Roma, L'Estasi di Santa Teresa d'Avila .
Largo Santa Susanna ed interno della Chiesa di Santa Maria della Vittoria , con la statua di Gianlorenzo Bernini L'Estasi di Santa Teresa d'Avila
L'opera del lunedì, seconda serie - L'estasi di S.Teresa di G.Lorenzo Bernini
Nel 1647 - in un periodo in cui, con il pontificato di Innocenzo X, la straordinaria carriera artistica di Bernini stava conoscendo qualche appannamento - il cardinale Federico Cornaro affidò alle sue qualità di architetto e di scultore la realizzazione della cappella della propria famiglia, nel transetto sinistro della chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma. Bernini, nell'eseguire la commissione, cercò una sua rivincita professionale verso l'atteggiamento tiepido che il nuovo pontefice mostrava nei suoi confronti e chiamò, per così dire, a raccolta tutta la sua inventiva di architetto e di scultore sino a giungere a realizzare uno degli esempi più elevati di arte barocca. L'Estasi di santa Teresa d'Avila, eseguita tra il 1647 e il 1652, una volta portata a compimento piacque immensamente al Bernini, che con una certa modestia la definì come la sua «men cattiva opera» (dunque la migliore delle sue realizzazioni). Lo stesso Filippo Baldinucci, nella biografia dell'artista, riporta che: «il Bernino medesimo era solito dire [...] essere stata la più bell'opera che uscisse dalla sua mano» Buona visione! seguiteci sulle nostre oagine facebook.com/claudiomassimostrinati e facebook.com/dialoguesarte e sul nostro sito dialoguesarte.it
ROMA Chiesa di S. Maria della Vittoria + ESTASI DI S. TERESA DI AVILA (Transverberazione) di Bernini
La Transverberazione di santa Teresa d'Avila (1647 – 1652) è una scultura in marmo e bronzo dorato posta nella chiesa di Santa Maria della Vittoria in Roma, nella cappella Cornaro. È unanimemente considerata dalla critica come uno dei capolavori scultorei, se non il massimo, di Gian Lorenzo Bernini. Lo stesso Bernini, riferendosi all'intera cappella, la definì come la sua «men cattiva opera».
In quest'opera Bernini, mettendo a frutto la sua esperienza diretta di organizzatore di spettacoli teatrali, trasforma, in senso non metaforico ma letterale, lo spazio della cappella in teatro. Per far ciò egli amplia innanzitutto la profondità del transetto; poi, aprendo sulla parete di fondo una finestra con i vetri gialli, pensata per rimanere nascosta dal timpano dell'altare, si procura una fonte di luce che agisce dall'alto, come un riflettore e che conferisce un senso realistico alla irruzione sulla scena di un fascio di raggi in bronzo dorato, così la luce che scende sul gruppo, attraverso i raggi, sembra momentanea, transitoria e instabile in modo da rafforzare la sensazione di provvisorietà dell'evento. Si può facilmente immaginare quanto tale effetto, nella penombra della chiesa, dovesse apparire a quel tempo suggestivo.
L'elegante edicola barocca, realizzata con marmi policromi, nella quale Bernini colloca la scena della Transverberazione di santa Teresa, funge da boccascena del teatro: essa mostra la figura della santa posata su una vaporosa nuvola che la trasporta – come se fosse operante una macchina da teatro nascosta – verso il cielo.
Palchetto di sinistra
Particolare del volto di Teresa
La trasformazione della cappella in teatro diventa letterale con la realizzazione, ai due lati del palcoscenico-altare, di palchetti sui quali sono raffigurati – ritratti a mezzobusto – i vari personaggi della famiglia Cornaro. L'evento privatissimo dell'estasi della santa diviene in questo modo evento pubblico, al quale i nobili spettatori paiono assistere non già con trepido stupore e con vivo trasporto devozionale, ma con staccato disincanto; li vediamo anzi - come avviene spesso a teatro - intenti a scambiarsi i loro commenti.
Ma non è per la famiglia committente, bensì per l'ideale platea dei fedeli che si accostano all'altare–palcoscenico della cappella che Bernini mette in scena l'estasi della santa. Egli dimostra qui tutta la sua maestria di scultore, capace di lavorare il marmo come fosse cera, con estrema attenzione ai particolari. La veste ampia e vaporosa della santa, lasciata cadere in modo disordinato sul corpo, è un capolavoro di virtuosismo tecnico, per effetto del quale il marmo perde ogni rigidezza e la scultura sembra voler contendere alla pittura il primato nella rappresentazione del movimento. Commenta a questo riguardo Ernst Gombrich:
« Perfino il trattamento del drappeggio è, in Bernini, interamente nuovo. Invece di farlo ricadere con le pieghe dignitose della maniera classica, egli le fa contorte e vorticose per accentuare l'effetto drammatico e dinamico dell'insieme. Ben presto tutta l'Europa lo imitò. »
La raffigurazione delle estasi mistiche dei santi e delle loro visioni del divino, rappresenta uno dei temi più cari all'arte barocca: i santi con gli occhi al cielo aiutano – seguendo le raccomandazioni dei gesuiti sulle funzioni pedagogiche dell’arte sacra – a sentire emozionalmente, con il sangue e con la carne, cosa significhi l’afflato mistico che porta alla comunicazione con Cristo e che è prerogativa della devozione più profonda.
Anche sotto questo aspetto, della raffigurazione dell’estasi, l'opera realizzata da Bernini nella cappella Cornaro, sarà destinata a far scuola e ad essere presa a modello innumerevoli volte nella storia dell'arte sacra.
« Un giorno mi apparve un angelo bello oltre ogni misura. Vidi nella sua mano una lunga lancia alla cui estremità sembrava esserci una punta di fuoco. Questa parve colpirmi più volte nel cuore, tanto da penetrare dentro di me. II dolore era così reale che gemetti più volte ad alta voce, però era tanto dolce che non potevo desiderare di esserne liberata. Nessuna gioia terrena può dare un simile appagamento. Quando l'angelo estrasse la sua lancia, rimasi con un grande amore per Dio. »
(Santa Teresa d'Avila, Autobiografia, XXIX, 13)
Il resoconto che la santa ci offre è raffigurato quasi alla lettera da Bernini nella sua composizione marmorea, con il corpo completamente esanime e abbandonato della santa, il suo volto dolcissimo con gli occhi socchiusi rivolti al cielo e le labbra che si aprono per emettere un gemito, mentre un cherubino dall’aspetto di fanciullo giocoso, con in mano un dardo, simbolo dell'Amore di Dio, scosta le vesti della santa per colpirla nel cuore.
Roma ESTASI DI SANTA TERESA DI AVILA (transverberazione) di Gian Lorenzo Bernini - slideshow
La Transverberazione di santa Teresa d'Avila (1647 – 1652) è una scultura in marmo e bronzo dorato posta nella chiesa di Santa Maria della Vittoria in Roma, nella cappella Cornaro. È unanimemente considerata dalla critica come uno dei capolavori scultorei, se non il massimo, di Gian Lorenzo Bernini. Lo stesso Bernini, riferendosi all'intera cappella, la definì come la sua «men cattiva opera».
In quest'opera Bernini, mettendo a frutto la sua esperienza diretta di organizzatore di spettacoli teatrali, trasforma, in senso non metaforico ma letterale, lo spazio della cappella in teatro. Per far ciò egli amplia innanzitutto la profondità del transetto; poi, aprendo sulla parete di fondo una finestra con i vetri gialli, pensata per rimanere nascosta dal timpano dell'altare, si procura una fonte di luce che agisce dall'alto, come un riflettore e che conferisce un senso realistico alla irruzione sulla scena di un fascio di raggi in bronzo dorato, così la luce che scende sul gruppo, attraverso i raggi, sembra momentanea, transitoria e instabile in modo da rafforzare la sensazione di provvisorietà dell'evento. Si può facilmente immaginare quanto tale effetto, nella penombra della chiesa, dovesse apparire a quel tempo suggestivo.
L'elegante edicola barocca, realizzata con marmi policromi, nella quale Bernini colloca la scena della Transverberazione di santa Teresa, funge da boccascena del teatro: essa mostra la figura della santa posata su una vaporosa nuvola che la trasporta – come se fosse operante una macchina da teatro nascosta – verso il cielo.
Palchetto di sinistra
Particolare del volto di Teresa
La trasformazione della cappella in teatro diventa letterale con la realizzazione, ai due lati del palcoscenico-altare, di palchetti sui quali sono raffigurati – ritratti a mezzobusto – i vari personaggi della famiglia Cornaro. L'evento privatissimo dell'estasi della santa diviene in questo modo evento pubblico, al quale i nobili spettatori paiono assistere non già con trepido stupore e con vivo trasporto devozionale, ma con staccato disincanto; li vediamo anzi - come avviene spesso a teatro - intenti a scambiarsi i loro commenti.
Ma non è per la famiglia committente, bensì per l'ideale platea dei fedeli che si accostano all'altare–palcoscenico della cappella che Bernini mette in scena l'estasi della santa. Egli dimostra qui tutta la sua maestria di scultore, capace di lavorare il marmo come fosse cera, con estrema attenzione ai particolari. La veste ampia e vaporosa della santa, lasciata cadere in modo disordinato sul corpo, è un capolavoro di virtuosismo tecnico, per effetto del quale il marmo perde ogni rigidezza e la scultura sembra voler contendere alla pittura il primato nella rappresentazione del movimento. Commenta a questo riguardo Ernst Gombrich:
« Perfino il trattamento del drappeggio è, in Bernini, interamente nuovo. Invece di farlo ricadere con le pieghe dignitose della maniera classica, egli le fa contorte e vorticose per accentuare l'effetto drammatico e dinamico dell'insieme. Ben presto tutta l'Europa lo imitò. »
La raffigurazione delle estasi mistiche dei santi e delle loro visioni del divino, rappresenta uno dei temi più cari all'arte barocca: i santi con gli occhi al cielo aiutano – seguendo le raccomandazioni dei gesuiti sulle funzioni pedagogiche dell’arte sacra – a sentire emozionalmente, con il sangue e con la carne, cosa significhi l’afflato mistico che porta alla comunicazione con Cristo e che è prerogativa della devozione più profonda.
Anche sotto questo aspetto, della raffigurazione dell’estasi, l'opera realizzata da Bernini nella cappella Cornaro, sarà destinata a far scuola e ad essere presa a modello innumerevoli volte nella storia dell'arte sacra.
« Un giorno mi apparve un angelo bello oltre ogni misura. Vidi nella sua mano una lunga lancia alla cui estremità sembrava esserci una punta di fuoco. Questa parve colpirmi più volte nel cuore, tanto da penetrare dentro di me. II dolore era così reale che gemetti più volte ad alta voce, però era tanto dolce che non potevo desiderare di esserne liberata. Nessuna gioia terrena può dare un simile appagamento. Quando l'angelo estrasse la sua lancia, rimasi con un grande amore per Dio. »
(Santa Teresa d'Avila, Autobiografia, XXIX, 13)
Il resoconto che la santa ci offre è raffigurato quasi alla lettera da Bernini nella sua composizione marmorea, con il corpo completamente esanime e abbandonato della santa, il suo volto dolcissimo con gli occhi socchiusi rivolti al cielo e le labbra che si aprono per emettere un gemito, mentre un cherubino dall’aspetto di fanciullo giocoso, con in mano un dardo, simbolo dell'Amore di Dio, scosta le vesti della santa per colpirla nel cuore.
Gian Lorenzo Bernini, Estasi di santa Teresa - Ecstasy of Saint Teresa (manortiz)
Gian Lorenzo Bernini, Estasi di Santa Teresa, 1647-52, Cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria, Roma
Ecstasy of Saint Teresa
The Ecstasy of Saint Teresa (alternatively Saint Teresa in Ecstasy or Transverberation of Saint Teresa; in Italian L'Estasi di Santa Teresa or Santa Teresa in estasi) is the central sculptural group in white marble set in an elevated aedicule in the Cornaro Chapel, Santa Maria della Vittoria, Rome. It was designed and completed by Gian Lorenzo Bernini, the leading sculptor of his day, who also designed the setting of the Chapel in marble, stucco and paint. It is generally considered to be one of the sculptural masterpieces of the High Roman Baroque. It pictures Teresa of Ávila.
Nella Cappella Cornaro Bernini realizza una delle sue più straordinarie operazioni artistiche, allestendo un monumento che ha una valenza scenografica ed illusionistica straordinaria. Tema della cappella era l'«estasi di Santa Teresa». La santa spagnola era famosa per le sue particolari esperienze spirituali che attraverso l'estasi raggiungeva l'unione mistica con Cristo. Bernini non ha difficoltà a rappresentare la santa in un atteggiamento di rapimento dei sensi, che dovevano accompagnarsi all'esperienza dell'estasi. Sospende la figura della santa su un masso a forma di nuvola la cui base, arretrata e più scura, risulta a prima vista invisibile, così che il marmo della nuvola sembra davvero sia sospeso in aria. Ma ciò che dà il maggior effetto scenografico è la luce. Bernini, dietro il gruppo scultoreo, crea una piccola abside emiciclica, che fuoriesce dal perimetro della chiesa. In questo modo riesce ad aprire una finestra in sommità della piccola abside, che rimane invisibile a chi osserva la cappella. Da questa invisibile finestra entra dall'alto un fascio di luce che illumina direttamente il gruppo scultoreo. Per accentuare il valore simbolico della luce, inserisce una serie di raggi dorati, che esaltano la luce che entra dalla finestra nascosta. L'effetto dovette apparire straordinario. Rispetto alla penombra della cappella, l'illuminazione più chiara, ottenuta da una fonte invisibile, crea una sensazione di illusionismo scenografico assolutamente inedito. Una cappella che è quasi un palcoscenico teatrale. E tale fu l'intenzione consapevole di Bernini, che ai lati della cappella inserisce due piccoli palchetti finti dove sono le sculture dei committenti dell'opera, affacciati come a teatro ad ammirare l'estasi della santa. In pratica in questa straordinaria opera, tra le più barocche che si possano immaginare, Bernini riesce con un'invenzione che crea sicuramente meraviglia e stupore, a fondere scultura, luce, architettura e pittura, per creare un'immagine dalla forte spettacolarità.
(from
Roma. Chiesa S. Maria della Vittoria. Estasi di Santa Teresa d' Avila. 6/1/19
Bernini e il Barocco e l'estasi a Santa Maria della Vittoria
Lezioni di Storia dell'arte con il Prof.Fidanza.
Storie del Seicento a Roma il Barocco di Santa Maria della Vittoria
Iniziamo un nuovo percorso di lezioni, “Storie dall’Arte” a cura del Professor Giovan Battista Fidanza, ordinario dell’Università di Roma Tor Vergata.
Prima tappa con “Storie dal Seicento”, Santa Maria della Vittoria e l’Estasi di Santa Teresa del Bernini
Descrizione della lezione in loco
Il Seicento a Roma inizia il 17 febbraio 1600 quando a Campo dè Fiori brucia il corpo dell’eretico Giordano Bruno. Ma non c’è solo questo. Ci sono anche altre mille storie da raccontare, a cominciare da quelle d’arte. C’è, tra Classicismo e Barocco, anche il “cavalier Bernino” che a Santa Maria della Vittoria ha lasciato una delle opere più sensazionali della sua lunga carriera. La Roma seicentesca era popolata di artisti, collezionisti e mecenati. Tra questi ultimi non soltanto i cardinali Francesco Maria del Monte e Scipione Borghese ma anche la famiglia Cornaro o Corner di Venezia che rende Santa Maria della Vittoria un punto di ostentazione del suo potere economico e politico.
Con questo video inizierà un racconto lungo un secolo e sarà una bella occasione per “studiare” dal vivo i capolavori seicenteschi di questa piccola, preziosa chiesa. Tutto questo si svolgerà senza la confusione dei turisti che solitamente l’affollano per vedere e fotografare l’Estasi di Santa Teresa, eseguita da Bernini per il cardinale Federico Cornaro. Quel giorno cercheremo di conoscere a fondo anche, e soprattutto, quella. Cercando di capire qualcosa in più rispetto a quanto ci viene solitamente raccontato su questo complesso e intrigante “teatro di immagini scolpite”. Certo, il gruppo scultoreo beniniano ci rapisce e di solito ci fa percorrere la piccola chiesa senza guardare nient’altro. Questa volta invece, ci fermeremo, senza fretta, davanti ad altre opere, belle quanto sconosciute: il “Sogno di San Giuseppe”, gruppo scultoreo di Domenico Guidi, la splendida e affascinante “Trinità” dipinta dal Guercino per il cardinale Berlinghiero Gessi, la “Vergine e San Francesco” del Domenichino e altre pitture che rendono questa chiesa un vero gioiello del Seicento romano. Cercheremo infine, anche di capire il rapporto tra committenti ed artisti, con un occhio all’utilizzo devozionale, liturgico e/o sociale delle immagini (dipinte o scolpite) di questo luogo sacro di Roma.
Santa Maria della Vittoria, via XX settembre Roma
San Pancrazio Estasi di Santa Teresa d'Avila
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Extasis de Santa Teresa . Edición J. Vicente
Famosa escultura de Bernini que se encuentra en la Iglesia Santa
María della Vittoria (Roma)
L’Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini Zerouno TV Taormina
L’Estasi di Santa Teresa è una scultura in marmo e bronzo realizzata da Gian Lorenzo Bernini tra il 1647 e il 1652.
Durante il pontificato di Urbano VIII Bernini vive a Roma ed è uno scultore e architetto conosciuto. Il Papa si fida di lui e gli commissiona numerose opere. Quando Innocenzo X sale al soglio pontificio, però, la sua carriera subisce una battuta d’arresto: l’architetto preferito dal nuovo Papa è, infatti, Francesco Borromini. Bernini si concentra sulle committenze private.
Rome, Italy - Bernini sculpture, The Ecstacy of Saint Teresa
Transverberazione di santa Teresa d'Avila opera di gian lorenzo bernini ( roma )
La Transverberazione di santa Teresa d'Avila (1647 – 1652) è una scultura in marmo e bronzo dorato posta nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma, nella cappella Cornaro. È unanimemente considerata dalla critica come uno dei capolavori scultorei, se non il massimo, di Gian Lorenzo Bernini. Lo stesso Bernini, riferendosi all'intera cappella, la definì come la sua «men cattiva opera». Nel 1647 - in un periodo in cui, con il pontificato di Innocenzo X, la straordinaria carriera artistica di Bernini stava conoscendo qualche appannamento - il cardinale Federico Cornaro affida alle sue qualità di architetto e di scultore la realizzazione della cappella della propria famiglia nel transetto sinistro della chiesa di Santa Maria della Vittoria. Bernini, nell'eseguire la commissione, cerca una sua rivincita professionale verso l'atteggiamento tiepido che il nuovo pontefice mostra nei suoi confronti e chiama, per così dire, a raccolta tutta la sua inventiva di architetto e di scultore sino a giungere a realizzare uno degli esempi più alti di arte barocca.
Una delle cifre per intendere l'arte barocca è, come noto, il gusto per la teatralità: la rappresentazione spettacolare e talvolta anche enfatica degli eventi.
In quest'opera Bernini, mettendo a frutto la sua esperienza diretta di organizzatore di spettacoli teatrali, trasforma, in senso non metaforico ma letterale, lo spazio della cappella in teatro. Per far ciò egli amplia innanzitutto la profondità del transetto; poi, aprendo sulla parete di fondo una finestra con i vetri gialli, pensata per rimanere nascosta dal timpano dell'altare, si procura una fonte di luce che agisce dall'alto, come un riflettore e che conferisce un senso realistico alla irruzione sulla scena di un fascio di raggi in bronzo dorato, così la luce che scende sul gruppo, attraverso i raggi, sembra momentanea, transitoria e instabile in modo da rafforzare la sensazione di provvisorietà dell'evento. Si può facilmente immaginare quanto tale effetto, nella penombra della chiesa, dovesse apparire a quel tempo suggestivo. Anche la freccia originaria retta dall'angelo, ora sostituita da un semplice dardo, venne realizzata con dei raggi che scaturivano dalla sua punta, a rappresentarne il fuoco del grande amore di Dio, come santa Teresa stessa ebbe a dire nella sua autobiografia.
Gian Lorenzo Bernini, Estasi di santa Teresa Ecstasy St Theresa (manortiz)
Estasi di santa Teresa (1647-52),
marmo e bronzo dorato, h cm 350, Roma, Santa Maria della Vittoria, Cappella Cornaro
Ecstasy St Theresa Romr, Cornaro Chapel in the santa Maria della Vittoria Church
L'estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini - Spore D'ARTE _Fustikale_
Spore D'ARTE - L'estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini.
Una meravigliosa scultura barocca ricca di drammaticità è la protagonista di questo video.
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Bernini, Ecstasy of Saint Teresa
Gian Lorenzo Bernini, Ecstasy of Saint Teresa, 1647-52 (Cornaro Chapel, Santa Maria della Vittoria, Rome). Speakers: Dr. Beth Harris and Dr. Steven Zucker
This is Saint Teresa's description of the event that Bernini depicts: Beside me, on the left, appeared an angel in bodily form.... He was not tall but short, and very beautiful; and his face was so aflame that he appeared to be one of the highest rank of angels, who seem to be all on fire.... In his hands I saw a great golden spear, and at the iron tip there appeared to be a point of fire. This he plunged into my heart several times so that it penetrated to my entrails. When he pulled it out I felt that he took them with it, and left me utterly consumed by the great love of God. The pain was so severe that it made me utter several moans. The sweetness caused by this intense pain is so extreme that one cannot possibly wish it to cease, nor is one's soul content with anything but God. This is not a physical but a spiritual pain, though the body has some share in it—even a considerable share.
. Created by Beth Harris and Steven Zucker.
Chiesa Di Santa Maria Della Vittoria – Estasi Santa Teresa Di Bernini – Roma – Audioguida – MyWoWo
Ciao, sono Valentina, la tua guida personale, ed insieme a MyWoWo ti diamo il benvenuto ad una delle meraviglie del mondo.
Oggi ti accompagnerò nella visita della chiesa di Santa Maria della Vittoria.
Questa chiesa contiene una delle opere di scultura più straordinarie di Roma: l’Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini.
La chiesa seicentesca di Santa Maria della Vittoria di cui vedi la facciata in travertino, forma un grandioso insieme monumentale con la cinquecentesca Fontana di Mosé, che fu concepita come sbocco spettacolare dell’acquedotto dell’Acqua Felice.
La chiesa è famosa e visitata soprattutto per la cappella della famiglia Cornaro, progettata da Gian Lorenzo Bernini, sul cui altare anche tu stai per ammirare il gruppo scultoreo dell’Estasi di Santa Teresa.
Ispirandosi al racconto autobiografico della santa spagnola, in quest’opera Bernini ti presenta un vero capolavoro dell’arte barocca, in cui pittura, scultura e architettura si fondono con esito spettacolare…
Visita la pagina di MyWoWo dedicata a questa meraviglia:
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L'ESTASI DI SANTA TERESA - EROTISMO SPIRITUALE?
ஜ▬▬▬ஜ۩۞۩ஜ▬LEGGIMI! READ ME! ▬ஜ۩۞۩ஜ▬▬▬ஜ
THE ECSTASY OF SAINT THERESA - SPIRITUAL EROTICISM?
I commenti stupidi verrano cancellati. Stupid comments will be deleted.
Cerchiamo di dare una spiegazione del motivo per cui la statua del Bernini è oggetto di accese discussioni.
We try to give an explanation for why the statue by Bernini is hotly debated.
Per approffondire:
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Il video del dinosauro sfigato lo trovate sul canale Funny & Relax Channel ( Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
La foto di Santa Teresa è di Zingaro ( Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
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Eric Clark’s Travel Videos - Rome Italy - “Pierce of the Heart” by Bernini. Ecstasy of Saint Teresa
Eric Clark’s Travel Videos - Rome Italy - “Pierce of the Heart” by Bernini. Ecstasy of Saint Teresa
From Wikipedia
The Ecstasy of Saint Teresa (alternatively Saint Teresa in Ecstasy or Transverberation of Saint Teresa; in Italian: L'Estasi di Santa Teresa or Santa Teresa in estasi) is the central sculptural group in white marble set in an elevated aedicule in the Cornaro Chapel, Santa Maria della Vittoria, Rome. It was designed and completed by Gian Lorenzo Bernini, the leading sculptor of his day, who also designed the setting of the Chapel in marble, stucco and paint. It is generally considered to be one of the sculptural masterpieces of the High Roman Baroque. It depicts Teresa of Ávila.
The entire ensemble was overseen and completed by a mature Bernini during the Pamphili papacy of Innocent X. When Innocent acceded to the papal throne, he shunned Bernini's artistic services; the sculptor had been the favourite artist of the previous and profligate Barberini pope. Without papal patronage, the services of Bernini's studio were therefore available to a patron such as the Venetian Cardinal Federico Cornaro (1579–1653).
Cornaro had chosen the hitherto unremarkable church of the Discalced Carmelites for his burial chapel.[1] The selected site for the chapel was the left transept that had previously held an image of 'St. Paul in Ecstasy', which was replaced by Bernini's dramatization of a religious experience undergone and related by the first Discalced Carmelite saint, who had been canonised not long before, in 1622.[2] It was completed in 1652 for the then princely sum of 12,000 scudi.[3]
The two central sculptural figures of the swooning nun and the angel with the spear derive from an episode described by Teresa of Avila, a mystical cloistered Discalced Carmelite reformer and nun, in her autobiography, The Life of Teresa of Jesus (1515–1582). Her experience of religious ecstasy in her encounter with the angel is described as follows:
I saw in his hand a long spear of gold, and at the iron's point there seemed to be a little fire. He appeared to me to be thrusting it at times into my heart, and to pierce my very entrails; when he drew it out, he seemed to draw them out also, and to leave me all on fire with a great love of God. The pain was so great, that it made me moan; and yet so surpassing was the sweetness of this excessive pain, that I could not wish to be rid of it. The soul is satisfied now with nothing less than God. The pain is not bodily, but spiritual; though the body has its share in it. It is a caressing of love so sweet which now takes place between the soul and God, that I pray God of His goodness to make him experience it who may think that I am lying.[4]
The group is illuminated by natural light which filters through a hidden window in the dome of the surrounding aedicule, and underscored by gilded stucco rays. Teresa is shown lying on a cloud indicating that this is intended to be a divine apparition we are witnessing. Other witnesses appear on the side walls; life-size high-relief donor portraits of male members of the Cornaro family, e.g. Cardinal Federico Cornaro and Doge Giovanni I Cornaro, are present and shown discussing the event in boxes as if at the theatre. Although the figures are executed in white marble, the aedicule, wall panels and theatre boxes are made from coloured marbles. Above, the vault of the Chapel is frescoed with an illusionistic cherub-filled sky with the descending light of the Holy Ghost allegorized as a dove.
The art historian Rudolf Wittkower wrote: In spite of the pictorial character of the design as a whole, Bernini differentiated between various degrees of reality, the members of the Cornaro Chapel seem to be alive like ourselves. They belong to our space and our world. The supernatural event of Teresa's vision is raised to a sphere of its own, removed from that of the beholder mainly by virtue of the isolating canopy and the heavenly light.[5]
Similar works by Bernini[edit]
See also entry titled Bernini's Cornaro chapel found in the Baroque section.
Death of the Blessed Ludovica Albertoni (1671–1674)—San Francesco a Ripa, Rome.
Martyrdom of Saint Lawrence (1614–15)[11]
Truth Unveiled by Time (1646–1652) – Galleria Borghese, Rome.[12]
Vatican Magazine La nuvola di Santa Teresa 22-07-2016
La nuvola di Santa Teresa
E’ tornata a splendere la scultura di Gian Lorenzo Bernini, che raffigura l’Estasi di Santa Teresa, con il ripristino della colorazione naturale della “nuvola” che rappresenta la levitazione della santa.
Mille Passus 1.4 - La Chiesa di Santa Maria della Vittoria
presenta la rubrica Mille Passus: passeggiate per Roma alla scoperta della storia e dell'arte. La prima passeggiata va da Piazza San Bernardo a Piazza del Quirinale: quarta tappa, la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, dove si conserva la celebre opera del Bernini Estasi di santa Teresa d'Avila. Musica di Roberto Coccia - Music by Roberto Coccia.