Venezia alla partigiana monument with soundtrack
in Venice
with music
and waves
and a boat
and a man walking his dog
and the sun setting in the background
- very romantic
Ciao Bella Partigiana
Durata: 6'27''
In un momento come oggi, in cui spesso le donne vengono rappresentate come vuota ed egocentrica immagine di genere, si è pensato di riferirci a quelle donne che hanno lottato per la liberazione della propria gente mettendo da parte la paura, soffrendo enormi disagi e persino affrontando la morte per la libertà del paese.
Ecco quindi il raffronto tra due monumenti a loro dedicati: il primo realizzato dal famoso ceramista Leoncillo (Leonardi) che, rappresentando una giovane donna che marcia sicura verso un cammino di lotta, trasmette un messaggio di forza, volontà e partecipazione.
Nel 1961 la violenza fascista, mai del tutto vinta, faceva saltare con una carica di esplosivo l'opera collocata ai Giardini di Castello.
Fortunatamente una copia dell'opera è conservata al Museo di Ca' Pesaro e nel 2007, durante i lavori di restauro della Serra sono riapparsi numerosi resti dell'opera in parte distrutta.
Dopo l'attentato, ecco apparire il secondo monumento alla Partigiana realizzato in bronzo dal grande scultore Augusto Murer, opera nata per ricordare alla gente, dopo quello sfregio, il carico di dolore e sofferenza che aveva gravato sulle donne della Resistenza.
La classe I A della scuola media “J. Sansovino” celebrerà la Resistenza preparando un lavoro che nasca dalle suggestioni date dall'analisi comparata delle due opere d'arte.
Come materiale, come nel primo monumento, si utilizzerà l'argilla per progettare un pannello composto da tante formelle quanti sono gli allievi.
Le loro forme, le textures ed il colore degli engobbi verranno utilizzati in modo da far sì che nella loro essenza traducano espressivamente via via la forza, la speranza, il dolore, la lotta.
Sarà cura delle insegnanti di Lettere e di Educazione artistica condurre una ricerca linguistico-espressiva per far scaturire dagli allievi le proposte più incisive per rappresentare tali aspetti emotivi.
L' Associazione dei Bochaleri, chiamata a collaborare, presterà la propria competenza tecnica, didattica e logistica per la realizzazione del lavoro.
Felice Casson, 25 aprile 2015. Venezia. Monumento alla Partigiana in Riva Sette Martiri.
Breve discorso del senatore Felice Casson il 25 aprile 2015 a VENEZIA, a conclusione di una cerimonia commemorativa nei pressi del monumento alla Partigiana, in Riva Sette Martiri.
72 ANNI DA QUEL 3 AGOSTO
Da via Garibaldi, attraversando i Giardini, in direzione della Biennale fino al monumento alla Partigiana, percorrendo Riva dei sette Martiri fino alla lapide che li ricorda.
25 aprile 2016 intervista al partigiano Franco
Questo video riguarda 25 aprile 2016
Scultura italiana moderna: Mirko, Manzù, Mascherini | Copetti Antiquari | Artefiera Bologna 2017
Lo stand di Copetti Antiquari alla Fiera Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea a Bologna, 27 - 30 gennaio 2017.
Gli artisti rappresentati sono Mirko Basaldella, Giacomo Manzù e Marcello Mascherini.
Mirko Basaldella, fratello di Afro e Dino, nasce a Udine nel 1910. Formatosi al liceo artistico di Venezia, l’Accademia di Firenze e la Scuola dell’arte di Monza, lavora nello studio di Arturo Martini. Nel 1933 si trasferisce a Roma, dove nel 1935 tiene la prima mostra, presso la Galleria La Cometa. Nello stesso anno esordisce alla Biennale di Venezia (vi tornerà nel 1954). Entrato nel gruppo milanese di Corrente, nel 1947 tiene una personale presso la galleria Knoedler di New York (ripetuta nei due anni successivi). Tra il 1949 ed il 1951 realizza i tre cancelli in bronzo per il monumento ai caduti delle Fosse Ardeatine.
Dal 1957 è direttore del Design work shop al Carpenter Center for the Visual Arts della Harvard University di Cambridge nel Massachusetts. Le sue opere si trovano in importanti musei: i Musei Vaticani, il Palazzo C.I.T. di New York, il Fogg Art Museum di Cambridge, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Filadelfia Museum, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, il Cimitero monumentale del Verano. Muore a Cambridge nel 1969.
Giacomo Manzù nasce a Bergamo nel 1908. Frequenta la Scuola Andrea Fantoni di Bergamo e l’Accademia d’Arte Cignaroli di Verona. Si stabilisce a Milano, dove esordisce nel 1932, presso Galleria del Milione. Negli anni successivi espone a Livorno, Palermo e Roma (presso la galleria Pecci Blunt) e all’estero: Budapest, Parigi, Buenos Aires, Berna, New York, Tokyo. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1936 e nel 1938, con una sala personale. Il tema iconografico portante della sua carriera è quello dei cardinali. Nominato titolare della cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera, quindi presso l’Accademia Albertina di Torino e la Sommerakademie di Salisburgo. Le sue opere più celebri sono la Porta della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano, la Porta dell’Amore per il Duomo di Salisburgo, la Porta della Pace e della Guerra per la chiesa di Saint Laurens a Rotterdam, il Monumento al partigiano a Bergamo e la scultura in bronzo, alta sei metri, collocata di fronte alla sede dell’ONU a New York. Muore a Roma nel 1991.
Marcello Mascherini nasce nel 1906 a Udine ma si trasferisce presto a Trieste. Si forma presso la scuola per capi d’arte “Alessandro Volta”, con Alfonso Canciani e Sandro Atschko. La sua prima mostra personale risale al 1925. Dal 1931 agli anni Settanta prende parte prestigiose esposizioni nazionali (dieci rassegne della Quadriennale di Roma, quattro edizioni della Triennale di Milano, undici della Biennale di Venezia – dove nel 1950 vince il Primo Premio per la scultura italiana) e internazionali, sia collettive (Esposizioni internazionali di Budapest e Parigi, Esposizione Universale di New York, Biennale di San Paolo, Biennale di scultura ad Anversa) che personali (Monaco di Baviera, Tokyo, Parigi, Salisburgo). Nel corso della sua carriera realizza anche scenografie teatrali e opere d’arte destinate a transatlantici e navi da crociera. Le sue sculture sono esposte nei musei e nelle gallerie più importanti del mondo, dal MoMa al Bargello. Muore a Padova nel 1983.
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VENEZIA AL BALLOTTAGGIO
Felice Casson contro Luigi Brugnaro. La sfida al secondo turno per la nomina del nuovo sindaco lagunare
Visita al monumento ai caduti partigiani del Comune di Treviso - (Arch. Giuseppe Davanzo, 1994)
Mausoleo dei partigiani: due lastre di cemento a formare una piramide aperta verso l'alto ricordano i trevigiani caduti durante la guerra di liberazione. Su di una sono riportati i nomi e le foto dei 56 partigiani di Treviso uccisi durante la Resistenza. Sull'altra i nomi dei 5 partigiani morti all'estero, dei 17 soldati del Regio Esercito italiano morti dopo l'8 settembre opponendosi all'invasione tedesca, dei 4 soldati del Corpo Italiano di Liberazione (CIL) morti risalendo la penisola con gli alleati e dei 39 militari morti nei lager tedeschi
Il monumento si trova nel cimitero di Treviso/San Lazzaro, inserito nel contesto del Campo del Tricolore
Due targhe in bronzo ricordano le associazioni che hanno voluto l'opera: ANPI, AVL, ANEI e i suoi realizzatori: Davanzo progettista; ing. Giovanni Cocco; impresa Genesio Setten; perito ed. Ermanno Paon
L'architetto Giuseppe Davanzo è anche autore del monumento al partigiano sul Monte Grappa (1974). Cfr. Livio Vanzetto, Guida storica ai monumenti di Cima Grappa, Istresco, 2001, p. 72.
Il testo di Calamandrei è stato procurato a Davanzo dalla partigiana Bruna Fregonese. (Marina Anastasio, I quaderni di Nicola Paoli, 2012, p. 36)
Musica da “Folk Song”, album Ajanapathik, 1996, di Carlos Da Costa Coelho
Elenco dei caduti partigiani del comune di Treviso ricordati nel monumento/mausoleo. Di seguito: cognome e nome, anno di nascita, data di morte, località di morte, modalità di morte. Tra parentesi quadre le precisazioni tratte dal libro di Elio Fregonese “I caduti trevigiani nella guerra di liberazione 1943-1945”, 2. ed, 1997
ANGELONI LEONILDO, 1926, 18.4.1945, Treviso, Torturato e ucciso
ARDI FRANCO, 1922, 5.3.1945, Dachau, Deportato [Catturato l’1.8.1944 veniva deportato]
BALDROCCO BRUNO, 1921, 20.4.1945, Istrana, fucilato
BELLIO SPARTACO, 1920, 29.4.1945, Ponzano Veneto, combattendo
BENVENUTO UGO, 1923, 29.4.1945, Treviso, combattendo
BENVENUTO WLADIMIRO, 1925, 29.4.1945, fucilato
BONALI ADO, 1922, 21.9.1944, Crespano del Grappa, combattendo
BORDIN LUIGI, 1922, 15.3.1945, Germania, deportato [Catturato l’1.8.1944 veniva deportato]
BORTOLATO CARLO, 1911, 29.4.1945, Quinto di Treviso, combattendo
BOSCOLO ALDO, 1911, 7.8.1945, Treviso, per ferite
BOTTACIN UGO, 1928, 22.3.1945, Trevignano, combattendo
BRAMBULLO G. ANTONIO, 1918, 15.9.1943, Treviso, combattendo
BUSATO ENOS, 1925, 16.3.1945, Treviso, fucilato
BUTTAZZONI ITALO, 1925, 29.4.1945, Villorba, fucilato
CALDATO UMBERTO, 1920, 29.4.1945, Villorba, fucilato
CAMARIN GILES, 1925, 16.4.1945, Treviso, torturato e ucciso
CAMPANELLA ALDO, 1916, 15.3.1945, Bergamo, fucilato
CANELLA FRANCESCO, 1917, 11.11.1944, Roncade, fucilato
CAPELLETTO ANTONIO, 1869, 15.10.1944, Treviso, per ferite
CARRARO ARTURO, 1906, 4.4.1945, Roncade, combattendo
CATTARIN LUIGI, 1924, 16.4.1945, Treviso, fucilato
CHIARELLO BRUNO, 1923, 29.4.1945, Treviso [Quinto], combattendo
CHIARELLO RINO, 1921, 5.4.1945, Paese, fucilato
CIONDOLI GIOVANNI, 1914, 12.4.1945, Treviso, fucilato
CORVINO UMBERTO, 1905, 30.4.1945, Treviso, fucilato
DE VECCHI VITTORIO, 1924, 29.4.1945, Quinto di Treviso, combattendo
DE ZULIANI GIULIO, 1922, 28.4.1945, Mogliano Veneto, combattendo
FANTIN LUIGI, 1921, 29.4.1945, Villorba, fucilato
FAVARETTO MIRANDO, 1925, 16.11.1944, Treviso, fucilato
FRANCESCHETTI FELICE, 1923, 22.3.1945, Trevignano, combattendo
GAMBAROTTO VITTORIO, 1919, 29.4.1945, combattendo
GOBBETTO PASQUA, 1897, 28.4.1945, Treviso, per ferite
GOBBO GIOVANNI, 1922, 29.4.1945, Villorba, fucilato
LAGANÀ CONSOLATO, 1921, 29.4.1945, Treviso, fucilato
LENOROSE PIETRO, 1925, 25.9.1944, Crespano del Grappa, impiccato
MANGIAGALLI LUCIANO, 1924, 23.10.1944, San Fior, impiccato
MANTOVANI LUCIANO, 1928, 8.10.1944, Crespano del Grappa, torturato e ucciso [Mantovani Luciano di Adelchi, Treviso 1928, Brg. Bagigalupo, 26.1.1945, Pieve di Teco - IM]
MARTINI ENRICO, 1909 [1906], 11.11.1944, Roncade, fucilato
MENEGAZZI GIUSEPPE, 1929, 18.5.1945, Treviso, per ferite
MENGHI FIABON TERESA, 1892, 28.10.1944, Treviso, fucilata
MERENDA GIORGIO, 1927, 29.4.1945, Vedelago, combattendo
MESTRINER LUIGI, 29.4.1945, Villorba, fucilato
MION LIBERO, 1922, 29.4.1945, Villorba, fucilato
MORETTO RENATO, 1923, 3.8.1944, Treviso, fucilato
OBICI PRIMO, 1923, 25.4.1945, Treviso, fucilato
PAOLI WLADIMIRO, 1926, 9.9.1944, Piombino Dese, combattendo
PERINI AMERIGO, 1910, 26.11.1944, Venezia, fucilato
POZZOBON PIERGIOCONDO, 1927, 29.4.1945, Treviso, fucilato
QUARISA GIUSEPPE, 1915, 9.2.1945, Treviso, combattendo
RAPISARDI VITO, 1922, 29.4.1945, Vallà di Riese [Quinto di Treviso], combattendo
SCARABEL ANTONIO, 1910, 3.8.1944, Treviso, fucilato
SCARDELLATO ANGELO, 1923, 18.4.1945, Treviso, fucilato
SEGATO DANILO, 1924, 8.4.1945, Treviso, torturato e ucciso
SOLDERA VITTORIO, 1923, 29.8.1944, Trichiana, combattendo
TINAZZI CARLO, 1923, 5.3.1945, Gorgo al Monticano, pugnalato
ZORZI ANTONIO, 1914, 22.5.1945, Treviso, torturato
Arte moderna: la grande pittura e scultura del Novecento | Copetti Antiquari | BIAF 2017 Firenze
Lo stand di Copetti antiquari al BIAF - Biennale Internazionale dell'antiquariato a Firenze, Palazzo Corsini, 23 settembre - 1 ottobre 2017.
Mirko Basaldella, fratello di Dino e Afro, nasce a Udine nel 1910. Formatosi al liceo artistico di Venezia, l’Accademia di Firenze e la Scuola dell’arte di Monza, lavora nello studio di Arturo Martini. Nel 1933 si trasferisce a Roma, dove nel 1935 tiene la prima mostra, presso la Galleria La Cometa. Nello stesso anno esordisce alla Biennale di Venezia (vi tornerà nel 1954). Entrato nel gruppo milanese di Corrente, nel 1947 tiene una personale presso la galleria Knoedler di New York (ripetuta nei due anni successivi). Tra il 1949 ed il 1951 realizza i tre cancelli in bronzo per il monumento ai caduti delle Fosse Ardeatine.
Dal 1957 è direttore del Design work shop al Carpenter Center for the Visual Arts della Harvard University di Cambridge nel Massachusetts. Le sue opere si trovano in importanti musei: i Musei Vaticani, il Palazzo C.I.T. di New York, il Fogg Art Museum di Cambridge, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Filadelfia Museum, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, il Cimitero monumentale del Verano. Muore a Cambridge nel 1969.
Dusan Dzamonja nasce nel 1928 in Macedonia e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Zagabria. Nel 1954 tiene la prima personale alla Galleria ULUS di Belgrado ed esordisce alla Biennale di Venezia, dove torna nel 1960, nel 1970 e nel 1980. In Jugoslavia vince numerosi concorsi per alcuni tra i più importanti monumenti del Paese.
Nel 1970 si trasferisce a Vrsar, in Croazia, che in seguito diventerà un museo permanente all’aperto, quindi a Bruxelles. Lavora con bronzo, ferro, acciaio corten e alluminio. Le sue opere sono conservate in musei come il Moma di New York e la Tate Gallery di Londra; alcune sue sculture sono state esposte davanti al Palazzo della Giustizia a Bruxelles, a Place de Vendome a Parigi, Praca de Commercio a Lisbona e Regent’s Park a Londra. Muore a Zagabria nel 2009.
Luciano Ceschia nasce nel 1926 a Tarcento (Udine). Si specializza nella cottura delle ceramiche, che nel 1962 espone alla XXXI Biennale di Venezia, dove l’opera “Grande porta di Hiroshima” gli vale il conferimento del Premio del Ministero dell’Industria e del Commercio per la ceramica. Lavora molto nella sua regione, in Emilia Romagna (Carpi e Modena) ed espone in mostre personali in Toscana (Galleria d’Arte Internazionale di Firenze, Galleria Studio Artecasa di Pisa).Dalla seconda metà degli anni Sessanta e abbandona la ceramica e passa al motivo circolare (scolpisce Gong, Dischi, Scudi e Mandala in metallo) e alle “verticali”, steli di dimensioni monumentali. Espone in rassegne internazionali e in personali a Vienna e New York, Ottawa, Toronto. Muore a Udine nel 1991.
Giacomo Manzù nasce a Bergamo nel 1908. Frequenta la Scuola Andrea Fantoni di Bergamo e l’Accademia d’Arte Cignaroli di Verona. Esordisce nel 1932 a Milano, presso Galleria del Milione. Negli anni successivi espone a Livorno, Palermo e Roma (presso la galleria Pecci Blunt) e all’estero: Budapest, Parigi, Buenos Aires, Berna, New York, Tokyo. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1936 e nel 1938, con una sala personale. Il tema iconografico portante della sua carriera è quello dei cardinali. Le sue opere più celebri sono la Porta della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano, la Porta dell’Amore per il Duomo di Salisburgo, la Porta della Pace e della Guerra per la chiesa di Saint Laurens a Rotterdam, il Monumento al partigiano a Bergamo e la scultura in bronzo, alta sei metri, collocata di fronte alla sede dell’ONU a New York. Muore a Roma nel 1991.
Antonietta Raphael Mafai, scultrice e pittrice di origini ebraiche, nasce a Kovno in Lituania, probabilmente nel 1895. Nel 1905 va Londra, dove studia pianoforte e si diploma alla Royal Academy. Si trasferisce a Roma, dove incontra Mario Mafai, con il quale va a vivere nell’appartamento di Via Cavour, punto di riferimento per gli artisti della corrente neo-espressionista della “scuola romana”: Scipione, Renato Marino Mazzacurati, Corrado Cagli. Nei primi anni Trenta vive tra Parigi e Londra, frequenta Epstein e comincia a dedicarsi alla scultura. Tornata in Italia, partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1948, la Biennale di Venezia nel 1948, nel 1950, nel 1952 e nel 1954. Negli anni Settanta realizza dipinge grandi tele con temi biblici. Muore a Roma nel 1975.
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La Partigiana Veneta di Augusto Murer, Venezia 1969
Scultura in bronzo di Augusto Murer su basamento di Carlo Scarpa in memoria del contributo delle donne alla resistenza partigiana nel Veneto
NIENTE APPARENTAMENTI IN LAGUNA
VENEZIA - Dieci giorni per il ballottaggio a Venezia e si accende la sfida a distanza tra Felice Casson e Luigi Brugnaro. Niente apparentamenti con partiti politici da parte dei due schieramenti. Il senatore Pd accusa l'imprenditore di non avere temi veri, lo incalza Brugnaro: Voglio fare rinascere la città.
- Intervistati: In collegamento telefonico FELICE CASSON (Candidato Sindaco di Venezia), LUIGI BRUGNARO (Candidato Sindaco di Venezia) - Servizio di Chiara Gaiani, riprese di Andrea Benetti, montaggio di Andrea Benetti
ANPI7Martiri Venezia - Festa del Tesseramento per il 2016
Il 10 dicembre 2015 la Sezione dell'ANPI 7 Martiri di Venezia ha organizzato, insieme al Liceo Artistico M.Guggenheim, la Giornata per il Tesseramento 2016.
Il video ripercorre i momenti e gli interventi più significativi della manifestazione, che ha voluto unire, a 70 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, gli ultimi partigiani viventi con i giovani studenti. Il tema trattato il mattino è stato Antifascismo dei partigiani e fascismo di oggi, quello del pomeriggio Diritti dispersi e Resistenza tradita. Nella discussione sono intervenute alcune rappresentanti della Rete degli Studenti Medi e Universitari di Venezia.
PRIMO DE LAZZARI - VITA RESISTENTE (OMAGGIO AL PARTIGIANO PRIMO DE LAZZARI)
PRIMO DE LAZZARI (1926-2016) è nato a Favaro ( Venezia) . Ha preso parte giovanissimo alla Resistenza, brigata Garibaldi Tollot-Ferretto ( Mestre,Treviso, Belluno). Dopo la Liberazione s’impegna nella vita politica nel Pci. segretario provinciale e regionale della FGCI a Venezia-membro del comitato centrale e direzione nazionale FGCI lavora con Enrico Berlinguer-.-Trasferitosi a Roma nel 1962 diviene segretario nazionale della Associazione culturale Italia-Polonia, indi della Associazione Italia Cecoslovacchia. Redattore rivista dell'ANPI Patria indipendente- assiduo collaboratore ANPI nazionale-redattore pubblicazione sulla storia dell'ANPI- Tra le sue varie pubblicazioni “Storia del Fronte della Gioventù nella Resistenza” (due edizioni) ; “Eugenio Curiel al confino e nella Lotta di Liberazione”; “Le SS italiane” ; “Ragazzi della Resistenza”. Consigliere nazionale Anpi, Vicepresidente dell’ Anpi Roma- Lazio e dirigente delle attività per la Memoria storica nelle scuole. Ai contatti con gli studenti delle scuole romane, alle celebrazioni pubbliche , e Convegni su temi ed eventi della Resistenza e alle recensioni e articoli su Patria indipendente dedica gli ultimi anni della sua esistenza.Muore a Roma il 15.2.2016.
Le Foibe, viaggio con gli storici che ci spiegano cosa sono state davvero
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Il 10 febbraio, in Italia, è il giorno del Ricordo. In questa giornata si celebra la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La vicenda delle foibe è stata spesso strumentalizzata, usata (o non usata) da una parte politica o dall'altra. Io ho deciso di farci un viaggio, sul cosiddetto confine orientale, provando a raccontare le foibe e quello che c'è intorno. E' un viaggio che ho fatto in compagnia e con le parole di alcuni dei maggiori storici in Italia che si sono occupati di foibe e confine orientale. Per fare, finalmente, un po' di chiarezza. E poi sono stato al Magazzino 18, quello degli esuli, per raccontare attraverso i loro oggetti la storia dell'esodo dall'Istria, Fiume e Dalmazia. Un grazie particolare va agli storici e ai testimoni, le cui parole e i cui racconti sono i veri protagonisti di questo video: Luca Bravi (storico, Università di Firenze) Giancarlo Ferro (cittadino e testimone di Gonars) Patrick Karlsen (direttore scientifico dell'istituto regionale per la Storia del movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia) Mauro Gialuz (presidente IRSLM) Jože Pirjevec (storico, autore di Foibe - una storia d'Italia, edito da Einaudi) Štefan Čok (biblioteca nazionale slovena e degli studi) Piero Delbello (direttore Irci, istituto regionale per la cultura istriano fiumano dalmata) Borut Kabljan (storico, Istituto universitorio europeo) Livio Dorigo (esule, presidente Circolo Istria) Franco Cecotti (storico)
«ADESSO CONOSCO I MARTIRI DELLA MIA CITTA’»
MIRANO -
Oggi giornata speciale a Mirano, vicino al monumento al Partigiano,per ricordare sei giovani partigiani del gruppo di Luneo trucidati in piazza dai nazisti. I particolari
- Intervistati: ANNAMARIA SPOLADOR (ANPI MIRANESE) - Servizio Annamaria Parisi, immagini Annamaria Parisi, montaggio Paolo Sanavio - Segui Antennatre anche sul digitale terrestre! Visita il sito antennatre.it per ulteriori informazioni.
Italia settentrionale. La partenza del Battaglione 'Barbarigo' per il fronte di Nettuno
Giornale Luce C0388 del 25/03/1944
Descrizione sequenze:alcune donne leggono manifesti affissi al muro ; soldati riuniti in una piazza ; soldati schierati lungo un cortile ; la consegna della bandiera, soldati e popolazione assistono alla cerimonia ; una donna consegna mazzi di fiori ai soldati, bacia un soldato ; i soldati avanzano per le strade della città, la popolazione assiste alla sfilata dei soldati ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Arte moderna e contemporanea: Mirko Basaldella e Giacomo Manzù | Copetti Antiquari | Artefiera 2019
Il nostro stand all'edizione 2019 di Artefiera Bologna, dove abbiamo presentato sculture e dipinti di Mirko Basaldella e Giacomo Manzù.
Mirko Basaldella, fratello di Afro e Dino, nasce a Udine nel 1910. Formatosi al liceo artistico di Venezia, l’Accademia di Firenze e la Scuola dell’arte di Monza, lavora nello studio di Arturo Martini. Nel 1933 si trasferisce a Roma, dove nel 1935 tiene la prima mostra, presso la Galleria La Cometa. Nello stesso anno esordisce alla Biennale di Venezia (vi tornerà nel 1954). Entrato nel gruppo milanese di Corrente, nel 1947 tiene una personale presso la galleria Knoedler di New York (ripetuta nei due anni successivi). Tra il 1949 ed il 1951 realizza i tre cancelli in bronzo per il monumento ai caduti delle Fosse Ardeatine.
Dal 1957 è direttore del Design work shop al Carpenter Center for the Visual Arts della Harvard University di Cambridge nel Massachusetts. Le sue opere si trovano in importanti musei: i Musei Vaticani, il Palazzo C.I.T. di New York, il Fogg Art Museum di Cambridge, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Filadelfia Museum, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, il Cimitero monumentale del Verano. Muore a Cambridge nel 1969.
Giacomo Manzù nasce a Bergamo nel 1908. Frequenta la Scuola Andrea Fantoni di Bergamo e l’Accademia d’Arte Cignaroli di Verona. Si stabilisce a Milano, dove esordisce nel 1932, presso Galleria del Milione. Negli anni successivi espone a Livorno, Palermo e Roma (presso la galleria Pecci Blunt) e all’estero: Budapest, Parigi, Buenos Aires, Berna, New York, Tokyo. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1936 e nel 1938, con una sala personale. Il tema iconografico portante della sua carriera è quello dei cardinali. Nominato titolare della cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera, quindi presso l’Accademia Albertina di Torino e la Sommerakademie di Salisburgo. Le sue opere più celebri sono la Porta della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano, la Porta dell’Amore per il Duomo di Salisburgo, la Porta della Pace e della Guerra per la chiesa di Saint Laurens a Rotterdam, il Monumento al partigiano a Bergamo e la scultura in bronzo, alta sei metri, collocata di fronte alla sede dell’ONU a New York. Muore a Roma nel 1991.
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La Venezia dell’arte e degli artisti - Mario Isnenghi
Seminario veneziano parte del ciclo Contravveleno alla morte a Venezia
Registrato il 15 gennaio 2020
Scultura e pittura moderna: Mirko, Manzù, Ceschia | Copetti Antiquari | ModenAntiquaria 2019
Il nostro stand a ModenaAntiquaria, febbraio 2019, dedicato alla scultura italiana del XX secolo, con lavori di Giacomo Manzù, Mirko Basaldella e Luciano Ceschia.
Giacomo Manzù nasce a Bergamo nel 1908. Frequenta la Scuola Andrea Fantoni di Bergamo e l’Accademia d’Arte Cignaroli di Verona. Si stabilisce a Milano, dove esordisce nel 1932, presso Galleria del Milione. Negli anni successivi espone a Livorno, Palermo e Roma (presso la galleria Pecci Blunt) e all’estero: Budapest, Parigi, Buenos Aires, Berna, New York, Tokyo. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1936 e nel 1938, con una sala personale. Il tema iconografico portante della sua carriera è quello dei cardinali. Nominato titolare della cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera, quindi presso l’Accademia Albertina di Torino e la Sommerakademie di Salisburgo. Le sue opere più celebri sono la Porta della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano, la Porta dell’Amore per il Duomo di Salisburgo, la Porta della Pace e della Guerra per la chiesa di Saint Laurens a Rotterdam, il Monumento al partigiano a Bergamo e la scultura in bronzo, alta sei metri, collocata di fronte alla sede dell’ONU a New York. Muore a Roma nel 1991.
Mirko Basaldella, fratello di Afro e Dino, nasce a Udine nel 1910. Formatosi al liceo artistico di Venezia, l’Accademia di Firenze e la Scuola dell’arte di Monza, lavora nello studio di Arturo Martini. Nel 1933 si trasferisce a Roma, dove nel 1935 tiene la prima mostra, presso la Galleria La Cometa. Nello stesso anno esordisce alla Biennale di Venezia (vi tornerà nel 1954). Entrato nel gruppo milanese di Corrente, nel 1947 tiene una personale presso la galleria Knoedler di New York (ripetuta nei due anni successivi). Tra il 1949 ed il 1951 realizza i tre cancelli in bronzo per il monumento ai caduti delle Fosse Ardeatine.
Dal 1957 è direttore del Design work shop al Carpenter Center for the Visual Arts della Harvard University di Cambridge nel Massachusetts. Le sue opere si trovano in importanti musei: i Musei Vaticani, il Palazzo C.I.T. di New York, il Fogg Art Museum di Cambridge, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Filadelfia Museum, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, il Cimitero monumentale del Verano. Muore a Cambridge nel 1969.
Luciano Ceschia nasce nel 1926 a Tarcento (Udine). Si specializza nella cottura delle ceramiche, che nel 1962 espone alla XXXI Biennale di Venezia, dove l’opera “Grande porta di Hiroshima” gli vale il conferimento del Premio del Ministero dell’Industria e del Commercio per la ceramica. Lavora molto nella sua regione, in Emilia Romagna (Carpi e Modena) ed espone in mostre personali in Toscana (Galleria d’Arte Internazionale di Firenze, Galleria Studio Artecasa di Pisa).Dalla seconda metà degli anni Sessanta e abbandona la ceramica per sperimentare altri materiali e passa al motivo circolare (scolpisce Gong, Dischi, Scudi e Mandala in metallo) e alle “verticali”, steli di dimensioni monumentali. Espone molto all’estero, in rassegne internazionali e in personali a Vienna e New York, Ottawa, Toronto. Muore a Udine nel 1991.
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Momenti della visita del Duce a Gorizia
Giornale Luce C0269 del 07/08/1942
Descrizione sequenze:Mussolini scende dall'aereo, viene accolto dal generale Ferrario ; Mussolini, con gli occhiali da sole, accompagnato da un religioso visita la tomba del Duca d'aosta ; mussolini visita il monumento, scritta terza armata sul cancello ; Mussolini passeggia tra i monti, in compagnia di Vidussoni e di autorità militari ; adunata in una piazza di gorizia, i partecipanti applaudono ; Mussolini parla dal balcone di un edificio, accanto a lui Vidussoni ; al termine del discorso rientra nell'edificio, scuro in volto ; Mussolini si intrattiene con gli avieri, in divisa di pilota si sofferma a scherzare con i soldati, sale sull'aereo ; il trimotore di Mussolini decolla ;
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