#CalabriadaScoprire a Frascineto (CS): Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina
#CalabriadaScoprire a Frascineto (CS): Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina
Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina-Byzantine Iconography
Viaggio itinerante alla scoperta dell'Arte e della Cultura Bizantina.
Frascineto, comunità Italo-Albanese in provincia di Cosenza, ospita un interessante Museo punto di forza e centro di eccellenza della cultura Bizantina in Calabria.
Il Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina si pone come obiettivo quello di arricchire la conoscenza di tutti coloro che sono interessati alle specificità dell'Antica Arte dell'Iconografia_____
Angelo Castellano_____
MUSEO DELLE ICONE E DELLA TRADIZIONE BIZANTINA
Viaggio itinerante alla scoperta dell'Arte e della Cultura Bizantina.
Frascineto comunità Italo-Albanese in provincia di Cosenza ospita un interessante Museo, punto di forza e di eccellenza della cultura Bizantina in Calabria.
Il Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina si pone come obiettivo quello di arricchire la conoscenza di tutti coloro che sono interessati alle specificità dell'Antica Arte dell'Iconografia.
Angelo Castellano
Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina
LE VALLJE ARBERESHE DI FRASCINETO (CS)
LE VALLJE DI FRASCINETO
TANTI GRUPPI IN COSTUME ARBERESHE di Civita e Frascineto
L'ANNUALE RICORRENZA DEDICATA ALL'EROE SCANDERBERG
BALLI, CANTI, COREOGRAFIE, UNTORI, PORTATORI DI TESCHI
L’evento si svolge il martedì dopo Pasquetta (video con la parte di Frascineto 2016)
La componente albanese di Calabria, tra le più numerose d’Itala, pur nella totale integrazione avvenuta nei cinque secoli di coesistenza, conserva molti aspetti della cultura e delle tradizioni dei luoghi di origine. Uno spaccato antropologico rilevante, ampiamente studiato, documentato, dibattuto. Per tutte le esigenze conoscitive sullo straordinario contesto arbereshe si rimanda a spazi web specifici che trattano adeguatamente la tematica.
SINTESI DELLE VALLJE.
Sono balli di gruppo in costume tipico albanese che si svolgono il giorno successivo alla Pasquetta. Tanti gruppi in piazza cantano inneggiando all’eroe d’Albania Scanderbeg che nella metà del 15° secolo impedì l’invasione ottomana. In passato le Vallje si svolgevano in tutti i paesi albanesi di Calabria; ora si concentrano a Frascineto e Civita.
Le corografie simulano comportamenti di battaglia, di accerchiamenti e avanzate.
Ogni gruppo di ballo, che simboleggia un insieme di militari, è guidato da un caporale che a fine danza (a guerra vinta) offre da bere (nella circostanza rosolio) a tutti.
Dai vestiti, dai copricapo, dai colori, dalle movenze è possibile individuare la provenienza.
Durante i balli s’immettono tra la folla gli untori (vestiti di nero) che tingono il volto con fuliggine di coloro che sono individuati come “nemici latini”; i malcapitati devono “espiare” la loro colpa offrendo una consumazione in un locale pubblico.
Si insinuano tra gli astanti anche i Portatori del teschio (vestiti con camice bianco) che sottopongono gli anziani al bacio rituale di un teschio di animale con il monito: ricordati che dovrai morire.
Il rito delle Vallje, tanto atteso nella comunità albanese, è probabilmente l’elemento identitario che maggiormente riconduce alle radici albanesi nonostante cinque secoli di totale integrazione in terra di Calabria.
LE VALLJIE DI CIVITA E FRASCINETO DI MARTEDÌ 29 MARZO 2016
Il nutrito programma approntato da Webiamo, per documentare e raccontare i riti pasquali 2016 in Calabria, elencava come giorno conclusivo le Vallje arbereshe che si celebrano il martedì successivo al Lunedì dell’Angelo del rito latino. Una magnifica giornata primaverile ha consentivo la partecipazione ai due riti prevalenti che sono quelli di Civita e Frascineto. Trattasi di due paesini del nord della provincia di Cosenza, addossati al Pollino, distanti tra loro meno di dieci km.
Partiamo da Amantea in quattro, in tempo utile per visitare un po del comprensorio; abbiamo ammirato la superba bellezza di Morano, un giro rapido per Frascineto motivato dalla visita al Museo delle Icone e della tradizione Bizantina. Accompagnati dalla guida abbiamo appreso tante cose di questo spazio culturale della tradizione ortodossa. Con piacere scopriamo che la sala principale del museo è dedicata all’amanteana Domenica Aloe, nonna del religioso amanteano padre Paolo che al museo ha donato tante opere.
Andiamo a Civita ove restiamo fino alle ore 17, poi andiamo a Frascineto.
ARRIVIAMO A FRASCINETO poco prima delle ore 17,30. La kermesse è nel momento topico. La disposizione è diversa rispetto a Civita, i gruppi accodati in via Roma sfilano davanti al palazzo comunale e alla chiesa di S Maria Assunta. Il clima è simile a quello di Civita, sono diverse le coreografie, tutti i gruppi cantano lo stesso motivo con un alternarsi delle voci ai lati del semicerchio dei cantori/combattenti che avanzano lungo la strada.
Sono tanti i bambini e rispettive orgogliose mamme.
Intorno alle ore 18,20 irrompono tra la folla i portatori del teschio in cerca di irredenti da imbonire. Venti minuti dopo arrivano i temuti untori con la padella fuligginosa strumento della unzione dei “nemici”. Si va avanti a tirar sera, ma il primo buio ci prende per strada perché un po’ dopo le ore 19 ci mettiamo in macchina arrivando ad Amantea che non sono ancora le ore 21.
Un altro pezzo della Calabria è passato davanti agli occhi e rimarrà nella nostra mente.
Sempre più sale il convincimento di questa regione ricca di risorse e di buona umanità inspiegabilmente attraversata da tanto sole e così poca luce.
Antonio Cima 30-03-2016
LE VALLJE ARBERESHE DI CIVITA
LE VALLJE DI CIVITA E FRASCINETO
TANTI GRUPPI IN COSTUME ARBERESHE
L'ANNUALE RICORRENZA DEDICATA ALL'EROE SCANDERBERG
BALLI, CANTI, COREOGRAFIE, UNTORI, PORTATORI DI TESCHI
L’evento si svolge il martedì dopo Pasquetta (video con la parte di Civita)
La componente albanese di Calabria, tra le più numerose d’Itala, pur nella totale integrazione avvenuta nei cinque secoli di coesistenza, conserva molti aspetti della cultura e delle tradizioni dei luoghi di origine. Uno spaccato antropologico rilevante, ampiamente studiato, documentato, dibattuto. Per tutte le esigenze conoscitive sullo straordinario contesto arbereshe si rimanda a spazi web specifici che trattano adeguatamente la tematica.
SINTESI DELLE VALLJE.
Sono balli di gruppo in costume tipico albanese che si svolgono il giorno successivo alla Pasquetta. Tanti gruppi in piazza cantano inneggiando all’eroe d’Albania Scanderbeg che nella metà del 15° secolo impedì l’invasione ottomana. In passato le Vallje si svolgevano in tutti i paesi albanesi di Calabria; ora si concentrano a Frascineto e Civita.
Le corografie simulano comportamenti di battaglia, di accerchiamenti e avanzate.
Ogni gruppo di ballo, che simboleggia un insieme di militari, è guidato da un caporale che a fine danza (a guerra vinta) offre da bere (nella circostanza rosolio) a tutti.
Dai vestiti, dai copricapo, dai colori, dalle movenze è possibile individuare la provenienza.
Durante i balli s’immettono tra la folla gli untori (vestiti di nero) che tingono il volto con fuliggine di coloro che sono individuati come “nemici latini”; i malcapitati devono “espiare” la loro colpa offrendo una consumazione in un locale pubblico.
Si insinuano tra gli astanti anche i Portatori del teschio (vestiti con camice bianco) che sottopongono gli anziani al bacio rituale di un teschio di animale con il monito: ricordati che dovrai morire.
Il rito delle Vallje, tanto atteso nella comunità albanese, è probabilmente l’elemento identitario che maggiormente riconduce alle radici albanesi nonostante cinque secoli di totale integrazione in terra di Calabria.
LE VALLJIE DI CIVITA E FRASCINETO DI MARTEDÌ 29 MARZO 2016
Il nutrito programma approntato da Webiamo, per documentare e raccontare i riti pasquali 2016 in Calabria, elencava come giorno conclusivo le Vallje arbereshe che si celebrano il martedì successivo al Lunedì dell’Angelo del rito latino. Una magnifica giornata primaverile ha consentivo la partecipazione ai due riti prevalenti che sono quelli di Civita e Frascineto. Trattasi di due paesini del nord della provincia di Cosenza, addossati al Pollino, distanti tra loro meno di dieci km.
Partiamo da Amantea in quattro, in tempo utile per visitare un po del comprensorio; abbiamo ammirato la superba bellezza di Morano, un giro rapido per Frascineto motivato dalla visita al Museo delle Icone e della tradizione Bizantina. Accompagnati dalla guida abbiamo appreso tante cose di questo spazio culturale della tradizione ortodossa. Con piacere scopriamo che la sala principale del museo è dedicata all’amanteana Domenica Aloe, nonna del religioso amanteano padre Paolo che al museo ha donato tante opere.
ARRIVIAMO A CIVITA ad ora di pranzo che per noi si trasforma in un panino appostati ai margini del Raganello come uccelli stanziali della profonda gola scavata in milioni di anni.
Siamo nel centrale largo Castriota per le ore 14 circa; fervono i preparativi per il collegamento in diretta su Rai3 Calabria; ci aggreghiamo partecipando al momento divulgativo.
I gruppi di ballo simulano le dinamiche per creare la suggestione mediatica televisiva.
A seguire alcuni continuano nei balli, altri si dirigono nell’edificio scolastico punto di concentramento.
Alle ore 16, a ridosso del piazzale belvedere sulla gola, comincia il tramestio, tutti i gruppi s’incolonnano per recarsi nell’agorà di esibizione davanti al palazzo municipale.
Mezzora di corteo in un tripudio di colori abbaglianti, danze coinvolgenti, musiche trascinanti con il massimo trasporto degli spettatori che formano una sorta di massa coesa.
Intorno alle ore 16,30 tutte le componenti, adeguatamente distanziate, sono schierate nello spazio cittadino intitolato all’eroe Giorgio Castriota Scanderbeg orgoglio indiscusso degli albanesi di Calabria.
In piazza è un continuo e armonioso movimento, un alternarsi di canti, balli, coreografie esaltate dei abiti femminili che non sembrano indumenti da indossare, ma superbe creazioni per adornare.
Va avanti cosi nel coinvolgimento generale dal quale ci estraiamo per andare a Frascineto.
Antonio Cima 30-03-2016
Frascineto (Cs) e la sua storica Comunità arbëreshë
Frascineto (Frasnita in arbëreshë) è un comune italiano di 2.094 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.Comunità arbëreshë, cioè italo-albanese, conserva ancora la lingua, la cultura e le tradizioni d'origine e le funzioni religiose in rito bizantino, soggette alla giurisdizione ecclesiale dell'Eparchia di Lungro. Si stende, all'interno del Parco nazionale del Pollino a 486 m s.l.m., su un'ampia pianura. Frazione di Frascineto è Eianina (Purçilli), separati da una breve distanza. L'antico toponimo Li Porticilli col tempo si è mutato in Percile e infine in Porcile, fino a quando, verso la fine degli anni '30 dello scorso secolo ne fu richiesto il cambio e diventò Eianina, in ricordo di Ioannina, antica località della Çamëria, abitata da popolazioni albanesi (arbërorët). Gli abitanti continuano a dirsi purçilotë per tradizione e per affetto, legati al proprio passato che ha dato alla comunità e all'Arbëria anche figure di spicco e negli ultimi tre decenni, e anche due periodici culturali.Frascineto si trova alla base delle pendici della Serra Dolcedorme, imponente massiccio del Parco Nazionale del Pollino, accostato dall'autostrada A2. Prima denominato Casale Novo o Casal San Pietro, fu ripopolata da una colonia di profughi albanesi nel XV secolo, accolti dall'Abate del vetusto monastero greco di San Pietro, ai quali vennero assegnate terre dell'Abbazia stessa. Nel 1552 i due casali si fusero assumendo il nome di Frascineto. Da allora i suoi abitanti mantengono la loro identità etnica culturale, linguistica e religiosa. Gli abitanti di Frascineto/Frasnita hanno da sempre avuto rapporti con il vicino paese Eianina, frazione di Frascineto, altro antico centro di provenienza albanese, ed entrambi hanno simili costumanze linguistiche e religiose.Un popolo da ammirare perchè arrivati in Italia nel 1470 circa, dopo oltre sei secoli, pur essendo perfettamente integrati hanno saputo custodire gelosamente le loro radici.
Frascineto
Frascineto
Frascineto ed Eianina, parti dello stesso Comune, adagiate nel “Parco Nazionale del Pollino”, fanno parte delle comunità arbëreshe della Calabria. Frascineto è situato a 486 m slm e dista 65 km dal capoluogo di provincia Cosenza, a cui è collegata con l’autostrada SA/RC.
Frascineto ed Eianina conservano gelosamente la lingua albanese, il rito greco bizantino e tutto il ricco patrimonio di usi, costumi e tradizioni. Il folklore a Frascineto consiste soprattutto nelle danze e nei canti albanesi che si svolgono in occasione della Pasqua e precisamente si tratta delle VALLJE del martedi di Pasqua.
La vallja consiste in una danza popolare, formata da giovani vestiti in costume tradizionale arbëresh, che tenendosi a catena per mezzo di fazzoletti e guidati all'estremità da due figure particolari, chiamati flamurtarë (portabandiera), si snodano per le vie del paese eseguendo canti epici, rapsodie tradizionali, canti augurali o disdegno per lo più improvvisati.
Dream Drone (16) di Cataldo Albano
cataldoalbano.com
Castignano, Le Icone bizantine nel Museo di Palazzo De Scrilli (manortiz)
Polo Museale di Arte Sacra e Icone.
Rimane sorpreso il turista di passaggio a Castignano nel visitare il Polo Museale di Arte Sacra e delle Icone. Non si aspetta la bellezza e il fascino di una tale esposizione, lodata dalla Soprintendenza di Urbino e ricercata da studiosi di tutta Italia. Il Museo, inaugurato nel 2009, è frutto dell’appassionato collezionismo quarantennale del castignanese Mons. Vincenzo Catani, attualmente parroco a San Benedetto del Tronto. La collezione è situata nel settecentesco palazzo appartenuto, fino agli anni ‘70, alla famiglia De Scrilli, dietro la chiesa di S. Pietro, oggi di proprietà comunale. Il Polo Museale si compone di una biblioteca con circa seimila volumi, tra cui 53 lettere autografe dal 1806 al 1816 del vescovo di Montalto Francesco Saverio Castiglioni, divenuto poi Papa Pio VIII; una sezione di Arte Sacra, divisa in sala degli Argenti, due sale di Quadreria e una sala dei Legni e una sezione dedicata alle Icone, una vera rarità per i preziosi 80 manufatti bizantini distribuiti in cinque sale al secondo piano del palazzo. Questa rara collezione mostra svariate opere dell’Ottocento russo, come icone con cornici di legno intagliate e dorate o con raffigurazioni mariane, tra cui la bellissima icona multipla con ovali di porcellana; si possono inoltre ammirare le icone rivestite dalle “rize”, rivestimenti metallici che generalmente lasciano scoperte le parti essenziali dell’icona, e completate con tecniche orafe assai raffinate da smalti policromi, filigrane, incastonatura di perle o pietre dure e icone “menologiche”, cioè veri e propri calendari divisi per mese, raffiguranti i Santi di ogni giorno dell’anno.
In seguito al sisma che ha danneggiato la sede del Museo Sistino di Castignano, il Polo Museale delle Icone e d'Arte Sacra, adiacente alla Chiesa di San Pietro Apostolo, ospita le collezioni del Museo di Arte Sacra
Indirizzo :Palazzo De Scrilli - via Roma,64 (AP) CASTIGNANO
Tel. : 0736.822083; 335.5754558; 338.4279097;073581752
Email : donvincenzocatani@gmail.com
Sito web :
Orario : Apertura a richiesta (gli orari per la visita del museo possono essere concordati telefonicamente)
Ingresso : ingresso gratuito
Tipologia : Arte Archeologia
Frascineto: rivivono le antiche Vallje
La Pasqua delle popolazioni di origine arbereshe che vivono in Italia è caratterizzata da un rito particolarissimo, che viene tramandato e ripetuto da secoli: è la celebrazione delle Vàllje, canti antichissimi che inneggiano alla vittoria dell'eroe albanese Giorgio Kastriota Skanderbeg nella guerra per la libertà condotta contro i Turchi. Si tratta di canti che narrano di antiche leggende, dei sacri valori di un popolo costretto all'emigrazione e che ha trovato nelle terre del Sud Italia la sua nuova patria. A Frascineto, ai piedi del Pollino, le Vàllje rivivono nella loro forma più originale: il martedì dopo Pasqua qui si canta per le vie, senza strumenti e secondo le antiche rapsodie. I protagonisti sono gli stessi abitanti, che rispolverano antichi e preziosi costumi e poi ospitano anche gruppi provenienti da altre comunità di origine albanese. Quest'anno a Frascineto la celebrazione delle Vàllje si è anche arricchita della presenza dell'ambasciatore d'Albania in Italia, Llesh Kola, e di una particolare rappresentazione teatrale, che ha riscosso molto successo. Per le vie del borgo si è ricostruita l'epica vicenda che ha visto Skanderbeg vincitore sui Turchi, fino alla sua scomparsa e alla decisione del suo popolo di migrare in Italia.
Albanesi di Frascineto, Pino Nano li racconta
il giornalista della Rai Pino Nano racconta per il Settimanale della TGR la magia delle tradizioni albanesi a Frascineto, una delle isole albanesi piu' antiche di Calabria dove la storia della vecchia Arberia si mescola con la storia piu' attuale della Calabria moderna.
sindaco frascineto si autosospende dal pd
Le icone mariane nella tradizione teologica bizantina
Per i dettagli:
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Papa a Cipro (10) - Il Museo Bizantino di Nicosia
TESORI DISTRUTTI O RUBATI
Il Museo Bizantino di Cipro
di Stefania Sboarina. Immagini: Adilson Ribeiro
Espone la più grande raccolta di icone di Cipro, ma testimonia soprattutto il dramma culturale che si è consumato, negli ultimi decenni, nell'isola del Mediterraneo. Il Museo Bizantino di Nicosia della Fondazione Arcivescovo Macario ha come principale scopo quello di salvare il patrimonio artistico culturale cipriota, abbandonato nella parte nord di Cipro, quella occupata dalla Turchia, alla devastazione e all'incuria. Il Museo è stato fondato nel 1982 dopo un lungo processo durato più di un secolo.
Il più grande scopo del museo dice il Direttore, Ioannis Eliades - è di salvare il più possibile di tutto quello che è stato trafugato dal nord di Cipro.
550 le chiese del nord distrutte o abbandonate o trasformate per i più diversi usi. E si calcola che il patrimonio artistico rubato consti di più di 20 mila pezzi. Un enorme patrimonio che il traffico illegale ha sparso in tutto il mondo.
Tramite pubblicazioni, cataloghi e mostre, il Museo è impegnato in una serrata opera di ricerca e di reperimento delle opere scomparse.
Ioannis Eliades ci racconta la storia, triste, di alcune chiese, come quella di San Barnaba a Famagusta, trasformata in museo (ma di icone antiche non ce ne sono più!) e che i monaci sono stati costretti ad abbandonare.
E traspare commozione nelle sue parole quando ci racconta del restauro di alcuni affreschi ritrovati in Germania dopo grandi sforzi In realtà il valore di queste opere va molto al di là della loro sia pur preziosa qualità artistica. Con esse viene salvata e ricostruita la forte identità cristiana del popolo cipriota, legato alla propria terra e alla propria fede. E proprio la fede della gente, costretta ad abbandonare le proprie case negli anni 70, ha salvato alcune pregiatissime icone, aggiunte in fretta alle poche e importanti cose da portare con sé, in salvo.
Circa una cinquantina di chiese si trovano dentro campi militari non accessibili - ci spiega Ioannis - e quelle che si sono potute visitate finora sono in cattivissimo stato. Il Direttore del Museo Bizantino di Nicosia auspica condizioni di sicurezza che permettano ai profughi di tornare alle loro terre e alle chiese di poter essere restaurate. Aiutateci a fare qualcosa - dice con forza - altrimenti di questo immenso patrimonio, tra un po, non resterà più nulla. E un grido accorato il suo, che si rivolge anche al Papa... Noi chiediamo al Papa di poter fare qualcosa per il patrimonio culturale al Nord, che sta crollando giorno, dopo giorno - dice Ioannis Eliades -. Per la verità al Papa ha già chiesto aiuto l'arcivescovo Crisostomo II con la sua visita ufficiale in Vaticano, nel 2007. Quest'anno verrà il Santo Padre e speriamo che riuscirà con il suo peso politico e la sua personalità di poter far qualcosa, di avere i permessi di restaurare le nostre chiese, perché ... non abbiamo nemmeno il permesso di restaurare le nostre chiese, con i nostri fondi ... .
Probabilmente Benedetto XVI, che sarà qui nel vicino arcivescovado ortodosso ospite di Crisostomo II, sabato 5 giugno, ... visiterà le stanze del Museo Bizantino di Nicosia, che - in occasione della sua visita - ha organizzato la mostra Cipro e l'Italia al tempo di Bisanzio.
TRADIZIONE PASQUALE ARBERESHE DELLA VALLJE
Come ogni anno la tradizione pasquale arbëreshe delle Vallje, riempie di colori Civita, Frascineto ed altre comunità albanesi del territorio del Pollino
Frasnita-Frascineto / Sport,Cultura&Turismo 2° Parte
Frascineto vi aspetta al grande evento che ospiterà dal 18 al 22 Giugno la Convetion Nazionale Città del Vino.
Arbashkuar di F.D'Agostino - C.Bellusci 2°Parte
Fjalor Italisht-Arbërisht-Shqip i illustruar (Dizionario Illustrato)
delle comunità albanofone di Acquaformosa, Civita, ejanina, Firmo, Frascineto, San Basile, Lungro e albanesi di Albania
Collana Minoranze Linguistiche
Edizioni Orizzonti Meridionali
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Salendo per Colle Marcione Frascineto-Civita Parco Nazionale del Pollino Calabria Italy