Visita virtuale all'interno della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio - Roma.
Ciao ragazzi un bacione da Michela quest'anno si celebra il 100nario della nascita della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio di Roma........per voi un bel video virtuale per conoscere meglio questa spendita Chiesetta stile Neogotico.......allora cosa aspettiamo indossate gli occhiali o cliccate sul vostro telefonino visualizzazione panoramica e partiamo......ciao a tutti e mi raccomando iscrivetevi al mio canale e lasciate un piccolo commento.
Vi metto sotto una piccola descrizione della spendita Chiesa.
La chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Prati, anche conosciuta come chiesa del Sacro Cuore del Suffragio,[1] è un luogo di culto cattolico del centro di Roma, situato nel rione Prati, sede dell'omonima parrocchia affidata ai Missionari del Sacro Cuore di Gesù.
La chiesa, opera dell'ingegnere Giuseppe Gualandi, è nota con l'appellativo di piccolo duomo di Milano per il suo ricco stile neogotico.
Le campane della Chiesa del Carmine a Lugo di Romagna.
Le campane della chiesa del Carmine a Lugo di Romagna (RA), 17 settembre 2017. Riprese di Gilberto Tedeschi.
Le campane di Ravenna - Basilica di S.Francesco D'Assisi
Ravenna - Piazza S.Francesco - Basilica di S.Pietro Maggiore (chiamata S.Francesco per la presenza di un convento di frati francescani)
5 campane in scala diatonica maggiore di Do#3 elettrificate a slancio:
Do#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Re#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Fa3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Fa#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Sol#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
La Basilica di San Francesco, dedicata in origine ai SS. Apostoli e poi a San Pietro, risale alla metà del V secolo d.C. Ben poco rimane, però, della prima chiesa paleocristiana, soprattutto a causa dei continui rifacimenti che hanno interessato l'edificio nel corso dei secoli (il robusto campanile quadrato risale al X-XI secolo), sino a quelli radicali di fine Settecento. L'attuale denominazione si deve ai frati minori francescani che, tra il 1261 e il 1810, e poi di nuovo tra il 1949 sino a oggi, la scelsero come loro sede. Durante il periodo medievale divenne la chiesa prediletta dei Polentani, signori della città e ospiti di Dante, e probabilmente la più frequentata dal poeta stesso, i cui funerali si celebrarono qui nel 1321. Le spoglie del Sommo Poeta riposano ancora oggi nell'adiacente Tomba di Dante. Come spesso accadeva alle chiese ravennati, anche San Francesco fu più volte sopraelevata. Il piano originario della basilica si trova, infatti, a 3,6 metri al di sotto dell'attuale livello stradale. La chiesa a tre navate presenta linee assai semplici, con la facciata in umile laterizio a vista movimentata al centro da una piccola bifora. Attraverso una finestra posta sotto l'altare maggiore, costituito da un sarcofago del V secolo, si scorge la cripta del X secolo, un ambiente a forma di oratorio sorretto da pilastrini destinato ad ospitare le reliquie del vescovo Neone, fondatore della chiesa. Il pavimento della cripta è costantemente sommerso dall'acqua, che tuttavia permette di ammirare i frammenti musivi del pavimento della chiesa originaria. Il campanile, alto 32,90 m., quadrato, inserito all’interno della navata destra, risale al X sec. Nel 1921 vennero riordinati i tre ordini di finestre per ogni lato: una bifora nell'ordine inferiore, una trifora in quello mediano ed una quadrifora in quello superiore. Il campanile custodisce cinque belle campane che ripetono l’austero squillante richiamo alla chiesa, in cui si trovano congiunti ed esaltati i due grandi spiriti tutelari d’Italia: FRANCESCO e DANTE. Tutte recano il simbolo del Crocifisso, lo stemma della Fonderia Bianchi di Varese e le scritte “Anno Santo 1951” e “Ablatum tempore belli A.D. MCMXL – MCMXLIV, restitutum publico sumptu, A.D. MCMLI” (Asportate durante la guerra 1940-1944, restituite a spese dello Stato l’anno del Signore 1951).Angeli, festoni, negli spazi molti gigli. Queste nuove campane, che hanno sostituito le precedenti danneggiate dalla II guerra mondiale, hanno le seguenti caratteristiche: Campana Maggiore (kg. 1403, Do#3; dedicata a S.Pietro Apostolo, titolare della basilica, con immagini di S. Pietro, S.Apollinare, S. Vitale, Basilica di S. Pietro Maggiore (vulgo S.Francesco), con stemmi del papa Pio XII, del Comune di Ravenna); Seconda Campana (Kg. 992, Re#3; dedicata ala B.V. Immacolata, con immagini di Maria Immacolata, S. Michele Arcangelo, S. Antonio di Padova, Battistero Neoniano, con stemmi); Terza Campana (kg. 720, Fa3; dedicata a S. Francesco di Assisi, patrono d’Italia, con immagini di S.Francesco, S. Domenico, S. Romualdo, basilica di S. Apollinare in Classe, con stemma francescano e una scritta che sintetizza le vicende dei Francescani cacciati dalla Chiesa nel 1810 e ritornati nel 1949); Quarta Campana (kg. 616, Fa#3; dedicata a S. Pier Damiano, con stemmi di Firenze e dell’Arcivescovo di Ravenna, con immagini di S. Pier Damiano, chiesa di Porto Fuori, S. Bonaventura, S.Giuseppe, Sposo della B.V.Maria); Quinta campana (Kg. 420, Sol#3; dedicata a Dante
Suonate:
-Plenum alle 17:00 come primo segno per la S.Messa Prefestiva delle Ore 17:30
-Plenum alle 17:15 come 2° segno
2 Marzo 2019
Buona visione :-)
Giacomo (Bolocampanaro02):
Andrea Tescari:
Nicolò (CampanaroBolognese 2002):
Giorgio Chiletti:
Le campane di Santa Maria in Porto, Ravenna.
La Basilica Santuario di Santa Maria in Porto a Ravenna, dalla fastosa facciata, ospita il famoso bassorilievo bizantino della Madonna Greca, molto venerata in città.
Campane dell'Abbazia di Santa Maria Assunta in Cielo in Pomposa di Codigoro (FE) v.292
Battiore sulla mezzana e Christus Vincit per l'Angelus festivo delle 12:00 nella VI° Domenica di Pasqua
Concerto di 4 campane in accordo di IV° maggiore di Fa#3 fuse dalla Premiata Fonderia Francesco De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1962 dotate di elettrobattenti elettrificati ma il suono a distesa è completamente manuale (ci sono infatti le corde attaccate alle ruote).
Ecco un nuovo video in territori diversi dai soliti.
Ho infatti deciso di fare una gita fuori porta a Pomposa e Ravenna.
Una volta arrivato a Pomposa, guardandomi intorno nella piazza antistante la chiesa, noto un cartello che indicava l'apertura del campanile.
Ero al settimo cielo!!
Nonostante non fosse una cosa prevista (non avevo infatti portato via le cuffie), ho subito deciso di salire dato che sapevo che le campane avrebbero suonato a martelli.
Appena arrivato su, dopo 201 gradini molto sicuri, ho deciso di fare le varie riprese e poi mi sono messo in posizione.
Puntualissimo parte il battiore e poi, con mia grande sorpresa, il Christus Vincit riadattato, ma comunque carino.
Poi scendo, visito la chiesa, e faccio le varie riprese.
Anche nella ripresa interna in cui dovevo far vedere la controfacciata ho deciso di fare una nuova inquadratura all'altare per far notare il bellissimo pavimento mosaicato che ricopre tutta la chiesa.
Poi sono stato a visitare la meravigliosa Ravenna, ma non ho ripreso nulla.
I°: Fa#3, fusa dalla Premiata Fonderia Francesco de Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1962;
II°: Sol#3, fusa dalla Premiata Fonderia Francesco de Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1962;
III°: La#3, fusa dalla Premiata Fonderia Francesco de Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1962;
IV°: Do#4, fusa dalla Premiata Fonderia Francesco de Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1962.
Video 292
Campane basilica Santa Maria Maggiore,Ravenna
Scampanzata improvvisata durante una visita occasionale...
Ravenna, le campane di San Francesco.
Basilica di San Francesco, plenum per la chiamata della S. Messa festiva.
Il bel campanile quadrangolare risalente al X sec. in occasione delle celebrazioni dantesche del 1921 fu sopraelevato fino a raggiungere gli attuale 40m circa di altezza, motivo per cui la cella campanaria possa sembrare un po' bassa, purtroppo però non conosco i dati di queste campane.
Le Campane di Albano Sant'Alessandro (BG) - Santuario Suono alla Romana e Allegrezze
Concerto di 8 campane in Fa3 Angelo Ottolina - Bergamo 1953
Suono alla Romana con le 5 campane minori suonate a tastiera e le 3 campane maggiori a concerto e allegrezze suonate da Simone e Paolo (manuale) in occasione del 96° dell'Incoronazione della Madonna delle Rose. S
Ringrazio Mattia C. per l'invito il Rettore del Santuario, il Sacrista per la rinnovata disponibilità e accoglienza .
Nel 1925 vennero collocate 5 campane fuse nel 1854 dalla ditta Monzini di Bergamo donate dalla parrocchia di San Giovanni nei Boschi di Tribulina.
Storia del Santuario di Albano Sant'Alessandro :
Oggi è rinomata per il bel Santuario della Madonna delle Rose. Fino al 1855 chi percorreva quella strada si imbatteva in una piccola e rustica Cappella che nulla aveva di particolare, né dipinto né scritta, che ne indicasse l’oggetto ed il significato; unica particolarità, la devozione e la reverenza che i passanti dimostravano verso di essa.
Il Parroco di Albano, zelante e pio, si dedica a ricercare tra i documenti antichi se quella devozione poggi su una qualche tradizione popolare, ma non trova grandi conferme. I più vecchi e meglio informati, assicurano, sulla testimonianza dei loro maggiori, che in quel luogo era stata ottenuta una grazia prodigiosa.
Desideroso di rintracciare tracce di quel culto vago, ma pur sempre vivo, e segni della storia di quella Cappella umile ed in rovina, ma che pure nella sua semplicità e vetustà ispira tanta devozione, fruga tra le vecchie carte della Parrocchia, interroga le antiche memorie delle biblioteche, consulta e discute leggende, cronache e storie particolari di Bergamo, finché riesce a stendere una storia, anche nei minuti particolari, dei fatti meravigliosi e della devozione che quella povera e cadente Cappella aveva rappresentato per tante generazioni.
Da questa storia, stampata in Bergamo nel 1880, siamo in grado di avere una giusta idea sull’origine del Santuario della Madonna delle Rose in Albano Sant’Alessandro.
Nella notte tra il 3 ed il 4 gennaio 1417, due mercanti romagnoli, diretti da Brescia verso Bergamo, si trovano sperduti in una boscaglia nei pressi del villaggio chiamato Albano. Bergamo è a soli otto chilometri, ma per loro non c’è via di scampo: nel buio, tra rovi ed acquitrini, si sentono morire di freddo e di paura.
Si rivolgono quindi con fervore al Signore, invocano la Madonna e fanno voto di costruire un Cappella, se riescono a liberarsi da quella disperata situazione. Improvvisamente dal cielo, raggi di luce rompono le tenebre ed una striscia di rugiada luminosa indica loro il cammino. Con animo sollevato e riconoscente seguono quel sentiero che sembra loro direfino al suo sbocco nella strada maestra ritrovata, quindi, accompagnati da un amico chiarore, in brevissimo tempo raggiungono la città di Bergamo. Il loro desiderio è quello di ringraziare subito la Vergine, entrando nella basilica di Santa Maria Maggiore, ma questa, data l’ora della notte, è ancora chiusa. Trovano riparo nella vicina torre diroccata, rovinata dalle guerre, rimasta abbandonata ed aperta.
Vi entrano timorosi ed incerti per il buio fitto che vi regna, ma subito un grande bagliore li blocca e li avvolge: alquanto elevata da terra, seduta su un serto di rose che la circondano completamente, appare la Vergine Immacolata con stretto al petto il Bambino Gesù che stringe egli pure in una mano un piccolo mazzo di rose, in atto di offrirlo alla Mamma. Gli occhi della Madonna e quelli del Divin Figlio sono rivolti compiacenti verso i due mercanti, fuori di sé da quello spettacolo di paradiso.
Fattosi giorno, la notizia si diffonde in un baleno, giunge al Vescovo ed alle Autorità civili; da tutti il fatto prodigioso è giudicato come segno di benevolenza da parte del cielo per la città di Bergamo afflitta da tanti problemi, per l’Italia martoriata da inimicizie e discordie, per la Chiesa straziata dalla divisione dello scisma. San Bernardino da Siena, che in quei giorni si trova in Bergamo, giudica una benedizione della Madonna quella notturna apparizione. Tutti sono intenzionati ad erigere un Tempio in riconoscenza per tante grazie da parte della Madonna, e ne informano il nuovo Papa Martino V, eletto dal Concilio di Costanza l’11 novembre di quello stesso anno 1417.
Le pratiche burocratiche però si dilungano; i due fortunati veggenti ritornano ad Albano, sul luogo della prima visione, comperano il terreno proprio nel punto in cui il sentiero di luce si immise nella strada maestra per Bergamo, e vi costruiscono la Cappelletta che richiamerà la devozione dei fedeli per 438 anni, fino al 1855, quando, cessata la terribile epidemia di colera, per voto unanime della popolazione viene eretto il Santuario che, rinnovato più volte negli anni, resta alla nostra ammirazione.
Con il 1900, l’abside e la cupola del Tempio sono ornati degli affreschi.
Teggiano (SA). Mons. Spinillo ha ordinato 5 nuovi Diaconi 25 3 2011
Italia 2 Tv 25-3-2011 Mons. Spinillo ha ordinato cinque nuovi Diaconi nella cattedrale Santa Maria Maggiore di Teggiano. Palpabile l'emozione dei cinque protagonisti e dei fedeli dell'intera diocesi.
Mission Intercity Gospel.mpg
Video clip Mission
Ottobre 2008 il coro Intercity Gospel Train di Forlì registra allo z best studio di Giuseppe Zanca a Meldola l'album mission; da quelle immagini e dal concerto in piazzetta della misura del giugno precedente ho ricavato il materiale per questo videoclip
Le campane di Lugo (Ra)
11 aprile 2010 Chiesa Collegiata dedicata a San Francesco, quasi plenum per la S.messa vespertina, la piccola ha un problema,si blocca sempre a bicchiere per poi scendere solo alla fine della distesa. Non sono salito, ma so che provengono almeno da 3 fonderie diverse e che la grossa è del XIIX sec.
Evviva la Maria Goia (Canto anticlericale 1870-1914)
Evviva la Maria Goia. Canto anticlericale. Dall'unità d'Italia alla Grande Guerra (1870-1914). Fonte: Settimelli Leoncarlo, Falavolti Laura, Canti satirici anticlericali, Roma, Savelli, 1976
Vogliamo l'uguaglianza, vogliamo che sia giusta;
ai preti e ai signoroni noi gli darem la frusta.
Evviva la Maria Goia con il suo beI parlar;
se l'italia la si riunisce la faremo ben tremar.
Con la pelle dei preti faremo le scarpette,
con la barba dei frati faremo le spazzette.
Evviva la Maria Goia...
Maria Goia Riccardi (1878-1924) Fu una delle protagoniste delle vicende politiche e sociali del primo Novecento ed operò attivamente per la nascita di organismi sindacali e cooperativi. Fu, inoltre, dirigente nazionale dello PSI e sempre in prima linea nelle battaglie per lemancipazione femminile, specie in ambito politico in un momento in cui la donna era relegata ad un ruolo subalterno. Nel 1911 fu designata alla Segreteria del Congresso Socialista di Modena, dove si posero le basi di un programma per il suffragio universale femminile e per migliorare le condizioni di assistenza e di lavoro. Nel 1914 Maria Goia tenne il discorso conclusivo al Congresso Nazionale dello PSI, ma fu soprattutto nel dopoguerra che tornò a Cervia per riprendere attivamente lattività politica rivestendo lincarico di Segretaria della Camera del Lavoro dal 1919 al 1921. Nello stesso periodo venne additata tra le persone da tenere docchio da parte dei fascisti cervesi. Impossibilitata a svolgere attività politiche e sindacali e ormai minata da un male incurabile, morì il 15 ottobre 1924.
Campane di Brede di S.Benedetto Po(MN)
Parrocchia S.Margherita v. e m. 6 campane in Sol3 Distesa a 4 campane per la S.Messa festiva delle 11
Le Campane di Castiglione di Ravenna