BMW Art Guide - Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – Turin, Italy
With no destination too far, Gavin and Ehsan jumped behind the wheel of the BMW 7 Series and went on one epic road trip to discover contemporary art in hidden places – from pulsating city centres to the tranquil provinces. First on their road trip was the Turin-based collection Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Located in the region of Piedmont, the Foundation was established in 1995 by Italian grande dame of contemporary collecting, Patricia Sandretto Re Rebaudengo. Since the 1990s, Re Rebaudengo has prided herself on recognizing early on the talent of artists who later went on to achieve international acclaim, such as Doug Aitken and Tauba Auerbach for example. Today, the Foundation is dedicated to supporting and promoting the work of young artists, with organising thematic exhibitions as well as showing works from the collection.
Join Francesca Gavin and Pari Ehsan on their discovery as they explore the region of Piedmont and the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo | Dalla collezione alla Fondazione
Incontro con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
“Dalla collezione alla fondazione”
La storia della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nata nel 1995, che oggi è tra le prime istituzioni private per l'arte contemporanea in Italia, impegnata nel sostegno di giovani artisti italiani e stranieri, nelle attività di educazione, di formazione e promozione dell’arte rivolte a un pubblico sempre più ampio.
Venerdì 15 novembre 2019 | Auditorium MACRO ASILO
Video Ⓒ Monkeys VideoLab
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - Daniel Frota
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
30 giugno – 16 ottobre 2016
Irrealis Mood. Daniel Frota
A cura di Lorenzo Balbi
Video intervista al curatore e all'artista.
PER INFO E RICHIESTE RIGUARDANTI I VIDEO, SCRIVERE A: redazione@contemporarytorinopiemonte.it
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - Curated By (?)
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Curated By (?)
Collezione Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
30 giugno – 16 ottobre 2016
Intervista a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
Artisti in mostra: Pawel Althamer, Tauba Auerbach, Vanessa Beecroft, Glenn Brown, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Flavio Favelli, Fischli & Weiss, Giuseppe Gabellone, Mona Hatoum, Damien Hirst, Anish Kapoor, Kcho, Sharon Lockhart, Sarah Lucas, Helen Marten, Senga Nengudi, Katya Novistkova, Diego Perrone, Thomas Ruff, Markus Schinwald, Rudolf Stingel, Rosemarie Trockel, Lynette Yiadom-Boakye.
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Torino 2015: la presentazione ufficiale alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Per tutte le notizie, i video, le foto sullo sport a Torino e dintorni e per trovare tutti gli impianti e le società dove praticarlo, vai su:
[Categoria: Varie, Sport femminile]
DJ Balli [LIVE] @Capriccio 2000 | Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2019
FB Event:
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16
10141 Turin, Italy
15/04/2019
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Video by Andrea Migliorati & Cristina Ruggieri
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Kate Call [DJSET] @Capriccio 2000 | Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2019
FB Event:
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16
10141 Turin, Italy
15/04/2019
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Video by Andrea Migliorati & Cristina Ruggieri
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Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - Passo Dopo Passo
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Passo Dopo Passo
a cura di Tenzing Barshee, Molly Everett, Dorota Michalska
14 maggio – 16 ottobre 2016
Video intervista ad una delle tre curatrici della mostra.
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Calcio d'inizio, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2014
Opening della mostra Calcio d'inizio, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2014
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo - Collector
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo is married and has two sons. After graduating in business studies and economics, she first started collecting contemporary art in the early nineties.
What started as a hobby, rapidly became a full time career when she founded the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in 1995, of which she is President. The Fondazione Sandretto Re Rebaudengo set up its first gallery at the Palazzo Re Rebaudengo in Guarene in 1997 and officially opened its current headquarters, a centre for contemporary art in Turin, in September 2002.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo is an extremely active patron of the arts. She is a Member of the International Council, Museum of Modern Art, New York (since 1996); Member of the Friends of Contemporary Drawing, Museum of Modern Art, New York (since 1996); Member of the International Council, Tate Gallery, London (since 1997); Member of the Leadership Council, New Museum, New York (since 2007); Member of the Advisory Committee for Modern and Contemporary Art, Philadelphia Museum of Art (since 2008).
TWN 61 - Ed. del 03/07/2009 - Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Appuntamento settimanale con l'arte e la cultura in città. Il notiziario è stato girato alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in occasione della mostra di Glenn Brown. La trascrizione della puntata è disponibile all'indirizzo comune.torino.it/youtorino. Per attivare i sottotitoli cliccare sulla freccia in basso a destra sul player.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Vídeo institucional
Così Accade (As It Happens) - Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Così Accade (As It Happens), a cura di João Laia (Portogallo, 1981) Kim Nguyen (Canada, 1983), e Marina Noronha.
Coordinata da Gaia Tedone (Italia, 1982).
21 maggio -- 7 settembre 2014.
Video trailer della mostra.
Così Accade è la mostra conclusiva dell'ottava edizione del progetto Residenza per Giovani Curatori.
Artisti in mostra: Irma Blank (Celle, DE, 1934. Vive a Milano); Invernomuto (Simone Bertuzzi, Piacenza, 1983 e Simone Trabucchi, 1982. Vivono a Milano); Jacopo Miliani (Firenze, 1979. Vive a Milano); Alice Ronchi (Ponte dell'Olio, 1989, Vive a Milano e Amsterdam); Alessandra Spranzi (Milano, 1962, Vive a Milano); Cesare Pietroiusti* (Roma, 1955. Vive a Roma); Namsal Siedlecki (USA, 1986. Vive a Milano); Serena Vestrucci (Milano, 1986. Vive a Venezia).
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redazione@contemporarytorinopiemonte.it
TFF36 Intervista ARTURUM Irene Calderoni della fondazione Sandretto Re Rebaudengo #Torino36
Europium, opera di Thomas Teurlai alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Turin
Europium, opera di Thomas Teurlai alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino info al sito
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - Sanya Kantarovsky
Personale Sanya Kantarovsky
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Fino al 18 febbraio 2018
Sanya Kantarovsky porta alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo la sua infanzia in un’Unione Sovietica sull’orlo della crisi, attraversata dai palazzoni di calcestruzzo tutti uguali e dai primi segnali di uno sfaldamento che si sarebbe concretizzato quando l’artista aveva appena 9 anni.
Kantarovsky sfrutta lo spazio ricostruendo uno di questi edifici su una parete della sala che ospita la sua mostra e vi dispone sopra alcuni dipinti che ritraggono soggetti sofferenti, fragili ed esitanti.
Letdown, la personale dell’artista russo, sarà visitabile fino al 25 febbraio del 2018.
Music credits: da Freesound.org
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Institutional Video
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - Dalla A alla Zebra
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Dalla A alla Zebra
Daniele Galliano e Enrico Remmert
A cura di Graziano Menolascina
Dal 30 giugno al 17 luglio 2016
Video intervista agli artisti e al curatore.
PER INFO E RICHIESTE RIGUARDANTI I VIDEO, SCRIVERE A: redazione@contemporarytorinopiemonte.it
Rinascimento. Adrián Villar Rojas. // Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Rinascimento. Adrián Villar Rojas.
4 novembre 2015 – 28 febbraio 2016
A cura di Irene Calderoni
Video trailer della mostra.
Musica: Day of Chaos di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Fonte:
Artista:
PER INFO E RICHIESTE RIGUARDANTI I VIDEO, SCRIVERE A: redazione@contemporarytorinopiemonte.it
L'anima punk, che sospettavamo, della Fondazione Sandretto
Torino, 16 apr. (askanews) - Una città ideale, concepita per un solo individuo, lasciato in balia di un'idea sociale che suppone la sparizione della collettività. È il progetto Monowe che Ludovica Carbotta, artista selezionata anche per la prossima Biennale di Venezia, ha presenta alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, in una serata che ha visto complessivamente quattro inaugurazioni. In corso da alcuni anni, la ricerca su Monowe ricompone per la prima volta una propria visione complessiva, con una prospettiva che gioca con le dimensioni in modo quasi letterario (verrebbe da dire kafkiano, se questo aggettivo non fosse così consunto dall'uso improprio che ne abbiamo fatto per decenni). E invece, nella perdita del senso di proporzione che contraddistingue le opere di Carbotta si sente proprio la misura di quel paradosso che alimentava anche il genio dello scrittore praghese.
Collegata a un progetto di Ludovica Carbotta - The Institute of Things to Come, da lei fondato nel 2017 - è anche la seconda mostra che apre alla Sandretto, Psy Chic Anem One della londinese Tai Shani, che mette in scena con indubbio senso del tragico-grottesco il viaggio di una intelligenza artificiale in grado di oltrepassare i confini tradizionali del tempo, attraverso una voce immateriale di donna che fa da filo rosso per una sorta di nuova cosmologia al femminile, che appare radicalmente diversa.
Il terzo progetto che apre in Fondazione Sandretto è dedicato alle fotografie ritoccate di Patrizia Mussa che hanno come soggetto cinque teatri italiani. The Time Laps è un progetto che indaga la natura stessa della pratica fotografica, alla luce della propria supposta oggettività che qui, evidentemente, viene messa in discussione in modo sottile, ma pervicace.
Ma a dare una forma a tutta la serata torinese - con un Patrizia Sandretto Re Rebaudengo entusiasta per le mostre e fresca vincitrice del Leo Award 2019 dedicato a Leo Castelli, che le verrà consegnato a New York in autunno - è però soprattutto la quarta esposizione inaugurata in Fondazione, Capriccio 2000, che conclude la Residenza per giovani curatori con un progetto dedicato alle culture giovanili italiane a cavallo del secolo, in relazione a spazi che sono post-industriali o comunque periferici. Il risultato - sicuramente toccante, talvolta urticante, sempre all'insegna dello straniamento - è una sorta di sogno post punk, che dolorosamente punteggia qualcosa che somiglia molto a un ritratto generazionale in assenza, anche qui venato di suggestioni letterarie, che fa pensare, per esempio, al Kurt Cobain immaginario dello scrittore Tommaso Pincio.
Al cuore di tutto però è inevitabile che si collochi la performance dance di Michele Rizzo, HIGHER xtn., un corpo a corpo tra i danzatori e il pubblico, una trasposizione ipnotica dell'idea stessa di trance che dalla cultura dance scivola facilmente lungo il pendio del misticismo, catturando in una serie di movimenti tutta l'energia del museo torinese. Capace di pensarsi come un luogo di ricerca e di avanguardia, che opera lungo delle direttive riconoscibili, ma sempre alla ricerca del terreno del nuovo.