Bosa Regnos Altos - (OR)
Nostra Signora de Sos Regnos Altos è una chiesa di Bosa. Il piccolo tempio, compreso entro le mura del castello di Serravalle, presenta al suo interno un interessante ciclo di affreschi di scuola spagnola, realizzati tra il XIV e il XV secolo.
Wikipedia
Leggenda dell'Incontro dei tre Vivi e dei tre Morti ~ Nostra Signora de Sos Regnos Altos a Bosa
Potete osservare l'affresco della Leggenda dell'Incontro dei tre Vivi e dei tre Morti al 0:51
La leggenda narra che tre giovani nobili riccamente vestiti, durante una battuta di caccia, si imbatterono in tre cadaveri in putrefazione, da cui giunse un avvertimento quasi profetico; “Vous serez ce que nous sommes” (“Voi sarete quel che noi siamo”). I nobili terrorizzati si diedero alla fuga ma apparve loro una Croce, segno che l’incontro era avvenuto per volere divino. Secondo altre versioni della storia, i nobili incontrarono tre religiosi di alto rango che mostrarono loro le fasi della decomposizione per metterli i guardia. Il significato di questa “parabola medievale” é duplice: pur ribadendo l’inevitabilità della morte e della decomposizione, l’incontro ha un grande significato spirituale e ricorda ai tre nobili che «potere, onore e ricchezza sono vani» di fronte all’inesorabilità della morte.
A partire dal XIII, il tema dell'incontro dei tre Vivi e dei tre Morti divenne ricorrente nell'iconografia e nei manoscritti religiosi. Il tema viene rappresentato in numerose pitture medioevali nell'intera Europa, ma solo in quattro chiese in Italia di cui una in Sardegna, quella della Chiesetta di Nostra Signora de Sos Regnos Altos a Bosa. Le altre pitture in Italia sono al Duomo di Atri in Abruzzo, nell’abbazia di Vezzolano presso Albugnano d’Asti e nel Camposanto di Pisa.
La scoperta degli affreschi
Durante i restauri del 1972-73, nella parte più antica della Chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos furono rinvenuti degli affreschi medioevali di grande importanza per iconografia e stile; gli autori sono anonimi ma considerati i temi trattati è evidentemente l'influenza dei Francescani e degli Spagnoli. Dipinti intorno al 1340-1345, questo affreschi furono commissionati da Giovanni d’Arborea, fratello di Mariano IV e rappresentano un raro esempio di pittura gotica e l'unica rappresentazione della leggenda dell'Incontro dei tre Vivi e dei tre Morti in tutta la Sardegna.
Nella parete sinistra in alto osserviamo l’Adorazione dei Re Magi, l’Ultima Cena, alcuni ecclesiastici e i quattro Evangelisti. In basso abbiamo la Maddalena penitente e alcuni Sante e Santi, tra cui molte donne. Nella parete fronte all’abside, in alto sinistra osserviamo San Martino che dà il mantello al povero, in basso San Costantino e Sant’Elena con gli strumenti della passione di Cristo; nell'altra lato abbiamo San Cristoforo, San Giorgio che uccide il drago, l’Arcangelo Michele e la Donna Celeste. Nella parete a destra osserviamo in alto alcuni frati francescani e una rarissima rappresentazione della leggenda dei tre Vivi e dei tre Morti, unica dell’isola, seguita dal Martirio di San Lorenzo.
La piccola chiesa si trova all’interno del Castello di Serravalle che domina l’abitato di Bosa. Probabilmente fu edificata prima del castello e quando, nel 1443, fu ampliata la cinta muraria essa si ritrovò chiusa al suo interno. Originariamente dedicata a San Giovanni prima e a Sant’Andrea poi, cambiò la sua dedicazione nel 1847 quando, tra le macerie del mastio, fu ritrovata una statuetta lignea che raffigurava la Madonna. Questa statuetta, dalle probabili origini tardo-medioevali, venne chiamata Nostra Signora de Regnos Altos; viene ancora oggi conservata nella chiesa e la sua celebrazione ricorre il sabato e la domenica della seconda settimana di Settembre.
Fonti:
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Bosa - Regnos Altos
Le Celebrazioni di Nostra Signora di Regnos Altos avvengono durante il Sabato e la Domenica della Seconda Settimana di Settembre. La Processione con la Vergine Maria, accompagnata dalla Confraternita e da gruppi Folcloristici segue un percorso che si snoda tra il Castello e la Cattedrale dell'Immacolata Concezione. Le Celebrazioni continuano la sera, lungo le strade dell'antico quartiere di Sa Costa nel quale si alternano Altarittos (Altari pregiati e finemente decorati, dedicati alla Madonna), tavole imbandite dei migliori prodotti locali, musica e popolazione festante.
The Celebrations of Nostra Signora of Regnos Altos falls between Saturday and Sunday of the September's Second Week. The procession with the Virgin Mary accompanied by the Brotherhood and folkloristics groups follows a path that climbs up between the Castle and the Cathedral of the Immaculate Conception, through the medieval district of Sa Costa. The celebrations continues, during the evening, along the streets of the ancient district of Sa Costa in which alternating Altarittos (Madonna consecrated Altars finely crafted and embellished), prepared tables of the best local products, music and people cheering.
Festa N. S. Regnos Altos Bosa
Festa N. S. Regnos Altos Bosa
Bosa - Uno tra i borghi più belli d'Italia
MUSICA: SONG: EDITOR DI YOUTOBE CREATOR STUDIO
RACCOLTA AUDIO:
Un incantevole borgo dove tradizione e modernità si fondono e infondono curiosità e fascino. La tua prima indelebile immagine di Bosa sarà il quartiere storico di sa Costa, fatto di case variopinte che si inerpicano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, risalente al XII secolo. Lo raggiungerai a piedi: dall’alto, , ammirerai il panorama di tutta la cittadina. Il poetico Lungotemo con il Ponte Vecchio che cavalca il Temo, unico fiume navigabile in Sardegna, accompagnerà le tue passeggiate alla scoperta delle antiche concerie, che ricordano le radici di un centro famosissimo in Italia da metà 1800 a inizio 1900 per le produzioni di pellame d’alta qualità. A testimoniarlo anche il museo delle Conce.
All’interno del borgo soffermati sulla chiesa dell’Immacolata Concezione, duomo cittadino, e sui suoi bellissimi affreschi. Dentro le mura del castello sorge la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, impreziosita da un ciclo di dipinti del 1370: qua si svolgono a fine settembre le celebrazioni più suggestive dell’anno bosano. Vicino al centro abitato, nella località campestre di Calmedia, sorge la chiesa romanica di san Pietro extra muros, in origine centro della Bosa vetus prima che la popolazione trasmigrasse nel quartiere di sa Costa (Bosa nova), dove ammirerai sa funtana manna, monumento ottocentesco in trachite rossa.
Bosa è il centro principale della regione storica della Planargia, luogo di tradizione artigianale ed enogastronomica, che ti accoglie con un calice di pregiata malvasia, uno dei vini dolci sardi più amati, e ti mostra le sue eccellenze: gioielli di corallo, cesti di asfodelo, tessuti, tra cui il filet, nato dall’antico sapere femminile e, non ultimo, il pescato. Un’altra tradizione contraddistingue il borgo: il Karrasegare osincu. Il Carnevale di Bosa è uno dei più caratteristici e popolati della Sardegna, unisce il fascino delle maschere tradizionali all’allegoria dei carnevali moderni.
Nella foce del Temo sorgono il porto turistico fluviale e accanto Bosa Marina, località molto apprezzata e premiata ogni anno dalla Guida Blu di Legambiente. Le spiagge di s’Abba Druche, Portu Managu, Turas e Compoltitu completano lo scenario di bellezze costiere, dove potrai immergerti e rilassarti. Mentre se ti appassionano trekking e birdwatching, ecco il parco biomarino di capo Marrargiu e la riserva naturale di Badde Aggiosu e Monte Mannu.L’imponente castello domina Bosa dall’alto. Fu costruito nel 1112 in cima al colle di Serravalle dalla nobile famiglia toscana dei Malaspina dello Spino Secco, insediatasi nell’Isola a metà XI secolo. Si racconta che il geloso marchese costruì un sottopassaggio dal castello alla cattedrale perché la bella moglie andasse in chiesa al riparo da occhi indiscreti. Un giorno in preda a raptus, le tagliò le dita delle mani e le avvolse in un fazzoletto, che, scordata la follia, davanti agli amici tirò fuori dalla tasca. Le dita caddero, lui fu scoperto e imprigionato. Sempre per la leggenda alcune rocce del castello sarebbero le dita pietrificate o i testimoni impietriti dall’orrore.
Su Ballittu, Gr.folk regnos altos
Su ballittu. Gruppo folk Regnos altos di Bosa, si esibisce in occasione del giro d'italia a Bosa nel 2007.
Regnos Altos Soleandro
Videoclip musicale registrato a Bosa (Sardegna), Marzo-Aprile 2009
Riprese :Riccardo Di Paolo
Foto di scena: Stefano Caporilli
Montaggio a cura di Soleandro
Bosa (OR) -
Bosa: Un incantevole borgo dove tradizione e modernità si fondono e infondono curiosità e fascino. La tua prima indelebile immagine di Bosa sarà il quartiere storico di sa Costa, fatto di case variopinte che si inerpicano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, risalente al XII secolo. Lo raggiungerai a piedi: dall’alto, , ammirerai il panorama di tutta la cittadina. Il poetico Lungotemo con il Ponte Vecchio che cavalca il Temo, unico fiume navigabile in Sardegna, accompagnerà le tue passeggiate alla scoperta delle antiche concerie, che ricordano le radici di un centro famosissimo in Italia da metà 1800 a inizio 1900 per le produzioni di pellame d’alta qualità. A testimoniarlo anche il museo delle Conce.
All’interno del borgo soffermati sulla chiesa dell’Immacolata Concezione, duomo cittadino, e sui suoi bellissimi affreschi. Dentro le mura del castello sorge la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, impreziosita da un ciclo di dipinti del 1370: qua si svolgono a fine settembre le celebrazioni più suggestive dell’anno bosano. Vicino al centro abitato, nella località campestre di Calmedia, sorge la chiesa romanica di san Pietro extra muros, in origine centro della Bosa vetus prima che la popolazione trasmigrasse nel quartiere di sa Costa (Bosa nova), dove ammirerai sa funtana manna, monumento ottocentesco in trachite rossa.
Bosa è il centro principale della regione storica della Planargia, luogo di tradizione artigianale ed enogastronomica, che ti accoglie con un calice di pregiata malvasia, uno dei vini dolci sardi più amati, e ti mostra le sue eccellenze: gioielli di corallo, cesti di asfodelo, tessuti, tra cui il filet, nato dall’antico sapere femminile e, non ultimo, il pescato. Un’altra tradizione contraddistingue il borgo: il Karrasegare osincu. Il Carnevale di Bosa è uno dei più caratteristici e popolati della Sardegna, unisce il fascino delle maschere tradizionali all’allegoria dei carnevali moderni.
Nella foce del Temo sorgono il porto turistico fluviale e accanto Bosa Marina, località molto apprezzata e premiata ogni anno dalla Guida Blu di Legambiente. Le spiagge di s’Abba Druche, Portu Managu, Turas e Compoltitu completano lo scenario di bellezze costiere, dove potrai immergerti e rilassarti. Mentre se ti appassionano trekking e birdwatching, ecco il parco biomarino di capo Marrargiu e la riserva naturale di Badde Aggiosu e Monte Mannu.
(Dal web)
BOSA - Il Castello Malaspina
SARDEGNA - Il castello Malaspina di Bosa (OR) filmato in 4K con Sony RX10M3.
Il Castello Malaspina detto anche il Castello di Serravalle si trova sulla cima del colle di Serravalle, ed è raggiungibile tramite una scalinata lunga e ripida.
Nella vasta piazza d'armi si trova la piccola chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, cappella palatina del castello. All'interno della stessa sono stati rinvenuti una serie di affreschi risalenti al Trecento. (Wikipedia)
???? Bosa | Sardegna
Un incantevole borgo dove tradizione e modernità si fondono e infondono curiosità e fascino. La tua prima indelebile immagine di Bosa sarà il quartiere storico di sa Costa, fatto di case variopinte che si inerpicano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, risalente al XII secolo. Lo raggiungerai a piedi: dall’alto, , ammirerai il panorama di tutta la cittadina. Il poetico Lungotemo con il Ponte Vecchio che cavalca il Temo, unico fiume navigabile in Sardegna, accompagnerà le tue passeggiate alla scoperta delle antiche concerie, che ricordano le radici di un centro famosissimo in Italia da metà 1800 a inizio 1900 per le produzioni di pellame d’alta qualità. A testimoniarlo anche il museo delle Conce.
All’interno del borgo soffermati sulla chiesa dell’Immacolata Concezione, duomo cittadino, e sui suoi bellissimi affreschi. Dentro le mura del castello sorge la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, impreziosita da un ciclo di dipinti del 1370: qua si svolgono a fine settembre le celebrazioni più suggestive dell’anno bosano. Vicino al centro abitato, nella località campestre di Calmedia, sorge la chiesa romanica di san Pietro extra muros, in origine centro della Bosa vetus prima che la popolazione trasmigrasse nel quartiere di sa Costa (Bosa nova), dove ammirerai sa funtana manna, monumento ottocentesco in trachite rossa.
Bosa è il centro principale della regione storica della Planargia, luogo di tradizione artigianale ed enogastronomica, che ti accoglie con un calice di pregiata malvasia, uno dei vini dolci sardi più amati, e ti mostra le sue eccellenze: gioielli di corallo, cesti di asfodelo, tessuti, tra cui il filet, nato dall’antico sapere femminile e, non ultimo, il pescato. Un’altra tradizione contraddistingue il borgo: il Karrasegare osincu. Il Carnevale di Bosa è uno dei più caratteristici e popolati della Sardegna, unisce il fascino delle maschere tradizionali all’allegoria dei carnevali moderni.
Nella foce del Temo sorgono il porto turistico fluviale e accanto Bosa Marina, località molto apprezzata e premiata ogni anno dalla Guida Blu di Legambiente. Le spiagge di s’Abba Druche, Portu Managu, Turas e Compoltitu completano lo scenario di bellezze costiere, dove potrai immergerti e rilassarti. Mentre se ti appassionano trekking e birdwatching, ecco il parco biomarino di capo Marrargiu e la riserva naturale di Badde Aggiosu e Monte Mannu.
Bosa
Sardegna
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Castello dei Malaspina o di Serravalle a Bosa ~ 02 Aprile 2018 | Viaggiare in Sardegna
Storia:
Il castello dei Malaspina domina la cittadina di Bosa dalla cima del colle di Serravalle, a 84 metri di altezza. Secondo le carte storiche fu costruito nel 1112 dai marchesi Malaspina, originari della Lunigiana e modificato diverse volte nel corso dei secoli. L'imponente torre maestra del mastio fù edificata nel 1300 da Giovanni Càpula; nello stesso periodo venne rinforzato ulteriormente l'intero castello in vista dell’imminente attacco aragonese. Successivamente, nel XV secolo, durante il regno di Alfonso il Magnanimo venne recintato il colle, costruite le due torri secondarie e la chiesetta. Durante il governo aragonese, le principali sette città della Sardegna vennero fregiate del titolo di Città Regia. Le prime furono Cagliari, Iglesias e Sassari nel 1327, seguiti da Castelsardo nel 1448, Bosa nel 1499 e infine Alghero nel 1501. In questo periodo Bosa risultava completamente protetta dalle mura attuali. Nel 1800 venne eseguito un primo restauro conservativo ad opera di Filippo Vivanet e di Dionigi Scano.
Leggenda:
Un'antica leggenda racconta che il Marchese Malaspina, proprietario del Castello di Bosa, delizioso borgo del nord Sardegna, era così geloso della giovane moglie che fece costruire un passaggio sotterraneo che dal Castello conduceva alla Cattedrale, in modo che la Marchesa potesse partecipare quotidianamente alle funzioni religiose senza essere vista da occhi indiscreti. La marchesa viveva relegata tra le mura e l'unica cosa che poteva fare era osservare la coloratissima città di Bosa dall'alto. Un giorno il Marchese, in preda a un raptus di gelosia per un'immaginaria colpa di tradimento, portò lontano dalle mura la marchesa con l'inganno, afferrò un coltello e la uccise; poi li tagliò le dita di ambo le mani, le avvolse in un fazzoletto e lo mise in tasca. Dopo qualche ora incontrò gli amici in città e si ubriacò. Dimenticatosi del folle gesto e avendo bisogno del fazzoletto, lo tolse dalla tasca facendo cadere le dita di fronte allo sguardo esterrefatto dei compagni che con l'aiuto del popolo lo incarcerarono. Non si sa cosa avvenne alla Marchesa ma si narra che non potendo trovare pace, il suo spirito vaghi per l'eternità in quegli stessi luoghi in cui era stato soppresso il corpo. Secondo un'altra versione, le sue dita si sarebbero pietrificate come rocce nei pressi del Castello. Un'altra interpretazione vuole che quelle rocce dette Sos Testimonzos sarebbero i testimoni dell'atroce fatto rimasti impietriti dall'orrore.
Chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos:
La piccola chiesa si trova all’interno del Castello di Serravalle che domina l’abitato di Bosa. Probabilmente fu edificata prima del castello e quando, nel 1443, fu ampliata la cinta muraria essa si ritrovò chiusa al suo interno. Originariamente dedicata a San Giovanni prima e a Sant’Andrea poi, cambiò la sua dedicazione nel 1847 quando, tra le macerie del mastio, fu ritrovata una statuetta lignea che raffigurava la Madonna. Questa statuetta, dalle probabili origini tardo-medioevali, venne chiamata Nostra Signora de Regnos Altos; viene ancora oggi conservata nella chiesa e la sua celebrazione ricorre il sabato e la domenica della seconda settimana di Settembre.
Durante i restauri del 1972 furono rinvenuti, nella parte più antica, degli antichi affreschi di grande importanza; gli autori sono anonimi ma considerati i temi trattati è evidentemente l'influenza dei Francescani e degli Spagnoli. Queste raffigurazioni dipinte intorno al 1350 rappresentano un raro esempio di pittura gotica in Sardegna e mostrano scene tratte dal Nuovo Testamento e dalle Vite dei Santi.
FONTI:
Storia del Castello
Leggenda del Castello:
Chiesa e affreschi:
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Benvenuti a BOSA, il paese colorato della SARDEGNA ♥
Nella costa occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano, sorge uno dei borghi più pittoreschi d’Italia, dominato da un castello medioevale, con le sue case multicolori lungo la foce del fiume Temo che la divide in due con forme sinuose.
Un incantevole borgo dove tradizione e modernità si fondono e infondono curiosità e fascino. La tua prima indelebile immagine di Bosa sarà il quartiere storico di sa Costa, fatto di case variopinte che si inerpicano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, risalente al XII secolo. Lo raggiungerai a piedi: dall’alto, , ammirerai il panorama di tutta la cittadina. Il poetico Lungotemo con il Ponte Vecchio che cavalca il Temo, unico fiume navigabile in Sardegna, accompagnerà le tue passeggiate alla scoperta delle antiche concerie, che ricordano le radici di un centro famosissimo in Italia da metà 1800 a inizio 1900 per le produzioni di pellame d’alta qualità. A testimoniarlo anche il museo delle Conce.
All’interno del borgo soffermati sulla chiesa dell’Immacolata Concezione, duomo cittadino, e sui suoi bellissimi affreschi. Dentro le mura del castello sorge la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, impreziosita da un ciclo di dipinti del 1370: qua si svolgono a fine settembre le celebrazioni più suggestive dell’anno bosano. Vicino al centro abitato, nella località campestre di Calmedia, sorge la chiesa romanica di san Pietro extra muros, in origine centro della Bosa vetus prima che la popolazione trasmigrasse nel quartiere di sa Costa (Bosa nova), dove ammirerai sa funtana manna, monumento ottocentesco in trachite rossa.
Bosa è il centro principale della regione storica della Planargia, luogo di tradizione artigianale ed enogastronomica, che ti accoglie con un calice di pregiata malvasia, uno dei vini dolci sardi più amati, e ti mostra le sue eccellenze: gioielli di corallo, cesti di asfodelo, tessuti, tra cui il filet, nato dall’antico sapere femminile e, non ultimo, il pescato. Un’altra tradizione contraddistingue il borgo: il Karrasegare osincu. Il Carnevale di Bosa è uno dei più caratteristici e popolati della Sardegna, unisce il fascino delle maschere tradizionali all’allegoria dei carnevali moderni.
Nella foce del Temo sorgono il porto turistico fluviale e accanto Bosa Marina, località molto apprezzata e premiata ogni anno dalla Guida Blu di Legambiente. Le spiagge di s’Abba Druche, Portu Managu, Turas e Compoltitu completano lo scenario di bellezze costiere, dove potrai immergerti e rilassarti. Mentre se ti appassionano trekking e birdwatching, ecco il parco biomarino di capo Marrargiu e la riserva naturale di Badde Aggiosu e Monte Mannu.
Bosa (OR) -
Un incantevole borgo dove tradizione e modernità si fondono e infondono curiosità e fascino. La tua prima indelebile immagine di Bosa sarà il quartiere storico di sa Costa, fatto di case variopinte che si inerpicano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, risalente al XII secolo. Lo raggiungerai a piedi: dall’alto, , ammirerai il panorama di tutta la cittadina. Il poetico Lungotemo con il Ponte Vecchio che cavalca il Temo, unico fiume navigabile in Sardegna, accompagnerà le tue passeggiate alla scoperta delle antiche concerie, che ricordano le radici di un centro famosissimo in Italia da metà 1800 a inizio 1900 per le produzioni di pellame d’alta qualità. A testimoniarlo anche il museo delle Conce.
All’interno del borgo soffermati sulla chiesa dell’Immacolata Concezione, duomo cittadino, e sui suoi bellissimi affreschi. Dentro le mura del castello sorge la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, impreziosita da un ciclo di dipinti del 1370: qua si svolgono a fine settembre le celebrazioni più suggestive dell’anno bosano. Vicino al centro abitato, nella località campestre di Calmedia, sorge la chiesa romanica di san Pietro extra muros, in origine centro della Bosa vetus prima che la popolazione trasmigrasse nel quartiere di sa Costa (Bosa nova), dove ammirerai sa funtana manna, monumento ottocentesco in trachite rossa.
Bosa è il centro principale della regione storica della Planargia, luogo di tradizione artigianale ed enogastronomica, che ti accoglie con un calice di pregiata malvasia, uno dei vini dolci sardi più amati, e ti mostra le sue eccellenze: gioielli di corallo, cesti di asfodelo, tessuti, tra cui il filet, nato dall’antico sapere femminile e, non ultimo, il pescato. Un’altra tradizione contraddistingue il borgo: il Karrasegare osincu. Il Carnevale di Bosa è uno dei più caratteristici e popolati della Sardegna, unisce il fascino delle maschere tradizionali all’allegoria dei carnevali moderni.
Nella foce del Temo sorgono il porto turistico fluviale e accanto Bosa Marina, località molto apprezzata e premiata ogni anno dalla Guida Blu di Legambiente. Le spiagge di s’Abba Druche, Portu Managu, Turas e Compoltitu completano lo scenario di bellezze costiere, dove potrai immergerti e rilassarti. Mentre se ti appassionano trekking e birdwatching, ecco il parco biomarino di capo Marrargiu e la riserva naturale di Badde Aggiosu e Monte Mannu.
An enchanting village where tradition and modernity blend and infuse curiosity and charm. Your first indelible image of Bosa will be the historic district of sa Costa, made of colorful houses that climb the slopes of the hill of Serravalle, dominated by the castle of the Malaspina, dating back to the twelfth century. You will reach it on foot: from above, you will admire the panorama of the whole town. The poetic Lungotemo with the Ponte Vecchio that rides the Temo, the only navigable river in Sardinia, will accompany your walks to discover the ancient tanneries, which recall the roots of a very famous center in Italy from the mid 1800s to the early 1900s for the production of leather 'high quality. The museum of the Conce bears witness to this.
Inside the village dwell on the church of the Immaculate Conception, city cathedral, and its beautiful frescoes. Inside the walls of the castle stands the church of Nostra Signora de sos Regnos Altos, embellished with a series of paintings from 1370: here the most evocative celebrations of the Bosan year are held in late September. Near the town, in the rural village of Calmedia, stands the Romanesque church of San Pietro extra muros, originally center of Bosa vetus before the population transmigrated in the district of sa Costa (Bosa nova), where you will admire sa funtana manna, a nineteenth-century monument in red trachyte.
Bosa is the main center of the historic region of Planargia, a place of traditional craftsmanship and food and wine, which welcomes you with a glass of fine Malvasia, one of the most loved Sardinian sweet wines, and shows you its excellences: coral jewelry, baskets of asphodel , fabrics, including the filet, born from the ancient feminine knowledge and, last but not least, the fish. Another tradition distinguishes the village: the Karrasegare osincu. The Bosa Carnival is one of the most characteristic and populated in Sardinia, combining the charm of traditional masks with the allegory of modern carnivals.
At the mouth of the Temo there are the fluvial tourist port and next to Bosa Marina, a very popular and awarded resort every year by the Blue Guide of Legambiente. The beaches of s'Abba Druche, Portu Managu, Turas and Compoltitu complete the scenery of coastal beauty, where you can immerse yourself and relax. While if you are passionate about trekking and birdwatching, here is the marine park of Capo Marrargiu and the nature reserve of Badde Aggiosu and Monte Mannu.
BOSA
Abitata fin dall’epoca fenicia e poi colonizzata dai romani, Bosa sorge nella valle del fiume Temo, il solo navigabile in Sardegna. La città è famosa per la lavorazione e l’esportazione del corallo, così come per la lavorazione dei tessuti, per i ricami di filet e per i cesti intrecciati in asfodelo.
Il paese è immerso nelle verdeggianti vallate della Planargia, zona particolarmente rinomata per la tradizione enogastronomica e per la qualità dell’olio e dei vini. Uno fra essi, la Malvasia, ha meritato anche il marchio DOC, e gli è stato dedicato un itinerario che parte da Bosa e raggiunge gli altri paesi produttori di questo vino, ossia Modolo, Magomadas, Suni e Flussio.
Per gli amanti del trekking e del birdwatching, è possibile ammirare lo spettacolo offerto dalla Riserva naturale di Badde Aggiosu, Marrargiu e Monte Mannu. Per gli amanti dello snorkeling, invece, è consigliata una visita al Parco Biomarino di Capo Marrargiu.
Il Castello dei Malaspina, sul colle di Serravalle, contiene al suo interno una chiesa, la Chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, che conserva affreschi della scuola catalana.
Nei pressi del paese si trova la spiaggia di Bosa Marina, che si è aggiudicata cinque vele nella Guida Blu di Legambiente. Dalla spiaggia si ammira la Torre del Porto dell'Isola Rossa, in stile aragonese.
(Fonte: sito web Sardegna Turismo)
PASTIS 24 San Salvi
The Depository of the Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
Dipinto sulla leggenda dei tre vivi e dei tre morti
Affresco presente nella Basilica di Santa Maria Assunta ad Atri.
La leggenda dei tre vivi e dei tre morti
Musica: Vox vulgaris- stella splendens