San Miniato al Monte
The church of San Miniato al Monte is often described as one of the finest examples of Romanesque churches in all of Italy. With a famous façade, historical setting, and spectacular views it’s difficult to disagree.
LDM NEWS ( is a video publishing project of the Istituto Lorenzo De’ Medici.
We spotlight people, places and events in Florence, with a focus on student life and tips to make this magical city feel like a second home.
San Miniato al Monte in Florence, Italy
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Gregorian chant mass in San Miniato al Monte in Florence, Italy, in May, 2015
Apertura della Porta Santa per il Millenario della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze
Con la solenne apertura della Porta Santa della Basilica di San Miniato venerdì 27 aprile si sono ufficialmente aperte le celebrazioni per il millenario dell’abbazia benedettina fondata nel 1018. A presidere il rito è stato il Cardinale Giuseppe Betori.
La Porta Santa corrisponde, nell’impianto romanico, al luogo di sepoltura del protomartire armeno Miniato e dei suoi compagni uccisi durante le persecuzioni di Decio alla metà del terzo secolo.
Nei giorni precedenti erano stati presentati tutti gli appuntamenti fino all’aprile 2019, il restauro delle tre porte della Basilica, reso possibile dal contributo di alcuni club Rotary dell’area fiorentina, e quello del ciborio, capolavoro di Michelozzo, di cui parliamo in altri articoli.
Prima della cerimonia religiosa il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina con il Gonfalone della Città di Firenze e l'Assessore alle tradizioni popolari Andrea Vannucci hanno reso omaggio all'Abate.
Riprese di Franco Mariani.
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The Abbey of San Miniato al Monte in Florence Italy
Its our 15 year anniversary and our first stop today is going to be San Miniato al Monte where we had some of our wedding photos taken 15 years ago.
San Miniato al Monte, la porta del cielo
San Miniato al Monte, la porta del cielo
Servizio di Giacomo Avanzi, in collegamento dalla Basilica di San Miniato al Monte (Firenze), per raccontare il solstizio d'estate
Firenze - Basilica di San Miniato al Monte
La Basilica abbazia di San Miniato al Monte si trova in uno dei luoghi più alti della città di Firenze, ed è uno dei migliori esempi di romanico fiorentino. Ha la dignità di Basilica minore. Sorta dopo il mille sul preesistente Oratorio edificato da San Miniato, primo evangelizzatore e martire cristiano fiorentino. Vittima delle persecuzioni dell'imperatore Decio (249-251 d.C.), Miniato era forse un principe armeno: la leggenda vuole che dopo essere stato decapitato raccogliesse la sua testa e, rimessala sul collo, andasse a morire nella grotta sul monte alle Croci dove viveva da eremita e dove poi sarebbero sorti l'oratorio e la chiesa che porta il suo nome.
La costruzione del tempio, ebbe inizio nel 1018 per volere del vescovo Ildebrando e proseguì fino al 1207. La facciata fu realizzata in marmo bianco di Carrara e verde di Prato (sec. XII-XIII) e divisa in due ordini raccordati fra loro da tarsie di forma romboidale che alludono all'opus reticolatum, la tessitura muraria romana tipica dell'età imperiale, la stessa ripresa da Leon Battista Alberti nel basamento di Palazzo Rucellai. Fuori dalla Basilica vale la pena di visitare il Cimitero Monumentale (detto delle Porte Sante) realizzato nel secolo scorso sull'area conventuale, all'interno del recinto fortificato ideato da Michelangelo nel 1529. Progettato dall'architetto Nicolò Matas negli anni in cui realizzava la facciata di Santa Croce, esso ospita i resti di molte celebrità come Papini, Stibbert, Villari, Lorenzini (detto il Collodi, il creatore di Pinocchio). Le numerose cappelle di famiglia della borghesia fiorentina rappresentano un vero repertorio dell'architettura cittadina coeva: liberty, art déco, razionalismo, architettura organica.
Gregorian Chants at Basilica San Miniato al Monte in Florence-Italy (February 2017)
Millenario San Miniato al Monte-Firenze: restaurate le porte della Basilica
“Haec est porta coeli”, questa è la Porta del Cielo, è scritto da mille anni sulla soglia della Porta Santa di San Miniato, una scritta che rivela cosa debba significare San Miniato al Monte per la città che si distende sotto di sé.
La Porta Santa corrisponde, nell’impianto romanico, al luogo di sepoltura del protomartire armeno Miniato e dei suoi compagni (uccisi durante le persecuzioni di Decio alla metà del terzo secolo) ed è stata restaurata, insieme alle altre due porte della basilica, grazie ai club Rotary e in occasione del Millenario di San Miniato.
Il restauro delle tre porte della Basilica è stato presentato lo scorso 20 aprile, in un evento, primo degli appuntamenti del ricco programma che per un anno celebrerà il Millenario di San Miniato.
L’impegno per il restauro è dovuto ad alcuni club Rotary: Firenze Valdisieve; Fiesole; Figline e Incisa Valdarno; Firenze Est; Firenze Granducato; Firenze Lorenzo il Magnifico; San Casciano-Chianti; Scandicci.
A collaborare con la Soprintendenza per la cura del restauro è stato l’architetto Neri Andreoli del Rotary Club Firenze Valdisieveche ha compiuto un’opera di ricerca storica, tecnica e strutturale e ad eseguire il lavoro è stata la Ditta Monti Enrico.
“Un intervento svolto con dedizione degna di questo luogo magico: basti ricordare che alcune delle chiodature delle porte che nel tempo erano andate smarrite sono state forgiate di nuovo a mano”, ha raccontato Riccardo Berti, presidente del Club Rotary Valdisieve, che si è fatto promotore dell’intervento di restauro presso gli altri club.
“Volevamo contribuire con un piccolo e concreto segno alla ricorrenza, così importante e unica, del Millenario di San Miniato – ha spiegato Berti – è stato durante un colloquio con l’abate Bernardo che si è concretizzata l’idea di restaurare le porte della Basilica. Padre Bernardo aveva proposto la sola Porta Santa, ma noi ci siamo impegnati a restaurarle tutte e tre. Abbiamo ricevuto l’entusiastica adesione, la collaborazione e il supporto di altri Club della zona, senza i quali non avremmo potuto portare avanti questo splendido progetto”.
Montaggio di Franco Mariani.
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Cimitero delle Porte Sante | Abbazia di San Miniato al Monte, Florence, Italy
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Chanting Monks - San Miniato al Monte - Florence, Italy
San Miniato al Monte
San Miniato al Monte is a basilica located in Florence, Italy. The basilica is situated atop one of the highest points in the city, and characterized and constructed in the classic Tuscan Romanesque architectural style. The wooden roof truss is painted with bountiful colors and decorated with adornments, and there’s an uncommon walkway built within the roof truss for people to decorate the roof truss. In addition, the wooden music stand for the choir was exquisitely made in approximately 1420.
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FIRENZE - Abbazia di San Miniato al Monte
FIRENZE - Abbazia di San Miniato al Monte filmata con Sony RX10m3 in 4K.
HAEC EST PORTA COELI ( Basilica-di-San-Miniato-al-Monte-Firenze)
Da Opera Firenze e Rinascenze,il brano musicale ,dedicato alla ((Basilica-di-San-Miniato-al-Monte-Firenze)).
Dirige.... Alberto Gamannossi.
Guitar....Vincent Stone
Tutti i diritti riservati.
Firenze - San Miniato al Monte
(where you can find all information, vídeos, pics, ...)
A sweet presentation of Florence ( Can you feel it?
21/10/2012 a 24/10/2012 - Florença
Florença é um município italiano, capital e maior cidade da região da Toscana e da província homônima.
Florença foi durante muito tempo considerada a capital da moda. É considerada o berço do Renascimento italiano, e uma das cidades mais belas do mundo.
Tornou-se célebre, também, por ser a cidade natal de Dante Alighieri, autor da Divina Comédia, que é um marco da literatura universal e a língua italiana moderna tem várias influências desta obra. Nesse poema ele descreve a cidade de Florença em muitas passagens, assim como alguns de seus contemporâneos florentinos célebres, como Guido Cavalcanti, amigo que também era poeta e ativo na vida política da cidade, que também são personagens da obra. Também é florentino Cimabue, o último grande pintor italiano a seguir a tradição bizantina, e responsável pela descoberta de Giotto.
Tem origem num antigo povoado etrusco. A cidade foi governada pela família Médici desde o início do século XV até meados do século XVIII. O primeiro líder da cidade pertencente à família Médici foi Cosme, o Velho, chegou ao poder em 1437. Foi um protector dos judeus na cidade, iniciando uma longa relação da família com a comunidade judaica.
21/10/2012 a 24/10/2012 - Firenze
Florence is the capital city of the Italian region of Tuscany and of the province of Florence. It is the most populous city in Tuscany.
Florence is famous for its history. A centre of medieval European trade and finance and one of the wealthiest cities of the time, Florence is considered the birthplace of the Renaissance, and has been called the Athens of the Middle Ages. A turbulent political history includes periods of rule by the powerful Medici family, and numerous religious and republican revolutions. From 1865 to 1870 the city was also the capital of the recently established Kingdom of Italy.
The historic centre of Florence attracts millions of tourists each year. It was declared a World Heritage Site by UNESCO in 1982. Due to Florence's artistic and architectural heritage, it has been ranked by Forbes as one of the most beautiful cities in the world, and the city is noted for its history, culture, Renaissance art and architecture and monuments.
Florence is also an important city in Italian fashion, being ranked within the top fifty fashion capitals of the world; furthermore, it is also a major national economic centre, being a tourist and industrial hub.
Music Instrumental
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Millenario di San Miniato al Monte a Firenze: restaurato il ciborio di Michelozzo
In occasione del Millenario della Basilica di San Miniato è restaurato il ciborio di Michelozzo grazie al dono da parte della Fondazione Friends of Florence.
I lavori sono durati circa 14 mesi e hanno interessato tutte le opere che si trovano nell’edicola: un’équipe di restauratori specializzati ha lavorato con l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Prato e Pistoia anche grazie alla disponibilità dei Padri di San Miniato al Monte.
“Un sentito ringraziamento va alla Fondazione Friends of Florence che, con questo intervento di restauro di uno dei tesori artistici dell’abbazia, ha dato un prezioso contributo a San Miniato – ha commentato Dom. Bernardo Gianni, Priore dell'Abbazia di San Miniato - in occasione del suo Millenario che festeggiamo con un programma di oltre 50 eventi, tra storia, arte e cultura, distribuiti durante tutto l’anno. Abbiamo svelato la Cappella del Crocifisso restaurata alla vigilia dell’apertura ufficiale del Millenario, come miglior preludio alle celebrazioni di una storia, e di un presente, fatti di bellezza e spiritualità”.
Realizzato su commissione di Piero de Medici per l’Arte di Calimala, la corporazione fiorentina che riuniva i mercanti, l’intero ciborio è stato eseguito da Michelozzo di Bartolomeo l’architetto della famiglia Medici, che in quest’opera si trovò a collaborare con Luca della Robbia e Maso di Bartolomeo.
Fu dal lavoro di questi tre grandi artisti che fu eretta questa edicola per ospitare il miracoloso Crocifisso di Giovani Gualberto, poi trasferito nel 1671 nella chiesa di Santa Trinita a Firenze, e la tavola dipinta con storie della Passione di Cristo eseguita tra il 1394 e il 1396 da Agnolo Gaddi come polittico cuspidato.
Michelozzo realizzò già dal 1448 il tempietto dalle forme classiche decorato con robbiane di finissima qualità eseguite da Luca della Robbia, mentre Maso di Bartolomeo le due aquile in bronzo che furono collocate sulla copertura dell’edicola.
Un’opera composita di altissimo valore culturale e artistico, oggetto di un intervento che non è stato solo un restauro ma anche un vero e proprio studio tecnologico e storico artistico.
Con il coordinamento di Bartolomeo Ciccone è stato creato un pool di restauratori, ciascuno specializzato nel recupero delle opere e delle tecniche artistiche presenti nel Ciborio.
L’edicola lapidea con tarsie marmoree, la copertura e la volta decorata con robbiane, è stata interamente restaurata dalla ditta FaberRestauro di Sara Penoni e Cristiana Todaro con la collaborazione di Guia Silvani e Stefano Pasolini.
Il restauro e il successivo assemblaggio eseguito dallo staff della ditta Habilis di Andrea Vigna con la collaborazione di Federica Corsini e Alberto Dimuccio per il supporto ligneo, è stata un’occasione per studiare l’opera nel tempo e riposizionare i pannelli nel loro assetto precedente al 1938, così da restituire al ciclo pittorico, laddove possibile, una visione iconografica più coerente e completa nel rispetto dell’assetto originale.
Con il restauro della ditta di Nicola Salvioli anche le due aquile bronzee realizzate da Maso di Bartolomeo tornano a splendere sulla sommità del tempietto, una rivolta al presbiterio e una ai fedeli. Il restauro infatti ha rivelato l’originale doratura a foglia e le policromie, documenti preziosissimi per la bellezza e la testimonianza della statuaria quattrocentesca.
Il progetto di intervento è stata un’occasione importantissima per una campagna diagnostica completa e per lo studio tecnologico di alcuni manufatti, le indagini sono state eseguite dal ICVBC – CNR di Firenze. Una campagna fotografica ad opera di Antonio Quattrone ha inoltre consentito di documentare ogni opera prima, durante e dopo il restauro.
“L’Abbazia di San Miniato è una vera porta verso il cielo sopra Firenze. Una porta che ci fa vivere la vera bellezza e la viva speranza da secoli. La Basilica, con le sue opere, con tutta la sua Comunità di pace, di insegnamento, e di riflessione, è sempre un simbolo per tutti i cittadini del mondo. Siamo onorati di aver contribuito al ripristino di un gioiello così importante e di averlo reso possibile per il Millenario dell’Abbazia. – Sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence – Il ringraziamento della Fondazione va prima di tutto ai tanti donatori che hanno subito contribuito affinché il progetto si realizzasse, a Padre Bernardo che con tanta disponibilità ha consentito lo svolgimento dei lavori. Ma non possiamo dimenticare anche tutti i restauratori che con grande coordinamento e molta abilità hanno restaurato ogni opera contenuta nel Ciborio e il Dott. Daniele Rapino che insieme alla Soprintendenza è stato garante della tutela delle opere e del corretto svolgimento dei lavori”.
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San Miniato dei misteri -documentario speciale di F.S.M&L.
Uno documentario dedicato alla chiesa più misteriosa di Firenze: San Miniato. Leggenda e storia, religione ed esoterismo si mescolano in un affascinante percorso attraverso i secoli e i simbolismi.
Testi e presentazione Enrico Ciabatti
Montaggio video Enrico Ciabatti
Riprese video Pietro Ciabatti
Sigla iniziale: Antonio Caserta
Sound designer Antonio Caserta
Music:
Carlos Estella – World of Dreams choir
Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0 License
A special dedicated to the most mysterious church in Florence: San Miniato. Legend and history, religion and esotericism mix together in a fascinating journey through the centuries and symbolism.
Texts and presentation Enrico Ciabatti
Video editing Enrico Ciabatti
Shooting video Pietro Ciabatti
Opening theme Antonio Caserta
Sound designer Antonio Caserta
Music:
Carlos Estella – World of Dreams choir
Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0 License
SAN MINIATO: Millennium Sunset Concert
Ieri, 21 giugno 2018, al crepuscolo sull'incantevole sagrato di San Miniato, si è tenuta uno spettacolo di beneficienza per festeggiare i 1000 anni dell'Abbazia: i proventi sono stati destinati all’installazione permanente di una scultura commemorativa presso la stessa
Millenario Basilica di San Miniato: Cardinale Parolin chiude la Porta Santa
Si è invece conclusa domenica 28 maggio la quarta edizione del Festival delle Religioni, la rassegna ideata da Francesca Campana Comparini, dedicata quest’anno al tema “Ora-Te”: quattro giornate di riflessioni e incontri per confrontarsi sul valore del tempo, della preghiera, del rapporto tra l’uomo, Dio e il mondo: “Stiamo fuori dal tempo, per starci meglio dentro – ha affermato l’ideatrice del Festival nel suo intervento di sabato - Teniamo un piede nella civitas hominis e un piede nella civitas dei per alimentarla, per renderla più creativa, più ricca. Usciamo dal tempo come questa basilica, costruita sul monte, lontana dalle vie della città, ripristiniamo quella distanza che ci permette di essere più prossimi, per non correre il rischio, come ricordava Hannah Arendt, di cascarci addosso.”
La quarta edizione del Festival si è svolta interamente nella Basilica di San Miniato al Monte, di cui si sono concluse proprio lo scorso fine settimana le celebrazioni per i mille anni dalla fondazione.
11 appuntamenti, con 14 ospiti: su tutti il Segretario di Stato Vaticano, il Card. Pietro Parolin, che nella giornata di sabato ha incontrato il Patriarca Armeno Karekin II in un profondo e simbolico abbraccio ecumenico, prima di officiare, nel pomeriggio, la celebrazione eucaristica di chiusura della Porta Santa. Tra gli altri appuntamenti, grande successo per le lectio di Padre Enzo Bianchi, di Massimo Cacciari, del medico di Lampedusa Pietro Bartolo. E a conferma di quanto il Festival sia davvero un “luogo di incontro”, a San Miniato si sono confrontati sociologi come Mauro Magatti e Chiara Giaccardi, scienziati come il Prof. Stefano Marmi, religiosi come l’Imam di Milano e il Rabbino di Firenze, senza scordare ovviamente l’incontro inaugurale con Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress.
Undici appuntamenti che hanno richiamato a San Miniato al Monte, tra la preview di giovedì 25 aprile e domenica 28, oltre 10.000 persone, riempiendo l’Abbazia benedettina e le Antiche Cantine del Frantoio: per tutti coloro che non sono riusciti a partecipare agli incontri, già a partire dai prossimi giorni i video integrali degli saranno disponibili sul sito festivaldellereligioni.it
l’intervento di Padre Bernardo M. Gianni, abate di San Miniato: “Il Millenario oggi si conclude con un auspicio che in questi giorni di Festival trova la sua realizzazione più importante e feconda. Abbiamo tutta la chiesa e tutte le chiese presenti in questo luogo santo consacrato alla memoria del primo martire di Firenze, Miniato, giunto da lontano oriente, dall’Armenia, per bagnare col suo sangue la terra nobilissima di Firenze”.
L’intervento del Patriarca Armeno è stato preceduto dall’introduzione di Francesca Campana Comparini, ideatrice del Festival delle Religioni, che ha ricordato la tematica del “tempo”, centrale in questi tre giorni di evento: “Stiamo fuori dal tempo, per starci meglio dentro. Teniamo un piede nella civitas hominis e un piede nella civitas dei per alimentarla, per renderla più creativa, più ricca. Usciamo dal tempo – come questa basilica, costruita sul monte, lontana dalle vie della città – ripristiniamo quella distanza che ci permette di essere più prossimi, per non correre il rischio, come ricordava Hannah Arendt, di cascarci addosso.”
L’intervento di Sua Santità Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni, ha dedicato il suo intervento al tema della fede e al ruolo delle chiese cristiane nella società e nella storia.
Il Segretario di Stato Vaticano, il Card. Pietro Parolin che nel suo lungo intervento ha avuto modo di affrontare varie tematiche – dal dialogo tra chiese, alle difficoltà della Chiesa di oggi, oltre ad una profonda riflessione sul valore della preghiera, al termine dell’incontro ha voluto soffermarsi sull’importanza dell’incontro ecumenico: “Credo che nel mondo di oggi, lacerato da tanti conflitti e da tante tensioni, i cristiani – ancor prima di parlare del dialogo interreligioso – prima di tutto devono essere fattore di unità, e per diventare elemento di unità all’interno della società devono cercare primariamente l’unione tra di loro. Che è poi la preghiera più ardente di Gesù nel Cenacolo, “che tutti siano uno”, pur nelle loro differenze, come spesso ricorda il Papa. L’unità non è uniformità ma mettere insieme le proprie differenze e farle convergere in un arricchimento comune”.
L’incontro – su proposta di Padre Bernardo Gianni - si è concluso con un “fuori programma”: al termine degli interventi, dopo un minuto di silenzio e raccoglimento, la delegazione guidata da Karekin II ha intonato un canto in lingua armena, rivolta all’altare della Basilica. Un inno a cui ha fatto eco il “Regina Coeli” armonizzato dalle voci dei monaci benedettini di San Miniato.
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La tradizione pasticcera nell'abbazia di San Miniato
La tradizione pasticcera nell'abbazia di San Miniato, raccontata da Giacomo Avanzi
One light illuminated darkness, Basilica di San miniato al Monte Florence holly Crypt
One light can illuminate infinite number of light. Basilica di San miniato.al Monte Florence holly Crypt
Life must live like light