corso Vittorio Emanuele II , la vecchia corsia dei Servi di Milano ( i video di yesmilano 36 )
Una lunga passeggiata che ci farà conoscere i segreti della strada più importante di Milano a partire da quando si chiamava corsia dei Servi dal nome del convento e della chiesa che qui si trovavano.
L'inaugurazione del monumento a Emanuele Filiberto duca d'Aosta
Giornale Luce B1126 del 07/07/1937
Descrizione sequenze:Vittorio Emanuele III arriva in auto per l'inaugurazione ; la folla lo applaude ; il monumento viene scoperto: ci sono quattro soldati che rappresentano le specialità dell'esercito con al centro Emanuele Filiberto duca d'Aosta ; il monumento sorge dinanzi ai torrioni di palazzo Madama ; 50000 ex combattenti sfilano dinanzi al Re, alla duchessa d'Aosta, ai principi di Piemonti e agli altri titolati sabaudi ; sfilano le camicie nere ; il Re, Umberto, Maria Josè, Amedeo d'Aosta con la moglie, la duchessa madre d'Aosta, Emilio De Bono, Starace passeggiano nella piazza intorno al monumento ;
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TORINO - Monumento al Traforo del Frejus
Al centro di piazza Statuto c'è un imponente monumento, dedicato alla realizzazione del Traforo ferroviario del Frejus. Il monumento fu inaugurato nel 1879, consiste in una piramide di enormi massi provenienti proprio dallo scavo del traforo; la piramide è sovrastata da un genio alato, con in origine una stella a cinque punte sul capo, sotto il quale trovano posto le figure marmoree dei Titani abbattuti.
Chiesa Gran Madre di Dio Torino
Chiesa Gran Madre di Dio (Torino)
( fonte Wikipedia )
colonna sonora - Rossini Petite messe solennelle
Architetto
Ferdinando Bonsignore
Stile architettonico
neoclassico
Inizio costruzione
1818
Completamento
1831
La chiesa della Gran Madre di Dio è uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Torino. Sita nella piazza omonima, all'estremità orientale del Ponte Vittorio Emanuele I, prospiciente a piazza Vittorio Veneto è la chiesa principale di Borgo Po. Particolare importanza riveste per la città intera, sia per la sua storia, sia per la sua posizione, che ne fa uno degli scorci più suggestivi, vicino al fiume Po.
L'architettura della chiesa riprende quella del Pantheon romano.
Storia
Il tempio, di proprietà comunale, fu eretto per volontà dei Decurioni (Amministratori) della città, per festeggiare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio 1814 dopo la sconfitta di Napoleone. Non a caso, sul timpano della chiesa è presente l'epigrafe ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS («La nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re»), scritta dal latinista Michele Provana del Sabbione.
Autore dell'edificio è l'architetto torinese Ferdinando Bonsignore, il cui progetto venne prescelto in seguito ad un concorso, ed avviato alla realizzazione nel 1818, dopo la solenne posa della prima pietra. Interrottisi i lavori per circa un decennio, il cantiere riprese sotto il regno di Carlo Felice di Savoia, dal 1827, e l'edificio fu inaugurato nel 1831 sotto il regno del successore Carlo Alberto di Savoia. Oltre a Bonsignore, diedero il loro contributo di competenza professionale l'architetto Giuseppe Formento e l'ingegnere monregalese Virginio Bordino, che ideò il sistema per erigere sullo stilobate le grandi colonne della fronte di tempio. L'architetto casalese Luigi Canina, residente a Roma, fu spesso consultato per questioni architettoniche relative all'edificio, ed ebbe anche l'incarico di tenere i contatti con i grandi scultori Bertel Thorvaldsen e Carlo Finelli, in occasione della realizzazione delle statue e dei bassorilievi, opere eseguite da giovani allievi delle Accademie italiane ed in particolare dell'Accademia di Belle Arti di Torino, da poco riformata.
L'edificazione della chiesa della Gran Madre diede un notevole sviluppo per la riqualificazione del circostante Borgo Po, per il quale con l'occasione si stilò un primo piano regolatore.[1] Sorse allora una piazza semicircolare (Piazza Gran Madre di Dio) per far da corona alla chiesa, quasi naturale prosecuzione della piazza Vittorio, in costruzione in quegli anni.
Descrizione
Il pronao
Il tempio si trova rialzato rispetto alla piazza dove sorge e Per raggiungere la chiesa si deve salire una scalinata, al termine della quale ci si trova su un ampio sagrato.
Ai lati della scalinata, su un basamento, sono presenti due statue rappresentanti la Fede e la Religione, realizzate dallo scultore carrarese Carlo Chelli. La statua della Fede ha in mano un calice.
Prima dell'ingresso della chiesa è presente un pronao apparentemente esastilo (ma in realtà decastilo, perché le colonne sono disposte su due ranghi), realizzato tra il 1827 e il 1831.
A piedi della scalinata sorge una statua dedicata a Vittorio Emanuele I di Savoia dello scultore genovese ottocentesco Giuseppe Gaggini, docente all'Accademia Albertina di Torino.
Interno della cupola
Molto importante è l'apparato plastico e scultoreo di esterno ed interno, al quale parteciparono gli scultori Angelo Bruneri (San Maurizio), Giuseppe Bogliani (San Carlo Borromeo e San Giovanni Battista), Carlo Caniggia (Amedeo IX di Savoia), Giuseppe Chialli (San Marco), Antonio Moccia (Margherita di Savoia), Andrea Galassi (statua della Gran Madre di Dio).
Di particolare bellezza sono i quattro bassorilievi dell'interno, raffiguranti la Vita della Vergine (Natività, Presentazione al Tempio, Sposalizio, Incoronazione), realizzati su disegno e modello di Carlo Finelli dagli scultori milanesi Gaetano Motelli, Abbondio Sangiorgio, Francesco Somaini (a cui è attribuito anche l'altorilievo sul frontone esterno), e Francesco Stanga.
Sono del Novecento il grande Crocifisso dello scultore Edoardo Rubino, ed un bassorilievo di Umberto Baglioni.
Nei vani collocati all'interno del basamento della chiesa, in una cripta disegnata da Giovanni Ricci, si trova il sacrario dei Caduti della prima guerra mondiale, contenente le ossa di oltre 5.000 torinesi morti in battaglia.[2]
La chiesa della Gran Madre avrebbe, secondo gli esoterici della Torino magica, un significato particolare: tra le due statue che rappresentano la Fede e la Religione, sarebbe sepolto il Sacro Graal.
foto filmato by Ieluzzi Pasquale
Dalla piazza di Cuneo l'alta animatrice del Duce giunge al cuore del grande popolo italiano.
Giornale Luce B0327 del 1933
Descrizione sequenze:adunata in piazza, fascisti con gagliardetti e bandiere ; Mussolini si affaccia al balcone e tiene discorso, accanto autorità fasciste ; il popolo dei fascisti in tripudio ; il volto di un bimbo in divisa, tenuto in braccio da un manifestante ;
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Pacchi dono alla colonia Vittorio Emanuele III
Giornale Luce B0613 del 01/1935
Descrizione sequenze:il bambolotto raffigurante un balilla suona il tamburino ; bambole, palloncini e visi allegri dei bambini ; le suore e le puericultrici distribuiscono i doni ai bambini ;
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Day Trip Torino Italy
Day Trip to Torino Italy. It was a nice adventure ! :)
Places was :
01 Museo Nationale del Cinema
02 Panoramic Tower
03 Parco Del Valentino
04 Castello Del Valentino
05 Piazza Vittorio Veneto
06 Piazza Gran Madre di Dio
07 Piazza Carlo Emanuele II
08 Monumento a Emanuele Filiberto
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Mole Antonelliana – Storia – Torino – Audioguida – MyWoWo Travel App
La Mole Antonelliana è uno dei luoghi più belli e rappresentativi di Torino!
Guardando il panorama, è la prima cosa che noti: una torre di cemento armato e travi di acciaio, dalla forma curiosa, che domina il centro di Torino.
L’architetto Alessandro Antonelli, che le ha dato il nome, l’ha concepita nel tipico stile misto ottocentesco, uno stile che aveva già sperimentato lavorando alla cupola della basilica di San Gaudenzio nella sua città natale, Novara.
Ti sembrerà strano, ma il palazzo nacque originariamente come una sinagoga, cioè una chiesa ebraica.
Quando nel 1848 la costituzione di Carlo Alberto concesse a tutti libertà di culto, la comunità israelitica acquistò il terreno per costruire un nuovo tempio, con annessa una scuola. Il progetto era grandioso: prevedeva di innalzare la costruzione, ma fece lievitare i costi e allungare i tempi, e la comunità ebraica rinunciò al progetto. Così l’architetto fu costretto a interrompere il cantiere con un tetto piatto provvisorio.
Qualche anno dopo il Comune di Torino si mise d’accordo con la comunità ebraica concedendo un altro terreno dove costruire una nuova sinagoga in cambio della Mole. Così l’amministrazione comunale finì di costruire l’edificio a spese proprie, con l’obiettivo di trasformarlo in un monumento all’Unità d’Italia, da dedicare al re Vittorio Emanuele II...
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Roma 4k
Roma 4k
Rome - Rom
Colosseo anfiteatro a roma italia
Cinema argomento
Roma capitale dell'Italia
Cinecittà Roma
羅馬
Roma roma roma
roma roma
Roma è la capitale della Repubblica Italiana, nonché capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio. La città è dotata di un ordinamento amministrativo speciale, denominato Roma Capitale, disciplinato da una legge dello Stato.
Fondata secondo la tradizione, il 21 aprile del 753 a.C. (sebbene scavi recenti nel Lapis Niger farebbero risalire la fondazione a 2 secoli prima[7][8]), nel corso dei suoi tre millenni di storia è stata la prima grande metropoli dell'umanità,[9] cuore pulsante di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l'arte, l'architettura, la filosofia, la religione, il diritto e i costumi dei secoli successivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell'Impero romano, che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell'Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi, e del Regno d'Italia (dal 1871 al 1946). Per antonomasia, è definita l'Urbe, Caput Mundi e Città eterna.
Il suo centro storico, delimitato dal perimetro delle mura aureliane, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, è espressione del patrimonio storico, artistico e culturale del mondo occidentale europeo[11] e, nel 1980, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, provvedimento esteso nel 1990 ai territori compresi all'interno delle mura gianicolensi, edificate per volere di papa Urbano VIII.[12][13]
Roma, cuore della cristianità cattolica, è l'unica città al mondo ad ospitare al proprio interno un intero Stato, l'enclave della Città del Vaticano:[14] per tale motivo è spesso definita capitale di due Stati.[15][16]
Con 2 875 472 abitanti è il comune più popoloso d'Italia e il quarto dell'Unione europea,[3] mentre con 1.287,36 km² è il comune più esteso d'Italia e tra le maggiori capitali europee e mondiali per ampiezza del territorio.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium (italiano: Anfiteatro Flavio) o semplicemente come Amphitheatrum, è il più grande anfiteatro del mondo[1], situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 75.000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell'antica Roma che sia giunto fino a noi[2], conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città di Roma e uno dei simboli d'Italia.
nserito nel 1980 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO, assieme a tutto il Centro storico di Roma, le Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e la Basilica di San Paolo fuori le mura, nel 2007 il complesso, unico monumento europeo, è stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo, a seguito di un concorso organizzato da New Open World Corporation (NOWC).
L'anfiteatro è stato edificato in epoca Flavia su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. ed inaugurato da Tito nell'80, con ulteriori modifiche apportate durante l'impero di Domiziano. L'edificio forma un ovale di 527 m di perimetro, con assi che misurano 187,5 e 156,5 m. L'arena all'interno misura 86 × 54 m, con una superficie di 3.357 m². L'altezza attuale raggiunge 48,5 m, ma originariamente arrivava a 52 m. La struttura esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ovale e sulla complessità dei sistemi costruttivi. Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.
roma altare della patria
Vittoriano
Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria[1][2], in latino Ara Patriæ, è un monumento nazionale situato a Roma, sul Campidoglio, opera dell'architetto Giuseppe Sacconi, che vinse il concorso, bandito nel 1882. Il monumento fu inaugurato, infine, nel 1911. È uno dei simboli patri italiani.
Il nome Vittoriano deriva da Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d'Italia. Da quando, nel 1921, accolse le spoglie del Milite Ignoto, il monumento assunse una nuova valenza simbolica, e quello che era stato pensato inizialmente come monumento dinastico, divenne definitivamente una celebrazione dell'Italia unita e della sua libertà
foro romano e fori imperiali
via dei fori imperiali
Il monumento nel cortile di palazzo Madama
Giornale Luce B1316 del 08/06/1938
Descrizione sequenze:nel cortile di Palazzo Madama ; Mussolini inaugura il monumento che ricorda la fondazione dell'Impero ; il monumento viene scoperto dalla bandiera ; il presidente del Senato Federzoni parla con Mussolini ; il monumento vede la rappresentazione dell'Italia, Vittorio Emanuele che indossa abiti di condottiero medioevale, Mussolini in divisa militare alla testa di un esercito ; la scena ricorda la consegna della corona imperiale del Duce a Vittorio Emanuele ;
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Casale Monferrato - Duomo - interno con Nartece e 5 Navate - videomix
Il Duomo di Sant'Evasio è il più antico monumento della città di Casale Monferrato e una delle più importanti cattedrali in stile romanico-lombardo del Piemonte.
Risulta a tutt'oggi una delle più interessanti cattedrali in stile romanico lombardo presenti in Piemonte. Si caratterizza in particolare per la monumentale e luminosa facciata a capanna in arenaria e mattoni, ornata da bifore e trifore e racchiusa tra due antichi campanili duecenteschi, in alto sulle due colonne che affiancano l'ingresso principale copia delle statue del re Liutprando e della regina Teodolinda, i cui originali si trovano nel deambulatorio dell'abside.
Opera importante ed unica il Nartece, non consueta in zona. Costruzioni similari si trovano in Armenia ed in Georgia. Secondo la teoria di alcuni studiosi tale opera è dovuta all'impiego di mano d'opera saracena, venuta in Monferrato quale prigioniera di guerra al seguito dei marchesi aleramici o secondo altri ai cavalieri templari, che avevano all'epoca sede in Santa Maria del Tempio, località vicina a Casale Monferrato. Nel nartece interessanti capitelli messi in luce dai recenti restauri.
L'interno è costituito da cinque navate con volte a botte e a crociera e da un matroneo con logge a trifore e quadrifore. All'interno grande crocifisso con Cristo in maestà in argento e pietre dure, opera medioevale di un anonimo artista orientale, proveniente dalla cattedrale di Alessandria. Nel primo altare a sinistra: Maddalena in estasi, dello scultore piemontese Giovan Battista Bernero (XVIII secolo) altre opere scultoree del frassinetese Ambrogio Volpi (XVI secolo) facenti parte dell'antico altare di Sant'Evasio, tele di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo raffiguranti santa Lucia, santa Agata e santa Apollonia e sul catino dell'abside pitture di Giovanni Sereno - 1860 -. Nel corridoio della sacrestia mosaici risalenti all'XI secolo, che facevano parte della pavimentazione della chiesa prima dei restauri del Mella. I mosaici rappresentano tra l'altro: la vittoria di Abramo, la morte di Nicanore, una chimera, Giona inghiottito dal pesce, la barca o l'arca di Sant'Evasio. Sul lato destro della chiesa e sopraelevata in confronto ad essa, la Cappella ellittica dedicata a sant'Evasio patrono della città e della diocesi, opera dell'architetto sabaudo Benedetto Alfieri. Iniziata verso la metà del XVIII secolo fu inaugurata nel 1808, in pieno periodo napoleonico. Al centro in alto urna contenente il corpo del martire in oro e argento, ai lati quattro bassorilievi in marmo raffiguranti fatti salienti della sua vita: l'ordinazione episcopale, la predicazione, il martirio, la traslazione delle reliquie da Alessandria a Casale Monferrato avvenuta nel 1403 ad opera di Facino Cane. Al centro della volta dipinto raffigurante la gloria del martire.
La tomba del principe Tommaso di Savoia-Carignano nella Cappella della Sindone
Le pillole della Civetta di Torino #23
Riprendiamo la descrizione delle tombe sabaude situate all'interno della splendida Cappella della Sindone!
Dopo avervi parlato della tomba del duca Emanuele Filiberto, passiamo alla tomba del primo principe di Savoia-Carignano, Tommaso.
Il suo monumento funebre risale al 1850 ed è ornato da tre figure allegoriche. Inoltre, il basamento si ispira a un sarcofago romano del III secolo.
Si dice però che le spoglie del principe non siano conservate all'interno di questa tomba... chissà!
Questo video è fatto in un modo un po' diverso da quelli precedenti... fatemi sapere cosa ne pensate!
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S.A.R. la Principessa di Piemonte visita a Villa Umberto in Roma le tende della Croce Rossa
Giornale Luce C0049 del 18/06/1940
Descrizione sequenze:le tende della Croce Rossa nel Parco ; Maria Josè visita l'accampamento della Croce Rossa accompagnata da autorità ; arriva una autoambulanza, la principessa ispeziona l'automezzo ; l'interno dell'autoambulanza ; Maria Josè visita l'accampamento della Croce rossa a piazzale Clodio accompagnata da autorità militari e civili ; tende, soldati, medici ;
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Il Duce e la folla: Benito Mussolini a Torino (1932)
Un filmato estratto dal documentario Il Duce visita Torino nel I decennale della rivoluzione fascista (Istituto Nazionale Luce, 1932).
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Basilica Maria Ausiliatrice Torino
Santuario di Maria Ausiliatrice
Basilica santuario
di Maria Ausiliatrice
( Fonte Wikipedia )
Colonna Sonora
Beethoven Missa solemnis
Consacrazione
9 giugno 1868
Stile architettonico
Neoclassico
Inizio costruzione
1865
Completamento
1868
Il santuario di Maria Ausiliatrice è una basilica[1] cattolica della città di Torino.
Inaugurato il 9 giugno 1868, il santuario fu voluto da san Giovanni Bosco. Fu progettato dall'ingegnere Antonio Spezia. La chiesa venne dedicata a Maria, invocata da Don Bosco come Ausiliatrice. Il 28 giugno 1911 fu elevata alla dignità di basilica minore.[2] Fu poi ingrandita tra il 1934 e il 1942 in concomitanza con la canonizzazione di Don Bosco, le cui spoglie sono oggi ospitate in una cappella completata nel 1938.[3]
Sorge nel quartiere di Valdocco e, intorno a questo santuario, proliferano le attività gestite dai salesiani prettamente dedicate ai giovani, quali scuole e oratori.
Storia
Don Bosco aveva iniziato a Valdocco le sue attività a favore dei ragazzi fin dal 1846 nella Tettoia Pinardi. Negli anni le attività si moltiplicarono e Valdocco divenne il centro propulsore della nascente congregazione dei Salesiani.
Volendo affidare alla protezione di Maria tutti i suoi ragazzi e le sue attività pensò di far costruire un santuario dedicato a lei. L'architetto Antonio Spezia diresse la costruzione dal 1865 sino al termine dei lavori. La prima pietra del santuario venne posta il 27 aprile 1865 alla presenza del principe Amedeo di Savoia, duca d'Aosta, figlio secondogenito del re Vittorio Emanuele II. Il 23 settembre 1866 a, venne terminata la grande cupola di 19 metri di diametro e nel 1867 la chiesa poté dirsi finita con il posizionamento della grande statua della Madonna al termine della cupola stessa. La consacrazione ebbe luogo il 9 giugno 1868.
Nei cortili del santuario sono presenti ancora le stanze originali del primo oratorio e la cappella Pinardi, costruita in luogo di una tettoia-baracca che venne utilizzata a partire dalla primavera del 1846.[4] Il nome ricorda Francesco Pinardi, il quale affittò e quindi vendette a Don Bosco prima un piccolo terreno e poi la propria casa. Importanti sono stati anche gli ingrandimenti e le decorazioni esterne, compreso l'Oratorio, ad opera dell'architetto don Giulio Valotti, operate dal 1935 al 1952.
La struttura
Esterno
L'edificio, della seconda metà del XIX secolo, ha una facciata in stile rinascimentale sul modello palladiano della chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia, con un timpano, retto da quattro colonne, sul quale sono poste le statue dei martiri Solutore, Avventore e Ottavio.
A lato del timpano sono le statue di san Massimo e di san Francesco di Sales.
Sull'architrave sotto il timpano è la scritta: Maria auxilium christianorum ora pro nobis e sotto il rosone la statua in marmo di Gesù tra i fanciulli.
Tra le colonne, a destra e a sinistra della fascia centrale, due altorilievi rappresentano S. Pio V annuncia la vittoria di Lepanto e Pio VII incorona Maria.
Nel 1867 la cupola venne ornata da una statua dorata della Madonna opera di Camillo Boggio.
Infine, nel 1920 sulla rotonda di fronte alla chiesa venne collocato il monumento a don Bosco, di Gaetano Cellini.
Interno
L'ingresso della cappella delle reliquie.
La chiesa ha una pianta a croce latina ed ha una decorazione a marmi policromi voluta dal beato Michele Rua, primo successore di Don Bosco. Sopra il tabernacolo è il grande affresco che rappresenta Maria ausiliatrice, dipinto voluto da san Giovanni Bosco, opera di Tommaso Lorenzone, mentre l'affresco della cupola è di Giuseppe Rollini.
I quattro altari che affiancano la basilica contengono le spoglie di quattro personaggi chiave del culto salesiano: una è dedicata a Don Bosco, opera di Mario Ceradini, una è dedicata a san Domenico Savio, una è dedicata a santa Maria Mazzarello e una è dedicata al sacro Cuore, che ospita un quadro di Carlo Morgari e le spoglie di Michele Rua.
A destra della navata centrale una scala conduce alla cripta, dove è conservata la reliquia del legno della santa Croce. Nella cappella delle reliquie, progettata dall'architetto Giulio Valotti, salesiano[5], viene collocato inoltre il punto preciso che la Madonna avrebbe indicato per dare inizio alla costruzione del santuario.[6]
Organo a canne
Posto su cantoria accanto l'altar maggiore in cornu Evangelii, fu costruito da Giovanni Tamburini nel 1941 su progetto di Ulisse Matthey. È dotato di tre manuali di 61 note e pedaliera di 32 note, per un totale di 67 registri reali e 5100 canne circa, ed è il più grande in Piemonte. È dotato di due consolle
Beethoven Missa solemnis, Royal Albert Hall 2014
Beethoven: Missa solemnis
Lucy Crowe (soprano)
Jennifer Johnston (mezzo-soprano)
Michael Spyres (tenor)
Matthew Rose (bass)
Monteverdi Choir
Orchestre Révolutionnaire et Romantique
Sir John Eliot Gardiner (conductor)
foto filmato By Ieluzzi Pasquale
CIMITERO MONUMENTALE, MILANO, ITALY (1 of 2)
Cimitero Monumentale, Milano, Lombardia, Italia. Il Cimitero Monumentale è il grande cimitero situato vicino al centro di Milano nella piazza omonima. Progettato dall'architetto Carlo Maciachini (1818-1899) è stato aperto nel 1866 e da allora è stato arricchito da molte sculture italiane sia di genere classico che contemporaneo, come templi greci, elaborati obelischi e altri lavori originali come una versione ridotta della Colonna di Traiano. Il Famedio (dal latino famae aedes: Tempio della Fama) è l'entrata principale del cimitero monumentale. Consiste in una voluminosa costruzione in stile neo-medievale di marmo e mattoni. Il Famedio venne inizialmente ideato per essere una chiesa, mentre dal 1870 venne utilizzato come luogo di sepoltura degli italiani più onorati come Alessandro Manzoni e Carlo Cattaneo. Sono rappresentate nel Famedio altre importanti figure legate a Milano che sono sepolte in altri luoghi, come ad esempioGiuseppe Verdi, che si trova nella non lontana casa di riposo per musicisti da lui fondata. Il Civico Mausoleo Palanti, opera dell'architetto Mario Palanti, è una tomba destinata ad ospitare defunti milanesi non abbastanza celebri per l'ammissione al Famedio, ma rappresentativi per qualche merito avuto in vita. Il monumento commemorativo dei circa 800 milanesi uccisi nei campi di concentramento nazisti si trova invece nell'area centrale, subito scesi dalla scalinata interna del Famedio, ed è opera del gruppo BBPR, formato da importanti esponenti dell'architettura razionalista italiana, uno dei quali (Gianluigi Banfi) morì a Mauthausen nel 1945. Il cimitero ha una sezione speciale per coloro i quali non appartengono alla religione cattolica.
Gita al Palazzo Reale di Torino
Il Palazzo Reale di Torino è la prima e più importante tra le residenze sabaude in Piemonte, teatro della politica del regno sabaudo per almeno tre secoli.
È collocato nel cuore della città, nella Piazzetta Reale adiacente alla centralissima Piazza Castello.
Rappresenta il cuore della corte sabauda, simbolo del potere della dinastia.
Nel 2013 il circuito museale di palazzo Reale, Galleria Sabauda, Armeria Reale e Museo di antichità è stato il ventiseiesimo sito statale italiano più visitato.
TORINO_Chiesa_Basilica_ di Superga_Grande_Toro_Juvarra_simbolo_barocco_Torinese_by_Eleonora_Di_Gioia
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Basilica di Superga
Stato Italia Italia
Regione Piemonte Piemonte
Località Torino
Religione Cristiana cattolica di rito romano
Arcidiocesi Torino
Consacrazione 1º novembre 1731
Architetto Filippo Juvarra
Stile architettonico tardo barocco, Neoclassico
Inizio costruzione 1717
Completamento 1731
Sito web Sito ufficiale
Modifica dati su Wikidata · Manuale
Coordinate: 45°04′50.23″N 7°46′02.52″E (Mappa)
Il progetto è del messinese Filippo Juvarra e risale al 1715. Alla cappella, posta alla sommità dell'omonima collina, si può giungere attraverso strada o servendosi della tranvia Sassi-Superga. La storia della basilica risale al 2 settembre 1706, quando il duca di Savoia Vittorio Amedeo II e il principe di Carignano Eugenio di Savoia salirono sul colle per osservare Torino assediata dai franco-spagnoli. Vittorio Amedeo, inginocchiatosi dinanzi ad un vecchio pilone, giurò che, in caso di vittoria, avrebbe edificato un monumento alla Madonna.
#eleonoradigioia #torino #superga #basilicadisuperga #torocalcio #granata
Cartoline antiche Abruzzo
Cartoline antiche Abruzzo
Alba Adriatica, i grandi alberghi sul lungomare, la spiaggia
Aquila, Castello (1912)
Aquila, Castello eretto nel 1401 dal Re Ladislao (1911)
Avezzano, Angolo di Piazza Castello e Via Roma, Zerstörung nach dem Erdbeben
Barrea, parco nazionale d'Abruzzo (1957)
Casalanguida, Panorama Lato Ovest
Carsoli, Veduta generale
Celano, Piazza IV Novembre, Monumento ai Caduti
Chieti Scalo, Scorcio panoramico
Alba Adriatica, Hotel Baltic vom Strand gesehen
Chieti, Caserma Pierantonio, Distretto Militare
Chieti, Instituto B. V. del Carmine, interno della chiesa
Chieti, Palazzo Banca d'Italia (1922)
Chieti, Palazzo dell'Economia (1936)
Chieti, Palazzo Poste e Telegrafi
Chieti, Panorama
Chieti, Portici del Palazzo dell'Economia
Chieti, Ziegelfabrik (Premiata Fabbrica)
Cugnoli, Giardino d´Infanzia Aurora de Benedictis nata Tinozzi
Francavilla a Mare, Spiaggia
Giulianova, Panorama (1922)
Colonella, Piazza Vittorio Emanuele e Via dello Sperone (1913)
Istonio, Piazza Lucio Valerio Pudente
L'Aquila, Chiesa di S. Bernardino, Mon.Naz.
L'Aquila, Kirche, Teilansicht vom Ort
Lanciano, villa delle Rose, ingresso, gente, sculture (1939)
Marana, veduta d'insieme
Montepagano, veduta d'insieme da occidente, arco del Belvedere
Montesilvano, Camping Paradiso
Ortona, Via Orientale, Ansicht bei Nacht
Passo del Diavolo, Albergo del Passo del Diavolo, Parco Nazionale d'Abruzzo
Penne, chiesa Madonna del Carmine (1964)
Pescara, Blick auf die Ortschaft
Pescara, corso Umberto, notturno, macchine, Motta pubblicità
Pescocostanzo, fontana Maggiore
Pratola Peligna, Via Vittorio Veneto e Piazza dell Liberta
Roccaraso, Alberghi Reale e Savoia
Rosburgo, Piazza Umberto I. mit Anwohnern
Roseto degli Abruzzi, Lungomare
S. Vito Chietino, Trabocco Turchino descritto nel Trionfo della Morte da G. D'Annunzio
Scanno, Arco Medioevale, Straßenpartie
Montesilvano, Grand Hotel, spiaggia
Silvi Marina, dall'aereo da Nord (1972)
Silvi Marina, Via C. Colombo
Sulmona, Antico Acquedotto Romano
Tagliacozzo, chiesa di Soccorso (1935)
Sulmona, Porta laterale della chiesa di S. Francesco (1904)
Tagliacozzo, fontana dell'Obelisco (1930)
Teramo, Chiesa Madonna delle Grazie
Torino, Reggimento Cavalleggeri Dell'Aquila 27°
Tirano Nuova, Panorama generale e Valle di Poschiavo
Torre dei Passerj, Piazza Plebiscito
Torricella Peligna, Panorama dalla Pineta (1955)
Tortoreto Lido, Hotel Continental und Strand
Vasto Marina, Alberghi Venezia e Europa
Vasto, Ristorante Bar Lido
Villamagna, Arco Vittorio Emanuele III.
Cartoline antiche Abruzzo
Alte Ansichtskarten Abruzzo
Old postcards Abruzzo
Stare pocztówki Abruzzo
Brough Yorkshire (Inghilterra). Il nuovo grande idroplano dell'Armata aerea inglese è munito
Giornale Luce B0354 del 10/1933
Descrizione sequenze:Visione complessiva del nuovo idroplano ; Particolari delle tre eliche sovrastanti ; Inaugurazione del nuovo idroplano ; Messa in moto dell'apparecchio ; L'idroplano si muove sulla pista ; Il cannoncino a tiro rapido dell'idroplano spara proiettili ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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