Cilentano.it vi porta al Museo Etnografico Beniamino Tartaglia di Aquilonia
Andiamo a Monteverde per il Grande Spettacolo dell'acqua e scopriamo che ad Aquilonia (a pochi chilometri) c'e' il piu' grande museo etnografico d'Italia. Il Museo è stato ideato e progettato dal prof. Beniamino Tartaglia e, infine, realizzato con il contributo economico dell'Amministrazione Comunale, della Provincia e della Regione e con la collaborazione costante di un apposito Comitato, della quasi totalità della popolazione residente e degli emigrati: tutti hanno donato oggetti, fornito prestazioni volontarie e fatto offerte in denaro, per i lavori di ristrutturazione e di adeguamento a fini museali di un ex Asilo-nido mai utilizzato per i fini per cui era stato costruito negli anni 70/80. L'ingresso e la visita al Museo non prevedono pagamento di biglietto, e tutto il personale è volontario. È possibile per i visitatori lasciare un'offerta, grazie alla quale si contribuisce al sostegno del Museo.
Aquilonia e quel Museo Etnografico orgoglio dell'Alta Irpinia
In Alta Irpinia, ad Aquilonia, c’è un tesoro fatto di tradizione e ricordi: è il museo etnografico che racconta la storia di un intero territorio quello altirpino.
Aquilonia (AV):- Museo Etnografico.Emozionante.
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Una scommessa vincente : il Museo di Aquilonia (III°parte) TD'I ch.97
Grazie ad un progetto di recupero e valorizzazione, è nato il Parco Archeologico di Carbonara, ideato e realizzato da Beniamino Tartaglia, con la collaborazione di un apposito Comitato, composto da contadini, operai ed artigiani. Tutti hanno donato oggetti, fornito prestazioni volontarie e fatto offerte in denaro, per i lavori di ristrutturazione e di adeguamento di un ex Asilo nido, messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale. La peculiarità e l'unicità del Museo Etnografico consistono nell'offrire ai visitatori reali ambienti di lavoro, concreti contesti abitativi ed eloquenti scenari di vita vissuta. In essi sono in rassegna la vita quotidiana di una comunità, simbolo di tutte le comunità povere del Mezzogiorno, e la storia secolare dei nostri antenati, che rivive, anche attraverso le numerose animazioni didattiche, che consentono di compiere un viaggio carico di emozioni nelle viscere del tempo e di immergersi come per magia nelle vicende millenarie della nostra civiltà. Il patrimonio del Museo consta di circa 13.000 (tredicimila) pezzi che si susseguono su due piani di circa 1.500 mq. e su un'ampia area attrezzata all'aperto, dando luogo a oltre 130 (centotrenta) ricostruzioni, raggruppate in 15 (quindici) Sezioni tematiche.
Thanks to a project of restoration and enhancement, was born on Archaeological Park Carbonara, designed and built by Benjamin Tartaglia, with the help of a special committee, composed of peasants, laborers and artisans. All donated items, provided voluntary benefits and made monetary donations for the renovation and remodeling of a former nursery, made available by the Town Council. The peculiarity and the uniqueness of the Ethnographic Museum consisting of offering visitors to real work environments, concrete housing contexts and eloquent scenes of real life. Together they review the daily life of a community, a symbol of all the poor communities of the South, and the secular history of our ancestors, who lives on, even through the many animations teaching, which allow you to make a journey full of emotions in the bowels of time and immerse yourself as if by magic in the lives of our ancient civilization. The Heritage Museum has about 13,000 (thirteen thousand) pieces that follow each other on two floors of 1,500 sqm. and a large outdoor picnic area, giving rise to more than 130 (one hundred thirty) reconstructions, grouped in 15 (fifteen) Thematic sections.
Gracias a un proyecto de restauración y mejora, nació el Parque Arqueológico de Carbonara, diseñado y construido por Benjamin Tartaglia, con la ayuda de un comité especial, integrado por campesinos, obreros y artesanos. Todos los artículos donados, siempre que los beneficios voluntarios e hicieron donaciones monetarias para la renovación y remodelación de un vivero anterior, puesto a disposición por el Ayuntamiento. La particularidad y la singularidad del Museo Etnográfico que consiste en ofrecer a los visitantes a los ambientes reales de trabajo, los contextos concretos de vivienda y escenas elocuentes de la vida real. Junto a la revisión de la vida cotidiana de una comunidad, un símbolo de todas las comunidades pobres del Sur, y la historia secular de nuestros antepasados, que vive, incluso a través de los muchos animaciones la enseñanza, que le permiten realizar un viaje lleno de emociones en las entrañas del tiempo y sumergirse como si por arte de magia en la vida de nuestra antigua civilización. El Museo del Patrimonio cuenta con cerca de 13.000 (trece mil) piezas que se suceden en dos plantas de 1.500 metros cuadrados. y una gran zona de picnic al aire libre, dando lugar a más de 130 (ciento treinta) reconstrucción, agrupadas en 15 (quince) secciones temáticas.
AQUILONIA (gia' Carbonara - Irpinia d'Oriente) - TOUR DEL PAESE - LA CIVILTA' CONTADINA CHE RESISTE
La cittadina ha cambiato nome più volte durante la sua storia. Di origine medievale, si chiamava Carbonara, forse non, come la vulgata riferisce, per via dell'attività principale degli abitanti che sarebbe stata la produzione del carbone vegetale, ma probabilmente per la presenza nel suo territorio di particolari pietre che contenevano petrolio e che bruciavano con fiamma viva come carboni. Ancora oggi tali minerali si trovano nella contrada detta Sassano. Assunse il nome di Aquilonia dopo l'Unità d'Italia, nel 1861, per volontà politica dell'amministrazione liberale del tempo. Nel 1860, infatti, il paese di Carbonara conobbe una cruenta sommossa popolare filoborbonica contro l'Unità italiana che culminò con l'uccisione di nove persone e nel 1861 venne conquistata dai briganti di Carmine Crocco. Per cancellare la macchia antiunitaria della storia del piccolo centro irpino, si chiese e si ottenne di cambiare nome al paese. Il centro assunse allora quello di Aquilonia in omaggio alla tradizione erudita locale che, sulla base di alcune ipotesi del XVI secolo, identificava con il piccolo centro di Carbonara l'antica città dei Sanniti che oppose l'ultima resistenza all'espansione romana nel Sud Italia, citata da Tito Livio nella sua opera. Una recente iniziativa degli amministratori ha ricordato il nome originario e storico del paese facendo inserire nello stemma civico la scritta Olim mihi fuit nomen Carbonara. Dopo il terremoto del Vulture del 23 luglio 1930, il paese è stato completamente ricostruito in un luogo più alto rispetto alla locazione originale. Il vecchio centro abitato è stato definitivamente abbandonato nel dopoguerra. Oggi restano poche rovine, oggetto di studio e di recupero. Di grande interesse è la visita al locale Museo Etnografico, che raccoglie migliaia di oggetti della millenaria civiltà contadina dell'Appennino organizzati in un percorso espositivo che ricostruisce perfettamente tutti gli ambienti domestici e di lavoro.Il Parco archeologico,con i resti della vecchia Carbonara, memoria storica di tutti gli Aquiloniesi, presenta intatto l'originario tracciato urbano; all'interno del Parco vi è il Museo delle Città Itineranti, a formare un tutt'uno nel percorso culturale che la locale Associazione per la Gestione del Museo Etnografico Beniamino Tartaglia offre al visitatore. Nelle sue vicinanze è situata la Abbazia di san Vito, di età altomedievale. Nei pressi dell'Abbazia troneggia una quercia plurisecolare detta quercia di S. Vito, uno dei cento alberi più vecchi della Regione Campania. Di notevole interesse naturalistico, a ca. 3 km dal centro abitato, vi è il lago artificiale Aquilaverde, creato dalla diga San Pietro, così chiamato perché compreso nei territori di Aquilonia, Monteverde e Lacedonia. Importanti la flora e la fauna tipicamente acquatica nonché una ricca varietà di pesci d'acqua dolce: trote, persici, cavedani, arborelle, anguille.Anche se il turismo non è ancora molto sviluppato pian piano sta diventando parte integrante dell'economia aquiloniese, difatti sul territorio insistono - alberghi - Ristoranti e Agriturismi. Prevalentemente il turismo ad Aquilonia è di carattere estivo ma nel corso del tempo, anche se ancora con numeri non paragonabili alle zone turistiche vere e proprie, si stanno intesificando le presenze anche durante l'anno. Infatti durante l'anno vengono organizzate manifestazioni di ogni genere: culturali, sociali e sportive, non mancano appuntamenti estivi tra cui il più importante è sicuramente LA NOTTE DEL GRANO che si tiene durante il mese di Agosto, il PALIO DELLE CONTRADE (con la famosa corse delle carrozze). Festa del Santo Patrono (SAN VITO MARTIRE) 14 - 15 - 16 giugno (Fiera - Riti Religiosi - Concerti)senonhotenomadilamiaterraminghicantareedamore
Paesi d'Irpinia - AQUILONIA ( gia' Carbonara ) - TOUR COMPLETO - Circolo del Viaggiatore Lioni -
Aquilonia, Meraviglia sconosciuta
Ecco un video per il nostro fantastico paese! Realizzato interamente da noi per un progetto scolastico svolto l'anno scorso. Buona Visione!
BRINZIO Il museo etnografico
Una serata al museo....parlando di Sud
8 gennaio 2012 - In occasione della presentazione del libro SprofondoSud presso il museo etnografico di Aquilonia, una breve rappresentazione teatrale introduttiva, ma molto significativa. Una bella serata, sia in termini di partecipazione che di attività e ragionamenti; complimenti agli organizzatori.
Ripresa da telefonino, ma prestate attenzione all'audio!!
Barbiere: Vito Pino Tartaglia
Ragazzo: Francesco Di Prenda
Monteverde, inaugurato il museo MiGra
Inaugurato a Monteverde il Museo MiGra. La nuova struttura museale è interattiva e dedicata al grano ed alla figura della donna nella civiltà contadina.
Aquilonia (AV) - Lacedonia visita nelle rovine della vecchia Aquilonia
pultroppo il 23 luglio del 1930 il terremoto distrusse un paese intero e con lui molti paesi del alta irpinia e molti territori della Campania
Estate in Irpinia 2016 - Presentazione Tappa 2 (Aquilonia e Bisaccia)
Il socio di Info Irpinia, Pellegrino Tarantino, presenta la seconda tappa che comprende la visita ad Aquilonia ed al Parco Archeologico di Carbonara, la visita a Bisaccia ed al suggestivo Castello Ducale.
MONTCLAIR NJ & AQUILONIA ITALY DECLARED SISTER CITIES.
Sister Cities International
aquilonia (av) 19 aprile 2010 dopo pioggia
aquilonia (av) 19 apriele 2010 dopo pioggia 2
MC GERRY caffe del corso spot.
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kembò e Savino che ballano in piazza
Descrizione
Influazioni 2014 - (Lacedonia) - Il videoracconto di Radio Cometa Rossa
L’edizione 2014 di Influazioni, svoltasi dall’8 al 10 agosto, è dedicata ai “Rituali” sia pagani che religiosi e, grazie al Comune di Lacedonia e a svariati partner, ha proposto un’offerta culturale in cui attori, fruitori e promotori dell’arte si incontrano sul territorio. Con il supporto del GAL CISLI (il Gruppo di Azione Locale dell’Alta Irpinia impegnato in “mediaTERRECommunicationLab”), due sono stati i laboratori formativi che hanno visto la partecipazione, in totale, di una quarantina di persone. Il laboratorio di fotografia, tenuto dall’ing. Mario Perrotta, ci ha fornito gli strumenti critici per osservare il cambiamento di un paesaggio, come l’accostamento visivo tra fasi storiche differenti, e ci ha condotto per i vicoli del centro storico del paese, nei luoghi in cui sono anche i muri e le cantine a raccontare le storie che abbiamo cercato di afferrare attraverso i nostri obiettivi. Poi, all’ombra del Monte OsentoPauroso, lungo i percorsi della Valle dell’Osento, caratterizzata da un verde lussureggiante e da un gran numero di farfalle colorate, ci siamo immersi in una natura incontaminata e rigenerante. L’Osento, dopo aver raccolto le acque provenienti da Bisaccia e, prima di tuffarsi del grande Ofanto, attraversa il territorio di tre comuni: Lacedonia, Monteverde ed Aquilonia.
Infine il laboratorio ci ha portati proprio ad Aquilonia per scoprirne la storia sia al Museo Etnografico Beniamino Tartaglia che al Museo delle Città Itineranti. I nostri occhi si sono riempiti delle testimonianze della vita contadina ma anche delle tristi immagini del terremoto del 1930. Gli scatti realizzati dagli allievi sono stati proposti in video slide durante la performance teatrale di Michele Miscia “Tracce, riti e magie sonore”, accompagnata dai musicisti Giuseppe Lastella e Rocco Melillo. E a fornirci un dettagliato quadro della magia popolare e della tanatologia nell’osso Appenninico Irpino ci ha pensato proprio il laboratorio di antropologia culturale tenuto dal dott. Miscia, lezioni che hanno permesso agli studenti di rivivere le leggende popolari dell’Irpinia arcaica. Il malocchio e la fisica quantistica, la paura della morte, la “malombra” giustificata dall’insolazione che spesso affliggeva i contadini e tanto altro, fanno parte di un background collettivo che non può essere dimenticato e che ancora oggi giace sedimentato nel profondo del nostro inconscio.
Accanto a queste attività hanno preso vita il Body Painting di Miriam Manna e gli incontri creativi Ex Tempore grazie ai quali svariati pittori sparsi per le viuzze di Lacedonia si sono dedicati allo svolgimento delle loro attività artistiche dal vivo. Hanno partecipato Miza, Zag, Enza Policardi, Sandro Quatrale e Luigi Antonio Manna. In quelle stesse vie le antiche cantine hanno accolto 9 mostre personali di fotografia che ci hanno permesso di visionare gli scatti di Antonello Pignatiello, Emanuela Di Guglielmo, Michele Mari, Frank Cangian (per concessione della pro loco di Lacedonia), Michele Amoruso, David Game, Raffaele Viscovo, Sandro Mengoni e Daniele Vita.
Si fa sera, arriva il momento dedicato alla musica e, illuminati dalla luna, ci rechiamo in piazzetta Primo Maggio per assistere (e ballare) alla selezione di Vinyl Gianpy, che grazie ad un excursus storico con parallelismi tra la vita rurale irpina e quella che, lungo le rive del Mississippi, spaccava la schiena degli afro-americani, ci ha deliziato con musiche popolari, blues e l’immancabile rock ‘n roll. La sera conclusiva ha reso protagonisti i Jambassa (Carmine Minichiello e Raffaele Gargiulo) che per l’occasione hanno presentato il loro ultimo EP “Owls” (AQuietBump). Il loro live è stato accompagnato dalla performance di Stefano Giorgi che ha messo in risalto, tramite attrezzatura analogica, la magia popolare in Irpinia.
La nostalgia ci accompagna mentre ci lasciamo alle spalle ‘A Cirogna (Lacedonia), attraversando un paesaggio pieno di avvallamenti, presidiato da un esercito di pale eoliche, simbolo di un aspetto tecnologico che sembra stridere con quella dimensione ritualistica della processione della Santissima Trinità a cui abbiamo assistito, eppure queste sono due dimensioni che convivono l’una accanto all’altra, proprio come fanno il passato e il presente, rivolti verso il futuro.
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musica: Lupinari (Makardìa)
riprese: Al. Farese, C. D'Aliasi, M. D'Andrea
montaggio: Al. Farese
Fonte:
MC GERRY SPOR ROBERTO BALESTRIERI.
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Gigli d'Oro 2008 - Recanati (1 parte)
Assegnazione Gigli d'Oro 2008 al tenore Andrea Bocelli - teatro Persiani di Recanati 23 dicembre 2008 (1°parte).