l'accoglienza selvaggia-4 : Sottoripa e la rivolta dei commercianti
UNA WEB SERIE IN 6 PUNTATE( regia Claudio Bernieri - musiche originali di Luciano D'Addetta)
L’accoglienza selvaggia: l’invasione dei clandestini a Genova
Ma è davvero integrazione? Una telecamera fruga nel ventre molle di Genova, nei portici medievali di Sottoripa, nei mercatini dei ladri, tra i tossici del porto Antico davanti ai bar della malavita pakistana, nel degrado in cui 50 anni di giunte incapaci hanno lasciato la Superba. Eccoci tra le mummie viventi di Sottoripa di notte, sudari e lenzuoli dove dormono i disperati… Se questo è un uomo, direbbe Primo Levi…tre ore di uno spietato docu film girato dal videomaker milanese Claudio Bernieri , ex inviato di guerra del mitico Europeo ed ora impegnato ….in questa strana guerra contemporanea .Una guerra proclamata dagli scafisti , dalle Ong e da stati stranieri contro le nostre città. Disperati, asilanti, vaganti, profughi, rifugiati, turisti per sempre, clandestini : arrivano sui gommoni . Non fuggono dalla guerra ma ci portano la guerra. Vengono scaraventati sulle nostre coste. Pallottole umane impiegate per destabilizzare l’Italia: disperati poi usati dalle organizzazioni criminali nello spaccio e nella vendita di marchi contraffatti, vittime dello sfruttamento delle coop, ignari strumenti di un nuovo sistema per finanziare i partiti . Un vento di legalità soffia ora a Genova… ecco la cronaca della rivolta di commercianti e cittadini contro questa accoglienza selvaggia , demagogica e immorale.
L'ACCOGLIENZA SELVAGGIA: L'INVASIONE DEI CLANDESTINI A GENOVA( 2-IL MERCATO DELLA SCABBIA)
2 PUNTATA DEL DOCU FILM SCRITTO E DIRETTO DA CLAUDIO BERNIERI- MUSICHE ORIGINALI DI LUCIANO D'ADDETTA
Ma è davvero integrazione? Una telecamera fruga nel ventre molle di Genova, nei portici medievali di Sottoripa, nei mercatini dei ladri aperti di notte, tra i tossici del porto Antico davanti ai bar della malavita pakistana, nel degrado in cui 50 anni di giunte incapaci hanno lasciato la Superba. Eccoci tra le mummie viventi di Sottoripa di notte, sudari e lenzuoli dove dormono i disperati… Se questo è un uomo, direbbe Primo Levi…tre ore di uno spietato docu film girato dal videomaker milanese Claudio Bernieri , ex inviato di guerra del mitico Europeo ed ora impegnato ….in questa strana guerra contemporanea che ha anch’essa le sue trince: la strada. Una guerra proclamata dagli scafisti , da certe Ong e da stati stranieri contro le nostre città. Disperati, asilanti, vaganti, profughi, rifugiati, turisti per sempre, clandestini arrivano sui gommoni . Vengono scaraventati sulle nostre coste. Pallottole umane impiegate per destabilizzare l’Italia: disperati poi usati dalle organizzazioni criminali nello spaccio e nella vendita di marchi contraffatti, vittime dello sfruttamento delle coop, ignari strumenti di un nuovo sistema per finanziare i partiti. Un vento di legalità soffia ora a Genova… ecco la cronaca della rivolta di commercianti e cittadini contro questa accoglienza selvaggia e demagogica e ipocrita : l’ immigrazione non controllata produce solo degrado e umiliazione.
L'accoglienza selvaggia. 3- i no pago afito nel tuo condominio)
Un docu film scritto e girato da Claudio Bernieri -musiche di Luciano D'Addetta- 3 puntata
Ma è davvero integrazione? Una telecamera fruga nel ventre molle di Genova, nei portici medievali di Sottoripa, nei mercatini dei ladri aperti di notte, tra i tossici del porto Antico davanti ai bar della malavita pakistana, nel degrado in cui 50 anni di giunte incapaci hanno lasciato la Superba. Eccoci tra le mummie viventi di Sottoripa di notte, sudari e lenzuoli dove dormono i disperati… Se questo è un uomo, direbbe Primo Levi…tre ore di uno spietato docu film girato dal videomaker milanese Claudio Bernieri , ex inviato di guerra del mitico Europeo ed ora impegnato ….in questa strana guerra contemporanea che ha anch’essa le sue trince: la strada. Una guerra proclamata dagli scafisti , da certe Ong e da stati stranieri contro le nostre città. Disperati, asilanti, vaganti, profughi, rifugiati, turisti per sempre, clandestini arrivano sui gommoni . Vengono scaraventati sulle nostre coste. Pallottole umane impiegate per destabilizzare l’Italia: disperati poi usati dalle organizzazioni criminali nello spaccio e nella vendita di marchi contraffatti, vittime dello sfruttamento delle coop, ignari strumenti di un nuovo sistema per finanziare i partiti. Un vento di legalità soffia ora a Genova… ecco la cronaca della rivolta di commercianti e cittadini contro questa accoglienza selvaggia e demagogica e ipocrita : l’ immigrazione non controllata produce solo degrado e umiliazione.
PASSEGGIANDO CON SALVINI IN VIA PRE:e tutta Genova si racconta
Video reportage di Claudio Bernieri-
“IO IL P0LITICO PIU PERICOLOSO D’EUROPA? NE VADO FIERO”
“Con il cu…. che ho, spero che questo tipo non sia il coordinatore dello spaccio nella zona..” dice sorridendo in fuori onda il ministro dell’Interno, mentre compie il doveroso rito del selfie nella passeggiata in via Prè, una delle strade più pericolose d’Italia. Fatto sta che un tatuatissimo senegalese del posto è accorso insieme al popolo del selfie e ha chiesto di essere immortalato insieme a Salvini. La battuta di Salvini , degna di un beep censorio, fa il giro dei carabinieri in assetto anti sommossa ( si temono blitz dei centri sociali ) e il vicino di passeggiata, Toti, sorride pensando a Mosca e a certe toghe fucsia.
“Salvini mi piace “ ci dice il nerboruto senegalese . “Foto foto…” invoca anche una parrucchiera congolese.
Il ministro degli Interni è arrivato a Genova per riconsegnare alla collettività 44 immobili sequestrati dalla mafia: è una occasione imperdibile per il circo dei media che assedia il palazzo della prefettura. Tutti sperano di carpire una intervista. una battuta, e Salvini mai si nega. Ci prenotiamo anche noi.
La conferenza stampa avviene in strada, tra un centinaio di telecamere e videtelefonini che paparazzano il Ministro. Il fido Stefano Cavicchi, autore di magistrali scoop fotografici nel passato, è il fotoreporter privato di Matteo, e segue come un’ombra, due Nikon al collo, il ministro.
Chiediamo a Salvini se ha gradito il complimento dell’Economist, proprietà di Elkann, che lo ha definito “ il politico più pericoloso d’Europa”.
“Ne vado fiero “ risponde Salvini ai nostri microfoni.
Una stoccata ai manettari : “se siamo in un paese civile siamo innocenti fino a prova contraria: la presunzione di colpevolezza poteva funzionare in Unione Sovietica, non nell’Italia del 2019”
Ed eccoci in via Prè, un serpentone di negozi multietnici e di call center gestiti dal clan dei pakistani, oggetto di numerosi sequestri e controlli. La via è la porta d’accesso al centro storico , meta di migliaia di turisti scaricati dalle navi e diretti al famoso Acquario: ma via Prè è anche un suk popolato da spacciatori, un dormitorio per prostitute, un labirinto di laboratori di falsari , tra mansarde di anarchici bohemien che odiano il turismo , negozi di parrucchieri nigeriani, sottoscala di “mamam” , moschee abusive di santoni e tanti profumi di indigesti kebab dove lo scontrino è sconosciuto.
E’ anche l’occasione per gli assessori Bordilli e Garassino, per il sindaco Bucci e per il presidente del Municipio 1 Carratù di mostrare al ministro degli interni il gioiello riqualificato di Sottoripa, portici medievali popolati da decenni da ubriachi e spacciatori.
Ora non più: due bar gestiti da un clan pakistano sono stati chiusi per degrado e abusi amministrativi e il popolo del bicchiere e del fix in vena si è trasferito altrove.
Il ministro ora visita un call center gestito da mafiosi , finalmente sequestrato .L’inflessibile assessore alla sicurezza del Centro storico, che ha scoperto il call center , Antonio Susi Olivieri annuncia fiero :
“ nell’ultimo consiglio ho fatto un interrogazione al presidente affinché si possano avere controlli incrociati tra gli uffici del catasto e quelli della Camera di Commercio. E sono sicuro che avremo anche delle sorprese sulle convivenze che si erano create tra locali commerciali fonte di degrado e proprietari di immobili poco attenti alle attività degli esercizi commerciali che venivano aperti.”
Sorprese? Eccome, si attende una cartacea Telenovela, protagonista un noto studio di avvocati che affittava cantine al clan dei pakistani , che le trasformava poi in bar abusivi per balordi.
Continuano le felici esternazioni : il sindaco Bucci annuncia un Museo della emigrazione italiana alla Commenda , la leggiadra Paola Berilli, assessore al Commercio, forgia un slogan che diventerà famoso e conforterà i residenti insonni per la movida selvaggia: “ dove vive bene il residente, vive bene anche il turista” . Infine, il presidente del Municipio 1, segnala ad Affari una targa in memoria delle ”Bocca di rosa” medievali che, tassate dalla Repubblica di Genova, contribuirono a finanziare la costruzione dei moli.
L’anima di Fabrizio De Andrè sorride nei Campi Elisi.
Salvini, moderatamente soddisfatto e perennemente assediato da selfisti e fotoreporter , termina la sua visita al suk di via Prè con una promessa:
“ritornerò di sera, senza scorta , nascosto da un semplice cappellino, in via Pre alla luce della luna: e senza avvisare i giornalisti”. Una perfida sfida per verificare la qualità della vita nel più bello e grande centro storico del mondo, sfigurato da spaccio , prostituzione e marchi contraffatti che la giunta di Bucci vuole riqualificare.
Palazzo San Giorgio e l'archivio storico, vita e memoria del porto
Alle sue spalle corre il lungo porticato di Sottoripa, l’antica Ripa Maris iniziata nel 1133, fulcro mercantile e artigiano delle merci e approdo per le barche delle navi in rada; sul suo lato di ponente si apre piazza Caricamento, chiamata così perché nel 1854 divenne il terminale di carico ferroviario del porto, e davanti a sé ha il mare, con i moli e le mille attrazioni turistiche del Porto Antico, erede dello storico approdo del Mandraccio. Palazzo San Giorgio, il primo edificio pubblico genovese, voluto nel 1260 da Simon Boccanegra che ne affidò progetto e realizzazione al grande architetto Frate Oliverio, è sede dal 1903 del porto, prima del Consorzio autonomo e dal 1994 dell’Autorità portuale e nei suoi spazi, magnifiche architetture più volte restaurate, accoglie anche l’archivio storico del porto, curato da Mario Caselli. E’ lui a raccontarci pagine cruciali della storia del palazzo che per quattro secoli, fino al 1804, fu sede del Banco di San Giorgio, grande istituzione finanziaria che gestiva le entrate tributarie e il debito pubblico genovese e amministrò anche la Corsica. Palazzo che però, per l’abbandono e il degrado ottocentesco, corse serissimi rischi di essere addirittura demolito.
MARIO CASELLI Curatore archivio storico Autorità Portuale di Genova
A San Giorgio c’è anche il ricchissimo archivio storico, soprattutto degli ultimi centocinquant’anni, dei progetti e atti per i complessi interventi di ampliamento e trasformazione portuale che prima dell’arrivo del Consorzio autonomo nel 1903, erano tutti affidati al Genio Civile.
MARIO CASELLI Curatore archivio storico Autorità Portuale di
Genova
L’archivio è una miniera inesauribile di atti, documenti, progetti, ma anche di fotografie, mappe, preziose testimonianze letterarie e non solo.
MARIO CASELLI Curatore archivio storico Autorità Portuale di Genova
Un patrimonio vastissimo, ma anche faticoso da ordinare e catalogare, perché spiega Caselli soprattutto gli archivisti prima della guerra, avevano lasciato molti documenti fuori posto, rendendo difficilissimo ritrovarli nel mare magnum di carte e atti.
MARIO CASELLI Curatore archivio storico Autorità Portuale di Genova
2015©Produzione Ufficio Comunicazione
della Città Metropolitana di Genova
#GenovaMetropoli
Iscriviti al nostro canale per rimanere sempre aggiornato:
Seguici su:
Il nostro sito:
Twitter:
Facebook:
Google Plus:
YouTube:
L' ACCOGLIENZA SELVAGGIA - 5- IL MERCATO DEL FALSO ALL' ACQUARIO
web serie di Claudio Bernieri -musiche originali di Luciano D'Addetta.
UN VIAGGIO NEL RACKET DEI VU CUMPRA' ALL'ACQUARIO DI GENOVA
Ma è davvero integrazione? Una telecamera fruga nel ventre molle di Genova, nei portici medievali di Sottoripa, nei mercatini dei ladri, tra i tossici del porto Antico davanti ai bar della malavita pakistana, nel degrado in cui 50 anni di giunte incapaci di sinistra hanno lasciato la Superba. Eccoci tra le mummie viventi di Sottoripa di notte, sudari e lenzuoli dove dormono i disperati… Se questo è un uomo, direbbe Primo Levi…tre ore di uno spietato docu film girato dal videomaker milanese Claudio Bernieri , ex inviato di guerra del mitico Europeo ed ora impegnato ….in questa strana guerra contemporanea portata dai clandestini che ha anch’essa le sue trincee: la strada. Una guerra proclamata dagli scafisti , dalle Ong, dalla Cei e da stati stranieri contro le nostre città. Disperati, asilanti, vaganti, profughi, rifugiati, turisti per sempre, clandestini : arrivano sui gommoni .Non fuggono dalla guerra ma ci portano la guerra. Vengono scaraventati sulle nostre coste. Pallottole umane impiegate per destabilizzare l’Italia: disperati poi usati dalle organizzazioni criminali nello spaccio e nella vendita di marchi contraffatti, vittime dello sfruttamento delle coop, ignari strumenti di un nuovo sistema per finanziare i partiti di sinistra. Un vento di legalità soffia ora a Genova… ecco la cronaca della rivolta di commercianti e cittadini contro questa accoglienza selvaggia , demagogica e ipocrita : l’ immigrazione non controllata produce solo degrado e umiliazione.
rissa alla fiumara
5 contro 1 mongo alla fiumi