SAVOCA MUSEO ETNOANTROPOLOGICO
Museo Elettrico Virtuale La Luce di Nino Vadalà - GIARDINI NAXOS
MUSEO CIVILTA' CONTADINA.wmv
Una grande raccolta di oggetti ed attrezzature usati in agricoltura e nelle abitazioni della campagna padovana, nel secolo scorso.
Nissoria
Fotomontaggio di Nissoria piccolo centro dell'entroterra Siciliano
A Santo Spirito un museo etno antropologico TR98 Telepace 27 08 09
A Santo Spirito un museo etno antropologico TR98 Telepace 27 08 09
Lavello - Museo della Civiltà Contadina
siderurgikatv.com (Associazione Vibrazioni Lucane)
Il museo contadino di Resio Veronese
Il poeta monselicense Resio Veronese presenta il suo museo della civiltà contadina
Museo etnografico di ossi @gigimura
Museo etnografico di ossi video @gigimura base musicale coro boghes noas di ossi Il Museo Etnografico Comunale con Mostra Fotografica Permanente Archeologica è ospitato all'interno del Palazzo Baronale di Ossi, insigne edificio storico del XVII sec. d.C. restaurato di recente.
Il percorso museale etnografico si articola su tre piani e segue un criterio tipologico legato alla ricostruzione certosina di ambienti contadini, artigianali e domestici.
Il piano terra introduce al mondo contadino ed alle attività connesse con la lavorazione dei prodotti della campagna (olio, vino, formaggio). Il duro e faticoso lavoro dei campi si affronta nel cortile, su cui si apre l'ingresso posteriore del Palazzo, ed è testimoniato da aratri, zappe e altri strumenti legati al lavoro della terra.
Il primo piano ha due sezioni: la prima, dedicata agli antichi mestieri ed allestita nella sala centrale, riproduce fedelmente e con dovizia di particolari i tre principali mestieri degli artigiani di Ossi: calzolaio, fabbro e falegname. Tutt'intorno, su tre sale, sono riprodotti ambienti domestici con arredi d'epoca: la cucina in cui si faceva il pane, la stanza da letto con il corredo, e una stanza comune s'apposentu in cui si ricevevano gli ospiti.
La parte archeologica si articola in due settori. La Mostra fotografica archeologica permanente, allestita nel cortile, si compone di una serie di pannelli didattici che illustrano, secondo un criterio cronologico, il patrimonio archeologico del territorio. La sezione archeologica, posta al secondo piano, ospita una serie di interessanti plastici dei siti prenuragici più importanti della zona, estremamente interessanti come strumento didattico, e la riproduzione di uno scavo archeologico.
Gli antichi mestieri ..come si faceva una volta! Vieni in Bulgaria
Gli antichi mestieri …come si faceva una volta
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Benvenuti in Bulgaria!!!Una sorprendente meta ti sta aspettando per farvi vivere un viaggio nel tempo attraverso una storia antichissima ricca di tradizioni autentiche
9 Patrimoni Mondiali Unesco ,tra cui il Monastero di Rila , Nessebar e la Chiesa di Boyana a Sofia,Tombe dei Re Traci,la Valle della Rose, la patria dello Yougurt , la lavanda ( Bulgaria primo produttore al mondo )natura incontaminata con panorami da cartolina, borghi unici, spiagge bellissime, centri spa all' avanguardia, enogastronomia ricchissima, ed una vita notturna incredibile per il divertimento per i giovani di tutta Europa con Sunny Beach o Golden Sands con le loro modernissime discoteche.
Viaggerete attraverso paesaggi e scenari unici che fanno da cornice ad un insolito e ricco patrimonio culturale che ci porteranno da verdissime montagne a spiagge bianchissime...
Ripercorrere la storia di questa parte d’Europa fin da tempi molto antichi, ed allo stesso tempo ammirare panorami capaci di mostrare una natura ancora in molta sua parte incontamimata.
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Video progetto ''Nissoria & Turismo'' Nissoria!
Video progetto ''Nissoria & Turismo''!
Nissoria
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Il Museo del Costume Mediterraneo a Scicli
Il Museo del Costume Mediterraneo a Scicli è particolarmente sentito dalla comunità locale, visto che in tanti hanno contribuito ad arricchirlo di Memoria, donando oggetti della propria tradizione familiare. Ce ne racconta la genesi la direttrice Giovanna Giallongo.
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Progetto UNITI CONTRO LA DROGA (NISSORIA) - intervista Azzurra Tv
Il progetto UNITI CONTRO LA DROGA è realizzato dal gruppo Giovani e Legalità, composto da giovani nissorini di età compresa tra i 18 e i 30 anni e da un minorenne, legati dall'interesse comune di fare per Nissoria. I giovani promotori, spinti dalla voglia di di essere protagonisti di sé e del territorio, e dalla consapevolezza dei danni che causa l'uso della droga, hanno pensato di promuovere una campagna di sensibilizzazione contro l'uso delle droghe, utilizzando gli strumenti del programma Youth in Action al fine di trarre benefici concreti per la propria terra.
Gioventù in Azione 2007-2013 è un programma della Commissione Europea -- Direzione Generale Istruzione e Cultura che promuove l'educazione non formale, i progetti europei di mobilità giovanile internazionale di gruppo e individuale attraverso gli scambi e le attività di volontariato all'estero, l'apprendimento interculturale e le iniziative dei giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni.
In Italia è attuato dalla Agenzia Nazionale per i Giovani.
Atomi puliti
Il documentario illustra i sistemi di trattamento delle scorie nucleari liquide e solide tramite la decontaminazione e il successivo stoccaggio dei fanghi di risulta. Il filmato mette in particolare evidenza i sistemi di protezione cui è sottoposto il personale addetto alle lavorazioni. Documentario prodotto da ENEA per la regia di Enrico Franceschelli (Italia, 1965).Archivio Nazionale Cinema d'Impresa
Antica Falegnameria Annoni e Perego
Accarezzare le rugosità della corteccia. Annusare il profumo dolce ed acre del legno appena tagliato. Ascoltare il suono della lama che incide il tronco. Scrutare nei minimi dettagli le imperfezioni che la Natura ha lasciato nell’asse. Gustare in modo autentico il momento della selezione del legno, un passaggio tanto delicato quanto importante per un prodotto che una volta finito sarà davvero eterno. Questo è quello che fanno ogni giorno i nostri collaboratori per garantire l’unicità di un risultato ad alto livello di artigianalità. Perché la materia prima è quella che conta, selezionata da professionisti che svolgono il proprio lavoro con passione e con amore.
Il MUSEO ETNOGRAFICO KERE DI CAIAZZO. Trasloco ed Interni
Il Museo etnografico Kere delle tradizioni contadine e popolari è stato aperto nel luglio del 1997. Per la sua istituzione è stato appositamente costituito il Gruppo di volontariato omonimo sul finire del '94 per volere del prof. Augusto Russo che ne è l'animatore e il coordinatore.
I risultati conseguiti sono così soddisfacenti ed entusiasmanti, avendo registrato in tre anni oltre diecimila visitatori, da distogliere da qualsiasi scoraggiamento e da indurre a proseguire senz'altro il lavoro: il Gruppo che gestisce il Museo, infatti, si propone non solo di ampliarlo con il recupero di nuovi spazi e l'aggiunta di numerosi altri oggetti e testimonianze delle tradizioni popolari e contadine la cui ricerca prosegue senza soste da parte dei volontari collaboratori che sacrificano per questo una buona fetta del proprio tempo libero, ma anche di organizzarlo nella distribuzione del materiale in modo tale da conferirgli una valenza quanto più scientifica e didattica possibile con cartelli introduttivi ad ogni sezione, didascalie e immagini esemplificative della funzione e dell'uso dei vari oggetti. Altro obiettivo che il Museo intende raggiungere in breve tempo è quello di tentare il coinvolgimento dell'Amministrazione della città, che si è fregiata del titolo di Città dell'olio, nella realizzazione di un progetto che preveda l'acquisizione di un frantoio (prima che vada perduto!) da restaurare per farne non solo una sezione del Museo ma un simbolo della città e della sua vera, autentica vocazione economica: il turismo, l'agriturismo e l'agricoltura con la produzione di un olio di qualità.
Nella fase attuale l'allestimento va superando l'iniziale configurazione di mostra, allorquando gli oggetti erano stati sistemati senza una scansione settoriale, e va assumendo quella di museo vero e proprio. Si avvia, così, ad essere portato a compimento il progetto che prevede la distribuzione del materiale raccolto e soprattutto quello da raccogliere presso i tanti donatori che, entusiasti dell'iniziativa, ne hanno dichiarato la disponibilità, in un ordine che conferisce valenza scientifica e didattica all'istituzione, finalizzata alla divulgazione della storia dei contadini e delle classi popolari del caiatino, della loro vita, del lavoro, dei cicli produttivi (descrizione illustrativa della coltivazione e delle fasi di lavorazione delle olive, dell'uva, del grano, della canapa, ecc., ad esempio), dei costumi e delle usanze.
Molto è il materiale raccolto e/o censito come: aratri in legno e in ferro, vomeri, gioghi, erpici in legno e in ferro, falci, correggiati, rastrelli in legno e in ferro, seghe, misure per grano e per olio, torchi, contenitori per grano, per vino, per olio, madie, carri, falciatrici, calesse, ceste, utensileria per falegname, calzolaio, fabbro, ecc., mobili, indumenti, oggetti di vario genere e per usi vari. Circa 200 schedature per tipologia, circa 1000 fotografie, circa 1000 questionari compilati.
Sono state, inoltre raccolte notizie sui seguenti argomenti: abitudini, attrezzature agricole, battesimo, canti popolari, cicli produttivi e fasi di lavorazione, erbe officinali per la cura di animali e uomini, feste, filastrocche, formule magiche, frantoi, giorni favorevoli e giorni sfavorevoli, malattie, matrimonio, mestieri, morte, mulini, pratiche cerimoniali, presagi, proverbi, racconti popolari, rapporti di lavoro, riti propiziatori, scongiuri, sogni, strumenti musicali, tempo libero, usanze.
Naturalmente la sistemazione di tutto ciò è strettamente subordinata oltre che alla buona volontà di coloro che amano questo progetto, alla disponibilità di risorse finanziarie volte al recupero di altri spazi e al loro adeguamento a questa nuova funzione all'interno della complessa struttura già menzionata, ricordando che il museo intende dotarsi anche di sale per biblioteca e per audiovisivi.
Va, infine, ribadito e sottolineato che l'iniziativa oltre a costituire un viaggio nella memoria per i meno giovani e la scoperta di un mondo scomparso per i più giovani, rappresenta sia una valida proposta e un indiscutibile stimolo per una forse unica possibilità di sviluppo economico della nostra terra che un forte segnale per il recupero e il riuso degli abbandonati e degradati contenitori delle Opere Pie Riunite di Caiazzo.
Fotografie di A. Porpora Realizzate il giorno 08 Ottobre 2012
Fotografie Storiche del Museo di: A. Russo, N. Russo, A. Coppola
Fonte:
Alla sagra della Cassatella presente anche Nissoria
Marsala: inaugurato il Museo della Nave Punica
Marsalanews.it - Marsala: inaugurato il Museo della Nave Punica
Visita del Museo Etno Antropologico Muetàn dell'Arcidiocesi di Agrigento
MUETÀN - Museo Etno Antropologico, all'interno del quale è ospitata la mostra permanente sulla vita quotidiana in Tanzania: ... un angolo di mondo per leggere il mondo, curato dalla Delegazione Diocesana per la Missione Agrigentina di Ismani.
Nissoria, il Museo delle creazioni
Nissoria, il Museo delle creazioni
Riciclare per creare articoli di produzione locale alternativi ai regali natalizi , questa la finalità del nuovo progetto sviluppato da ragazzi di Nissoria, con il pieno sostegno dell'amministrazione comunale.
Servizio di Sergio Leonardi
Montaggio di Maria Teresa La Via
Quinto raduno cinofilo della città di Nissoria e Leonforte
Quinto raduno cinofilo della città di Nissoria e Leonforte
Interviste al presidente del consiglio comunale di Nissoria, dott. Rosario Patti e al sindaco della città di Nissoria, dott. Armando Glorioso
Sevizio di Marco Signorelli
Montaggio di Maria Teresa La Via
Una produzione TeleNicosia
telenicosia.it
Editore Studio Immagine
abcsitiweb.com
Via Piccinni, Calzolaio Giovanni
Giovanni apprende il suo mestiere artigiano in tenera età, appena abbandonati gli studi, eravamo in pieno dopoguerra. Fece con le sue mani la prima scarpa all'età di 18 anni.
Partì per il Venezuela, appena maggiorenne.
Per lui il suo paese non portava il sole all'orizzonte.
L'avvenire era il sud america, la colonia, l'orgoglio del genio italiano.
Finì a lavorare in fabbrica come molti suo connazionali che hanno costruito un impero dal nulla.
Spezzata la catena con il montaggio di una parziale operazione di fabbrica.
Tornò in Italia trentacinquenne, un gruzzoletto per mettere su casa e famiglia.
Si sposò e continuò il suo lavoro di riparascarpe in un paese dove i calzolai lavoravano rèt a terré in gruppo, scambiandosi gli attrezzi e raccogliendo scarpe prima della 9 ora per riconsegnarle al tramonto.
Oggi è ancora lì con la sua resistenza.