Sardegna cultura - Chiesa di Nostra Signora - Tergu
Nostra Signora di Tergu
La chiesa è alla periferia dell'abitato moderno di Tergu, nel sito dell'insediamento romano di Cericum. Qui sorgeva nel Medioevo il più importante monastero benedettino dell'Anglona, sede di priorato cassinese, al quale la chiesa di Santa Maria (o Nostra Signora) di Tergu era annessa. Fonte Sardegna Cultura
Festa Nostra Signora di Tergu (SS)
La Puntata Web Tv di oggi, ci porta nel Territorio Anglonese, alla scoperta della Festività di Nostra Signora di Tergu (SS).
Una Solenne Processione, molto sentita, cui partecipa la Popolazione locale e quella dei Centri limitrofi. La Madonna viene portata dal carro a buoi, per le Vie del Centro abitato, per poi fare tappa finale alla Chiesa N. Signora di Tergu, una delle massime espressioni dell'architettura Romanica in Sardegna. La Festa più importante del Paese, accompagnata dalle Istituzioni, dal Comitato organizzatore, dai Cavalieri, dalla Banda Musicale, dalla Confraternita dell'Oratorio di Santa Croce di Castelsardo, dai Gruppi Folk che con gli abiti tradizionali, arricchiscono in modo importante la Tradizione e l'identità Culturale, che rimane immutata nel tempo.
Un ringraziamento particolare, per l'invito e l'ospitalità, al Comitato della Festa, nella persona del Presidente, Sig. Tonello (Antonio) Deaddis.
Comitato 2017
Parroco Rafatellu Giovanni Paolo
1 obriere Deaddis Tonello
2 obriere Stangoni Giuseppe
Segretaria Bassu Anna
Cassiere Piga Amerigo
Obrieri
Pintus Michele
Atzori Valeria
Luciano Carboni
Maria Basile
Giovanni Antonio Cargiaghe
Luca Sechi
Federica Cherchi
Gavino Fois
Maria Brozzu
Sonia Stangoni
Ligios Salvatore
Raffaella Orra
Tugulu Mario
Alessandra Craciun
Mariano Oppo
Tugulu Giovanna
Stangoni Antonio
Manca Stefano.
Sono intervenuti in ordine di intervista:
- Sig. Antonio Deaddis
- Sindaco Sig. Gianfranco Satta
Colonna sonora Durusia di Piero Marras
Saluti, lo Staff G'isula.
Tergu la chiesa e le sue Stazioni
Tergu (Tzelgu in castellanese) è un comune italiano di 589 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna, nella regione storica dell'Anglona.
(Da Wikipedia)
festa n.s.di tergu 8 sett 2009.MPG
processione
promo Tergu
Video trailer made with videos taken by drone and in CGI by Marco di Ioia for the Municipality of Tergu, Sardinia, Italy
Tergu gruppo vino tinto Sardegna
Michelle Mouton tra noi del gruppo vino tinto.
I Cavalieri di Cristo ed i Benedettini in Sardegna
I Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone («Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis»), ordine monastico-cavalleresco fondato in Terra Santa nel 1118 (o 1119) da Hugues de Payns (o Payens).
Fin dal Medio Evo la Sardegna era una rotta importante nel turismo religioso caratterizzato da pellegrini e crociati che partendo dal Nord si recava nei luoghi sacri di Gerusalemme e della Terra Santa. L'isola era uno scalo ideale perché aveva nella parte settentrionale del Giudicato di Torres alcuni porti ben protetti come quello di 'Turris Lybissonis' e come 'Castel Genovese' odierna CastelSardo. Non molto lontano dalla Città Regia di Castelgenovese stavano 'Ampurias' e l'abbazia di Tergu, centro monastico che commerciava il vetro con gli arabi e con l'oriente. (vedi De Re Monastica, Committenza, scelte insediative e organizzazione patrimoniale nel Medioevo, atti Convegno di studio, Tergu, 15 -- 17 settembre 2006).
La regola dei Templari o dei Cavalieri di Cristo consisteva nell'aiutare i pellegrini a raggiungere i luoghi sacri ed il Santo Sepolcro. Secondo gli studiosi più eminenti di cose sarde e sacre, le 'Bocche di Bonifacio' erano un passaggio obbligato per raggiungere il sud del Mediterraneo e la Terra Santa. I Templari lasciarono tracce della loro opera anche in Sardegna, costruendo e restaurando luoghi sacri come quello del complesso Monastico di Tergu; di Porto Torres (San Gavino) di San Pietro di Sorres,Borutta; di San Leonardo Siete Fuentes, Cuglieri; della Basilica di Saccargia, Codrongianus; di Santa Maria di Paulis, Uri; e della stessa Santa Maria di Corte, presso Sindia. Secondo l'eminente studioso di cose sacre Don Tamponi fu lo stesso Giudice di Torres Gonario II uno dei protagonisti più importanti di questo movimento religioso: ... Gonario che, in base a precise ricostruzioni,
documentate dalla mostra I templari in Sardegna tenutasi a Santa Teresa di Gallura nel 2005, fece ampliare importanti strutture in tutta la provincia di Sassari, tra cui la basilica romanica di San Gavino di Porto Torres, che sorge sull'antico martirion dei tre martiri Gavino, Proto e Gianuario. Fece costruire inoltre il Simbolo del Goceano, il Castello di Burgos, sede oggi di convegni e manifestazioni culturali, maniero voluto da Gonario II di Torres, in un periodo presumibilmente da porsi tra il 1127 e il 1129. Questo eminente Giudice ebbe rapporti molto amichevoli con San Bernardo ed i Cistercensi tanto che invitò una comunità di monaci a stabilirsi nel Giudicato di Torres, presso 'Cabbu Abbas' nella basilica di Santa Maria di Corte, Sindia. Il complesso Monastico Benedettino di Nostra Signora di Corte o di Santa Maria Cabuabbas,(fondata nel 1147 dai Cistercensi). Il Casula presenta una variabile paradigmatica dello stesso giudice presentandolo come Gonario de Lacon: un bell'esempio si trova in clace ad una donazione fatta da Gonario de Lacon ai Benedettini di Montecassino, scritta in carolina dallo scrivano presbitero Furato pag.226 Storia della Sardegna. Dallo stesso testo apprendiamo che Gonnario dopo aver sposato Maria Ebriaci torno nel Logudoro con quattro galere armate sconfiggendo in modo cruento gli avversaria ad Ardara e Pozzomaggiore e nel Castello del Goceano da lui fatto costruire... La chiesa sita nell'agro di Sindia rappresenta oggi unico dei pochi esemplari in Europa, di architettura in stile borbonico/borgognone). I Cavalieri di Cristo lasciarono tracce anche presso altre chiese adiacenti il territorio di Bosa e forse lo stesso Castello del Monti Ferru potrebbe avere avuto contatti con questo movimento.
Per chi volesse avere maggiori informazioni si consiglia l'ultimo testo di B.Fois riguardante il ruolo dei 'Donnos Pauperos' nei Condaghi che presentano tracce linguistiche della presenza dei Cavalieri del Tempo in Sardegna. Resta un mistero capire quali fossero i legami tra i Monaci Cistercensi, i Benedettini e gli stessi Cavalieri Poveri.
Una delle tante risposte ci viene in aiuto da duepassinelmistero.com:
Il Giudice Gonario II di Torres, che governava tutta la zona da Porto Torres fino al 'confine'con la Gallura, era divenuto molto amico di San Bernardo di Clairvaux( tra i fondatori storici dell'Ordine Cistercense e sostenitore di quello Templare), conosciuto al ritorno del suo viaggio in Terra Santa. Gonario vi si era recato in occasione della seconda sfortunata Crociata, insieme al vescovo di Sorres, alcuni nobili sardi e un Cavaliere Templare, di cui è citato il nome, magister curiae Roberto Turonensis o di Tours. Recatosi a Montecassino, poichè il padre (Costantino) aveva intrapreso rapporti con i potenti monaci benedettini, cui aveva affidato importanti monasteri in Anglona, vi aveva incontrato San Bernardo che tanto deve avere influito sulla sua vita tanto da fargli decidere di abbandonare tutto, nel 1154, dividere il suo regno tra i quattro figli e farsi monaco Cistercense a Citeaux (la casa-madre dei Cistercensi) dove morì e fu sepolto.
Tergu: Il turismo equestre - Interviste
Le interviste all'assessore della Regione Sardegna Elisabetta Falchi e al presidente del GAL Anglona Romangia Gianfranco Satta, al termine del convegno svoltosi a Tergu il 14 Giugno 2014
Nostra Signora di Castro...la Basilica....wmv
le perle della Sardegna..!!...Nostra Signora di Castro, è una chiesa romanica campestre nel territorio del comune di Oschiri..., posta su un'altura la chiesa, documentata sin dal 1116, è l'antica cattedrale della diocesi di Castro o Castra, soppressa nel 1503....!!...la visione è accompagnata dalla voce di Piero Marras...
A TERGU UN CONVEGNO SUL TURISMO EQUESTRE
Basilica Nostra Signora del Regno Ardara
la basilica di Santa Maria del Regno è un'imponente chiesa romanica,si trova ad Ardara.
Benvenuti a CASTELSARDO, uno dei borghi più belli della SARDEGNA
Uno dei borghi più belli d’Italia è una roccaforte medioevale, caratterizzata da natura, storia, tradizioni artigiane e religiose, sorge su un promontorio dell’Anglona, al centro del golfo dell’Asinara, nel nord-ovest della Sardegna.
Forse in età romana era la mitica Tibula, nel Medioevo è di certo stato per secoli fortezza inespugnabile, protetta da possenti mura e 17 torri, fino all’avvento delle armi moderne. Il nucleo originario di Castelsardo fu costruito attorno al castello dei Doria, risalente, secondo tradizione, al 1102, ma più verosimilmente a fine XIII secolo, attuale sede del suggestivo museo dell’Intreccio mediterraneo, uno dei più visitati della Sardegna. A inizio XVI secolo fu rinominato Castillo Aragonés e divenne sede vescovile sino alla costruzione della cattedrale di sant’Antonio Abate (1586), che ti stupirà con la torre campanaria a picco sul mare chiusa da una cupola maiolicata e con le cripte sottostanti, che ospitano il museo ‘Maestro di Castelsardo’. Sotto la dinastia sabauda, il paese assunse il nome attuale. Oggi fa parte dell’esclusivo Club dei borghi più belli d’Italia e mantiene intatta la nobile posa di signoria fortificata, grazie ai bastioni e ripide scale. Nel tour degli edifici religiosi e storici non puoi perderti la chiesa di santa Maria delle Grazie, il monastero dei benedettini, l’episcopio (sede del vescovo), il palazzo La Loggia, sede della municipalità fin dal 1111, e il palazzo Eleonora d’Arborea.
I riti della Settimana Santa sono l’evento più caratterizzante: la fede popolare va in scena in celebrazioni spagnoleggianti. Il Lunissanti, lunedì dopo la domenica delle Palme, è suggestivo e pittoresco, soprattutto all’alba con il lungo pellegrinaggio verso la basilica di Nostra Signora di Tergu. Di notte, il centro viene illuminato da fiaccole e risuona di cori sacri. Da non perdere anche la Prucissioni del giovedì santo e Lu Lcravamentu del venerdì. Il 17 gennaio si festeggia con i falò il patrono sant’Antonio. Da tradizioni a testimonianze archeologiche e monumenti naturali: nuraghe Paddaju, mura megalitiche prenuragiche di monte Ossoni e, a quattro chilometri dal borgo, domus de Janas, rilievi ‘a protome taurina’ e la roccia dell’Elefante.
Il litorale castellanese è fatto di alte scogliere di trachite rossa. Pochi i tratti sabbiosi, tra cui la Marina di Castelsardo, all’ingresso del borgo e la spiaggia di Lu Bagnu, frazione distante due chilometri e mezzo, protetta da rocce bordate di verde: arenile color crema con fondale cristallino punteggiato di scogli piatti. Per gli appassionati di windsurf e vela, è imperdibile una puntata a punta La Capra, il cui gioco fra mare e scogli crea una piscina naturale. Il mare è anche sulle tavole dei ristoranti castellanesi: aragosta, astice, granseole, ricci e frutti di mare.
cena a casa di luciano,milano-tergu 2
risate in compagnia
Sardegna cultura - Chiese romaniche Vol. 19
Sardegna cultura - Chiesa romanica di San Gregorio - Sardara
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