Museo Storico della Fanteria - www.HTO.tv
Il Museo ha sede a Roma, Piazza S. Croce in Gerusalemme, 9.
Può essere visitato dal lunedì al giovedì, dalle 09.00 alle 13.00, il venerdì dalle 09.00 alle 12.00.
Visite guidate possono essere effettuate previo accordo con la Direzione del Museo, telefonando allo 06 7027971.
100 - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria Roma TgR Lazio
Tributo in onore del centenario della Grande Guerra, inserito nel calendario di AltaRoma, luglio 2014
Museo Storico dei Bersaglieri a Porta Pia - www.HTO.tv
Il Corpo dei Bersaglieri nasce in forza di un Regio Viglietto, il 18 giugno 1836 dopo la costituzione, nella Caserma “Ceppi” di Torino, della 1^ Compagnia, ad opera dell’allora capitano del Reggimento Guardie (oggi Granatieri) Alessandro Ferrero de La Marmora(Torino,27 marzo 1799 – Crimea,7 giugno 1855). La Marmora voleva formare reparti celeri di carabine che dovevano avere una notevole possibilità di rapidi spostamenti caratterizzati da un fuoco preciso ed utile alle piccole distanze; in poche parole, l’intento era quello di avere a disposizione reparti di fanteria celere. I bersaglieri dovevano avere grande resistenza alle fatiche, per effettuare tanti e rapidi spostamenti, ottima mira con la carabina e intelligenza per trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto.
Girando per l'Europa a proprie spese, La Marmora si accorse, infatti, che si stavano formando corpi di fanterie leggere per scontri sciolti in terreno vario (come quello piemontese montuoso e ricco di corsi d'acqua). Le denominazioni erano Alpen/ Kaiser/ Feld/ Land - jaeger (cacciatori), Schuetzen, Riflemans tutti da impiegare fuori dal tradizionale quadrato di fanteria. Dopo la soppressione dei cacciatori della guardia, anche da noi era apprezzabile tale nuova formazione.
Il nuovo corpo doveva esprimere la spigliatezza e l'impeto latino e accoppiare alla abilità del tiro la massima mobilità. La bellezza di chi corre senza tregua e senza stanchezza verso una meta raggiante, di vittoria e di sacrificio, che vive dell'orgoglio d'arrivar sempre primo; e vi arriva cantando allegramente, come un soffio di primavera, mentre le trombe squillano e i ritornelli segnano il ritmo.
Nasceva così la proposizione. Sul cadere del 1835, il maggiore dei Granatieri Guardie Alessandro La Marmora, presentò il programma e il suo furiere Vayra nella nuova divisa con un insolito cappello piumato, dove troneggiano le penne del gallo cedrone, che caratterizza tutt’oggi questi soldati. Dalla nascita del Corpo dei Bersaglieri all’inizio della guerra del 1848 contro l’Austriale compagnie diventarono sei, più una di studenti volontari. Furono suddivise in due battaglioni, il primo formato da quattro compagnie, compresa quella degli studenti, e il secondo formato da tre compagnie. Il loro battesimo sul campo avviene nella battaglia di Ponte Goito l’8 aprile del 1848, nel corso della Prima Guerra di Indipendenza dove lo stesso La Marmora rimane gravemente ferito. Nel 1855 il generale assume il comando della seconda divisione del corpo di Crimea per quella che sarebbe stata la sua ultima fatale spedizione. Dopo l’unità d’Italia, i bersaglieri vengono inviati nel Meridione per sconfiggere il brigantaggio.
Questa è solo una parte della lunga storia del Corpo dei Bersaglieri che è ben condensata e documentata nel Museo Storico dei Bersaglieri di Roma a Porta Pia. L'ideatore del Museo fu l'Ispettore dei Bersaglieri Edoardo Testafochi. Il Museo Storico dei Bersaglieri venne inaugurato dal re Vittorio Emanuele III il 18 giugno 1904, presso la Caserma La Marmora in Trastevere. Il Museo, assurto nel frattempo al rango di Ente morale con il Regio Decreto del 27 dicembre 1921, venne trasferito - per una intuizione del Commissario Straordinario, generale Martinengo di Villagana - nei locali di Porta Pia. Il Comune di Roma mise a disposizione i locali nel 1931 e il 18 settembre 1932 avvenne l'inaugurazione, in concomitanza con quella del monumento al Bersagliere nella piazza antistante. Passando sotto il grande arco della michelangiolesca Porta Pia si notano immediatamente ai due lati del Museo i busti in bronzo dei più illustri rappresentanti del Corpo, unitamente al monumento ad Enrico Toti. Il Museo, oggi diretto dal Col. Nunzio Paolucci, è su due piani e consta di cinque sale. Al momento, per ristrutturazione, sono visitabili solo le due ampie sale al pian terreno.
L’ala nord è dedicata ai cimeli ed i ricordi relativi alla istituzione e all'evoluzione del Corpo, seguendo il filo logico delle vicende alle quali parteciparono reparti di bersaglieri: la saletta La Marmora, il Salone d'Onore ed il Sacrario. Nella saletta La Marmora, sono esposti il busto del Fondatore, il Decalogo del Bersagliere e due carabine, da lui ideate prima del 1836. Nel Salone d'Onore tra i diversi prezioni cimeli c'è la Proposizione originale, uno scritto di pugno da La Marmora per ottenere dal re Carlo Alberto la Costituzione del Corpo; l’uniforme del Colonnello Vayra, primo Bersagliere dal quale prese il nome del cappello piumato; i labari storici dei primi Reggimenti ed al centro due teche con cimeli riguardanti le tre guerre d’Indipendenza. L’ala si conclude con il Sacrario dedicato agli oltre centomila Caduti per la Patria; la sala, al cui centro è esposta la sciabola che La Marmora impugnò l'8 aprile 1848 a Goito, ha nella parete di fronte un ritratto ad olio del
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Mostra dedicata a Gabriele D’Annunzio al Museo Storico della Fanteria - www.HTO.tv
Mostra dedicata a Gabriele D’Annunzio al Museo Storico della Fanteria e Museo Storico dei Carristi.
Esposizione gratuita dedicata a Gabriele D’Annunzio e organizzata dallo Stato Maggiore dell’Esercito in occasione del centenario della Grande Guerra.
In mostra scritti, opere e cimeli di vita del Vate. Tra i pezzi più interessanti la firma di D’Annunzio per il discorso del Campidoglio e la bandiera italiana (con lo stemma dei Savoia) in cui l’ardito pescarese avvolse il corpo dell’amico eroe Giovanni Randaccio.
Museo Storico della Motorizzazione Militare
il mio club di auto d'epoca,il Veteran Car Club Roma,ha organizzato una interessantissma visita al Museo Storico della Motorizzazione Militare. Il Museo si trova all'interno della zona militare della Cecchignola. Oltre ai numerosi reperti disseminati nell'area ,vi sono due padiglioni :uno dedicato ai velicoli d'epoca ,non solo militari , ed il secondo dedicato alle carrozze. Fra i veicoli d'epca spicca il famoso autocarro Fiat 18 BL ,un vero mulo della prima guerra mondiale e poi auto d'epoca civili quali,tra l'altro, una Amilcar Italiana,l'Itala 61 e l' Alfa Romeo 1750 6c SS 3° serie con compressore che ha partecipato e partecipa alle MILLE MIGLIA.
Museo Storico dei Carristi CORAZZATI ALL'APERTO carri M13, L3, Sherman, M47
Davanti al Museo della Fanteria, in Via Santa Croce in Gerusalemme a Roma v'è uno splendido Museo delle truppe corazzate. Semplice, eppure forte per la sua inattuale normalità. Tocchi la storia con mano, la storia del dolore, del coraggio. Talvolta amara della sconfitta. Ma non dell'oblio, la memoria qui resta salda agli uomini ed alle cose.
Restauro di una Camicia Rossa di Garibaldino al Museo Storico della Fanteria - www.HTO.tv
Tre donne, Silvia Felli, Nicoletta Vicenzi e Luisa Mocci, una storica dell’arte e due restauratrici con un unico progetto e passione: restaurare. Intento primario è quello di riportare ‘in vita’ capi storici per poterli ammirare e ritornare in dietro con il tempo, in particolare paramenti liturgici, arredi, tessili, tessuti contemporanei, d’arredamento e tanto altro.
Da due anni, infatti, le tre dottoresse hanno intrapreso una collaborazione con il Museo Storico della Fanteria di Roma, una sorta di scambio non solo culturale rivolgendo una particolare attenzione alla collezione tessile presente nel Museo e comprendente uniformi, bandiere e molto altro. Tutto ebbe inizio due anni fa con il restauro di una giubba per gran montura del 1877.
Lo scorso anno si sono cimentate nel restauro dei frammenti della Bandiera di Oliosi, risalente alla Terza Guerra di Indipendenza italiana (1866). E’ uno dei simboli più forti dell’attaccamento dei nostri soldati al Tricolore ed ha una storia molto commovente alle spalle. Durante la battaglia di Custoza, nei pressi di Oliosi, dieci ufficiali tra cui il capitano Mario Scappucci. (compreso il portabandiera) sei sottufficiali, tre caporali e diciassette soldati del 1. battaglione, del 44 reggimento, assieme a un sottufficiale, del 43 reggimento e un soldato delle guide, circondati dagli austriaci, si rinchiusero a difesa nella cascina Castellano d'Oliosi, e sotto il comando del capitano Baroncelli, l'ufficiale in grado più anziano, sostennero per due ore e mezzo (dalle 9 alle 11,30) gli assalti del 5º battaglione Kaiserjäger e poi del 2° e del 4° e del 17° Hohenlohe.
Vista l'impossibilità di tenere ulteriormente la posizione, causa l'incendio appiccato alla cascina da parte delle truppe nemiche, o di ricevere soccorsi e a corto di munizioni, venne decisa la resa. Tuttavia prima di consegnarsi prigionieri agli austriaci, i militari italiani divisero il drappo della Bandiera in tredici pezzi, suddivisi tra i presenti, che nascosero quei brandelli di stoffa sotto la giubba, mentre la freccia della bandiera venne nascosta sotto la cenere del focolare. Terminata la guerra fu possibile recuperare undici delle tredici porzioni del drappo e ricostruire così la bandiera.
Non c’è solo lavoro manuale ma anche tanto studio per poter affrontare un restauro: raccolta di dati sia dal punto di vista storico che tecnico sul tessuto e documentazione correlata al capo da restaurare fino ad arrivare alla metodologia più corretta da adoperare per il restauro. Quest’anno grazie al Progetto ‘Cantiere Aperto’, in concomitanza con la manifestazione ‘Santa Croce Effetto Notte’ che ha visto l’apertura straordinaria del Museo Storico della Fanteria per 10 giorni anche di sera, le tre professioniste, in collaborazione con il Direttore del Museo Storico della Fanteria, Col. Rino Postiglioni, hanno deciso di restaurare, all’interno del Museo, una camicia ‘rossa’ di un volontario garibaldino risalente al 1860, facente parte della collezione del Museo stesso.
Oltre al restauro il gruppo di lavoro si occupa anche di catalogazione delle collezioni storiche, dei tessuti ed allestimento di mostre sui tessuti restaurati.
In questo servizio scopriamo quali saranno le tecniche e gli strumenti utilizzati per eseguire il restauro della camicia senza intaccarne e/o alterarne le caratteristiche. Un lavoro certosino che, una volta ultimato, vi documenteremo per mostrarvi la bravura e la qualità del lavoro eseguito dalle tre restauratrici.
Michela Cossidente
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Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria - Intervista a Selena Nei - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
L'articolo completo è sul sito: HTO.tv
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria - Backstage - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria - Intervista a Mauro Gala - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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ROMA -MUSEO STORICO - CARABINIERI - 1° PARTE
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria - Cerimonia di inaugurazione - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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Museo Storico dei Granatieri - www.HTO.tv
Museo Storico della Motorizzazione Militare
Il Museo Storico della Motorizzazione Militare è sorto nel 1955, per volere del Capo del Corpo Automobilistico in carica. Il Museo rappresenta l’unica mostra in Italia dedicata ai veicoli militari e ha come obiettivo quello di raccogliere e conservare il materiale storico e tecnico della Motorizzazione Militare, oltre a quello del Genio, dell’Artiglieria e delle Trasmissioni.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo della Fanteria - Intervista alle Gemelle Donato - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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L'Inferno di Pietra - Mostra sulla Grande Guerra al Museo Storico della Fanteria - www.HTO.tv
All’interno del Museo Storico della Fanteria è stata inoltre allestita la mostra multimediale “L’inferno di pietra. Vita e morte sul Carso”, una parte della vera e propria mostra che verrà inaugurata il 24 Maggio 2015, dove il pubblico ha potuto, e potrà, vedere cosa veramente è accaduto ai nostri soldati impegnati nella Prima Guerra Mondiale. Quattro sale molto significative e struggenti nelle quali si può toccare con mano ciò che il “figlio” italiano ha dovuto patire sul Carso: divise dell’epoca, non solo italiane ma anche austriache, armi da difesa e da offesa, la vita e la morte in trincea, tutte corredate da filmati originali dell’Istituto Luce e da pannelli nei quali è stata messa al centro la narrazione di chi ha vissuto quei tragici anni di guerra in prima persona, con l’intento di dare delle notizie che siano, anche e soprattutto, uno strumento di riflessione.
Michela Cossidente
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Progetto “100” - Alta Moda al Museo della Fanteria - Intervista a Francesca Paternò - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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Progetto “100” - Alta Moda al Museo della Fanteria - Intervista a Sabrina Minucci - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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Progetto “100” - Alta Moda al Museo della Fanteria - Intervista a Oronzo De Matteis - www.HTO.tv
“Verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, questa la definizione, data nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra bandiera, colloquialmente chiamata ‘tricolore’ ed i suoi colori simboleggiano, in maniera inequivocabile, i valori più alti sui quali è stata edificata l'Unità d'Italia.
Al Tricolore hanno attinto, in svariate occasioni, come fonte di ispirazione, anche gli artisti. A mo’ di promemoria, vale la pena ricordarne alcuni, a partire dal Sommo Poeta, che in tempi non sospetti, lo “evoca” nella Divina Commedia. Infatti, nei canti XXIX e XXX del Purgatorio, Beatrice appare a Dante con al capo un candido velo bianco fermato da una corona di Ulivo, il mantello verde e la veste di color rosso; nella Musica, con la celeberrima “La bandiera dei tre colori”, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari; con il cantautore reggiano Graziano Romani che nel Marzo 2007 ha pubblicato il suo album “Tre colori”, ispirato appunto al tricolore italiano; nella pittura con il quadro “Il bacio” dove, nella versione del 1861, il pittore Francesco Hayez veste i due protagonisti con i colori della Bandiera Italiana. Da qui, il passo successivo è breve. A compiere questo passo ci ha pensato il geniale, ed ecclettico, Fashion producer Antonio Falanga: gemellare, e coniugare, l’alta moda al Tricolore. Creare una sorta di “camminamento”, di percorso, una commistione, un moderno filo di Arianna che cuce, tesse, unisce, mescola e tiene insieme la Storia con la Moda.
Proprio queste le basi sulle quali si erge maestoso, e prende corpo, il Progetto “100”. Una celebrazione ed un tributo; infatti il 2014 è anche il centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Progetto “100” - Alta Moda al Museo Storico della Fanteria, il titolo dato all’evento inserito nel calendario di “AltaRoma AltaModa – Luglio 2014”. Uno spazio Museale d’eccellenza, il Museo Storico della Fanteria a Piazza S. Croce in Gerusalemme, magistralmente diretto Col. Rino Postiglioni, ha ospitato, dal 13 al 16 Luglio, l’esposizione di Abiti di Alta Moda e dei relativi accessori di ricercata raffinatezza. Una location unica e prestigiosa che propone, come quinte naturali, la spettacolare abside, di epoca romana, dell’aula basilicale del Tempio di Venere e Cupido la quale impreziosisce ancor di più, qualora possibile, l’ampio spazio museale. I generosi saloni, al piano terra del Museo, sono stati trasformati in Atelier dove gli stilisti hanno avuto modo di presentare, con il loro estro creativo, un tributo alla Bandiera. I visitatori, numerosissimi, hanno così potuto ammirare gli accessori moda e gli outfits sartoriali ergersi come “simboli nazionali” fra gli innumerevoli cimeli, le bandiere e le divise storiche, vestite su dei manichini, a grandezza naturale, che sembravano proteggere e vigilare, con il loro aspetto marziale, sulle preziose creazioni esposte al loro fianco, quasi dei commilitoni, dei coscritti, forse per ricreare quello spirito di fratellanza che unisce i cittadini di una nazione sotto i colori di una stessa bandiera.
La Bandiera Italiana, il Tricolore, come protagonista assoluta ed indiscussa, reinterpretata da alcune maison d’alta moda e brand di prêt-à-porter provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.
Le Gemelle Donato, che con le loro tre creazioni, si sono ispirate alle opere del grande maestro Roberto Capucci; abiti che trasmettono l’intensità di un’opera d’arte,
la Maison La Via della Seta di Francesca Paternò, che ha ideato e realizzato i tre capi d’alta moda interamente a mano, in ossequio alla più illustre tradizione sartoriale italiana, realizzandoli con materiali di pregio e ricami artigianali; dalla stilista Eleonora Giamberduca che, con la sua lineaElins Moda, ha voluto comunicare nei colori intensi dei suoi abiti tricolore passione, stile, eleganza, moderna creatività ed antica arte sartoriale; gli outfits di Mauro Gala che prendono spunto dalle donne d’inizio secolo, dove il senso del dettaglio estetico e il gusto del colore ne esaltano la resa dei materiali raffinati uniti da trame di jacquard, chiffon, organza e satin; il talentuoso Sergio Tamburrino nei suoi tre abiti in cadì ed organza alla ricerca di un’eleganza sobria e ricercata; il rigore, la sobrietà e l’eleganza di Elena Guerrieri con le sue creazioni fatte di trasparenze leggere che riproducono idealmente i movimenti di una bandiera al vento; il rinascimento della sartoria made in Italy per Mariano La Barbera che nelle sue tre “Grazie” mostra degli abiti che si aggrappano al corpo per ottenere il concetto dinamico del torchon a rulè delle bandiere militari; l’amore profondo per i colori e per i fiori di Hilda Falati con le sue creazioni prettamente sartoriali.
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