Les Orti Farnesiani à Rome
La grotte et les volières des Farnèse: un magnifique jardin historique vient d’être restauré sur le Palatin.
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A la fine du seizième siècle, les Farnèse, la famille du pape Paul III, créèrent un jardin unique sur le Palatin, le lieu même où Romulus avait fondé la ville. Ils voulaient ainsi renouer avec le passé imperial et, après le tragique sac de Rome de 1527, accomplir un acte de refondation de la ville.
Le magnifique jardin sur terrasses était autrefois ceinturé par un mur percé par des fenêtres. Les promeneurs, à travers ces fenêtres, pouvait admirer une sorte de cartes postales du Forum, qui fractionnaient l’ensemble en tableaux individuels, selon un procédé typiquement maniériste.
Une gallérie souterraine emmenait à la salle à manger d’été, une grotte peinte avec une tonnelle et des musciens qui se penchent du ciel. L’eau qui coulait, si précieuse dans la canicule romaine, venait de la fontaine rustique au dessus.
Des rampes décorées avec des stucs et des graffitis emmenaient, au dernier niveau, aux grandes volières pour des oiseaux rares. Et de la haut, toute la ville antique, du Capitole au Colisée se révélait, eblouissante.
Dans les jardins à l’italienne embaumés par les orangers, les Farnèse recevaient les visiteurs illustres et offraient des banquets . C’est là que repose toujours l’archéologue Giacomo Boni, qui eut le privilège de rester à jamais dans ce lieu enchanteur et unique.
Il Palatino e il suo giardino segreto. Nel fascino degli Horti Farnesiani
Per la prima volta una mostra racconta uno dei luoghi più noti e simbolici della Roma rinascimentale: gli Orti voluti dalla famiglia Farnese sul colle Palatino. Il giardino era strumento per affermare la raggiunta e consolidata posizione politica e istituzionale. Non a caso lì dove Roma fu fondata e dove ebbe sede il potere imperiale. Il Parco Archeologico del Colosseo, in collaborazione con Electa, allestisce Il Palatino e il suo giardino segreto. Nel fascino degli Horti Farnesiani: un percorso di visita libero attraverso l’area un tempo occupata dagli antichi giardini.
Gli Orti farnesiani sono oggi quasi completamente cancellati da più di un secolo di indagine archeologica. Quello che se ne conserva, ricordo d’una delle più belle ville romane, è appena in grado di suggerire lo straordinario spettacolo che doveva offrirsi ai visitatori. Eppure, anche se frammentario, resta un giardino unico. Alla metà del XVI secolo, i Farnese intrapresero la realizzazione di un grande giardino con viali, aiuole, alberi, fontane, edifici, pitture, statue e altre opere d’arte che incisioni, stampe, dipinti e fonti letterarie hanno tramandato nel suo splendore.
L’insieme di resti archeologici, frammenti rinascimentali ed elementi naturali costituisce oggi il principale motivo di interesse per la visita di questo meraviglioso benché perduto giardino che la mostra racconterà dopo i recenti restauri.
A cura di
Giuseppe Morganti
Promosso da
Parco Archeologico del Colosseo con Electa
Catalogo
Electa
Orti Farnesiani a 360 gradi
una ventata di aria tra Fori e Palatino, da godere a #360gradi
Palatine Hill Rome Top Attractions, Tips & Tours Tickets and Activities History, Facts & Location
Palatine Hill Rome Top Attractions, Tips & Tours Tickets and Activities History, Facts & Location Information Sandwiched between the Roman Forum and the Circo Massimo, the Palatino (Palatine Hill) is an atmospheric area of towering pine trees, majestic ruins and memorable views. It was here that Romulus supposedly founded the city in 753 BC and Rome's emperors lived in unabashed luxury. Look out for the stadio (stadium), the ruins of the Domus Flavia (imperial palace), and grandstand views over the Roman Forum from the Orti Farnesiani.Roman myth holds that Romulus established Rome on the Palatino after he'd killed his twin Remus in a fit of anger. Archaeological evidence clearly can't prove this, but it has dated human habitation here to the 8th century BC.As the most central of Rome's seven hills, and because it was close to the Roman Forum, the Palatino was the ancient city's most exclusive neighbourhood. The emperor Augustus lived here all his life and successive emperors built increasingly opulent palaces. But after Rome's decline it fell into disrepair, and in the Middle Ages churches and castles were built over the ruins. During the Renaissance, members of wealthy families established gardens on the hill.Most of the Palatino as it appears today is covered by the ruins of Emperor Domitian's vast complex, which served as the main imperial palace for 300 years. Divided into the Domus Flavia, Domus Augustana, and a stadio, it was built in the 1st century AD.On entering the complex from Via di San Gregorio, head uphill until you come to the first recognisable construction, the stadio. This sunken area, which was part of the main imperial palace, was probably used by the emperors for private games and events. To the southeast of the stadium are the remains of a complex built by Septimius Severus, comprising baths (the Terme di Settimio Severo) and a palace (the Domus Severiana) where, if they're open, you can visit the Arcate Severiane, a series of arches built to facilitate further development.
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Riaperti gli Orti Farnesiani a Roma
Stadio palatino ( roma )
Lo Stadio palatino era la terza parte del palazzo di Domiziano sul colle Palatino a Roma. Fu l'ultima ad essere costruita, dopo la Domus Flavia e la Domus Augustana, rispettivamente le parti pubblica e privata del complesso. L'enorme complesso occupò tutta la parte centrale del Palatino dalla fine del I secolo d.C., sostituendo edifici più antichi, databili dalla Repubblica a Nerone. I lavori vennero diretti dall'architetto Rabiro, iniziati poco dopo l'81 (anno della salita al potere di Domiziano) e conclusi nel 92. Il complesso venne scoperto e scavato nel XVIII secolo, al quale seguirono presto veri e propri saccheggi che hanno irrimediabilmente compromesso lo stato dell'edificio.
Lo Stadio nel 1909
Lo stadio è realizzato in mattoni i cui bolli laterizi sono tutti pertinenti alla fine del principato di Domiziano, con alcuni rifacimenti in epoca adrianea (nei portici) e severiana (nell'esedra). Il piccolo recinto ovale che si vede ancora oggi nella parte meridionale dell'arena risale infine all'epoca di Teodorico, quando forse venne usato come anfiteatro (sicuramente non come campo di allenamento di gladiatori, essendo questo tipo di spettacoli già abolito dai tempi di Onorio).
Lo stadio doveva essere usato soprattutto come giardino e maneggio privato (Viridarium), come dovevano essere presenti nelle ville private dell'epoca, stando a quanto riporta Plinio il Giovane. Negli Atti dei Martiri a proposito di san Sebastiano si menziona un Hippodromus Palatii, che doveva certamente essere questo.
RETESOLE TG LAZIO Il Palatino e il suo giardino segreto: la mostra sui beni dei Farnese
Un luogo di rara bellezza che torna ad essere visitabile dopo una serie di accorgimenti tanto mirati quanto necessari. Fino al prossimo 28 ottobre è possibile raggiungere il Palatino ammirando le Uccelliere farnesiane, restaurate di recente per rendere ancor più affascinante un percorso attraverso il quale si può anche godere della bellezza dei celebri Horti voluti in passato dalla storica famiglia.
L'itinerario della rassegna si sviluppa nella zona in cui un tempo sorgevano dei giardini curati ed eleganti oltreché estremamente estesi. L'obiettivo del progetto è quello di guidare il visitatore in una vera e propria narrazione che parte dalle geometrie del verde tanto sostenute dai Farnese per arrivare poi al periodo di decadenza capace, in ogni caso, di far innamorare artisti e poeti.
Se nelle Uccelliere va sottolineata la presenza di un paio di prestiti dal valore eccezionale come il Barbaro inginocchiato e Iside fortuna, a caratterizzare la particolare mostra ecco pure video installazioni piuttosto interessanti nonché utili per essere maggiormente informati riguardo la storia del sito.
Da una parte la validità di opere e strutture, dall'altra la perfezione di una natura silenziosa eppure comunicativa. In più c'è il panorama da brividi, tanto per non farsi mancare nulla.
Servizio a cura di Alessandro Basile.
ABC - CULTURA 33 - Orti e giardini, il cuore di Roma antica
Nel cuore antico della capitale la Soprintendenza per i Beni archeologici di Roma ha ricreato le suggestioni degli antichi giardini sul Palatino. Tra rose, cotogne, viburni, pervinche, petunie e verbene una passeggiata in otto tappe alla scoperta dei fasti del passato, da Augusto ai Farnese. In questo servizio di ABC una lunga intervista a Maria Antonietta Tomei, direttrice della Soprintendenza per i Beni archeologici di Roma.
Luoghi segreti: splendore sul Palatino con gli affreschi virtuali
Roma (askanews) - Un modo diverso di vivere l'archeologia: Luoghi segreti, dal prossimo 28 settembre apre nuovi percorsi che attraversano il Foro Romano e il Palatino, con tecnologie immersive e supporti divulgativi.
Il nuovo progetto della Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con Electa, prevede l'apertura a numero chiuso di otto aree monumentali e museali, finora chiuse o accessibili solo con visita guidata.
Nel solco di quanto realizzato nel 2016 a Santa Maria Antiqua e nel 2017 alla Domus Aurea, Luoghi segreti è basata su un nuovo tipo di divulgazione: una narrazione anche virtuale per rendere parlanti e fruibili a tutti luoghi preziosi, ma non sempre di facile comprensione. Il soprintendente Francesco Prosperetti
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La rivoluzione al Foro Romano e al Palatino continua: è un salto nel futuro in questo luogo che segna le origini e il passato di Roma. Facciamo un salto nel futuro attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie immersive che consentono al visitatore un'emozione nuova, quella di vedere in dettaglio quello che ormai è solo un lacerto di pittura su un antico muro
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I Luoghi segreti si articola in due focus, dedicati uno al Palatino, con le Case di Augusto e di Livia, l Aula Isiaca/Loggia Mattei; l altro al Foro Romano, con Santa Maria Antiqua, il Tempio di Romolo e l Oratorio dei quaranta martiri.
L'architetto della Soprintendenza, Giuseppe Morganti
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Tutto questo rientra in un tentativo di dare una chiave alla visita del Palatino, quella dei percorsi teatici: non più una visita casuale, o un procedere a testa bassa, ma cercando di far sì che le pareti raccontino
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E attraverso la tecnologia le pareti racconteranno la pittura di questi luoghi. Ci sarà un percorso di illustrazione della pittura romana sul Palatino, mentre nel Foro Romano ci sarà un percorso sulla pittura di epoca tardo-antica e alto-medioevale.
Foro Romano – Palatino – Roma – Audioguida – MyWoWo Travel App
Fino al primo secolo a. C. il Palatino era un’elegante zona residenziale, ma quando Augusto, il primo imperatore, vi stabilì la sua residenza ufficiale si trasformò in un posto da fiaba: a partire da Tiberio il “Palatium” fu continuamente arricchito, tanto che diventò sinonimo di “palazzo”, residenza ricca e sontuosa. Dopo una lunga decadenza, nel ’500 il colle tornò “di moda” grazie al cardinale Alessandro Farnese, che vi fece ricavare giardini strepitosi, gli Orti Farnesiani. Nel ’600 vi fu allestito anche un orto botanico, proprio sopra i resti del palazzo di Tiberio. Gli scavi archeologici hanno portato a ritrovamenti sensazionali, come le pitture murali della Casa di Livia, che oggi puoi ammirare nel Museo Nazionale Romano, ma hanno causato lo smantellamento delle parti rinascimentali e barocche.
Attraversando il Palatino tocchi prima i resti della Casa di Livia, moglie di Augusto, divenuta parte integrante della Domus Augustana, che dopo Augusto fu usata da tutti gli altri imperatori come residenza privata. Settimio Severo vi costruì addirittura un ippodromo, con tanto di tribuna riservata alla famiglia imperiale. L’ampliamento, di cui restano poderose strutture in mattoni, prevedeva anche un impianto termale.
La parte adibita a ricevimento o attività ufficiali era invece la cosiddetta Domus Flavia, immenso complesso realizzato inglobando edifici preesistenti sul finire del primo secolo dopo Cristo. Era costruita intorno a un cortile con un portico rettangolare, e al centro una grande fontana…
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Холм Палатин в Риме
Источник –
Палатин – старейший холм Рима, именно с этого холма началось постройка Рима.
Palazzo Farnese
Il palazzo fu una delle molte dimore signorili costruite dai Farnese nei propri domini. Inizialmente doveva avere caratteristiche difensive come era comune nelle dimore signorili del territorio laziale tra XV e XVI secolo. Il progetto per una residenza fortificata venne inizialmente affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane dal cardinale Alessandro Farnese il Vecchio. I lavori iniziarono nel 1530, ma furono sospesi nel 1546 a causa della morte del Sangallo. Il cardinale Alessandro il Giovane, insediatosi a sua volta a Caprarola, volle riprendere il progetto del nonno, così, nel 1547, affidò il cantiere al Vignola, ma i lavori ripresero solo nel 1559. Il Vignola modificò radicalmente il progetto originale: la costruzione, pur mantenendo la pianta pentagonale dell'originaria fortificazione, venne trasformata in un imponente palazzo rinascimentale, che divenne poi la residenza estiva del cardinale e della sua corte. Al posto dei bastioni d'angolo l'architetto inserì delle ampie terrazze aperte sulla campagna circostante, mentre al centro della residenza fu realizzato un cortile circolare a due piani, con il superiore leggermente arretrato. Vignola fece tagliare la collina con scalinate in modo da isolare il palazzo e, allo stesso tempo, integrarlo armoniosamente col territorio circostante; inoltre fu aperta una strada rettilinea nel centro del paesino sottostante, così da collegare visivamente il palazzo alla cittadina ed esaltarne la posizione dominante su tutto l'abitato.
All'interno della sontuosa dimora lavorarono i migliori pittori e architetti dell'epoca tra cui Taddeo Zuccari e Annibal Caro, poi sostituiti, alla loro morte (1566), da Federico Zuccari, Onofrio Panvinio e Fulvio Orsini.
Alla villa sono annessi gli Orti farnesiani (con lo stesso nome dei giardini della famiglia sul colle Palatino a Roma), uno splendido esempio di giardino tardo-rinascimentale, realizzato attraverso un sistema di terrazzamenti alle spalle della villa, arroccati sul colle dal quale s'erge la costruzione e collegati dal Vignola con la residenza attraverso dei ponti. I lavori per il giardino furono iniziati nel 1565 da Giacomo Del Duca, utilizzando per i terrazzamenti la terra di scarico delle fondazioni della chiesa del Gesù a Roma, e si conclusero solo nel 1630, sotto la direzione di Girolamo Rainaldi. La piccola costruzione che si trova all'interno dei giardini è stata scelta da Luigi Einaudi come residenza estiva nel settennio della sua Presidenza della Repubblica (1948-1955)[1].
Il palazzo invece fu terminato due anni dopo la morte del Vignola.
La mano di Cicerone o un bajocco a fojetta in via dei Cerchi a Roma (manortiz)
(...)
Nel 1939 la via [dei Cerchi] fu asfaltata ed ampliata con la demolizione di alcuni edifici e dell'officina del Gas sul lato del Circo Massimo e di altre strutture sul lato del Palatino: fu in questa occasione che venne demolita anche la chiesa di S.Maria de manu. Il nome le derivava da una grande mano marmorea (probabilmente un ex voto) con l'indice alzato che si trovava sulla facciata e che il popolo chiamava mano di Cicerone: nel Cinquecento si narrava che quel dito indicasse il prezzo del vino, ovvero 1 bajocco a fojetta. La chiesa custodiva un'immagine della Vergine assai venerata: si narra che la Sacra Immagine, colpita ed oltraggiata da alcuni ebrei quando era ancora addossata ad un edificio in 3 Mano di Ciceronestrada, avesse iniziato a sanguinare. Naturalmente la notizia del fatto miracoloso fece il giro della città e molti fedeli affluirono davanti alla Madonna per chiederle grazia: per evitare che venisse danneggiata, fu deciso di costruirle un oratorio dove la Madonna dei Cerchi (così venne denominata) potesse essere venerata in tutta sicurezza. Qui ebbe sede anche la Congregazione della Madonna dei Cerchi e di Gesù Nazareno, che restò in vita fino alla demolizione della chiesa stessa. Al civico 125 resta parte dell'abside della , che poi fu detta di S.Maria dei Cerchi: sconsacrata, divenne anche sede di una bottega di maniscalco. La memoria della chiesa permane anche in quel bizzarro edificio, la struttura del quale è costituita da un casale che faceva parte degli Orti Farnesiani. La facciata, eretta nel tardo Seicento, funziona come maschera del casale stesso, quasi un fondale scenografico: su di essa, a coronamento del motivo ad oculi che caratterizza il cornicione, si trova la mano di Cicerone, come ancora viene denominato questo calco in gesso (l'originale è andato purtroppo smarrito). Il prospetto, in un gioco architettonico di pieni e vuoti, si sviluppa tra le finestre di varia geometria e le due porte laterali, tutte incorniciate a stucco con i gigli farnesiani. L'edificio è attualmente proprietà dei Padri Benedettini Olivetani, della congregazione costituita nel 1313 a Monte Oliveto Maggiore, presso Siena, e fu edificato come monastero annesso alla limitrofa chiesa di S.Anastasia.
Storia: Impariamo il villaggio del Germalo sul colle Palatino (VIII secolo a.C.)
Ricostruzione in 3d del villaggio del Germalo sul colle Palatino, uno dei primi insediamenti dell'antica Roma.
Videomapping -Ninfeo della Pioggia - Parco archeologico del Colosseo
Il video mapping nel Ninfeo della Pioggia riporta in luce le geometrie del verde volute dai Farnese: potremo goderne sino al prossimo 28 ottobre, grazie alla mostra “Il Palatino e il suo giardino segreto. Nel fascino degli Horti Farnesiani”
#natureMW #ParcoColosseo
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Musica Snowmen di Kai Engel
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Video Mario Cristofaro