From Grumentum to Grumento
Il video promozionale su Grumentum è stato realizzato nel 2017 da Francesco Tarlano (archeologo MIBAC) e Michele Tropiano (operatore drone) in occasione della Mostra Dalla Val d'Agri al Tirreno. Archeologia, Arte e Paesaggi lucani, tenutasi a Maratea, che ha visto coinvolti, oltre alla SABAP, ben sette comuni nelle attività di promozione del patrimonio culturale lucano.
Il video è costruito attraverso la narrazione dall'alto della città romana di Grumentum e dei suoi principali monumenti e si propone l'intento di sottolineare il forte rapporto tra l'insediamento antico e il paesaggio circostante.
Infatti, i resti archeologici della città di Grumentum (nel territorio comunale dell'odierna Grumento Nova - PZ) si ergono maestosi in alta Val d'Agri, nel cuore dell'Appennino lucano, in un contesto paesaggistico mozzafiato, sulle rive del Lago Pertusillo.
Fin dall’antichità la città è nota come uno dei principali centri della Lucania romana: citata da numerose fonti letterarie antiche, tra cui Livio, Strabone, Seneca, Plinio, a proposito di diversi eventi bellici nei quali l’abitato fu coinvolto, nonché delle produzioni vinarie di alta qualità nel proprio territorio, dal 2000 è sede del più esteso Parco Archeologico della Basilicata e nei suoi pressi si colloca il Museo Archeologico Nazionale dell'Alta Val d'Agri.
L'abitato si sviluppa dagli inizi del III sec. a.C., fu interessato dal passaggio di Annibale e da assegnazioni di terreni in età graccana. Per pacificare definitivamente l’area, fu per i Romani necessario impiantare una colonia nella metà del I sec. a.C. Per tutto il I sec. d.C., la città viene monumentalizzata con la realizzazione di tutti i complessi architettonici principali, ancora oggi ben visibili, con resti talvolta monumentali (teatro, domus con mosaici, templi, assi stradali, foro, botteghe, due complessi termali, anfiteatro…) fino a diventare una delle principali città romane del sud Italia. La città mantiene la sua importanza anche nella tarda antichità, quando è attraversata dalla via Herculia e diviene sede vescovile. Il lento declino porterà allo sviluppo dei borghi d’altura che ancora oggi definiscono i centri dell’alta Val d’Agri, come Saponara (oggi Grumento Nova), Viggiano, Moliterno, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Montemurro.
Grumento Nova
Questo delizioso paese di impronta medioevale sorge nel cuore dell’alta Val D’Agri, nei pressi del lago del Pertusillo, uno degli invasi artificiali più grandi della Basilicata, dove sorgeva l’antica città romana di Grumentum. È uno dei paesi inclusi nella più giovane delle aree verdi protette italiane, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val D’agri – Lagonegrese e per la sua posizione gode di un’affascinante veduta panoramica sull’intera valle. L’attuale centro di Grumento Nova si presenta come un intricato saliscendi di vicoletti, ma a pochi chilometri dal paese si possono ammirare i resti dell’antica colonia romana di Grumentum, tra l’area archeologica, e il relativo museo archeologico nazionale, una delle più importanti del sud Italia e anche per questo denominata “Piccola Pompei” della Basilicata. I frequenti attacchi saraceni avvenuti tra l’878 e il 1031, costringono gli ultimi abitanti di Grumentum a cercare rifugio sul colle sovrastante la città, laddove già esisteva, dal IV secolo d.C., un piccolo insediamento intorno al tempio dedicato alla divinità egizia Serapide. Il nuovo centro abitato, intorno alla metà dell’anno 1000, prende il nome di Saponara, divenendo feudo normanno. Primo feudatario di Saponara è Roberto d’Altavilla, Conte di Montescaglioso, cui si deve la costruzione del castello e della cinta muraria, quindi è stata la volta dei Sanseverino, fino al 1853, che hanno regalato al paese, periodi di grande splendore e decadenza. In epoca risorgimentale Saponara partecipa ai moti liberali del 1820-21 e poi del 1848, ma anche all’attività mazziniana, fino ad essere interessata anche dal fenomeno del brigantaggio. Con decreto regio del 21 aprile 1863, il nome del comune viene trasformato in Saponara di Grumento e, il 3 novembre1932, in Grumento Nova. Oltre al vicino Parco archeologico di Grumentum, considerato il più importante sito romano lucano, e il museo archeologico della Val D’Agri, il comune di Grumento Nova conserva altri luoghi che lo rendono una irrinunciabile meta. Il suggestivo saliscendi dei vicoletti è una delle caratteristiche del centro storico attraversato da antichi palazzi, ma una delle attrattive è rappresentata anche dal castello normanno denominato “San Severino”, risalente all’undicesimo secolo e fatto restaurare nel Settecento dal principe di Bisignano e Conte di Saponara, Carlo Maria Sanseverino. A questi di deve anche l’ampliamento della struttura che ha raggiunto la dimensione di circa 300 ambienti. Quasi distrutto dal violento terremoto del dicembre 1857, oggi è visibile un salone in cui si possono ammirare, dipinti in trentasei nicchie, angeli e putti del XVIII secolo.
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Cilentano.it visita il Parco Archeologico di Grumentum nell'Alta Val d'Agri
L'impianto urbanistico della città, risalente alla fondazione del III secolo a.C. è di forma allungata, in dipendenza dalle condizioni orografiche della collina, e si articola su tre vie principali parallele, intersecate ad angolo retto da vie secondarie. La città era circondata da mura con sei porte, su un perimetro di circa 3 km e occupava una area di circa 25 ettari, di cui solo un decimo è stato riportato in luce.