San Tammaro (CE) - La Reale tenuta di Carditello
- San Tammaro (CE) - La Reale tenuta di Carditello era una vasta porzione, in parte acquitrinosa, della pianura delimitata a settentrione dal fiume Volturno, ad oriente dal monte Tifata e dai suoi colli, a meridione dall'antico fiume Clanio, oggi Regi Lagni, e ad occidente dal mar Tirreno. Essa ospitava una dinamica azienda agricola, ben progettata nelle infrastrutture edili e ben organizzata negli allevamenti di pregiate razze equine, nella produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli e caseari.
La Reggia di Carditello, situata a circa 4 km ad ovest dell'abitato di San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli e poi trasformato per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1752) in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. Era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni seminatori, e si estendeva su di una superficie di 6 305 moggia capuane, corrispondenti a circa 2 100 ettari. Era animato da un discreto numero di persone dedite alla conduzione dell'azienda. Carditello era uno dei siti reali che si fregiava del titolo di Reale Delizia perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva una piacevole permanenza al re e alla sua corte per le particolari battute di caccia che i numerosi boschi ricchi di selvaggina permettevano.
Il fabbricato è stato costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli. L'area antistante, formata da una pista in terra battuta che richiama la forma dei circhi romani, abbellita con fontane, obelischi ed un tempietto circolare dalle forme classicheggianti, era destinata a pista per cavalli. (26.09.10)
La Reggia di Carditello
Meraviglie della Nostra Terra, La Reale tenuta di Carditello, sita in San Tammaro, detta anche Real sito di Carditello faceva parte di un gruppo di 22 siti della dinastia reale dei Borbone di Napoli.In particolare la Reale tenuta di Carditello era una vasta porzione, in parte acquitrinosa, della pianura delimitata a settentrione dal fiume Volturno, ad oriente dal monte Tifata e dai suoi colli, a meridione dall'antico fiume Clanio, oggi Regi Lagni, e ad occidente dal mar Tirreno. Essa ospitava una dinamica azienda agricola, ben progettata nelle infrastrutture edili e ben organizzata negli allevamenti di pregiate razze equine, nella produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli e caseari. La Reggia di Carditello, situata a circa 4 km ad ovest dell'abitato di San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, in via Foresta a Carditello, è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli e poi trasformato per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. Era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni seminativi, e si estendeva su di una superficie di 6.305 moggia capuane, corrispondenti a circa 2.100 ettari. Era animato da un discreto numero di persone dedite alla conduzione dell'azienda. Carditello era uno dei siti reali che si fregiava del titolo di Reale Delizia perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva una piacevole permanenza al re e alla sua corte per le particolari battute di caccia che i numerosi boschi ricchi di selvaggina permettevano.
Il fabbricato è stato costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli. L'area antistante, formata da una pista in terra battuta che richiama la forma dei circhi romani, abbellita con fontane, obelischi ed un tempietto circolare dalle forme classicheggianti, era destinata a pista per cavalli.
San Tammaro (CE) - La Reggia di Carditello rinasce con i cavalli borbonici (29.10.16)
- San Tammaro (Caserta) - Carditello rinasce come polo equestre. I cavalli di Persano, razza pregiata di origine campana, sono ritornati a sgambare nella pista del Real Sito di San Tammaro, nel Casertano, in occasione della riapertura straordinaria di sabato 29 ottobre, alla presenza dei ministri della Cultura, Dario Franceschini, e dell’Agricoltura, Maurizio Martina.
Una tenuta agricola Carlo di Borbone fece costruire anche per allevare anche i cavalli della vicina Persano (Salerno) con cui andava a caccia. Razza ‘creata’ dai Borboni incrociando cavalli arabi e asiatici per avere il miglior cavallo da guerra. I cavalli borbonici sono stati utilizzati poi dai Savoia e dallo Stato italiano sino al ’72 come razza principale dell’Esercito. (29.10.16)
Caserta - Real Sito di Carditello, tra abbandono e razzie. Una vergogna tutta italiana - 1Parte
- Caserta - Real Sito di Carditello, tra abbandono e razzie. Una vergogna tutta italiana - 1Parte. La Reggia di Carditello fa parte dei 22 siti della dinastia reale dei Borbone in Terra di Lavoro, l'attuale provincia di Caserta, insieme al Palazzo Reale di Napoli, alla Reggia di Capodimonte, alla Reggia di Caserta e al Palazzo d'Avalos nell'isola di Procida.
Il nome deriva da Carduetum, cardueti - cardito, carditello, ovvero luogo piantato a cardi, perché il luogo si presentava disseminato, appunto, della pianta di cardo, tanto da formare una barriera per chi voleva inoltrarsi a piedi o a cavallo. Costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli, e situato a circa quattro chilometri ad ovest al centro abitato San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, Carditello è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli, poi trasformato, per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1752), in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. Non un semplice luogo di svago per i reali, dunque, ma vera espressione di imprenditoria ispirata dalle idee illuministiche che caratterizzavano quei tempi.............. (25.11.11)
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Raccolta firme per la Reggia di Carditello - San Tammaro (Ce)
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Renzi visita la Reggia di Carditello (12/09/2016)
San Tammaro (Ce) - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi visita la Reggia di Carditello.
La Reggia di Carditello San Tammaro
Caserta - Real Sito di Carditello, tra abbandono e razzie. Una vergogna tutta italiana - 2Parte
- Caserta - Real Sito di Carditello, tra abbandono e razzie. Una vergogna tutta italiana - 2Parte. La Reggia di Carditello fa parte dei 22 siti della dinastia reale dei Borbone in Terra di Lavoro, l'attuale provincia di Caserta, insieme al Palazzo Reale di Napoli, alla Reggia di Capodimonte, alla Reggia di Caserta e al Palazzo d'Avalos nell'isola di Procida.
Il nome deriva da Carduetum, cardueti - cardito, carditello, ovvero luogo piantato a cardi, perché il luogo si presentava disseminato, appunto, della pianta di cardo, tanto da formare una barriera per chi voleva inoltrarsi a piedi o a cavallo. Costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli, e situato a circa quattro chilometri ad ovest al centro abitato San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, Carditello è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli, poi trasformato, per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1752), in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. Non un semplice luogo di svago per i reali, dunque, ma vera espressione di imprenditoria ispirata dalle idee illuministiche che caratterizzavano quei tempi.............. (25.11.11)
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Reggia di Carditello: Bellezza e degrado
9-1-14 Reggia di Carditello nelle mani del Ministero. Bray: L'ho visitata, mi guidava Tommaso
Svolta decisiva al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in occasione della dodicesima asta per la vendita della Reggia di Carditello. La Sga, società che deteneva il credito del monumento sotto sequestro, ha presentato un'offerta di 11 milioni e mezzo, aggiudicandosi il bene che ora verrà girato al Ministero dei Beni Culturali.
31-1-13 Reggia di Carditello: il giudice blocca la base d'asta. Deserta anche l'udienza di questa mattina, il giudice ha deciso: non si scende sotto i 10 milioni di euro. Una nuova udienza per la vendita e' stata fissata il 20 giugno prossimo, si procedera' senza incanto e nel caso dovesse andare deserta si tornera' in aula il 27 giugno (in quel caso con l'incanto, ndr). Il giudice però ha deciso di non ribassare ulteriormente la base d'asta, che resterà dunque di 10 milioni ed è probabile che la cifra non scenda più, anche al fine di scoraggiare eventuali manovre speculative.
17-1-13 Reggia di Carditello: asta deserta. Nessun offerta è pervenuta sul tavolo del giudice Colandrea, la prossima udienza è prevista il 31 gennaio. Questa mattina si partiva da una base di 10 milioni di euro (senza incanto, ndr) ma sul tavolo del giudice Valerio Colandrea non sono pervenute offerte. Sono sei le udienze per la vendita esperite fino ad oggi e andate sempre deserte; il prezzo iniziale era di oltre 20 milioni di euro.
20-7-12 Anche l'asta di ieri mattina, tenutasi presso la sezione fallimentare del Tribunale di SCV, è andata deserta. Una storia senza fine,quella del sito di Carditello, che lascia tutti col fiato sospeso. Nessuna offerta per l'acquisto è pervenuta nel corso della seconda battuta della quinta asta fallimentare. La proposta odierna era fissata a 11 milioni e 250 mila euro mentre al prossimo incontro del mese di gennaio del prossimo anno, si ripartirà dalla cifra tonda di 10 milioni di euro
15-3-12 Reggia di Carditello: asta deserta, Cimmino interrompe lo sciopero. Prossima udienza a fine marzo dopo di che il giudice potrà ridurre del 20% la cifra attualmente fissata a 15 milioni di euro. Il sindaco Cimmino riprende a mangiare, il 22 marzo sarà da Giorgio Napolitano.
24-2-12 Carditello: 6mila firme per salvare la Reggia. Una petizione in quattro lingue che sta facendo il giro del mondo: prosegue imperterrita l'azione messa in campo dall'associazione 'Orange Revolution'.
30-12-11 Abbattetela. E' la fine per la Reggia di Carditello: La Regione Campania ha abbandonato il Real Sito borbonico di San Tammaro. Il governatore Stefano Caldoro ha conosciuto il nome di questo Comune solo per le liberare le strade di De Magistris dalla spazzatura. E' la fine Carditello.
10-11-11 - Va deserta anche la seconda asta. La reggia di Carditello ancora invenduta. Non sono arrivate offerte, si ripartirà da 15 milioni.
14-1-12 Ultimo raid a Carditello: la Reggia è morta sotto gli occhi di tutti. Adesso hanno portato via davvero tutto: asportati i rimanenti quindici pilastrini di marmo della terrazza superiore. Il curatore, le Istituzioni e la Soprintendenza hanno permesso a chiunque di introdursi indisturbato per rubare le ricchezze tramandate dal passato
9-1-12 Da Venaria a Carditello: i due volti dell'Unesco
La Reggia dei Savoia a Torino grazie all'impegno della comunità europea, del ministero per i beni e le attività culturali e della Regione Piemonte è diventata uno dei cinque siti più visitati d'Italia e gode della protezione dell'Unesco. A Caserta l'Unesco, per bocca di Jolanda Capriglione, preferisce che il Real Sito di Carditello vada nelle mani di qualche giapponese
10-12-11 Reggia di Carditello, lo scempio continua. Altro furto nel Real Sito borbonico: hanno portato via gli ultimi metri di pavimentazione.
La Reggia è di proprietà del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, un ente pubblico gravato da una serie di debiti con il Banco di Napoli, poi assorbito da Banca Intesa (ma il Consorzio accampa anche molti crediti dalla Regione e da alcuni Comuni). Ora la Banca esige il rimborso e il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha avviato da qualche settimana la vendita all'asta. al prezzo base di € 20.000.000,00 Il rischio concreto, a questo punto, è quello che Carditello possa finire in mani private, poco raccomandabili, ed essere così negato alla pubblica fruizione e al rilancio del territorio provinciale di Caserta, già martoriato da diversi decenni da situazioni di degrado, sfruttamento selvaggio e inquinamento ambientale.
Salviamo Carditello:
Notizie sulla Reale Tenuta di Carditello:
Salviamo Carditello: una giornata di partecipazione, arte e cultura. Apertura straordinaria del 5 giugno 2011.
Musica di W. A. Mozart - Lacrimosa, Requiem in re minore
Foto by Pas
REAL SITO DI CARDITELLO San Tammaro CE
Visita nell'inferno di Ferrandella di Antonio Roano
Pubblicato il febbraio 6, 2008 da italiambiente
Non ero mai stato da queste parti ed ho colto l'occasione domenica 3 febbraio per fare una visita in loco e per portare la solidarietà e dichiarare la disponibilità del ComEr della conurbazione casertana a supportare le iniziative legali e ambientali degli abitanti di Santa Maria la Fossa e dei comuni limitrofi.
Siamo partiti da San Nicola la Strada e ci siamo diretti verso Santa Maria la Fossa. Siamo transitati dalla Reggia di Carditello, che io non avevo mai visto da vicino.
Sono reduce da un viaggio a Vienna di pochi giorni, durante il quale ho visitato la famosa reggia estiva di Schönbrunn.
Ebbene, trovandomi al cospetto della reggia di Carditello ho avuto l'impressione, come a Vienna, di fare un tuffo nel passato. Ma quanta differenza!
In Austria tutto era tenuto perfettamente pulito, c'erano le visite guidate nelle stanze e perfino dei concerti serali di musica classica. Il tutto porta fama e ricchezza agli abitanti della città. Qui, in provincia di Caserta, lo stato di abbandono totale era evidente. Nella parte posteriore dell'edificio, immediatamente al di fuori del muro di cinta, erano presenti ammassi di rifiuti speciali, guaine di cavi di rame sottratti probabilmente in modo illegale, residui di vernici e materiale da costruzione, parti di carrozzeria di auto abbandonate, copertoni di auto e camion; sullo sfondo la Reggia di Carditello. Nei boschetti adiacenti altri accumuli di rifiuti. Un tratto del muro di cinta, inoltre, risultava caduto, probabilmente a causa di un incidente d'auto, e da quel varco era possibile entrare indisturbati nel complesso abbandonato, dove la ristrutturazione della sola parte centrale è costata allo Stato centinaia di migliaia di euro, andati sprecati a causa degli atti vandalici compiuti da ignoti. Che pena vedere gli obelischi ed il tempietto in completo abbandono nell'area che una volta era stata uno splendido giardino, ora coperta da erbacce,
Ci lamentiamo perché i nostri giovani non trovano lavoro e poi non sfruttiamo le incredibili occasioni che il nostro meraviglioso territorio e la nostra storia ci offre. Pensate solo per un attimo ad un complesso tenuto a lustro, alle visite guidate ed ai soldi che se ne potrebbero ricavare direttamente e tramite un indotto turistico alberghiero che potrebbe coinvolgere in visite guidate le persone alla visita di tutti i siti borbonici, comprendenti la Reggia di Caserta, il Belvedere di San Leucio, le antiche seterie, il borgo medievale di Caserta Vecchia e il Real Sito di Carditello.
I nostri politici, invece di incentivare il turismo e l'occupazione preferiscono, purtroppo, che la nostra regione sia famosa per altri motivi. Ho incontrato all'aeroporto di Vienna degli studenti peruviani di Lima, i quali, sentendo che venivo dalla Campania, mi hanno detto: Ah, venite da Napoli, dove c'è il problema della spazzatura per strada!. Come siamo caduti in basso! Non siamo noti per la nostra storia millenaria, per la nostra archeologia, per i nostri meravigliosi paesaggi, bensì per la spazzatura che ormai ci sommerge.
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LA REGGIA DI CARDITELLO
Un pubblico attento e molto motivato ha assistito alla presentazione del libro della giornalista e docente, Nadia Verdile, dedicato alla incredibile storia della Reggia di Carditello. La presentazione è avvenuta nell’ambito di Percorsi Caudini, la rassegna letteraria, ideata da Pellegrino Giornale e Peppino Vaccariello, con il patrocinio del comune di Montesarchio. Introdotti da Peppino Vaccariello, Aldo Balestra, che dirige la redazione di Caserta de Il Mattino, e Nadia Verdile, sua corrispondente, hanno raccontato la fantastica battaglia di cui entrambi sono stati protagonisti per riportare la splendida Reggia di Carditello allo stato italiano. A Montesarchio è arrivato anche l’ex ministro dei beni culturali Massimo Bray, il quale ha di fatto ricomprato la reggia che stava per essere venduta all’asta. Per tornare al libro, il folto pubblico ha ascoltato con grande attenzione Balestra e Verdile. Del resto, loro hanno raccontato una storia davvero straordinaria, una storia di riscatto civile che ha visto stampa, cittadini e politici vincere una grandissima battaglia di civiltà. Purtroppo, la stessa Nadia Verdile ha sottolineato come il degrado possa essere ancora il grande nemico di Carditello. Bray, infatti, oltre a comprare il sito ha stanziato tre milioni di euro per un intervento urgente.
Agriturismo I Borboni (Real Sito di Carditello)
Agriturismo I Borboni
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BRUNO AYMONE CHANNEL - SOUVENIR D'ITALIE REAL SITO DI CARDITELLO -
SI CONSIGLIA LA VISIONE A SCHERMO INTERO
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SOUVENIR d'ITALIE
ciò che resta di quel che fu
REAL SITO DI CARDITELLO
S.TAMMARO (CE)
IL REAL SITO DI CARDITELLO
Il casino reale
L'intero complesso si estende per circa 300 metri di lunghezza ed è costituito, come detto, da una palazzina centrale, sobria ed elegante, di due piani, e due corpi di fabbrica laterali, divisi dalla palazzina da due profondi androni; ma ogni ambiente è in realtà in stretta connessione con gli altri, a voler testimoniare l'assenza di barriere tra la Corte e la comunità.
Al piano terra si trovano le cucine, l'armeria e le sale per il personale. Attraverso due scale simmetriche si accede al piano superiore, dove erano gli ambienti destinati ad accogliere la famiglia reale e il salone per i ricevimenti che venivano organizzati al rientro dalla caccia.
Particolarmente interessante è poi la piccola chiesa, di stile tipicamente settecentesco, alle cui decorazioni (come anche a quelle della palazzina centrale, del resto) lavorarono i maggiori artisti della Corte, fra cui sicuramente Philip Hackert (affrescatore e decoratore dei Siti Reali). Arazzi di Pietro Durante su cartoni di Fischetti arricchivano il salone maggiore, la cui volta era affrescata dallo stesso Fischetti.
Il sito, come sempre, fu abbandonato dopo il 1861 e cadde in rovina (addirittura vi furono scellerati atti di iconoclastia politica, nel senso che affreschi rappresentanti i Borbone furono raschiati...).
Ora è stato in parte restaurato e dal 1978 è aperto al pubblico; ospita anche il Museo della Civiltà contadina.
Fonte: STORIA E DOCUMENTI
Real Casa di Borbone delle Due Sicilie
LUOGHI BORBONICI
VIDEO: BRUNO AYMONE
POSTPRODUZIONE: BAYPRESSAGENCY
REGIA
BRUNO AYMONE
Carditello - Il real sito depredato
da:
Descrizione
La Reale tenuta di Carditello, detta anche Real Sito di Carditello, oppure, Reggia di Carditello, faceva parte di un gruppo di 22 siti della dinastia reale dei Borbone di Napoli che comprendeva anche il Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Portici, la Reggia di Capodimonte e la Reggia di Caserta.
Questi luoghi non erano solamente dedicati allo svago (soprattutto la caccia) della famiglia reale borbonica e della sua corte, ma in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione dell'imprenditoria ispirata alle idee illuministiche in voga a quei tempi.
La tenuta è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato originariamente da Carlo di Borbone alla caccia e all'allevamento di cavalli e successivamente, per volere di Ferdinando IV di Borbone, tramutato in fattoria modello per la coltivazione del grano e per l'allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli. Era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni per la coltivazione. Carditello era uno dei luoghi reali che possedeva il titolo di Reale Delizia perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva un piacevole soggiorno al re e alla sua corte per le particolari battute di caccia grazie ai ricchi e numerosi boschi che possedeva.
La struttura fu costruita dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli.
Nel 1920 gli immobili e l'arredamento passarono dal demanio all'Opera Nazionale Combattenti e tutti i suoi numerosissimi ettari furono lottizzati e venduti. Rimasero esclusi il fabbricato centrale e i 15 ettari circostanti che nel secondo dopoguerra entrarono a far parte del Patrimonio del Consorzio Generale di bonifica del bacino inferiore del fiume Volturno. ... contina ...
Caserta - Carditello, firmato accordo per la valorizzazione (04.08.15)
- San Tammaro (Caserta) - Siglato il primo accordo di valorizzazione del Real Sito di Carditello. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Emiddio Cimmino e il prefetto di Caserta Arturo De Felice hanno firmato l'intesa che, come spiega il presidente del Pd Campania, Stefano Graziano, rappresenta un'ulteriore pagina di buona politica, quella politica che si rimbocca le maniche e compie atti utili allo sviluppo del territorio.
L'accordo arriva all'indomani delle nuove minacce ricevute dall'ex ministro Massimo Bray, artefice della rinascita di Carditello. Solidarietà a Massimo Bray. Le minacce sono a vuoto: il suo lavoro va avanti e lunedì firmo a Carditello la nascita della Fondazione, ha scritto il ministro Franceschini su Twitter. Episodi di questo tipo – ha aggiunto il ministro – non devono e non possono essere in alcun modo sottovalutati. Su Carditello l’impegno dello Stato italiano è massimo ed in continuità con l’operato di Bray.
Con il ministro Massimo Bray prima, al quale rinnovo la mia totale solidarietà per le minacce ricevute, e con Franceschini oggi - aggiunge Graziano - abbiamo scelto di puntare sulla cultura come settore strategico per il rilancio economico. L'ex tenuta di caccia borbonica, per il cui recupero c'è stato anche il costante impegno del sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, rappresenta un unicum che non poteva essere lasciato al degrado o alle mire speculative di qualche privato. Ora acceleriamo verso la costituzione della Fondazione che sarà lo strumento fondamentale per fare di Carditello una risorsa per l'intera Provincia di Caserta.
Una delle più belle pagine di politica degli ultimi anni in Provincia di Caserta”. E’ il commento del segretario provinciale del Partito democratico Raffaele Vitale. “Finalmente, portiamo a casa uno straordinario risultato – prosegue Vitale, sindaco di Parete – grazie al lavoro del ministro Bray prima e di Franceschini poi. Entrambi hanno scelto di perseguire il recupero di un bene finito nel mirino di affari loschi, come testimoniano le frequenti minacce a chi si è impegnato maggiormente per far in modo che l’ex tenuta di caccia borbonica tornasse nella disponibilità del ministero. Rivolgo anche un sentito ringraziamento alle associazioni, tra cui Agenda 21, che non hanno mai fatto scemare l’attenzione sul sito e oggi possono festeggiare questo storico traguardo”. (04.08.15)
La Reggia Borbonica di Carditello oggi !
Per comprendere il valore inestimabile, storico, architettonico ed aggiungerei anche ambientale e paesaggistico, di questo monumento all'aria aperta che rassomiglia moltissimo alla Reggia di Caserta, credo lo si possa fare soltanto visitandola di persona.
Un posto incantevole ma deturpato, trascurato, devastato e saccheggiato, dall'incuria il tempo e dai LADRI !
E' davvero incomprensibile come non si riesca ancora nel 2013 a restituire un patrimonio del genere ai cittadini ed al mondo intero.
Qui trovi un'approfondimento sulla storia e lo stato attuale della Reggia ti consiglio di guardarlo
San Tammaro (Ce) - Agriturismo i Borboni
- San Tammaro (Ce) - Agriturismo i Borboni (08.02.12)
Viaggio nella bellezza. Carditello passato, presente e futuro 18.09.2017 | Rai Storia
Rai Storia ci conduce in un viaggio alla bellezza italiana, alla scoperta della #ReggiadiCarditello raccontandoci del passato, presente e futuro del Sito Reale di Carditello attraverso le voci dei protagonisti di questi ultimi anni, tra cui quella del Presidente di Siti Reali Onlus, Alessandro Manna.
Durante il periodo borbonico, in quasi un secolo di lavoro, Carditello, nell’ambito del Sistema delle #ResidenzeBorboniche, ha rappresentato un laboratorio innovativo per la produzione della mozzarella, l’allevamento di cavalli, bufale e vacche e la coltivazione di cereali, foraggi, legumi, canape e lino. Dopo l’unità d’Italia la tenuta borbonica passa prima al demanio sabaudo, poi all’Opera Nazionale Combattenti e infine al Consorzio di Bonifica del Volturno.
A partire dalla fine degli ’80 dello scorso secolo Carditello fu completamente abbandonata, oggetto di furti e atti vandalici, rischiando di essere perduta a causa di un’asta di vendita. Solo l’attenzione di cittadini, comitati e associazioni ha interrotto, grazie ad una grande mobilitazione e partecipazione dal basso avviata tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 e conclusasi tra il 2013 e il 2014 con l’acquisizione della residenza borbonica da parte del MiBACT, il lento declino del monumento nazionale, oggi nella cura della Fondazione Real Sito di Carditello che dovrà tracciare il futuro del gioiello borbonico dell’antica #CampaniaFelix.
San Tammaro - Borboni - Regno delle due Sicilie - Tenuta di Caccia - Caserta
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