu inaugurata il 16 febbraio 1746.
Nel 1751 ci fu la visita del cardinale Pozzobonelli che la descrisse e testimoniò la presenza di una teca con alcune reliquie dei Magi. Nel 1963 se ne aggiunsero altre, donate dalla curia milanese.
L’elegante facciata con una superficie che alterna concavità e convessità, è ripartita su due ordini sovrapposti e termina nella parte centrale con un arco rialzato, sotto il quale un’edicola ospita un mezzo busto in pietra raffigurante un Cristo benedicente. Sopra il portale d’ingresso, il pittore Grandi dipinse una tempera su affresco con l’Adorazione dei Magi (1746). Le lesene che sottolineano le modanature sono in pietra di Saltrio (1757). Le decorazioni all’interno, a trompe d’oil, sono attribuite ai pittori Carabello e Baroffio; a quest’ultimo si devono due finte finestre ed una monumentale finta ancona marmorea di gusto barocchetto, che ospita una tela, probabilmente sempre del Grandi, che fu chiamato ad ingrandirla su tutti e quattro i lati, per adeguarla alla nuova collocazione: rappresenta sempre l’Adorazione dei Magi.
Sulle pareti trovano posto tele settecentesche attribuite ad artisti locali: San Carlo Borromeo in preghiera, in cui si ripropongono le usuali caratteristiche somatiche del santo e l’Apparizione dell’Angelo a San Francesco, copia da un’opera di Agostino Carraci, pervasa dal misticismo caratteristico del periodo controriformistico; sono invece settecentesche una Assunzione della Vergine e una Ascensione di Cristo, nonché il Rinnegamento di San Pietro che trova collocazione sopra il portale d’ingresso.
Sulle pareti delle case dell’antico borgo alcuni artisti contemporanei nel 2001 hanno lasciato dei pannelli dipinti con un loro personale omaggio ai Magi, la cui ricerca diventa, secondo i curatori dell’iniziativa, un’allegoria del viaggio dell’uomo contemporaneo verso la piena conoscenza.La chiesa è sussidiaria della parrocchia di san Giovanni Battista di Induno Olona e vi si celebra regolarmente la S. Messa festiva, oltre ovviamente alla festa dell’Epifania.
Un sentito ringraziamento al parroco don Franco per la rinnovata amicizia e disponibilità.
Campane della Parrocchia di S.Luca in Padola di Comelico Superiore (BL) (04) v.582
- [00:04] Distesa festiva diurna delle 18:15 con le 3 campane maggiori (dura 3 minuti), per la messa domenicale delle 18:30;
- [08:47] Distesa festiva notturna in elettrico-manuale delle 18:15 con le 3 campane maggiori (dura 3 minuti e mezzo circa), per la messa delle 18:30 in occasione della festa di S.Stefano, 26 Dicembre 2017;
- [16:37] Battiore delle 20:00 e distesa notturna del campanone (dura 1 minuto) per l’Ave Maria serale feriale/festiva. In sottofondo è possibile udire la II di Dosoledo, che suona alla stessa ora.
Concerto di 3 campane alla trevigiana sincronizzata, fuse dalla Ecat di Mondovì (CN) nel 2006 + 2 campane inutilizzate fuse da Daciano Colbachini di Padova nel 1950, ed elettrificate dalla Vanin di Trebaseleghe (PD):
I: Re3 (batte le ore con il ribattito dopo 2 minuti e un tocco alla mezza)
II: Mi3
III: Fa#3
Le campane inutilizzate:
IV: ?
V: ?
Tutte e 5 le campane sono state inceppate dalla Colbachini di Padova.
N.B. Il video sostituisce l'originale v.014 ora soppresso.
La chiesa originale risale al 1470 ma fu demolita per far posto all'attuale nel 1890. L'originale campanile ospitava un concerto di campane purtroppo calato nel 1918 dagli austriaci per fondere i cannoni. Vennero sostituite da una campana in Lab3, fusa nel 1925 da Daciano Colbachini e oggi conservata nell'atrio destro della chiesa ( che suonò fino al 1940, in quanto nel 1941 venne demolita la vecchia torre perché pericolante, e fu sostituita da 2 campane collocate sul tetto della chiesa. Il nuovo campanile fu edificato sulle ceneri del precedente nel 1948 ed inaugurato nel 1950 con 5 nuove campane. In seguito alla rottura della campana maggiore, e a causa della stonatura di II-III, nel 2006 venne fuso un nuovo concerto di 3 campane, benedetto il 15 Ottobre ed inaugurato nella festa patronale del 18 Ottobre, giorno della loro prima suonata eseguita alle 15:30. Le 2 campane minori oggigiorno sono inutilizzate.
Il video in sé è decisamente particolare, poiché 2 delle 3 suonate sono state riprese da un suggestivo angolo panoramico, ovvero dalle stalle di Dosoledo, collocate poco più a ovest della piazza. Poiché la II della chiesa di S.Rocco è posizionata sulla finestra che guarda verso nord-est, essa non domina in nessuna maniera sul campanone di Padola durante l’Ave Maria serale, anzi: l’effetto finale, dato anche dalla suddetta II che genera un velato eco, è di quelli mozzafiato quanto rilassante allo stesso tempo. Infatti, lo scopo di questi video è quello di rendere più o meno l’idea di come si sentono le campane in lontananza, un po’ come ho fatto con la basilica di S.Francesco ad Assisi. Di conseguenza, l’audio non è dei più eccezionali, condizionato soprattutto dal notevole rumore di fondo che altro non è che il suono della natura, ma per godersi bene le 2 suonate, consiglio l’ascolto al massimo volume.
Altra parte suggestiva del video è quella in cui immortalo la piazza e la chiesa, su cui è proiettata un particolare gioco di luci che simulano le stelle cadenti. Visto che il proiettore era puntato anche sul campanile, e considerato che la cella campanaria era illuminata, ho colto la palla al balzo per fare anche una ripresa dal basso lato III, che usai per riprendere il funebre tempo fa. Tutte e 3 le riprese non sono delle più eccezionali, in quanto ho letteralmente sfidato le condizioni di visibilità e di clima (temperatura gelida!!), tuttavia il risultato è più che accettabile.
E con Padola, chiudiamo finalmente i video cadorini di Natale. Nei successivi, ritorneremo al nostro familiare Centro-Italia.
Campane del Duomo di Santo Stefano Protomartire in Caorle (02) (VE) v.228
Suonate per la Festa della Madonna di Luglio o Madonna di Marina:
[00:00]: Dopli delle 12:00 per l'Angelus di sabato 08/07/2017 dopo il campanò ripreso dal campanile.
[04:17]: Passaggio della Processione dal Santuario della Madonna dell'Angelo al Duomo di Santo Stefano Protomartire delle 22:15 circa di sabato 08/07/2017
[06:35]: Tradizionale Incendio del Campanile e dopli solenne per l'arrivo in Duomo del Corteo con il Simulacro contenente la statua della Madonna dell'Angelo.
Concerto di 3 campane in Fa#3 fuse da Daciano Colbachini di Padova nel 1919 tranne la 3^ che è stata rifusa sempre da Colbachini nel 1926 ed elettrificate a slancio friulano originariamente dalla Morellato ed ora in manutenzione dalla ditta Vanin Mario di Trebaseleghe.
Finalmente anche io ho potuto assistere al campanò di Caorle.
Nel video non potete vedere il campanò perché la ripresa non mi è venuta bene poiché, come quella del Dopli non è stata fatta dalla cella, date le mie maledette vertigini che non mi hanno permesso di fare l'ultima rampane di scale che come potete vedere nel video del dopli è abbastanza rischiosa.
Il dopli essendo stata un'esclusiva di Campanaro Veneto e mia, ho comunque deciso di metterlo.
Dovevate sentire come ballava il campanile.
Lo potete notare all'inizio del video quando la grande suonava a distesa che si vedeva la piccola muoversi senza che il motore sia acceso.
Non vi dico che sensazione quando sono partite tutte e tre!!
Voglio comunque raccontarvi la storia di questo video.
Il tutto è incominciato con il presupposto per il mese di luglio di riprendere il campanò a Caorle.
Il tutto è incominciato in una telefonata tra me e Campanaro Veneto la sera di San Giovanni per ringraziarlo di avermi lasciato suonare la sera della Vigilia.
In quella telefonata ci è arrivata l'idea di partecipare al campanò.
Così in questo caldissimo sabato mattina, dopo esserci trovati, io, Gianmarco e la mia famiglia siamo partiti in macchina con destinazione Caorle.
All'entrata nella cittadina marinara abbiamo trovato un po' di traffico ma siamo riusciti a trovare parcheggio in tempo.
Prima di incominciare la salita ci siamo fermati n sacrestia per trovare gli altri campanari e chiedere al Sagrestano se poteva far partire il Dopli a mezzogiorno invece della grande.
Dopo abbiamo incominciato la salita.
La sensazione di sentire questa suonata dalla cella è stata davvero molto particolare.
Nella serata, sono tornato a Caorle per approfittare dell'Incendio del Campanile e della processione della Madonna di luglio per riprendere il Dopli del Santruario (che troverete nel prossimo video) e un altro Dopli del Duomo durante L'Incendio del Campanile.
Così, dopo aver ripreso anche delle splendide suonate durante la serata, sono tornato a casa con il mio ricco e bello bottino di video.
Devo esser sincero che quello che più desideravo riprendere in quella serata era il Dopli del Santuario.
Spero che il video vi piaccia e ci vediamo con il video del Santuario.
1^: Fa#3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1919, pesa 670 kg., diametro 104,7 cm.;
2^: Sol#3, fusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1919, pesa 450 kg., diametro 91,6 cm.;
3^: La#3, rifusa da Daciano Colbachini di Padova nel 1926, pesa 320 kg., diametro 81,7 cm.
Video 228
VIBO MARINA FESTA DELLA MADONNA DI POMPEI FUOCHI PIROTECNICI 16 - 08 - 2015
Campane della Cattedrale di S.M. Matricolare di VERONA, v.319
- Visita guidata in cella campanaria (si ringrazia Matteo Padovani per la disponibilità);
- Segno solenne delle 10:40 con tutte le campane a bicchiere, per la messa festiva delle ore 11:00 (suonata eseguita soprattutto in occasione del raduno).
Concerto di 10 campane in veronese in La2 calante, fuse da Ettore Cavadini di Verona nel 1931; eccetto il campanone, fuso da Francesco De Poli di Vittorio Veneto nel 2003, in sostituzione del precedente, incrinatosi nel 2000, (e successivamente rifuso nel 1934 sempre da Cavadini a causa di un difetto di fabbricazione che la fece incrinare dopo 2 anni); mentre la squillina è stata aggiunta da Grassmayr nel 2014. Le 6 piccole e la campana maggiore sono elettrificate col motore tiracorda Capanni (1991-1999) dalla Sabaini di Verona:
I: La2 calante, con un diametro di 189,8 cm e uno spessore di 13,8 cm. Pesa 45,66 quintali.
II: Si2 calante, con un diametro di 165,4 cm e uno spessore di 12 cm. Pesa 27,32 quintali.
III: Do#3 calante, con un diametro di 147,7 cm e uno spessore di 10,8 cm. Pesa 19,34 quintali.
IV: Re3 calante, con un diametro di 138,2 cm e uno spessore di 10,1 cm. Pesa 16,13 quintali.
V: Mi3 calante, con un diametro di 122,6 cm e uno spessore di 9 cm. Pesa 11,3 quintali.
VI: Fa#3 calante, con un diametro di 109,8 cm e uno spessore di 8,3 cm. Pesa 8,12 quintali.
VII: Sol#3 calante, con un diametro di 97,9 cm e uno spessore di 7,3 cm. Pesa 5,66 quintali.
VIII: La3 calante, con un diametro di 90,6 cm e uno spessore di 6,5 cm. Pesa 4,62 quintali.
IX: Si3 calante, con un diametro di 81,5 cm e uno spessore di 6,1 cm. Pesa 3,37 quintali.
X: Do#4 calante, con un diametro di 74,9 cm e uno spessore di 5,3 cm. Pesa 2,76 quintali.
Presente anche la Campana dei Canonici a slancio manuale, di nota Fa#4 calante, fusa da Magister Jakobus di Verona nel 1384. Ha un diametro di 57,2 cm e uno spessore di 4,3 cm. Pesa 1,5 quintali.
Per altre informazioni vi rimando su questo censimento
Scusate se questo video si è fatto attendere ma ho avuto problemi con la connessione e quindi sono stato costretto a lanciarlo solo ora. Cmq finalmente ce l’ho fatta.
E questo è il video conclusivo di Verona… Almeno siamo riusciti a salire sulla torre grazie a campanaro67 che ha contattato Matteo Padovani che ci ha dato la possibilità di una visita assolutamente esclusiva. Assieme a me Aleadda (che ringrazio per avermi passato le foto), Monzini26 (mi scuso se non l’ho nominato in video, spero non ci siano particolari risentimenti XD) e Campane Ambrosiane. Scusate di qualche cavolata detta in video e della voce che ogni tanto va e viene, ma con l’emozione di salire su queste campane… Non potete immaginare… Peccato che non le abbiamo viste suonare dalla cella, sarebbe stato stupendo.
E così i video del raduno terminano qui, un bottino magrissimo… Solo 3 video… Dopodiché andrà in rete il video sulla cattedrale di Pesaro fatto in compagnia di campanaro67. A più tardi.