Calabria ionica Una passeggiata tra antichi reperti nei territori della Magna Grecia
Dalla Contrada Judarìu tra le colline guardando il mare...
All’incrocio tra il territorio del Comune di Ferruzzano e quello di di Bruzzano Zeffirio. Discorrendo del passato e del presente con il Professore Sebastiano Stranges, calabrese. Ispettore e archeologo onorario per i beni e le attività culturali. Abbiamo parlato di antiche civiltà. Grecia. Calabria. Magna Grecia. Di bellezza e di scelleratezza. Tra storia e archeologia. Delle invasioni del Sud da parte di popoli barbari. Gente assassina. E’storia antica. Parliamo dei saraceni. Quei popoli che invasero le coste italiane già dal medioevo, accomunati dalla stessa religione. L’Islam. Provenivano dal Medio Oriente e dalle coste dell’Africa. E adesso sono alle nostre porte ancora una volta…Con un machete in mano!
Abbiamo parlato della furia islamica che in questi ultimi tempi ha alzato il grugno e i criminali in nome del loro dio e del loro libro sacro ( evito persino di nominarli per non fare pubblicità ma anche per tutelarmi, questi sono pazzi furiosi) decapitano cristiani e giornalisti. E chi si trova sulla loro strada. Vecchi, bambini. Deboli. Finanche simpatizzanti! Diffondono video in diretta mondiale mentre decapitano le vittime messe in ginocchio. Figure terrificanti, alte, non mi meraviglierei che sotto le palandrane nere portassero tacchi alti per apparire imponenti e a viso coperto da passamontagna. Neri! Uomini neri! Vili! Un battaglione di tagliagole che non viene contrastato. Assistiamo all’impotenza sostanziale dei “Grandi del Mondo”.
Davanti una tomba rupestre abbiamo ancora dissertato sul Sud caduto in imboscate piemontesi che lo hanno portato alla colonizzazione da parte di quel Nord indebitato! Unità d’Italia… Centocinquantatre anni fa altro genocidio. Dai parte dei nostri “fratelli” piemontesi. Ne parleremo ancora più avanti.
Abbiamo ricordato i dei due Marò, Latorre e Girone, i fucilieri del Battaglione San Marco lasciati a marcire in India. Una terra che li ha sequestrati illegalmente! Un’India che non ha rispettato Trattati e Leggi. E nemmeno l’Italia e l’Europa, lasciandoli là da oltre due anni! Latorre colpito da ischemia cerebrale già da alcuni giorni e ricoverato all’ospedale di Nuova Delhi. India, ovvio! Deve morire per essere riportato in Italia?
Abbiamo ancora parlato di cristiani perseguitati già nei secoli scorsi in questa terra estrema da incursioni barbariche. Di popolazioni ebraiche che forse hanno popolato queste terre. Di scomuniche di Papa Francesco nella sua recente visita a Castrovillari sui corruttori e sulla travisamento delle sue parole. Ha scomunicato i criminali. Non ha messo targhe. I criminali di solito occupano posti di potere alla luce del sole… Di processioni vietate da vescovi solerti e preti ossequianti… Del Santuario di Polsi; offeso da stupide calunnie, al Santuario della Madonna della Catena di cui oggi e domani i festeggiamenti.
Vedete il documentario. Non è stato costruito a tavolino con una politica di compiacenza. E’stato girato in diretta, senza aggiustamenti o tagli. E’ amatoriale. Non disponiamo di grandipresidi. La nostra informazione è gratuita. Paghiamo noi i piccoli mezzi di cui disponiamo per fare girare le notizie.
Ernesta Marando Sabato 06 Settembre 2014
radiocivetta.eu
Le mura Greche di Reggio Calabria
Ruderi delle mura Greche sul lungomare di Reggio Calabria
Nomisma: 2000 anni di monete al Museo di Reggio Calabria
2000 anni di storia in monete. Nomisma la mostra al MArRC di Reggio Calabria - servizio di Mario Vetere
Rileggere la storia attraverso lo studio delle monete antiche. Si chiama “Nomisma” la mostra allestita, fino al 31 marzo 2017, al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, nata per offrire un ulteriore e prezioso spunto storico ai visitatori e turisti. Si tratta di una raccolta che parte dalla fondazione delle colonie della Magna Grecia in Calabria e Sicilia, tra il quinto e sesto secolo avanti Cristo, arrivando fino alle influenze arabe e bizantine del 1400.
La mostra è curata dall’archeologo Daniele Castrizio, docente di numismatica all’università degli studi di Messina e dallo stesso direttore del museo Carmelo Malacrino.
Grazie ai molti rinvenimenti archeologici nel ‘900 in più punti della città di Reggio, è tornata alla luce una ricca e variegata collezione di monete d’oro, d’argento e di bronzo che ripercorrono la millenaria storia di questo territorio.
Dai primi rapporti con le altre colonie greche e con la madre patria, ai numerosi contatti commerciali con i Cartaginesi e gli Egizi, al forte legame con la Roma repubblicana e imperiale, testimoniato dalla fedeltà nel corso delle guerre puniche e poi con i più grandi imperatori romani: Cesare, Augusto, Tiberio, Claudio, Nerone, Vespasiano, Tito, Costantino.
Interessante anche la raccolta di monete durante la difficile transizione dalla caduta dell’impero d’occidente e i nuovi legami con Costantinopoli, i conflitti per la difesa dello Stretto con l’impero Ottomano.
Reggio Calabria ha mantenuto sempre un ruolo strategico nell’instabile equilibrio politico e militare fino al 1400, ultimo periodo in un cui la città mantenne una propria zecca di stato per la battitura delle monete.
storia nuova di una terra antica. la calabria (istituto luce)
La Calabria
DATA 1951
PRODUZIONE Opus Film
REGIA Attili, Aurelia
italiana-00:11:33|b/n|sonoro
ABSTRACT Il documentario racconta la storia della Calabria dai ricchi giorni della Magna Grecia alla rinascita agricola dovuta alla legge Segni sull'opera di valorizzazione della Sila.
CREDITS / PRODUZIONE Busia, Antonio (Fotografia) Attili, G. (Fotografia) Nicotera, E. (aiuto operatore) Tamanini, Mario (Adattamento musicale) Marletta (edizioni musicali) Attili, Aurelia (Realizzazione)
KEYWORDS Segni, Antonio- Archeologia- Architettura- vita sociale e costume- riforma agraria in Italia- Opera Sila- Calabria-
SEQUENZE:
1. una antica cartina geografica descrive la Calabria nel periodo della dominazione greca
2. sul promontorio Lacinio a Crotone una colonna del tempio di Era guarda verso il mare
3. i marosi s'infrangono contro le coste frastagliate
4. sulla cartina vengono individuate con quattro punti luminosi le città di Reggio, Crotone, Locri e Sibari
5. una clessidra descrive il passare del tempo
6. dopo la conquista romana le montagne calabresi vengono violate dai Goti conquistatori
7. sul Busento il loro re Alarico venne ucciso, le rovine della tomba di Alarico
8. un castello medioevale sul mare
9. l'oblio in cui cadde la regione calabra viene eufemisticamente rappresentato da una clessidra ferma
10. il periodo è disseminato da flagelli naturali che corrodono montagne e colline riducendo la terra in luoghi argillosi e aridi
11. un acquitrino stagnante spiega la scarsità di acqua
12. le genti calabre si ritirano sulle colline presilane e sull'altopiano, panoramica della zona
13. i paesi abbarbicati sulle alture si affacciano su terre che non offrono nulla
14. i grandi latifondi concedono misere particelle coltivabili: uno spinoso cactus
15. un castello feudale abbandonato, un territorio senza coltivazioni
16. un gregge di pecore che abbandona il pascolo di pianura per raggiungere la Sila
17. le mucche all'abbeveraggio, gli abbaii dei cani da caccia nelle folte radure
18. panoramica sulla vallata senza colture: i contadini con gli attrezzi in spalla
19. panoramica delle montagne con in lontananza il mare
20. il ritorno alla casa vuota ed angusta, i volti della gente sono il ritratto della fame e della disperazione, bambini vestiti di stracci e sporchi
21. la vita nel paesino con i giochi innocenti dei bambini, una donna culla il suo bimbo seduta fuori della porta di casa al sole
22. le donne lavano i panni al fontanile del paesino nato tra le macerie
23. una donna porta la brocca sul capo per prendere l'acqua alla fontana
24. due donne mettono ad asciugare dei fili appesi ad un bastone, una donna lavora al telaio per tessere
25. primo piano della stoffa preparata con semplici disegni, quasi infantili
26. un'anziana signora ha teso i fili di lana alla finestra
27. due donne usano il fuso in strada ed un bimbetto gioca con lo strumento
28. il segnale del cambiamento viene raffigurato con il suono di una campana di chiesa
29. la clessidra riprende a far scorrere il tempo
30. un aratro affonda la sua lama nella terra secca
31. la cartina mostra quale sia il territorio che viene diviso tra i contadini secondo la nuova legge Segni sulla riforma agraria
32. in una estensione di oltre 500000 ettari sono stati ritagliati 76000 ettari di terreno distribuito tra 20000 contadini senza terra
33. un manifesto dell'Opera per la valorizzazione della Sila spiega come si fa parte delle liste
34. squadre catastali ripartiscono, qualificano e valutano i terreni espropriati
35. panoramica della terra con un fiume e buoi al pascolo
36. Santa Severina, il suo castello medievale, è stato il primo centro in cui è stata fatta l'assegnazione dei lotti
37. una folla riempie la piazza per ascoltare il discorso di Segni, primo piano del politico
38. tre contenitori con la scritta delle quote di assegnazione
39. una bimba con grande fiocco in testa fa la scelta dentro i contenitori
40. uno degli assegnatari firma
41. giovani calabresi mangiano pane, primo piano di uno di loro con la coppola
42. una leggenda racconta che Alarico ha sepolto in Calabria il suo tesoro
43. perle ed ori bagnate di acqua paragonate alle spighe rigogliose di un campo
44. il futuro della Calabria nel giovane volto di un ragazzo e nelle messi fluenti al vento
reggio calabria scavi piazza garibaldi
scavi piazza garibaldi
REGGIO CALABRIA...MAGGIO SI' TU
Reggio Calabria, mattina del 25 maggio 2013, cielo velato, sole pallido... temperatura 27°C...non sono le previsioni meteo, ma la descrizione ambientale
in cui mi sono trovato. Sempre con la mia macchina fotografica al seguito, ho tracciato le mie orme sulla bianca sabbia dell'Oasi di Pentimele accampagnato dal leggero sciacquio dei flutti e dal meraviglioso profumo e colore di quella parte di acque del mar Tirreno che bagnano la parte nord della città che è tra le più antiche città d'Europa: la colonia calcidese venne fondata nell'VIII secolo a.C. presso il sito in cui sorgeva un antichissimo insediamento risalente al III millennio a.C. Il luogo fu precedentemente occupato da popolazioni autoctone quali gli Aschenazi, gli Ausoni, gli Itali governati da Re Italo (da cui il nome di Italia successivamente esteso alla penisola) e dal mitico re Giocasto (la cui tomba sorgeva sul promontorio di Punta Calamizzi - Pallantiòn, punto d'approdo dei coloni greci). La colonia mantenne il preesistente nome di Rhegion (Ρήγιoν, Capo del Re), già noto come Erythrà (Ερυθρά, La Rossa).
Reggio fu una tra le più importanti città della Magna Grecia raggiungendo nel V secolo a.C. una notevole importanza politica ed economica sotto il governo di Anassila. La polis raggiunse dunque un grande pregio artistico-culturale grazie alla sua scuola filosofica pitagorica ed alle sue scuole di scultura e di poesia nelle quali si formaranno artisti come Pitagora da Reggio e Ibico : Io canto Reggio, l'estrema città dell'Italia marina, che si abbevera sempre all'onda di Trinacria (versi di Ibico - Antologia Palatina ).
Inizia qui il mio viaggio mattutino tra cielo, mare, silenzi , bellezze naturali, costruzioni bianche perfettamente integrate nell'ambiente e palme lussureggianti sempre verdi. L'Oasi si adagia in una baia che guarda sullo splendido scenario dello Stretto di Messina. In quest'estremo lembo d'Italia, il mare è semplicemente splendido, il panorama unico con la Sicilia di fronte a far da cornice. Ma non servono parole, le immagini rendono a puntino e soddisfano l'occhio di chi si avvicina a questo mare e a queste acque con l'intento di esaudire un grande desiderio di pace e tranquillità.
Salvatore Marrari RC 25 maggio 2013
La necropoli di Fossa è un sito archeologico dei Vestini presso Fossa, in provincia dell'Aquila
Scoperta nel 1992 nel cuore dell'antico territorio dei Vestini, lungo le sponde del fiume Aterno, la Necropoli di Fossa è un monumentale sito archeologico di notevole rilevanza storica poiché fu utilizzata come luogo di sepoltura per quasi un millennio.
I tumuli riportati alla luce coprono un'area di circa 2.000 mq e presentano caratteristiche diverse a seconda dell'epoca a cui appartengono. Le tombe più antiche risalgono alla prima Età del Ferro (XI-VIII secolo a.C.), mentre le più recenti alla fine dell'età romano-ellenistica.
La particolarità più conosciuta del sito, detto piccola Stonehenge dell'Abruzzo, sono i tumuli maschili circondati da menhir di altezza decrescente, il cui significato è tuttora oggetto di studio. Molti gli oggetti di uso quotidiano ritrovati nel corredo funebre, come rasoi in bronzo di forma rettangolare ed armi in ferro, che testimoniano la credenza in un aldilà in cui il defunto ne avrebbe avuto di nuovo bisogno. Nelle tombe femminili invece, prive di menhir, sono stati rinvenuti preziosi ornamenti in ambra, ferro e pasta vitrea.
Nel periodo orientalizzante (VIII-VII secolo a.C.) le tombe diventano meno imponenti, ed ancora più modeste in età arcaica, durante la quale vengono scavate semplici fosse nel terreno prive di tumulo.
Solo in età ellenistico-romana (IV-I secolo a.C.) si tornerà ad una ritrovata monumentalità con le tombe a camera in muratura, con dromos di accesso e preziosi letti funebri rivestiti in osso e avorio splendidamente scolpiti. Il più celebre è quello della tomba n° 520 con intagli che raffigurano divinità come Dioniso, Menadi ed Ercole.
Interviste sit in presso gli scavi archeologici di Piazza Garibaldi
Reggio Calabria 4 ottobre 2018 intervista a Mary Caracciolo capogruppo al Consiglio Comunale di Forza Italia, Giuseppe D'Ascoli e Pasquale Imbalzano
sit in presso gli scavi archeologici di Piazza Garibaldi previsto per giorno giovedì 4 ottobre alle ore 10.30.
Interverrà altresì il Comitato Corso Sud con il suo Presidente, invitato in ragione dell'impegno costante per la valorizzazione di tutta l'area.
L'occasione è gradita per porgerle
distinti saluti,
Mary Caracciolo
Capogruppo Forza Italia
Consiglio Comunale Reggio Calabria
Moneta sovranazionale e potere in età preromana in Sicilia e Magna Grecia
L’Istituto della Enciclopedia Italiana - Treccani è lieto di invitarLa al seminario.
Intervengono:
Ermanno A. Arslan, Stefania De Vido, Gerardo Bianco, Francesco Prontera
Modera:
Pier Giovanni Guzzo
Roma, 11 ottobre 2019
Istituto della Enciclopedia Italiana
Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica
Stilo (RC). Alla Scoperta Del Borgo Antico Come Non Hai Mai Visto
#Stilo #CattolicaDiStilo #Locride
Stilo è una delle località più interessanti per storia e arte che vanti la Calabria. È la città di Tommaso Campanella e di quel gioiello d’arte bizantina che è la Cattolica, capolavoro della Calabria meridionale.
Situata su un altopiano del monte Consolino, a pochi chilometri dalla costa ionica, Stilo è una città antichissima dalla storia misteriosa.
La sua nascita è probabilmente legata alle vicende di Caulonia greca, distrutta da Dioniso il Vecchio nel 389 a.C..
Ma la vera storia di Stilo ebbe inizio nel periodo della seconda ellenizzazione ad opera dei Bizantini.
Notizie certe si hanno intorno al 900/1000 con l'arrivo nella Vallata dello Stilaro dei monaci orientali che si stabiliscono sul Monte Consolino e vivono in delle grotta naturali, alcune delle quali ancora oggi sono decorate con affreschi del X sec. d. C. Queste sono le laure di Stilo. Quei monaci vivevano di erbe che trovavano sul monte dalla nuda roccia e si vestivano di pellami di animali. Essi hanno dato un'impronta culturale e storica alla città di Stilo di notevole importanza, facendo acquisire alle popolazioni indigene la lingua e persino la religione greca, cultura che rimarrà radicata nella popolazione fino al 1500.
Furono questi monaci che costruirono proprio alle pendici del Monte Consolino la famosissima Cattolica.
Ai Bizantini succedettero i Normanni e di seguito: Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli e Borboni.
Durante la dominazione normanna la cittadina acquistò autonomia territoriale e amministrativa, divenendo città di Regio Demanio in quanto dipendente in via diretta dal sovrano regnante.
Fu anche autonoma in economia per la ricca produzione mineraria, che si rinvigorì nei periodi successivi a quello normanno. Il diretto contatto della città con il potere regale fu mantenuto vivo, oltre che sotto i già citati Normanni, anche durante le dominazioni Sveva, Angioina ed Aragonese. Strenua difesa fu opposta a baroni e principi all’epoca dei Borbone ma, nonostante tutto, per l’indipendenza di Stilo fu la fine.
Durante le varie dominazioni Stilo si arricchisce di monumenti e palazzi nobiliari: Chiesa di San Giovanni Therestys il nuovo, Chiesa di San Domenico, Duomo, Chiesa di San Francesco e il Castello Normanno.
La posizione su cui sorge Stilo è già di per sé un grande spettacolo. L'antico borgo è infatti disposto a gradinate sulla pietra tufacea, sopra un pendio a ulivi e viti, sicuramente lontano dall'originario aspetto orientale, del X secolo, quando la città era il principale centro bizantino della Calabria meridionale.
Non si contano i poeti che sono stati affascinati dalla disposizione delle sue case, addossate come sono l'una sull'altra, o i viaggiatori stranieri che l' hanno paragonata ad un manoscritto su cui intere generazioni di popoli e conquistatori hanno inciso la fantasia e l'arte della loro vita quotidiana. Scrittori, storici e studiosi hanno cercato slogan che potessero raffigurare al meglio quella città meravigliosa che si arrocca alle pendici del Monte Consolino, a 400 m. s.l.m. Queste le definizioni: terrasanta del basilianesimo e del bizantinismo (P. O.), il luogo più illustre della Calabria (A. Savino), incantevole borgo (G. Grazzini) e tante altre che sarebbe lungo citare.
Ogni prima settimana di agosto, dal 1997, è possibile assistere al “Palio di Ribusa”, evento restituito alla cultura di Stilo dopo una sosta di 280 anni. Il paese riscopre le magie medievali, i protagonisti in costume si mescolano tra le vie del borgo a giocolieri, mangiafuoco, artificieri, e cavalieri al galoppo, pronti a sfidarsi nei giochi del palio.
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* Le riprese sono di Massimo Iannuzzi - 320.0652319
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bikers e natura in aspromonte discesa dal castello di calanna verso l'area protostorica
Oltre al grazioso centro storico, a Calanna è possibile visitare:
la Chiesa Madre, di antica fondazione, conserva al suo interno numerose opere d'arte, tra cui una preziosa campana del XV secolo;
la Necropoli protostorica, risalente al XI-V secolo a.C., presenta numerose sepolture e resti antichi;
i ruderi dell'antico Castello di Calanna, che un tempo domina tutto l'abitato con la sua possente mole;
i numerosi reperti archeologici rinvenuti nelle campagne del paese ed in parte conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
I fortini del comprensorio di Reggio Calabria
Breve relazione sui fortini del comprensorio del reggino curato da Andrea Scarlata realizzata durante il corso di formazione IL TURISMO CULTURALE - AMBIENTALE NUOVE OPPORTUNITA' PER IL TERRITORIO
12 Città bizantine della Puglia e della Calabria - G. Noyé
IV Seminario Internazionale
Italia, 888-962: una svolta?
Cassero di Poggio Imperiale, Poggibonsi (SI), 4-6 dicembre 2009
Città bizantine della Puglia e della Calabria - Ghislaine Noyé (Ecole nationale des chartes)
IDENTITA' CARIATI, CORREDO TOMBA BREZIA
CARIATI CITTA' DELLA TARANTELLA, IL SINDACO AVV. FILIPPO SERO PROMUOVE IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO LOCALE (TOMBA BREZIA, IV SEC. A.C.)
Gli opliti di Reggio
Un popolo di guerrieri che ha dimenticato chi è stato e ha perso la speranza di tornare ad essere di nuovo se stesso.
PERIODO BIZANTINO - “La Zecca di Reggio attraverso i secoli” (4di5)
Estratto dal DVD Documentario intitolato: “La Zecca di Reggio attraverso i secoli”
Una produzione “Tanto di Cappello Production” e “Università degli Studi di Messina - Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne”
In collaborazione con il “Real Fat Studio” e la “Rhegium Percussion Academy”
Scritto e diretta da Gaetano Partinico e Maurizio Albanese
Riprese e montaggio di Maurizio Albanese
Presentato dal Prof. Daniele Castrizio dell'Università di Messina
Audio: Amitt Kelvin Darimdur
Trucco: Naele Harwether
PISU di Reggio Calabria – POR FESR Calabria 2007/2013 – Asse VIII – Linee di intervento 8.1.1.3 - Progetto finalizzato dall’intervento - “Creazione del Distretto culturale e relativa programmazione ed organizzazione di eventi di rilevanza nazionale ed internazionale”
Si ringraziano:
La Provincia di Reggio Calabria per aver gentilmente concesso i locali del Palazzo Foti
Il Presidente della Provincia di RC Dott. Giuseppe Raffa
Il collaboratore del Presidente delle Provincia di RC Sig. Giuseppe Marcianò
Visita Al Museo Archeologico Di Reggio Calabria
Reggio Calabria 1 maggio 2018 visita al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria con una guida d'eccezione il direttore Carmelo Malacrino
Alla Festa i vertici del Museo della Magna Graecia. E alla fine tutti a vedere i Bronzi
1° maggio: Ministero dei Beni culturali con la Fnsi
REGGIO CALABRIA – Un “Primo maggio” che coniughi i temi del lavoro e della libertà di stampa con uno sforzo concreto per promuovere e raccontare il patrimonio culturale italiano, a partire dalle meraviglie custodite nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria: la Federazione Nazionale della Stampa Italiana si appresta a celebrare così, nel segno di un sempre più fattivo dialogo culturale, la sua prima “Festa del Lavoro” (in programma domani, martedì 1° maggio, dalle ore 9.30 alle 17.30, all’Auditorium Calipari di Palazzo Campanella – sede del Consiglio regionale della Calabria, in via Cardinale Portanova – dove si svolgerà l’intensa giornata di dibattito e confronto con i vertici di tutti gli organismi di categoria della Stampa italiana, direttori, giornalisti, forze civili e politiche).
Una finestra della manifestazione della Fnsi, nella città della Fata Morgana, si aprirà proprio sull’immensa ricchezza – di arte, bellezza e storia – che caratterizza la regione, nella certezza che informazione e patrimonio possano condividere un buon pezzo di strada comune, proprio perché entrambi orientati alla medesima meta: la conoscenza.
Da questo presupposto è nata la scelta del segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, di invitare al dibattito del primo maggio a Reggio Calabria i rappresentanti del Ministero per i Beni culturali: dal segretario calabrese del Mibact, Salvatore Patamia, alla soprintendente Anna Maria Guiducci e al direttore del Museo Archeologico Nazionale, Carmelo Malacrino, insieme all’addetta alla comunicazione del polo reggino, Emanuela Bambara. Rappresentanti statali della Cultura ai quali la Fnsi ha rivolto l’invito a condividere, durante i lavori con i giornalisti nell’auditorium Calipari, conquiste e urgenze di un patrimonio su cui urge tenere accesi i riflettori dell’informazione.
Sarà questo un modo per puntare lo sguardo su come la stampa possa farsi portavoce di un patrimonio da comunicare e condividere, tanto nelle buone prassi quanto nei casi in cui la denuncia possa e debba mettere in luce cosa tuttavia non funzioni ancora come dovrebbe.
Alla fine della giornata a Palazzo Campanella, i giornalisti potranno visitare il ricco Museo di Reggio Calabria, collocato nello storico ed interamente riqualificato Palazzo Piacentini. Dai reperti delle età più antiche fino alla Magna Graecia e passando per la florida Rhegium, per concludere con la visita ai magnifici Bronzi di Riace (si ricorda che per i giornalisti l’ingresso al Museo è gratuito, alle condizioni stabilite dalla circolare n. 54/2016 del Mibact: «esibizione della tessera di appartenenza all’Ordine dei giornalisti, in corso di validità, comprovante l’attività professionale esercitata. La validità della tessera si accerta a seguito della verifica della presenza del timbro annuale apposto dall’Ordine regionale dei giornalisti o del relativo “bollino 2018”, riferiti appunto all’annualità in corso. Tali agevolazioni – rammenta la circolare – che avranno validità sino al 7 settembre 2019, rispondono espressamente alla finalità di favorire e promuovere la diffusione e la conoscenza presso il pubblico, attraverso gli organi di informazione, delle attività di valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, che, a tenore della normativa vigente, sono perseguite istituzionalmente dai musei e dai luoghi della cultura statali»).
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Tomba del Tuffatore
La celebre Tomba del Tuffatore, risalente all’inizio del V secolo a.C., è stata scoperta nel 1968, inaspettatamente, in una delle necropoli che circondano il sito archeologico di Paestum. Alle cinque lastre dipinte che costituiscono questa tomba a cassa - nel progetto Colori nella Storia? - è stato dedicato un filmato, articolato in quattro momenti:
· scoperta, per rivivere, in realtà virtuale, l’emozione del ritrovamento;
· simposio, dedicato all’illustrazione delle quattro lastre laterali che mettono in scena una delle forme più importanti della convivialità greca;
· tuffo, che tratta la celebre scena dipinta sul coperchio della tomba e non costituisce una performance sportiva, ma una potente metafora del passaggio dalla vita alla morte;
· artefatto nel quale si affrontano le tematiche più specifiche riferite ai materiali, alle tecniche e ai colori utilizzati dagli aritigiani-artisti di duemilacinquecento anni fa.
Il trailer presenta una scena della scoperta della tomba e alcune sequenze che riguardano i materiali e le tecniche pittoriche. Fa parte del progetto Colori nella storia. Musei in classe, frutto della collaborazione fra la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e FILA - Fabbrica Italiana di Lapis e Affini. Il progetto è a cura di Paola Pacetti: paolapacetti@gmail.com
Per saperne di più: giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/articoli/colori-nella-storia-musei-in-classe/
Credits
Ideazione - Paola Pacetti
Regia - Giovanni De Stefano
Consulenza Scientifica - Marina Cipriani
Computer grafica 3D, visual, editing e post produzione - 3dSing Firenze
Grafica - Pietro Bona
Voce narrante - Francesco Discolo
Fotografia - Giovanni Grippo, Francesco Valletta, Leonardo Vitola
2- Griso Laboccetta
Associazione Il giardino di Morgana
Calabria news - Crotone, scoperta tomba dell'età del bronzo
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