IPSIA Filippo Corridoni - Filippo Corridoni 1915-2015 - Centenario della Morte
Video inediti del 1955 del Cippo Corridoni, del Sacrario di Redipuglia e del monumento a Parma.
Documentazione fotografica e video delle varie iniziative che l'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato Filippo Corridoni di Corridonia ha organizzato e partecipato nel periodo 2013-2015, volte a commemorare il Centenario della morte di Filippo Corridoni.
FILIPPO CORRIDONI (S.Ruoli & l'uomo dei boschi) musica R.Lovisoni
Video dell'uomo dei boschi dedicato a Filippo Corridoni. Abbiamo stato scelto questo personaggio perchè non ha collocazioni politiche precise può essere definito di centro, di destra,di sinistra. Collocare politicamente non significa molto ciò che conta è l'impulso ideale, la generosità di un uomo. Filippo è nato a Pausula (oggi Corridonia)in provincia di Macerata, il 19 agosto 1887; cade in combattimento sul Carso, alla Trincea delle Frasche, il 23 ottobre 1915.
Nella prima giovinezza è mazziniano. Uscito dalla scuola industriale superiore di fermo, trasferitosi a Milano nel 1905, è impiegato disegnatore presso la ditta Miani-Silvestri.
Si getta subito nella lotta sociale, militando nelle schiere del Sindacalismo Rivoluzionario.
Filippo sa infondere nella folla il fascino dei suoi ideali. Sostiene con stoica fermezza una lunga serie di battaglie e persecuzioni, nonché, per qualche tempo, l'esilio. A partire dal 1907 conduce un'aspra lotta contro la Confederazione generale del lavoro, dando prova di grande coraggio in mezzo a scioperi ed agitazioni.
Nel 1908 è con Alceste De Ambris a Parma per guidare quello che sarebbe stato ricordato come il più lungo, drammatico e imponente sciopero generale agrario del sindacalismo rivoluzionario italiano. In mezzo a dure esperienze in Italia e all'estero, le sue concezioni sindacaliste si allargano e si modificano. Propagandista e volontarista, insieme con la rivolta delle masse operaie, Corridoni predica la rivolta della borghesia per l'avvento di d'una classe dirigente più consapevole ed atta ad affrontare una lotta decisiva.
Allo scoppiare della guerra dichiara di trovarsi di fronte all'immaturità proletaria e a moltissimi problemi da risolvere in comune con le altre classi sociali.
Fa ammenda di tutte le posizioni internazionaliste cui aveva fino allora creduto e, richiamando le moltitudini all'idea di patria e di dovere nazionale, si schiera per l'intervento.
Benché inabile alle fatiche di guerra riesce a farsi inviare, volontario, al fronte. Nella vittoria, vede la premessa necessaria allo sviluppo ed alla grandezza della nazione.
Destinato al 32° reggimento fanteria operante sul Carso vi giunge il 26 luglio 1915, ma poiché il reggimento si trova in quei giorni a riposo nelle retrovie, Corridoni, sente il desiderio profondo di battersi contro il nemico, vuole immediatamente raggiungere la linea di combattimento e si reca in trincea presso il 142° reggimento.
Spesso, dopo difficili missioni, torna nelle linee italiane provato dalle fatiche e dai disagi.
Nella fatale e gloriosa giornata del 23 ottobre, all'assalto della Trincea delle Frasche, Filippo Corridoni, in testa alla sua compagnia, anima i compagni che muovono lungo la collina verso le munite trincee austriache e canta gli inni della patria.
Al segnale d'attacco egli è fra i primi a saltare fuori dalla trincea di partenza ed è sempre tra i primi a giungere sulla trincea avversaria ove, in piedi, agita il berretto gridando Vittoria! Viva l'Italia!. Qui cade colpito a morte.
Viene decorato con medaglia d'argento, trasformata poi in medaglia d'oro con la seguente motivazione: Corridoni Filippo, soldato del 32° reggimento fanteria, soldato volontario e patriota instancabile, col braccio e con la parola, tutto se stesso diede alla Patrio con entusiasmo indomabile.
Fervente interventista per la grande guerra, anelante della vittoria, seppe diffondere la sua tenace fede fra tutti i compagni, sempre di esempio per coraggio e valore. In testa alla propria compagnia, al canto di inni patriottici, muoveva fra i primi, e con sereno ardimento grida:Vittoria! Viva l'Italia! Incitando i compagni, che lo seguivano, a raggiungere la mèta, finchè cadeva fulminato da piombo nemico.E' un esempio di impegno disinteressato per il lavoro e per la patria.
In quest'epoca utilitaristica e volgare lo ricordiamo. Awareness music uomo dei boschi. Oltre la natura. Raul Lovisoni è un fan di Dante Alighieri.
Filippo Corridoni
A brief video of Filippo Corridoni, a martyr of Parma. He was a hero of World War I and the Fascists made a statue resurrecting him, however, he was not affiliated with the Fascist Party. The Fascists used his image to garner support from the Parmegian people. Parma was the only city in Italy to resist the Fascist rule.