Pistoia Capitale della Cultura 2017: le 10 cose da non perdere
Pistoia, (askanews) - Pistoia città verde, Pistoia città del ferro, Pistoia Capitale della Cultura 2017. Dove arte, storia, cultura e buona tavola si intrecciano per accogliere turisti di tutti i gusti. La città con il più alto numero di chiese romaniche di tutta la Toscana, a mezz'ora da Luca e a un'ora da Firenze. Pistoia ha sempre risentito della competizione con le altre città toscane, senza però averne niente da invidiare. Un centro storico caratterizzato da campanili, torri, vie e piazzette dove si affacciano palazzi storici duecenteschi. E con una piazza, unica al mondo, che vede la compresenza de palazzo del potere politico, religioso e giudiziario.
Ecco le dieci cose che suggeriamo di visitare per conoscere Pistoia.
1. CATTEDRALE SAN ZENO E BATTISTERO In piazza Duomo altare argenteo di San Jacopo
La prima notizia dell'esistenza della cattedrale risale al 923. Da ammirare l'altare argenteo, una delle maggiori opere di oreficeria gotica italiana ed europea, la cui costruzione cominciò nel 1287 e proseguì per tutto il '300 e '400. Il Battistero di San Giovanni in Corte è un prezioso edificio gotico costruito alla metà del XVI secolo sui resti di una più antica chiesa.
2. CHIESA SANT'ANDREA Pulpito duecentesco di Giovanni Pisano
La sua fondazione viene fatta risalire all'VII secolo. All'interno la chiesa conserva il bellissimo pulpito di Giovanni Pisano, i due crocifissi in legno colorato, attribuiti allo stesso Giovanni Pisano.
3. COMPLESSO DEL CEPPO E FREGIO ROBBIANO
L'ospedale, già esistente nel 1287, presenta una loggia esterna costruita nel 1514. Sopra il portico, dal 1511 al 1528, i Della Robbia e i Buglioni la ornarono con 7 medaglioni e con il fregio in terracotta smaltata che raffigura le sette opere di misericordia. Una formella rappresenta invece l'Accoglienza dei Pellegrini.
All'interno del complesso si può visitare il Teatro Anatomico, un'antica aula dove venivano effettuate le autopsie della Scuola Medica Chirurgica.
Dal 2005 c'è anche il Padiglione di emodialisi, dove l'arte e la cultura risultano una terapia al dolore. L'arte e la bellezza fanno parte del percorso di cura.
4. PISTOIA SOTTERRANEA Un percorso archeologico ipogeo nel solco dell'antico letto del torrente Brana.
Un viaggio lungo l'antico fossato di Pistoia. L'esposizione è stata aperta nel 2010. Il sito è dello stato, mentre il primo project in Italia è stato affidato a IRSA (Istituto di Ricerca Storica ed archeologiche. Un percorso lungo 860 metri. Si tratta del sito più visto di tutta la provincia di Pistoia con circa 35mila visitatori l'anno.
5. FORTEZZA SANTA BARBARA Architettura militare del Cinquecento
La Fortezza medicea di Santa Barbara costituisce un esempio significativo dell'architettura militare del Cinquecento, attorno alla cui realizzazione si intrecciano i nomi di Nanni Ungaro, del Sanmarino e di Bernardo Buontalenti. Il complesso - del Polo museale della Toscana - è uno dei luoghi le cui vicende sonio maggiormente legate alla storia del risorgimento pistoiese.
6. PALAZZO COMUNALE E MUSEO CIVICO L'arte dal Duecento all'Ottocento
E' il Palazzo simbolo del potere comunale. Nasce come sede del governo della città e mantiene questa funzione ancora oggi. L'inizio dei lavori viene fatto risalire al 1294. Al suo interno il Museo Civico, il principale museo cittadino, espone soprattutto dipinti su tavola e su tela, alcune sculture e oggetti di arte applicata, presentando l'intera storia artistica di Pistoia dal XIII al XX secolo. Del percorso museale fa parte il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci.
7. PALAZZO FABRONI Museo del Novecento e del Contemporaneo della città
Edificio settecentesco prende il nome dalla nobile famiglia pistoiese dei Fabroni che lo abitò nel 1842. Dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso è la sede principale delle attività espositive permanenti e temporanee relative alle arti visive moderne e contemporanee del Comune di Pistoia.
8. ANTICO PALAZZO DEI VESCOVI La sala dell'Arazzo
A fianco della cattedrale si trova l'edificio medievale dell'antica sede vescovile. Nel piano interrato è stato allestito il percorso archeologico attrezzato, mentre all'ultimo piano da non perdere c'è la sala dell'Arazzo.
9. PIAZZA DELLA SALA Il centro della città longobarda
Era il centro della città longobarda. poi , nel tempo, la piazza assume la funzione commerciale, che mantiene ancora oggi. Al centro sorge il Pozzo del Leoncino.
10. CONFETTERIA BRUNO CORSINI Birignoccoluti, panforte e cioccolato
E' l'antica e storica confetteria di Pistoia che da quasi un secolo produce i suoi confetti e la sua cioccolata. Gli originali confetti, che vengono prodotti con gli stessi ingredienti - esclusivamente uno sciroppo di acqua e zucchero - sono poi rivestiti da varie anime, mandorla, nocciola, bacche di cacao, cioccolato, arancio e i coriandoli. Prodotti tipici: confetto birignoccoluto, i 'fagioli' (quelli lisci) e il panforte pistoiese.
Capire l'arte contemporanea. Pralina Expo n° 6 - Luisa Elia
Sesta puntata di Praline Expo, programma dedicato all'arte contemporanea a cura di Federico Mandelli e Sergio Mandelli, presentato da Federico Mandelli, dedicata a Luisa Elia.
Sigla: Slow Burn Kevin MacLeod (incompetech.com)
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Luisa Elia è nata a Lecce nel 1960.
I suoi genitori hanno una grande sensibilità per la cultura e, quando lei, appena tredicenne, manifesta il desiderio di apprendere le tecniche dell’arte presso uno scultore di arte sacra, la assecondano.
Lei impara velocemente, tanto da rendersi – in cinque anni – autonoma, dal punto di vista creativo.
Nel frattempo continua gli studi classici e, quando si laurea, dedica la tesi all’artista, vicino ai modi dell’art brut, Ezechiele Leandro (1905-1981).
Di lui apprezza soprattutto la forza della materia, una massa disomogenea da cui emergono immagini fantasmatiche, quasi provenienti dalle profondità della terra. Luisa Elia capisce, a questo punto, che è necessario spostarsi, viaggiare per mettere a fuoco le sue capacità. Viene a contatto con grandi personaggi della cultura, come Dario Bellezza, Carmelo Bene, Achille Bonito Oliva.
Alla fine Milano diventa la sua città di elezione.
E’ qui che partecipa con una installazione alla edizione di MilanoPoesia del 1991, ed è qui che incontra anche i personaggi che ne seguono e ne guidano il percorso.
Incontra l’Arte Povera di Luciano Fabro, la scultura di Nagasawa e il teorico del Nouveau Réalisme Pierre Restany.
Quest’ultimo, in particolare, segnala le sue sculture a parete con le quali comincia a farsi conoscere.
Si tratta di piccole architetture la cui origine, a volte, deriva da citazioni di dipinti celebri.
Luisa Elia le realizza montando su un telaio dei cartoni di diverso spessore che poi colora.
Successivamente, esplora diversi materiali, usati esaltandone le asperità e l’originaria forza espressiva, come la creta lavica, la terra refrattaria e la ceramica.
Infatti per lei la materia ha già dentro di sé l’idea: all’artista sta di trovare le forme che le permettano di meglio esprimersi.
Le sue sono infatti forme volutamente grezze, quasi provenienti da manufatti primordiali di cui si è perso il significato.
Ma nelle sue opere Luisa Elia inserisce anche il vuoto, a ricordare una sorta di maschera da indossare, ma soprattutto a indicare una dimensione cosmica che avvolge ogni cosa.
Il suo percorso prosegue con la progettazione di moduli a forma aperta, una sorta di fiori carnosi e spinosi che si schiudono, assemblati in forma di infiorescenze minerali.
Ai materiali prediletti se ne aggiungono altri, legati al mare: la sabbia e il sale. E anche materiali organici come la iuta, con l’ovvio rimando esistenziale ai Sacchi di Burri.
Infine scopre la gomma, frutto di un processo quasi alchemico di trasformazione della materia a cui può essere aggiunto il colore.
Un lavoro, quello di Luisa Elia, di grande forza evocativa, attraverso il quale il fascino e le asperità della sua terra di nascita sono approdate a una autentica esperienza di scultura contemporanea.
Federico Gori / Come afferrare il vento - Official film of the exhibition
Official film of the exhibition Federico Gori / Come afferrare il vento
Centro di Arti Visive Contemporanee Palazzo Fabroni, Pistoia, 9 maggio/26 luglio 2015.
Music by Werner.
Video by Studio Cristiano Coppi Design e Comunicazione, Pistoia, 2015.
Federico Gori, CORTECCIA - Museo Ebraico Bologna
Questo video riguarda Federico Gori, CORTECCIA - Personale al Museo Ebraico di Bologna