Ostuni - Chiesa di San Francesco
FLYCAM VIDEORIPRESE AEREE CON DRONE - Basilica di San Francesco - Assisi
Flycam Roma presenta le riprese aeree della Basilica di San Francesco di Assisi realizzate con tecnologia e drone Flycam
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MANTOVA - Chiesa di San Sebastiano
Chiesa di San Sebastiano, Mantova 2016 , filmata con Sony A65 in 1080p.
Gerace - la chiesa di S.Francesco
La chiesa di S.Francesco di Gerace e in particolare il suo meraviglioso altare.
Italy Travel - Incredible Assisi
Many people visit Assisi for spiritual reasons, or to honor St. Francis. Our own trip was a pilgrimage to see great architecture, and we were not disappointed. This remarkable edifice was constructed to commemorate St Francis, (who probably would have been horrified by it's construction, since he was a simple man).
Whatever the history, this is an unbelievably beautiful monument. And the town that surrounds the Basilica is equally appealing.
When you visit, be sure to see:
The Bascilica di San Francesco d'Assisi, 1228 -- 1253 Brother Elia Bombadone. It combines Romaneque & Gothic styles
Upper church: early Gothic interior,
Lower church: Gothic - Byzantine style,
(both with late medieval frescos)
Other Assisi architecture:
Piazza del Comune, Palazzo del Capitano
Templo di Minerva
Piazza S Pietro,
Porti San Giacomo & S Pietro
PERUGIA -da Corso Vannucci a (Via dei Priori) a San Francesco al prato
Passeggiata alla scoperta di Perugia storica
San Francesco: i frati minori celebrano la memoria del loro fondatore
Giornate di festa per i francescani di Terra Santa! A Gerusalemme, il rito del transito di San Francesco si è tenuto il 3 ottobre. Nel giorno di San Francesco, il 4 ottobre, è stata celebrata la Santa Messa nella Chiesa di San Salvatore
Assisi Chiesa Nuova Restauro 20142201
Assisi, Chiesa Nuova. Ripristino dello stato originale della Casa natale di San Francesco di Assisi patrono d'Italia - documento 2
Работы по восстановлению первозданного вида Родительского Дома Святого Франциска Ассизского, Святого Покровителя Италии - Документ 2
Mondovì Chiesa di S. Francesco Saverio La Missione - affreschi trompe-l'oeil di Andrea Pozzo
La chiesa di san Francesco Saverio, detta anche chiesa della Missione, si trova a Mondovì (CN).
La prima pietra di questa chiesa fu posata il 14 maggio 1665. Per la costruzione dell'edificio, progettata dall'architetto fossanese Giovenale Boetto, furono abbattute le case del lato meridionale della piazza Maggiore con sei arcate dei portici che circondavano originariamente l'intera piazza. La facciata è in pietra arenaria ed è opera del Boetto per la metà inferiore e di sconosciuti (forse il Gallo) la parte superiore. Del Pozzo è la balconata esterna che aiuta a superare il dislivello della piazza.
La chiesa ha una sola navata ed è riccamente decorata all'interno. Spesso le decorazioni scultoree e quelle pittoriche si confondono. La straordinaria decorazione pittorica interna, come per esempio la finta doratura, le statue in finto bronzo e le colonne pitturate a marmo, è opera del confratello laico dei gesuiti Andrea Pozzo. La spettacolare finta cupola rappresenta la glorificazione di san Francesco Saverio. Ai pennacchi sono rappresentate quattro gigantesche figure femminili, allegorie dei quattro continenti dove allora si svolgeva l'opera di evangelizzazione dei Gesuiti. Una particolarità è che il soffitto è piatto, ma dall'entrata la cupola sembra innalzarsi veramente verso il cielo.
Nel catino absidale è rappresentato san Francesco Saverio nell'atto di battezzare gli infedeli. Di Andrea Pozzo è anche l'altare destro, dedicato alla Vergine Addolorata. La statua in legno è di Antonio Roasio. L'altare sinistro è dedicato al fondatore dell'ordine dei Gesuiti, sant'Ignazio di Loyola. Esso è attribuito alla scuola genovese e viene datato all'inizio del Settecento. La pala d'altare rappresenta il santo che invia san Francesco Saverio a predicare nelle Indie Orientali.
Una particolarità della chiesa è la macchina d'altare, interamente in legno. La figura del santo al centro è di lamiera. Il tutto è dipinto e si trattava presumibilmente di un'opera di carattere provvisorio, poi mantenuta forse per mancanza di fondi. Essa è l'unica macchina d'altare sopravvissuta in Europa. Vi sono anche sei tribune in legno magnificamente intagliate. L'organo fu trafugato da Napoleone e venduto all'asta sulla piazza Maggiore per colpa delle sue grandi dimensioni. Ora si trova nella parrocchiale di Pianfei. Sopra l'entrata vi è l'autoritratto del Pozzo, nascosto tra le finte colonne.
FIESOLE - convento di San Francesco - museo missionario - panorama su Firenze
FIESOLE - convento di S. Francesco - dipinti di PIERO DI COSIMO, RAFFAELLINO DEL GARBO, CENNI DI FRANCESCO, NERI DI BICCI, BICCI DI LORENZO
Il convento di San Francesco sorge nel punto più alto del colle fiesolano, in splendida posizione panoramica, nel luogo dove sorgeva anticamente l’Acropoli prima etrusca e poi romana, e infine la Rocca distrutta dai fiorentini 1125.
Il primo nucleo dell’imponente complesso risale al 1225, quando le monache Romite di Sant’Agostino fanno edificare un piccolo convento cui si aggiunge nel 1339 la Cappella dedicata a Santa Maria del Fiore ad opera del devoto Lapo di Guglielmo Pellini. Sul finire del XIV secolo (attorno al 1390) arrivano presso il piccolo complesso religioso i frati Francescani Osservanti, che ampliano la costruzione originaria portando il convento alle attuali dimensioni e conformazione grazie alla donazione del nobile fiorentino Guido del Palagio, che lasciò loro in eredità tutto il suo patrimonio per questo scopo.
Nelle sue forme attuali, il Convento appare ai visitatori affacciato sul prato che dall’alto guarda su Firenze: vi si affacciano la facciata della chiesa con il delizioso protiro ed il portico loggiato perimetrale. Oltre alla chiesa, il complesso conventuale comprende tre chiostri(chiostro grande, chiostro intermedio e chiostro piccolo), le celle dei frati ed i locali occupati dal piccolo Museo Etnografico Missionario.
Molte e di grande valore artistico e culturale sono le opere conservate presso il convento di San Francesco. La chiesa infatti conserva, all’esterno, due affreschi raffiguranti San Francesco nella lunetta che adorna il grazioso protiro che sormonta il portale.
All’interno della chiesa sono collocati i dipinti e le altre opere d’arte di maggior pregio:
• la Santissima Concezione di PIERO DI COSIMO
• l’Annunciazione di RAFFAELLINO DEL GARBO
• lo Sposalizio mistico di Santa Caterina di CENNI DI FRANCESCO
• un’Adorazione dei Magi del XV secolo
• la Crocifissione di NERI DI BICCI, dipinta alle spalle dell’altare maggiore
Il pezzo di maggior valore però è costituito dal Trittico raffigurante la Madonna in trono col Bambino fra Angeli e Santi dipinto da BICCI DI LORENZO, e collocato nella chiesa sulla parete di sinistra nel 1998. Di particolare rilevanza il pulpito in marmo in stile neogotico, il bel presbiterio delimitato dalla balaustra marmorea ed un raro esempio di organo a cannedi inizio Novecento, collocato in una nicchia dell’abside.
Nel convento, il chiostro piccolo e quello intermedio conservano entrambi affreschi raffiguranti il celebre episodio francescano del santo che predica agli uccelli.
Una visita turistica al convento di San Francesco può includere, oltre alla chiesa ed alle opere d’arte che conserva, il piccolo Museo Etnografico, i chiostri ma anche le celle, tutt’ora visitabili in cui dimorò, nel 1418 SAN BERNARDINO DA SIENA, il grande predicatore che svolgeva in quell’anno la funzione di frate guardiano del convento.
Il convento di San Francesco sorge a poche centinaia di metri da Piazza Mino da Fiesole: dalla piazza si diparte infatti la salita panoramica omonima (via San Francesco) che, descrivendo una curva a gomito sulla destra, ascende fino al complesso religioso.
Mantova - Castello di San Giorgio -- Mantua - Castle of San Giorgio
Mantova - Il castello di San Giorgio è uno dei monumenti più rappresentativi della città di Mantova e fa parte della Reggia dei Gonzaga.
Costruito sulle macerie della chiesa di Santa Maria di Capo di Bove a partire dal 1395 e concluso nel 1406 su committenza di Francesco I Gonzaga e su progetto di Bartolino da Novara, il castello di San Giorgio è un edificio a pianta quadrata costituito da quattro torri angolari e cinto da un fossato con tre porte e relativi ponti levatoi, volto a difesa della città.
La Camera Picta (Camera degli Sposi), meravigliosa stanza del piano nobile del torrione nord est del castello di San Giorgio, è opera di Andrea Mantegna. Il Mantegna l'ha realizzata nell'arco di nove anni, dal 1465 (data incisa sulla parete) al 1475 (data incisa sulla lapide celebrativa all'ingresso della sala), e riadatta lo spazio angusto della stanza cubica con volte su lunette in un susseguirsi di realtà e finzione conferendo all'ambiente un'atmosfera en plein air (dando quindi un'idea di trovarsi in un finto loggiato). Lo spazio di ogni parete della camera è stato diviso dall'artista in tre aperture che trasmettono allo spettatore, attraverso ampi archi, paesaggi bucolici e tende mosse dal vento una forte antitesi con il ridotto ambiente architettonico. Gli affreschi sono stati realizzati sia a secco (parete nord; questa tecnica permette una cura minuziosa dei particolari) sia a fresco(parete sud; l'affresco obbliga il pittore ad optare per un gusto più sintetico). Due sono le scene dipinte raffiguranti componenti della famiglia Gonzaga, la Scena dell'Incontro e la Scena della Corte. Con esse Mantegna rende omaggio ai mecenati che tante committenze gli hanno procurato. Nella stanza, non si può stare più di 5-10 minuti perché (usando la tecnica della pittura a secco) l'umidità e l'aria espirata, rischiano di staccare gli affreschi dai muri.
Sacri Vasi Basilica di Sant'Andrea di Mantova
Apertura nell'altare della cripta delle casseforti contenenti i Sacri Vasi e la successiva esposizione ai fedeli nella Basilica di Sant'Andrea di Mantova (2005)
Eremo “Le Celle” convento Francescano a Cortona
Cortona (Arezzo) - “Le Celle” un Eremo fondato da San Francesco nel 1211, facile da trovare e bello da vedere; come tutti gli eremi francescani immerso nella natura ed invitante alla meditazione.
Il complesso, costruito a cavallo di una stretta valle, è molto suggestivo per l’amenità e la spiritualità del luogo.
Il nome “Le Celle” è anteriore alla venuta di S. Francesco ed era forse dovuto alla presenza dl piccole costruzioni ricavate tra le rocce, costituite da capanne di contadini e pastori e di preferenza mulini, dislocati fino ad epoca recente lungo il corso del torrente per sfruttarne l’impeto delle acque.
Il luogo doveva apparire remoto e selvaggio al Santo, come del resto appare ancora oggi sia a monte che a valle della struttura conventuale.
Molto più a monte era presente una chiesetta dedicata all’Arcangelo San Michele probabilmente edificata durante l’invasione longobarda in Italia, chiesa presente tutt’oggi, ma trasformata in civile abitazione e finalizzata all’ospitalità, sempre di proprietà del Convento.
L’Eremo “Le Celle” è il primo convento costruito da San Francesco di Assisi (1211) ed è stato da lui abitato anche dopo aver ricevuto le stimmate, ed è qui probabilmente che detterà nel maggio del 1226, pochi mesi prima di morire, il suo “Testamento“, uno dei suoi scritti più preziosi dove ripercorre in sintesi tutta la sua esperienza spirituale.
Places to see in ( Mantua Mantova - Italy )
Places to see in ( Mantua Mantova - Italy )
Mantua is a city and commune in Lombardy, Italy, and capital of the province of the same name. In 2016, Mantua is Italian Capital of Culture, as chosen by the Italian Government on Tuesday 27 October 2015.
In 2017, Mantua will also be European Capital of Gastronomy, included in the Eastern Lombardy District (together with the cities of Bergamo, Brescia and Cremona).
In 2007, Mantua's centro storico (old town) and Sabbioneta were declared by UNESCO to be a World Heritage Site. Mantua's historic power and influence under the Gonzaga family has made it one of the main artistic, cultural, and especially musical hubs of Northern Italy and the country as a whole. Mantua is noted for its significant role in the history of opera; the city is also known for its architectural treasures and artifacts, elegant palaces, and the medieval and Renaissance cityscape. It is the place where the composer Monteverdi premiered his opera L'Orfeo and where Romeo was banished in Shakespeare's play Romeo and Juliet. It is the nearest town to the birthplace of the Roman poet Virgil, who was commemorated by a statue at the lakeside park Piazza Virgiliana.
The Gonzagas protected the arts and culture, and were hosts to several important artists such as Leone Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano, Donatello, Peter Paul Rubens, Pisanello, Domenico Fetti, Luca Fancelli and Nicolò Sebregondi. Though many of the masterworks have been dispersed, the cultural value of Mantua is nonetheless outstanding, with many of Mantua's patrician and ecclesiastical buildings being uniquely important examples of Italian architecture.
Main landmarks include:
The Palazzo Te (1525–1535), a creation of Giulio Romano (who lived in Mantua in his final years) in the mature Renaissance style, with some hints of a post-Raphaelian mannerism. It was the summer residential villa of Frederick II of Gonzaga. It hosts the Museo Civico (with the donations of Arnoldo Mondadori, one of the most important Italian publishers, and Ugo Sissa, a Mantuan architect who worked in Iraq from where he brought back important Mesopotamian artworks)
The Palazzo Ducale, famous residence of the Gonzaga family, made up of a number of buildings, courtyards and gardens gathered around the Palazzo del Capitano, the Magna Domus and the Castle of St. George with the Camera degli Sposi, a room frescoed by Andrea Mantegna.
The Basilica of Sant'Andrea was begun in 1462 according to designs by Leon Battista Alberti but was finished only in the 18th century when was built the massive dome designed by Filippo Juvarra.
The Duomo (Cathedral of Saint Peter the Apostle)
The Rotonda di San Lorenzo
The Bibiena Theater, also known as the Teatro Scientifico, was made by Antonio Bibiena in 1767-1769. It was opened officially on 3 December 1769 and on 16 January 1770, thirteen-year-old Wolfgang Amadeus Mozart played a concert.
The church of San Sebastiano
The Palazzo Vescovile (Bishops Palace)
The Palazzo degli Uberti
Palazzo d'Arco, a Neoclassical palace erected by the eponoymous noble family from Trento starting from 1746. It is home to a museum and painting gallery with works by Bernardino Luini, Alessandro Magnasco, Frans Pourbus the Younger, Anthony Van Dyck and a painting cycle by Giuseppe Bazzani.
The Torre della Gabbia (Cage Tower)
The Palazzo del Podestà, Mantua
The Palazzo della Ragione with the Torre dell'Orologio (Clock Tower)
The Palazzo Bonacolsi
The Palazzo Valenti Gonzaga, an example of Baroque architecture and decoration, with frescoes attributed to Flemish painter Frans Geffels. The façade of the palace was designed by Nicolò Sebregondi.
Casa del Mercato, a frescoed Renaissance building designed by Luca Fancelli in 1462 and later used by Andrea Mantegna.
House of Mantegna, facing the church of San Sebastiano. It was built by the eponymous artist starting from 1476, and has plan with a circular internal court included within an external square building. It is now used for temporary exhibitions.
The church of Santa Paola, built in the early 15th century by the will of Marchioness Paola Malatesta, wife of Francesco I. Architects such as Luca Fancelli and Giulio Romano collaborated to its construction. It houses the tombs of five members of the Gonzaga family, including those of Paola and of Francesco II.
The church of Santa Maria del Gradaro, built starting from 1256 on the site where, according to the tradition, Saint Longinus was buried. In 1772 it became a store, and was reconsecrated only in the 1950s.
( Mantua Mantova - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting the city of Mantua Mantova.
Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Mantua Mantova - Italy
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Cosenza: il presepe della chiesa di San Francesco di Paola
Nel cuore del centro storico di Cosenza, a corso Plebiscito, nella chiesa-convento di San Francesco di Paola, è stato inaugurato un suggestivo presepe monumentale che di fatto segna l'inizio delle festività natalizie. Tra i pastori, c'è anche San Francesco, segno evidente della grande devozione dei fedeli, che da oltre 5 secoli hanno fatto della maestosa chiesa uno dei centri di devozione per eccellenza nell'affannosa ricerca dell'Assoluto che il Grande Taumaturgo, con la potenza del suo messaggio d'Amore e di Carità, riesce a trasmettere. Il presepe è frutto del lavoro e dell'impegno di un gruppo di maestri artigiani che, oltre alla tradizione partenopea, hanno proposto anche scorci molto suggestivi della città di Cosenza.
L'utopia diventa realtà - gli affreschi restituiti della Basilica di San Francesco di Assisi
SANTA MARIA DELLE GRAZIE A MONZA (LOMBARDIA, ITALY)
La chiesa di santa Maria delle Grazie a Monza e l'attiguo convento furono costruiti tra il 1463 ed il 1467 (secondo lo storico Antonio Francesco Frisi), anno in cui vi si stabilirono i Frati Minori. Un'antica iscrizione conferma la data e che il merito della costruzione risale al padre Damiano da Padova. Il complesso sorge sulla riva sinistra del fiume Lambro, a monte rispetto al centro cittadino, presso il punto in cui il fiume esce dal Parco di Monza. La chiesa è preceduta da un porticato sorretto da quattro colonne a lato del quale vi è la porta del convento. L'interno è a tre navate. Sull'altare maggiore è esposta la venerata immagine della Vergine. All'esterno sul fianco meridionale si trova un ampio cortile quadrato delimitato dalle edicole in cotto della Via Crucis, opera dello scultore Dante Ruffini. Si deve senz'altro identificare con questo il convento dei frati cappuccini al quale (nel celeberrimo romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni) Renzo e Lucia furono inviati dal padre Cristoforo allorché dovettero fuggire da Lecco. Lucia fu poi affidata alla Monaca di Monza nel convento femminile (oggi non più esistente), che si trovava entro le mura della città; Renzo invece proseguì per Milano. In questo santuario sostarono a pregare Gian Paolo Osio, suor Benedetta e suor Ottavia, le due monache complici scomode in fuga dal convento di Santa Margherita di Monza per evitare l'arresto dopo quello avvenuto di suor Virginia de Leyva, personaggio storico romanzato ne I promessi sposi.
Arezzo Basilica di San Francesco - STORIE DELLA VERA CROCE di Piero Della Francesca
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
***** Guastalla DUOMO INTEGRALE e Statua di Ferrante I Gonzaga / Italian Baroque Masterpiece
Iniziata nel 1569 per volere del conte Cesare Gonzaga su progetto di Francesco Capriani venne ultimata nel 1575 dall'architetto mantovano Pompeo Pedemonte e consacrata il 18 febbraio dello stesso anno da San Carlo Borromeo, giunto a Guastalla a causa della morte del cognato Cesare. Dotata originariamente di una facciata semplice e poco elaborata, allineata con le torri campanarie, si è giunti a quella attuale (1716) più elaborata che richiama uno stile di tipo barocco. Nel 1670 l'architetto reggiano Antonio Vasconi intervenne internamente per restaurare ed abbellire di ornamenti e affreschi la cappella del SS. Sacramento. Nel 1841 l'interno della chiesa viene sottoposto nuovamente ad un pesante restauro su progetto di Giuseppe Rizzardi Polini di Parma con variazioni alle cornici, al pavimento e alle grandi finestre della cupola. Nel 1858 vengono ristrutturate le due torri campanarie e la volta del tetto. Nel 1889 viene ristrutturata la facciata su progetto dell'architetto Pancrazio Soncini.
Il 2 ottobre 2016, con una solenne cerimonia presieduta dal vescovo Massimo Camisasca, la concattedrale è stata riaperta al culto dopo il Terremoto dell'Emilia del 2012.
Facciata.
La facciata, prospiciente piazza Mazzini, è suddivisa in due ordini sovrapposti da un cornicione. In quello inferiore, fra le statue dei due santi patroni Pietro e Paolo, si aprono tre arcate intervallate da lesene. In quello superiore, invece, vi sono ai due lati due finestre ad arco e, al centro, un gruppo scultoreo raffigurante la Madonna in trono col Bambino fra due santi. In alto, nel timpano, vi è il quadrante dell'orologio. Ai lati della facciata vi sono le due torri campanarie, innalzate nel 1716.
Interno.
All'interno sono conservate numerose opere sacre di valore storico ed artistico: il San Francesco riceve le Stimmate di Ludivico Cardi (fine XVI secolo, olio su tela); la statua di San Giuseppe con Gesù Bambino di Girolamo De Giovanni (legno policromo, fine XVII secolo); la Madonna col Bambino di Gianbattista Crespi (olio su tela, metà XVII secolo); un gruppo scultoreo denominato il Sepolcro (legno policromo, XVII secolo); l'altare della Madonna del Castello, una statua collocata probabilmente nell'antica rocca quattrocentesca; una raffigurazione di San Francesco Saverio (olio su tela, XVIII secolo); la Madonna del Pilar (olio su tela). Tra gli stalli del coro è ancora visibile lo stemma dei Gonzaga di Guastalla.
Organo.
Nella chiesa, sulla cantoria in controfacciata, vi è un organo Serassi, costruito fra il 1790 e il 1794 su due tastiere e pedaliera a trasmissione meccanica. Lo strumento, restaurato più volte nel corso del secolo successivo, è stato ripristinato nel 1979 dalla ditta Mascioni di Cuvio.
Chiesa e cripta di San Francesco - Vetralla (VT)