Urbino 5 aprile Palazzo Ducale Salone del Trono la Città Ideale
Urbino 5 aprile Palazzo Ducale Salone del Trono la Città Ideale
Urbino la sede ideale
Sgarbi: Urbino è la sede ideale per 'La bella principessa' di Leonardo
Nessuna polemica con Roma - dice Vittorio Sgarbi - la bella principessa non poteva trovare un luogo migliore per il suo debutto in Italia che il Palazzo Ducale di Urbino, il più bello del Rinascimento. È l'ideale per questo dipinto dalla squisita fattura essere ospitato nel Palazzo Ducale di Urbino, nel palazzo più bello del Rinascimento, così Vittorio Sgarbi minimizza le polemiche sulla mancata esposizione a Palazzo Braschi a Roma e racconta con passione la storia straordinaria di questo ritrovamento dovuto al grande coraggio e spirito d'impresa del suo fortunato proprietario il collezionista Peter Silverman. L'intervista di Laura Cervellione
Urbino 4 passi in città Dalla fortezza verso la Piazza 1 Parte
#piero #gentili #urbino #centro #storico #rinascimento #unescu
Urbino Città ideale del rinascimento. Quattro passi in città 1° Parte
Urbino (Urbìn in dialetto gallo-piceno, Urvinum Mataurense in latino) è un comune italiano di 14 468 abitanti, capoluogo con Pesaro della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva appieno l'eredità architettonica. Dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell'umanità UNESCO. Data la sua importanza, la città è ricordata nella serie di sculture del Vittoriano, dedicate alle quattordici città nobili dell'Italia unita.
Il territorio si estende in area collinare, sulle ultime propaggini dell'Appennino settentrionale, Appennino tosco-romagnolo, nella zona meridionale del Montefeltro. Il territorio comunale, il secondo più esteso della regione Marche dopo Fabriano. include anche un'exclave, identificabile nella Via Fosso del Razzo, compresa tra i comuni di Colbordolo, Monteciccardo, Montefelcino, Petriano e l'exclave di Montelabbate.
La città romana di Urvinum Metaurense[9] divenne un centro importante durante le Guerre gotiche nel VI secolo. Venne poi presa nel 538 dal bizantino Belisario, togliendola ai Goti, e venne frequentemente nominata dallo storico bizantino Procopio. Passò quindi nel dominio dei Longobardi e poi dei Franchi. Il re dei Franchi Pipino offrì Urbino allo Stato della Chiesa. Comunque, le tradizioni indipendenti e autonome si espressero nella forma di governo del Comune finché, intorno al 1200, cadde sotto il dominio dei nobili che combattevano tra loro nel vicino Montefeltro. Questi nobili non avevano diretta autorità sul comune, ma esercitavano pressioni per la loro elezione a podestà, titolo che Bonconte da Montefeltro riuscì a ottenere nel 1213, con il risultato che gli urbinati si ribellarono, formarono un'alleanza con il comune indipendente di Rimini (1228) e nel 1234 si rimpossessarono del controllo della loro città. Successivamente, però, i Montefeltro riuscirono a riprendere le redini della città che controllarono poi fino al 1508. Durante questo periodo, Urbino prese l'aspetto che in parte ancora oggi ha, con le cinta murarie. Nelle battaglie tra guelfi e ghibellini, i signori di Urbino del XIII e del XVI secolo erano capi dei ghibellini delle Marche e della Romagna, e si associavano con famiglie o città ghibelline. Il 24 dicembre 1375 il conte Antonio da Montefeltro, con le armi della lega fiorentino-viscontea rientrava in Urbino e n'era gridato signore. Ma, scrive Gino Franceschini (Documenti e Regesti, Urbino, 1982, pp. IV-V), non bastava essere 'gridato' signore, bisognava avere la capacità di divenirlo [...]. Nell'alleanza del febbraio 1376 le città di Urbino e di Cagli partecipavano al patto col Signore su piede di uguaglianza come compartecipi agli impegni ed agli oneri stipulati da lui, mentr'egli agiva a nome delle terre che gli ubbidivano quale 'dominus' e capo delle milizie. Era nato lo Stato di Urbino che registra una rilevante svolta politica a seguito del considerevole accrescimento territoriale generato dall'acquisizione di Gubbio del 1384.
L'esponente più famoso dei Montefeltro Federico, signore di Urbino dal 1444 al 1482, condottiero di successo, diplomatico abilissimo e patrono entusiasta di arti e letteratura. Nel 1444 prese il potere come figlio naturale di Guidantonio, dopo la congiura e l'assassinio del legittimo Oddantonio, inviso per la smodata lussuria e l'eccessivo fiscalismo esercitato durante i suoi diciassette mesi di governo.
Federico mise mano ai problemi politici impellenti ed iniziò una riorganizzazione dello Stato, che prevedeva anche una ristrutturazione della città secondo un'impronta moderna, confortevole, razionale e bella. Tutti i suoi sforzi, nei quasi quarant'anni di governo, furono tesi a questo scopo che, grazie alle straordinarie doti unite a una notevole fortuna, arrivò a un soffio dalla piena realizzazione.
Alla sua corte, Piero della Francesca scrisse sulla scienza della prospettiva, Francesco di Giorgio Martini scrisse il suo Trattato di architettura (concludendo i lavori di ristrutturazione del Palazzo Ducale avviati da Luciano Laurana), e il padre di Raffaello, Giovanni Santi, scrisse il suo resoconto poetico dei principali artisti del periodo. La corte brillante di Federico, attraverso le descrizioni di Baldassarre Castiglione ne Il Cortegiano, introdusse i caratteri del cosiddetto gentiluomo in Europa, che rimasero pienamente in voga fino al XX secolo.
Fine Prima Parte
Urbino 4 passi in città Viaggio in auto nelle strade di Urbino 4 Parte
#piero #gentili #urbino #centro #storico #rinascimento #unescu
Urbino 4 passi in città Viaggio in automobile per le strade di Urbino
e Foto gallery
Urbino Città ideale del rinascimento. Quattro passi in città 4° Parte
Urbino (Urbìn in dialetto gallo-piceno, Urvinum Mataurense in latino) è un comune italiano di 14 468 abitanti, capoluogo con Pesaro della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva appieno l'eredità architettonica. Dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell'umanità UNESCO. Data la sua importanza, la città è ricordata nella serie di sculture del Vittoriano, dedicate alle quattordici città nobili dell'Italia unita.
Il territorio si estende in area collinare, sulle ultime propaggini dell'Appennino settentrionale, Appennino tosco-romagnolo, nella zona meridionale del Montefeltro. Il territorio comunale, il secondo più esteso della regione Marche dopo Fabriano. include anche un'exclave, identificabile nella Via Fosso del Razzo, compresa tra i comuni di Colbordolo, Monteciccardo, Montefelcino, Petriano e l'exclave di Montelabbate.
La città romana di Urvinum Metaurense[9] divenne un centro importante durante le Guerre gotiche nel VI secolo. Venne poi presa nel 538 dal bizantino Belisario, togliendola ai Goti, e venne frequentemente nominata dallo storico bizantino Procopio. Passò quindi nel dominio dei Longobardi e poi dei Franchi. Il re dei Franchi Pipino offrì Urbino allo Stato della Chiesa. Comunque, le tradizioni indipendenti e autonome si espressero nella forma di governo del Comune finché, intorno al 1200, cadde sotto il dominio dei nobili che combattevano tra loro nel vicino Montefeltro. Questi nobili non avevano diretta autorità sul comune, ma esercitavano pressioni per la loro elezione a podestà, titolo che Bonconte da Montefeltro riuscì a ottenere nel 1213, con il risultato che gli urbinati si ribellarono, formarono un'alleanza con il comune indipendente di Rimini (1228) e nel 1234 si rimpossessarono del controllo della loro città. Successivamente, però, i Montefeltro riuscirono a riprendere le redini della città che controllarono poi fino al 1508. Durante questo periodo, Urbino prese l'aspetto che in parte ancora oggi ha, con le cinta murarie. Nelle battaglie tra guelfi e ghibellini, i signori di Urbino del XIII e del XVI secolo erano capi dei ghibellini delle Marche e della Romagna, e si associavano con famiglie o città ghibelline. Il 24 dicembre 1375 il conte Antonio da Montefeltro, con le armi della lega fiorentino-viscontea rientrava in Urbino e n'era gridato signore. Ma, scrive Gino Franceschini (Documenti e Regesti, Urbino, 1982, pp. IV-V), non bastava essere 'gridato' signore, bisognava avere la capacità di divenirlo [...]. Nell'alleanza del febbraio 1376 le città di Urbino e di Cagli partecipavano al patto col Signore su piede di uguaglianza come compartecipi agli impegni ed agli oneri stipulati da lui, mentr'egli agiva a nome delle terre che gli ubbidivano quale 'dominus' e capo delle milizie. Era nato lo Stato di Urbino che registra una rilevante svolta politica a seguito del considerevole accrescimento territoriale generato dall'acquisizione di Gubbio del 1384.
L'esponente più famoso dei Montefeltro Federico, signore di Urbino dal 1444 al 1482, condottiero di successo, diplomatico abilissimo e patrono entusiasta di arti e letteratura. Nel 1444 prese il potere come figlio naturale di Guidantonio, dopo la congiura e l'assassinio del legittimo Oddantonio, inviso per la smodata lussuria e l'eccessivo fiscalismo esercitato durante i suoi diciassette mesi di governo.
Federico mise mano ai problemi politici impellenti ed iniziò una riorganizzazione dello Stato, che prevedeva anche una ristrutturazione della città secondo un'impronta moderna, confortevole, razionale e bella. Tutti i suoi sforzi, nei quasi quarant'anni di governo, furono tesi a questo scopo che, grazie alle straordinarie doti unite a una notevole fortuna, arrivò a un soffio dalla piena realizzazione.
Alla sua corte, Piero della Francesca scrisse sulla scienza della prospettiva, Francesco di Giorgio Martini scrisse il suo Trattato di architettura (concludendo i lavori di ristrutturazione del Palazzo Ducale avviati da Luciano Laurana), e il padre di Raffaello, Giovanni Santi, scrisse il suo resoconto poetico dei principali artisti del periodo. La corte brillante di Federico, attraverso le descrizioni di Baldassarre Castiglione ne Il Cortegiano, introdusse i caratteri del cosiddetto gentiluomo in Europa, che rimasero pienamente in voga fino al XX secolo.
Musiche inedite di Piero Gentili
Fine Quarta Parte
Piero Gentili
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Patrimoni dell'Unesco - URBINO
È il 1998 quando la Commissione Unesco decide di includere il centro storico di Urbino all’interno della propria lista dei Patrimoni dell’Umanità. Motivo della scelta il suo ruolo centrale svolto nell’età d’oro del Rinascimento.
Visita Civitanova Alta - 2. Palazzo della Delegazione Comunale
“Quattro passi nella Città Alta”
22esima edizione della visita guidata di Civitanova Alta, a cura di:
Anna Maria Vecchiarelli (Presidente Archeoclub d’Italia, sezione di Civitanova) e
Alvise Manni (Presidente Centro Studi Civitanovesi)
Sabato 9 agosto 2014
Palazzo Municipale in Messina, great old building on Sicily Italy
Places to see in ( Pesaro - Italy )
Places to see in ( Pesaro - Italy )
Pesaro is a town and comune in the Italian region of the Marche, capital of the Pesaro e Urbino province, on the Adriatic. According to the 2011 census, its population was 95,011, making it the second most populous city in the Marche, after Ancona. Pesaro is known as City of Bicycle, thanks to its big net of bicycle paths. The city received this award by Legambiente, the most important ecologist society in Italy, in 2015, because it is the city with the biggest bicycle use in Italy. It is also known as City of Music thanks to the bond with Gioacchino Rossini, the famous composer born in Pesaro. For this reason, in 2015, the Italian Government officially candidate Pesaro as Creative City in the group of World Heritage Sites of UNESCO. Fishery, furniture industry and tourism are the main strengths of the local economy.
The city was founded as Pisaurum by the Romans in 184 BC as colony in the territory of the Picentes, the people who lived on the northeast coast during the Iron Age. However, in 1737, 13 ancient votive stones were unearthed in a local farm field, each bearing the inscription of a Roman god; these were written in a pre-Estrucan script, indicating a much earlier occupation of the area than the 184 BC Picentes colony.
A settlement of the Picentes tribe has been found at Novilara. The northern Picentes were invaded in the 4th century BC by the Gallic Senones, earlier by the Etruscans, and when the Romans reached the area the population was an ethnic mixture. Within it the Gauls at least were still distinct, as the Romans separated them out and expelled them from the country.
Under the Roman administration Pesaro, a hub across the Via Flaminia, became an important center of trading and craftmanship. After the fall of the Western Empire, Pesaro was occupied by the Ostrogoths, and destroyed by Vitigis (539) in the course of the Gothic War. Hastily rebuilt five years later after the Byzantine reconquest, it formed the so-called Pentapolis, part of the Exarchate of Ravenna. After the Lombard and Frankish conquests of that city, Pesaro became part of the Papal States.
During the Renaissance it was ruled successively by the houses of Malatesta (1285–1445), Sforza (1445–1512) and Della Rovere (1513–1631). Under the last family, who selected it as capital of their duchy, Pesaro saw its most flourishing age, with the construction of numerous public and private palaces, and the erection of a new line of walls (the Mura Roveresche). In 1475, a legendary wedding took place in Pesaro, when Costanzo Sforza and Camilla D'Aragona married.
Alot to see in Pesaro such as :
Ducal Palace (15th century)- Commissioned by Alessandro Sforza, the façade has a portico with six arcades supported by six heavy pilasters and an upper floor with five windows crowned by coats of arms, festoons and puttoes.
Rocca Costanza (15th century) - Massive castle built by Costanzo I Sforza; it has a square plan with four cylindrical corner towers and a wide dry moat. Later used as prison.
Villa Imperiale of Pesaro (c. 1530) - Suburban palace with gardens designed by Girolamo Genga for Duke Francesco Maria Della Rovere and his duchess Eleanora.
Mura Roveresche (17th century)- Della Rovere Walls
Birthplace of Gioacchino Rossini
Conservatorio Statale di Musica Gioachino Rossini - Located in the 18th century Palazzo Olivieri–Machirelli on the Piazza Oliveri
Musei Civici di Palazzo Mosca- Civic museum contains mainly paintings and ceramics. Among the masterpieces is the Pesaro Altarpiece by Giovanni Bellini.
Oliveriani Museum and Library
Cathedral of Pesaro
The Baroque Sanctuary of Beata Vergine del Carmelo (18th century).
Church of the Maternità
Santissima Annunziata
Oratory of the Nome di Dio
San Giacomo
San Giovanni Battista
Sant'Agostino
Santa Lucia
Santa Maria Maddalena
Municipal Chapel of Sant'Ubaldo
Church and Convent of the Girolimini
Madonna del Porto
Santa Maria delle Grazie
Pieve di Ginestreto
Pieve di Santo Stefano
Santa Veneranda
Sacred Grove of Lucus Pisaurensis, pre-Roman era sacerdotal lucus
( Pesaro - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Pesaro . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Pesaro - Italy
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URBINO/ Sgarbi: Uno sfregio la scultura di Cragg nel cortile di Palazzo Ducale
Lo storico e critico d'arte contro la decisione di Peter Aufreiter, Direttore della Galleria nazionale delle Marche.
Mi mancherà Urbino: l'addio di Aufreiter alla direzione della Galleria nazionale
Mi mancherà l'atmosfera di questo luogo. Così Peter Aufreiter, direttore uscente della Galleria nazionale delle Marche, a margine del discorso d'addio alla città di Urbino, davanti al consiglio comunale riunito. .
urbino 14 febbraio soccorso alpino cadore sul palazzo ducale
Urbino, febbraio 2012 emergenza neve gli uomini del soccorso alpino cadore sono intervenuti nei tetti di Palazzo Ducale per alleggerire il peso dalla neve accumulata.
Urbino Città Patrimonio dell_Umanità
Urbino Città Patrimonio dell'Umanità
Immagini di proprietà dell'Amministrazione comunale di Urbino.
Colonna sonora
Corrette: Allegro dalla sonata in si B maggiore
Viola: Michele Bartolucci
Flauto basso: Alberto Piergiovanni
Cembalo: Catia Rossini
Eseguito dal vivo dal gruppo Urbino Ensemble presso la chiesa di S. Caterina il 21 maggio 2007.
Registrazione di Massimo Meloni
mostra caravaggio barocci urbino 23 dicembre 30 gennaio
Caravaggio e Barocci, capolavori a confronto a cura di Vittoria Garibaldi, Claudia Caldari, Alessandro Marchi,Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino, dal 23 dicembre 2010 al 30 gennaio 2011
Urbino 4 passi in città da Piazza della Repubblica a Piazza Raffaello 2 Parte
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Urbino 4 passi in città da Piazza della Repubblica a Piazza Raffaello 2 Parte
Urbino Città ideale del rinascimento. Quattro passi in città 2° Parte
Urbino (Urbìn in dialetto gallo-piceno, Urvinum Mataurense in latino) è un comune italiano di 14 468 abitanti, capoluogo con Pesaro della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva appieno l'eredità architettonica. Dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell'umanità UNESCO. Data la sua importanza, la città è ricordata nella serie di sculture del Vittoriano, dedicate alle quattordici città nobili dell'Italia unita.
Il territorio si estende in area collinare, sulle ultime propaggini dell'Appennino settentrionale, Appennino tosco-romagnolo, nella zona meridionale del Montefeltro. Il territorio comunale, il secondo più esteso della regione Marche dopo Fabriano. include anche un'exclave, identificabile nella Via Fosso del Razzo, compresa tra i comuni di Colbordolo, Monteciccardo, Montefelcino, Petriano e l'exclave di Montelabbate.
La città romana di Urvinum Metaurense[9] divenne un centro importante durante le Guerre gotiche nel VI secolo. Venne poi presa nel 538 dal bizantino Belisario, togliendola ai Goti, e venne frequentemente nominata dallo storico bizantino Procopio. Passò quindi nel dominio dei Longobardi e poi dei Franchi. Il re dei Franchi Pipino offrì Urbino allo Stato della Chiesa. Comunque, le tradizioni indipendenti e autonome si espressero nella forma di governo del Comune finché, intorno al 1200, cadde sotto il dominio dei nobili che combattevano tra loro nel vicino Montefeltro. Questi nobili non avevano diretta autorità sul comune, ma esercitavano pressioni per la loro elezione a podestà, titolo che Bonconte da Montefeltro riuscì a ottenere nel 1213, con il risultato che gli urbinati si ribellarono, formarono un'alleanza con il comune indipendente di Rimini (1228) e nel 1234 si rimpossessarono del controllo della loro città. Successivamente, però, i Montefeltro riuscirono a riprendere le redini della città che controllarono poi fino al 1508. Durante questo periodo, Urbino prese l'aspetto che in parte ancora oggi ha, con le cinta murarie. Nelle battaglie tra guelfi e ghibellini, i signori di Urbino del XIII e del XVI secolo erano capi dei ghibellini delle Marche e della Romagna, e si associavano con famiglie o città ghibelline. Il 24 dicembre 1375 il conte Antonio da Montefeltro, con le armi della lega fiorentino-viscontea rientrava in Urbino e n'era gridato signore. Ma, scrive Gino Franceschini (Documenti e Regesti, Urbino, 1982, pp. IV-V), non bastava essere 'gridato' signore, bisognava avere la capacità di divenirlo [...]. Nell'alleanza del febbraio 1376 le città di Urbino e di Cagli partecipavano al patto col Signore su piede di uguaglianza come compartecipi agli impegni ed agli oneri stipulati da lui, mentr'egli agiva a nome delle terre che gli ubbidivano quale 'dominus' e capo delle milizie. Era nato lo Stato di Urbino che registra una rilevante svolta politica a seguito del considerevole accrescimento territoriale generato dall'acquisizione di Gubbio del 1384.
L'esponente più famoso dei Montefeltro Federico, signore di Urbino dal 1444 al 1482, condottiero di successo, diplomatico abilissimo e patrono entusiasta di arti e letteratura. Nel 1444 prese il potere come figlio naturale di Guidantonio, dopo la congiura e l'assassinio del legittimo Oddantonio, inviso per la smodata lussuria e l'eccessivo fiscalismo esercitato durante i suoi diciassette mesi di governo.
Federico mise mano ai problemi politici impellenti ed iniziò una riorganizzazione dello Stato, che prevedeva anche una ristrutturazione della città secondo un'impronta moderna, confortevole, razionale e bella. Tutti i suoi sforzi, nei quasi quarant'anni di governo, furono tesi a questo scopo che, grazie alle straordinarie doti unite a una notevole fortuna, arrivò a un soffio dalla piena realizzazione.
Alla sua corte, Piero della Francesca scrisse sulla scienza della prospettiva, Francesco di Giorgio Martini scrisse il suo Trattato di architettura (concludendo i lavori di ristrutturazione del Palazzo Ducale avviati da Luciano Laurana), e il padre di Raffaello, Giovanni Santi, scrisse il suo resoconto poetico dei principali artisti del periodo. La corte brillante di Federico, attraverso le descrizioni di Baldassarre Castiglione ne Il Cortegiano, introdusse i caratteri del cosiddetto gentiluomo in Europa, che rimasero pienamente in voga fino al XX secolo.
Fine Seconda Parte
Bene Ragazzi
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Se avete domande, richieste o critiche potete lasciare un commento.
Un grande saluto a tutti gli amici
Piero Gentili
Raffaello e Urbino, I capolavori tornano a casa
La Sacra Famiglia con Agnello, il San Michele, il Ritratto di Elisabetta Gonzaga. E ancora, lAnnunciazione della Vergine, il San Sebastiano, il Busto di Angelo. Sono alcuni tra i capolavori di Raffaello esposti fino al 12 luglio al Palazzo Ducale di Urbino, nellambito dellevento espositivo più atteso dellanno che recupera il legame indiscusso tra la formazione del divin pittore del Rinascimento e la sua città natale. A inaugurare la grande mostra Raffaello e Urbino, che accoglie prestiti eccezionali concessi dalle collezioni più prestigiose del mondo, sono stati il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro, il presidente della Regione Gian Mario Spacca, il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli,il sindaco di Urbino Franco Corbucci, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro Gianfranco Sabbatini, il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche Paolo Carini e la soprintendente per i Beni storici, artistici e etnoantropologici delle Marche Lorenza Mochi Onori, curatrice della mostra.
I 20 dipinti e i 19 disegni originali del celebre artista del Rinascimento sono considerati in relazione ai lavori del padre, Giovanni Santi, e a quelli di altri artisti protagonisti dellepoca come il Perugino, Timoteo Viti e Luca Signorelli. La rassegna è promossa dal Ministero per i Beni e le attività culturali, Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, Soprintendenza per i Beni Storici ed Etnoantropologici delle Marche, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dal Comune di Urbino e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.
Urbino in 3 minuti
Una breve video-guida senza parole per scoprire Urbino e le sue meraviglie.
Gli Acchiappafantasmi a Urbino per il fantasma di Raffaello
Urbino Fotoseimagenes.com
Fonte : fotoseimagenes.com Italia. Comune di Urbino, città d'arte per eccellenza.
Cosa possiamo vedere a Pergola ?
Pergola, i bronzi dorati, il teatro, i musei, il percorso enogastronomico e le curiosità di un comune tutto da visitare. Pergola insieme ad altri 4 comuni della provincia di Pesaro e Urbino vi invitano agli itinerari della bellezza un progotto di Confcommercio Pesaro e Urbino che ha lo scopo di valorizzare le bellezze di questi territori.
Storie di Gubbio: I palazzi pubblici e il palazzo di Federico da Montefeltro a Gubbio (F.P. Fiore)
Storie di Gubbio: incontri e riflessioni sulla storia di Gubbio organizzati dalle Associazioni dei Quartieri e dal Settore Cultura del Comune di Gubbio
Secondo incontro: I palazzi pubblici e il palazzo di Federico da Montefeltro a Gubbio
Relatore: Francesco Paolo Fiore (Università degli Studi di Roma)
26 luglio 2016